Autore: Ippolito Gioia

  • Juve, ecco perché il vero colpo sarà Gaston Ramirez

    Juve, ecco perché il vero colpo sarà Gaston Ramirez

    Con l’acquisto dall’Atalanta di Manolo Gabbiadini, la Juventus sta preparando l’offensiva sul vero colpo a sensazione di questo calciomercato senza arrivare a cifre folli e lavorando sotto traccia, metodi ampiamente utilizzati da Beppe Marotta in passato.

    I movimenti e le collaborazioni sono chiari e tutti portano ad un probabile approdo del giovane uruguaiano del Bologna Gaston Ramirez alla corte della Vecchia Signora.

    Gli indizi che confermerebbero tale sunto non sono solo tre, ma molti di più a cominciare dalla cessione della comproprietà di Christian Pasquato all’ Udinese e subito girato in prestito dalla società del Patron Pozzo al Bologna. Pasquato occupa la stessa posizione di Ramirez e con il riscatto di Taider e l’intoccabile Alessandro Diamanti ecco che la società felsinea sta preparando l’addio di Gaston Ramirezsenza ritrovarsi dei buchi nel ruolo.

    Gaston Ramirez ©Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Altro importante segnale è rappresentato dalla cessione di Mudingay all’Inter, Stefano Pioli, allenatore dei rossoblù, è stato molto chiaro nell’individuare il jolly Simone Padoin, acquistato per 5 milioni dalla Juventus nel corso del mercato di riparazione, come sostituto del belga e non contenti, sempre sponda Juve, è praticamente fatta per Marco Motta. Ma la Vecchia Signora vuole essere talmente sicura di accaparrarsi Gaston Ramirez che ha deciso di girare in prestito subito al Bologna anche il nuovo arrivo Manolo Gabbiadini e sancendo di fatto un asse Torino – Bologna, difficile da scalfire per le numerose pretendenti della giovane stella uruguagia.

    Ecco quindi che l’uscita di due giorni fa di Beppe Marotta sul possibile arrivo di Stefan Jovetic in bianconero ed il botta e risposta con la Fiorentina sul prezzo del montenegrino, è servito tanto e non quanto come puro e semplice specchietto per le allodole in maniera da poter chiudere la trattativa con il Bologna a fari spenti e non ripetere lo stesso errore commesso ad inizio calciomercato con Marco Verratti ed il Pescara.

  • Thomas Voeckler doma i Pirenei, Nibali firma il podio

    Thomas Voeckler doma i Pirenei, Nibali firma il podio

    Thomas Voeckler vince il tappone Pirenaico coronando una fuga da lontano e transitando primo su tutte e quattro le salite di giornata. Bravo Nibali che ci prova sul Peyresourde mettendo in difficoltà Wiggins e Froome e facendo crollare Cadel Evans.

    Grande prova dell’ Alsaziano del team Europcar che mette il quarto sigillo in carriera al Tour e conquista forse definitivamente la maglia a Pois transitando primo in cima a tutti i mitici colli pirenaici.

    Tappone pirenaica con il c.d “giro della morte” rappresentato dai quattro storici colli pirenaici, e prima dell’ascesa dell’ Aubisque, si forma una fuga di 38 corridori: Cummings, Hincapie (BMC), Popovych, Voigt (RNT), Voeckler, Arashiro (EUC), Azanza, Martinez e Izaguirre (EUS), Hondo, Manzano, Stortoni (LAM), Martin (GRS), Bouet, Minard (ALM), Taaramae, Dumoulin (COF), Feillu, Levarlet, Marino (SAU), Hoogerland, Valls Ferri (VCD), Caruso, Trofimov, Vorganov (KAT), Casar, Fedrigo, Ladagnous (FDJ), Kruiswijk, Ten Dam (RAB), Costa, Karpets, Kiryienka (MOV), Paulinho, C. Sorensen (STB), Kessiakoff, Vinokourov (AST), Sprick (ARG). È Voeckler che transita primo sull’Aubisque con il francese in lotta aperta con Kessiakoff per la maglia a pois, il gruppo della maglia gialla transita regolare con lo stesso film che si riproduce sul Tourmalet con ancora Voecklera conquistare la vetta della montagna più scalata della storia del Tour.

