Autore: Ippolito Gioia

  • Vuelta, volata di Degenkolb. Oggi le prime salite

    Vuelta, volata di Degenkolb. Oggi le prime salite

    Il tedesco della Argos Shimano, John Degenkolb si è aggiudicato in volata la seconda tappa della Vuelta con partenza da Pamplona ed arrivo a Viana. Quarto posto per il nostro Elia Viviani.

    Una delle poche occasioni in cui i velocisti possono mettersi in mostra in questa edizione della corsa a tappe spagnola ricca di montagne è stata colta alla grande dal tedesco che si è imposto sull’australiano dell’Orica GreenEdge Allan Davis e sul britannico del team Sky Ben Swift.

    Tappa per velocisti la seconda che è vissuta sostanzialmente sulla fuga del russo Ignatyev e dello spagnolo Aramendia. In un traguardo volante sprint inusuale anche del favorito numero uno, lo spagnolo Alberto Contador che è desideroso di dimostrare al Mondo intero chi è il più forte ciclista in circolazione.

    John Degenkolb ©JOSE JORDAN/AFP/GettyImages

    La maglia rossa di leader è sempre sulle spalle dello spagnolo della Movistar Jonathan Castroviejo ed oggi arrivano le prime montagne nella terza tappa, si arriva ad Eibar dopo 155 km con la salita finale di 5.5 km pendenza media del 7,8 % con punte massime sino all’11%. Decisamente un primo grande assaggio di battaglia per gli uomini di classifica.

    Ordine d’arrivo.

    1 DEGENKOLB John GER ARG      4 38’40”
    2 DAVIS Allan AUS OGE          0”
    3 SWIFT Ben GBR SKY          0”
    4 VIVIANI Elia ITA LIQ          0”
    5 LODEWICK Klass BEL BMC          0”
    6 REYNES MIMO Vicente ESP LTB          0”
    7 CIMOLAI Davide ITA LAM          0”
    8 MEERSMAN Gianni BEL LTB          0”
    9 CARDOSO Manuel   POR CJR          0”
    10 BENNATI Daniele ITA RNT          0”

    Classifica  Generale

    1 Jonathan CASTROVIEJO NICOLAS SPA MOV      4 57’31”
    2 Nairo Alexander QUINTANA ROJAS COL MOV        3”
    3 Javier MORENO BAZAN SPA MOV        4”
    4 Alejandro VALVERDE BELMONTE SPA MOV        5”
    5 Benat INTXAUSTI ELORRIAGA SPA MOV        6”
    6 Juan Jose COBO ACEBO SPA MOV        7”
    7 Dennis VAN WINDEN OLA RAB        10”
    8 Niki TERPSTRA OLA OPQ        10”
    9 Kevin DE WEERT BEL OPQ        10”
    10 Alessandro BALLAN ITA BMC        10”
  • Coppa Italia, Sampdoria e Genoa subito fuori

    Coppa Italia, Sampdoria e Genoa subito fuori

    Il terzo turno di Coppa Italia ha visto scendere in campo le prime squadre di serie A che partono bene con le sole due squadre genovesi ad uscire subito dal torneo.

    Brutta battuta d’arresto per le due genovesi e soprattutto per la compagine blucerchiata guidata da Ciro Ferrara, che aveva espresso le più serie intenzioni di andare avanti il più possibile nel torneo.

    Sampdoria e Genoa vengono estromesse ambedue ai calci di rigore rispettivamente dalla Juve Stabia e dal Verona. Molta sfortuna per la doria raggiunta al 90’ da Danilevicius dopo il vantaggio iniziale di Maxi Lopez con lo stesso argentino autore dell’errore fatale ai rigori insieme a Poli. Stessa sorte anche per i rossoblù di De Canio che pareggiano 1-1 contro il Verona, a segno Gilardino e Bejlanovic e decisivi gli errori di Jankovic e Immobiledal dischetto.

