L’iniziativa del presidente del Coni Petrucci di convocare “il tavolo dell pace” si è dimostrato buono nelle intenzioni ma come era prevedibile un fallimento nella pratica. Calciopoli è ancora viva e calda e i principali protagonisti hanno ancora i nervi a fior di pelle per accettare una resa incondizionata. Andrea Agnelli deve tutelare la sua battaglia sui 29 scudetti assecondando i volere dei tifosi, Massimo Moratti fregiato a suo del titolo di onestà non può retrocede di un millimetro per non deludere i suoi di tifosi e tutti gli altri commensali, apparentemente distanti hanno tutti qualcosa da guadagnare o da perdere.
Guido Rossi questa volta non si è fatto attendere troppo “rispondendo” a Della Valle con un comunicato “Adempio volentieri all’invito di Della Valle. Calciopoli è in ambito sportivo quanto accertato dalla giustizia federale e da quella del Coni; in ambito penale quanto deciso dalla magistratura penale; in ambito amministrativo quanto pronunciato dalla giustizia amministrativa. Il rispetto nelle istituzioni e nel loro corretto operare mi esime da ulteriori commenti. La mia personale esperienza è comunque stata in ogni caso dettagliatamente illustrata in Parlamento e al presidente del Coni, Gianni Petrucci”.
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