Autore: Ippolito Gioia

  • Il tappone a Rodriguez. Kreuziger out

    Il tappone a Rodriguez. Kreuziger out

    È la maglia rosa Joaquim Rodriguez a piazzare il primo acuto nel trittico verità in questa edizione non tanto emozionante della corsa rosa. Vittoria a Cortina d’Ampezzo per il capitano della Katusha con un buon Ivan Basso al secondo posto ed il canadese Ryder Hesjedal terzo.

    Crollo del team Astana che in un sol colpo perde dalla classifica generale sia il ceco Roman Kreuziger che l’italiano Paolo Tiralongo, ambedue in grave difficoltà sulle pendenze del Giau.

    Si tenta l’impresa sin dai primi km con protagonisti Seeldrayers, Montaguti, Serpa Perez, Samoilau e la maglia azzurra Matteo Rabottini. Coraggioso l’attacco dei cinque, soprattutto di Rabottini che, grazie ai primi posti sulle prime due salite di tappa, consolida il primato nella classifica del Gran Premio di Montagna. La fuga non va in porto grazie al forcing dell’Euskaltel – Euskadi, decisa a ripetere con Nieve, l’acuto di Izaguirre a Falzes. Sullo Staulanza ecco l’attacco di Nieve con il gruppo a perdere i primi pezzi importanti con la debacle di Roman Kreuziger.

    Joaquim Rodriguez ©LUK BENIES/AFP/GettyImages

    È sempre la Liquigas che comanda ed i fuggitivi vengono definitivamente ripresi ai piedi del Giau dove inizia lo show di Ivan Basso: il capitano della Liquigas, finito il lavoro dei suoi gregari, si mette in prima persona a menare le danze scremando definitivamente il plotoncino della maglia rosa con gli unici a tenere il passo rappresentati appunto da Rodriguez, Scarponi, Rigoberto Uran, Domenico Pozzovivo e Ryder Hesjedal. Nell’ultimo km del Giau piccola crisi per Scarponi che perde un po’ di metri prontamente recuperati nella discesa finale che precede il traguardo di Cortina dove lo spunto veloce di Rodriguez ha la meglio sulla tenuta fisica di Ivan Basso.

    Le dichiarazioni di Ivan Basso: “E’ stata una tappa molto combattuta. Ci siamo dati battaglia fin dal Passo Duran, e credo sia stata una gran bella giornata di ciclismo per tutti. Szmyd? Era in difficoltà fin dal Duran, quindi ho dovuto prendere l’iniziativa fin dalle prime rampe del Giau. Ora la classifica si è mossa un po’, non tanto quanto avrei voluto, ma qualcosa è successo. Attaccheremo anche venerdì e sabato. Hesjedal? E’ un cattivo cliente, ma prima di domenica bisogna toglierlo da quella posizione. La mia discesa? Io sono prudente, ho 34 anni e tre figli, non credo sia il caso di attaccare come un folle per guadagnare solo 5 secondi. Scarponi? Non aveva una gran gamba, altrimenti mi sarebbe venuto dietro sul Giau“.

    In classifica generale crollo del duo Astana Kreuziger – Tiralongo con la sorpresa di Hesjedal che,  se dovesse tenere bene anche nelle prossime salite, diventerebbe il favorito per la vittoria finale considerate le sue ottime doti a cronometro.

    Ordine d’Arrivo

    1 Joaquim RODRIGUEZ  SPA TEAM KATUSHA

    4.02.00

    2 Ivan BASSO  ITA LIQUIGAS – CANNONDALE

    +0

    3 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – BARRACUDA

    +0

    4 Rigoberto URAN URAN  COL TEAM SKY

    +0

    5 Michele SCARPONI  ITA LAMPRE – ISD

    +0

     

     

     

    Classifica Generale

    1 Joaquim RODRIGUEZ OLIVER  SPA KATUSHA TEAM

    74.46’46”

    2 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – BARRACUDA

    +30

    3 Ivan BASSO  ITA LIQUIGAS – CANNONDALE

    +1.22

    4 Michele SCARPONI  ITA LAMPRE – ISD

    +1.36

    5 Rigoberto URAN URAN  COL TEAM SKY

    +2.56

    6 Beat INTXAUSTI  SPA MOVISTAR

    +3.04

    7 Domenico POZZOVIVO  ITA COLNAGO CSF

    +3.19

    8 Paolo TIRALONGO  ITA TEAM ASTANA

    +4:13

    9 Thomas DE GENDT  BEL VACANSOLEIL

    +4:38

    10 Sergio HENAO  COL TEAM SKY

    +4:42

     

  • Conferma Scozzoli, sorpresa Pesce. Filippi giù

    Conferma Scozzoli, sorpresa Pesce. Filippi giù

    Seconda giornata di finali agli europei di nuoto di Debrecen condita dal titolo europeo sui  100 rana di Fabio Scozzoli che precede di soli 13 preziosissimi centesimi l’ucraino Valeriy Dymo e di 38/100 il compagno e vera sorpresa della finale Mattia Pesce, alla prima finale europea.