    Ciro Ferrara, subito fuori in Coppa Italia ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Esordio positivo invece per le altre compagini della massima divisione: la Fiorentina supera il Novara 2-0 (Ljajic e Pasqual i marcatori), travolgente il Chievo che supera l’Ascoli 4-0 (doppietta Théréau, Pellissier e Di Michele), una doppietta di Rolando Bianchi consente al Toro di superare 4-2 il Lecce con Bonaventura e Brivio che firmano la vittoria per 2-0 dell’Atalanta sul Padova. Funziona il tandem Larrivey – Pinilla del Cagliari, il duo sudamericano firma il passaggio dei rossoblù sardi ai danni dello Spezia per 2-1 mente il Bologna sembra già aver trovato in Taider (doppietta) l’erede di Gaston Ramirez, in procinto di trasferirsi in Premier League nella vittoria degli emiliani sul Varese per 2-1.

    Bene le siciliane con la vittoria del Catania 1-0 contro il Sassuolo grazie al gol del “Papu” Gomez e del Palermo 3-1 alla Cremonese con doppietta di Miccoli e gol di Ilicic. Il neopromosso Pescara, grazie ad Elvis Abbruscato supera 1-0 il Carpi mentre negli altri incontri ottima Reggina che supera 5-1 il Modena in trasferta grazie anche alla super prestazione di Alessio Viola, autore di una doppietta, poker del Livorno 4-1 sul Perugia mentre molto più combattute le sfide che hanno visto le vittorie del Cesena sul Crotone per 3-2 e del Cittadella sulla Ternana per 1-0.

    Risultati Terzo turno Coppa Italia
    Fiorentina – Novara 2-0
    Chievo – Ascoli 4-0
    Cagliari – Spezia 2-1
    Cesena – Crotone 3-2
    Cittadella – Ternana 1-0
    Juve Stabia – Sampdoria 5-4 dopo i calci di rigore
    Torino – Lecce 4-2
    Atalanta – Padova 2-0
    Bologna – Varese 2-1
    Catania – Sassuolo 1-0
    Genoa – Verona 2-5 dopo i calci di rigore
    Livorno – Perugia 4-1
    Modena – Reggina 1-5 dopo i calci di rigore
    Palermo – Cremonese 3-1
    Pescara – Carpi 1-0

    Siena – Vicenza oggi ore 20:45

  • Vuelta 2012, Contador e Froome alla conquista della “Roja”

    Vuelta 2012, Contador e Froome alla conquista della “Roja”

    Sabato scatta da Pamploma con una cronosquadre di 16,5 km la Vuelta 2012, la corsa a tappe spagnola che si concluderà i 9 settembre dopo 21 tappe in cui la montagna sarà l’assoluta protagonista.

    Infatti gli organizzatori spagnoli non si sono fatti sfuggire l’occasione di avere quest’anno fra i partenti niente di meno che Alberto Contador che rientra dopo la contestatissima squalifica al Clenbuterolo, disegnando un percorso ricche di salite.

    L’avversario più ostico per Alberto Contador sarà il keniano di passaporto inglese Christopher Froome che, dopo la bellissima Vuelta dell’anno scorso, corsa da gregario per Bradley Wiggins, quest’anno avrà tutto il team Sky completamente a sua disposizione per dimostrare a tutti che anche lui è in grado di vincere una corsa a tappe da capitano.

    Dicevamo delle salite, sono tantissime a differenza del Giro d’Italia e del Tour de France di quest’anno che a livello di spettacolo puro, hanno lasciato molto a desiderare. Le prime schermaglie ci saranno martedì 21 agosto con la “Estación de Valdezcaray” a 1540 m. d’altitudine e 13.4 km al 5.2%.