    Thomas Voeckler ©LIONEL BONAVENTURE/AFP/GettyImages

    La tappa per gli uomini di classifica inizia a 5 km dall’Aspin con finalmente un grande Ivan Basso che si mette davanti a tutti causando la crisi definitiva di Cadel Evans. L’australiano del team BMC saluta ogni speranza di podio con Basso che ripete il forcing anche sul Peyresourde dove c’e’, a 5 km dalla cima, l’attacco secco di Nibali. L’italiano mette in difficoltà tutti tranne purtroppo Froome e Wiggins che riescono, seppur a fatica, a stare incollati al siciliano sino al traguardo dove ha transitato per primo un fantastico Thomas Voeckler che vince la seconda tappa in questo Tour e conquista anche la maglia a Pois.

    In classifica generale altro tassello importante conquistato da Wiggins per la vittoria finale ed importante anche la crisi di Cadel Evans che consegna materialmente il podio di Parigi a Vincenzo Nibali che comunque domani sicuramente farà un ultimo tentativo per la conquista della maglia gialla.

    Ordine d’arrivo.

    1 VOECKLER Thomas FRA EUR      5 35’02”
    2 SORENSEN Chris DEN SAX         1’40”
    3 IZAGUIRRE Gorka SPA EUS         3’22”
    4 VINOKOUROV A. KAZ AST         3’22”
    5 FEILLU Brice FRA SAU         3’58”
    6 VOIGT Jens GER RNT         4’18”
    7 MARTIN Daniel IRL GAR         6’08”
    8 STORTONI Simone ITA LAM         6’08”
    9 CARUSO Giampaolo ITA KAT         6’08”
    10 TEN DAM Lourens OLA RAB         6’11”

    Classifica Generale

    1 WIGGINS Bradley GBR SKY      74 15’32”
    2 FROOME Chris GBR SKY        2’05”
    3 NIBALI Vincenzo ITA LIQ        2’23”
    4 VAN DEN BROECK J. BEL LTB        5’46”
    5 ZUBELDIA Haimar SPA RNT        7’13”
    6 VAN GARDEREN T. USA BMC        7’55”
    7 EVANS Cadel AUS BMC        8’06”
    8 BRAJKOVIC Janez SLO AST        9’09”
    9 ROLLAND Pierre FRA EUC        10’10”
    10 PINOT Thibeaut FRA FDJ        11’43”

     

  • Frank Schleck positivo alla Xipamide

    Frank Schleck positivo alla Xipamide

    Come nel primo giorno di riposo, con l’arresto di Remy Di Gregorio, anche il secondo giorno di relax al Tour de France viene completamente stravolto dalla notizia della positività del lussemburghese Frank Schleck ad un diuretico.

    Il controllo fatale è stato quello effettuato alla fine della 14esima tappa, quella con arrivo a Cap D’Adge dove nelle urine del maggiore dei fratelli lussemburghesi sono state trovate tracce di Xipamide, un diuretico.

    Pronta la reazione della Radioshack che, anche se non obbligata dai regolamenti, ha immediatamente escluso il corridore dalla corsa. Frank Schleck si è consegnato alla Gendarmerieche come d’abitudine sottopone ad un interrogatorio formale tutti i corridori che risultano positivi all’intero del territorio d’oltralpe dichiarando la sua piena collaborazione al fine di poter chiarire la vicenda.

    Frank Schleck ©JOEL SAGET/AFP/GettyImages

    Tuttavia la Radioshack non ha abbandonato il corridore al proprio destino, ricordiamo che un valore anomalo di questo tipo non richiede l’esclusione obbligatoria dalla corsa, ma sia il corridore che il team hanno ritenuto giusto prendere tale decisione per poter far continuare in maniera serena la corsa a tappe francese. Inoltre, sempre il team di Schleck precisa che la sostanza incriminata non è una presente in alcuna medicina fornita dalla squadra. Il motivo per cui è finita nel campione di urine di Schleck è quindi ignoto. Schleck ha 4 giorni di tempo per richiedere le controanalisi all’Uci.

    Intanto oggi la corsa prosegue con la tappa regina dei Pirenei con i quattro storici colli pirenaici. Nell’ordine: Aubisque (16,4 km al 7,1%); Tourmalet (19 km al 7,4% e tetto del Tour a 2115 metri); Aspin (12,4 km al 4,8%) e Peyresourde (9,5 km al 6,7%). La tappa si concluderà con una discesa e quindi ci potrebbe essere lo spazio per un attacco del nostro Vincenzo Nibali anche se la squalo ha dichiarato nei giorni scorsi che la discesa in questione non è poi così tecnica da poter fare la differenza, sarà pretattica?

