Ultimo Masters Series della stagione a Parigi Bercy con in campo tutti i big, tranne lo spagnolo Rafael Nadal che ha deciso di dare forfait per chiudere al meglio la stagione a Londra, nelle finali del circuito. Primi incontri a Parigi con una lieta sorpresa rappresentata dalla vittoria dell’azzurro Andreas Seppi contro il russo Nikolay Davidenko.
Autore: Ippolito Gioia
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Masters 1000 Parigi, Seppi al secondo turno. Bene Verdasco
L’altoatesino ha superato per 7-6 7-5 Davydenko alla conclusione di un match durato 107 minuti. Bravo Seppi a resistere sotto i colpi del russo nel primo set dove l’azzurro ha salvato un set point sul 5-6 30-40 del prima di dominare il tie break vinto per 7 punti a 2. Nel secondo set è salito velocemente fino al 4-2, ma qui ha restituito il break e sul 5 pari ha salvato la palla che avrebbe mandato Davydenko a servire per il set. Infine sul 6-5 ha strappato l’ultimo turno di battuta al russo che è finito al tappeto commettendo 6 doppi falli, ma soprattutto sfruttando appena due delle sette palle break concesse dall’azzurro. Per Seppi è la seconda vittoria contro Davydenko dopo quella ottenuta nel 2004 ad Halle quando finì per vincere per 7-6 2-6 6-3. Al secondo turno Seppi è atteso dalla spagnolo Nicolas Almagro in lotta per il Masters. Negli altri match, Fernando Verdasco ha battuto per 3-6 6-2 6-3 il croato Marin Cilic, numero 23 del ranking mondiale. Molto lottate anche le sfide tra Benneteau e Raonic, con il francese che ha avuto la meglio in 2 ore e 26 minuti per 6-7 7-6 6-4 e tra Anderson e Muller con il sudafricano che ha avuto la meglio nei confronti dell’ostico lussemburghese per 6-3 4-6 6-4 in un’ora e 51 minuti. Facili invece i successi di Mahut su Ferrero (6-2 6-3), di Mayer su Stepanek (7-5 6-2) e di Kohlschreiber su Youzhny (6-4 6-2). Domani sul centrale Berdych-Verdasco, Llodra-Lopez e Roddick-Benneteau, Tsonga-Garcia Lopez e Gasquet-Anderson, sul campo 1 apre Fognini-Dodig, Nishikori-Stakhovsky, Chardy-Granollers, Wawrinka-Isner e Monaco-Young. Da mercoledì in campo i tre tenori Djokovic, Murray e Federer.Andreas Seppi ©FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images -
Boxe, Joe Frazier è morto, addio “Smokin Joe”
Uno dei pugili più grandi della storia della nobile arte ci ha lasciati per sempre, Joe Frazier è morto all’età di 67 anni per un cancro al fegato uno dei pochi avversari che è riuscito a metterlo ko, purtroppo per sempre. Indimenticabile pugile degli anni 60’ e 70’ quando ancora la boxe conservava saldi i suoi principi di sport duro e nobile prima di lasciarsi travolgere dallo show business americano, vera causa del suo declino odierno.
