Autore: Ippolito Gioia

  • Wiggins padrone del Tour, male Evans bene Nibali

    Wiggins padrone del Tour, male Evans bene Nibali

    Grandissima vittoria del britannico Bradley Wiggins che domina la cronometro di Besançon relegando un superbo Froome in seconda posizione con lo specialista Cancellara a chiudere il podio.

    Buona cronometro anche per Vincenzo Nibali che si difende tutto sommato bene nei confronti di Wiggins a cui cede adesso 2’23” in classifica generale.

    Cronometro di 41,5 km che viene dalle due tappe di montagna e non adatta a dei veri e propri  cronomen. Infatti il tracciato non presenta tanta pianura con continui sali scendi e discese insidiose. Difatti l’unico vero specialista, a parte ovviamente Wiggins, ad inserirsi nella classifica di tappa è lo svizzero Fabian Cancellara che comunque ha pagato quasi un minuto al capitano del team Sky.

    Bradley Wiggins ©LIONEL BONAVENTURE/AFP/GettyImages

    Superba prestazione di Wiggo che è passato davanti in tutti e tre gli intermedi della cronometro dimostrandosi per adesso il più forte del Tour. Sorprende ancora una volta l’altro britannico del team Sky, Christopher Froome che realizza una crono decisamente oltre le sue aspettative diventando adesso un gregario di lusso per Wiggins che deve stare attento a non ripetere la debacle dello scorso anno alla Vuelta in cui, di fatto, impedì la vittoria finale a Froome a vantaggio dello spagnolo Cobo. Il vero sconfitto di giornata è l’australiano Cadel Evans che paga quasi due minuti da Wiggins anche se l’australiano non deve mai essere dato per morto, ed il Tour dell’anno scorso ci dà decisamente un grande insegnamento.

    Adesso il team Sky è praticamente il padrone del Tour, le prossime due settimane con tappe di media ed alta montagna saranno il banco di prova decisivo per Wiggins che ovviamente correrà in difesa in attesa dell’ultima cronometro.

    Ordine d’arrivo.

    1 WIGGINS Bradley GBR SKY      51’24”
    2 FROOME Chris GBR SKY        35”
    3 CANCELLARA Fabian SUI RNT        57”
    4 VAN GARDEREN T. USA BMC        1’06”
    5 CHAVANEL Sylvain FRA OPQ        1’24”
    6 EVANS Cadel AUS BMC        1’43”
    7 VELITS Peter SVK OPQ        1’59”
    8 NIBALI Vincenzo ITA LIQ        2’07”
    9 MENCHOV Denis RUS KAT        2’08”
    10 KLODEN Andreas GER RNT        2’29”

    Classifica Generale

    1 WIGGINS Bradley GBR SKY 39 09’29”
    2 EVANS Cadel AUS BMC        1’53”
    3 FROOME Chris GBR SKY        2’07”
    4 NIBALI Vincenzo ITA LIQ        2’23”
    5 MENCHOV Denis RUS KAT        3’02”
    6 ZUBELDIA Haimar SPA RNT        3’19”
    7 MONFORT Maxime BEL RNT        4’23”
    8 VAN GARDEREN T. USA BMC        5’14”
    9 VAN DEN BROECK J. BEL LTB        5’20”
    10 ROCHE Nicolas IRL ALM        5’29”
  • Atletica, Howe saluta Londra 2012. Ecco i convocati

    Atletica, Howe saluta Londra 2012. Ecco i convocati

    Ennesima cocente delusione, questa volta sportiva, per l’atleta simbolo della nostra atletica leggera. Andrew Howe non parteciperà ai giochi olimpici di Londra 2012 avendo fallito l’ultima occasione per realizzare il minimo stabilito dalla Federazione nei 200m, in occasione dei campionati italiani assoluti di Bressanone.

    Ci ha messo comunque il massimo impegno l’argento mondiale del lungo ad Osaka 2007, ma complice anche un vento in faccia fortissimo, non è riuscito a fare il 20.65 nei 200m richiesto dalla Federazione Italiana.

    Sicuramente solamente una Federazione diciamo poco attenta ed altrettanto poco lungimirante come quella italiana può permettersi di lasciare a casa l’atleta più veloce della penisola ma del resto non c’e’ assolutamente da meravigliarsi se l’atletica italiana risulta essere da tempo dentro un tunnel di cui non se ne vede l’uscita. Andrew ci ha messo anche del suo per trovarsi in questa situazione, l’azzurro ha abbandonato per i troppi infortuni il salto in alto, specialità che gli avrebbe spalancato le porte a Londra per dedicarsi al suo primo amore, la velocità con i 200m, dove non ha avuto sino ad oggi grandi soddisfazioni.