  • Fedrigo su Vandevelde, Wiggins sempre in giallo

    Fedrigo su Vandevelde, Wiggins sempre in giallo

    Pierrick Fedrigo, corridore francese della Français Deux Jeux è il vincitore della 15esima tappa con arrivo a Bagnerés – de – Luchon. Al secondo posto si è piazzato l’americano Vandevelde mentre Thomas Voeckler vince la volata per il terzo posto.

    Altra tappa di trasferimento alla Grande Boucle con i grandi della classifica generale che hanno ricaricato le pile in attesa del tappone pirenaico di mercoledì con domani in programma il secondo e l’ultimo giorno di riposo.

    Prima di iniziare il resoconto della tappa un accenno va ovviamente alla procura di Foix che ha aperto un’indagine sul lancio di chiodi che ha sconvolto la tappa di ieri, provocando anche il grave infortunio di Kiserlovski, costretto al ritiro per la frattura della clavicola. Gli inquirenti stanno visionando foto e filmati nel tentativo di risalire ai responsabili. La tappa è breve e come al solito sin dai primi metri è battaglia vera per tentare di andare in fuga, il gruppo è stanco e  quindi gli attaccanti di giornata sono consapevoli che la fuga con ogni probabilità può andare in porto. Dopo innumerevoli tentativi ce la fanno, a 92 km dal traguardo, Voeckler, Fedrigo, Vandevelde, Devenyns e Dumoulin.

    Pierrick Fedrigo ©LIONEL BONAVENTURE/AFP/GettyImages

    Fino ai meno 7 km dal traguardo i cinque viaggiano spediti tutti insieme con il gruppo che ha alzato bandiera bianca già dai meno 70 km. Ai meno 6600m ecco l’allungo decisivo di Fedrigo con il solo Vandevelde capace di stargli a ruota, il francese è molto più forte dell’americano allo sprint e come da pronostico è lui ad alzare le braccia al cielo.

    Come detto gli uomini di classifica si sono presi un’ altra giornata di relax attivo in attesa del tappone verità di mercoledì sui Pirenei dove si scaleranno vette prestigiose come l’ Aubisque,  il Tourmalet, l’Aspin e il Peyresourde, quest’ultimo a 16 km dall’arrivo.

    Ordine d’arrivo.

    1 FEDRIGO Pierrick FRA FDJ      4 50’59”
    2 VANDEVELDE Christian USA GAR         0”
    3 VOECKLER Thomas FRA EUR         12”
    4 SORENSEN Nicki DEN SAX         12”
    5 DEVENYns Dries BEL OPQ         21”
    6 DUMOULIN Samuel FRA COF         1’08”
    7 GREIPEL Andre GER LTB         11’50”
    8 FARRAR Tyler USA GAR         11’50”
    9 SAGAN Peter SVK LIQ         11’50”
    10 BOECKMANS Kris BEL VAC         11’50”

    Classifica Generale

    1 WIGGINS Bradley GBR SKY      48 43’53”
    2 FROOME Chris GBR SKY        2’05”
    3 NIBALI Vincenzo ITA LIQ        2’23”
    4 EVANS Cadel AUS BMC        3’19”
    5 VAN DEN BROECK J. BEL LTB        4’48”
    6 ZUBELDIA Haimar SPA RNT        6’15”
    7 VAN GARDEREN Tj USA BMC        6’57”
    8 BRAJKOVIC Janez SLO AST        7’30”
    9 ROLLAND Pierre FRA EUC        8’31”
    10 PINOT Thibeaut FRA FDJ        8’51”
  • Sabotaggio al Tour, vince Sanchez davanti a Sagan

    Sabotaggio al Tour, vince Sanchez davanti a Sagan

    Lo spagnolo Luis Leon Sanchez della Rabobank vince la 14esima tappa al Tour de France beffando lo slovacco Peter Sagan che si è fatto ingenuamente sorprendere a 12 km dal traguardo.

    Paura sulle strade del Tour con Christian Proudhomme, direttore di corsa, che conferma che sono state lanciate puntine sull’asfalto dell’ultimo Gran Premio di Montagna. Oltre una trentina i corridori che hanno forato oltre a numerose moto presenti sulla corsa.