    Nella giornata del ricordo di Alexsander Dale Olen, il ranista norvegese amico – rivale di Scozzoli e presente con l’azzurro in tutti i podi conquistati nella sua giovane carriera, non poteva non mancare la dedica di Scozzoli al campione del mondo della specialità, morto il 30 aprile a Flagstaff, Arizona.

    In una seconda giornata positiva per i colori azzurri, l’unica nota negativa è rappresentata dalla bruttissima prestazione di Alessia Filippi nella finale dei 200 dorso.  Si aspettava un acuto da parte della nuotatrice romana ma questo non è arrivato in una finale chiusa al settimo posto in 2’11″20 e condotta sempre nelle retrovie sin dalla partenza. Forse l’infiammazione al collo che ha subito la romana alla vigilia della gara ha profondamente inciso in una finale comunque modesta vinta dalla francese Castel in 2’08″41, argento per la tedesca Mensing in 2’09″55, bronzo per la spagnola Da Rocha in 2’09″56.

    A parte le medaglie dei ranisti, la sorpresa più lieta della giornata la regala la giovane Alice Mizzau che conquista la prima finale europea della carriera nei 100 stile libero con un ottimo 55″07, ovvero il quarto tempo della semifinale e secondo crono italiano di sempre (eguagliato la Vianini di 11 anni fa da record italiano), mentre decima è Erika Ferraioli (55″88, peggiore del 55″69 della batteria). Buona anche la finale conquistata nei 200 misti da Federico Turrini in 2’01”17, ennesima conferma della Boggiatto nei 100 rana e ripescaggio all’ultimo minuto per il romano Alex Di Giorgio che, grazie alla rinuncia del belga Timmers, potrà disputare la finale dei 200 stile libero. Purtroppo sia Turrini che Boggiatto ed infine Di Giorgio, non avranno nessuna possibilità di medaglia nelle finali con l’obiettivo di agguantare il limite per Londra 2012.

    Fabio Scozzoli ©ATTILA KISBENEDEK/AFP/GettyImages

    Le altre finali di giornata hanno visto comunque delle belle prestazioni degli atleti azzurri con il quinto posto nella finale dei 100 dorso per  Mirco Di Tora in 54″78 (il tempo limite per i Giochi è 53″85) con le medaglie che  vanno al greco Grigoriadis (53″86), al tedesco Meeuw (54″06) e all’israeliano Toumarkin (54″14). Nella finale dei 50 farfalla, Silvia Di Pietro è quinta in 26″44, a 28 centesimi dal podio composto dalla svedese Sjoestroem (25″64) sull’estone Aljand (25″92) e sulla norvegese Snildal (26″16). L’altra italiana in gara, Ilaria Bianchi, è settima in 26″55: l’emiliana si migliora ancora, ma non abbastanza per competere con le protagoniste sul podio. Il primo oro assegnato nella seconda giornata di finali lo consegna col quinto tempo al mondo alla Spagna Rafael Munoz, in 23″16, tempo col quale si tiene dietro una concorrenza prestigiosa come quella dell’ex campione europeo e del mondo Milorard Cavic, come quella dei due francesi Bousquet (argento in 23″30) e Leveaux (ultimo), e con la sorpresa bielorussa del 1990 Yauhen Tsurkin (23″37).

  • Izaguirre fa sua Falzes, domani le Dolomiti

    Izaguirre fa sua Falzes, domani le Dolomiti

    Lo spagnolo dell’Euskaltel-Euskadi Jon Izaguirre Insausti ha vinto la 16esima tappa della corsa rosa coronando una lunga fuga da lontano. Nuova beffa per l’italiano dell’Androni Giocattoli Alessandro De Marchi che, dopo il terzo posto a Cervinia, si deve accontentare della piazza d’onore con l’olandese Clement della Rabobank, a completare il podio.

    Dopo il giorno di riposo tappa di trasferimento per il gruppo che non ha voluto spendere energie inutili in vista della bagarre che inizierà già domani con l’arrivo a Cortina D’Ampezzo.

    Si capisce sin dai primi km che la tappa è adatta per una fuga da lontano, la media della prima ora è altissima (49.8km/k) ed al km. 60 superata Trento, ecco la fuga decisiva con dieci battistrada: Manuele Boaro (SaxoBank), Mathias Frank (BMC), Nikolas Maes (Omega), Lars Bak (Lotto), Stef Clement (Rabobank), Matthias Branlde (NetApp), Alessandro De Marchi (Androni), Luca Mazzanti(Farnese) Jesús Herrada Lopez (Movistar) e Ion Izaguirre (Euskaltel).