    Andrew Howe ©ben borg cardona/AFP/Getty Images)

    Comunque l’ultima giornata agli assoluti di Bressanone ha consegnato alla nazionale azzurra altri due giovani atleti per la spedizione londinese: Jose Bencosme scende a 49″33 nei 400 ostacoli e Gianmarco Tamberi si arrampica a 2.31 nell’alto facendo fuori l’altro azzurro Silvano Chesani.

    Ecco tutti i convocati per Londra: UOMINI (19) – Daniele Meucci (5000/10.000); Ruggero Pertile (Maratona); Emanuele Abate (110 hs); Jose Bencosme (400 hs); Yuri Floriani (3000 sp); Marco Tamberi (Alto); Fabrizio Donato (Triplo); Daniele Greco (Triplo); Lorenzo Povegliano (Martello); Nicola Vizzoni (Martello); Fabio Cerutti (4×100); Simone Collio (4×100); Rosario La Mastra (4×100); Davide Manenti (4×100); Diego Marani (4×100); Jacques Riparelli (4×100); Giorgio Rubino (20 km); marcia Alex Schwazer (20/50 km); marcia Marco De Luca (50 km marcia). DONNE (20) – Gloria Hooper (200); Libania Grenot (200, 400, 4×400); Elena Romagnolo (5000); Silvia Weissteiner (5000); Nadia Ejjafini (5000/10.000); Rosaria Console (Maratona); Anna Incerti (Maratona); Valeria Straneo (Maratona); Marzia Caravelli (100 hs); Antonietta Di Martino (Alto); Simona La Mantia (Triplo); Chiara Rosa (Peso); Silvia Salis (Martello); Giulia Arcioni (4×400); Chiara Bazzoni (4×400); Elena Bonfanti (4×400); Manuela Gentili (4×400); Maria Enrica Spacca (4×400); Elisa Rigaudo (20 km); marcia Eleonora Giorgi (20 km marcia).

  • Roger Federer, la storia e l’olimpo a cinque cerchi

    Roger Federer, la storia e l’olimpo a cinque cerchi

    Con la vittoria di ieri contro Andy Murray nella finale di Wimbledon, Roger Federer ha riscritto per l’ennesima volta la storia del tennis con il suo settimo trionfo sull’erba londinese e la conquista del trono mondiale nel ranking Atp.

    Molti, compreso chi vi scrive, credevano che l’elvetico non potesse più avere quella continuità fisica necessaria per poter arrivare in un fondo ad uno slam ed anche a Wimbledon si è arrivati ad un passo dalla sconfitta contro il francese Julien Benneteau.

    Ed invece ecco la smentita più dolce che un campione leggendario ha saputo dare ai suoi tanti tifosi sparsi in tutto il mondo regalando l’ennesima perla di una carriera sicuramente irripetibile. Sampras è raggiunto a Wimbledon con il settimo sigillo e tra una settimana verrà anche superato nella classifica “all time” di settimane da numero uno mondiale e quind,i cosa può mancare ancora nella bacheca del re di Basilea?

    Roger Federer ©LEON NEAL/AFP/GettyImages

    Beh, sicuramente l’occasione a cinque cerchi e proprio sull’erba dell’ “All England Club” di Wimbledon che si presenterà tra poco meno di un mese è un obiettivo molto ambito per Federer che manca proprio quell’oro olimpico individuale fra i suoi tanti titoli e promesso alla sua dolce metà Mirka, per coronare l’incontro galeotto avvenuto proprio in occasione dei giochi olimpici di Sydney 2000. Inoltre, e ne siamo sicuri, un pensierino l’elvetico lo dovrà comunque fare alla sua nazione che non ha mai vinto la Coppa Davis e che sicuramente, anche con l’aiuto dell’amico Stanislas Wawrinka, l’insalatiera più famosa del mondo non può rappresentare solo una chimera.

