Autore: Ippolito Gioia

  • Italia missione compiuta, si va a Londra. Zaytsev superstar

    Italia missione compiuta, si va a Londra. Zaytsev superstar

    L’Italvolley targata Mauro Berruto conquista il pass olimpico per Londra 2012 grazie alla sofferta vittoria per 3-2 contro la Germania nel torneo di qualificazione per i giochi londinesi in Bulgaria, a Sofia.

    Mattatore della finale è il giovane Ivan Zaytsev che con i suoi 19 punti, spiana la strada per Londra 2012 ai ragazzi azzurri a scapito di una nazionale tedesca, sempre dura a morire.

    Infatti, nella Armeec Arena di Sofia (tutta schierata per l’Italia) c’e’ stato bisogno di lottare contro la Germania per conquistarsi, alla seconda occasione, dopo il quarto posto in World Cup in Giappone, la decima olimpiade di fila della pallavolo maschile italiana. Ci sono voluti 5 set ed oltre due ore di gioco per avere la meglio sui tedeschi che erano partiti sotto due set a zero grazie alle schiacciate di Lasko ed ai muri di Alessandro Fei e Gigi Mastrangelo.

    Il black out azzurro arriva quando ormai Londra sembrava ad un passo, la Germania ci schianta nel terzo set e nel quarto aumentano le paure degli azzurri quando Grozer realizzava l’ennesimo punto di una partita stratosferica per l’opposto teutonico (28 punti). Arriva quindi il tie break decisivo per la conquista di un posto all’olimpiade e qui, il motto di BerrutoLe cose straordinariamente belle meritano fatica”, diventa realtà con gli azzurri che non lasciano scampo ai tedeschi conducendo il parziale decisivo sin dal primo punto e chiudendo con il punteggio finale di 15-12 con i due punti finali firmati da Christian Savani.

    Gigi Mastrangelo e Ivan Zaytsev ©NIKOLAY DOYCHINOV/AFP/GettyImages

    Per Zaytsvev, Bonifante, Bari, Kovar, Lasko, Parodi e Savani sarà la prima olimpiade della carriera se confermati dal C.T. Mauro Berruto, saranno presenti sicuramente Mastrangelo e Fei con Dragan Travica sapientemente al comando della regia in palleggio con l’unico dubbio, rappresentato dalla presenza del veterano di lungo corso Samuele Papi autore comunque di un buon torneo in Bulgaria. La nazionale azzurra tenterà di conquistare l’unico titolo che manca in una storia fatta di tanti trionfi e di molte delusioni tutte targate cinque cerchi.

    Italia – Germania 3-2 (25-22; 26-24; 19-25; 22-25;15-12).

  • “Pollicino” Pozzovivo sorprende tutti. Hesjedal in rosa

    “Pollicino” Pozzovivo sorprende tutti. Hesjedal in rosa

    Quando si dice “nelle botti piccole c’e’ il buon vino”, tale proverbio non può essere più azzeccato per descrivere la fantastica vittoria di Domenico Pozzovivo nell’ottava tappa della Giro 2012.

    Con la stessa esultanza di Sebastian Giovinco, Pozzovivo precede sul traguardo di Lago Laceno lo spagnolo Intxausti di 22” ed il connazionale Joaquim Rodriguez (che regola il gruppo dei migliori) di 26”.

    L’arrivo più meridionale del 2012 presenta un tappa dai contenuti molto interessanti, si attendeva la battaglia fra i big della classifica generale che tuttavia si sono controllati, l’unico a faticare è stato Damiano Cunego che ha ceduto ai meno 5km dall’arrivo riuscendo però a rientrare nel falsopiano finale. L’ultima salita viene affrontata dal gruppo praticamente compatto, è sempre l’Astana che prende le redini del comando nei primi chilometri ma, a 8 km dal traguardo si fa vedere Basso con il suo fido scudiero Sylvester Szmyd a menare il gruppo. Il grande numero di Pozzovivo è rappresentato ulteriormente dalla selezione che riesce a fare scattando proprio quando il polacco della Liquigas teneva alta l’andatura. È il tratto più duro al 12%, ai meno 7 dal traguardo che spiana la strada al corridore lucano che trasforma in realtà, ciò che non riuscì al grande Marco Pantani nel 1998 a cui furono fatali i 4km pianeggianti finali del falsopiano di Lago Laceno.

