Il Pallonaro

Calciopoli, radiazione confermata per Moggi e Giraudo

Radiazione confermata per Luciano Moggi e Antonio Giraudo. A far rimanere tale la decisione della Corte di Giustizia della Figc ci ha pensato infatti l’Alta Corte di Giustizia Sportiva, che insieme ai due ex dirigenti bianconeri ha confermato la condanna anche all’ex vicepresidente federale Innocenzio Mazzini.

I tre erano stati condannati dopo i fatti di Calciopoli e agli stessi è stata applicata la pena massima prevista dall’ordinamento sportivo. La decisione dell’Alta Corte, presieduta da Riccardo Chieppa, è stata ufficializzata nella mattinata di oggi attraverso un comunicato che riporta solamente il dispositivo ma non la motivazione che ovviamente sarà resa nota nei prossimi giorni e che di sicuro non placherà le polemiche, specie per ciò che riguarda i diretti interessati.

luciano moggi | © GIULIO PISCITELLI/AFP/Getty Images

La decisione dell’Alta Corte rappresenta l’ultimo atto di quella che è la giustizia sportiva per ciò che concerne il caso Calciopoli. Sin dall’inizio le richieste erano quelle di una radiazione di Giraudo, Moggi e Mazzini. Ma inizialmente il presidente Giancarlo Abete, non avendo le idee chiare su chi avrebbe dovuto prendere la decisione su un’eventuale preclusione degli imputati, chiese un parere alla Corte di Giustizia federale e quindi all’Alta di Corte di Giustizia Sportiva presso il Coni.

A seguito di tale richiesta fatta da Abete venne approfondito il discorso e si individuò una nuova norma di giustizia per indicare il percorso giuridico – sportivo, approvata dalla Federcalcio. In tal modo si svolse un nuovo processo davanti alla Commissione disciplinare che 15 giugno sentenziò la radiazione, poi ribadita poi il 9 luglio anche dalla Corte Federale. Quindi è toccata all’Alta Corte di Giustizia presso il Coni l’ultima parola, almeno per ciò che concerne la giustizia sportiva. E si perché i tre “radiati” possono ancora ricorrere per vie diverse da quella sportiva attraverso un tribuna italiana o la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Staremo a vedere dunque cosa accadrà.

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