    Alberto Contador ©Uriel Sinai/Getty Images

    Sabato 25 agosto il gruppo è atteso dalla Collada della Galina ad Andorra. In questa occasione vedremo chi potrà ambire alla vittoria finale dato che la salita  lunga poco più di 7 km ma con medie all’8%. Il primo week end di settembre ci sarà Il Puerto de Ancares che verrà scalato dopo aver affrontato 4 Gpm precedenti e presenterà pendenze all’8.1% su distanza di oltre 9 km. L’arrivo successivo al Lagos de Covadonga è il meno temibile del trittico ma pur sempre impegnativo (14 kmal 7%). Infine ecco il temutissimo Cuitu Negru,19 km al 6.9% di media ma con gli ultimi 3km da spacca gambe con pendenze tra il 17 e 22%. Per finire, sabato 8 settembre ecco la “Bola del Mundo”. 11,4 km di ascesa con media del 9% ed un finale al cardiopalma con pendenze 16 e 23% di massima.

    Sarà una lotta a due fra Contador e Froome ma non dimentichiamoci dei possibili outsider che potrebbero cambiare le carte in tavola in qualsiasi momento considerato questo particolare percorso. Igor Anton, Juan Josè Cobo, Robert Gesink, Joaquim Rodriguez e Jurgen Van den Broeck saranno gli uomini che tenteranno di strappare il palcoscenico ai due favoriti mentre in casa Italia ci sarà l’incognita Damiano Cunego che dovrà decidere se puntare alla generale o a qualche successo di tappa in preparazione del mondiale di Valkenburg, molto adatto alle sue caratteristiche.

  • Juve, piace Maksimovic della Stella Rossa

    Juve, piace Maksimovic della Stella Rossa

    La Juventus in questo ultimo ma importantissimo scorcio di calciomercato sta tentando di completare la rosa per la prossima stagione con la ricerca perenne di un Top Player ma sempre attenta all’individuazione di giovani talenti.

    Su quest’ultimo punto c’e’ un nuovo giovane di belle speranze che piace all’entourage bianconero e soprattutto a Fabio Paratici braccio destro di Beppe Marotta, gioca nella Stella Rossa di Belgrado e si chiama Nikola Maksimovic.

    Difensore centrale classe 91 il serbo, alto 1.93 cm e prototipo perfetto del nuovo difensore centrale capace di chiudere gli spazi ed anche all’occorrenza di impostare per primo il gioco offensivo dato che il serbo è dotato anche di una discreta tecnica. Nikola Maksimovic è cresciuto nelle giovanili dei Kosmos Bajina Basta, dello Sloga e dello Sloboda Uzice. Nel dicembre 2011 è arrivata la chiamata più attesa per un giovane giocatore serbo, quella della Stella Rossa di Belgrado, una delle squadre più importanti della Serbia. E’ stato acquistato per 300 mila euro, più percentuali sulla futura vendita al club di provenienza.

    Beppe Marotta ©Getty Images

    Maksimovic in sei mesi allo Stella Rossa ha già impressionato molti addetti ai lavori totalizzando 12 presenze in campionato, la vittoria nella Coppa di Serbia e un posto nella Squadra dell’anno della SuperLiga serba. Inoltre, il gigante serbo paragonato da molti a Nemanja Vidic del Manchester United, dopo le 3 presenze in Under 21, è stato convocato da Sinisa Mihajlovic in nazionale maggiore, esordendo il 31 maggio di quest’anno. Ovviamente l’acquisto del giovane talento serbo è subordinato alla vicenda del calcioscommesse che vede ancora pendente la possibile squalifica di Leonardo Bonucci, dopo l’appello presentato da Palazzi alla sentenza d’assoluzione della Commissione Disciplinare in primo grado.

    Prosegue quindi il nuovo corso bianconero sempre attento ai futuri nuovi campioni sparsi in tutto il Mondo con la speranza, da parte dei tanti tifosi bianconeri, di vederli un giorno sbocciare definitivamente con la casacca bianconera.