    Le squadre dei velocisti tengono le energie per la 18esima tappa, ultimo arrivo adatto alle ruote veloci e quindi il vantaggio dei fuggitivi, si dilata sin da subito arrivando a raggiungere un massimo di 12’. Il finale di tappa è molto bello con lo strappo di 2,3 km. a 5 dall’arrivo con media pendenza del 9% e 12% di massima, qui è lo spagnolo della Movistar Herrada Lopez ad aprire le danze, ma Izaguirre, Frank e De Marchi rispondono bene, mentre gli altri sei si staccano sulla pendenza del 10%. Izaguirre piazza l’allungo decisivo ai meno 3 km con De Marchi a conquistare con grande rammarico il secondo posto dopo il terzo conquistato a Cervinianel giorno del suo compleanno.

    Ivan Basso ©LUK BENIES/AFP/GettyImages

    Le dichiarazioni di Izaguirre e De Marchi all’arrivo: “UNA VITTORIA IMPORTANTE PER ME E LA SQUADRA: Sono molto contento, è un sogno. Ho rilanciato sullo strappo finale, ai -3 ci ho creduto perché volevo portare a casa la vittoria”. “PECCATO FINIRE SECONDO DOPO LUNGA FUGA: Sbattere il pugno sul manubrio era il minimo. E’ un peccato finire secondo dopo essere stato in fuga tutto il giorno. Quando Izaguirre e’ scattato non ci ho creduto e non l’ho seguito. Lui e’ stato bravo ed e’ arrivato, ha fatto una grande azione. Dietro ci guardavamo alle spalle ma anche con un po’ di collaborazione sarebbe stato impossibile riprenderlo”.

    Il gruppo arriva con quasi 9’ di ritardo con la classifica generale che rimane invariata in attesa della rivoluzione attesa sin da domani con il tappone dolomitico: Ci sono 48,4 km di salita con i passi Valparola (14 km, pendenza media 5,5%, punte 13%), Duran (12,2 km, media 8,1%, punte 14%), Forcella Staulanza (12,3 km, media 6,9%, punte 11%) e il Giau: 9,9 km, media 9,3% e punte del 14%.

    Ordine d’Arrivo

    1 Jon IZAGUIRRE  SPA EUSKALTEL – EUSKADI

    4.02.00

    2 Alessandro DE MARCHI  ITA ANDRONI GIOCATTOLI

    +16

    3 Stef CLEMENT  OLA RABOBANK

    +16

    4 Mathias FRANK  SUI BMC

    +19

    5 Josè HERRADA LOPEZ  SPA MOVISTAR

    +21

     

     

     

    Classifica Generale

    1 Joaquim RODRIGUEZ OLIVER  SPA KATUSHA TEAM

    59.55’28”

    2 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – BARRACUDA

    +9

    3 Ivan BASSO  ITA LIQUIGAS – CANNONDALE

    +41

    4 Paolo TIRALONGO  ITA ASTANA PRO TEAM

    +1.05

    5 Roman KREUZIGER  CZE ASTANA PRO TEAM

    +1.06

    6 Michele SCARPONI  ITA LAMPRE – ISD

    +1.07

    7 Beat INTXAUSTI  SPA MOVISTAR

    +1.07

    8 Sergio Luis HENAO  COL TEAM SKY

    +1.19

    9 Dario CATALDO  ITA OMEGA PHARMA

    +1:20

    10 Sandy CASAR  FRA FDJ

    +1:21

  • Europei, Italia subito tre medaglie. Pellegrini e Magnini ok

    Europei, Italia subito tre medaglie. Pellegrini e Magnini ok

    Cominciano molto bene per i colori azzurri i Campionati Europei di vasca lunga a Debrecen, in Ungheria. Prima giornata di finali e tre medaglie conquistate con Samuel Pizzetti (bronzo) nei 400 stile libero e le staffette 4X100 stile libero, d’argento quella maschile e di bronzo quella femminile con tanto di record italiano per quest’ultima.

    La prestazione più significativa è appunto rappresentata dalla staffetta femminile che ha limato il precedente record (targato Pechino 2008), di quasi mezzo secondo.