    Comunque, anche se non riuscisse a centrare questi ultimi due obiettivi, siamo sicuramente davanti ad uno degli sportivi che segnerà ampiamente l’era in cui ha giocato, un esempio di rara eleganza tennistica in un arco temporale in cui la potenza la fa da padrona oltre che un immagine di sportivo leale e mai fuori dagli schemi che fanno dall’elvetico una gemma preziosa da custodire gelosamente nelle nostre menti e soprattutto nei nostri cuori.

  • Roger Federer come Sampras, sette volte re di Wimblebon

    Roger Federer come Sampras, sette volte re di Wimblebon

    Roger Federer vince per la settima volta in carriera il torneo di Wimbledon e raggiunge Pete Sampras e William Renshaw nella storia dei Championship londinesi.

    Spettacolo d’altri tempi sul centrale di Wimbledon con Federer che ha deliziato il pubblico, quasi tutto per l’idolo di casa Andy Murray, che esce sconfitto con onore con il punteggio di 4-6 7-5 6-3 6-4.

    Il primo set è molto equilibrato, Federer sembra molto più centrato sulla palla dando l’impressione di poter brekkare Murray in qualsiasi momento. Infatti lo scozzese deve annullare due pericolosissime palle break con Federer insolitamente impreciso in risposta consentendo a Murray di portarsi sul 4 pari. Si vede sin da subito che è un Murray diverso quello in campo sul centrale oggi, lo scozzese non sbaglia nei momenti importanti e si va a cercare con insistenza i punti importanti che gli permettono di realizzare il break decisivo per la vittoria del primo set con il punteggio di 6-4. Analogo andamento di gioco nel secondo set ma questa volta è Murray che va più vicino a brekkare lo svizzero nel corso del parziale, con sudore e fatica Federer riesce a trascinare il set sino al 5 pari e solamente lo svizzero può vincere un set giocato sempre in affanno con due “stop volley” sontuose che mettono in ginocchio Murray e che consentono allo svizzero di riequilibrare il match con la vittoria del secondo set per 7-5.

    Roger Federer ©GLYN KIRK/AFP/GettyImages

    Il terzo set si apre con due game in equilibrio ma sul 40-0 Federer arriva l’interruzione per la pioggia. Il tempo di una mezz’oretta per chiudere il tetto del centrale e si riparte ancora all’insegna dell’incertezza con i due giocatori a tenere i propri turni di battuta. Il primo allungo lo produce però lo svizzero che strappa il servizio a Murray nel corso del sesto game in cui lo scozzese spreca un vantaggio di 40-0, dopo il break si gioca sui servizi dell’elvetico che non si lascia sfuggire l’occasione di chiudere il set con il punteggio di 6-3 con un ace che sigilla 25 minuti di tennis entusiasmante. La sconfitta del terzo set è deleteria per Murray che non riesce più a servire in sicurezza concedendo il break già al terzo game, Federer è invece implacabile concedendo poco sul proprio turno di battuta e chiudendo nel secondo dei due match point conquistati.

    Come Serena Williams ieri, altro trentenne di lusso sul trono di Wimbledon con lo svizzero che riscrive la storia oltre che dei Championship, anche quella personale diventando di nuovo numero uno del mondo e pareggiando il record di settimane consecutive al vertice (286) detenuto ancora una volta dall’indimenticabile Sampras.

  • La Francia brinda con Pinot, Wiggins in giallo

    La Francia brinda con Pinot, Wiggins in giallo

    Il più giovane del gruppo, il francese Thibaut Pinot si aggiudica l’ottava tappa con sconfinamento in Svizzera a Porrentruy grazie ad una splendida azione di forza negli ultimi km. Ancora un secondo posto per Cadel Evans, bene Nibali in difesa.

    Prima vittoria in carriera per il giovane francese che come detto, con i suoi 22 anni, è il più giovane corridore presente al Tour de France 2012.

    Sconfinamento in Svizzera per l’ottava tappa con partenza da Belfort ed arrivo a Porrentruy per un totale di 160 km. Tappa breve che si vive praticamente tutta d’un fiato dato che viene conclusa con oltre 40km di media. È bagarre sin dai primi metri per riuscire ad entrare nella fuga buona, ci riescono alla fine Kessiakoff, Gallopin, Pinot, Chris Sorensen, Kruijswijk, Weening, De Wert, Kiserlovski, Ten Dam, Roy, Moncoutie, Nerz, Kern e Kadri. Di questi è lo svedese dell’Astana Kessiakoff che produce un allungo deciso con Pinot e Gallopinad inseguire.

