Autore: Ippolito Gioia

  • Staffetta mista d’oro e d’argento. Crollo Pellegrini

    Staffetta mista d’oro e d’argento. Crollo Pellegrini

    Ultima giornata a Debrecen per un edizione degli Europei di nuoto che regala al tre due medaglie per l’Italia con l’oro della staffetta mista maschile e l’argento di quella femminile con tanto di record italiani.

    Unica nota negativa, e che nota negativa è rappresentata dal crollo di Federica Pellegrini che in mattinata non è riuscita nemmeno a qualificarsi per la finale dei suoi 400 metri stile libero.

    Veramente inaspettata ed inattesa l’eliminazione di Federica Pellegrini che ha chiuso la sua batteria con un tempo altissimo,  4’14″27, tempo superiore anche a quello delle altre due azzurre Martina De Memme 4’10″44 (record personale) e Alice Nesti (4’13″05) che hanno chiuso la finale in settima ed ottava posizione con il titolo vinto dalla francese Balmy. A sconfortare tutto il clan azzurro è la mancanza di una spiegazione reale che sia Federica Pellegrini che il suo allenatore Claudio Rossetto non hanno saputo trovare per riuscire a trovare la soluzione di un problema che potrebbe diventare pericoloso in ottica Londra 2012.

    Ma veniamo alle note liete con il fantastico oro nella staffetta mista maschile con il record italiano in 3’32″80 ( Magnini autore di una spettacolare frazione in 47″78) dopo aver virato in testa sia a rana con Fabio Scozzoli (59″38), che con Matteo Rivolta (51″24) nel delfino, mentre Mirco di Tora a dorso aveva passato il testimone secondo in 54″40. Migliore prestazione mondiale della staffetta azzurra con le ragazze che non sono state da meno con una bellissima medaglia d’argento della squadra italiana composta dalla dorsista Arianna Barbieri (terzo podio per lei, passaggio 1’00″83), dalla ranista Chiara Boggiatto (1’08″51), dalla delfinista Ilaria Bianchi (57″45) e dalla stileliberista Alice Mizzau (55″13). Per loro 4’01″92, nuovo record italiano cancellando il 4’02″75 del 2009. L’oro è andato alla Germania di Britta Steffen (3’58″43, record dei campionati), il bronzo alla Svezia(4’05″58).

    I ragazzi d'oro della staffetta mista ©ATTILA KISBENEDEK/AFP/GettyImages

    Fred Bousquet, compagno di Laure Manaudou che ha perso l’Olimpiade, vince i 50 sl in 21″80 (tra i primi 4 tempi al mondo nel 2012) sullo svedese Stefan Nystrand (22″04) e sull’ucraino del ’92 Andriy Govorov (22″18) con il quarto posto amaro per Marco Orsi. Nei 400 misti ennesimo oro di Laszlo Cseh, il terzo in questi europeo (4’12″17, quinto tempo al mondo quest’anno, col compagno Verraszto d’argento in 4’14″23 e il greco Drymonakos di bronzo in 4’14″41), il nostro Luca Marin è quinto in 4’16″46 (1’00″01 a farfalla 2’04″15 dopo il dorso e 3’17″20 dopo la rana), e purtroppo il siciliano non riesce ad avvicinarsi al 4’14″52 che rappresenta il tempo limite per la qualificazione olimpica con l’ultimo tentativo che verrà effettuato al sette colli di Roma.

    L’Italia chiude una storica competizione continentale con un totale di 18 medaglie: 6 ori, 8 argenti e 4 bronzi sicuramente un bottino che a Londra non potrà essere ripetuto ma che lascia delle speranze positive in ottica cinque cerchi dove ci sarà il rientro di Luca Dotto, assente a Debrecen per un dolore alla schiena, Alessia Filippi ed il sicuro riscatto (si spera!!) di Federica Pellegrini e con le belle novità rappresentate da Gregorio Paltrinieri, Arianna Barbieri, Ilaria Bianchi e Matteo Rivolta che hanno compiuto un salto di qualità notevole ed importantissimo per tutto il movimento azzurro.

  • Errani e Fognini ok. Bene Tsonga e Del Potro

    Errani e Fognini ok. Bene Tsonga e Del Potro

    La prima giornata del Roland Garros, secondo slam stagionale sulla terra rossa parigina, regala due vittorie per l’Italia targate Sara Errani e Fabio Fognini. Lotta al quinto ma è fuori purtroppo Flavio Cipolla per mano di Stanislav Wawrinka.

    Buon esordio per i colori azzurri soprattutto per Fognini che a Parigi deve difendere i quarti di finale conquistati l’anno scorso. Match più difficili del previsto invece per Sara Errani che ha dovuto giocare il terzo set contro l’australiana, numero 108 del mondo, Casey Dallacqua.