    Solita gara magistrale per la Fede nazionale che in seconda frazione recupera lo svantaggio accumulato dalla Germania a causa della prima frazione targata Britta Steffen. Al lancio c’e’ la giovane Alice Mizzau che realizza un buon 55”14, Federica Pellegrini tocca in 54″29, quindi Erica Buratto nuota la terza frazione e passa terza in 55″50, infine Erika Ferraioli difende il bronzo in 54″91, per un globale 3’39″84 (dietro la Germania di Britta Steffen e la Svezia di Sarah Sjoestroem) che cancella il record italiano di Pechino di 3’40″42. Buon segnale anche da parte dei maschietti che, orfani di Luca Dotto che non è partito per l’Ungheria a causa di un problemino alla schiena, hanno saputo agguantare una medaglia d’argento grazie alla super frazione di Pippo Magnini. Il 47″97 del pesarese serve sicuramente all’Italia per toccare dietro solo alla Francia di Alain Bernard in 3’14″71 (contro 3’13″55) e davanti alla Russia (3’15″13). Il lancio è affidato alla matricola Andrea Rolla (49″48), quindi si tuffa Marco Orsi per passare da quinto a quarto (48″15), e sul podio virtualmente ci siamo anche in terza frazione con Michele Santucci(49″11) prima degli ultimi cento al cardiopalma dell’ex  bi-campione del mondo dei 100 stile.

    I ragazzi della 4X100 &copy:ATTILA KISBENEDEK/AFP/GettyImages

    La terza medaglia è opera di un inedito Samuel Pizzetti che riesce a raggiungere il terzo gradino del podio nei 400 stile libero, forse una distanza un po’ cortina rispetto ai suoi soliti standard rappresentati dagli 800 e dai 1500. L’oro è andato al campione del Mondo tedesco Paul Biedermaan che si è permesso il lusso di nuotare solamente l’ultimo 50 dimostrando una superiorità netta all’arrivo.

    Oggi ancora una giornata condita da possibili podi con la finale dei 100 rana in cui ci saranno sia Fabio Scozzoli che un ottimo Mattia Pesce, speranza di un bronzo per la rediviva Alessia Filippi nei 200 dorso mentre c’e’ da attendere una buona prestazione cronometrica sia per le delfiniste Silvia Di Pietro, che detiene il primato italiano in 25″84, e Ilaria Bianchi, entrate in finale nei 50 farfalla rispettivamente col quinto (26″61) e settimo tempo (26″65, primato personale), che per Mirko Di Tora che ha strappato l’ultimo posto utile per la finale dei 100 dorso.

  • Delirio Nadal, Roma è tua. Rabbia Djokovic

    Delirio Nadal, Roma è tua. Rabbia Djokovic

    Ritorno alla vittoria al Foro Italico di Roma per lo spagnolo Rafael Nadal che supera il numero uno del mondo Novak Djokovic in un match in cui il serbo si è comunque dimostrato superiore cedendo però dal punto di vista nervoso, nei momenti importanti del match.

    Sesto sigillo agli Internazionali d’Italia per lo spagnolo che si prende la rivincita della sconfitta patita nel 2011, proprio da Novak Djokovic in poco più di due ore di gioco con il punteggio di 7-5 6-3.

    Nel corso del primo set fa tutto il serbo, Nadal non ha i colpi per poter comandare Djokovic e la grandezza dello spagnolo in questa finale è stata proprio capire i propri limiti e mettersi a remare pazientemente da fondo campo. Il tennis del serbo è in alcuni tratti sublime ma viene condito anche da molti errori soprattutto di rovescio, colpo con cui Djokovic tradizionalmente costruisce le sue vittorie contro Nadal. Il primo set, e forse anche il match, girano nel corso del 5-4 Djokovic 30 pari e servizio Nadal: Nole si costruisce un punto favoloso, ma il suo dritto perfetto viene chiamato erroneamente out dal giudice di linea, consentendo a Nadal di ripetere un punto praticamente perso. Noleva su tutte le furie perdendo i successivi 5 game della finale e distruggendo la solita racchetta.

    Rafa Nadal ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    Nel corso del secondo set Djokovic ha tante occasioni per rientrare nel match ma il serbo le spreca malamente dimostrando di non meritare una vittoria che comunque poteva essere assolutamente alla sua portata e chiudendo il match nel peggiore dei modi, con un sanguinoso doppio fallo. Nadal ringrazia e riacquista un po’ di fiducia in vista dell’imminente Roland Garros in cui, se vorrà ripetere il successo dell’anno scorso, dovrà cambiare registro contro il serbo che non regalerà nulla nell’unico slam che manca nella sua già ricca bacheca.

    Nel corso della giornata di ieri grande bis romano della russa Maria Sharapova che dimostra gradire alla grande l’atmosfera capitolina disputando una finale incredibile e recuperando un vittoria assolutamente lontana con la cinese Na Li che si è praticamente bloccata sul 6-4 4-0 a suo favore. Masha recupera un match perso costringendo la cinese al terzo set, qui arriva l’interruzione per la pioggia che posticipa il match sul 6-6. Ritornate in campo la russa è più pronta relegando la cinese in fondo al campo per la gioia dei tanti tifosi romani della bella siberiana.

    Domenica di gloria anche per il tennis italiano con la vittoria, dopo Madrid anche di Roma, per la coppia azzurra Errani – Vinci che si aggiudica il sesto titolo stagionale nei confronti del duo russo Vesnina/Makarova e dimostrandosi la coppia, al momento, più forte la mondo.