    Thibaut Pinot ©LIONEL BONAVENTURE/AFP/GettyImages

    Dietro è la Liquigas che tenta di ricucire il gruppo per poter cercare la quarta vittoria di Peter Sagan, ma sul Col de la Croix lo slovacco si stacca mentre davanti Pinot stacca Gallopin ed in cima raggiunge e sorpassa Kessiakoff. Dietro lo scatto lo produce il belga Van Den Broeck che nella tappa di ieri, complice un sanguinoso salto di catena, ha perso dei secondi preziosi in ottica maglia gialla, tengono tutti i migliori con Nibali che si produce anche in un allungo in discesa venendo però ripreso da Evans. È proprio l’australiano che conquista ancora, dopo ieri, la piazza d’onore mentre davanti è gioia immensa per Pinot sicuro astro nascente del ciclismo transalpino.

    Bradley Wiggins conserva saldamente il primato in classifica generale e domani tenterà di piazzare il primo allungo tentando di vincere la cronometro di Besancon di 41,5 km. Grande prestazione ancora di Vincenzo Nibali che domani dovrà stringere i denti per tentare di non perdere più di tre minuti sia da Wiggins che da Evans, se vuole ancora coltivare dei sogni in giallo.

    Ordine d’arrivo.

    1 PINOT Thibaut FRA FDJ 3 56’10”
    2 EVANS Cadel AUS BMC        26”
    3 GALLOPIN Thomas FRA RNT        26”
    4 WIGGINS Bradley GBR SKY        26”
    5 NIBALI Vincenzo ITA LIQ        26”
    6 VAN DEN BROECK J. BEL LTB        26”
    7 FROOME Chris GBR SKY        26”
    8 MENCHOV Denis RUS KAT        26”
    9 ZUBELDIA Haimar SPA RNT        26”
    10 SCHLECK Frank LUX RNT        30”

    Classifica Generale

    1 WIGGINS Bradley GBR SKY 38 17’16”
    2 EVANS Cadel AUS BMC        10”
    3 NIBALI Vincenzo ITA LIQ        16”
    4 MENCHOV Denis RUS KAT        54”
    5 ZUBELDIA Haimar SPA RNT        59”
    6 FROOME Chris GBR SKY        1’32”
    7 MONFORT Maxime BEL RNT        2’08”
    8 VAN DEN BROECK J. BEL LTB        2’11”
    9 ROCHE Nicolas IRL ALM        2’21”
    10 TAARAMAE Rein EST COF        2’27”
  • Quinta gioia per Serena Williams, Radwanska ko

    Quinta gioia per Serena Williams, Radwanska ko

    Serena Williams conquista per la quinta volta in carriera il torneo di Wimbledon vincendo in tre set, 6-1 5-7 6-2, sulla polacca Agnieszka Radwanska.

    Fantastica l’americana che vince il suo 14esimo titolo dello slam in 17 finali e con la quinta vittoria sull’erba raggiunge la sorella Venus nell’albo d’oro dei Championship londinesi.

    Finale che sembrava assolutamente pendente dalla parte dell’ex numero uno del mondo, Serena era infatti alla settima finale a Wimbledon mentre la polacca era alla sua prima finale di uno slam. Ed infatti il primo set è a senso unico anche se il punteggio con cui Serena lo vince, 6-1, è alquanto bugiardo visto che sei sui sette game del primo set finiscono ai vantaggi. Arriva la classica e tradizionale interruzione per pioggia ad inizio secondo set, otto minuti di break, che consentono alla polacca di riordinare le idee e di fare partita pari con l’americana nel secondo set. Serenava avanti di un break ma Agnieszka riesce a tenere molto bene lo scambio vincendo in maniera autoritaria il secondo set con il punteggio di 7-5.

    Serena Williams ©GLYN KIRK/AFP/GettyImages

    C’e’ una partita sul centrale ma Serena non è assolutamente d’accordo piazzando una serie impressionante di vincenti ed ace (17 in finale e 104 in tutto il torneo), che le consentono di chiudere il set ed il match con un eloquente 6-2. Quinto sigillo sull’erba per Serenona dopo i trionfi del 2000, 2002, 2008 e 2009 e con i suoi 30 anni e 285 giorni è la quarta più anziana vincitrice di Wimbledon dell’era Open dopo Martina Navratilova (33 anni nel 1990), Virginia Wade (31 anni nel 1975) e Billie Jean King (31 anni nel 1975). La più anziana vincitrice di sempre rimane Charlotte Sterry che vinse nel 1908 a 37 anni e 282 giorni.

