Silvio Berlusconi ha venduto villa Certosa per 470 milioni di euro al figlio dello sceicco Mansour, Khalifa bin Zayed. La notizia è di ieri pomeriggio, ma ha riscosso popolarità tra i media sportivi soltanto nella giornata di oggi, quando la vendita dell’abitazione del patron rossonero è stata associata alle vicende del Milan. L’idea, rilanciata in primis dal noto sito Calciomercato.com, prevede che i fondi guadagnati da villa Certosa vengano poi reinvestiti durante le prossime sessioni di mercato, fin da quella di gennaio. Particolarmente suggestiva l’ipotesi di vedere vestire Cristiano Ronaldo (da sempre pallino del numero uno di Via Turati) vestire la maglia rossonera. Se azzeccata, il direttore Xavier Iacobelli potrebbe vantarsi a lungo della sua “genialata”, sebbene tutto lasci pensare che Ronaldo non potrà mai venire in Italia, almeno fino a quando la crisi economica imperverserà in Italia e in Europa.
Comprano sempre loro A meno che tu non ti chiami Mansour, oppure che tu non sia il Paris Saint Germain, i pezzi da 90 difficilmente approderanno nella tua squadra. Il tempo delle vacche grasse è terminato anche per le due super-potenze spagnole (Real e Barca) che quest’estate hanno toccato con mano la crisi che attanaglia il vecchio Continente. Gli unici che in questo momento possono permettersi di spendere a loro piacimento sono i padroni dell’oro nero, salvo qualche eccezione russa, come ad esempio Abramovich.
Questione di lodo Lasciando da parte la storia di Cristiano Ronaldo, a mio parere falso specchietto per le allodole, ciò che andrebbe sottolineato maggiormente è il fatto che Silvio Berlusconi abbia venduto villa Certosa al prezzo di 470 milioni di euro. Non siamo immobiliaristi, però la cifra è praticamente identica a quella che la Fininvest ha dovuto versare in un’unica tranche a Carlo De Benedetti durante la primavera scorsa. Facile quindi immaginare che Berlusconi abbia sacrificato la villa in Sardegna più per il bene della famiglia piuttosto che per questioni pallonare.