    La carovana rosa ©CLAUS FISKER/AFP/GettyImages

    Le dichiarazione di Pozzovivo all’arrivo: “Ci ho provato, si avvera un sogno. I cinque chilometri finali non finivano mai. Quando sono partito mi sono detto ‘o la va o la spacca’, sentivo che era il mio giorno e lo e’ stato. Ringrazio i miei concittadini che sono venuti e i tifosi del mio fans club“.

    Dopo la prima settimana del Giro si tirano un po’ le prime somme fra i protagonisti: Ivan Basso si è ripreso da subito, dopo la defaillance di Rocca di Cambio si è messo davanti al gruppo portando anche Damiano Caruso in maglia bianca; Scarponi ha dimostrato grande gamba sull’ascesa di Porto s.Elpidio relegando un deludente, sino a questo momento, Damiano Cunego ad un ruolo di comprimario di lusso; sprazzi positivi sia per Franck Schleck che per Roman Kreuziger ma fra gli stranieri, il più in forma sembra essere lo spagnolo del team Katusha, “PuritoRodriguez.

    La maglia rosa rimane sulle spalle del canadese Ryder Hesjedal che ha lottato, sofferto e resistito sulla salita riuscendo a recuperare nel falsopiano finale. Con il terzo posto e gli 8” d’abbuono conquistati Joaquim Rodriguez fa un bel balzo in avanti nella classifica generale piazzandosi adesso in seconda posizione a 9” dal canadese della Garmin.

    Il lunedì della corsa rosa sarà all’insegna delle ruote veloci, si parte da San Giorgio del Sannio e si arriva a Frosinone dopo 166 km pianeggianti con Mark Cavendish a tentare il tris con il solo Sasha Modolo (dopo gli abbandoni di Farrar, Hushovd e Bennati), a tentare di contrastare il dominio del campione del Mondo britannico.

    Classifica Generale

    1 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – BARRACUDA

    20:25:28

    2 Joaquim RODRIGUEZ OLIVER  SPA KATUSHA TEAM

    +9

    3 Paolo Tiralongo  ITA TEAM ASTANA

    +15

    4 Roman KREUZIGER  CZE TEAM ASTANA

    +35

    5 Benat INTXAUSTI  SPA MOVISTAR

    +40

    6 Ivan BASSO  ITA LIQUIGAS

    +40

    7 Damiano CARUSO  ITA LIQUIGAS

    +45

    8 Dario CATALDO  ITA OMEGA PHARMA

    +46

    9 Frank SCHLECK  LUX RADIOSHACK – NISSAN

    +48

    10 Dario CAPECCHI  ITA LIQUIGAS

    +52

  • Tiralongo beffa Scarponi. Hesjedal maglia rosa

    Tiralongo beffa Scarponi. Hesjedal maglia rosa

    Questa volta la vittoria è tutta sua, seconda gioia al Giro d’Italia per Paolo Tiralongo che piazza l’acuto sulla salita di Rocca di Cambio a scapito di un buon Michele Scarponi con Frank Schleck a conquistare l’ultimo gradino del podio.

    Infatti, dopo il successo dell’anno scorso a Mucugnaga, per gentile concessione di un Alberto Contador che ha voluto ripagare Tiralongo di tante sofferenze al suo servizio, questa volta la vittoria è tutta merito del corridore dell’Astana.

    Primo arrivo in salita della corsa rosa, sicuramente non le pendenze proibitive del Mortirolo ma tanto basta per smuovere le acque e mettere le cose in chiaro. Infatti con l’allungo nel tratto più duro della salita finale, Michele Scarponi ha fatto capire a Damiano Cunego chi è il capitano della Lampre con Ivan Basso ad arrancare un po’, su pendenze sicuramente non adatte alle sue caratteristiche. La fuga di giornata ha visto protagonisti Rabottini, Selvaggi, Beppu e Hollenstein, scattati appena lasciato il centro storico di Recanati. Beppu ha vinto il traguardo volante dell’Aquila, Rabottini è stato l’ultimo a cedere a 13,7 km dall’arrivo, quando l’ha raggiunto Pirazzi. Con Pirazzi, italiano della Colnago, attacca anche il Movistar Herrada, ma entrambi sono ripresi dal gruppetto dei migliori con l’Astana il team con più rappresentanti in gruppo. Ai meno 500m Scarponi, scortato da un ottimo Niemec ci crede, attacca e si porta dietro Tiralongo. Scarponi parte lunghissimo, rilancia e sembra poter vincere ma, quando si siede per rifiatare ai 100 metri finali, il siciliano dell’Astana dà tutto e lo passa proprio sul traguardo.

