Ibrahimovic Psg, matrimonio in vista? Chi avesse sostenuto una tale affermazione due o tre settimane fa sarebbe stato bannato dal circus del calciomercato per un po’ di anni. Ma si sa, il calcio non è prevedibile, sia sul campo che negli uffici dei dirigenti sportivi, e lasciamo perdere sim dei giocatori e altre faccende strane. L’attaccante del Milan sta flirtando con il Paris Saint Germain, squadra ricca, che può contare sul fascino della Torre Eiffel, su di un tecnico come Carlo Ancelotti, null’altro però. Perché, fino a prova contraria, la Ligue One non ha sicuramente il fascino di Premier e Liga, e nemmeno della Bundesliga se vogliamo ampliare i confini europei. D’accordo, è un gradino sopra l’Eredivisie forse (Paese abbondantemente frequentato dal bomber di Malmoe), ma in ogni caso resta una tappa atipica per un top player, nonostante debba compiere ad ottobre 31 anni, quindi non più giovanissimo. Eppure a volte il denaro tira brutti scherzi, e quindi con un Eto’o che decise di lasciare l’Inter per sposare il progetto russo dell’Anzhi, salvo poi pentirsene qualche mese più tardi, ora, stando a quanto pubblicato stamani dalla Gazzetta dello Sport, starebbe per succedere di nuovo.
L’offerta c’è, si parla di circa 34 milioni di euro più altri 6 in base ai traguardi che il Psg saprà raggiungere la prossima stagione, e ci sarebbe anche la volontà da parte del calciatore di cambiare aria. Qualcosa di strano comunque continua ad esserci, dal momento che soltanto ieri Ibrahimovic diceva di aver risolto completamente le incomprensioni dei giorni scorsi con la dirigenza rossonera, in primis col dottor Galliani, dopo le dichiarazioni poco felici riguardo la pochezza delle casse rossonere. Quello era stato l’ultimo dei mal di pancia dello svedese, arrivato dopo un’altra serie di inquietanti malumori che hanno fatto scattare più di un allarme a Milanello negli scorsi mesi. I tifosi del Diavolo non avranno dimenticato il post derby del mese di gennaio, oppure lo sfogo all’Emirates Stadium, e neanche quanto pronunciato al termine del campionato, con il Milan fermo a zero titoli. Però davvero in pochi avrebbero immaginato che Zlatan potesse lasciare l’Italia per la Torre Eiffel, e tutt’ora fatichiamo ancora a crederlo.
Non resta che fare un’analisi su ciò che lo svedese ha potuto pensare nelle ultime ore insieme al suo procuratore Mino Raiola. Appare piuttosto ragionevole come ci sia stata dapprima una valutazione del mondo Milan, con i suoi limiti e i suoi progetti per il futuro. Limiti che pongono gli accenti su una campagna acquisti finalizzata quasi esclusivamente a parametri zero, e da tale comportamento si evincono i progetti futuri, ovvero una conferma in Italia senza però avere il coraggio di sfidare le grandi squadre europee nella contesa della Champions League, da sempre fiore all’occhiello della dirigenza rossonera, considerati gli ultimi 25 anni di trionfi in terra continentale e non.
A questo punto Ibrahimovic e Raiola si sono guardati in faccia e probabilmente hanno convenuto che la soluzione migliore fosse quella di trasferirsi in una nuova squadra che possa garantire un progetto tecnico tale da essere protagonisti anche in campo europeo. E’ difficile che il primo nome a saltare fuori sia stato quello del Psg di Ancelotti, poiché il club parigino non sembra in grado di offrire da subito una vetrina importante in Champions. Premier e Liga sono state verosimilmente le osservate speciali. In Premier forse l’unica soluzione in tal senso è il Manchester City di Roberto Mancini. La pista Inghilterra però continua a raffreddarsi con il passare dei giorni, dal momento che i Citizen stanno puntando maggiormente su Robin Van Persie, calciatore dalle qualità completamente diverse rispetto a quelle del rossonero. Niente City quindi, e con ogni probabilità niente Real Madrid, in quanto Florentino Perez ha già avuto modo di spiegare in passato come siano finite le spese folli per gli ultra-trentenni, anche se si chiamassero Zlatan Ibrahimovic.
Fatta quest’analisi resta una margherita in mano con dei petali da sfogliare. Rimanere al Milan, sapendo sì di essere in una delle società più gloriose in Europa ma al momento con il freno a mano tirato, oppure farsi tentare dalla scommessa Psg, sapendo che questa potrebbe essere l’ultima sfida importante della carriera. Scegliere il Psg non tanto per il contratto quanto per le illimitate potenzialità dello sceicco nel costruire una rosa in grado di lottare con le altre big in campo internazionale, sapendo inoltre che sulla panchina francese non siede uno sprovveduto, ma un allenatore che ha vinto negli ultimi 10 anni quanto Mourinho e Guardiola a livello europeo. E’ pur sempre una scommessa, ma affascinante, e all’età di 31 anni crediamo che possa stuzzicare parecchio una simile eventualità.
Altro tassello del puzzle parigino viene aggiunto dalle parole stesse di Adriano Galliani, arrivate in risposta a quanto riportato da France Football, attraverso le quali non ha smentito l’affare, anzi (“voglio molto bene a Leonardo, quindi potrei resistere un po’ meno“), salvo successivamente correggere il tiro con la solita percentuale del 99,9%. C’è poi la versione di Mino Raiola (“io non so nulla“), alla quale fatichiamo onestamente a credere. Tutto ci lascia pensare che le prossime saranno delle calde notti, e non per il meteo.