La roulette dei rigori, la lotteria dagli undici metri, l’epilogo di gare infinite ed estenuanti, la conclusione di finali epiche, rimaste nella Storia del calcio e nella mente dei tifosi, vincitori e vinti: tutto questo, secondo il presidente della Fifa Joseph Blatter, “snaturerebbe il calcio” facendone perdere l’essenza, al punto che la stessa Fifa starebbe seriamente vagliando ipotesi alternative, per introdurre un diverso regolamento nel caso di gare ad eliminazione diretta, inserendo l’eventuale innovazione nel pacchetto “Calcio 2014”, un insieme di cambiamenti in fatto di regolamento finalizzato ad un restyling del calcio, anche se eventuali soluzioni alternative non sarebbero di immediata applicazione.
Un annuncio-shock, a margine del 62esimo congresso dell’Organizzazione calcistica mondiale in corso a Budapest, che – se venisse realmente confermato – muterebbe nello scenario calcistico l’impostazione stessa delle gare che, soprattutto nel caso delle finali, è fortemente influenzato dalla presenza dei rigori: temuti dalle squadre tecnicamente più forti e, soprattutto, da chi fatica a reggere la pressione di quel tiro dagli undici metri, l’ansia della rincorsa, la preparazione al tiro, lo sguardo al portiere, la scelta della direzione, l’esecuzione, l’esito inappellabile. I rigori, pur nel loro brutale sentenza, sono parte essenziale della gara, imprescindibili nell’immaginario collettivo, al punto da ispirare poeti e cantautori, da Umberto Saba a Francesco De Gregori.
In ordine cronologico, l’ultima finale decisa ai calci di rigore è stata quella di Champions League, all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, sancendo la sconfitta dei padroni di casa tedeschi contro il Chelsea di Roberto Di Matteo, mostrando umori totalmente opposti, dalla gioia irrefrenabile di Didier Drogba, ultimo rigorista dei blues che ha regalato di fatto la vittoria, alla delusione cocente di Schweinsteiger, “responsabile” dell’errore fatale dei bavaresi. Bayern-Chelsea, ma non solo: la storia del calcio è zeppa di episodi e protagonisti legati alla sequenza dei calci di rigore finali. Fra le più emozionanti, scontato ricordare la finale del Mondiale 2006 fra Italia e Francia, conclusasi con la perfetta sequenza di rigori calciati dagli Azzurri, ed il tiro vincente di Fabio Grosso ed il suo urlo incredulo, con gli occhi spalancati a celebrare la gioia per quel momento, impresso indelebilmente nella memoria di tutti gli italiani.
Quella straordinaria vittoria Azzurra fu una gioia tanto intensa anche perchè arrivò dopo anni di grandi delusioni legate alla roulette-rigori per la nostra Nazionale, dalla semifinale del mondiale di Italia ’90 in cui gli Azzurri persero contro l’Argentina al San Paolo di Napoli, alla finale mondiale persa nel 1994 contro il Brasile, con Arrigo Sacchi in panchina, ed il celebre rigore calciato alle stelle dal “divin codino” Roberto Baggio, all’eliminazione nei quarti di finale nei mondiali di Francia ’98 ad opera della stessa Francia padrona di casa.
Dal tetto del mondo alla delusione più bruciante, la lotteria dei rigori può essere crudele e frustrante, ma anche esaltante, ancor più di una vittoria ottenuta nei tempi regolamentari perchè ad essa è connessa l’attesa spasmodica, la tensione che taglia il fiato, i brividi di emozioni irripetibili.
Pensare di cambiare le regole, dunque, priverebbe il calcio di tutto questo e rischierebbe di rendere meno intense le notti magiche delle grandi competizioni: non sempre il “nuovo” è meglio del presente.
Gentile Simona, non sono d’accordo con lei. E’ dai tempi di Italia 90 che i rigori finali sono usati in modo improprio. In innumerevoli casi (non tutti ma comunque troppi) le squadre entrano in campo visibilmente intenzionate a melinare per 120′ per poi giocarsela dagli undici metri, con molta meno fatica. Ha ragione Blatter a dire che ciò snatura il calcio. Non sarà facile trovare una soluzione, perché ovviamente tornare alla monetina è assurdo, ma qualcosa bisogna congegnare perché così non si va avanti. Faccio notare che la “partita del secolo” (Italia-Germania 4-3) fu giocata quando ancora la regola dei rigori finali non esisteva e i giocatori erano costretti a fare sul serio per evitare l’incontrollabile spauracchio della fortuna.
Probabilmente è vero che spesso si tende a “melinare” durante i supplementari nella speranza di giocarsela ai rigori, coma ha detto lei, però dal mio punto di vista la roulette nel suo essere “senza appello” ha un suo fascino e regala emozioni, nella vittoria e nella sconfitta. In ogni caso, la speranza è che l’eventuale cambiamento sia, eventualmente, migliore dello stato attuale, altrimenti meglio i rigori!
Condivido questa speranza. Confidando che prima o poi si trovi la quadratura del cerchio. Un saluto cordiale.
Buongiorno Simona, spero che mi legga e che si ricordi di questa nostra conversazione a distanza.
Ha visto Spagna-Portogallo, ieri sera? Lo vede perché Blatter ha ragione?
Un saluto cordiale e forza Italia!