Bomba carta, intolleranza e moviola in curva. I fatti di Torino-Juve

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Quello che il 32° turno di Serie A lascia ai posteri non sarà l’escalation di risultati a sorpresa come la sconfitta della Fiorentina contro il Cagliari o la vittoria nel Derby della Mole del Torino dopo venti anni di supremazia bianconera nella stracittadina, ma sarà il dibattito sulla bomba carta lanciata o confezionata male e sulla violenza legata al calcio.

Mentre Procura e Polizia torinese si smentiscono a vicenda analizzando le immagini di quanto accaduto all’interno e all’esterno dello stadio “Olimpico” di Torino (che sarebbe meglio ribattezzare “Polveriera Granata” perché di olimpico, come spirito, ha mostrato ben poco in questa domenica), la giustizia sportiva attonita ed impreparata come sempre prende tempo attendendo lo sviluppo delle indagini.

assalto pullman juvePartendo dai fatti accaduti all’interno dello stadio si sono analizzati i filmati ripresi dalle telecamere dell’impianto che mostrano un fitto lancio di oggetti da entrambi i settori. Ora, già questo in un Paese che sa di poter fare della legalità il suo fiore all’occhiello dovrebbe bastare, perché se c’è un pre-filtraggio e poi un filtraggio con tanto di perquisizioni etc. etc. vuol dire che bengala, fumogeni, petardi e altro non dovrebbe esserci all’interno, inoltre se c’è un fitto lancio di oggetti c’è la sospensione della partita ed eventualmente la sua soppressione, cosa che sappiamo non avviene mai per questioni di ordine pubblico. E qui torniamo indietro di un anno alla finale di Coppa Italia, quando era palese che il calcio era morto nell’incarnazione del compianto Ciro Esposito, ma si giocò ugualmente in un clima surreale.

A Torino non c’è stato il morto, per fortuna, tuttavia il nesso è lo stesso perché affianco a dove cade un pezzo di seggiolino (o anche peggio) c’è sempre una persona ignara che è lì con la sola colpa di vedere una partita di calcio, quindi il rischio comporta comunque una violenza altrui. La bomba carta esplode prima del match, quindi a prescindere dopo quanto accaduto al pullman della Juventus, sarebbe stato bello un comunicato dello speaker che recitava “Signori, per colpa di alcuni di voi che ne hanno assaltato il pullman la Juventus si è deciso di non scendere in campo e per colpa di alcuni di voi che hanno portato all’interno ordigni esplosivi che hanno ferito alcuni supporter granata il Torino ha deciso di non scendere in campo” ergo una presa di posizione da entrambe le società, che avrebbe saputo tanto di quella serietà perduta nel mondo del calcio e una colpa nei confronti di entrambe le tifoserie a prescindere.

BOMBA-CARTA-DERBYNon è fondamentale chi sia stato a tirare la bomba carta, è fondamentale e allucinante solo pensare di portare un oggetto del genere in uno stadio. I feriti si sono verificati per la conseguenza della deflagrazione e delle schegge di seggiolini che sono finiti addosso ferendo le persone. E’ un po’ come una bomba a mano con carica ridotta in guerra, solo che in guerra c’è in ballo la vita delle persone, la sopravvivenza, non tre semplici punti per una classifica che comunque tra qualche mese ricomincerà da zero. Veramente allucinante.

L’assalto al pullman della Juventus è altrettanto allucinante perché chi ha visionato le immagini può constatare che lungo il percorso che il mezzo fa ci sono centinaia, non la solita decina di idioti, ma centinaia, che vedono in quel pullman un nemico da insultare, abbattere e sfasciare. Dalle immagini si vedono persone che appartengono a generazioni differenti, padri di famiglia, nonni, gente che magari poi ad un bambino il lunedì direbbe “non alzare le mani su un tuo compagno di scuola“. Vuol dire che lì in quel pezzo di città, con quella sciarpa addosso, con l’avversario in quel momento a disposizione tante, troppe persone diventano solo bestie.

Il Ministero dell’Interno, ma tutto il Governo, dovrebbe porsi qualche domanda, qui non si tratta di hooligans, non si tratta di ultrà si tratta di un paese che è affetto da una nevrosi aggressiva e che soprattutto è diventato intollerante anche nel contrastare l’intolleranza. Dalla politica allo sport, ogni volta che c’è una manifestazione o un evento c’è il rischio di scontri tra chi non è d’accordo con l’altro e di mezzo ci sono le forze dell’ordine che non hanno idea e non sanno come fare per tutelare il regolare svolgimento delle cose, come democrazia e legalità imporrebbero.

Adesso nel caso specifico escono fuori  filmati fatti dai tifosi per capire se c’è stato il lancio della bomba carta o meno, ben vengano, è giusto che si arrivi ad una verità, tuttavia in questo Paese affetto da nevrosi aggressiva c’è da chiedersi perché siamo arrivati al punto da adottare anche la moviola sugli spalti….

 

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