    Paolo Tiralongo ©JOSE JORDAN/AFP/Getty Images

    Le parole del vincitore all’arrivo: “Ho fatto molta fatica a prendere la ruota di Scarponi, poi ho pensato che non sarebbe potuto arrivare così forte nel finale e allora l’ho seguito con il mio passo. Ho aspettato che si sedesse un attimo e poi ho fatto uno sforzo incredibile nel finale. Sono rimasto senza ossigeno. Contador? Lo sento spesso, e lo aspetto alla Vuelta. Tornerà fortissimo

    È il Giro d’Italia delle prime volte infatti, dopo la prima maglia rosa lituana con Ramunas Navardauskas ecco il primo canadese a comandare la generale, Ryder Hesjedal (Garmin), ex biker ha 15″ di vantaggio su Tiralongo e 17″ su Rodriguez: Basso ottavo a 40″. Adriano Malori, parmense di 24 anni, si è staccato dal gruppo dei migliori a 14,2 chilometri dalla conclusione, ma per lui è stata sicuramente una giornata indimenticabile.

    Domani altra battaglia con partenza da Sulmona ed arrivo a Lago Laceno (km 229), secondo arrivo in salita. E’ più impegnativo di quello di oggi. Si fa l’Altopiano delle Cinque Miglia con il Macerone, poi l’ascesa finale: 9,9 km, dislivello 589 metri, pendenza media 5,9% e punte del 12%.

    Ordine d’Arrivo

    1 Paolo TIRALONGO ITA

    5.51:53

    2 Michele SCARPONI ITA

    +0

    3 Frank SCHLECK LUX

    +0

    4 Joaquim RODRIGUEZ SPA

    +3

    5 Ryder HESJEDAL CAN

    +3

    Classifica Generale

    1 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – CANNONDALE

    26.16’53”

    2 Paolo TIRALONGO  ITA ASTANA PRO TEAM

    +15

    3 Joaquim RODRIGUEZ  SPA KATUSHA TEAM

    +17

    4 Christian VANDEVELDE  USA GARMIN CANNONDALE

    +21

    5 Peter STETINA  USA GARMIN CANNONDALE

    +26

    6 Daniel MORENO FERNANDEZ  SPA KATUSHA TEAM

    +26

    7 Roman KREUZIGER  CZE ASTANA PRO TEAM

    +35

    8 Ivan BASSO  ITA LIQUIGAS

    +40

    9 Damiano CARUSO  ITA LIQUIGAS

    +45

    10 Dario CATALDO  ITA OMEGA PHARMA

    +46

  • Federer trova Berdych, Azarenka e Serena per il titolo

    Federer trova Berdych, Azarenka e Serena per il titolo

    Semifinali del Masters 1000 di Madrid senza particolari sorprese con le vittorie di Roger Federer, Victoria Azarenka e Serena Williams, con l’unico match fuori pronostico, vinto dal ceco Tomas Berdych su Juan Martin Del Potro.

    Nessun problema per Federer che si sbarazza facilmente di Janko Tipsarevic in due 6-2 6-3 in un match che se non fosse stato per qualche doppio fallo di troppo del fuoriclasse di Berna, sarebbe da considerare al limite della perfezione.

    Federer incontrerà in finale il ceco Tomas Berdych che ha avuto la meglio nei confronti dell’argentino Juan Martin Del Potro. Vittoria con doppio tie break per il ceco che si è dimostrato molto più freddo nei momenti cruciali della partita. Nel primo tie break Berdych si porta subito avanti 5-1, viene recuperato dall’argentino sino al 5-4, ma poi riesce a chiudere grazie ad un dritto perfetto sull’incrocio delle righe. Nel secondo tie break, Del Potropaga l’eccessivo nervosismo soprattutto per un paio di chiamate dell’arbitro spianando di fatto la strada per la finale a favore del ceco.

    Roger Federer ©JAVIER SORIANO/AFP/GettyImages

    Federer, che in caso di successo tornerebbe al secondo posto nel ranking Atp a scapito di Nadal, è avanti 10-4 nei precedenti, l’ultimo nelle semifinali del Masters 1000 di Parigi: ad avere la meglio fu lo svizzero per 6-4 6-3.