    Con questa vittoria Serena Williams sarà da lunedì la numero 4 del mondo mentre la polacca Radwanska, si consolerà della delusione con la seconda posizione dietro alla nuova numero Victoria Azarenka che spodesta la russa Maria Sharapova, che dal primo, viene retrocessa in terza posizione.

  • Dominio Sky, vince Froome e Wiggins in giallo

    Dominio Sky, vince Froome e Wiggins in giallo

    Gran Bretagna padrona del Tour de France con la vittoria di tappa di Christophe Froome e la conquista della maglia gialla di Bradley Wiggins. Si difendono alla grande solo l’australiano Cadel Evans ed il nostro Vincenzo Nibali.

    Impressionante prova di forza del team Sky che sbriciola letteralmente il gruppo nella salita finale, ottima la prova di Vincenzo Nibali che cede solamente nei 100m finali da uno strepitoso Froome.

    Primo arrivo in salita in questa edizione del Tour de France, tappa verità che decreta almeno chi non potrà lottare per la vittoria finale. La fuga di giornata è di quelle delle grandi occasioni con protagonisti corridori di tutto rispetto: Christophe Riblon, Chris Anker Sorensen, Martin Velits, Michael Albasini, Cyril Gautier, Dimitri Fofonov e Luis Leon Sanchez. I sette attaccanti raggiungono un vantaggio massimo di 5’30” con il team Sky attento a lavorare tutto per Wiggins.

    Christophe Froome ©LIONEL BONAVENTURE/AFP/GettyImages

    Ed infatti lo show dello squadrone britannico inizia nei 6 km finali della salita di Planche de Belles Filles, sui monti Vosgi. Inizia Michael Rogers a sgranare il gruppo e subito alzano bandiera bianca sia la maglia gialla Fabian Cancellara che Frank Schleck, poi è il turno di Richie Porte che fa crollare Ivan Basso, Michele Scarponi e Samuel Sanchez ed infine ecco Froome che riduce ulteriormente il gruppetto prendendo lo scalpo di Denis Menchov, Haimr Zubeldia e Maxime Monfort. L’ultimo km è difficilissimo con pendenze al 20%, scatta Evans ma Wiggins e Nibali rispondono bene ma ecco che sorprende ancora Froome che, nonostante lo sforzo profuso in salita, ha ancora le energie per piazzare l’allungo vincente su Evans e Wiggins.

    Proprio Wiggins, favorito numero uno alla vigilia, è la nuova maglia gialla con un grande Vincenzo Nibali al terzo posto con 16” di ritardo. Domani altra tappa difficile, corta con i suoi 160km, ma piena di Cotè che la fanno somigliare tantissimo ad una piccola Liegi – Bastogne – Liegi.

    Ordine d’arrivo.

    1 FROOME Chris GBR SKY 4 58’35”
    2 EVANS Cadel AUS BMC        2”
    3 WIGGINS Bradley GBR SKY        2”
    4 NIBALI Vincenzo ITA LIQ        7”
    5 TAARAMAE Rein EST COF        19”
    6 ZUBELDIA Haimar SPA RNT        44”
    7 ROLLAND Pierre FRA EUC        46”
    8 BRAJKOVIC Janez SLO AST        46”
    9 MENCHOV Denis RUS KAT        50”
    10 MONFORT Maxime BEL RNT        56”

    Classifica Generale

    1 WIGGINS Bradley GBR SKY 34 21’20”
    2 EVANS Cadel AUS BMC        10”
    3 NIBALI Vincenzo ITA LIQ        16”
    4 TAARAMAE Rein EST COF        32”
    5 MENCHOV Denis RUS KAT        54”
    6 ZUBELDIA Haimar SPA RNT        59”
    7 MONFORT Maxime BEL RNT        1’09”
    8 ROCHE Nicolas IRL ALM        1’22”
    9 FROOME Chris GBR SKY        1’32”
    10 ROGERS Michael AUS SKY        1’40”
  • Juventus, preso a parametro zero Hasan Pepic

    Juventus, preso a parametro zero Hasan Pepic

    Nuovo colpo della Juventus che riesce a prendere a parametro zero il giovane talento montenegrino, classe 1993, Hasan Pepic.