Il suo soprannome, “Smokin Joe” nacque dal suo tecnico che prima di ogni incontro invitava Frazier a far “fumare” i guantoni contro il suo avversario. Uno degli ultimi pugili c.d. Normali non dotato di un grande fisico ma che faceva comunque della potenza dei colpi, la sua arma più devastante. A piangere il grande Joe è proprio uno, se non il suo rivale più ostico, quel Muhammad Ali con cui Frazier scrisse pagine epiche della storia della boxe. Fu proprio Frazier il primo a battere Ali ai punti nel 1971 al Madison Squadre Garden di New York, per decisione unanime dopo 15 round leggendari, in quello che allora fu definito il “match del secolo”. Ali si prese la rivincita tre anni dopo, sempre ai punti ma dopo 12 round, prima di aggiudicarsi anche la “bella” a Manila nelle Filippine al termine del 14° round, in un altro match mondiale ormai entrato nella storia della boxe. Da professionista “Smokin Joe” ha sostenuto 37 incontri, vincendone 32 (27 prima del limite), perdendone 4 e pareggiandone uno. Per tre anni (1967, 1970 e 1971) è stato proclamato “pugile dell’anno” dalla rivista americana Ring Magazine. Lascia 11 figli, tre dei quali, due maschi e una femmina, hanno cercato di ripercorrere le sue orme sul ring con risultati, ovviamente, nemmeno paragonabili all’illustre padre.Joe Frazier ©Brad Barket/Getty Images -
Palermo-Bologna 3-1, pagelle. Ilicic fuoriclasse vero
Un Palermo perfetto e senza attaccanti, rifila tre gol al Bologna di Pioli che ha potuto veramente poco contro i rosanero comandati e guidati sapientemente dallo sloveno Josip Ilicic, migliore in campo. Fra i rossoblù ancora una prestazione da dimenticare per Marco Di Vaio con Gaston Ramirez, unico a meritare la sufficienza in campo.
Palermo Ilicic 7.5 finalmente lo sloveno si prende il Palermo sulle spalle garantendo qualità e quantità per tutti i 90’ ed impreziosendo una prestazione perfetta con il gol del 3-0. Zahavi 7 ennesima scoperta rosanero, suo il vantaggio e suo anche l’angolo per il raddoppio di Silvestre. Silvestre 7 perfetto il difensore su Di Vaio non facendogli quasi mai vedere il pallone con la ciliegina del gol del 2-0 che indirizza in maniera definitiva il match nel secondo tempo. Bologna Di Vaio 5 il gol ritrovato la scorsa settimana non ha sbloccato l’attaccante rossoblù che diventa un fantasma per tutti i 90’ oscurato completamente da un Silvestre sontuoso. Acquafresca 5 vedi giudizio su Di Vaio con l’unica differenza che a cancellare l’ex giocatore del Cagliari è Cetto e non Silvestre. Le Pagelle Palermo (4-3-2-1) Tzorvas 6.5, Pisano 6, Cetto 6.5, Silvestre 7, Balzaretti 6, Migliaccio 6, Bacinovic 6.5 (76’ Aguirregaray s.v.), Acquah 6, Zahavi 7 (63’ Bertolo), Ilicic 7.5, Hernandez 6 ( 20’ Varela 6) A disp. Benussi, Mantovani, Munoz, Aguirregaray, Bertolo, Miccoli, Varela. Bologna (4-3-1-2) Gillet 5, Raggi 5.5 (58’ Garics 5.5), Loria 5, Cherubin 5, Morleo 5, Perez 5.5, Mudingay 5.5 (68’ Pulzetti 5.5), Kone 6, Ramirez 6, Di Vaio 5, Acquafresca 5 (58’ Gimenez 6). A disp. Aglirdi, Garics, Antonsson, Pulzetti, Casarini, Vantaggiato, Gimenez.Josip Ilicic | © Tullio M. Puglia/Getty Images -
La dura legge del Barbera, Palermo–Bologna 3-1
Nel primo anticipo dell’undicesima giornata di Serie A, il Palermo batte il Bologna per 3-1 grazie alle reti di Zahavi, Silvestre e Ilicic dimostrandosi imbattibile fra le mura amiche. Mangia deve rinunciare a quasi tutto il suo attacco, il solo Hernandez davanti con Miccoli che stringe i denti e va in panchina. Nel Bologna Pioli schiera la stessa formazione vittoriosa contro l’Atalanta con Di Vaio e Acquafresca supportati da Gaston Ramirez.