    Partenza a razzo del ligure che rifila un 6-0 alla wild card francese Mannarino che gioca partita pari con l’azzurro nel secondo set. Qui Fognini è bravo a non dare fiducia al francese chiudendo 7-5 per poi dilagare nel terzo set vinto per sei giochi a uno. L’esordio dura complessivamente un’ora e 43 minuti, tempo che Fognini condisce con 28 colpi vincenti, 12 errori gratuiti, il 71% di prime, 12 punti su 14 discese a rete e 7 break trasformati su 13 palle break avute. Al secondo turno lo attende il vincente della sfida tra il serbo Viktor Troicki, testa di serie numero 28, e il brasiliano Thomaz Bellucci. Peccato per Flavio Cipolla che ha lottato contro il più quotato svizzero Stanislav Wawrinkae finendo per alzare bandiera bianca solo al quinto set (6-3 6-3 4-6 6-3 6-1 lo score finale).

    Sara Errani ©Matthew Stockman/Getty Images

    Buono anche l’esordio di Sara Errani che ha battuto l’australiana di chiare origini italiane, Casey Dellacqua, in rimonta al terzo set dopo aver perso il primo per 6-4. Dopo la paura Sara riesce a trovare il suo gioco costringendo l’avversaria a remare da fondo campo, situazione che ha permesso alla 27enne azzurra di dominare il match vinto con un duplice 6-2. Per la Errani buon secondo turno dove troverà la statunitense Melanie Oudin che ha superato con un doppo 6-3 la svedese Johanna Larsson.

    Negli altri match avanti vittorie come da pronostico per il francese Jo Wilfried Tsonga sul giovane e promettente russo Kuznetsov (1-6 6-3 6-2 6-4), Juan Martin Del Potro (6-2 6-7 6-2 6-1 a Albert Montanes) e Juan Carlos Ferrero (6-1 6-4 6-3 a Jonathan Dasnieres De Veigy); nel femminile buon esordio di Samantha Stosur (6-4 6-0 alla britannica Elena Baltacha) e Svetlana Kuznetsova (6-3 6-4 alla cinese Shuai Zhang).

    Risultati 1° turno uomini:
    FOGNINI b. Mannarino (Fra) 6-0 7-5 6-1
    Ferrero (Spa) b. Veigy (Fra) 6-1 6-4 6-3
    Stebe (Ger) b. Souza (Bra) 6-3 2-0 rit.
    Cilic (Cro) b. Munoz (Spa) 6-4 6-4 7-5
    Roger-Vasselin (Fra) b. Pospisil (Can) 3-6 6-3 6-2 6-2
    Del Potro (Arg) b. Montanes (Spa) 6-2 6-7 6-2 6-1
    Wawrinka (Svi) b. CIPOLLA 6-3 6-3 4-6 3-6 6-2
    Verdasco (Spa) b. Darcis (Bel) 6-3 6-2 7-6(4)
    Devilder (Fra) b. Krajinovic (Ser) 6-2 6-2 6-0
    Andujar (Spa) b. Hanescu (Rom) 6-1 2-6 1-6 6-3 6-1
    Tsonga (Fra) b. Kuznetsov (Rus) 1-6 6-3 6-2 6-4
    Mahut (Fra) b. Roddick (Usa) 6-3 6-3 4-6 6-2

    Risultati 1° turno donne:
    Stosur (Aus/6) b. Baltacha (Gbr) 6-4 6-0
    Safarova (Cze/20) b. Yakimova (Blr) 6-2 6-0
    Kuznetsova (Rus/26) b. Lucic (Cro) 6-1 6-3
    Oudin (Usa) b. Larsson (Swe) 6-3 6-3
    Falconi (Usa) b. Gallovits (Rom) 3-6 6-3 6-1
    Kerber (Ger) b. Zhang (Chn) 6-3 6-4
    Sanchez (Spa) b. Birnerova 4-6 6-4 8-6
    ERRANI b. Dellacqua (Aus) 4-6 6-2 6-2
    Ivanovic (Ser) b. Arruabarrena (Spa) 6-1 6-1
    Peer (Isr) b. Dubois (Can) 6-2 6-2

  • Hesjedal corona il sogno rosa. Crono a Pinotti

    Hesjedal corona il sogno rosa. Crono a Pinotti

    Sicuramente uno dei vincitori meno pronosticabili della storia del Giro d’Italia, il canadese della Garmin – Barracuda Ryder Hesjedal vince il Giro con lo spagnolo Joaquin Rodriguez al secondo posto ed il belga Thomas De Gendt a completare il podio a Milano, senza corridori italiani.

    Comunque una vittoria meritatissima del canadese che si è dimostrato il più forte di tutti in una edizione della corsa rosa molto povera dal punto di vista spettacolare. La delusione maggiore arriva ovviamente da Ivan Basso, crollato nel momento più importante del Giro mentre la sorpresa, oltre ad Hesjedal, è rappresentata da Joaquin Rodriguez che ha sfiorato la vittoria finale.

    Appunto lo spagnolo “PuritoRodriguez si è presentato a Milano in maglia rosa, ma il suo vantaggio di 31” su Hesjedal era troppo esiguo per poter sperare in una vittoria considerate le doti non proprio eccelse dello scalatore del team Katusha nella corsa contro il tempo. Già dopo 11 km dei 30 previsti, Hesjedal effettua il sorpasso su “Purito” dimostrandosi completo anche a cronometro, il belga De Gendt dopo aver sfiorato anche la maglia rosa sullo Stelvio riesce a conquistare il podio a scapito del primo dei corridori italiani, Michele Scarponi che ha potuto fare ben poco a Milano per difendere un podio perso in montagna.