    Nel torneo femminile la finale sarà fra la numero uno del mondo Vika Azarenka e Serena Williams. Continua il grande momento della bielorussa che si sbarazza abbastanza nettamente della polacca Agnieszka Radwanska numero tre del seeding e giustiziera in questo torneo sia di Sara Errani che di Roberta Vinci. Vittoria in due set (6-2 6-4) per la bielorussa che troverà in finale Serena Williams che ha dovuto lottare, e tanto, nel corso del primo set contro Lucie Hradecka, che da qualificata numero 105 del mondo, è arrivata sino in semifinale. L’americana dopo aver vinto il primo set al tie break, controlla abbastanza agevolmente il match rifilando un sonoro cappotto alla ceca che sicuramente aveva dato tutto nel primo set. Per Azarenka si tratta della sesta finale stagionale, la seconda a Madrid, dopo la sconfitta dello scorso anno contro la Kvitova. Serena, invece, non aveva mai superato i quarti nelle due precedenti partecipazioni al torneo spagnolo. Per la minore delle Williams, si tratta della 56a finale in carriera. A Charleston, un mese fa si era aggiudicata il 40° successo, il primo su terra battuta da 4 anni in qua.

  • Luna Rossa c’e’, il programma per le World Series a Venezia

    Luna Rossa c’e’, il programma per le World Series a Venezia

    Oggi alle 11:30 cerimonia d’apertura dell’AC World Series Venezia, secondo appuntamento con la Coppa America sulle acque italiane, dopo lo splendido spettacolo offerto nel Golfo di Napoli il mese scorso.

    Apertura dell’Arsenale e del Villaggio regate oggi nello splendido panorama veneziano dove il team di Luna Rossa, cercherà di ripetere le belle prestazioni offerte sul golfo napoletano.

    Dopo un po’ di scetticismo con le imbarcazioni completamente rivoluzionate rispetto alle precedenti edizioni della competizione sportiva più antica al mondo, il pubblico sembra essere favorevolmente impressionato sia della velocità che possono raggiungere questi catamarani e sia della possibilità di poter regatare anche in condizioni di poco vento.

    Il team di Luna Rossa cercherà di ripetere e forse anche di migliorare, l’ottimo esordio effettuato a Napoli dove vi fu la vittoria di Chris Draper con Luna Rossa Piranha. C’e’ sicuramente da migliorare il feeling di Max Sirena su Luna Rossa Swordfish che a Napoli ha fatto intravedere solo a sprazzi il potenziale dell’equipaggio titolare nella sfida di San Francisco nel 2013.

    Luna Rossa ©Marco Sabadin/AFP/GettyImages

    Il programma è diviso in due: sabato 12 e domenica 13 si correrà il Trofeo Città di Venezia (fuori dalla classifica delle World Series dell’America’s Cup) mentre da giovedì 17 a domenica 20 è in programma l’evento uguale a quello visto a Napoli qualche settimana fa e vinto da una delle due Luna Rossa. Due i campi di regata predisposti, uno davanti al Lido, in mare aperto e uno in Laguna, con passaggio proprio davanti al Palazzo Ducale.

    Ecco il programma completo delle gare

    Giovedì 17: regate di flotta (ore 13.30-15.40) match race (ore 16.50-17.25)
    Venerdì 18: regate di flotta (ore 14.15-15.40) match race (15.55-16.45)
    Sabato 19: regate di flotta (14.15-16.55) match race (15.55-16.55) a seguire prove di velocità sui 500 metri.
    Domenica 20: finali di match race (14.40-14.55) regata di flotta con punteggio maggiorato (15.10-15.45).
    Due i campi di regata: in mare aperto davanti al Lido e al molo di San Nicolò e nella laguna davanti a Piazza San Marco.

  • Italia in semifinale, Slovacchia ko 3-0. Adesso c’e’ la Serbia

    Italia in semifinale, Slovacchia ko 3-0. Adesso c’e’ la Serbia

    Terza partita e terza vittoria per l’Italvolley di Mauro Berruto che, grazie al sonoro 3-0 inflitto alla nazionale slovacca con un super Alessandro Fei, raggiunge le semifinali al torneo di qualificazione olimpica di Sofia.

