Calciopoli, la difesa della Juve ottiene il rinvio, la memoria è scottante

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Era il giorno delle difese, con in primis quella della vecchia Signora che ha però ottenuto il rinvio della sua attesa deposizione in quanto la memoria di 140 pagina presentata dovrà essere accuratamente spiegata in ogni suo aspetto procedurale e non.

Con la memoria di 140 pagine si è preso spunto da quanto emerso, sia in fase procedurale sia dal punto di vista del merito dei fatti contestati, nei 30 mesi di dibattimen­to, ma anche nei procedimenti sportivi. Contro il Brescia che chiede i danni, viene chiamato in causa il giudizio arbitrale spor­tivo nel quale si escludeva la possibilità di adire le vie legali pe­nali a ristoro di eventuali danni e chiarissimo l’accenno all’even­tualità di una violazione della clausola compromissoria nella scelta di “attaccare” la Juve come parte lesa al processo penale dopo il no incassato per i risarcimenti dalla giustizia sportiva. Nel merito la Juve ha cercheto di dimostra­re come le frodi sportive, per quanto emerso in aula, non furono tali e i nessi causali tra le telefonate di Moggi ai designatori e gli esiti delle gare non sono sillogismo, anzi. Alcuni, tra l’altro, chie­dono danni senza che la Juve entri neanche di striscio nelle par­tite “danneggianti”.

Ma non è stata solo la Juventus a difendersi, di scena anche le parti civili, ma anche i responsabili civili che hanno fatto di tutto e di più per eliminare al­la radice il problema. Il Brescia, con l’avvocato Catala­notti si prepara a una lunga orazione che ripercorrerà molti dei temi scelti dall’accusa dei pm per riavviare il refrain della richie­sta danni perorata fin dal 2006 anche in sede di arbitrato Coni, se l’Atalanta ha chiesto 68 milioni, il Brescia non sceglierà un più basso profilo. Poi toccherà alla Figc che avrà 2 volte la parola: per chiedere i danni e per evitare di pagarne, visto che è citata anche come responsabile civile.

Si parla ancora di soldi. Quelli che chiedono le parti civili e non vogliono assolutamente pagare i club chiamati come responsabili civili. Comincia l’avvocato del fallimento Salernitana che se la cava depositando una memoria con la richiesta di un risarcimento provvisionale di 450 mila euro. Poi comincia il legale del Brescia, Bruno Catalanotti, che comincia il suo intervento facendo una richiesta danni provvisionale di 35 milioni di euro a Juventus, Fiorentina e Lazio, responsabili ad avviso del club lombardo di aver causato la retrocessione della squadra nella stagione 2004-2005. Ma si scatena letteralmente dopo pochi minuti tirando in ballo addirittura Bernando Provenzano: “Telefonate e riunioni di altri dirigenti sono molto diverse… E non si venga a parlare giustificando l’illegalità diffusa. Sarebbe come dire che non si punisce Provenzano perché altri fanno come lui“.

L’avvocato Figc non quantifica il danno: «E’ un danno difficilmente quantificabile, visto che per lo scandalo abbiamo perso l’assegnazione
degli europei del 2012, abbiamo visto revocati i nostri arbitri al mondiale 2006 e abbiamo dovuto commissariare la federazione. Decida la
giuria il quantum: noi destineremo l’eventuale danno per i settori giovanili e per formare arbitri migliori
».

Si riprenderà quindi martedì 21 con l’attesa difesa juventina a curra dell’avv. Vitiello e si prevede un udienza letteralmente infuocata mentre, per quanto riguarda la sentenza, invece, è ipotizziabile uno slittamento a metà settembre.

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