    Ryder Hesjedal ©LUK BENIES/AFP/GettyImages

    Le dichiarazioni di Hesjedal:  “E’ un’esperienza incredibile, una gioia troppo grande da poter esprimere, per me e per la squadra. Man mano che passavano i giorni ci abbiamo creduto sempre più, io mi sentivo sempre meglio e sono contento di aver centrato un risultato che all’inizio del Giro d’Italia sembrava impossibile. Ma devo ammettere che ho iniziato a credere nella maglia rosa solo negli ultimi 5km di Milano. Le lacrime sul podio? E’ davvero il realizzarsi di un sogno. Ringrazio tutti, i tifosi e la squadra che mi hanno sempre sostenuto“.

    La cronometro viene vinta dall’italiano del team BMC Marco Pinotti che bissa il successo del 2008 nella crono conclusiva del Giro, secondo si piazza Geraint Thomas del team Sky mentre chiude il podio Jesse Sergent del team Radioschak – Nissan. Le vittorie delle altre maglie sono andate allo spagnolo Rodriguez (la maglia rossa della classifica a punti), maglia conquistata per un solo punto su uno stoico Mark Cavendish (vincitore di tre tappe) che inaspettatamente è riuscito a concludere la corsa rosa mentre quella azzurra del miglior scalatore, è andata meritatamente a Matteo Rabottini giovane corridore della Farnese Vini e vincitore anche di una splendida tappa con arrivo ai “Piani dei Re Sinelli”.

    Ordine d’Arrivo

    1 Marco PINOTTI ITA BMC

    33.06

    2 Geraint THOMAS GBR TEAM SKY

    +39

    3 Jesse SERGENT NZL RADIOSCHAK – NISSAN

    +53

    4 Alex RASMUSSEN DAN GARMIN – BARRACUDA

    +1:00

    5 Thomas DE GENDT BEL VACANSOLEIL

    +1:01

     

     

     

     Classifica Finale

    1 Ryder HESJEDAL CAN GARMIN _ BARRACUDA

    91.39’02”

    2 Joaquin RODRIGUEZ OLIVER SPA KATUSHA TEAM

    +16

    3 Thomas DE GENDT BEL VACANSOLEIL

    +1:39

    4 Michele SCARPONI ITA LAMPRE – ISD

    +2:05

    5 Ivan BASSO ITA LIQUIGAS – CANNONDALE

    +3:44

    6 Damiano CUNEGO ITA LAMPRE – ISD

    +4:40

    7 Rigoberto URAN URAN COL TEAM SKY

    +5:57

    8 Domenico POZZOVIVO ITA COLNAGO CSF INOX

    +6:28

    9 Sergio Luis HENAO COL TEAM SKY

    +7:50

    10 Mikel NIEVE FRA EUSKALTEL – EUSKADI

    +8:08

  • Schiavone ritorno alla gioia a Strasburgo

    Schiavone ritorno alla gioia a Strasburgo

    Francesca Schiavone conquista il suo quinto titolo in carriera nella “sua” Francia, a Strasburgo dove la leonessa riassapora il gusto della vittoria dopo lo storico successo del Roland Garros nel 2010, superando la francese Cornet con un doppio 6-4 in un ora e 42 minuti di gioco.

    Iniezione di fiducia importantissima per la milanese che non vinceva due match consecutivi dal torneo di Brisbaine, in Australia nel mese di gennaio con il grande ramamrico della brutta figura rimediata agli ultimi Internazionali d’Italia.

    Finale assolutamente alla portata della Schiavone che aveva davanti la padrona di casa Alize Cornet, giocatrice solida ma molto fallosa e che ha dato il meglio di sè ad inizio carriera, per poi cadere nel dimenticatoio per molto tempo. Partenza a razzo dell’azzurra che rischia di portarsi avanti 3-0 per poi finire per essere recuperata sul 2 pari. ma la francese non riesce a tenere i suoi turni di battuta consentendo alla Schiavone di portarsi sul 5-2 senza particolare fatica, ma Francesca quest’anno è molto discontina soprattutto al servizio e consente il nuovo rientro della francese sul 5-4 per poi chiudere fortunatamente, con il punteggio di sei giochi a quattro.

    Francesca Schiavone ©Julian Finney/Getty Images

    Il secondo set parte identico al primo con la leonessa avanti subito 3-1, la Cornet si dimena da fondo campo e, grazie anche ai soliti regalini dell’italiana, riagguanta il match sul 3 pari. i servizi sono comunque un optional in questa finale soprattutto per la francese che cede la battuta nel corso del nono game consentendo all’italiana di andare a servire per il match. la titubanza della Schiavone al servizio dimostrata per tutta la finale viene però annullata nel game più importante dove si chiude al primo match point con una prima solida e sulla linea, che costringe la francese ad alzare bandiera bianca.

