Si interrompe alla 50esima partita dopo 49 risultati utili consecutivi l’imbattibilità in campionato della Juventus targata Antonio Conte (in realtà un risultato utile appartiene alla gestione Del Neri) che torna a conoscere il significato della parola sconfitta a distanza di 6 mesi dall’ultimo ko (finale di Coppa Italia contro il Napoli). Carnefice della Vecchia Signora è l’Inter di Andrea Stramaccioni, presentatosi a Torino con il tridente Milito, Cassano, Palacio, che firma l’impresa violando per la prima volta lo Juventus Stadium superando con pieno merito i campioni d’Italia per 3-1. Un risultato storico ottenuto in rimonta e giunto dopo alcune decisioni arbitrali a favore dei padroni di casa che rischiavano di condizionare l’esito dell’incontro e avvelenare ulteriormente, più di quanto non lo sia già, l’eterna sfida tra bianconeri e nerazzurri. Una vittoria che vale doppio tenendo in considerazione la classifica che ora vede l’Inter ad un solo punto di distanza dalla Juventus. La parola scudetto sulla sponda nerazzurra di Milano non è più utopia.
Pronti via la Juve si porta in vantaggio dopo appena 18 secondi dal fischio d’inizio con Vidal ma l’azione, ben costruita, è viziata dalla posizione di fuorigioco di Asamoah il quale poi serve al centro dell’area il cileno che non deve far altro che appoggiare in rete. L’avvio schock manderebbe in confusione chiunque e infatti per un buon quarto d’ora un’Inter frastornata è stata preda della Juventus rischiando di subire il colpo del ko con Marchisio, fermato dal miracolo Handanovic. Dopo la sfuriata iniziale, la Juve perde tonicità e, complice la giornata no dei suoi attaccanti Vucinic e Giovinco e l’elevata percentuale di imprecisione nei passaggi, concede campo all’Inter che non riesce però a rendersi pericolosa se non con un una conclusione a giro dal limite dell’area di Cassano che da l’illusione del gol. Veementi poi sono state le proteste di Stramaccioni quando al 35′ il direttore di gara Tagliavento grazia Lichtsteiner, già ammonito, per un fallo stupido quanto inutile per la zona del campo in cui è stato commesso (il primo giallo, comunque, era stato concesso troppo generosamente). A “punire” il terzino svizzero ci ha pensato Alessio che lo ha sostituito con Caceres per non correre il rischio di trovarsi a giocare in inferiorità numerica contro un’Inter che nel secondo tempo si rivelerà in una condizione fisica migliore rispetto all’avversario. Prima della fine del primo tempo, che si chiude con il risultato di 1-0, è Vidal ad avere sui piedi la palla del raddoppio ma il cileno prima trova la grande risposta di Handanovic e poi sulla respinta da posizione defilata non inquadra lo specchio della porta.
Nella ripresa il vice di Conte lascia negli spogliatoi un acciaccato Vucinic toccato duro nel primo tempo inserendo il danese Bendtner che combinerà poco, o nulla, nei 45 minuti in cui doveva dimostrare di potersi meritare un posto da titolare. La maggiore freschezza fisica dell’Inter è evidente e al 60′ la pressione nerazzurra da i suoi frutti: sugli sviluppi di uno schema di un calcio di punizione dal limite Milito casca a terra in area dopo una leggera e ingenua trattenuta di Marchisio. Tagliavento, su segnalazione del giudice di porta Orsato, concede il rigore che lo stesso attaccante argentino trasforma. Ribaltato il fattore psicologico, Stramaccioni azzecca i cambi irrobustendo il centrocampo con l’ingresso di Guarin al posto di uno spento Cassano ridisegnando l’Inter secondo un 3-5-2 speculare a quello della Juventus. Mossa che si rivelerà vincente perchè è proprio da una iniziativa del centrocampista colombiano che l’Inter si porta in vantaggio: Vidal nel cerchio di centrocampo regala la sfera al neo entrato che brucia in progressione Chiellini e scaglia un violento destro sul quale Buffon si oppone, il portiere però respinge sull’accorrente Milito che insacca alle sue spalle. La Juve cerca di riprendersi e va vicinissima al pari con due conclusioni dalla distanza di Pirlo e del neo entrato Quagliarella che baciano il palo alla sinistra di Handanovic prima di crollare e subire la terza rete che porta la firma di Palacio tenuto in gioco da Asamoah, il quale non sale tempestivamente con il resto della linea difensiva, che chiude definitivamente il match.
PAGELLE JUVENTUS-INTER
Marchisio 5,5: Spento e reduce ancora da qualche acciacco il centrocampisca ha sui piedi l’opportunità di chiudere la partita già nei primi 15′ quando per ben due volte si presenta solo davanti Handanovic. Commette l’ingenuità sulla trattenuta a Milito che porta al rigore dell’1-1.
Giovinco 5: Viene rimandato all’ennesimo esame di maturità, parte bene provandoci ma i risultati non sono soddisfacenti per le qualità della Formica Atomica.
Asamoah 5,5: Parte devastante servendo, in netta posizione di fuorigioco, l’assist per Vidal dopo appena 18″ che porta al vantaggio bianconero. Sulla sinistra è buon duello con capitan Zanetti che, piano piano, riesce a prendere le sue misure. Sul finale si addormenta tenendo in gioco Palacio per la reta dell’ 1-3 finale.
Inter
Juan Jesus 6: Una delle scoperte più belle di questa Inter, corre, lotta, chiude. Difficile passare dalle sue parti.
Cambiasso 6,5: Padrone del centrocampo non perde un pallone. Quando la squadra è in difficoltà si presenta per ben due volte al tiro.
Milito 7,5: Signori il Principe è tornato. Autore di 2 reti, uno siu rigore che si era precedentemente procurato, uno siu respinta di Buffon. E pensare che lo davano per giocatore sulla via del tramonto….
JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6.5; Barzagli 5.5, Bonucci 5.5, Chiellini 5; Lichtsteiner 4.5 (38′ Caceres 5.5, 78′ Quagliarella 6), Vidal 5, Pirlo 6, Marchisio 5.5, Asamoah 5.5; Vucinic 5 (46′ Bendtner 5), Giovinco 5.
Allenatore: Alessio 5.
INTER (3-5-2): Handanovic 7; Juan Jesus 6, Ranocchia 5.5, Samuel 6.5; Zanetti 6.5, Cambiasso 6.5, Gargano 5.5, Nagatomo 7; Cassano 5 (69′ Guarin 7), Milito 7.5 (80′ Mudingayi sv), Palacio 6.5.
Allenatore: Stramaccioni 8.
VIDEO HIGHLIGHTS JUVENTUS-INTER 1-3
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