Brusco stop per il numero 2 al mondo Rafael Nadal al torneo 1000 di Shanghai. Il maiorchino è stato sconfitto in due set 7-6 6-3 dal tedesco Florian Mayer in un match in cui il teutonico è stato assolutamente perfetto meritando ampiamente la vittoria. I consigli di zio Tony di riposarsi un po’ in vista del finale di stagione, non sono stati seguiti da Rafa che sapeva che, rinunciando alla trasferta asiatica, avrebbe concesso la certezza assoluta della poltrona del numero 1 a Djokovic per la fine dell’anno.
Autore: Ippolito Gioia
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Masters 1000 Shanghai, Nadal ko, è crisi? Avanza Murray
Situazione che comunque si è verificata con le sconfitte di Rafa a Tokyo, per mano di Murray ed a Shanghai in questo ottavo di finale in cui Mayer ha sin da subito sorpreso Nadal con continua discese a rete che hanno tolto completamente il ritmo allo spagnolo che, se non riesce a dominare il match dal punto di vista fisico, può perdere da molti avversari nel circuito. Con l’uscita di scena dello spagnolo, il favorito d’obbligo rimane lo scozzese Andy Murray che ha battuto 6-4 3-6 6-3 lo svizzero Stanislas Wawrinka in un match in cui lo scozzese ha dominato nel gioco per lunghi tratti lasciandosi trasportare dal solito ed inspiegabile, calo di concentrazione, che ha permesso allo svizzero di allungare il match fino al terzo set. Nella parte alta del tabellone va avanti David Ferrer che battendo il connazionale Juan Carlos Ferrero per 1-6 7-5 6-2 ottiene il lasciapassare per il Masters di Londra. Ferrer è il quinto a qualificarsi dopo Djokovic, Nadal, Murray e Federer. Per gli altri posti sono in corsa Berdych, Fish, Tsonga, Almagro e Simon con il ceco che ha subito una bruciante sconfitta da Lopez con un doppio 6-4. Bene anche Andy Roddick (6-3 6-4 a Nicolas Almagro), Alexander Dolgopolov (5-7 6-1 6-0 a Tomic) e Kei Nishikori (7-6 4-6 6-3 a Giraldo). Questi i quarti di finale: Mayer-Lopez, Roddick-Ferrer, Dolgopolov-Nishikori e Murray-Edben.Rafael Nadal ©MARK RALSTON/AFP/Getty Images -
Mondiali scherma, Cassarà d’oro, en plein Italia nel fioretto maschile
Pioggia di medaglie ai mondiali di scherma per la nazionale azzurra, che con Andrea Cassarà, conquista la quarta medaglia d’oro nel fioretto maschile. Il fioretto azzurro continua quindi a regalare sempre grandi soddisfazioni con il podio completato da Valerio Aspromonte, argento e Giorgio D’Avola, bronzo.
Prima gioia mondiale per il mancino Cassarà che non conquistava una medaglia mondiale dalla spedizione cubana del 2003, troppe volte risucchiato dalle polemiche con il suo collega – nemico Andrea Baldini. La finale è stata molto emozionante con Aspromonte assolutamente perfetto nella sua condotta di gara fino al 11-6 a suo favore quando Cassarà inizia la sua splendida rimonta, agguantando il compagno di squadra sul 14 pari, per poi trafiggerlo con la stoccata decisiva per il 15-14 finale. Queste le parole di un commosso Cassarà intervistato dopo la finale: “Si è realizzato un sogno che facevo da quando ero un bambino di 5 anni, quando ero sotto ho ricordato il consiglio del mio allenatore, quello che si dà ai ragazzini, e mi sono piegato di più. Ho avuto tantissima paura, non ci pensavo più. Mi sono fatto prendere dal punteggio. Però poi ho ritrovato la calma. Valerio ed io ci conosciamo bene, nei ritiri stiamo assieme in camera e capita che litighiamo in allenamento, tirandoci dietro di tutto: nei giorni scorsi gli avevo ipotizzato una finale tra noi due con una cena in palio… Ora mi sono tolto un peso”. Prima medaglia mondiale sia per Valerio Aspromonte che per il siciliano di Modica Giorgio D’Avola con Andrea baldini che purtroppo si è fermato ai sedicesimi battuto 14-13 al minuto supplementare dal giapponese Chida. Tranne nel fioretto, le donne azzurre deludono nelle altre specialità, nella spada nessuna azzurra sul podio con l’unico rammarico rappresentato dalla sconfitta di Bianca Del Carretto che nell’assalto degli ottavi contro la romena Branza, è stata eliminata con una stoccata al minuto supplementare e solo dopo qualche minuto, scesa dalla pedana, si è ricordata della luce bianca che ha visto accendersi a bordo pedana. Nulla è valso il reclamo azzurro presentato troppo tardi quando oramai, la romena, era già scesa in pedana per l’incontro successivo.Un felicissimo Cassarà ©MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images -
Ciclismo, il C.T. Paolo Bettini indagato per Abuso d’Ufficio
Una carriera da corridore sublime, unanimemente riconosciuto come uno dei corridori di classiche più forti di tutti i tempi ma una vita fuori dalle competizioni con alcuni grattacapi per il C.T. Paolo Bettini Il c.t. della Nazionale, dopo le note vicessitudini con il fisco, risulta essere indagato per abuso d’ufficio nell’ambito di una inchiesta antidoping della procura di Padova. Le accuse da parte dei magistrati riguardano un avvertimento che Bettini fece ad un corridore prima di un controllo antidoping.