Il Palermo parte molto bene con Ilicic che dimostra di essere in giornata buona, infatti lo sloveno è molto pimpante e dai suoi piedi nasce il vantaggio dei rosanero al 13’ con un fendente che non viene trattenuto da Gillet che si fa trafiggere da due passi da Zahavi. L’emergenza in attacco per il Palermo diventa drammatica con l’infortunio di Abel Hernandez che si blocca durante uno scatto costringendo Mangia a sostituirlo con Varela preferendo non rischiare Miccoli. Gillet si riscatta negando il gol del raddoppio di nuovo a Ilicic compiendo una bella parata con la complicità della traversa ma Il Bologna non sta certamente a guardare e si rende pericoloso in due occasioni, prima è Kone che si beve tutta la difesa rosanero tirando di punta e trovando pronto Tzorvas, poi è Raggi che su azione da calcio d’angolo trova ancora prontissimo Tzorvas. La prima frazione si chiude quindi con il Palermo in vantaggio ma con il Bologna nel vivo del match e che avrebbe meritato anche qualcosa di più. Il Bologna sembra entrare più convinto in campo nella ripresa, ma le velleità rossoblù vengono spente dopo 5’ grazie all’incornata di Silvestre che insacca il suo secondo gol stagionale. Pioli inserisce Gimenez per uno spento Acquafresca ma è il Palermo che comanda la partita rendendosi pericoloso nelle ripartenze. Miccoli si riscalda ma alla fine non entrerà in campo grazie anche al 3-0 di Josip Ilicic che chiude definitivamente il match con l’inutile gol della bandiera, firmato da Gaston Ramirez unico a salvarsi tra i rossoblù. Quinta vittoria su cinque partite fra le mura amiche del Barbera per la squadra di Mangia con la sosta a disposizione che arriva nel momento migliore al fine di recuperare i tanti infortunati nel reparto offensivo.La gioia rosanero ©Tullio M. Puglia/Getty Images -
Bayern Monaco-Napoli 3-2, le pagelle. Super Mario Gomez
Sconfitta per la squadra di Walter Mazzarri all’Allianz Arena di Monaco di Baviera dove il viene letteralmente dominata nel primo tempo da un grande Bayern e da un superlativo Gomez, autore di una tripletta nei primi 45′ . bella, ma purtroppo inutile, la doppietta del difensore Fernadez al suo esordio in Champions League.
Bayern Monaco Gomez 8 fantastico primo tempo di super Mario che stende il Napoli con una tripletta sontuosa condita anche da giocate di altissimo livello Ribery 7 il solito folletto sulla fascia, imprendibile per chiunque, dai suoi piedi nascono le occasioni per i gol Schweinsteiger 6,5 non era al meglio il tedesco che riesce a giocare ai suoi grandissimi livelli solamente per 45’ che però gli bastano per servire al bacio Gomez per il 2-0. Napoli Fernandez 7 prestazione all’esordio sicuramente da ricordare, in fase difensiva è uno dei pochi a salvarsi, ma è davanti che sforna una prestazione inaspettata segnando una doppietta sicuramente non pronosticata alla vigilia con la gentile collaborazione di Jerome Boateng Hamsik 5 solita partita di alti e bassi per lo slovacco che proprio non riesce ad effettuare il definitivo salto di qualità in campo internazionale Lavezzi 6,5 la scelta di Mazzarri è azzeccata nel primo tempo ed il Pocho è l’unico in attacco che riesce a mettere in difficoltà I lenti difensori tedeschi. Bayern Monaco (4-2-3-1) Neurer 5,5, Boateng 5, Van Buyten 5,5, Badstuber 5,5, Lahm 6,5, L. Gustavo 6, Schweinsteiger 6,5 (Tymoschuk 5,5), Kroos 6,5, Muller 6, Ribery 7 (85’ Alaba 6), Gomez 8. A disp: Butt, Rafinha, Pranijc, Tymoschuk, Petersen, Alaba, Olic. Napoli (3-4-2-1) De Sanctis 5,5, Campagnaro 6, Fernandez 7, Aronica 5,5 (43’ Dossena 5,5), Zuniga 5, Maggio 6, Inler 6, Dzemaili 5,5 (86’ Pandev s.v.), Hamsik 5, Lavezzi 6,5, Cavani 5,5. A Disp: Rosati, Grava, Dossena, Fideleff,Santana, Pandev, MascaraUno straripante Mario Gomez ©CHRISTOF STACHE/AFP/Getty Images -
Il cuore non basta al Napoli, Bayern vittorioso 3-2
Un Napoli gagliardo e coraggioso esce a testa alta dall’Allianz Arena sconfitto dalla tripletta di Gomez nel primo tempo, vana la doppietta del difensore Fernandez per i partenopei. Mazzarri si presenta all’Allianz Arena con l’esordio obbligato di Federico Fernandez nella difesa a tre a causa della squalifica di Paolo Cannavaro e con Cavani un po’ più arretrato del solito con Lavezzi punta centrale. Il Bayern schiera la formazione tipo con a centrocampo il recuperato Schweinsteiger e super Mario Gomez in attacco.