    Dopo aver perso definitivamente le speranze per Marco Verratti, che sta per accasarsi alla corte di carlo Ancelotti al Paris-Saint-Germain, Beppe Marotta non è stato certamente a guardare riuscendo a concludere una trattativa lampo e completamente sotto traccia.

    A rivelare l’acquisto della mezz’ala sinistra ex Stoccarda sono stati per primi i giornalisti di “Sky Sport 24” che danno praticamente per conclusa la trattativa che porterà Hasan Pesic alla corte di Antonio Conte dal Karlshrue e per giunta a parametro zero in quanto il montenegrino era in scadenza di contratto. Al momento la Vecchia Signora non completerà in maniera ufficiale l’acquisto in campo Pepic risulta essere ancora extracomunitario ma è in attesa, a giorni, del passaporto tedesco che lo farebbe diventare comunitario.

    Beppe Marotta ©Getty Images

    Appena arriverà sotto la Mole Pepic, che nella giornata di ieri è stato avvistato prima a Milano e poi davanti alla sede della Juventus, a Corso Galileo Ferraris, sarà subito aggregato alla Primavera per poi essere visionato direttamente da Antonio Conte in ottica prima squadra. Un colpo quello effettuato da Beppe Marotta veramente di alto livello soprattutto dal punto di vista della sorpresa in quanto nessuno dava la Juventus interessata al giovane talento montenegrino e poi ovviamente anche dal punto di vista economico considerato che Pepic arriverà in bianconero a parametro zero.

    Prosegue quindi la campagna acquisti bianconera che, con gli arrivi di Isla, Asamoah e Giovinco ed in attesa della definizione della telenovela Top Player, non perde assolutamente d’occhio il ringiovanimento della rosa, infatti oltre a Pepic non dobbiamo dimenticare le acquisizioni del talento francese Paul Pogba dal Manchester United, del difensore Albero Masi, del giovane portiere Leali dal Brescia, sempre sponda Brescia è praticamente fatta per Omar El Kaddouri ed a giorni ci sarà la firma di Manolo Gabbiadini dall’Atalanta.

  • Murray storica finale, sublime Federer. Djokovic e Tsonga ko

    Murray storica finale, sublime Federer. Djokovic e Tsonga ko

    La finale dell’edizione 2012 di Wimbledon sarà tra lo svizzero Roger Federer ed il britannico Andy Murray che hanno avuto la meglio rispettivamente del numero uno del mondo Novak Djokovic e del francese Jo Wilfried Tsonga.

    Perfetto l’elvetico contro il numero uno del mondo ed immensa gioia anche per tutta la Gran Bretagna che potrà godersi Andy Murray, per la prima volta in carriera, disputare una finale a Wimbledon.

    Grandissimo match dello svizzero che dimostra di potersela ancora giocare alla grande contro un Djokovic comunque sotto tono e non all’altezza di una semifinale a Wimbledon. Però bisogna assolutamente dare merito al fuoriclasse elvetico, autore di una semifinale al limite della perfezione e giocando a tratti un tenni sublime (6-3 3-6 6-4 6-3, in due ore e 20′ di gioco). Il primo set va via velocissimo, i game in battuta di Federer sono dei lampi di gioco ed il break decisivo viene piazzato dallo svizzero nel corso del settimo game con Djokovic inaspettatamente impotente in risposta. Comunque il serbo ha una reazione da numero uno andando subito avanti di un break nel secondo set e dominando il parziale non lasciando respirare Roger da fondo campo. Il match gira definitivamente dalla parte di Federer nel corso del nono gioco del terzo quando lo svizzero, dopo non aver sfruttato tante palle break, ne deve concedere al serbo che però non può nulla sul servizio perfetto di Federer. Perso il terzo Noleabbandona di testa la partita andando subito sotto 3-0 nel quarto e lasciando via libera all’ottava finale nelle ultime 10 partecipazioni a Wimbledon da parte di Federer.