    La domenica sulle strade del Tour inizia subito con la bagarre sin dai primi km, la fuga si forma con undici elementi: Sagan, Vorganov, Casar, Kruijswijk, Gilbert, Gautier, Izagirre Insausti, Paulinho, Sanchez, Minard e Velitsche raggiungono un vantaggio massimo superiore ai 15’. La tappa presenta due salite di prima categoria ma il gruppo maglia gialla è intenzionato a prendersi una giornata di completa relax lasciando via libera ai fuggitivi.

    Luis Leon Sanchez ©Bryn Lennon/Getty Images

    Davanti il favorito numero uno è la maglia verde Peter Sagan che, a 12 km dal traguardo, commette un ingenuità pazzesca lasciando provvisoriamente la testa della corsa per andarsi ad alimentare. Proprio in quel momento, e sicuramente consapevole della situazione, parte Sanchez che sorprende tutti tagliando da solo il traguardo con Sagan ancora una volta al secondo posto.

    La classifica generale rimane invariata con il solo Cadel Evans che ha rischiato grosso nel corso dell’ultima salita avendo forato ed essendo rimasto per troppo tempo da solo, complice sicuramente un organizzazione diciamo alquanto ballerina della sua squadra la BMC.

    Ordine d’arrivo.

    1 SANCHEZ Luis Leon SPA RAB      4 50’59”
    2 SAGAN Peter SVK LIQ         47”
    3 CASAR Sandy FRA FDJ         47”
    4 GILBERT Philippe BEL BMC         47”
    5 IZAGUIRRE Gorka SPA EUS         47”
    6 PAULINHO Sergio POR SAX         2’51”
    7 MINARD Sebastien FRA ALM         2’51”
    8 VELITS Martin SVK OPQ         3’49”
    9 VORGANOV Eduard RUS KAT         4’51”
    10 KRUIJSWIJK Steven OLA RAB         4’53”

    Classifica Generale

    1 WIGGINS Bradley GBR SKY      64 41’16”
    2 FROOME Chris GBR SKY        2’05”
    3 NIBALI Vincenzo ITA LIQ        2’23”
    4 EVANS Cadel AUS BMC        3’19”
    5 VAN DEN BROECK J. BEL LTB        4’48”
    6 ZUBELDIA Haimar SPA RNT        6’15”
    7 VAN GARDEREN Tj USA BMC        6’57”
    8 BRAJKOVIC Janez SLO AST        7’30”
    9 ROLLAND Pierre FRA EUC        8’31”
    10 PINOT Thibeaut FRA FDJ        8’51”
  • Greipel concede il tris, secondo Sagan

    Greipel concede il tris, secondo Sagan

    Il tedesco del team Lotto Belisol, Andrè Greipel, vince la 13esima tappa in volata superando la maglia verde Peter Sagan ed il campione di Norvegia Edvald Boasson Hagen.

    Nel giorno del ricordo francese della presa della Bastiglia non esulta un transalpino ma bensì un tedesco, Andrè Greipel che si dimostra il più forte del Tour sulle volate di gruppo.

    Dopo i fuochi d’artificio sulle Alpi e la tappa di transizione di ieri vinta dal redivivo David Millar, oggi lo spazio è tutto per le ruote veloci, uno dei pochi appuntameni rimasti per la vittoria sino a Parigi. La fuga di giornata vede protagonisti otto corridori: Bouet, Morkov, Pineau, Ladagnous, Dumoulin, Curvers, Urtasun Perez ed Engoulvent. Gli otto attaccanti raggiungono un vantaggio massimo di 10’, ma il team Orica GreenEdge vuole dare un occasione di vittoria e la possibilità di lottare per la maglia verde al suo miglior velocista, l’australiano Matthew Goss.

    Andre Greipel ©LIONEL BONAVENTURE/AFP/GettyImages

    La tappa è apparentemente facile ma il vento, la forte andatura ed il Saint Claire, unica Cote di giornata la rendono bellissima: Morkov abbandona i compagni di fuga tentando l’arrivo in solitaria mentre dietro sono Michael Albasini e Alexsander Vinokourov a cercare di sorprendere i team dei velocisti. Ma sia la Lotto che la Orica GreenEdge riescono a tenere saldo il plotone e con addirittura Bradley Wiggins che si mette a lavorare negli ultimi km per cercare di ricambiare il lavoro svolto da Boasson Hagen in salita. Ma il campione nazionale norvegese, proprio per il lavoro svolto nei giorni scorsi, appare appesantito non riuscendo ad effettuare quel cambio di passo che invece riesce ad Andrè Greipel che brucia Peter Sagan e raggiungendo proprio lo slovacco nelle vittorie in questo Tour a quota tre.