Dura la presa di posizione del presidente federale Renato Di Rocco: “Era un nostro accertamento medico. Bettini avvertì il corridore per il rispetto degli orari”. L’episodio su cui la procura di Padova indaga risale al raduno premondiale della Nazionale nel 2010, quando gli azzurri erano all’Hotel Le Robinie di Busto Arsizio, in vista dell’impegno di Melbourne. Nell’ambito dei controlli sulla salute degli atleti, la Federazione aveva deciso di svolgere analisi sui convocati. “Questo è un controsenso – dice Di Rocco – e il magistrato si informi bene. Era un controllo interno, di quelli che facciamo regolarmente. Bettini fece un sollecito perché l’atleta non mancasse”. Anche Bettini replica duramente alle accuse: ” sono allibito, nell’ambito delle mie funzioni di commissario tecnico e in accordo con la federazione ho avvertito tutti i corridori del controllo a tutela della salute per evitare che alcuni di loro giungessero in ritardo per gli esami. Lo faccio sempre, anche in vista del raduno prima del recente Campionato del Mondo di Copenhagen, mi sono comportato così”. Bisognerà fare assolutamente chiarezza sulla vicenda con la Federazione italiana che risulta essere tutta compatta attorno a Bettini. In una nota arrivata nella serata di ieri, la federazione ha precisato che: “a tutela della salute degli atleti, tali controlli preventivi sono assolutamente di routine con precise finalità antidoping. Tali controlli vengono effettuati sistematicamente dalla FCI nel primo giorno di ogni raduno della nazionali e del quale gli atleti devono essere ovviamente informati. E’ specifico compito del commissario tecnico, nell’ambito delle funzioni e nel rispetto delle direttive federali, secondo protocolli approvati dalla Federazione stessa, avvertire gli atleti di detti accertamenti medici”.Paolo Bettini ©DAMIEN MEYER/AFP/Getty Images -
Masters 1000 Shanghai, Nadal buon esordio. Infortunio Pennetta a Linz
Rafa Nadal batte, come da pronostico, il connazionale Garcia Lopez al Masters cinese rinfrancandosi un po’, dalla bruciante sconfitta patita a Tokyo da Andy Murray. Primo turno comunque insidioso alla vigilia per il maiorchino con quel Garcia Lopez che fù capace di batterlo a Bangkok in semifinale.
Un ora e 45 minuti di gioco per un 6-2 6-3 praticamente senza storia con Nadal che in tutto il match concede la miseria di una sola palla break contro le ben 15 concesse dal suo avversario. Adesso per Nadal ci sarà Florian Mayer che ha avuto la meglio nel match contro l’argentino Nalbandian. Negli altri incontri, Jo-Wilfried Tsonga, testa di serie numero 4, viene superato per 6-7 6-4 6-4 dal giappionese Kei Nishikori, appena numero 47 del ranking mondiale, il giapponese è atteso al terzo turno dal colombiano Santiago Giraldo che ha avuto bisogno del tie break del terzo set per domare l’austriaco Jurgen Melzer, testa di serie numero 11. Bene invece Tomas Berdych, anche lui in corsa più che mai per un posto per il Masters di Londra. Il ceco ha battuto per 6-4 6-3 il connazionale Radek Stepanek. Bene anche Ferrer, terza testa di serie del torneo (7-5 7-6 al ritrovato Raonic). Lo spagnolo infila 11 ace per battere per la terza volta su tre il canadese, piegato in un’ora e 43 minuti di gioco. Avanti anche Dolgopolov (5-7 6-3 6-2 a Ramos). Vanno invece a fare compagnia a Tsonga lo spagnolo Fernando Verdasco, superato di slancio dal connazionale ex numero uno del mondo Juan Carlos Ferrero, e lo statunitense Bogomolov, che s’inchina a Feliciano Lopez 7-6 3-6 6-3. A Linz, in Austria bella impresa di Alberta Brianti che batte 7-5 4-6 6-3 la tedesca Sabine Lisicki, numero 17 Wta, quinta favorita del seeding e semifinalista quest’anno a Wimbledon. Bene anche Sara Errani, mentre Flavia Pennetta dopo aver superato 7-6(4) 6-2, in poco più di un’ora e tre quarti di gioco, la russa Elena Vesnina, deve abbandonare il torneo al secondo turno per un infortunio alla coscia sinistra.Rafael Nadal ©GOH CHAI HIN/AFP/Getty Images -
Mondiali scherma, anche la spada è d’oro, Pizzo profeta in patria
Seconda giornata ai mondiali di scherma e terza medaglia d’oro per l’Italia con il catanese Paolo Pizzo che conquista il titolo iridato nella spada consegnando la quinta medaglia azzurra in due giornate. E dire che tutti attendevano il campione olimpico di pechino, Matteo Tagliariol dato in grande forma ma che dimostra ancora una volta di soffrire maledettamente il primo turno.
