Autore: Vincenzo Paliotto

  • Walter Mazzarri lascia il Napoli dopo 4 anni

    Walter Mazzarri lascia il Napoli dopo 4 anni

    Non è bastato un campionato a passo di record, in cui il Napoli conquista il 2° posto ed una nuova qualificazione alla Champions League. Walter Mazzarri ha annunciato al termine della gara persa all’Olimpico contro la Roma il suo divorzio dal sodalizio partenopeo, dopo quattro anni di soddisfazioni. Arrivato a campionato in corso nel 2009, Mazzarri ed il Napoli hanno conosciuto la loro strepitosa rinascita, con il club partenopeo catapultato dalla zona retrocessione ai quartieri alti del calcio italiano ed europeo. Tuttavia, l’allenatore di Piombino ha dichiarato probabilmente di aver bisogno di nuovi stimoli, così come li dovrebbe reclamare la squadra. Oltretutto, anche Fabio Capello ha sostenuto nel corso della sua carriera che un allenatore difficilmente in Italia può rimanere per più di 4/5 anni sulla stessa panchina. Altro che Ferguson e fedeltà incondizionata alla piazza. In Italia le panchine scottano indipendentemente se le cose vanno proprio bene o discretamente bene.

    Walter Mazzarri lascia il Napoli | © Giuseppe Bellini / Getty Images
    Walter Mazzarri lascia il Napoli | © Giuseppe Bellini / Getty Images

    Mazzarri ha ottenuto sulla panchina del Napoli risultati senza dubbio prestigiosi. Nel 2010 ha ottenuto la qualificazione all’Europa League. Nel 2011, invece, con il 4° posto in campionato ha brindato alla prima e storica qualificazione alla Champions League, sfumata peraltro ai supplementari contro il Chelsea. Nel 2012, a distanza di 22 anni, il Napoli ha quindi portato un nuovo trofeo nella sua bacheca, vincendo a Roma contro la Juventus la Coppa Italia. Quindi, nel 2013 è arrivata la qualificazione diretta alla Champions League, classificandosi al secondo posto alle spalle della sola Juventus.

    A Napoli la discussione calcistica intorno al nome del loro ex-allenatore è ormai da diverse settimane argomento di straordinaria quotidianità. Qualcuno si attendeva la conferma, altri invece davano per scontato il suo addio. I giocatori del Napoli hanno reso tanto sotto le indicazioni del loro tecnico. Alcuni di essi anche oltre i loro reali valori tecnici. Ma questo sarà più facile dirlo, quando il Napoli avrà iniziato una nuova avventura con un nuovo allenatore. Non a casa si parla di Rafa Benitez, un nome suggestivo.

    Ad ogni modo, Mazzarri lascia il Napoli, salutando con affetto i tifosi e la società. Il tecnico toscano dichiara di non aver preso ancora accordi con nessuno, ma le trattative intorno al suo ingaggio fremono ormai già da diverse settimane. Il valzer della panchine ha adesso un nome in più e tutto può accadere. Le maggiori indiziate ad usufruire delle sue prestazioni sembrano essere tre: Inter, Roma e Milan, ma nessuno si stupirebbe se una nuova chiamata arrivasse anche dall’estero.

  • Sir Alex Ferguson si ritira

    Sir Alex Ferguson si ritira

    La notizia è diventata ufficiale questa mattina, dopo qualche sentore che era emerso negli ultimi giorni. Sir Alex Ferguson, allenatore e simbolo del Manchester United, si ritira alla fine di questa stagione. Dopo 26 anni di onoratissimo servizio l’allenatore dei red devils mette la parola fine ad una carriera straordinaria. A 71 anni Ferguson, del resto, ha individuato il momento giusto per farsi da parte, mentre dalle parti dell’Old Trafford si scatena un vero e proprio toto-allenatore. A chi l’ingrato compito di sostituirlo? Il maggior candidato pare essere David Moyes dell’Everton, ma non è ancora una certezza. Infatti, ricorrenti nelle ultime ore sono diventati anche i nomi di Antonio Conte e di Josè Mourinho.