    Classifica generale che rimane ovviamente invariata con il duo Sky, Wiggings – Froome, a precedere il nostro Vincenzo Nibali.

    Ordine d’arrivo.

    1 GREIPEL Andrè GER LTB      4 57’59”
    2 SAGAN Peter SVK LIQ         0”
    3 BOASSON HAGEN E. NOR SKY         0”
    4 HINAULT Sebastien FRA ALM         0”
    5 IMPEY Daryl RSA OGE         0”
    6 SIMON Julien FRA SAU         0”
    7 MARCATO Marco ITA VCD         0”
    8 GILBERT Philippe BEL BMC         0”
    9 VELITS Peter SLO OPQ         0”
    10 HONDO Danilo GER LAM         0”

    Classifica Generale

    1 WIGGINS Bradley GBR SKY      48 43’53”
    2 FROOME Chris GBR SKY        2’05”
    3 NIBALI Vincenzo ITA LIQ        2’23”
    4 EVANS Cadel AUS BMC        3’19”
    5 VAN DEN BROECK J. BEL LTB        4’48”
    6 ZUBELDIA Haimar SPA RNT        6’15”
    7 VAN GARDEREN Tj USA BMC        6’57”
    8 BRAJKOVIC Janez SLO AST        7’30”
    9 ROLLAND Pierre FRA EUC        8’31”
    10 PINOT Thibeaut FRA FDJ        8’51”
  • Marotta beffa l’Udinese, Leo Bonatini alla Juventus

    Marotta beffa l’Udinese, Leo Bonatini alla Juventus

    Ennesima operazione per Beppe Marotta e soci che questa volta hanno battuto sul tempo anche la società regina nel talent scout e cioè l’Udinese soffiando alla società friulana la giovane e promettente punta brasiliana, classe 1994, Leo Bonatini.

    È stato il responsabile del settore giovanile bianconero, Giovanni Rossi, attraverso un blitz direttamente in Brasile a chiudere repentinamente la trattativa scongiurando l’inserimento della famiglia Pozzo sempre attenta e vigile in tutto il mondo nella scoperta del grande talento.

    La notizia per prima in Italia è stata rivelata da Gianluca Di Marzio, autorevolissima fonte di calcio mercato dell’emittente satellitare Sky, che ha dato già concluso l’affare. Andiamo allora a conoscere meglio Leonardo Bonatini Lonher Maia, meglio conosciuto come Léo Bonatini. Punta centrale di 185 centimetri, è stato tra i protagonisti del Brasile under 17, semifinalista al mondiale di categoria del 2011: quattro partite, due gol. Cresciuto nel sempre fertile vivaio del Cruzeiro, è stato ad un passo nel finire alla corte di Roberto Mancini finito nella trattativa con il Manchester City per portare a Belo Horizonte, l’attaccante paraguaiano, Roque Santa Cruz. Rapace dell’area di rigore, è un destro naturale molto bravo anche a far salire la squadra.

    Beppe Marotta ©Getty Images

    Un possibile grande colpo può essere allora quello messo a segno da Beppe Marotta che si è accaparrato la punta di riferimento della nazionale giovanile brasiliana, nelle prossime settimane la Juventus deciderà se far approdare subito in Italia il giocatore oppure lasciarlo un altro anno in Brasile.

    Appare molto chiaro adesso la politica juventina nel fronteggiare l’avanzata dei club più ricchi al mondo, il talento va preso subito senza tentennamenti per far sì che possa crescere all’interno del proprio settore giovanile. Infatti mai come quest’anno la Vecchia Signora si è concentrata sui giovani talenti, sicuramente un esempio dell’evoluzione del calcio moderno e forse l’unica possibilità per poter competere quasi alla pari con i club europei letteralmente “drogati” dai soldi degli sceicchi.

