Il Cagliari ha esonerato Davide Ballardini nel tardo pomeriggio di oggi. Al suo posto torna Ficcadenti, licenziato da Cellino lo scorso 8 novembre a seguito di una sequenza negativa di 5 partite. Fatale al tecnico rossoblu la pesante sconfitta di Napoli, con gli azzurri di Mazzarri che hanno passeggiato per 6-3. Un risultato che evidentemente non è stato digerito dal vulcanico presidente sardo, che ha da subito riallacciato i rapporti con l’ex allenatore del Cesena. A ore si attende l’annuncio ufficiale del suo ritorno in Sardegna, dopo che la prima parentesi al Sant’Elia era durata lo spazio di due mesi.
FINE DEL REGNO BALLARDINI – Stavolta è un addio, non un arrivederci. Il Ballardini III è ormai un re nudo, detronizzato in maniera definitiva dalla terra sarda. Dopo una prima sfortunata avventura nel 2005, il tecnico ravennate era stato il protagonista assoluto dell’entusiasmante salvezza della stagione 2007-2008. Non avendo trovato l’accordo economico per il rinnovo del contratto, le strade fra i due si separarono, per poi rincontrarsi tre anni dopo, quando il “Balla” venne richiamato da Cellino per sostituire Ficcadenti. Accolto in maniera trionfale dalla tifoseria rossoblu, tutto sembrava far presagire un cammino tranquillo in campionato. Quattro mesi dopo però ecco il comunicato ufficiale della società sarda che mette fine al regno di Ballardini.
ALTI E BASSI – Vittorie prestigiose, ma anche black-out improvvisi, hanno contraddistinto il terzo mandato del mister ravennate. Tra i successi più belli il 3-0 al Genoa, il 4-2 alla Roma di Luis Enrique a febbraio, la vittoria di misura sul Palermo per 2-1. Oltre ai 3 punti prestigiosi, il Cagliari ha ottenuto importanti pareggi, come quello di Torino contro la Juventus e lo 0-0 imposto all’Udinese di Guidolin al Friuli. Proprio dopo il pareggio contro i friulani i rossoblu sono andati incontro a tre sconfitte consecutive, l’ultima quella decisiva al San Paolo venerdì scorso.
DISASTRO CONTRO LE PICCOLE – Lo scarso rendimento con le piccole ha segnato una tappa fondamentale nel percorso minato di Ballardini. Il pareggio casalingo contro il Bologna, lo 0-0 contro il Novara in Piemonte, la cocente sconfitta casalinga contro il Lecce due settimane fa, fino ad arrivare al tracollo incredibile contro il Siena di Sannino l’ultima domenica. Due ko di fila che hanno inesorabilmente avvicinato pericolosamente il Cagliari alla zona retrocessione, ora distante solamente 6 punti, quando mancano ancora 11 gare al termine della stagione. Come spiegare l’involuzione della squadra rossoblu nelle ultime 3 partite di campionato?
ASSENZE PESANTI – Sicuramente gli infortuni non hanno dato una mano a Ballardini. Sull’economia del gioco sardo hanno eccessivamente pesato le assenze di due pedine fondamentali quali il fantasista Cossu e il bomber Pinilla. Proprio da quest’ultimo ad inizio anno erano arrivate le tanto sospirate reti agognate durante tutto il girone d’andata. Il reparto offensivo era stato più volte messo sotto accusa e l’arrivo dell’ex attaccante rosanero venne salutato come manna dal cielo nel capoluogo sardo. Pinilla, e in parte Cossu, hanno saltato le ultime 4 sfide di Serie A, che sono coincise con l’inizio della crisi. Nell’immediato post-gara di Napoli, Ballardini aveva dichiarato di aspettare con fiducia il rientro della sua punta principe. Ritorno che però il tecnico ravennate non potrà più vedere.