  • Europei Tuffi, Cagnotto e Dallapè sono sempre d’oro

    Europei Tuffi, Cagnotto e Dallapè sono sempre d’oro

    Continua il dominio continentale di Tania Cagnotto e Francesca Dallapè nel sincro dal trampolino dei tre metri. Le azzurre dominano la finale con più di venti punti di vantaggio sull’Ucraina, argento con la Germania a completare il podio.

    Quarto titolo continentale consecutivo per la coppia azzurra che non perde una gara Europea da Torino 2009 lanciando un segnale chiaro alle avversarie, in ottica Londra 2012.

    Si attendeva il riscatto per le azzurre che non avevano brillato sicuramente nella gara individuale con soprattutto Tania Cagnotto, che aveva chiuso con un deludente quarto posto, la gara in cui era la campionessa europea uscente. Il solco le ragazze azzurre lo realizzano già con i tuffi obbligatori in cui Tania e Francesca sono assolutamente perfette rasentando la precisione cinese nell’entrata in acqua. Il resto della finale vede un dominio azzurro con le altre coppie a sbagliare, soprattutto nel sincro, situazione in cui le ragazze italiane sono perfette.

    Si chiude quindi con un oro l’europeo pre-olimpico di Eindhoven con l’Italia che conquista anche una medaglia d’argento con Noemi Batki nella piattaforma dei 10 metri ed un altro argento con Tania Cagnottonel trampolino da un metro.

    Il duo Cagnotto – Dallapè ©JOHN THYS/AFP/GettyImages

    Nelle altre gare dominio del britannico Thomas Daley nella piattaforma da 10m con gli azzurri Chiarabini e Dell’Uomo che chiudendo rispettivamente in sesta e nona posizione. Il trampolino da tre metri maschile, con Tommaso Rinaldi fuori per poco dalla finale (tredicesimo) e Michele Benedetti ultimo delle eliminatorie, ha visto la vittoria del francese Matthieu Rosset sul tedesco Patrick Ausding con il russo Zacharov a conquistare la medaglia di bronzo. Le finali del sincro dalla piattaforma hanno visto, tra le donne, l’accoppiata inglese dominare dimostrando di essere già in forma per l’appuntamento olimpico di casa mentre fra gli uomini la medaglia d’oro è stata vinta dalla Germania. nella gara del trampolino sincro dai tre metri infine, l’accoppiata vincente si rivela essere quella formata dai russi Kunzhentov e Zacharov, capaci di mettersi alle spalle il tuo tedesco formato da Hausding e Feck, staccati di più di venti punti dalla vetta, ma che riescono a superare per un pelo gli ucraini Prigorov e Kvasha, terzi per un solo punto di distacco. Chiudono settimi i fratelli Marconi nell’ultima gara internazionale della carriera.

  • Rabottini che impresa! Rodriguez scatto rosa

    Rabottini che impresa! Rodriguez scatto rosa

    Fantastica impresa per Matteo Rabottini che si aggiudica di forza, cuore e soprattutto carattere la 15esima tappa con arrivo in salita davanti agli spagnoli “Purito” Rodriguez ed Alberto Losada, entrambi del team Katusha.

    Joaquim Rodriguez riconquista la maglia rosa a scapito del canadese Ryder Hesjedal che ha patito un po’ sia il freddo che la durezza della tappa negli ultimi km.

    Il capolavoro di Rabottini inizia al km 18, il corridore della Farnese Vini si stacca dal gruppo insieme al francese Guillaume Bonnafond (Ag2r La Mondiale). Sulla rampa verso il Gpm di Valico di Valcava (11.6 km. con media pendenza 8.1%) scattano Ulissi, Malori, Petrov, Pinotti, Pirazzi, Txurruka, Losada, Bruseghin, Carrara e Sella. Come nella tappa di ieri l’unico dei c.d. big a provarci seriamente è Damiano Cunego con il corridore della Lampre che indossa il simbolo rosa virtuale per molti km.

    Prima dell’attacco dell’altopiano di Pian Resinelli (7.8 km. con media pendenza 7.8%), Cunego perde il primato virtuale con il gruppo maglia rosa comandato come sempre dalla Liquigas – Cannondale di Ivan Basso. Davanti Losada stacca sia Pirazzi che Cunego con il gruppo maglia rosa che inizia a perdere pezzi importanti come Domenico Pozzovivo e la maglia rosa Ryder Hesjedal. Il primo attacco serio lo piazza Michele Scarponi ma è l’azione di “Purito” quella che fa veramente male con lo spagnolo autore di due km finali mozzafiato. Rabottiniviene ripreso ai 500m finali con tutti a prevedere l’inesorabile crollo del corridore italiano che invece, con uno scatto d’orgoglio e di forza, recupera le ultime forze in corpo per completare un impresa sicuramente d’altri tempi.