  • Juve, l’inspiegabile acquisto di Fernando Llorente

    Juve, l’inspiegabile acquisto di Fernando Llorente

    La Juventus in questi ultimi giorni bollenti di calciomercato è finalmente uscita allo scoperto individuando nello spagnolo della Atletico Bilbao Fernando Llorente, l’attaccante che potrebbe far fare alla Vecchia Signora il definitivo salto di qualità.

    Ecco quindi che il caro e buon Marotta ne sta combinando un’altra delle sue andando a spendere la bellezza di 16 milioni di euro più bonus per un giocatore si bravo, ma che sicuramente non adatto a spostare gli equilibri in senso positivo di una squadra.

    Come l’anno scorso con il “Kun” Aguero, anche quest’anno la Juventus è andata alla ricerca di un c.d. Top Player senza nessun risultato positivo (vedi la telenovela Van Persie) anzi, Marotta è stato molto impegnato a cercare di piazzare giocatori come Elia e Krasic, esempio lampante di come si possano buttare via i soldi in un momento così delicato.

    Fernando Llorente ©RAFA RIVAS/AFP/GettyImages

    Altro mistero del pensiero marottiano è perché comprare un attaccante di queste caratteristiche quando se ne ha già uno in casa (Matri) oppure se ne potrebbe comprare un altro senza spendere così tanto e facendo anche un grosso favore ai tanti amati amici nerazzurri (Pazzini). In questi due anni chi vi scrive si è sempre posto il problema di giudicare l’operato del Direttore Generale juventino che in molti casi ha lasciato alquanto a desiderare ultimo su tutti, l’inspiegabile acquisto del brasiliano Lucio protagonista di prestazioni estive a dir poco imbarazzanti.

    Lasciando per il momento da parte la “pazzia” Llorente, la Juventus per il momento ha la compagine sicuramente più competitiva in Italia e di questo se ne deve dare sicuramente atto a Marotta di avere allestito con tanti soldi, situazione che ricordiamo sempre mai da sottovalutare, una rosa che può tranquillamente comandare in Italia e fare una discreta figura all’estero. Tuttavia ci sembra opportuno non prendere in giro i tifosi bianconeri che comunque sono già abbastanza contenti del mercato estivo e che hanno sicuramente capito quali e quanti siano i problemi che attanagliano i calcio italiano.

  • Stangata Napoli, Pandev e Dossena due giornate di squalifica in serie A

    Stangata Napoli, Pandev e Dossena due giornate di squalifica in serie A

    Costa carissima la condotta provocatoria e vittimistica durante la finale persa ai supplementari contro la Juventus di supercoppa italiana a Pechino del Napoli di Walter Mazzarri e soprattutto Aurelio De Laurentiis.

    Il giudice sportivo Renato Tosel ha punito pesantemente la squadra partenopea squalificando per due turni l’attaccante macedone Goran Pandev ed il centrocampista Andrea Dossena e per un turno l’allenatore Walter Mazzarri ed il colombiano Camilo Zuniga.

    Non sono servite a nulla le eclatanti dimostrazioni di protesta degli alti piani partenopei, anzi, è sotto osservazione da parte della Procura Federale anche l’assurda decisione di non presentarsi alla cerimonia di premiazione della supercoppa italiana facendo cadere nel ridicolo, e davanti agli occhi di tutto il Mondo, il calcio italiano.

    Goran Pandev viene squalificato per gli insulti riversati nei confronti del guardalinee e precisamente, secondo Tosel: Pandev, espulso al 40′ della ripresa, è stato punito per “aver rivolto ad un Assistente, a giuoco fermo, un’espressione insultante”. Stessa colpa di Dossena, che era arrivato al 120′ ma al termine della gara ha “rivolto ad un Assistente un’espressione intimidatoria”.

