Borgonovo esalta la baby Roma e scive ai suoi tifosi

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Lettera commevente dell’ex calciatore della Fiorentina, Stefano Borgonovo, affetto da sclerosi indirizzata ai tifosi della Roma dopo la debacle europea:

©Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
“Oggi tocco un argomento delicato, soprattutto per i tifosi della Roma. Premetto che Luis Enrique e il “Progetto Roma” mi piace – e non poco – certo è che bisogna avere un determinato equilibrio nel fare le cose, altrimenti persino la Nutella dà noia. Personalmente, vedere tutti quei giovani in campo è stata per me una grandissima gioia ed emozione. Tra l’altro, ciascun ragazzo con grandi qualità! Complimenti a Bruno Conti e allo staff del Settore Giovanile della Roma. Dove, secondo me, ancora una volta abbiamo perso? Non abbiamo esaltato le qualità di Caprari e i suoi movimenti, la personalità di Viviani né il suo grande senso tattico, idem per la sua geometria nel giocare la palla! Ciononostante la cosa più bella, il gesto tecnico più bello di tutta la partita, l’ha fatto un bambino del 1994… e nessuno se n’è accorto! Caressa compreso. Quel tiro, per come il bimbo ha colpito il pallone, meritava più considerazione, chi commentava la partita avrebbe dovuto smettere di parlare della sostituzione di Totti ed esaltare invece il grande colpo del bimbo. Mi rivolgo ai tifosi della Roma: cercate di capire una cosa, ciò che rimane nel tempo è la società che porta il nome, in questo caso la Roma. I calciatori, gli allenatori e i tifosi cambiano, si riciclano, è nella natura delle cose e Totti non è immune alla situazione, sebbene sia uno dei tre giocatori più forti di “TOTTI” i tempi in Italia. Francesco deve capire che il “Progetto Roma” deve passare sulla sua figura di calciatore e non solo, deve prendere per mano la Roma, i suoi giovani e portarli verso un progetto che potrebbe migliorare la Roma stessa e il calcio italiano. Poi, volendo tornare all’episodio della sostituzione… beh, Totti non doveva essere sostituito, stava facendo una buona partita e Luis Enrique ha peccato di presunzione. Detto questo, cosa rimane alla Roma per guardare con ambizione al futuro? Nulla di nulla! Solo vecchie beghe di sempre che non portano a niente. Sapete qual è il vero problema: ancora una volta non abbiamo visto la grande qualità di tre ragazzi del vivaio giallorosso, che avrebbero meritato più attenzioni. Noi adulti e addetti ai lavori non abbiamo alcun diritto di spegnere i sogni dei giovani.” Un forte abbraccio a tutti! Stefano Borgonovo Una lettera toccante e ricca di verità. Borgonovo è probabilmente uno dei pochi ad essere riuscito a fare un’analisi lucida della partita che ha eliminato la Roma dall’Europa, senza farsi accecare oltremodo dalla sostituzione di Totti. Quello che ci vuole dire è che una rivoluzione culturale che punti sui giovani non si può fare in un mese nè in due o tre. Ci vuole tempo, pazienza e ci si deve aspettare di spolverare per qualche anno la bacheca dei trofei senza aggiungervene. D’altro canto per vincere subito bisogna puntare su grandi giocatori affermati acquistati a suon di milioni di euro. Ma questa, oggi, non è la politica della Roma. Il club di Trigoria ha forse imboccato un’era virtuosa. Un corso che si modella perfettamente sulle richieste che arrivano dalla Uefa. Fair play finanziario, sviluppo del vivaio, autosufficienza finanziaria, vittorie frutto del gioco e della valorizzazione dei giocatori del proprio paese sono tutte istanze di cui moltissimi dirigenti italiani si sono riempiti la bocca, ma poi hanno continuato a comprare giocatori esperti all’estero. E sempre Borgonovo ha tremendamente ragione quando sottolinea che Totti non doveva essere sostituito, ma c’è un ma. Questo fatto ha nascosto quanto di buono c’era stato. Tutte le discussioni sono andate a finire su Totti cancellando le ottime prestazioni di Viviani e Caprari e quel tiro di Verre che, per quanto gioiello balistico, è stato dimenticato. E’ difficile cambiare, e cambiare radicalmente quando tutti rimangono uguali ancor di più. Bisognerebbe capire che insistendo sulle vecchie politiche non si andrà lontano e incentivare le svolte come quella operata dalla Roma americana. I tifosi giallorossi dovranno capirlo. Se vogliono sostenere la squadra serenamente continuando a vivere la Roma come una gioia, devono  sapere che bisogna aspettare, ma quando arriverà il momento giusto allora tutti gli altri saranno indietro. E questo Stefano Borgonovo, un uomo di una sensibilità straordinaria, lo ha capito perfettamente.

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