Esordio amaro per Marino, Cagliari Genoa 3-0

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Cagliari-Genoa | © Enrico Locci/Getty Images

Cagliari Genoa era la partita dell’esordio di Pasquale Marino sulla panchina del Grifone, in veste di successore di Alberto Malesani, reo di non aver fornito alla sua squadra una precisa identità di gioco: alla vigilia, Marino aveva ritenuto opportuno scomodare paragoni importanti, con il Genoa di Gasperini e del compianto Professor Scoglio, intenzionato a lasciare il segno. Era, inoltre, la partita di esordio di Alberto Gilardino al centro dell’attacco del Genoa, atteso perchè considerato il rinforzo fondamentale per l’attacco dei rossoblu.

Cagliari-Genoa | © Enrico Locci/Getty Images

L’esordio, però, al Sant’Elia di Cagliari, contro la squadra ben messa in campo da Davide Ballardini, non è dei migliori per il Genoa, con un avvio di gara assolutamente in salita per il Grifone, costretto a rincorrere appena dopo 13 minuti di gioco, quando il Cagliari passa in vantaggio su calcio di rigore concesso dal direttore di gara Celi per fallo di Mesto su Cossu, e realizzato prontamente da Larrivey, al terzo gol in campionato, che batte Sebastian Frey.

I padroni di casa, però, non si accontentano del vantaggio, imbastendo trame di gioco e costruendo pericoli per la porta di Frey, con occasioni anche clamorose che avrebbero potuto rendere il passivo del primo tempo ben più pesante per il Genoa: su tutte, le occasioni di Nainggolan al 15′, di poco alta, la traversa di Canini al 17′, il colpo di testa di Victor Ibarbo al 37′ su cross di Agostini e l’insidiosissimo colpo di testa di Larrivey al 44′ parato da Frey, in un primo tempo dominato totalmente dai sardi, che avrebbero meritato perlomeno il raddoppio nella prima frazione di gioco con un Larrivey in grande spolvero così come il giovane Ibarbo, non più una sorpresa, ed un grande Cossu. Tra i rossoblu ospiti, il peggiore è Kucka, sostituito già al 35′ da Jorquera, ma è l’intera squadra ad aver avuto un approccio negativo alla gara.

Il secondo tempo si apre con una buona occasione per il Genoa che prova a scuotersi con un’occasione per il capitano Marco Rossi al 50′, sulla quale si stava avventando anche il neo acquisto Gilardino. Le speranze del Genoa durano ben poco, spezzate dall’azione spettacolare, da centometrista, di Ibarbo innescato da Cossu che batte Frey in uscita al minuto 56 per il 2-0, realizzando il suo secondo gol in campionato.
Al minuto 66 si complicano ulteriormente le cose per il Genoa di Marino, con l’espulsione ai danni di Emiliano Moretti, per fallo sull’attaccante colombiano che si stava involando nuovamente verso la porta: il Genoa in inferiorità numerica è sempre più in difficoltà, ed al 72′, Granqvist infila nella sua porta un traversone di Agostini realizzando in autogol il 3-0 per il Cagliari. Un risultato che sarà quello definitivo, anche se per il Cagliari ci sarebbe la possibilità di rendere il passivo ancora più pesante, con le occasioni capitate all’ 82′ per Larrivey servito da Ibarbo, che però manda fuori da ottima posizione.

La gara si conclude così dopo due minuti di recupero, netta superiorità del Cagliari in grande forma e, dall’altra parte, un Genoa in totale confusione: ci sarà molto da lavorare per Pasquale Marino, che probabilmente non si aspettava un esordio tanto negativo nella successione ad Alberto Malesani, che comunque aveva lasciato la squadra con 21 punti in classifica. Per il Cagliari, invece, ottime notizie soprattutto da parte di Ibarbo, a tratti incontenibile: sarà contento di questo il presidente Cellino che ha seguito la gara non dalla sua consueta posizione in tribuna, bensì dagli spogliatoi, da un televisore appositamente installato, seguendo la sua proverbiale scaramanzia, essendo questa la giornata numero 17. Una scaramanzia che, guardando il risultato finale, ha portato gli esiti sperati.

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