Bonucci e Pepe, salta il patteggiamento

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leonardo bonucci | ©Maurizio Lagana/Getty Images

Oggi la quarta e ultima giornata del processo calcioscommesse. Protagonisti i due calciatori della Juventus Leonardo Bonucci e Simone Pepe, indagati rispettivamente per illecito sportivo e omessa denuncia riguardo il match di campionato tra Udinese e Bari. Secondo le indiscrezioni che provengono direttamente dall’ex Ostello della gioventù del Foro Italico, entrambi i calciatori avevano formula una richiesta di patteggiamento a Palazzi. Il Procuratore federale però al suo rientro in aula ha parlato di “complicanze” in merito alle richieste dei bianconeri, i quali andranno così a giudizio. Ricordiamo che per Bonucci sono stati chiesti 3 anni e 6 mesi di squalifica, mentre per Pepe un anno. Da sottolineare come accanto ai due bianconeri era presente in aula lo stesso Beppe Marotta, dando così un segnale di grande vicinanza della società.

In aula, oltre a Bonucci e Pepe, erano presenti anche l’ex capitano del Bologna Marco Di Vaio (ora al Montreal Impact) e il difensore rossoblu Daniele Portanova, sui quali pende rispettivamente la condanna di un anno per omessa denuncia (un anno) e di illecito (tre anni) in relazione al match Bologna-Bari  del maggio 2011. Di Vaio, visibilmente emozionato, ha professato la propria innocenza, chiedendo certezze, quella certezza che fino ad oggi Stefano Palazzi non è riuscito a dargli (come dichiarato dallo stesso attaccante).

leonardo bonucci | ©Maurizio Lagana/Getty Images

Nel frattempo la Commissione Disciplinare ha accettato la richiesta di patteggiamento formulata da Simone Bentivoglio (ex Bari, ora in forza al Chievo), il quale ha concordato con il Procuratore federale 13 mesi di stop e un’ammenda di 50 mila euro (per il quale in precedenza erano stati chiesti 3 anni e 6 mesi di squalifica).

Da segnalare anche l’accorato appello di Daniele Padelli (attualmente in forza alla Sampdoria), accusato di illecito per il match del campionato 2010-2011 tra Palermo-Bari (quello del famoso rigore di Miccoli parato dallo stesso Padelli, allora estremo difensore dei Galletti).

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