    Italia in semifinale con la vittoria in tre set, molto più semplice rispetto a quella ottenuta contro la Germania di giovedì scorso. Da registrare le belle prestazioni sia di Mickal Lasko, soprattutto in battuta, che di Alessandro “Fox” Fei a muro.

    Alla Armeec Arena di Sofia l’Italia parte decisamente contratta nel primo set, gli azzurri sentono la pressione di non poter sbagliare nulla e l’equilibrio del parziale dura sino al 14 pari. L’Italia riesce a portarsi avanti 22-19 grazie anche a Kovar, due punti in poche azioni quando ha sostituito Lasko per aiutare la ricezione, ma la Slovacchia sorprende e rientra fino al 23 pari. A questo punto sale in cattedra Alessandro Fei che – con due muri – finalizza il 25-23 che vale la vittoria del primo set. A rompere l’equilibrio del secondo parziale, in cui la Slovacchia ha provato a mettere avanti la testa (fino al 6-5), è il turno in battuta di Lasko: dal 9-8 arriva un parziale di 11-1 che segna la partita. Il punto decisivo è ancora firmato da Alessandro Fei,dal centro per il 25-13.

    Alessandro Fei ©TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/Getty Images

    L’Italia doveva almeno vincere due set per avere la matematica certezza della qualificazione in semifinale e quindi, nel terzo set, Mauro Berruto lascia spazio a Savani, Kovar, Papi e Birarelli (per Zaytsev, Parodi, Lasko e Mastrangelo). Il risultato comunque non cambia, con il muro finale di Birarelli per il 25-22 che sancisce la vittoria per 3-0 ed il passaggio in semifinale come primi del girone.

    Adesso fra l’Italia e la finale c’e’ la Serbia di Kolakovic  che perde il primo set con la Slovenia, ma alla fine riesce a conquistare i tre punti che valgono la semifinale.  Avversario sempre ostico e difficile da affrontare quello serbo, soprattutto in partite da dentro o fuori come quella in programma alle ore 16:30 di sabato con diretta su raisport1. L’altra semifinale vedrà opposte le nazionali di Bulgaria e Germania con i Bulgari leggermente favoriti sui teutonici per l’approdo in finale.

  • Cade anche Djokovic, Federer sul velluto. Azarenka ok

    Cade anche Djokovic, Federer sul velluto. Azarenka ok

    Il Masters 1000 di Madrid dopo il suo beniamino e padrone di casa, Rafa Nadal, saluta anche il numero uno Novak Djokovic eliminato prima dalla terra blu e poi dal connazionale Janko Tipsarevic.

    Molto polemico il  numero uno serbo che non ha fatto nulla per nascondere il suo disappunto nel giocare in una superficie impraticabile, molto pericolosa e dannosa per il suo tipo di gioco fatto di continui arrivi sulla palla in scivolata.

    Il match con Tipsarevic dura solo un set, Nole non sfrutta ben quattro palle break per strappare il servizio a Tipsarevic che invece, senza nemmeno conquistarne una a suo favore, conquista il primo parziale al tie break. Nel secondo set l’equilibrio, solo nel punteggio con Djokovic che lotta per non cadere su ogni quindici, dura sino al 3-2 Tipsarevic. Nole cede il servizio quasi senza lottare con il pubblico che inizia a fischiare per lo spettacolo poco edificante presentato in campo. Tipsarevic non ruba nulla e chiude sul 6-4 con Nole in aperta polemica con gli organizzatori e con i dirigenti dell’Atp, rei per il serbo, di aver deciso di giocare su questa superficie senza consultare assolutamente i giocatori.

    Molto più semplice il match di Roger Federer che grazie al suo modo di giocare fatto di passettini leggeri e continui per arrivare sulla palla, risente molto meno della poca tenuta della terra blu. Doppio 6-4 per lo svizzero sulla testa di serie numero 5 David Ferrerche ha potuto ben poco contro il ritmo espresso dal futuro numero 2 del mondo.

    Novak Djokovic ©Mike Hewitt/Getty Images

    Federer incontrerà Tipsarevic in semifinale mentre dall’altra parte del tabellone match attesissimo fra il ceco Tomas Berdych, che ha umiliato uno stanco Fernando Verdasco (6-1 6-2) e l’argentino Juan Martin Del Potro che non ha avuto particolari problemi a battere l’ucraino Alexsander Dolgopolov (6-3 6-4).

