“Per me, Saviano è uno che ha lucrato sulla mia città. Non c’era bisogno che scrivesse un libro per sapere cos’è la camorra. Lui però ha detto solo cose brutte e si è dimenticato di tutto il resto”
Marco Borriello in una intervista concessa a GQ e da oggi in edicola va giù pesante su Roberto Saviano e sulla popolarità raggiunta sparlando di Napoli. Il bomber rossonero, epurato da Marcello Lippi, è sulla stessa lunghezza d’onda del suo presidente Silvio Berlusconi minimizzando il lavoro e il coraggio dello scrittore.
Il rossonero, cresciuto in uno dei posti a più alta densità mafiosa, e rimasto senza padre proprio per mano della Camorra spiega cosa vuol dire vivere quella realtà “San Giovanni a Teduccio, a Napoli, il quartiere con il piu’ alto tasso di famiglie malavitose in Italia, pare. Come si cresce in un ambiente del genere? Non e’ la giungla, ma nemmeno Disneyland. Diciamo che ti tempra e ti insegna a stare sveglio fin da piccolo. Prendi un bambino di 8 anni di Napoli e uno venuto su altrove: la differenza si vede. Crescere senza una figura maschile di riferimento è stato duro. Per fortuna, abbiamo avuto una mamma che ci ha fatto anche da papà. Comunque è un’esperienza che mi ha rafforzato e reso più responsabile. Altrimenti non sarei andato via da casa a 14 anni”.
L’intervista spazza poi dal gossip, all’omosessualità e l’ultima domanda è su Balotelli: Essere protagonisti del gossip e’ il prezzo della popolarita’.
“Mi sono fidanzato a 22 anni con una ragazza di 19 che e’ subito diventata piu’ famosa di me. Adesso, appena mi vedono in giro con una mi tirano dentro, ma non e’ colpa mia. Io non sono malato di popolarita’. La mia e’ una vita tranquilla, faccio cose reali: vado al bar, al negozio, a spasso. Se mi chiedono un autografo sono contento”.
L’omosessualita’ nel calcio? “Su alcuni ho avuto dei sospetti, ma i nomi non li faccio. Non omosessuali puri, forse. Magari bisessuali”.
Meglio gli ipocriti che cambiano maglia ogni anno e le baciano tutte o gli isterici come Balotelli che la buttano a terra e mandano lo stadio a quel paese? “Meglio Balotelli, tutta la vita. Capisco i tifosi, ma capisco anche lui. Contro il Barcellona ha fatto un brutto gesto, pero’ e’ difficile stare sereni a 18 anni quando tutti i giornali parlano di te e hai lo spogliatoio contro. Al Milan lo accoglieremmo a braccia aperte. La nostra e’ una societa’ forte. E troverebbe compagni disposti ad aiutarlo, mica gente che lo prende a calci nel sedere”.