L’episodio del raptus in panchina di Delio Rossi, nella gara fra Fiorentina e Novara dello scorso 2 Maggio, in cui il tecnico Viola si è scagliato contro il suo giocatore Adem Ljajic, colpevole di aver adoperato un atteggiamento irrispettoso al momento della sostituzione, continua a portar dietro di sè pesanti strascichi polemici.
Subito dopo l’increscioso episodio, il tecnico Delio Rossi, infatti, ha giustificato il suo comportamento violento sostenendo che il calciatore avrebbe “offeso la sua famiglia” ed in particolare la madre morta o un figlio handicappato, mentre lo stesso Ljajic ha smentito seccamente tali accuse, invocando la prova televisiva per leggere il suo labiale, a conferma del fatto che le uniche parole da lui adoperate sono state ironiche ed in riferimento alla sostituzione appena effettuata dal mister, dicendogli testualmente: “Bravo, sei proprio bravo” ed applaudendo a mò di scherno.
Ljajic, inoltre, per dar maggior peso alla sua “difesa” precisa di “esser pronto a lasciare il calcio qualora le immagini tv mostrassero pesanti offese nei confronti della famiglia di Delio Rossi“. Parole decise quelle del calciatore, finalizzate a smentire l’immagine di ragazzo viziato, e sottolineando, di contro, l’umiltà delle sue origini, e la sua infanzia vissuta ai confini con il Kosovo, laddove cadevano le bombe della guerra Balcanica. La violenza del tecnico, dunque, non sarebbe una reazione ad una pesante provocazione del calciatore, ma uno scatto di nervosismo spropositato, nei confronti del calciatore serbo che, comunque, ha mostrato freddezza nel non reagire fisicamente, restando fermo in panchina. In tal senso, dunque, Ljajic precisa di esser “orgoglioso di non aver reagito all’attacco, dimostrando che i miei genitori mi hanno insegnato l’educazione”, confermando di non aver alcuna intenzione di perdonare il tecnico che, mentre lo colpiva, gli avrebbe urlato contro: “Sei uno stronzo, ti ammazzo!”
A supporto della versione dei fatti dichiarata da Ljajic giungono, poi, anche le parole del compagno di squadra Valon Behrami, in un’intervista rilasciata a Radio Blu. Le parole del calciatore Viola, infatti, hanno rivelato che molti dei compagni di squadra presenti in panchina hanno confermato la versione di Ljajic, smentendo, così, le dichiarazioni di Delio Rossi.
Per tal ragione, dunque, Behrami si dichiara deluso dall’atteggiamento dell’ormai ex tecnico Viola, che “da questo errore poteva uscire da grande persona se si fosse scusato il giorno dopo l’accaduto, invece non l’ha fatto ed, anzi, ha aggiunto altro parlando degli insulti ricevuti da Ljajic: insulti che Adem ha giurato di non aver mai pronunciato”.
Tuttavia, secondo le dichiarazioni di Behrami, il nervosismo di mister Rossi non sarebbe relativo soltanto all’episodio della partita contro il Novara, ma affonderebbe le sue radici in un malessere complessivo del tecnico sulla panchina Viola, considerando che – rispetto ai tempi della Lazio in cui Behrami ebbe modo di conoscerlo e di apprezzarlo a livello umano – il tecnico si sarebbe mostrato molto distaccato e chiuso in sè stesso, vivendo poco la città e pensando solo al campo ed al lavoro, probabilmente anche a causa del rendimento negativo della squadra, che lo ha innervosito ed esasperato, portandolo ad agire in questo modo.
Pertanto, secondo Behrami, quando le acque si calmeranno, per la Fiorentina sarà assolutamente prioritario analizzare attentamente i molteplici errori effettuati nel corso di questa stagione disastrosa, “in cui le cose sono state fatte al contrario” per provare a ripartire con il piede giusto nella prossimo campionato.