  • Vince Pierre Rolland, Nibali supera Evans

    Vince Pierre Rolland, Nibali supera Evans

    Il team Europcar, dopo la vittoria di ieri di Thomas Voeckler, si concede il bis nel tappone dolomitico con Pierre Rolland che precede l’altro francese Thibaut Pinot con uno straordinario Froome a chiudere il podio.

    Tappa stupenda che ha visto il crollo di Cadel Evans nell’ultima salita, una leggere difficoltà di un comunque ottimo Wiggins ed infine un grande Vincenzo Nibali che si riappropria del podio virtuale, proprio a scapito dell’australiano Evans.

    È successo di tutto nell’undicesima tappa, primo arrivo in salita sulle Alpi con arrivo a La Toussiere per un totale di 150 km. La tappa è breve ma molto dura e sin da subito è bagarre fra i corridori per creare la fuga buona. Si forma un bel gruppetto di 24 corridori sulla prima salita de “La Madeleine” con dentro Michele Scarponi ed Ivan Basso oltre a Vinokourov, Rolland ed Alejandro Valverde. Sulla salita di Croix de Fer, 22,4 km asfissianti scoppia la corsa: Scarponi cede davanti mentre dietro è Cadel Evans che produce il primo attacco serio a Bradley Wiggins ed al team Sky. Evans insieme al suo fido scudiero, il giovane Tj Van Garderen, guadagna qualche metro con Michael Rogerssuperlativo a non lasciare tanto margine all’australiano.

    Pierre Rolland
    Pierre Rolland ©PASCAL PAVANI/AFP/GettyImages

    Evans viene ripreso solo da Michael Rogers che dimostra quanto forte sia il team Sky in questo Tour, davanti il gruppetto dei fuggitivi si riduce solamente a quattro unità con Pierre Rolland che sembra il più forte dei quattro. Inizia l’ultima ascesa ed è Vincenzo Nibali che con due scatti sfianca il team Sky, Froome inizialmente fa fatica a chiudere il buco e deve essere Wiggins in prima persona ad occuparsi del’allungo dello squalo dello stretto. Froome si riprende subito producendo un forcing che in un sol colpo fa crollare Cadel Evans e fa spegnere il sogno di Nibali di guadagnare qualche secondo in classifica generale.

    Davanti Rolland è fantastico vincendo una tappa bellissima in cui si è visto praticamente di tutto con l’attacco ed il contemporaneo crollo di Evans, la risposta di Nibali, la dimostrazione di forza del team Sky ed un superlativo Froome. Con il crollo di Evans Vincenzo Nibali avanza in terza posizione nella generale comandata sempre saldamente da Bradley Wiggins.

    Ordine d’arrivo.

    1 ROLLAND Pierre FRA EUC      4 43’54”
    2 PINOT Thibaut FRA FDJ        55”
    3 FROOME Chris GBR SKY        55”
    4 VAN DEN BROECK J. BEL LTB        57’
    5 NIBALI Vincenzo ITA LIQ        57’
    6 WIGGINS Bradley GBR SKY        57’
    7 SORENSEN Chris DEN STB        1’08”
    8 BRAJKOVIC Janez SLO AST        1’58”
    9 KIRYENKA Vassily BLR MOV        2’13”
    10 SCHLECK Frank LUX RNT        2’23”

    Classifica Generale

    1 WIGGINS Bradley GBR SKY      48 43’53”
    2 FROOME Chris GBR SKY        2’05”
    3 NIBALI Vincenzo ITA LIQ        2’23”
    4 EVANS Cadel AUS BMC        3’19”
    5 VAN DEN BROECK J. BEL LTB        4’48”
    6 ZUBELDIA Haimar SPA RNT        6’15”
    7 VAN GARDEREN Tj USA BMC        6’57”
    8 BRAJKOVIC Janez SLO AST        7’30”
    9 ROLLAND Pierre FRA EUC        8’31”
    10 PINOT Thibeaut FRA FDJ        8’51”
  • Ibra e Thiago Silva al Psg, un’offerta che non si può rifiutare

    Ibra e Thiago Silva al Psg, un’offerta che non si può rifiutare

    La frase inserita nell’articolo è una delle più celebri di tutta la storia del cinema con Galliani a vestire, purtroppo per i tifosi rossoneri, i panni del c.d. “venditore” impotente che vorrebbe ribellarsi e combattere ma che deve inesorabilmente inchinarsi alla legge del più forte.