    Alex Ferguson ha vinto praticamente tutto con il Manchester United. Il suo palmarès è lungo, forse infinito: Premier League (13): 1993, 1994, 1996, 1997, 1999, 2000, 2001, 2003, 2007, 2008, 2009, 2011, 2013. – Coppa d’Inghilterra (5): 1990, 1994, 1996, 1999, 2004. – Coppa di Lega (4): 1992, 2006, 2009, 2010. – Champions League (2): 1999, 2008. – Coppa delle Coppe (1): 1991. – Fifa Club World Cup (1): 2008. – Supercoppa Uefa (1): 1992. – Coppa Intercontinentale (1): 1999. – Community Shield (10): 1990, 1993, 1994, 1996, 1997, 2003, 2007, 2008, 2010, 2011. Sono ben 38 i trofei vinti con il club inglese. Un primato difficilmente eguagliabile.

    Il ritiro di Sir Alex FergusonFerguson, scozzese, all’inizio della sua carriera di allenatore aveva inventato anche il mitico dell’Aberdeen, portato ai vertici nel calcio nazionale ed in Europa, con la vittoria in Coppa delle Coppe nel 1983, battendo a sorpresa in finale a Goteborg il Real Madrid. Poi il Mondiale poco fortunato alla guida della Scozia nel 1986 e quindi l’inizio dell’epopea con i red devils.

    Nel corso degli anni Ferguson si è poi trasformato da un semplice e comunque bravo trainer in un vero manager del calcio moderno. Un esempio da seguire per tutti in un calcio che si aggiorna a ritmi frenetici. Le sue scoperte fatte poi esplodere nella sua squadra sono state innumerevoli: Cristiano Ronaldo, Ruud Van Nistelrooy, Giggs e tanti altri ancora, persino Patrice Evra, che in Italia aveva giocato senza essere stato notato nel Marsala. Manchester ed il calcio perdono un protagonista eccellente.

  • Europa League, Benfica in finale 30 anni dopo

    Europa League, Benfica in finale 30 anni dopo

    Probabilmente non è un caso che due formazioni provenienti dai giorni della Champions League finiscono per ritrovarsi nella finale di Europa League. Il secondo torneo per importanza del calcio europeo ridà fiato alle ambizioni del Chelsea, la squadra Campione d’Europa in carica (altro…)

  • Copa Libertadores, tutto ancora da decidere nelle sfide degli ottavi

    Copa Libertadores, tutto ancora da decidere nelle sfide degli ottavi

     Mentre nel Vecchio Continente la Champions League si affaccia all’atto conclusivo con una finale tutta tedesca, dall’altra parte del mondo la Copa Libertadores ha iniziato la sua batteria di doppi confronti relativi agli ottavi di finale e le sorprese e lo spettacolo non sono senza dubbio mancate. La gran parte delle sfide degli ottavi di finale rimane ancora in bilico, dopo la gara di andata. Nessuna squadra al momento ha ipotecato il passaggio ai quarti di finale. I detentori del trofeo del Corinthians non a caso hanno perso alla Bombenera di fronte al Boca Juniors, in quella che era una riedizione della finale della scorsa edizione. Gli zeneises, in autentica crisi in campionato, hanno sciorinato una buona prova che quantomeno li hanno portati ad un successo di misura, grazie ad un gol di Nicolàs Blandi. Al Pacaembù sarà difficile, ma Carlos Bianchi ed i suoi hanno il diritto di crederci.

    Il Gremio, invece, si è imposto in casa ai colombiani dell’Independiente Santa Fè per 2-1, sfruttando l’ennesima prodezza di Edu Vargas, il cileno con poca fortuna nella sua esperienza al Napoli. A Bogotà la qualificazione sarà, però, tutta da giocare. Così come per il sorprendente Tigre, che a La Victoria ha battuto di misura, 2-1, l’Olimpia Asunciòn, rimandando ogni discorso possibile sulla qualificazione in Paraguay.

    Tifosi del Boca Juniors in delirio | ©Getty IMages
    Tifosi del Boca Juniors in delirio | ©Getty IMages

    E non si è fermata nemmeno la più grande sorpresa del torneo, quella dei peruviani della Real Garcilaso, che hanno vinto in casa contro il Nacional Montevideo. Un solo pareggio a reti inviolate si è registrato in Messico tra il Tijuana ed il Palmeiras. Il Verdao può avanzare ancora, anche se in Brasile è relegato nel campionato cadetto.

    L’unica squadra ad ottenere un successo esterno è stato, comunque, il Velez Sarsfield, che di misura ha sbancato il Marcelo Bielsa di Rosario, mortificando le ambizioni del Newell’s Old Boys. Altre due sfide mancano per chiudere il tabellone degli ottavi di finale. La squadra più brillante del torneo l’Atletico Mineiro attende, infatti, a Belo Horizonte il Sao Paulo, mentre il Fluminense viaggia in direzione Guayaquil, in Ecuador, per affrontare l’Emelec. Due sfide che regaleranno ancora emozioni.