    Le dichiarazioni di Tiriac, capo del torneo di Madrid, sulle polemiche di Nadal e Djokovic: “Se Nadal e Djokovic il prossimo anno non verranno a giocare qui protesteremo davanti all’Atp – ha detto il manager -. Sarebbe triste, ma spero si comportino da professionisti. Spero che anche l’Atp dica qualcosa, il campo il prossimo anno non sarà lo stesso, ma visto quanto accaduto a Montecarlo volevamo essere sicuri che nessuno si facesse male”. Ma sul colore blu non tratta: “Nessuno può lamentarsi”, annunciando per la prossima edizione palline fosforescenti, visto che “il contrasto tra la terra blu e la pallina gialla non è dei migliori

    Fra le donne continua il dominio della numero uno del mondo, la bielorussa Vika Azarenka che batte la campionessa in carica del Roland Garros, la cinese Na Li, testa di serie numero 8, in tre set: 3-6 6-3 6-3. In semifinale affronterà la polacca Agnieszka Radwanska, numero tre del seeding, che ha superato con un doppio 6-4 la statunitense (ma è nata in Uzbekistan) Varvara Lepchenko giustiziera di Francesca Schiavone al primo turno. Travolgente Serena Williams che ha travolto una deludente Sharapova in due set (6-1 6-3) con l’americana che in semifinale troverà la sorpresa del torneo,  Lucie Hradecka, che da qualificata numero 105 del mondo, è arrivata sino in semifinale a spese dell’australiana Samantha Stosur.

  • Impresa Rubiano a Porto S.Elpidio, Malori in rosa

    Impresa Rubiano a Porto S.Elpidio, Malori in rosa

    Il colombiano Miguel Angel Rubiano ha vinto la sesta tappa del Giro 2012 grazie ad una azione spettacolare partita sin dai primi km della tappa, secondo e nuova maglia rosa, l’italiano della Lampre Adriano Malori con il polacco  Michal Golas, a completare il podio di una delle tappe più belle della storia del Giro.

    L’ultima volta che l’arrivo della corsa rosa fu a Porto S.Elpidio s’impose Mario Cipollini nel 1992, ma oggi le ruote veloci non hanno avuto scampo con Rubiano, autore di una vera e propria impresa.

    Lo scalatore dell’Androni-Venezuela è il promotore della fuga di giornata assieme a Michal Golas, Pablo Lastras e Cesare Benedetti con la Liquigas di Ivan Basso e la Farnese Vini a tirare la fuga. Il primo ad arrendersi dei fuggitivi è lo sfortunatissimo Pablo Lastras che al km 92 è autore di una rovinosa caduta che lo costringe al ritiro. A 62 km dal traguardo sono otti i corridori in fuga: Malori, Dyachenko, Bauer,  Smukulis, Rubiano Chavez, Golas, Benedetti e Roberts con il gruppo della maglia rosa distanziato di oltre sei minuti. Il colombiano Chavez si dimostra il più pimpante degli attaccanti conquistando tutti i gran premi di montagna presenti sul percorso e riuscendo a fare una netta selezione fra gli attaccanti. Dietro è la Farnese Vini di Pippo Pozzato che detta il ritmo con la maglia rosa del lituano Navardauskas completamente in crisi e fuori gara. Lo sforzo di Pozzato è inutile e forse partito con un colpevole ritardo considerata la durezza del percorso già conosciuto agli appassionati della Tirreno – Adriatico, corsa sottotono da parte dei big, a eccezione della Liquigas di Ivan Basso, che si è preso la responsabilità di tenere l’andatura del gruppo fino alla salita del passo della Cappella.

    Adriano Malori ©Luk Beines/AFP/GettyImages

    Rubiano è ormai imprendibile e sul lungomare di Porto S.Elpidio si gode la vittoria più bella della sua carriera, dietro è battaglia durissima fra Adriano Malori e Golas che viene vinta dall’azzurro allo sprint conquistando anche, grazie agli abbuoni, la prima maglia rosa italiana di questa edizione del Giro.