    Walter Mazzarri allontanato da Mazzoleni ©Lintao Zhang/Getty Images

    La decisione dell’arbitro Mazzoleni di espellere Goran Pandev aveva innervosito molto il prosieguo della partita con le proteste accese di Walter Mazzarri e l’altra espulsione per doppia ammonizione di Juan Camilo Zuniga, ebbene sia l’allenatore partenopeo che il centrocampista colombiano, sono stati squalificati per un turno. Questa la decisione ufficiale di Tosel: Walter Mazzarri, allontanato alla fine dei tempi regolamentari per “aver contestato platealmente una decisione arbitrale, uscendo dall’area tecnica e indirizzando al Direttore di gara un ironico applauso e un’espressione ingiuriosa”

    Ricordiamo che tutte queste squalifiche dovranno essere scontate nel Campionato di Serie A e quindi Pandev salterà i primi due turni dove il Napoli sarà impegnato in trasferta a Palermo mentre nella seconda giornata ci sarà la Fiorentina di scena al San Paolo.

  • Bilancio azzurro di Londra 2012: Italia 28 medaglie e qualche rammarico

    Bilancio azzurro di Londra 2012: Italia 28 medaglie e qualche rammarico

    Il giorno dopo la chiusura dei giochi olimpici è sempre un giorno triste, emozioni, sogni, aspettative, delusioni e gioie in questi 16 giorni di giochi in cui l’Italia chiude con una medaglia in più rispetto alla spedizione cinese.

    Otto ori, nove argenti e undici bronzi è questo il bottino che gli atleti azzurri hanno saputo raccogliere in questi giorni a cinque cerchi dove la spedizione azzurra non si è fatta mancare assolutamente nulla nel bene e nel male.

    Il presidente del Coni uscente, Gianni Petrucci, si è ritenuto soddisfatto delle medaglie vinte dato che la previsione alla vigilia dei giochi era stata di 25 medaglie, previsione forse volutamente tenuta al ribasso. Come al solito la miniera azzurra è stata rappresentata dalla scherma che ha collezionato la bellezza di sette medaglie e tre titoli olimpici tutti nel fioretto con Elisa Di Francisca ed i due dream team maschile e femminile. La sorpresa più lieta di questi giochi è rappresentata dalla nazionale di tiro, che sempre aveva contribuito alla grande nei precedenti giochi, ma mai come in questa edizione con la scoperta dei fuoriclasse Niccolò Campriani e Jessica Rossi.

    Molmenti con il suo oro nella canoa  stato uno dei pochi atleti che ha confermato le speranze della vigilia, con la medaglia d’oro più bella sicuramente rappresentata da Carlo Molfetta nel Taekwondo e senza dimenticare lo splendido “ten” finale di Michele Frangillinella gara a squadre di arco.

    Carlo Molfetta, è suo l’oro più bello di Londra 2012 ©ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    È opinione di chi vi scrive che però la tanta contentezza e soddisfazione rappresentata dal massimo organo sportivo italiano non è al 100% condivisibile. È vero che l’età media dei medagliati si è abbassata a 27 anni ma ci pare che i titoli vinti siano frutto più di un eccellenza tipica italiana che naturale conseguenza di una programmazione a lungo corso. Ovviamente come in ogni olimpiade ci ricordiamo sempre degli sport c.d. “minori” per poi non fare assolutamente niente per cercare di migliorare delle federazioni che potrebbero dare tantissimo allo sport italiano. Purtroppo non ci dobbiamo dimenticare che nel ciclismo su pista l’Italia ha presentato solamente un atleta (Elia Viviani) e le imbarcazioni qualificate in questi giochi sia nel canottaggio che nella canoa sono assolutamente poche per la tradizione e le vittorie conseguite in passato.

    Adesso l’appuntamento sarà fra quattro anni a Rio dove speriamo ci sia una crescita complessiva dello sport italiano e con la consapevolezza che i valori mostrati in questi giochi sono veramente cosa rara rispetto allo “splendido” spettacolo mostrato dal calcio italiano in occasione della finale di supercoppa fra Juventus e Napoli.