    Come detto quinto titolo in carriera per la Schiavone, su 16 finali disputate, la milanese diventa la terza azzurra a vincere a Strasburgo, dopo Sandra Cecchini (1988) e Silvia Farina (2001, 2002 e 2003). Il Prossimo obiettivo è ora Parigi, dove la rigenerata Leonessa può puntare alla terza finale consecutiva dopo la vittoria su Samantha Stosur del 2010 e la sconfitta patita dalla cinese Na Li nel 2011.

  • Pioggia di medaglie a Debrecen. Pellegrini super

    Pioggia di medaglie a Debrecen. Pellegrini super

    Clamorosa penultima giornata di gare a Debrecen con la nazionale azzurra che conquista la bellezza di cinque medaglie con il titolo continentale nei 200 stile libero conquistato dalla regina del nuoto azzurro Federica Pellegrini.

    L’Italia c’e’ anche nelle altre gare con gli argenti di Fabio Scozzoli nei 50 rana, Arianna Barbieri nei 50 dorso, la 4X200 stile libero maschile ed il bronzo del giovane Rivolta nei 100 farfalla.

    Gara perfetta di Federica Pellegrini che oramai ha trovato quella tranquillità interiore che le permette di non preoccuparsi assolutamente prima della cuffia rotta in cabina di chiamata e poi della tedesca Lippok che per 150 metri e superlativa ma con la Pellegrini che esce nei 50 metri finali piazzando un buon 1’56”76 che le vale il settimo crono mondiale dell’anno. Peccato per la giovane Mizzau che sfiora la medaglia chiudendo al quarto posto alle spalle della francese Etienne.

    Federica Pellegrini ©FERENC ISZA/AFP/GettyImages

    Bella conferma per Arianna Barbieri che bissa l’argento conquistando nei 100 dorso nella gara più corta, i 50 metri dove l’azzurra era partita con il miglior crono della finale ma ha pagato una brutta partenza che non le ha permesso di controllare  la spagnola Mercedes Peris Minguet che ha vinto l’oro con 28″33. L’argento è il metallo di questa giornata e l’Italia ne conquista altri due con Fabio Scozzoli nei 50 rana dove l’azzurro ha pagato forse il carico di lavoro in vista di Londra 2012 cedendo alla distanza allo sloveno Damir Dugonjic dopo un ottima partenza con il terzo argento di giornata vinto dalla 4X200 stile libero grazie ad un’altra bella prestazione di Filippo Magnini che ha superato nell’ultima frazione l’ungherese Lazslo Cseh ma che non ha potuto nulla dietro un irraggiungibile Germania guidata da un grande Paul Bierdermann.

    Bellissimo ed inatteso anche il bronzo di Matteo Rivolta, 20 anni, che tocca in 52″40 (24″70) dietro due grandi come Milorad Cavic, il serbo argento olimpico ed ex iridato (che vince in 51″45, record dei campionati) e il magiaro Lazslo Cseh (51″77). Nelle altre finali, l’oro dei 1500 m femminili è della spagnola Mirela Belmonte che domina in 16’05″34 (primo tempo stagionale) davanti all’ungherese Risztov (16’10″04) e la compagna di squadra Erika Villaecija (16’15″85). Niente da fare per Chiara Boggiatto, nei 50 rana la 26enne piemontese peggiora il tempo del mattino (32″60 contro 32″06) e chiude con il 16° tempo. Miglior crono per la ceca Petra Chocova (31″44).

  • Poesia De Gendt sullo Stelvio. Rodriguez resiste in rosa

    Poesia De Gendt sullo Stelvio. Rodriguez resiste in rosa

    Il belga della Vacansoleil Thomas De Gendt vince la tappa regina dell’edizione 2012 del Giro d’Italia con un azione fantastica coronata con l’arrivo in solitario sulla Cima Coppi dello Stelvio.

    Ottimo secondo posto per Damiano Cunego con lo spagnolo dell’Euskaltel – Euskadi Miguel Nieve a chiudere il podio. Crollo definitivo di Ivan Basso in crisi negli ultimi km della Cima Coppi.

    Tappa d’altri tempi un totale di 217 km attraversando il Tonale (gran premio di 2a cat. 1883 m d’altezza), l’Aprica (1173m) e poi salendo sempre più in quota per scalare il Mortirolo (salita da 8.5 km al 10-12% di pendenza media con gli ultimi 2 km al 20%) e poi concludere sui 2757 m del passo dello Stelvio. La fuga di giornata parte sin da subito con protagonisti : Bono (Lampre), Serpa (Androni), Kreuziger (Astana), Frank (BMC), Rabottini (Farnese), Vande Velde (Garmin), Losada (Katusha), Caruso (Liquigas), Amador e Samoilau della Movistar, Clement e Slagter della Rabobank, Zaugg (Radioshack) e Carrara (Vacansolei). Di questi sul Mortirolo è lo svizzero Zaugg, vincitore del Giro di Lombardia 2011, a transitare per primo sulla vetta intitolata al grande Marco Pantani mentre nel gruppo dei big l’unico scatto degno do nota lo produce la maglia rosa Rodriguez con Hesjedal prontissimo sulle ruote dello spagnolo.