    Le dichiarazioni di Rubiano all’arrivo: “Una tappa bellissima, ho gestito molto bene la fuga. Prima pensavo solo ai Gpm, dopo l’ultimo ho avuto un po’ paura del ritorno del gruppo, ma conoscevo queste strade, ho abitato a Montegranaro tanti anni, ho rischiato ed e’ andata bene

    E quelle della nuova maglia rosa Adriano Malori: “Sono molto contento, ho preso la fuga buona e ho fatto una fatica bestiale. Ma quando mi hanno detto che potevo conquistare la maglia rosa ho dato veramente tutto. Non vedevo piu’ la strada ma che emozione!

    E da domani arrivano le salite, con il doppio arrivo in salita prima a Rocca di Cambio e poi, domenica, su Lago Laceno.

    Ordine d’arrivo

    1 Miguel RUBIANO CHAVEZ  Col ANDRONI – VENEZUELA

    5:38:30

    2 Adriano MALORI  Ita LAMPRE ISD

    +1:10

    3 Michal GOLAS  Pol OMEGA PHARMA

    +1:10

    4 Alexsandar DYACHENKO  Kaz TEAM ASTANA

    +1:10

    5 Cesare BENEDETTI  Ita NETAPP

    +1:10

    Classifica Generale

    1 Adriano MALORI  Ita LAMPRE ISD

    20:25:28

    2 Michal GOLAS  Pol OMEGA PHARMA

    +15

    3 Ryder HESJEDAL  Can GARMIN – BARRACUDA

    +17

    4  Miguel RUBIANO CHAVEZ  Col ANDRONI – VENEZUELA

    +30

    5 Christian VANDELVELDE  Usa GARMIN – BARRACUDA

    +32

    6 Joaquim RODRIGUEZ OLIVER  Spa KATUSHA TEAM

    +36

    7 Peter STETINA  Usa GARMIN – BARRACUDA

    +37

    8 Moreno FERNANDEZ DANIEL  Spa KATUSHA TEAM

    +39

    9 Enrico GASPAROTTO  Ita TEAM ASTANA

    +39

    10 Luke ROBERTS  Aus SAXO BANK

    +41

  • Italia avanti così, Germania ko 3-0. Super Mastrangelo

    Italia avanti così, Germania ko 3-0. Super Mastrangelo

    Nel secondo match delle qualificazioni olimpiche a Londra 2012, in corso di svolgimento a Sofia in Bulgaria, la nazionale azzurra conquista la seconda vittoria a scapito della Germania proseguendo il cammino verso un posto ai giochi olimpici londinesi.

    Vittoria netta nel punteggio ma non nei parziali dei set con gli azzurri costretti alla rimonta sia nel secondo che nel terzo set.

    Bene l’avvio della compagine guidata dal C.T. Mauro Berruto, il primo set è solido e condotto sempre al comando dagli azzurri con il turno in battuta di Zaytsev che porta il primo break (6-2) contro i tedeschi che lasciano in panchina Popp e Kaliberda, oltre al centrale Dunnes. Complici un paio di errori, i tedeschi si riavvicinano (15-14). Restano lì fino al 23-22, ma prima Lasko e poi un errore di Andrae porta il primo parziale all’Italia (25-22).

    Il secondo set vede i teutonici andare subito avanti nel punteggio grazie soprattutto a Grozer che non sbaglia nulla in attacco. Ma è il capitano Gigi Mastrangelo a guidare la rimonta italiana prima con un attacco devastante e poi con un Ace che porta l’Italia avanti 21-19 con Fei che sigilla la vittoria del seconda set con due muri che portano avanti l’Italia sul 2-0. L’andamento del terzo set è la fotocopia del secondo con la Germania impeccabile sia a muro che in attacco sino al 22-19, poi è ancora Mastrangelo che insieme questa volta a Zaytsevriesce a rivoltare completamente il parziale che viene conquistato dall’Italia con il punteggio di 25-22 finale.

    Mauro Berruto ©TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/Getty Images

    Le dichiarazioni degli azzurri dopo la vittoria: “Quando spingiamo sull’acceleratore riusciamo a far vedere di cosa siamo capaci”, spiega Dragan Travica. “Siamo contenti di essere riusciti a reagire nei momenti determinanti – gli fa eco Ivan Zaytsev – Sono contento di essere riuscito a trovare una buona continuità, siamo stati bravi a girare la partita quando la Germania è andata avanti”. Simone Parodi si proietta già nel futuro: “Abbiamo giocato divertendoci, siamo sulla buona strada. Domani contro la Slovacchia dovremo essere ancora più aggressivi”. Chiude Michal Lasko, tra i migliori: “Siamo stati assistiti soprattutto dalla battuta. Quando sai che funziona, sai che il break riesci a farlo prima o poi. Sono contento perché abbiamo fatto un salto di qualità rispetto alla partita contro la Finlandia“.