  • Real Madrid, una storia in remuntada

    Real Madrid, una storia in remuntada

    Tutto sommato Josè Mourinho ha manifestato la propria fiducia in una remuntada, sulla carta in verità complicata, ai danni del Borussia Dortmund. L’ambiente del Santiago Bernabeu del resto è sempre particolarmente incandescente. Soprattutto nelle partite delle coppe europee, in cui le merengues hanno costruito storicamente buona parte dei propri successi. Colmare lo svantaggio di 4-1 al cospetto di un avversario del calibro del Borussia Dortmund non è cosa agevole, tuttavia il Real Madrid fa ricorso anche ai precedenti storici per dimostrare che in fin dei conti ogni risultato è possibile.

    La prima remuntada storica dei madridisti è targata Coppa dei Campioni 1975/76. Negli ottavi il Real perse per 4-1 in casa del Derby County, ma al Bernabeu passò con un roboante 5-1 dopo i tempi supplementari. Martinez e Santillana con una doppietta a testa e Pirri vanificarono il cospicuo vantaggio degli inglesi. Un altro ribaltamento emozionante si registrò nella Coppa UEFA del 1984/85 all’altezza degli ottavi di finale. Il Real perse per 3-0 a Park Astrid contro l’Anderlecht, ma a Madrid straripò con un 6-1 senza repliche. Con Butragueno sugli scudi autore di 3 gol, seguito da Jorge Valdano con 2 e da Sanchis con 1. Inutile si rivelò il gol dei belgi con Frank Arnesen.

    Josè Mourinho spera nella remuntada contro il Dortmund | © DOMINIQUE FAGET / Getty Images
    Josè Mourinho spera nella remuntada contro il Dortmund | © DOMINIQUE FAGET / Getty Images

    Una rimonta analoga si registrò, tuttavia, anche nella stagione successiva di Coppa UEFA del 1985/86, questa volta di fronte ai tedeschi del Borussia Moenchengladbach, che si imposero per 5-1 a Dusseldorf. Ma anche questa volta il Bernabeu fu teatro di una clamorosa remuntada. 4-0, infatti, vinsero i bianchi, con doppietta di Valdano e di Carlos Santillana, formidabile colpitore di testa.

    Tante altre sono state in realtà le rimonte del Real Madrid in coppa, anche se di dimensioni più contenute. Anche se contro il Borussia Dortmund ci vorrà ben altro che i ricorsi storici. Mourinho confida nel calore del suo stadio e nella voglia di riscatto della sua squadra, in una stagione altrimenti quasi fallimentare.

  • Il Napoli vicino alla Champions in attesa della riconferma di Mazzarri

    Il Napoli vicino alla Champions in attesa della riconferma di Mazzarri

    Dopo il roboante successo dell’Adriatico di Pescara, il Napoli sente ancora più vicina la qualificazione diretta in Champions League. A quattro turni dal termine del campionato gli azzurri possono legittimare senza eccessivi patemi il loro ritorno nell’Europa dei grandi, lasciando a Milan e Fiorentina la lotta per l’ultima piazza disponibile. Anche senza lo squalificato Edinson Cavani gli azzurri hanno imposto i loro ritmi sul terreno del derelitto Pescara e soprattutto confermato il loro buon momento di forma. Nelle ultime 6 partite i partenopei hanno messo in carniere ben 16 punti, concedendosi il pareggio, peraltro pesante, soltanto a San Siro contro il Milan.

    Tuttavia, mentre gli azzurri ed i suoi tifosi si godono una qualificazione quasi certa in Champions League, continua a tenere banco il mercato e le certezze o presunte tali del club napoletano. Le sorti di Edinson Cavani tengano in apprensione la tifoseria partenopea ed a questo punto anche le intenzioni stesse del suo tecnico Mazzarri, che puntualmente alla fine di ogni stagione riesce a tenere con il fiato sospeso i suoi tifosi ed il suo Presidente. Aurelio De Laurentiis si è detto ampiamente disposto a tenersi ben stretto il tecnico toscano, che però è entrato nella lista dei desideri sia della Roma che dell’Inter. E’ chiaro che Mazzarri, più che pensare al momento alle sue probabili contendenti, cerca di capire le reali intenzioni del suo Presidente anche nell’eventualità della cessione del Matador.