Invece Pizzo non soffre l’esordio davanti alla sua gente, batte l’ungherese Imre nei quarti (15-11) e poi lo svizzero Kauter (15-12) in semifinale. Tutte e due le vittorie sono molto sofferte ma che denotano una certa pazienza nell’affrontare i turni da parte di Pizzo, pazienza caratteristica essenziale nella spada. In finale il catanese si trova l’olandese Verwijlen ed anche qui la vittoria è soffertissima, un 15-13 finale che regala a Pizzo la prima gioia a livello internazionale di un atleta forse arrivato un po’ tardi in nazionale (2007), abituato a soffrire sin da piccolo con la sconfitta di un tumore all’età di 13 anni, ma che certamente rappresenterà un arma in più ai giochi londinesi. Delusione invece per Tagliariol che viene eliminato dal coreano Park per 15-13 al primo turno, un primo turno vero e proprio tabù per il campione olimpico in carico dato in grandissima condizione. La russa Sophia Velikaia ha vinto la medaglia d’oro nella sciabola femminile battendo in finale l’americana Mariel Zagunis, campionessa uscente ed olimpica, per 15-14. Male le itaiane con la Vecchi battuta ai quarti di finale per 15-7 dalla fuoriclasse americana Mariel Zagunis. Prima di lei, erano andate ko Gioia Marzocchi (ottavi di finale), estromessa dal torneo dalla russa Julia Gavrilova (9-15) e Paola Guarneri (sedicesimi), ko con la giapponese Seira Nakayama per 15-8.Pizzo in trionfo ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images -
Masters 1000 Shanghai, giovani avanti tutta con Raonic. Pennetta, ok al masters
In attesa dei big che entreranno in scena oggi, con Nadal contro il connazionale Garcia Lopez e Murray contro il bombardiere a salve russe Dimitri Tursunov, bella prestazione fornita dal giovane 20enne canadese Milos Raonic. Non è tanto facile, nel panorama tennistico mondiale attuale, trovare un giovane che riesce a giocare ad alti livelli soprattutto nei tornei che contano. Questo è il caso di Raonic che ha superato il francese Llodra, sicuramente un ostacolo molto ostico soprattutto sulle superfici veloci.
Adesso il canadese è atteso alla prova del nove, contro lo spagnolo Ferrer in lotta per un posto nel Master di fine anno. Avanzano nel torneo, il tedesco Florian Mayer (6-3 6-4 ad uno spento e poco reattivo David Nalbandian), Nicolas Almagro (7-5 6-3 al connazionale Tommy Robredo), Stanislas Wawrinka (6-7 7-6 6-2 allo statunitense Donald Young), Gilles Simon (doppio 6-1 allo spagnolo Albert Montanes) e Andy Roddick che ha vinto due set molto lottati contro il talentuoso bulgaro Grigor Dimitrov. Brutte le sconfitte sia di Tipsarevic contro Feliciano Lopez, autore di un match perfetto al servizio che gli ha consentito di vincere i due tie break che hanno deciso il match, che di Mardy Fish, eliminato dall’australiano Bernard Tomic in tre set, 4-6 6-1 6-4. Dopo la brutta notizia per i colori azzurri dell’uscita di Francesca Schiavone dalle top ten con la conseguente esclusione dalla partecipazione al master, da Linz arriva invece, la qualificazione automatica per Flavia Pennetta e Gisella Dulko al master di fine anno di cui sono anche detentrici del titolo grazie alla facile vittoria per 6-0 6-3 contro la russa Kondratieva e la tedesca Woehr .Milos Raonic ©Matthew Stockman/Getty Images -
Mondiali scherma, eterna Vezzali. Montano, prima gioia mondiale
Iniziano nel migliore dei modi i mondiali di scherma in corso di svolgimento a Catania con subito due ori, conquistati nel fioretto femminile da Valentina Vezzali e nella sciabola maschile da Aldo Montano. Non a caso i due atleti simbolo della scherma azzurra non hanno tradito le grandi aspettative sulle loro prestazioni, ampliate dal fatto che si gioca in casa, situazione mai facile da affrontare.
