Pierluigi Bersani contro Matteo Renzi, il leader pacato contro il giovane rottamatore, il segretario del Partito democratico contro il sindaco di Firenze, che da mesi gira l’Italia in camper con il suo slogan “Adesso!”: un duello a distanza che, almeno fino al prossimo 25 di Novembre, accompagnerà gli italiani prima di conoscere il verdetto delle primarie del centrosinistra che, oltre a loro, coinvolgono anche Nichi Vendola, Laura Puppato e Bruno Tabacci.
In particolar modo sul dualismo Bersani-Renzi è stata focalizzata l’intervista rilasciata ad Enrico Varriale, andata in onda in sintesi a “Stadio Sprint” e che verrà trasmessa integralmente a “Novanta minuti” di Rai Sport 1, e l’attenzione incentrata sul “testa a testa” tra i due ha suscitato le polemiche degli altri tre sfidanti, ai quali la Rai ha deciso di concedere “tre finestre di intervento” nella medesima trasmissione, per cercare di applicare una par condicio in termini di spazio concesso.
Ma, a parte le polemiche, il confronto Bersani-Renzi ha presentato degli aspetti di grande interesse e curiosità soprattutto considerando le sostanziali divergenze che li contrappongono ad ampio raggio: sulle politiche del lavoro, sul fisco, sulle politiche economiche – come ben noto – ma anche sullo sport. D’altronde, almeno su quest’ultimo aspetto, era inevitabile fosse così: le posizioni calcistiche di un tifoso della Juventus e di un tifoso della Fiorentina sono tradizionalmente inconciliabili.
Per questo motivo, la prima domanda rivolta ai due ha voluto creare un parallelo sugli obiettivi stagionali di bianconeri e viola e le rispettive possibilità di vincere le primarie del centrosinistra e, poi, le successive elezioni di Marzo. In tal senso, la risposta di Pierluigi Bersani ha paragonato la positiva partenza della sua Juventus in campionato con la sua posizione in chiave primarie sottolineando, però, con la consueta e proverbiale pacatezza dei toni, che il “campionato è ancora lungo”. Nel caso di Matteo Renzi, invece, il parallelo riguarda la qualificazione della squadra di Vincenzo Montella alla prossima Champions League ed il “diventare premier” da parte dell’attuale sindaco di Firenze: in tal senso, Renzi si dichiara possibilista riguardo entrambi gli aspetti, precisando ,però, con ironia che la sua città sembra più interessata alla vittoria della Fiorentina rispetto ad una sua affermazione politica a livello Nazionale.
Oltre agli aspetti prettamente legati alla fede calcistica, inevitabile che i candidati alle primarie si esprimessero in tema sportivo anche sulla questione della rinuncia alla candidatura italiana per l’organizzazione delle olimpiadi del 2020, con la presa di posizione in tal senso da parte del presidente del consiglio Mario Monti nello scorso mese di Febbraio. In tal senso la spaccatura Bersani-Renzi è molto netta. Secondo il primo, infatti, la decisione di ritirare la candidatura è stata “una scelta responsabile”, considerando il momento di forte crisi del Paese che non permettono un esborso di sedici miliardi come quello effettuato dall’ ottima organizzazione londinese.
Dello stesso avviso anche Nichi Vendola, Laura Puppato e Bruno Tabacci mentre l’unica voce fuori dal coro è stata quella di Matteo Renzi che la definisce categoricamente come una “scelta sbagliata”, soprattutto considerando la recente esperienza di Londra 2012 che, secondo l’attuale sindaco di Firenze, è stata “una scommessa vinta dall’amministrazione della capitale inglese”.
Differenti, poi, anche le posizioni in tema di problematiche connesse al mondo del calcio italiano. Secondo Pierluigi Bersani si tratta di un “sistema da rifondare”, analizzando criticamente gli innumerevoli scandali che lo hanno colpito negli ultimi anni – dai passaporti falsi a calciopoli a scommessopoli – minandone la credibilità; Matteo Renzi, invece, si è espresso in maniera meno netta, affermando che “non è un mondo da rifondare, ma un mondo dove molte cose non vanno”, al contrario di quanto affermato da Nichi Vendola, dalla Puppato e Tabacci che si sono allineati con Bersani sulla necessità di un “big bang” che rifondi alle fondamenta l’intero mondo dello sport nazionale.