    Matteo Rabottini ©LUK BENIES/AFP/GettyImages

    Le dichiarazioni di Rabottini: “E’ una sensazione stupenda! Ero venuto al Giro pensando e sperando di vincere una tappa e ci sono riuscito, è il giorno più bello della mia vita, anche se, quando ho visto arrivare quello della Katusha (Rodriguez, ndr) avevo perso le speranze e invece ce l’ho fatta. Una vittoria speciale con una dedica speciale al bambino che tra quindici giorni la mia ragazza darà alla luce”.

    In classifica generale Rodriguez, come detto, si riprende la maglia rosa con Hesjedal che perde quasi un minuto mente c’e’ da registrare purtroppo, la giornata no di Domenico Pozzovivo. Prova positiva comunque di Michele Scarponi ed Ivan Basso che sembrano i più titolati pretendenti per indossare la rosa a Milano, situazione che assolutamente non proverà il lussemburghese Frank Schleck, presentatosi sin dalla Danimarca in ritardo di condizione e ritiratosi dopo pochi km dal via.

    Domani giorni di riposo per la carovana rosa in attesa dell’ultima durissima settimana con il passo Giau, il Mortirolo e l’arrivo, sempre affascinante, sullo Stelvio.

    Ordine d’Arrivo

    1 Matteo RABOTTINI  ITA FARNESE VINI

    5.15.30

    2 Joaquim RODRIGUEZ  SPA KATUSHA TEAM

    +0

    3 Alberto LOSADA  SPA KATUSHA TEAM

    +23

    4 Sergio Luis HENAO  COL TEAM SKY

    +25

    5 Michele SCARPONI  ITA LAMPRE – ISD

    +25

     

     

     

    Classifica Generale

    1 Joaquim RODRIGUEZ OLIVER  SPA KATUSHA TEAM

    65.11’07”

    2 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – BARRACUDA

    +30

    3 Ivan BASSO  ITA LIQUIGAS – CANNONDALE

    +1:22

    4 Paolo TIRALONGO  ITA ASTANA PRO TEAM

    +1:26

    5 Roman KREUZIGER  CZE ASTANA PRO TEAM

    +1:27

    6 Michele SCARPONI  ITA LAMPRE – ISD

    +1:36

    7 Beat INTXAUSTI  SPA MOVISTAR

    +1:42

    8 Sergio Luis HENAO  COL TEAM SKY

    +1:55

    9 Dario CATALDO  ITA OMEGA PHARMA

    +2:12

    10 Sandy CASAR  FRA FDJ

    +2:13

     

  • Federer ko, la finale è Djokovic – Nadal

    Federer ko, la finale è Djokovic – Nadal

    Il prossimo re di Roma uscirà dai nomi di Novak Djokovic e Rafael Nadal, la finale è una delle più belle possibili con il serbo che ha avuto la meglio sullo svizzero Roger Federer e lo spagnolo che ha domato il connazionale David Ferrer.

    In campo femminile la finale sarà tra la cinese Na Li che non è nemmeno scesa in campo a causa del ritiro di Serena Williams per un colpo della strega e la russa Maria Sharapova che ha superato la tedesca Angelique Kerber.

    Ma veniamo alle semifinali maschili con il match più atteso, ovviamente rappresentato dall’ennesima sfida fra Djokovic e Federer. Il numero uno del mondo gioca una partita praticamente perfetta nel primo set dove Federer è costretto ad arrancare sotto i colpi del serbo che chiude con un comodo 6-2. Nel secondo set Djokovic è in assoluto controllo, conquista il break e va a servire per il match sul 5-4. Nel corso del decimo game c’e’ il risveglio dello svizzero che annulla un match point conquistando sette punti consecutivi e portando Djokovic al tie break. Il tie break praticamente si decide nel primo punto: Federer serve con uno scambio che dura 25 colpi in cui lo svizzero è costretto a cedere sulla pressione asfissiante di Djokovicda fondo campo. Nole sale 3-0 e non rischia più nulla chiudendo il tie break per sette punti a quattro e raggiungendo la sua quarta finale nel torneo capitolino.

    Novak Djokovic ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    In finale Novak Djokovic troverà Rafa Nadal per un altro ennesimo capitolo di una lunga ed appassionante storia di due fra i giocatori più forti della storia del tennis. Il maiorchino ha sofferto tantissimo nel primo set contro David Ferrer che si è trovato avanti 3-1 ed ha anche sprecato una palle break sul 4-3 per poi farsi recuperare da Nadal. Il tie break del primo set vede ancora Rafa sotto 3-1, ma il numero due non lascia più nulla al caso recuperando il mini break e chiudendo sul secondo set point la prima frazione di gioco. La partita finisce qui, Ferrer finisce la birra in corpo subendo un sonoro 6-0 decisamente immeritato per il tennis espresso dal numero 6 del mondo nel corso della prima partita.

