Domani dalle partite tra Inter-Atalanta e Varese-Fiorentina usciranno le due finaliste della 63° edizione del Torneo di Viareggio che quest’anno decreterà il suo vincitore all’Armando Picchi di Livorno dove i ragazzi potranno respirare l’aria di uno stadio di Serie A.
E’ quasi ora del verdetto finale dunque ed insieme al titolo di squadra da due anni il Viareggio assegna anche il premio Golden Boy creato per premiare il giocatore che si è maggiormente distinto durante la rassegna. Le prime due edizioni sono state ad appannagio dei bomber Guido Marilungo e Ciro Immobile, quest’anno in corsa sembrano esserci finalmente anche altri ruoli notoriamente meno difficili da premiare rispetto agli attaccanti ma spesso importanti e forse più decisivi degli stessi.
Chi si meriterebbe il riconoscimento è senza ombra di dubbio Francesco Bardi arrivato in nerazzurro durante il mercato invernale dal Livorno. Bardi è un classe ’94 e sembra avere tutte le carte in regola per imporsi ai massimi livelli garantendo all’Inter un sostituto di Julio Cesar all’altezza per il futuro. Il suo apporto è stato fondamentale per la semifinale degli uomini di Pea, contribuendo con due parate miracolose negli ottavi contro il Prato e addirittura parando un rigore nella partita contro il Genoa. Tra i nerazzurri comunque meriterebbero il riconoscimento anche Dell’Agnello per i gol e la qualità dimostrata e Crisetig per la grande mole di lavoro in mezzo al campo.
Chi merita il premio Golden Boy è anche la “zanzara” Giuseppe De Luca finalizzatore della perfetta macchina messa a punto da Devis Mangia nella costruzione del Varese. Capocannoniere in campionato De Luca guida al momento anche la classifica al Viareggio ma oltre ad un feeling particolare con il gol si fa apprezzare nella fase d’impostazione ed è spesso decisivo anche per i gol di Pompilio e Ferreira altri fiori all’occhiello dell’organico.
A mio avviso il Golden Boy uscirà da questi due nomi, ma meriterebbero il premio anche i viola Federico Carraro e Pietro Iemmello, i doriani Simone Zaza e Stefano D’Agostino o i bergamaschi Simone Magnaghi e Davide Gatto.