    La tappa diventa molto interessante sulla discesa del Mortirolo, Thomas De Gendt e Damiano Cunego allungano lasciandosi dietro tutti i big insieme al duo Euskaltel rappresentato da Izaguirre e Nieve. Nel gruppetto dei big non ci sono gregari ed il vantaggio di Cunego e De Gendt dilata in un amen raggiungendo i 5’ ai meno 30 dall’arrivo. Il passo dello Stelvio, la Cima Coppi del Giro 2012 viene attaccato con il belga De Gendt, Mikel Nieve e Damiano Cunego al comando, dopo 5 km attacca De Gendt che inizia la sua impresa con Hesjedal che deve affidarsi all’ultimo gregario rimasto, l’americano Vandevelde. Il duello De Gendt – Vandevelde viene nettamente vinto dal belga che porta il suo vantaggio oltre i 5’ rientrando in classifica generale, ai meno 2 km Hesjedal produce l’ultimo sforzo staccando Ivan Basso e Domenico Pozzovivo ma non Scarponi che riesce a staccare sia Hesjedal che Rodriguez nell’ultimo km ma non è finita perché la maglia rosa riesce a recuperare le ultime energie in corpo, riprendendo Scarponi, staccando Hesjedaldi quasi 10” e recuperando un minuto e mezzo al vincitore belga.

    Thomas De Gendt ©PASCAL PAVANI/AFP/Getty Images

    Le dichiarazioni del vincitore De Gendt: “La salita del Mortirolo era molto pericolosa quindi volevo essere primo in discesa. Poi Carrara ha iniziato ad andare velocissimo, poi Nieve e il suo compagno hanno dato tutto e siamo arrivati a oltre tre minuti. Sia io sia Nieve volevamo la vittoria, poi sullo Stelvio ho sentito ottime sensazioni, anche grazie agli allenamenti che ho fatto in salita, e ci ho provato. Gli ultimi km sono stati difficilissimi, stavo morendo. Se posso vincere il Giro? Non credo di poter vincere con quel distacco. Forse sul podio…

    Purtroppo con il crollo di Ivan Basso e la poca attitudine di Michele Scarponi nelle cronometro, domani a Milano, la lotta per la vittoria finale sarà solo tra corridori stranieri con Heskedal favorito su Rodriguez con De Gendt ad insidiare il podio a Michele Scarponi.

    Ordine d’Arrivo

    1 Thomas DE GENDT BEL VACANSOLEIL

    6.54.41

    2 Damiano CUNEGO ITA LAMPRE – ISD

    +56

    3 MiKel NIEVE SPA EUSKALTEL – EUSKADI

    +2:50

    4 Joaquin RODRIGUEZ OLIVER SPA KATUSHA TEAM

    +3:22

    5 Michele SCARPONI ITA LAMPRE – ISD

    +3:34

     

     

     

     Classifica Generale

    1 Joaquin RODRIGUEZ OLIVER SPA KATUSHA TEAM

    91.04’16”

    2 Ryder HESJEDAL CAN GARMIN – BARRACUDA

    +31

    3 Michele SCARPONI ITA LAMPRE – ISD

    +1.51

    4 Thomas DE GENDT BEL VACANSOLEIL

    +2.18

    5 Ivan BASSO ITA LIQUIGAS – CANNONDALE

    +3.18

    6 Damiano CUNEGO ITA LAMPRE – ISD

    +3.43

    7 Rigoberto URAN URAN COL TEAM SKY

    +4.52

    8 Domenico POZZOVIVO ITA COLNAGO CSF INOX

    +5:47

    9 Mikel NIEVE SPA EUSKALTEL – EUSKADI

    +5:56

    10 John GADRET FRA AG2R

    +6:43

  • Magnini re d’Europa, Paltrinieri d’argento. Pellegrini ok

    Magnini re d’Europa, Paltrinieri d’argento. Pellegrini ok

    Continuano le grandi soddisfazioni azzurre a Debrecen dove Filippo Magnini conquista il suo terzo titolo continentale negli 100 m stile libero grazie al solito fantastico “ritorno” nei secondi 50 metri.

    Bellissima conferma anche del 17enne Gregorio Paltrinieri che conquista la medaglia d’argento negli 800 stile libero. Controllo assoluto per Federica Pellegrini che va in finale nei 200 stile con il miglior tempo seguito dalla giovane Alice Mizzau.

    È la gara sicuramente più prestigiosa di tutto il panorama del nuoto, i 100 metri sono di nuovo di “Re Magno” che in finale supera il francese Alain Bernard ed il romeno Trandafir con il favorito della vigilia, Amaury Leveaux, solamente quarto. Nuovo titolo per Magnini che riassapora il gusto della medaglia d’oro dopo quattro anni di lungo digiuno riconquistando una fiducia notevole in vista di Londra 2012 dove però, con il 48.77 realizzato oggi, forse non si raggiungerà nemmeno la finale olimpica. Conferma per il giovane fenomeno Gregorio Paltrinieri infatti, dopo lo strepitoso oro nei 1500 sl, il diciassettenne fenomeno di Carpi ingaggia una battaglia testa a testa fino agli ultimi 100 metri con l’ungherese Gergo Kis, che trionfa di 2″77 in 7’49″46.