Comincia bene il Napoli, i partenopei sono molto aggressivi e pressano il Bayern in maniera forsennata costringendo Ribery e compagni a continui fraseggi nella propria metacampo. La scelta di schierare Lavezzi come punta centrale per sfruttare la lentezza di Badstuber e Van Buiten è azzeccata e per ben due volte il Pocho non riesce a servire prima Cavani e poi Hamsik davanti a Neurer. Ma il Bayern è spietato e trafigge il Napoli al 17’ con il primo gol di Gomez, passano 4’ e Mario Gomez raddoppia grazie all’imbeccata di Schweinsteiger ed al 36’ si regala la tripletta con un azione da flipper in area partenopea dopo un miracolo di De sanctis su Kroos. Il Napoli e distrutto ma ci pensa Boateng a dare qualche speranza agli azzurri con un fallo inutile su Cavani che causa un calcio piazzato con cui Lavezzi imbecca Fernandez solo in area per il 3-1 che chiude un pirotecnico primo tempo. Nessun cambio ad inizio ripresa con il Bayern che inizia con il solito fraseggio impostando la ripresa a ritmi molto bassi. Si arrende al 66’ Schweinsteiger che è costretto ad uscire per far posto a Tymoschuk con la partita che diventa di punto in bianco molto nervosa, Zuniga viene espulso per somma di ammonizioni e dopo nemmeno dieci minuti lo segue negli spogliatoi Van Buyten. Il Napoli ci crede ed è ancora Fernandez che segna su palla inattiva mettendo di testa alle spalle di un mal piazzato Neurer. I minuti finali sono molto concitati ma la squadra di Mazzarri non riesce nell’impresa di raggiungere la fantastica rimonta rimandando il discorso qualificazione al San Paolo, con il Manchester City di Mancini e Balotelli.La gioia Bavarese ©CHRISTOF STACHE/AFP/Getty Images -
Cagliari – Lazio 0-3, le pagelle. Super Cissè
Prestazione molto convincente della Lazio che supera un Buon Cagliari sfruttando al massimo le poche occasioni concesse dai rossoblù. Decidono le reti di Lulic e Klose nel primo tempo ed il 100esimo sigillo di Rocchi in biancoceleste nel finale
Cagliari Cossu 6 il folletto sardo si muove bene per tutta la partita ma non riesce mai ad innescare, come al solito, i suoi compagni denotando forse un po’ di stanchezza. Thiago Riberio 5 l’attaccante brasiliano manda su tutte le furie Ficcadenti e compagni non indovinando un movimento per tutto il primo tempo, si vede un po’ di più nella ripresa, mangiandosi però il gol che poteva riaprire il match. Lazio Cissè 7 il francese, in dubbio fino all’ultimo minuto, continua la sua astinenza dal gol ma è preziosissimo per la causa biancoceleste grazie ai due assist nel primo tempo. Klose 7 cinico e spietato come la sua Lazio, il 33enne tedesco è il giocatore più decisivo del Campionato, un vero affare quello confezionato dalla dirigenza laziale questa estate. Lulic 7 grandissima duttilità garantita dal giocatore bosniaco che viene impiegato con grande efficacia sia