Calciopoli: Garrone alleato della Juve “le intercettazioni sono prove”

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“Le intercettazioni lasciano un po’ di meraviglia e danno ragione a chi a suo tempo riteneva che, oltre alla Juve e le altre società poi condannate, ci fosse il coinvolgimento di altri soggetti. Per la giustizia sportiva – ha detto – valgono le vecchie regole e quindi la prescrizione è tassativa. C’è però un grande problema, almeno per come sono fatto io, che tocca l’immagine del calcio, e questa cosa spesso è più grave di un eventuale processo e condanna”.

Riccardo Garrone entra in tackle sull’Inter e Calciopoli rivalutando la posizione della Juventus e di Luciano Moggi che quattro anni addietro furono additati come gli unici colpevoli del complotto messo in atto a sfavorire le avversarie nella lotta scudetto. Il presidente della Samp pur facendo una netta distinzione su giustizia sportiva e ordinaria tiene a precisare che la moralità e la pulizia in senso lato son un altra cosa e valgono di più che una sentenza (chiaro riferimento all’Inter e allo slogan noi vinciamo senza rubare).

E alla domanda bisognerebbe quindi togliere lo scudetto all’Inter? Garrone non si è sbilanciato in questo senso: “Non vorrei esprimere una opinione, ricordo che quando fu assegnato quello scudetto ci furono tanti amici interisti che furono scandalizzati”.

Sul momento della Samp “Ci mancano almeno cinque punti a causa di errori arbitrali macroscopici. Con questi punti saremmo già in Champions”. E la frecciatina a Zamparini ” da quanto dice vincerà la Champions. Siamo diversi come carattere. Noi preferiamo ragionare partita dopo partita, credo che comunque ci meritiamo questo momento”

1 COMMENTO

  1. riportato:
    La procura di Napoli ha reagito dopo la pubblicazione delle telefonate tra Moratti e Bergamo parlando di un tentativo di “fare disinformazione” e sottolineando che l’esistenza di una telefonata non rappresenti necessariamente un reato. La cosa che però lascia molto perplessi arrivati a questo punto, è che il Pm Giuseppe Narducci in data 27 Ottobre 2008, nella sua requisitoria di apertura del processo celebrato con rito abbreviato nei confronti di 11 imputati, tra i quali Antonio Giraudo, aveva smentito categoricamente l’esistenza di altre telefonate che riguardassero altri dirigenti; ”balle smentite dai fatti” per usare le sue parole.
    Lo scopo era quello di liquidare la tesi sostenuta da diversi imputati, tra i quali Moggi e Giraudo, seconda la quale ad intrattenere rapporti con i designatori erano tutti i dirigenti di tutte le squadre e che la cosa fosse normale e risaputa. Queste le parole del Pm Narducci nella sua requisitoria:
    ”Piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti, o con il signor Sensi o con il signor Campedelli, presidente del Chievo. Ci sono solo quelle persone (gli attuali imputati, ndr), perché solo quelle colloquiavano con i poteri del calcio. I cellulari erano intercettati 24 ore su 24: le evidenze dei fatti dicono che non e’ vero che ogni dirigente telefonava a Bergamo, a Pairetto, a Mazzino o a Lanese: le persone che hanno stabilito un rapporto con questi si chiamano Moggi, Giraudo, Foti, Lotito, Andrea Della Valle e Diego Della Valle”.

    piaccia o non piaccia……..

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