    Filippo Magnini ©ATTILA KISBENEDEK/AFP/GettyImages

    Le dichiarazioni degli azzurri: “Sono felicissimo -. Stavo bene, ma non benissimo e a vincere non ci pensavo neanche. La dedico a quelli che hanno sempre creduto in me anche se non vincevo e a quelli invece che mi hanno massacrato E’ una gioia immensa, mi viene da piangere. Ho fatto la gara perfetta in condizioni non perfette” (Filippo Magnini)”Un passo alla volta, non volevo forzare” (Pellegrini); “Ho provato a vincere l’oro ma va bene lo stesso, sono stracontento di questi Europei” (Paltrinieri)

    Oggi era anche la giornata dell’esordio della regina azzurra Federica Pellegrini con i suoi 200 metri stile libero, la veneta ha gareggiato molto bene la mattina e nel pomeriggio ha controllato nettamente il ritmo della gara realizzando comunque il miglior tempo con 1’57″81, davanti alla giovane Alice Mizzau, autrice di 1’58″55. In finale ci arriva nei 100 farfalla anche Matteo Rivolta, che nuota il sesto tempo in 52″52, poco superiore al 52″43 della batteria ma sufficiente per stare in mezzo ai grandi come Laszlo Cseh, primo in 51″95, e come il serbo Milorad Cavic, secondo in 52″08. Si perde Piero Codia, il cui 52″93 vale come 13° tempo e anche lui era reduce da un crono migliore in batteria (52″73). Finali anche per Sebastiano Ranfagni nei 200 dorso mentre positivi sono anche i 50 metri rana con sia Fabio Scozzoli che Mattia Pesce nella finale di domani con la chiusura in bellezza rappresentata dal miglior tempo d’entrata in finale, per Alessia Barbieri nei 50 dorso.

  • Kreuziger d’orgoglio. Hesjedal ok, delude Basso

    Kreuziger d’orgoglio. Hesjedal ok, delude Basso

    Il ceco dell’Astana Roman Kreuziger vince la 19esima tappa con arriva sull’Alpe di Pampeago con un fantastico Ryder Hesjedal in seconda posizione e la maglia rosa Rodriguez a chiudere il podio di una tappa noiosissima sino ai 4 km finali.

    Delude Ivan Basso che ha comandato con la sua squadra la corsa sino all’allungo di Scarponi che ha messo in crisi sia il capitano della Liquigas che anche un po’ la maglia rosa Joaquin Rodriguez che ha comunque recuperato bene nel finale.

    La fuga di giornata nasce dopo appena 11 km con 17 uomini all’attacco: Malori (Lampre), Sella (Androni), Zeits (Astana), Santaromita (BMC), Pirazzi (Colnago), Cazaux (Euskaltel-Euskadi), Guardini (Farnese), Casar (FDJ), Ignatiev (Katusha), Hansen (Lotto), Ventoso (Movistar), Pauwels (Omega), Garate (Rabobank), Rohregger (RadioShack), Flecha (Sky), Benedetti (NetApp), Haedo (Saxo Bank). Il gruppo maglia rosa attacca il Manghen (2047 metri con un dislivello di 1521 metri. La pendenza media è del 7.4% con punte massime del 15) con la solita Liquigas davanti mentre davanti gli attaccanti riescono a superare la salita senza perdere praticamente nulla del vantaggio di oltre sette minuti. la selezione fra i fuggitivi arriva nella prima ascesa di Pampeago con Pirazzi e Casara fare il vuoto mentre nel gruppo continua la calma piatta.

    Roman Kreuziger ©TIM DE WAELE/AFP/Getty Images

    Ai meno 26 dall’arrivo allungo di Dario Cataldo, uomo classifica dell’Omega Pharma – Quick Step seguito dopo pochi km da Roman Kreuziger, capitano dell’Astana, ma fuori classifica a causa della crisi patita nella tappa di Cervinia. La progressione di Kreuziger è efficace e ai meno 5 km si ritrova in testa alla corsa mentre nel gruppo maglia rosa a sorprendere tutti è Michele Scarponi che finalmente piazza tre scatti consecutivi mettendo in difficoltà Pozzovivo, La maglia rosa Rodriguez, Ivan Basso con il solo Ryder Hesjedal a tenere le ruote del capitano della Lampre. Kreuziger riesce faticosamente ma con una grande azione ad impreziosire con una vittoria di tappa prestigiosa la partecipazione al Giro altrimenti disastrosa, mentre a stupire tutti è ancora una volta Hesjedal che stacca anche Scarponi diventando il favorito numero uno per la vittoria finale.

    Le Dichiarazioni di Kreuziger e Scarponi: “E’ la mia prima vittoria in un grande Giro, sono molto contento. Mi spiace molto per Cortina, perché sono venuto qui per fare classifica e non per vincere una tappa. E’ arrivata la gioia di un giorno e mi prendo questo. Senza Cortina? Non mi avrebbero lasciato andare…” – “Forse sono partito un po’ troppo presto. Io però volevo mettere in difficoltà i primi tre della classifica, ecco perché sono partito così in anticipo. Hesjedal sta andando davvero forte, mentre Rodriguez è un grande; si è gestito e mi ha ripreso alla fine. Domani è un’altra giornata, vedremo”

    Infatti adesso fra la maglia rosa ed il canadese, nettamente più forte di tutti i suoi avversari a cronometro, c’e’ la tappa di domani con il Mortirolo e lo Stelvio dove nessuno potrà più aspettare a partirei nostri Basso e Scarponi.