Ma come dice Valentina Vezzali subito dopo la vittoria sulla connazionale Elisa Di Francisca, “quando uno è in pace con se stesso può raggiungere tutti i traguardi possibili”, una condizione psico – fisica che tutta l’Italia si augura che la fuoriclasse azzurra possa mantenere a lungo per conquistare il quarto oro olimpico consecutivo a Londra. Sesto alloro mondiale per la jesina che in finale non ha dato scampo alla sua amica nonché concittadina, Elisa Di Francisca strapazzata con un netto 14-7 ma comunque soddisfatta, quest’ultima, di essersi mantenuta ai vertici mondiali dopo il titolo conquistato un anno fa a Parigi. Se la Vezzali rappresenta una felice abitudine con le sue vittorie, sicuramente l’opposto è rappresentato da Aldo Montano che finalmente, si spera, sembra aver trovato anche lui la serenità necessaria per dimostrare tutto il suo immenso talento che lo portò al titolo olimpico ad Atene 2004 nella sorpresa generale. Il livornese ha avuto la meglio nei confronti del tenace tedesco Limbach superato per 15-13 in una finale sempre condotta dall’azzurro con il pathos finale dove Montano, avanti 14-9, si fa recuperare quattro stoccate prima di chiudere in bellezza. Queste le parole di Montano dopo la finale: “Sono contentissimo, non ci credo nemmeno – racconta Montano -. C’era un punto interrogativo, ho fatto una grandissima gara. Non mi sento il più forte ma uno dei più forti, che un giorno può vincere ed un altro perdere. Sono stracontento, sono riuscito a vincere un’Olimpiade, un Mondiale ed un Europeo. Ero finito? Lo dicevate voi. Il fatto è che la vita di un atleta ha alti e bassi”. Come nel fioretto femminile, l’Italia poteva avere un’altra finale tutta azzurra, ma fa ben sperare anche il bronzo di Luigi Tarantino, superato in semifinale proprio dal tedesco Limbach.Valentina Vezzali ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images -
Wta Pechino, Pennetta amaro stop. A Tokyo è lotta Nadal – Murray
Non riesce l’impresa a Flavia Pennetta di raggiungere la finale del China Open, torneo che per importanza e montepremi è subito dietro alle quattro prove del grande slam. L’ostacolo per la brindisina era molto duro, la polacca Radwanska è giocatrice molto solida che ha finito per dominare l’intero match chiuso in due set per 6-2 6-4.
Il primo set è dominato dalla polacca che non cede mai un centimetro da fondo campo forzando gli errori dell’azzurra, che comunque non è sembrata sin da subito perfettamente centrata nel match. Chiuso nettamente sul 6-2 il primo parziale, la polacca si porta subito avanti 3-1 anche nel secondo con la pennetta che ha un sussulto d’orgoglio riuscendo a recuperare sul 3-3. Ma sul 4 pari la polacca non lascia margine sul proprio turno di battuta a differenza dell’italiana che regala completamente il match con quattro errori gratuiti che concedono il pass per la finale alla polacca che si vedrà opposta la tedesca Petkovic vincitrice in due set 6-2 6-0 sulla rumena Niculescu. Sempre a Pechino, nel torneo maschile, Marin Cilic ha vinto il derby croato con Ivan Ljubicic (6-4 6-3) e ora affronterà Tomas Berdych che ha avuto la meglio in tre set (6-4 4-6 6-1) sul francese Tsonga. A Tokyo Rafael Nadal e Andy Murray si sono qualificati come da pronostico per la finale. Il maiorchino ha superato per 7-5 6-1 lo statunitense Mardy Fish vincendo 9 degli ultimi 10 game, lo scozzese invece ha piegato per 6-2 6-3 lo spagnolo David Ferrer. Per Nadal si tratta della decima finale dell’anno: 3 le ha vinte (Monte Carlo, Barcellona e Parigi), 6 le ha perse tutte contro Djokovic (Indian Wells, Miami, Madrid, Roma, Wimbledon e US Open).©MARK RALSTON/AFP/Getty Images -
Rugby, ai mondiali Galles e Francia volano in semifinale
Galles e Francia sono le prime semifinaliste del mondiale di rugby in corso di svolgimento in Nuova Zelanda. Per la seconda volta nella storia la nazionale gallese riesce a conquistare una semifinale mondiale dominando contro gli acerrimi rivali irlandesi sconfitti 22-10 con il punteggio che non rispecchia in toto la forza dei gallesi in tutti i settori del campo. Pronti via ed è subito meta con Williams che finalizza un azione gallese al limite della perfezione. L’Irlanda reagisce ma la prima linea gallese non lascia molto spazio ad O’Driscoll e compagni. Il primo tempo si chiude sul punteggio di 10-3 per i rossi gallesi e nella ripresa si rivede un po’ di reazione irlandese, ma le mete di Phillips e Davies consegnano al Galles la semifinale mondiale contro la Francia.