nella mediana, dove è autore del suo secondo gol consecutivo, sia in fase difensiva. Un’altra bella scoperta del vulcanico presidente Claudio Lotito. Le pagelle Cagliari (4-3-1-2) Agazzi 5,5, Pisano 5,5 (69’ Perico 5,5), Canini 5,5, Ariaudo 6, Agostini 5,5, Biondini 6 Nainggolan 6, Ekdal 5 (54’ Ibarbo 6), Cossu 6, Nenè 5,5, Thiago Riberio 5 (86’ Larrivey s.v.). A dispoz: Avramov, Perico, Gozzi, Rui Sampaio, Cepellini, Ibarbo, Larrivey. Lazio (4-3-1-2) Marchetti 6, Konko 6, Diakite 6,5, Dias 6,5, Radu 6, Brocchi 6 (68’ Cana 6), Ledesma 6, Lulic 7, Hernanes 6 (77’ Sculli 6), Klose 7, Cissè 7 (84’ Rocchi 6). A dispoz: Bizzarri, Scaloni, Zauri, Cana, Kosak, Sculli, Rocchi.Cissè ©Enrico Locci/Getty Images -
Cagliari ko 3-0, Lazio cinica e spietata al Sant’Elia
Una Lazio praticamente perfetta supera il Cagliari nettamente grazie alle reti di Lulic e Klose nel primo tempo ed al gol numero 100 in biancoceleste per Tommasi Rocchi nel finale di partita.
Al Sant’Elia di Cagliari, Edy Reja si presenta con la solita coppia d’attacco formata da Klose e da Cissè con Rocchi in panchina. Formazione tipo per Ficcadenti con Cossu alle spalle di Nenè e Thiago Riberio con Ekdal a sostituire lo squalificato Conti.
È Ariaudo il più pericoloso del Cagliari nei primi minuti del match, dopo 2’ sfiora il gol non centrando la porta su azione da calcio d’angolo e sempre da calcio d’angolo manda a lato tutto solo da ottima posizione. Il Cagliari sembra più centrato sul campo ma è la Lazio a passare in vantaggio con Lulic che sfrutta un tocco smarcante di Cissè piazzando a giro alle spalle di Agazzi. Passano 4’ ed è ancora Cissè che serve una palla d’oro a Klose che di testa insacca il gol che consente alla squadra di Edy Reja di chiudere in vantaggio il primo tempo sul punteggio di 2-0.
Nella ripresa Ficcadenti tenta la carta Ibarbo, ma il Cagliari riesce a collezionare solo una miriade di calci d’angolo con la difesa biancoceleste che è perfetta a non concedere la profondità a Cossu e compagni. Tuttavia la palla buona per riaprire il match capita sulla teste di Thiago Riberio che non riesce a trafiggere Marchetti da ottima posizione. Sul finale di partita esce uno scontento Cissè per Tommaso rocchi che ha il tempo, in 5’, di segnare il gol del 3-0 che fa raggiungere anche il traguardo dei 100 gol in maglia Lazio per il capitano biancoceleste.
Bella vittoria per la squadra del presidente Lotito che si posiziona al secondo posto, a pari merito con l’Udinese e ad un punto dalla capolista Juventus.
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Palermo-Lecce 2-0, le pagelle. Hernandez straripante
Vittoria del Palermo su un Lecce che non ha certamente sfigurato ma che non ha potuto nulla, rispetto al miglior tasso tecnico dei rosanero che decidono la partita con Pinilla ed Hernandez migliore in campo per i rosanero.
