Il caos regna sovrano in casa Bologna: pareva ormai certa la notizia dell’approdo di Davide Ballardini sulla panchina rossoblu per sostituire Pierpaolo Bisoli ma, improvvisamente, vi è stato un cambio di rotta. Ballardini, infatti, ha rinunciato ad assumere la guida tecnica della squadra ed ha motivato tale circostanza specificando che non ritiene la rosa della squadra felsinea all’altezza, ritenendo di non possedere le necessarie garanzie tecniche. Una circostanza innegabile, anche alla luce dello scarso rendimento del Bologna in questo avvio di stagione, con un solo punto conquistato (seppur in casa della capolista Juventus) in cinque gare disputate. Incassato, quindi, il “no” di Ballardini, occorre trovare un altro potenziale tecnico in tempi brevi: in pole, Mario Beretta, nella speranza che accetti la proposta: se così non fosse, si tratterebbe del terzo rifiuto in pochi giorni, dopo quello di Delio Rossi giunto nella giornata di Lunedì, e la dirigenza dovrebbe vagliare altre ipotesi, quali Roberto Donadoni, Bortolo Mutti, o Camolese. Le ragioni dei vari rifiuti, comunque, attengono pressocchè tutte all’attuale situazione tecnica, ossia alla inadeguatezza della rosa a disposizione, ed alle scarse garanzie di un intervento nel mercato di riparazione di Gennaio per renderla più competitiva ed adatta a centrale l’obiettivo stagionale, ossia una salvezza tranquilla, con “sul filo di lana”. L’offerta economica per la futura guida tecnica, invece, non pare affatto esigua: 2,5 milioni di euro complessivi, 850 mila per il tecnico e 350 mila per lo staff, con un contratto annuale con opzione per la seconda stagione: probabilmente, però, Davide Ballardini avrebbe preferito un biennale secco e, comunque, esiste anche la probabilità che sia interessato ad altre destinazioni, una su tutte il Genoa, dove è sempre apprezzato dal presidente Preziosi.