    Le due vittorie contro Finlandia e Germania non consentono ancora agli azzurri di conquistare il pass le semifinali, si deve vincere nell’ultima partita contro la Slovacchia o comunque perdere conquistando almeno due set.

  • Suicidio Nadal, Djokovic e Federer ok. Vinci out

    Suicidio Nadal, Djokovic e Federer ok. Vinci out

    La sconfitta che non t’aspetti al Masters 1000 di Madrid la regala proprio il padrone di casa Rafa Nadal che dopo 22 vittorie consecutive sulla terra rossa, interrompe il suo dominio sull’inedita ed odiata da tutti i tennisti terra blu ed a causa di un suo connazionale, Fernando Verdasco, autore di una vera e propria impresa.

    Vittoria in tre set per Verdasco (6-3 3-6 7-5) in poco più di tre ore di gioco in cui lo spagnolo ha avuto il pregio, cosa molto rara per il suo carattere, di non mollare fino alla fine riuscendo per la prima volta in carriera a superare il suo amico e rivale Nadal.

    Il maiorchino inizia subito il match con qualche difficoltà a trovare il ritmo da fondo campo, Verdasco è insolitamente preciso nelle sue accelerazioni che gli consentono di brekkare il numero due del mondo per ben due volte nel corso del primo parziale. Perso il primo set Rafa riesce a rimettersi in carreggiata contenendo molto bene le offensive di un Verdasco decisamente molto più falloso. Si arriva così al terzo set con Nadal che s’illude di aver ipoteca la vittoria, salendo prima 4-1 e poi 5-2. Il maiorchino va a servire due volte per il match trovando però dall’altra parte, un Verdasco che spolvera letteralmente le righe del campo centrale sorprendendo Nadalche deve così subire una delle sconfitte più brutte della sua carriera.

    Rafael Nadal ©Mike Hewitt/Getty Images

    Verdasco adesso affronterà nei quarti Berdych, che si è sbarazzato rapidamente di Monfils in 50′, per 6-1 6-1. Successo al tie break del 3° per l’ucraino Dolgopolov, che dopo un match molto altalenante e divertente, ha superato il francese Tsonga per 7-5 3-6 7-6(2) con qualche brivido di troppo, e adesso avrà Del Potro, vittorioso su Cilic per 6-2 6-4.

    Nessun problema invece per Roger Federer che si sbarazza del francese Richard Gasquet (6-3 6-2) con lo svizzero che, qualora dovesse raggiungere la finale, toglierebbe la seconda posizione mondiale a Nadal. Sul suo cammino lo svizzero troverà David Ferrer, capace di annullare tre match-point a Nicolas Almagro in un intensissimo derby spagnolo e di imporsi al tie-break del terzo dopo tre ore di battaglia. Molto più convincente la prova del numero uno Novak Djokovic che aveva davanti un avversario ostico ed in forma rappresentato dallo svizzero Stan Wawrinka. Nole deve combattere due match, uno contro il suo avversario e l’altro per non finire a terra a causa della scivolosissima terra blu spagnola il primo viene vinto in due set 7-6 (5), 6-4, mentre il secondo è ancora decisamente aperto. Per Nole l’avversario ai quarti sarà il connazionale Janko Tipasarevic che nell’ultimo match di giornata ha avuto la meglio nei confronti del francese Gilles Simon (7-6 5-7 6-1 lo score)

    Fra le donne c’e’ purtroppo da registrare l’eliminazione della nostra Roberta Vinci per mano della polacca Agnieszka Radwanska, che dopo aver eliminato l’amica e compagna di doppio Sara Errani, batte pure la tarantina con il punteggio di 7-6 6-4. Fra gli altri incontri, Serena Williams supera in rimonta la danese Caroline Wozniacki e stacca il biglietto per i quarti di finale: 1-6 6-3 6-2 il punteggio per la giocatrice statunitense, che ora affronterà nei quarti Maria Sharapova, che ha approfittato del forfeit della ceca Safarova. Avanti anche la Hradecka, che ha superato Ekaterina Makarova per 6-2 7-6(5).