Palermo Hernandez: 7 migliore in campo l’uruguaiano, si procura il rigore e chiude la partita iniziando a non far rimpiangere la partenza di Cavani di cui è il suo naturale sostituto. Migliaggio: 6,5 perfetto sia da difensore che da centrocampista, chiusure puntuali denotando anche qualche spunto in attacco. Lecce Cuadrado: 6,5 il migliore del Lecce devastante in velocità, pecca in fase realizzativa. Corvia 5 l’ex primavera della Roma si divora il pareggio da due passi nel primo tempo e nella ripresa è un fantasma, venendo giustamente sostituito da Di Francesco. Le pagelle Palermo: (4-3-1-2) Tzorvas 5,5, Pisano 6,5, Silvestre 6,5, Cetto 6, Balzaretti 6, Migliaccio 6,5, Acquah 6,5 (70’ Bacimovic 6,5), Barreto 6, Ilicic 6 (65’ Miccoli 6), Pinilla 6 (46’ Zahavi 6,5), Abel Hernandez 7. A disp. Benussi, Mantovani, Aguirregaray, Bacimovic, Bertolo, Zahavi, Miccoli. Lecce (4-3-1-2): Benassi 6, Oddo 6, Carrozzieri 6, Tomovic 5,5, Mesbah 5, Piatti 5,5, Obodo 6 (65’ Oliveria 5,5), Giacomazzi 5,5, Grossmuller 5,5 (85’ Bertolacci s.v.), Corvia 5 (64’ Muriel 5), Cuadrado 6,5 . A disp. Gabrieli, Esposito, Giandonato, Oliveira, Muriel, Bertolacci, Strasser.Abel Hernandez festeggia il gol contro il Lecce | ©Getty Images -
“Barbera” inespugnabile, Palermo – Lecce 2-0
Un buon Palermo batte il Lecce per due reti a zero grazie al rigore realizzato da Pinilla nel primo tempo, ed al raddoppio di Abel Hernandez nella ripresa. Mangia schiera a sorpresa, ma forse neanche troppa, Pinilla al posto di Miccoli che risente sia per un fastidio al polpaccio che dal punto di visto emotivo troppo la partita contro la sua squadra del cuore. Di Francesco preferisce Cuadrado a Pasquato per affiancare l’unica punta, Corvia.
I primi minuti sono a ritmo molto basso ma è il Palermo che ha il comando del gioco, con il Lecce che agisce soprattutto in contropiede approfittando della velocità di Cuadrado. Il primo pericolo è targato rosanero con Balzaretti che spara da fuori area centrando Tomovic, ma il lecce non sta a guardare con Corvia che da fuori area impegna Tzorvas in calcio d’angolo. Ilicic è in palla ed è Hernandez che ne approfitta, l’uruguaiano viene lanciato in velocità, entra in area con Mesbah che lo stende procurano un rigore netto, Pinilla dal dischetto non sbaglia regalando il vantaggio ai rosanero ma subito dopo Corvia si mangia il pareggio non approfittando di una papera di torva che respinge goffamente un tiro di Obodo. Tuttavia è l’unico pericolo vero portato dal Lecce con il Palermo che legittima il vantaggio, prima con Hernandez da fuori area e poi con Acquah che colpisce da due passi a botta sicura colpendo Oddo che salva Benussi dal secondo gol. La ripresa si apre con la novità di Zahavi al posto di Pinilla infortunatosi alla fine del primo tempo con il Lecce che dimostra di essere più aggressivo soprattutto con Cuadrado che impegna la difesa rosanero in più occasioni. Mangia sente il pericolo ed inserisce Miccoli e Bacimovic, con lo sloveno che propizia il secondo gol del Palermo recuperando un bel pallone a centrocampo servendo Hernandez che chiude il triangolo con Zahavi chiudendo la partita. Il Lecce si sbilancia ma è Miccoli che si divora il terzo gol spedendo a lato da ottima posizione.Abel Hernandez ©Maurizio Lagana/Getty Images