Prosegue la missione sudamericana di Ariedo Braida, sbarcato nel continente latino da oltre una settimana. Un viaggio finalizzato alla ricerca di nuovi nomi sia per il mercato di gennaio che per l’estate 2013. L’inizio della mission for talent ha avuto tinte albicelesti, con i vari Lisandro Lopez e Mugni finiti nella lente d’ingrandimento del direttore sportivo rossonero. Esauritosi il viaggio nelle Pampas, Braida si è trasferito nelle calde terre carioca. Accompagnato dal fido Serginho, l’ex terzino sinistro che ancora in tanti rimpiangono a Milanello, Braida in Brasile ha assistito sabato scorso al match tra Santos e Figueirense, conclusosi con il successo dei padroni di casa per 2-0. Tre gli osservati: Felipe Anderson, Arouca e Rafael Cabral. Conosciamoli meglio.
FELIPE ANDERSON– Il nome del trequartista classe ’93 è diventato ormai di dominio pubblico già da un paio di settimane. Sconosciuto in Brasile fino alla scorsa stagione, Felipe Anderson ha conquistato il posto da titolare in contemporanea al declino fatto registrare di recente da Ganso (con quest’ultimo che ha lasciato il Peixe per approdare al San Paolo). Anderson non è però paragonabile all’ex leader del centrocampo della squadra di Ramalho. A livello tecnico vince ancora Ganso, ma fisicamente Anderson è molto più dotato rispetto al nuovo rinforzo del San Paolo. Le sue doti atletiche e i frequenti inserimenti in area di rigore proiettano Anderson nel calcio europeo. Calcisticamente il trequartista 19 enne è cresciuto nelle giovanili del Coritiba fino al 2007, prima di approdare nel mondo Santos. L’esordio nel Brasileirao 2010 fu durante il match Fluminense-Santos (vinto dagli ospiti per 3-0). Complessivamente furono 233 i minuti in cui Felipe Anderson venne impiegato. Nonostante il successo in Libertadores nel 2011, sarà il 2012 l’anno che verrà ricordato come lo “start” di una carriera potenzialmente luminosa. La doppietta contro il Gremio lo scorso luglio rappresenta ad oggi il primo passo di Felipe Anderson verso l’Europa.
AROUCA – Marcos Arouca da Silva rappresenta una delle tante promesse del calcio brasiliano rimaste tali dopo anni di esperienza. Cresciuto nelle giovanili del Fluminense, Arouca ha debuttato al Maracana quando aveva 18 anni (2004 ndr). Dopo cinque stagioni Arouca si trasferisce al San Paolo. La parentesi nel club paulista si rivela abbondantemente sotto le aspettative. Dall’Europa non arriva la tanto agognata telefonata e per Arouca resta così il Santos, che lo acquista per 3 milioni di euro. Dopo un anno vincerà la Libertadores, il titolo fin qui più importante nella sua carriera. Normolineo, Arouca ricopre il ruolo di playmaker basso in mezzo al campo. Ad una tecnica non esattamente sopraffina, il calciatore del Santos ripiega con una presenza fisica discreta in marcatura. Sotto l’aspetto realizzativo, Arouca vanta uno score di 8 reti segnate dal 2004 ad oggi, una media di un gol ogni anno. Difficile ipotizzare un trasferimento di Arouca in Europa, sopratutto se l’altro club è il Milan.
RAFAEL CABRAL – Anche lui extra-comunitario come Felipe Anderson, Rafael è il portiere titolare del Santos. La concorrenza non è sicuramente delle più accese per il 22 enne del Santos, divenuto improvvisamente prima scelta anche del ct verdeoro Mano Menezes. Nonostante l’acquisto di Gabriel la scorsa estate, il Milan ha quindi intenzione di comprare anche Rafael, mandando in pensione anticipata Abbiati e porgendo un cordiale arrivederci ad Amelia, per trasformare la porta rossonera a forti tinte verdeoro. Rafael si è guadagnato il posto titolare da subito, nel 2010, quando non aveva ancora compiuto 20 anni. In ogni caso, sebbene abbia tra le mani la maglia da titolare in Nazionale maggiore, non sono sporadici alcuni passaggi a vuoto dell’estremo difensore 22 enne, come ampiamente dimostrato dalle ultime Olimpiadi di Londra, durante le quali il neo rossonero Gabriel ha seriamente messo in crisi la sua leadership.