L’ex segretario del Can (Commissione arbitrale nazionale) Manfredi Martino interrogato come teste dalla Procura di Napoli in merito allo scandalo che sconvolse la serie A alla vigilia del campionato del Mondo e soprannominato Calciopoli svela particolari interessanti su come venivano sabotati i sorteggi arbitrali avvalorando la tesi di chi allora squalificò i designatori arbitrali Bergamo e Pairetto e di fatto decapitando i vertici della Juventus.
“Le palline utilizzate per i sorteggi arbitrali erano vecchie, usurate e decolorate, soprattutto nella stagione 2004-2005” – ha raccontato Manfredi Martino – Nella scelta dell’arbitro di Milan-Juventus, decisiva per quel campionato qualcosa non andò per il verso giusto…”. Il pm Narducci, durante la fase di ascolto dei teste, ha focalizzato la sua attenzione sullo strano sorteggio di quel giorno, facendosi dare da Martino altri dettagli particolari: “Ci fu uno strano colpo di tosse del designatore Bergamo quando il giornalista incaricato dall’Ussi scelse la pallina gialla degli arbitri”.
Bergamo presente all’udienza ad onor di cronaca ha smentito le accuse precisando le regole su come veniva effettuato il sorteggio “Il designatore arbitrale Pier Luigi Pairetto era troppo lontano dal tavolo dei sorteggi per riuscire a vedere le palline che venivano pescate dal giornalista di turno. Mi preme chiarire con precisione – ha detto Bergamo – come avveniva il sorteggio. In un’aula aperta al pubblico e davanti alle telecamere della tv ci sistemavamo a un tavolo lungo quattro-cinque metri. A un’estremità c’era Pairetto e davanti a sé aveva un’urna di vetro dove venivano poste le palline con all’interno i nomi degli arbitri. Al centro del tavolo sedeva un notaio incaricato dalla Figc, e c’ero io. All’altra estremità del tavolo c’era l’altra urna con all’interno le sfere relative alle partite da abbinare. Dalla sua posizione Pairetto non poteva vedere cosa ci fosse nell’altra urna. Inoltre noi non conoscevamo il nome del giornalista che sarebbe stato designato dall’Ussi se non pochi attimi prima del sorteggio”.
Alla luce di quest’altra confessione bollenti tutti quelli che credono ancora nel complotto ai danni della Juventus dovranno quantomeno ricredersi e aprire gli occhi.