  • Scandalo nei supermassini. Joshua è oro, Cammarelle argento

    Scandalo nei supermassini. Joshua è oro, Cammarelle argento

    Purtroppo il nostro grande più grande sospetto nonché preoccupazione, di una sconfitta di Roberto Cammarelle non per mano, o meglio, per il pugno del suo avversario ma per la penna dei giudici, si è avverata con il campione di Cinisello Balsamo costretto ad abdicare dal trono olimpico dei supermassimi dopo un incontro assolutamente dominato.

    Che Anthony Joshua, pugile britannico dalla belle speranze, ma nettamente inferiore tecnicamente non solo nei confronti di Cammarelle ma di molti suoi avversari, dovesse arrivare in fondo nel torneo olimpico lo avevamo capito sin dai primi turni con il pugile britannico ad avanzare nei turni con lo stupore e lo sdegno dei suoi avversari e di quasi tutti gli addetti ai lavori, esclusi ovviamente quelli britannici.

    Come a Pechino, Roberto Cammarelle deve affrontare nella finale per l’oro il pugile di casa ma, a differenza di quattro anni fa, l’unico “errore” di Cammarelle è quello di non aver messo al tappeto il suo avversario perché è solo con una fine prima del limite, che la medaglia d’oro poteva tingersi d’azzurro.

    Il momento della farsa dei supermassimi ©Scott Heavey/Getty Images

    Ed invece non è stato così, Cammarelle stravince il primo round con Anthony Joshua messo all’angolo con il pugile britannico che non viene inspiegabilmente contato dall’arbitro. Ovviamente i giudici danno solo un punto di vantaggio al pugile italiano che chiude il primo round sopra 6-5. Anche nella seconda ripresa Cammarelle domina, Joshua è in bambola e subisce colpi su colpi con l’italiano che chiude la ripresa sopra di tre punti, 10-5. Ma quando tutto sembrava andare verso la vittoria italiana ecco il tocco magico dei giudici che assegnano la terza ripresa al britannico e addirittura di tre punti pareggiando il match.

    È già farsa, ma il massimo viene raggiunto con la c.d. decisione tecnica dei giudici che assegnano l’oro al britannico senza nessuna logica e né tantomeno basandosi sul fatto che Cammarelle avesse vinto i due precedenti round e che in tutto il match aveva messo più colpi del suo avversario. Ovviamente il reclamo italiano viene respinto dato che non si poteva assolutamente rovinare la festa all’interno del palazzetto olimpico gremito di bandiere britanniche.

    Comunque un grazie immenso al nostro Cammarelle che ha dimostrato di essere il più forte ma che non ha potuto assolutamente nulla contro delle logiche che noi comuni mortali non potremmo mai assolutamente capire.

  • Londra 2012 programma 12 agosto. Settebello, Ritmica e Cammarelle

    Londra 2012 programma 12 agosto. Settebello, Ritmica e Cammarelle

    Si chiudono oggi i XXX giochi olimpici che hanno visto ieri la splendida impresa di Carlo Molfetta, oro nel Taekwondo e la seconda medaglia d’argento consecutiva di Clemente Russo nella boxe. Ancora grandi speranze per lo sport azzurro con Roberto Cammarelle, le farfalle della Ritmica ed il settebello, tutti alla ricerca della medaglia d’oro.

    Sicuramente l’impresa più difficile è delle farfalle della ginnastica ritmica azzurra che dovranno lottare oltre che con la Russia, anche con la giuria, non sempre presente a ripagare con i voti le farfalle, alla fine di uno degli esercizi più belli e difficili al Mondo.

    Anche Roberto Cammarelle dovrà fare i conti con i giudici, sicuramente fin troppo benevoli sino ad ora nei confronti del britannico Anthony Joshua finalista con il campione olimpico uscente, nella categoria dei supermassimi. Dopo il titolo mondiale, il settebello azzurro cercherà di mantenersi sul tetto del Mondo cercando la medaglia d’oro in finale nel torneo di pallanuoto contro la Croazia.