    Come detto la finale femminile sarà un discorso fra Maria Sharapova e la cinese Na Li, la russa ha superato in un ora e mezza di gioco la tedesca Kerber (6-3 6-4) e conquista la seconda finale consecutiva a Roma dopo il titolo vinto l’anno scorso, mentre la cinese ha approfittato del ritiro della vera favorita del torneo, la statunitense Serena Williams che ha dovuto dare forfait a causa di un dolore alla schiena facendo aumentare il rammarico dei tifosi italiani per l’infortunio di Flavia Pennetta nei quarti di finale. Le ottime notizie in casa azzurra come ormai d’abitudine in questo 2012, arriva dal duo composto da Sara Errani e Roberta Vinci che lotterà per il titolo del doppio femminile contro le russe Ekaterina Makarova ed Elena Vesnina dopo la netta vittoria (6-16-3) in 65 minuti di gioco, sulla coppia olimpica americana composta da Liezel Huber e Lisa Raymond.

  • Amador conquista Cervinia. Hesjedal di nuovo in rosa

    Amador conquista Cervinia. Hesjedal di nuovo in rosa

    È il Giro d’Italia delle prime volte ed anche per il Costarica arriva la prima vittoria di tappa nella corsa rosa con Amador, corridore della Movistar, che corona al meglio una fuga partita sin dai primi km.

    Il gruppo dei big si è limitato ad un controllo per quasi tutta la tappa con le azioni create solamente ai meno tre km dall’arrivo con la sorpresa di Hesjedal che riconquista la maglia rosa a scapito di “Purito” Rodriguez.

    L a prima tappa verità del Giro 2012 inizia all’insegna del freddo e della pioggia e dopo 58 km ecco la prima fuga con otto protagonisti: Bárta, Amador, Oliveira, Montaguti, Maes, De Marchi, De Negri, Kaisen. Sulla salita di San Joux il primo a provarci è Rujano, il piccolo colombiano dell’Androni giocattoli con Damiano Cunego a ruota. Il principino di Cerro Veronese è il primo dei corridori di classifica ad attuare un’azione degna di note, ma il numero 2 della Lampre si stacca da Rujano in salita. Davanti il ceco Barta, a lungo maglia rosa virtuale, viene ripreso e staccato dal costaricano della Movistar Amador in discesa che risulta ossigeno puro anche per Cunego che raggiunge e stacca Rujano con il gruppo della maglia rosa che viene tirato dalla Liquigas di Ivan Basso.

    La lunga salita di Cervina inizia con Amador in testa con dietro De Marchi, Montaguti e De Negri a meno di un minuto con Cunego che viene raggiunto da Marzio Bruseghin e dallo spagnolo dell’Euskaltel Txurruka. Nel gruppo è calma piatta non si muove nessuno con Rodriguez che si limita a sfruttare il lavoro della Liquigas. Cunego viene raggiunto ai meno 14 km mentre davanti De Marchi e Barta riescono a riprendere Amador, la Liquigas finisce il lavoro di contenimento ed iniziano i fuochi d’artificio con gli scatti prima di Hesjedal, poi della maglia rosa Rodriguez ed infine di Domenico Pozzovivo. Davanti è lotta a tre con Amador che riesce a precedere Barta e De Marchi con Hesjedal a sfruttare nel migliore dei modi il suo allungo.

    Ryder Hesjedal ©LUK BENIES/AFP/GettyImages

    Infatti il canadese, grazie all’attacco, strappa la maglia rosa dalla spalle di Joaquim Rodriguez che comunque si è difese bene nella salita finale. Bene tutto sommato la prestazione di Pozzovivo mentre risulta un po’ misterioso il forcing della Liquigas senza particolari risultati alla fine.

    Le dichiarazioni di Amador: “Per me è motivo d’orgoglio aver vinto una tappa al Giro. È un successo che dedico alla mia fidanzata Laura, alla mia famiglia e a tutti quelli che mi sono vicini. Ho lavorato tanto per arrivare a questo trionfo. Sono stato in fuga negli ultimi due giorni e ieri sono stato ripreso ai -10 dalla fine. Ho avuto paura ma ho tenuto duro e alla fine ce l’ho fatta

    Domani 15a tappa, Busto Arsizio-Lecco Pian dei Resinelli, km 169. Ci sono le salite di Valcava (11,6 km all’8,1%), Forcella di Bura (10,9 km al 4,3%), Culmine di San Pietro (9,8 km al 5,2%) e l’arrivo in quota a metri 1280 ai Resinelli: 7,8 km con pendenza media del 7,8% e punte del 12%.