    Ordine d’Arrivo

    1 Roman KREUZIGER CZE ASTANA TEAM

    6.18.02

    2 Ryder HESJEDAL CAN GARMIN – BARRACUDA

    +19

    3 Joaquin RODRIGUEZ SPA KATUSHA TEAM

    +32

    4 Michele SCARPONI ITA LAMPRE – ISD

    +35

    5 Domenico POZZOVIVO ITA COLNAGO CSF INOX

    +43

     

     

     

     Classifica Generale

    1 Joaquin RODRIGUEZ OLIVER  SPA KATUSHA TEAM

    74.46’46”

    2 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – BARRACUDA

    +17

    3 Michele SCARPONI ITA LAMPRE – ISD

    +1.39

    4 Ivan BASSO ITA LIQUIGAS – CANNONDALE

    +1.45

    5 Rigoberto URAN URAN COL TEAM SKY

    +3.21

    6 Domenico POZZOVIVO ITA COLNAGO CSF INOX

    +3.30

    7 John GADRET FRA AG2R

    +5.36

    8 Thomas DE GENDT BEL VACANSOLEIL

    +5:40

    9 Sergio HENAO COL TEAM SKY

    +5:47

    10 Damiano CUNEGO ITA LAMPRE – ISD

    +6:09

     

  • Guardini sorprende Cavendish, ora tocca ai big

    Guardini sorprende Cavendish, ora tocca ai big

    Uno sprint sontuoso quello messo in scena da Andrea Guardini, corridore classe 1989 della Farnese – Vini che supera in maniera netta e regale il campione del Mondo Mark Cavendish.

    Volata senza sbavature e assolutamente perfetta per il giovane sprinter italiano che dimostra di poter competere in un arrivo in volata con il migliore al Mondo e lanciando un chiaro segnale al C.T. Paolo Bettini in ottica Londra 2012.

    Tappa molto tranquilla quella che portava i corridori da San Vito di Cadore a Vadelago, 149 km in discesa in cui il gruppo che non ha lasciato grandi emargini agli attaccanti di giornata. Infatti le fughe attuate durante la tappa non sono andate in porto anche a causa della necessità per le squadre dei velocisti superstiti, di sfruttare l’ultima volata in questa edizione del Giro. Dopo gli inutili tentativi di Clement, in compagnia di Mickaël Delage (FDJ),  Martijn Keizer (Vacansoleil) e Olivier Kaisen (Lotto), riassorbiti a 9 chilometri dall’arrivo e di Lars Bak, ottimo passista e già vincitore a Sestri Levante, il gruppo si ritrova compatta ai meno 3 dall’arrivo.

    Con i ritiri nelle tappe precedenti di Farrar, Feillu, Hushovd, Bennati, Goss, Belletti, Juan José Haedo, Démare, Renshaw e Bos, il campione del Mondo Mark Cavendish si trova circondato dagli sprinter italiani, tutti vogliosi di lasciare un segno indelebile in questo Giro. Con le squadre a organizzare la volata: ci sono Hayman, Flecha e Thomas per Cavendish insieme al padrone di casa, Oscar Gatto, della Farnese. Non è un caso, perché mentre all’ultimo chilometro Geraint Thomas tira la volata a Cannonball per un finale che sembra già scritto, ecco sbucare dal nulla Guardini, anticipare il campione del mondo e vincere meravigliosamente sul traguardo di Vedelago.

    Andrea Guardini ©LUK BENIES/AFP/GettyImages

    Le dichiarazioni di Guardini: “SONO CONTENTO, UNA GRANDE GIORNATA: Ai 250 metri al traguardo ho visto il cartello e sono partito. Ho anticipato la volata e ce l’ho fatta. Ho una gioia incredibile perche’ ho battuto il campione del mondo, magari in altre volate non sono stato bravo. Ma oggi la tappa sembrava scritta per me. L’affetto del veneto mi ha dato uno stimolo in piu’. Devo ringraziare Cavendish per i complimenti. Penso di avere dimostrato che Luca Scinto (direttore sportivo Farnese, ndr.) ha un grandissimo carisma e riesce a tirare il massimo dai suoi corridori. Dopo qualche sua parola che sembrava polemica si e’ capito che era un modo per tirare fuori il nostro carattere. E’ un grande direttore sportivo. Essere arrivato fino alla diciottesima tappa, e non credevo di farcela, per me era gia’ un successo. E il mio giro si stava gia’ trasformando in una piccola vittoria. Ora dopo questa vittoria devo fare fatica in questi due giorni per portare la mia bicicletta fino a Milano. Anche se so che sara’ dura. Il momento piu’ difficile in questo giro? Penso che in tutta la tappa di ieri dal chilometro 4 in poi ho avuto difficolta’. Ieri nel finale di tappa, nell’ultima salita, non ce la facevo piu’. Ma con tutta la gente che mi incitava e che mi diceva ‘dai vinci domani’ ho trovato la forza per arrivare sul traguardo di oggi. Una vittoria che ripaga me e tutti i miei tifosi“.