    Roberto Cammarelle ©Scott Heavey/Getty Images

    L’ultima giornata riserverà come da tradizione anche la maratona uomini con il nostro Ruggero Pertile in cerca di un posto fra i primi dieci e la finale per il bronzo che vedrà impegnato il sestetto guidato da Mauro Berrutto contro la temibile Bulgaria nel torneo di pallavolo maschile.

    Ecco il programma dell’ultima giornata olimpica a Londra ricordando che l’orario indicato è quello londinese mentre in Italia siamo un ora avanti.

    ATLETICA

    Ore 11.00 Finale Maratona U / Ruggero Pertile

    CICLISMO

    Ore 13.30 Finale MTB U / Marco Aurelio Fontana, Gehrard Kerschbaumer

    GINNASTICA

    Ore 13.30 1^ rotazione; ore 14.16 finale (Elisa Blanchi, Romina Laurito, Marta Pagnini, Elisa Santoni, Anzhelika Savrayuk, Andreea Stefanescu)

    PALLAVOLO

    Ore 9.30 Finale 3°/4° posto / Italia v Bulgaria

    PALLANUOTO

    Ore 15.50 Finale 1°/2° posto / Italia v Croazia

    PENTATHLON

    Finale D ore 8.00 scherma / ore 12.35 nuoto / ore 14.35 prova equestre; 18.00 Combined / Claudia Cesarini, Sabrina Crognale

    PUGILATO

    Ore 15.15 finale 1°/2° posto ctg. +91 Kg. Roberto Cammarelle v. A.Joshua (Gbr)

  • Clemente Russo è medaglia d’argento. Grazie “Tatanka”

    Clemente Russo è medaglia d’argento. Grazie “Tatanka”

    Fallisce il sogno di Clemente Russo di poter vincere la medaglia d’oro nella categoria dei massimi, il pugile di Marcianise esce sconfitto per mano dell’ucraino Oleksandr Usyk in un match in cui il pugile azzurro ha dato veramente tutto e non ha assolutamente nulla da rimproverarsi.

    Semplicemente più forte il pugile ucraino che non è mai andato in difficoltà per tutta la durata del torneo olimpico e solamente Russo è riuscito a mettere in crisi il campione del Mondo di Baku 2011.

    Infatti “Tatanka” inizia il match in maniera esemplare, tiene bene la distanza piazzando i colpi al momento giusto con l’ucraino che perde la sua solita calma denunciando anche qualche cenno di nervosismo. Il primo round finisce 3-1 per Russo che però, come contro Mammadov in semifinale, entra in seria difficoltà nel corso del secondo round. Usyk parte  all’attacco sin da subito mettendo al tappeto Russoche riesce a mascherare benissimo il colpo fingendo una scivolata sul ring ed evitando il conteggio dell’arbitro.

    Clemente Russo ©JACK GUEZ/AFP/GettyImages

    Clemente non si arrende, reagisce ai colpi dell’ucraino riuscendo a chiudere il round sotto 7-5 ma pari nel punteggio totale. Purtroppo però, il cambio di marcia mostrato in semifinale non avviene contro Usyk che inizia a doppiare benissimo i colpi dalla corta distanza disorientando Russo che mette qualche colpo ma finisce letteralmente la benzina quando ancora c’e’ ancora un minuto dalla fine del match, consegnandosi all’avversario che chiude meritatamente con il punteggio finale di 14-11.

    Comunque un grazie sincero a Clemente Russo che regala alla boxe italiana, e soprattutto allo sport italiano, il secondo argento consecutivo nella boxe ed in una delle categorie più prestigiose.

    Il sogno d’oro per il pugilato italiano non è comunque finito, l’ultimo giorno olimpico ci regalerà infatti la finale dei supermassimi dove il campione olimpico Roberto Cammarelle cercherà di difendere il titolo contro il padrone di casa Anthony Joshua in un match dove l’azzurro è chiamato ad una vera e propria impresa considerata la voglia matta dei giudici di regalare un oro alla Gran Bretagna.