In particolare la dirigenza juventina aveva puntato forte su Del Neri per ricostruire una Juve operaia e solida al tempo stesso come aveva fatto del resto l’anno precedente con la Sampdoria, riportata in Champions League dal tecnico di Aquileia a distanza di 18 anni dall’ultima apparizione con il suo inseparabile 4-4-2, quello stesso credo tattico che invece alla Juve, per varie ragioni (la principale quella di non aver preso gli uomini giusti per quel tipo di gioco) non ha funzionato come avrebbe dovuto.
Criticato dalla maggior parte degli addetti ai lavori e contestato dalla tifoseria bianconera, Del Neri ha trovato in Buffon un ottimo alleato che di lui in conferenza stampa dice: “Il mister è l’ultimo dei problemi, è un grandissimo lavoratore. In questi momenti difficili ha mantenuto lucidità e linearità di comportamento tipici di chi ha già vissuto questa situazioni“.
Al capitano della Nazionale italiana pesa come un macigno l’annata che rischia di lasciare la Juventus fuori dall’Europa il prossimo anno: “Pur essendo partiti con altre aspettative, ad un certo punto credevamo di ritagliarci un ruolo da grande. Ed invece, con qualche prestazione negativa e per colpa dei tanti infortuni, abbiamo dilapidato un secondo posto che ci eravamo guadagnati. L’autostima è calata, ed abbiamo rischiato di entrare in un vortice, come lo scorso anno“.
Ma nonostante tutto neanche le parole di stima e di apprezzamento nei confronti del tecnico da parte del portiere più forte al mondo e leader della Juventus riusciranno a salvare Del Neri dal divorzio a fine stagione con la Signora del calcio italiano.