Due ore di interrogatorio nella serata di ieri e “nessuna ammissione” per Stefano Mauri, centrocampista della Lazio arrestato lunedì scorso con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed alla frode sportiva a margine del nuovo filone di inchiesta New Last Bet. Il gip di Cremona Guido Salvini ha ascoltato il calciatore biancoceleste, giunto in procura con il volto coperto dal cappuccio di una felpa nera, con particolare riferimento alle combine legate alle gare Lazio-Genoa e Lecce-Lazio ma, a tal proposito, non c’è stata alcuna rivelazione. I legali del calciatore hanno, poi, precisato che il loro assistito ha fornito “una versione assolutamente plausibile“, precisando di non aver mai avuto alcun rapporto con l’ormai famigerato gruppo degli zingari.
Tuttavia, Stefano Mauri non ha negato i contatti con Zamperini, il calciatore arrestato che lo ha direttamente chiamato in causa in riferimento alle combine sulle due partite sopracitate: in tal senso, però, secondo i legali di Mauri i rapporti fra i due sarebbero stati di semplice amicizia e, pertanto, i contatti frequenti sarebbero da ricondurre esclusivamente a questo perchè “Mauri non sapeva nulla dell’attività di Zamperini legata alle scommesse”. Infine, a proposito della scheda telefonica intestata a Samanta Romano ma utilizzata da Mauri per le telefonate inerenti le combine, non sono ancora emersi elementi utili a capire meglio in che modo tale elemento possa essere considerato dal gip: l’avvocato Matteo Melandri, a tal proposito, si è limitato a commentare che“Mauri ha chiarito e dato spiegazioni che saranno ora oggetto di verifiche”.
Oltre a Mauri, il gip di Cremona ha sentito anche Omar Milanetto, ex capitano del Genoa ed attualmente in forza al Padova ed, in tal caso, è emerso qualche elemento di maggiore interesse, anche se il calciatore ha negato ogni suo presunto coinvolgimento nelle combine: secondo quanto sostenuto nell’interrogatorio di garanzia, però, pare che “ci siano altre partite” da porre sotto la lente di ingrandimento ed, a tal proposito, Milanetto potrebbe essere risentito nei prossimi giorni.
Al termine delle due ore di interrogatorio, il suo avvocato Mattia Grassani ha precisato che il suo assistito ha chiarito ogni questione inerente la sua posizione, ed in particolare quella relativa alla conoscenza di Sergio Altic (bosniaco attualmente detenuto, ndr) e della riunione a Modena nell’hotel in cui avrebbe incontrato Stefano Mauri, fornendo una documentazione di ben 79 pagine e smentendo, inoltre, la sua presenza presso l’hotel “Una Tocq” di Milano lo scorso 15 Maggio 2011 insieme agli autori delle combine di Lazio-Genoa perchè “la data e l’ora sarebbero incompatibili”. Il legale, inoltre, ha precisato che nella giornata odierna sarà presentata richiesta di scarcerazione, mostrando un cauto ottimismo proprio in riferimento alla revoca della misura cautelare, ritenuta un provvedimento “ingiusto e pesante”.
Al contrario di quanto sostenuto dalla difesa, secondo il pm Roberto Di Martino la deposizione di Omar Milanetto non avrebbe convinto in pieno e non sarebbe stata “particolarmente brillante” perchè non è stata caratterizzata da alcuna ammissione e, dunque, ciò potrebbe condurre ad un nuovo interrogatorio in quanto “c’è un aspetto particolare che non è stato ancora possibile inquadrare ed è su questo che intento risentirlo”.