La sentenza è inappellabile ed anche molto chiara, arriva direttamente dall’Alta Corte del CONI (ultimo grado della giustizia sportiva italiana) ed ammette la Reyer Venezia nella massima Serie del campionato italiano di basket. Ad appena 16 giorni dal via della stagione la situazione piomba nel caos più totale con la Serie A che al momento conta 17 squadre e la seconda serie invece 15. La Corte ha accolto il ricorso di Venezia contro la Federbasket e la squadra di Teramo, venerdì e sabato è in programma il Consiglio Federale che potrà solo prendere atto del dispositivo della sentenza e ratificare la decisione. Tutto prende il via nel momento in cui la Lega istituisce, per la penultima classificata in Serie A, una wild card, che attraverso un pagamento del premio salvezza di 500mila euro, riceve il diritto di poter restare nella massima serie invece di retrocedere (il compenso in denaro viene girato direttamente alla seconda classificata della seconda serie, come indennizzo). Il “pasticcio” avviene perchè si fa confusione sulla date: Teramo paga il premio il 10 di giugno, Venezia sostiene che il versamento sarebbe dovuto avvenire entro il 3 di giugno. Da qui nasce tutto. L’avvocato Christian Giuriato, a capo del pool di legali che hanno assistito la Reyer Venezia, spiega così le ragioni del ricorso oggi vincente:
- “Il motivo è stato il ritardo, rispetto ai tempi previsti, di Teramo nel pagamento della wild card che le permetteva di restare nella massima serie. In un primo momento la data fissata per la dichiarazione della volontà di saldare la cifra era il 31 maggio ed entro dieci giorni la società coinvolta avrebbe dovuto provvedere a farlo. Poi una delibera della Fip ha anticipato la data della dichiarazione al 23 maggio e di conseguenza il termine ultimo per il pagamento scadeva il 3 giugno, mentre Teramo ha saldato la somma il 10 giugno. Da lì è iniziata la nostra battaglia legale. In primo grado la commissione giudicante della FIP ci ha dato ragione, ma dichiarandosi incompetente ha rimandato tutto al consiglio federale. A luglio la Corte federale della Federbasket ha accolto il ricorso di Teramo contro la decisione della commissione e poteva considerarsi iscritta in serie A, perché aveva esercitato nei termini il pagamento suddetto. La pronuncia odierna dell’Alta Corte ha ribaltato tutto e ora attendiamo la ratifica della nostra promozione“.
Teramo comunque non perde la sua fiducia e controbatte:
- “Siamo tranquilli sulla permanenza in Serie A avendo ottemperato e rispettato, nei tempi e nelle modalità, tutte le direttive. La società è in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza“.
La matassa da sbrogliare passa quindi nelle mani della Lega basket che ora dovrà trovare una soluzione e non è esclusa neanche qualche ipotesi clamorosa come l’allargamento del campionato a 17 squadre che però violerebbe una convenzione della Lega stessa che prevede un numero pari di squadre partecipanti. Potrebbe esserci un altro ripescaggio per una Serie A a 18 squadre, ma la serie minore rischierebbe di essere fortemente menomata. Ipotesi da non scartare è la retrocessione di Teramo dove però la Lega dovrebbe smentire sè stessa dato che ne aveva ratificato la salvezza e la partecipazione al campionato 2011/2012. Con conseguenti ricorsi e contro-ricorsi che rischierebbero di incasinare ancora di più tutta questa situazione già di per sè abbastanza complicata. Prossimi giorni decisivi per trovare un valido rimedio, l’inizio della stagione si avvicina sempre di più e tutto pare ancora in alto mare.
e io che volevo vedermi reggio emilia – venezia…