La stagione di Serie A di calcio femminile ha chiuso i battenti solo qualche giorno fa e per fare un resoconto sul campionato appena concluso, ci siamo rivolti a Mattia Martini, grande conoscitore del calcio femminile, manager e consulente di calciomercato in Italia ed esperto anche di calcio estero.
Ciao Mattia, iniziamo questa chiacchierata analizzando la stagione appena conclusa. Molti lo hanno definito come uno dei campionati più belli ed intensi degli ultimi anni, il Brescia ha vinto, il Verona è in Champions, verdetti giusti?
Uno dei più coinvolgenti, appassionanti, degli ultimi anni. Il Brescia ha legittimato tutta la propria dimensione di mattatrice italiana ed ha rinforzato il proprio profilo in ambito europeo, il Verona ha dato una prova di forza a tutta la Serie A, essendo la squadra più titolata d’Italia: chi è abituato a vincere affronta in maniera diversa certe situazioni e, pur con numerose problematiche, ha conquistato la Champions. I verdetti di un campionato sono sempre giusti.
Quale squadra ti ha stupito maggiormente e quale invece non ha reso, a tuo parere, per le aspettative del precampionato?
La Res Roma, su tutte, penso sia stata la squadra più abile ad interpretare il campionato. Nonostante la rosa corta e quasi completamente U19 ha espresso sempre il proprio credo calcistico ed ha ottenuto esiti importanti e positivi contro Big come Verona, Mozzanica e Tavagnacco. La delusione forse un po’ la piazza bergamasca… Chi ha un attaccante davanti da oltre 30 gol a stagione è chiamato a far di più di un quarto posto.
Vittorio Veneto e Sudtirol salutano la Serie A dopo una sola stagione, è ancora così ampio il divario tra A e B, oppure il Luserna dimostra che anche le matricole possono riuscire a salvarsi?
Nel calcio, sopratutto in un campionato, vince, va in Champions, si salva e scende chi merita e demerita. Se parlassimo di Coppa Italia potremmo tirare in causa molti fattori, ma in questo caso non è il caso. La differenza vi è ed è netta ed importante, però tranquillamente colmabile con il minimo sforzo numerico ed economico e la massima oculatezza in sede di calciomercato.
Proviamo a costruire una top 11 di questo campionato, schierandole con un 4-3-3, scegliendo un portiere, due difensori centrali, due esterni, tre centrocampisti e tre attaccanti.
“Ho preso visione tra Coppa Italia, Serie A e Champions League quasi a 41 partite, per cui penso di avere un’idea chiara nell’affermare:
Porta: Ceasar (Brescia)
Difensori Centrali: Linari (Brescia) – Gama (Brescia)
Terzino destro: Guagni (Fiorentina)
Terzino sinistro: Bartoli (Mozzanica)
Centrocampisti: Cernoia (Brescia) – Carissimi (Verona) – Ek (Fiorentina)
Attaccanti: Girelli (Brescia) – Giacinti (Mozzanica) – Caccamo (Fiorentina)
Il Brescia ha disputato una buona Champions arrendendosi solo al Wolfsburg nei quarti di finale. Siamo ancora distanti dalle grandi d’Europa oppure pian piano si stanno facendo passi avanti?
Il Brescia si è rivelata una squadra di dimensione e caratura europea, che ha fatto gioire l’Italia sino ai Quarti di Finale di Champions, eliminando in prima battuta il Liverpool, mettendo K.O. il Fortuna ed arrendendosi solo alla finalista Wolfsburg. Logico che chi investe di più, chi ha maggiore gettito economico, vince quasi sempre.
Ad oggi l’Italia non ha gli stessi budget dei maggiori club europei. È un dato appurato.
A proposito di Champions League, saranno proprio le tedesche del Wolfsburg a giocarsi la finale al Mapei Stadium, contro il Lione. Pensì sarà il momento delle francesi per prendersi la rivincita dopo il k.o. del 2012/13 oppure il Wolfsburg proseguirà la striscia di vittorie tedesche?
Lione è d’altra categoria: numero uno vero, difesa che scappa quando puntata ed impeccabile nei movimenti coordinati, centrocampo di qualità ed interdizione, attacco da almeno due reti a partita.
Quest’edizione della Champions la vedo tinta dei colori francesi.
Facciamo un salto in avanti, nell’estate 2016 si disèuterà il torneo olimpico, vedi ancora gli Stati Uniti favoriti oppure Brasile ed europee potranno recitare il ruolo di temibili antagoniste?
USA favoriti, ma attenzione alla Francia! Ad inizio anno, nella tournee in Nord America, ci dimostrò, proprio contro un avversario come la Germania, tutte le sue potenzialità, sia di gruppo, sia per i singoli talenti.
Ritorniamo nei confini nazionali, vista la tua esperienza, ci vuoi dare qualche nome di giovani calciatrici italiane che potranno essere protagoniste in futuro?
Se analizziamo le U19 abbiamo numerosissimi talenti, che, ahimè, dopo il Mondiale in Costa Rica U17, non hanno trovato più molto spazio nei club. A volte addirittura, quando infortunati, messi da parte.
Bisognerebbe puntare più su questi talenti, sono il patrimonio del nostro calcio.
Se dovessi porre all’attenzione un nome direi Giada Greggi, classe 2000, centrocampista della Res Roma. Di certa e sicura prospettiva.