    Ordine d’Arrivo

    1 Andrey AMADOR  CRC MOVISTAR

    5.33.36

    2 Jan BARTA  CZE NETAPP

    +0

    3 Alessandro DE MARCHI  ITA ANDRONI GIOCATTOLI

    +2

    4 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – BARRACUDA

    +20

    5 Paolo TIRALONGO  ITA ASTANA PRO TEAM

    +46

     

     

     

    Classifica Generale

    1 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – BARRACUDA

    59.55’28”

    2 Joaquim RODRIGUEZ OLIVER  CAN KATUSHA TEAM

    +9

    3 Sandy CASAR  FRA FDJ

    +41

    4 Paolo TIRALONGO  ITA ASTANA PRO TEAM

    +1.05

    5 Ivan BASSO  ITA LIQUIGAS – CANNONDALE

    +1.06

    6 Roman KREUZIGER  CZE ASTANA PRO TEAM

    +1.07

    7 Beat INTXAUSTI  SPA MOVISTAR

    +1.07

    8 Rigoberto URAN URAN  COL TEAM SKY

    +1.19

    9 Michele SCARPONI  ITA LAMPRE – ISD

    +1:20

    10 Domenico POZZOVIVO  ITA COLNAGO

    +1:21

  • Bravo Seppi ma non basta, ritiro Pennetta. Tutti i big ok

    Bravo Seppi ma non basta, ritiro Pennetta. Tutti i big ok

    Si conclude la favola di Andreas Seppi al Foro Italico a causa della sconfitta – del tutto pronosticata dell’altoatesino – patita da un sontuoso Roger Federer che ha giocato a tratti un tennis stellare e di altissimo livello.

    L’azzurro era molto stanco dalle battaglie vinte sia contro John Isner che con Stanislav Wawrinka, ma contro questo Federer non c’e’ stato assolutamente nulla da fare.

    Inizio shock per Seppi, 10’ di gioco e lo svizzero è avanti 5-0. Federer è perfetto sui suoi turni di servizio mettendo sempre la prima in campo e realizzando ovviamente il 100% dei punti, sui turni di Seppi è praticamente ingiocabile realizzando vincenti su vincenti che costringono l’azzurro ad un 6-1 iniziale praticamente senza storia. Nel secondo set Seppi tenta un timido rientro procurandosi una rarissima palla break per il 2-0, ma Federer non concede nulla giocando praticamente sempre sulle linee e chiudendo con il 6-2 finale. Comunque ottimo il torneo per l’azzurro che da lunedì sarà il numero 24 del mondo , sua migliore classifica in assoluto.

    Con Federer approdano in semifinale tutti i big, Novak Djokovic ha vita facile contro il francese Jo Wildfried Tsonga che impegna il serbo solo nel primo set, comunque perso 7-5. Il secondo parziale è un monologo del numero uno del mondo che chiude 6-1 ed aspettando Federer in semifinale. L’altra semifinale sarà una lotta in casa Spagna fra David Ferrer che ha superato 7-6 6-3 un buon Gasquet e il numero due del mondo Nadal che ha vinto il match più bello dei quarti di finale contro il ceco Tomas Berdych. Il match fra lo spagnolo ed il ceco si gioca punto dopo punto con Berdychforse un po’ troppo presuntuoso a giocare continuamente sul dritto mancino dello spagnolo.

    Roger Federer ©Clive Brunskill/Getty Images

    In campo femminile purtroppo Flavia Pennetta si è dovuta ritirare nel match dei quarti contro Serena Williams a causa di un dolore al polso destro, non grave ma comunque sufficiente per fermarsi e non rischiare di compromettere il Roland Garros. Bellissima vittoria di Maria Sharapova che supera Venus Williams con il punteggio di 6-4 6-3. Ora la russa incontrerà la tedesca Angelique Kerber, che ha avuto la meglio a sorpresa sulla campionessa di Wimbledon e numero 4 del mondo Petra Kvitova in tre set: 7-6 1-6 6-1 mentre Serena avrà davanti la campionessa del Roland Garros 2011, la cinese Na Li che ha superato la slovacca Cibulkova.

    Risultati  quarti maschili
    Ferrer (Spa) b. Gasquet (Fra) 7-6 (4) 6-3
    Nadal (Spa) b. Berdych (Rep. Ceca) 6-4 7-5
    Djokovic (Ser) b. Tsonga (Fra) 7-5 6-1
    Federer (Svi) b. Seppi (Ita) 6-1 6-2

    Risultati quarti donne
    S. Williams (Usa) b. Pennetta (Ita) 4-0 ritiro
    Na Li (Cin) b. Cibulkova (Slv) 6-1 7-6 (4)
    Sharapova (Rus) b. V.Williams (Usa) 6-4 6-3
    Kerber (Ger) b. Kvitova (Cec) 7-6(2) 1-6 6-1