Appunto la Francia che a sorpresa, ma neanche troppo, supera l’Inghilterra di Wilkinson grazie ad un primo tempo sontuoso,chiuso sul 16-0 con due mete, la prima di Clerc e la seconda di Menard che spazzano via di un colpo le forti critiche sulla squadra transalpina a cause delle pesanti sconfitte contro gli All Blacks, ma soprattutto contro Tonga. Nel secondo tempo c’e’ la reazione inglese con una meta di Foden trasformata da Wilkinson ma alla fine è 19-12 per i bleus che segnano, forse, l’ultima apparizione di Wilkinson ad un mondiale. I tabellini. Galles-Irlanda 22-10 (10-3) Marcatori: p.t. 3’ m. Sh. Williams tr. Priestland (G), 23’ c.p. O’Gara (I), 27’ c.p. Halfpenny (G); s.t. 5’ m. Earls tr. O’Gara (I), 11’ m. Phillips (G), 25’ m. J. Davies tr. Priestland (G). Francia-Inghilterra 19-12 (16-0) Marcatori: p.t. 10’ e 15’ c.p. Yachvili (F), 22’ m. Clerc (F), 30’ m. Medard (F); s.t. 15’ m. Foden tr. Wilkinson (I), 33’ drop Trinh-Duc (F), 37’ m. Cueto (I).©Steve Haag/Gallo Images/Getty Images -
Ibrahimovic, un “malessere” da 12 milioni di euro l’anno
Hanno suscitato molto clamore, le dichiarazioni rese da Zlatan Ibrahimovic durante la sosta di campionato, circa un suo stato mentale non proprio a posto con la grinta e la voglia di combattere che stanno lentamente, ma inesorabilmente scomparendo. Una doverosa premessa su questo articolo e sulla situazione di Zlatan Ibrahimovic va ovviamente fatta. Se il problema di stanchezza mentale dello svedese dovesse derivare da un inizio di stato depressivo del giocatore, sicuramente Ibra andrebbe rispettato e sicuramente aiutato.
Ma alcuni sospetti che questo primo “mal di pancia” di Ibrahimovic da quando veste la maglia rossonera, possa essere causato da altri fattori puramente economici e sportivi ci sono e, considerata l’esperienza passata dello svedese, tali sospetti risultano essere fondati. Una spiegazione logica perché Ibra abbia deciso di dichiarare proprio nel ritiro della sua nazionale questo suo malessere, ovviamente non c’e’. perché Ibra non ne ha parlato con la società rossonera? Forse perché il malessere è un chiaro monito verso la sua nazionale dove Zlatan nel corso di questi anni ha raccolto pochissimo oppure lo svedese non è rimasto molto contento dalla campagna di rafforzamento milanista per questa stagione ed abbia iniziato ad esplorare altri lidi per la conquista della sua ossessione chiamata Champions League?. Sicuramente l’uscita di questo stato psicologico non proprio a posto di Ibra ad inizio stagione farebbe pensare ad un reale malessere, considerate anche le dichiarazioni (sicuramente poco opportune) di Stankovic che ha confermato la situazione avendo ricevuto una confidenza direttamente da Ibra. Ma il problema secondo chi vi scrive è un altro: può una persona che ha avuto tutto dalla vita e che guadagna 12 milioni di euro l’anno (giocatore più pagato dell’intera serie A), cadere realmente in depressione e permettersi di dichiarare ai quattro venti di non avere più la stessa grinta del passato? Sicuramente non un esempio di professionalità verso il Milan quello mostrato da Ibra anche perché, come del resto tutti sanno, lo svedese non è attaccato a nessuna maglia ma solamente alla sua pelle.©JUSSI NUKARI/AFP/Getty Images