    Ma siamo veramente sicuri che al giorno d’oggi una simile proposta economica avanzata da parte di soggetti che usano i soldi come i comuni mortali usano i fazzoletti per potersi asciugare da questi giornate torride, indebolisca veramente il Milan?

    Dai conti fatti dai più autorevoli quotidiani nazionali il club di via Turati andrebbe a guadagnare e conseguentemente anche risparmiare dai due ingaggi dei giocatori, circa la bellezza di 170 milioni di euro che renderebbero il Milan la squadra regina del mercato futuro e sino alla sua chiusura del 31 agosto. Ovviamente la perdita più importante per il club rossonero è rappresentata dalla partenza del brasiliano Thiago Silva, considerato unanimemente il difensore più forte al mondo mentre per lo svedese, il suo procuratore Mino Raiola è volato subito in Svezia fiutando l’ultima grande occasione per poter strappare un ingaggio in doppia cifra per il suo assistito che per anni ha gridato ai quattro venti di voler vincere tutto e come sempre decide poi di preferire il vil denaro.

    Ibra e Thiago Silva in rossonero ©Claudio Villa/Getty Images

    Le occasioni sul mercato ci sono per poter almeno cercare di colmare le lacune in difesa, vedi Hummels del Borussia Dortmund ed il brasiliano Dedè mentre in attacco si potrebbe virare su un vecchio pallino di almeno tre estati fa e rappresentato da Edin Dzeko o magari fare uno sgarbo alla Vecchia Signora soffiandogli il montenegrino Stevan Jovetic.

    Adesso per Galliani e Braida arriva veramente il momento della verità, un bivio decisivo almeno per i prossimi cinque anni della storia milanista che deve comunque essere intrapreso nel più breve tempo possibile e cioè, decidere di tenere i due top player ed arrancare stancamente sino a fine agosto cercando di cogliere l’ennesimo occasione stile Nocerino 2011, oppure rivoluzionare e ringiovanire completamente una squadra che sicuramente sta risentendo più tutte del cambiamento economico e soprattutto sociale che sta vivendo il mondo del calcio italiano.

  • Perquisizione al Tour de France, arrestato Di Gregorio

    Perquisizione al Tour de France, arrestato Di Gregorio

    La polizia francese e  gli agenti della Gendarmerie appartenenti all’ufficio centrale contro gli attentati all’ambiente e alla salute pubblica sono entrati oggi nell’albergo Mercure che ospita la Cofidis, squadra francese, a Bourg-en-Bresse.

    In occasione della prima giornata di riposo al Tour de France 2012, arriva la perquisizione da parte delle autorità francesi e su precisa richiesta da parte del Giudice Istruttore nell’ambito di un’inchiesta su un supposto traffico di sostanze illecite. Perquisito da cima a fondo l’hotel “Mercure” ed in particolare le stanze che ospitano i corridori della squadra francese Cofidis.

    Arriva puntuale come un orologio svizzero la mazzata doping sul ciclismo e proprio in un momento in cui il grande pubblico sta tentando di riavvicinarsi a questo stupendo sport che deve convivere giorno dopo giorno con una piaga difficile da estirpare e chiamata doping. Dalle prime notizie, a farne le spese da questa perquisizione, è il corridore francese della Cofidis Remi Di Gregorio, 27 anni il prossimo 31 luglio che è stato arrestato.

    Remi Di Gregorio ©PASCAL PAVANI/AFP/GettyImages

    Le indagini sarebbero partite già l’anno scorso quando Di Gregorio correva per i colori dell’Astana, attualmente il ciclista francese si trova a Marsiglia dove è previsto un interrogatorio per riuscire a stabilire l’eventuale coinvolgimento di altri corridori presenti in questa edizione della Grande Boucle. I responsabili della Cofidis, il cui nuovo direttore Yvon Sanquer non ha finora commentato l’arresto di Di Gregorio, dovrebbero parlare in una conferenza stampa in programma alle 16.00.

    Mano come sempre durissima della polizia francese e tempismo come sempre “perfetto” per cercare di screditare, come sempre, il ciclismo effettuando una perquisizione ed un arresto che potevano avvenire ben prima dell’inizio del Tour, ma che sicuramente avrebbero fatto molto meno scalpore. Giornata di riposo quindi tutt’altro che tranquilla al Tour de France in attesa delle Alpi che arriveranno nei prossimi giorni.