    In classifica generale non cambia nulla in attesa dei fuochi d’artificio di venerdì e sabato con l’arrivo ad Alpe di Pampego per chiudere in bellezza con il Mortirolo e lo Stelvio, prima della crono finale a Milano.

    Ordine d’Arrivo

    1 Andrea GUARDINI  ITA FARNESE – VINI SELLE ITALIA

    3.00.52

    2 Mark CAVENDISH  GBR TEAM SKY

    +0

    3 Roberto FERRARI  ITA ANDRONI GIOCATTOLI

    +0

    4 Robert HUNTER  RSA GARMIN – BARRACUDA

    +0

    5 Sebastian HAEDO  ARG SAXO BANK

    +0

     

     

     

    Classifica Generale

    1 Joaquim RODRIGUEZ OLIVER  SPA KATUSHA TEAM

    74.46’46”

    2 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – BARRACUDA

    +30

    3 Ivan BASSO  ITA LIQUIGAS – CANNONDALE

    +1.22

    4 Michele SCARPONI  ITA LAMPRE – ISD

    +1.36

    5 Rigoberto URAN URAN  COL TEAM SKY

    +2.56

    6 Beat INTXAUSTI  SPA MOVISTAR

    +3.04

    7 Domenico POZZOVIVO  ITA COLNAGO CSF

    +3.19

    8 Paolo TIRALONGO  ITA TEAM ASTANA

    +4:13

    9 Thomas DE GENDT  BEL VACANSOLEIL

    +4:38

    10 Sergio HENAO  COL TEAM SKY

    +4:42

  • Italia hai una “Fede” d’oro. Argenti per Barbieri e Di Tora

    Italia hai una “Fede” d’oro. Argenti per Barbieri e Di Tora

    Bellissima giornata per l’Italia nella vasca di Debrecen con la medaglia d’oro bella ed inattesa della 4X200 stile libero femminile e le due medaglie d’argento con Arianna Barbieri e Mirko Di Tora.

    Grande la prova delle ragazze azzurre che, capitanata da una superba Federica Pellegrini, conquistano un titolo storico per il nuoto azzurro.

    Era ancora l’unica staffetta italiana a non essersi ancora qualificata per giochi di Londra, ma la risposta è arrivata direttamente in acqua con un titolo a cui sia Alice Mizzau, Diletta Carli (classe 96) che Alice Nesti hanno contribuito in maniera significativa. Infatti, se non ci fossero state le loro frazioni a mantenere attaccata l’Italia sulle prime, non ci sarebbe stato nulla da fare per Federica Pellegrini che invece, grazie ad una sua frazione da 1’55”33, recupera e sorpassa l’Ungheria (argento) con la Slovenia di una modesta Sara Isakovic a completare il podio.

    La quarta giornata a Debrecen viene impreziosita anche dalle belle medaglie d’argento di Arianna Barbieri nei 100 dorso e da Mirko Di Tora nei 50 dorso. Prova di assoluto spessore quella offerta dalla 23enne azzurra che si è dovuta inchinare solamente alla tedesca Jenny Mensing con il bronzo vinto dalla ceca Simona Bamurtova. Perfetta la gara di Mirko sia alla partenza che all’arrivo ma purtroppo ha semplicemente trovato un avversario più forte di lui, l’israeliano Jonatan Kopelev, autore di 24″73, mentre il bronzo è finito in Francia, merito di Dorian Gandin , ma anche in Ungheria con Bohus e ancora in Israele con Barnea: tutti in 25″14.

    Convincente la prova di Filippo Magnini che si qualifica in finale dei 100 stile con il secondo tempo assoluto dietro solo al favorito Leveaux con l’unica nota negativa di giornata rappresentata dalla squalifica inflitta ad Ilaria Bianchi per aver superato il pallino rosso di delimitazione subacquea dei 15 metri, eliminando l’azzurra dalla lotta per titolo nei 100 farfalla in cui comunque in finale troveremo Silvia Di Pietro.

    Il quartetto azzurro ©ATTILA KISBENEDEK/AFP/GettyImages

    Nelle altre finali Ungheria pigliatutto infatti, col settimo tempo al mondo (8’26″49), la magiara Boglarka Kapas (’93) trionfa negli 800 stile libero sulla francese Coraly Balmy (8’27″79) e l’altra ungherese Eva Rizstov (8’27″87), mentre la livornese Martina De Memme è ottava in 8’38″86. Un’altra doppietta magiara anche nei 200 misti con Katikna Hosszu (2’10″84) ed Evely Verraszto (2’11″63), bronzo dietro la britannica Allen (2’11″49). Lazslo Cseh domina i 200 farfalla con il nostro Pavone al sesto posto mentre Flavio Bizzarri è quinto nei 200 rana con l’ennesimo trionfo di un atleta di casa, Danile Gyurta, capace di scendere a 2’08″60, record dei campionati e superando il tedesco Marco Koch (2’09″26) e il greco Panagiotis Samilidis (2’09″72).