    Roger Federer ©Clive Rose/Getty Images

    Stupendo anche il match disputato da Murray che si è lasciato per una volta l’immensa pressione psicologica alle spalle battendo un buon Tsonga in quattro set (6-3 6-4 3-6 7-5 lo score). Lo scozzese è praticamente ingiocabile nei primi due set, Tsonga tenta di limitare i danni ma non può assolutamente nulla contro un tennis senza lacune da parte dell’idolo di casa. Fisiologicamente Murray si prende un attimo di pausa nel terzo dove Tsonga mette subito la testa avanti chiudendo un parziale che lascia delle speranze al francese. Il quarto set è bellissimo con i due giocatori a scambiarsi colpi su colpi ma con Murray che riesce a piazzare l’allungo decisivo e proprio nel dodicesimo game in cui Tsonga sente tantissimo la pressione di servire per rimanere nel match con Murray che realizza il primo dei due match point con un dritto confermato in maniera dolcissima, per tutta la Gran Bretagna, dall’occhio di falco.

    Sarà una finale bellissima domenica e piena di significati con Murray che tenterà di entrare finalmente nella storia della Gran Bretagna vincendo il suo primo Wimbledon e Federer che tenterà di eguagliare Pete Sampras firmando il suo settimo sigillo sull’erba londinese e di conquistare di nuovo la prima posizione mondiale a scapito di Djokovic.

  • Sagan inarrestabile, Cancellara sempre in giallo

    Sagan inarrestabile, Cancellara sempre in giallo

    Lo slovacco della Liquigas Peter Sagan piazza il tris al Tour 2012 vincendo lo sprint da velocista e battendo fior di velocisti come Andrè Greipel, secondo e l’australiano Goss, terzo.

    Si era visto che sulle piccole Cotè lo slovacco non aveva avuto rivali, ma nessuno poteva pensare che il fenomeno della Liquigas potesse combattere ad armi pari con le ruote più veloci del mondo.

    Sesta tappa, ennesima frazione per le ruote veloci del Tour con arrivo a Metz per un totale di 205 km. C’e’ la solita fuga dei temerari attaccanti di giornata: Zabriskie, Zingle, Kroon ed il nostro Davide Malacarne con i quattro che raggiungono un vantaggio massimo di 5’40. Il gruppo dietro non lascia grande margine anche perché ci sono degli ottimi cronomen quali Zabriskie e Kroona cui non conviene lasciare troppo spazio.

    Peter Sagan ©Bryn Lennon/Getty Images

    A 20 km dal traguardo ecco la maxi caduta che sicuramente condizionerà tutto il Tour, escono indenni uomini di classifica come Nibali, Sagan, Basso, Evans e Wiggins mentre a farne le spese sono l’olandese Gesink, Schleck, Brajkovic ed il vincitore del Giro d’Italia 2012, il canadese Ryder Hesjedal. I 4 attaccanti vengono ripresi ai meno 1300 con l’ultimo ad arrendersi proprio l’americano Zabriskie. Vincenzo Nibali fa un lavoro sontuoso per Sagan riuscendolo a portare davanti a tutti ai meno 500m per poi affidarsi completamente alle possenti gambe del 22enne slovacco che relega velocisti di tutto rispetto quali Greipel e Goss.

    La tappa è drammatica, il gruppo è spezzato in due con Frank Schleck l’unico che è riuscito a limitare un po’ i danni mentre esce definitivamente di classifica Ryder Hesjedal che perde più di sei minuti, con Fabian Cancellara che conserva la maglia gialla almeno sino a domani dove ci sarà il primo arrivo in salita.

    Ordine d’arrivo.

    1 SAGAN Peter SVK LIQ 4 37’00”
    2 GREIPEL Andrè GER LOT        0”
    3 GOSS Matthew AUS OGE        0”
    4 VAN HUMMEL Kenny OLA VAC        0”
    5 HAEDO Juan Josè ARG SAX        0”
    6 HENDERSON Gregory AUS LOT        0”
    7 PETACCHI Alessandro ITA LAM        0”
    8 PAOLINI Luca ITA KAT        0”
    9 IMPEY Daryl RSA OGE        0”
    10 LANCASTER Brett AUS OGE        4”

    Classifica Generale

    1 CANCELLARA Fabian SUI RNT 29 22’36”
    2 WIGGINS Bradley GBR SKY        7”
    3 CHAVANEL Sylvain FRA OPQ        7”
    4 VAN GARDEREN  T.J. USA BMC       10”
    5 MENCHOV Denis RUS KAT       11”
    6 EVANS Cadel AUS BMC       17”
    7 NIBALI Vincenzo ITA LIQ       18”
    8 SAGAN Peter SVK LIQ       19”
    9 KLODEN Andreas GER GRS       19”
    10 MONFORT Maxime BEL RNT       22”