    Il Napoli  vittorioso sul Pescara | © Paolo Bruno / Getty Images
    Il Napoli vittorioso sul Pescara | © Paolo Bruno / Getty Images

    Cavani, che rientra domenica contro l’Inter per rimpinguare il suo bottino nella classifica dei marcatori, è il vero oggetto del desiderio dei grandi club europei e trattenerlo risulterebbe difficile non solo per il Napoli, ma per le attuali possibilità del calcio italiano. De Laurentiis, però, in tal caso pare fornire le giuste garanzie anche in caso di cessione dell’uruguagio. Il cartellino del Matador costa 63 milioni di euro e De Laurentiis, ottimo commerciante di Torre Annunziata, è uno che non fa sconti, in particolar modo per un pezzo pregiato come Cavani. Con o senza il suo bomber De Laurentiis promette un Napoli competitivo, anche perché c’è una Champions League da onorare nel migliore dei modi. Alla fine azzardiamo che anche questa volta De Laurentiis e Mazzarri troveranno il loro accordo all’ombra del Vesuvio.

  • Europa League, il Chelsea prenota la finale

    Europa League, il Chelsea prenota la finale

    Con una prova di grande carattere il Chelsea si prenota per la finale di Europa League di Amsterdam, imponendosi per 2-1 sul campo del Basilea, (altro…)

  • Champions League, a lezione di tedesco. Lewandowski travolge il Real Madrid

    Champions League, a lezione di tedesco. Lewandowski travolge il Real Madrid

    Dopo l’incredibile batosta subita dal Bercellona all’Allianz Arena per mano del Bayern Monaco, anche il Real Madrid è naufragato sotto i colpi impietosi del Borussia Dortmund, (altro…)

  • Europa League, l’attesa per le semifinali

    Europa League, l’attesa per le semifinali

     Mentre le semifinali di Champions League come logico calamitano le maggiori attenzioni dei media e dei tifosi, un’altra Europa si gioca comunque una fetta importante della propria stagione. Anche l’Europa League, infatti, è approdata all’altezza delle semifinali e giovedì mette in campo due sfide di indubbio interesse e di assoluto equilibrio. Il Benfica, infatti, rende visita al Fenerbahce nel catino del Sukru Saracoglu di Istanbul, mentre il Chelsea Campione d’Europa in carica va a sfidare la rivelazione Basilea al Saint Jakob. Due sfide che si presentano sulla carta equilibrate, anche se i valori tecnici ed il blasone dovrebbero far propendere i pronostici in questo caso per lusitani e londinesi.

    Il doppio confronto tra Fenerbahce e Benfica non rappresenta un inedito per le coppe europee. Turchi e portoghesi, infatti, vantano un precedente nella Coppa dei Campioni del 1975/76, non proprio da ricordare per il club di Istanbul. Il Fenerbahce allenato dal brasiliano due volte Campione del Mondo Didì venne battuto al Da Luz per 7-0, nella sconfitta più larga della sua storia europea. Nenè e Jordao siglarono entrambi una tripletta, mentre un’altra rete fu ad opera di Sheu. Era la prima stagione dei benfichisti orfani del grande Eusebio. Nel ritorno di Smirne i turchi conquistarono un platonico successo con la rete di Engin. Giovedì i turchi dovranno rendere la vita difficile a Cardozo e compagni soprattutto tra le mura amiche, prima di trovare un ambiente difficile a Lisbona.

    Ecco come saranno le semifinali: chi vincerà? | © FABRICE COFFRINI/Staff / Getty Images
    Ecco come saranno le semifinali: chi vincerà? | © FABRICE COFFRINI/Staff / Getty Images

    L’altra rivelazione della competizione è rappresentata dal Basilea, che riceve il Chelsea. Fondato nel 1893, il Basilea non si è mai spinto così lontano in una coppa europea. Il miglior risultato, infatti, era stato un quarto di finale nel 1974 in Coppa dei Campioni. I rossoblu uscirono per mano del Celtic soltanto dopo i tempi supplementari. Oltretutto il Basilea ha vinto anche 3 Coppe delle Alpi, che effettivamente fanno però poco effetto in un curriculum internazionale. Nel 2012 il Basilea ha battuto per 2-1 il Manchester United e nei quarti di Europa League ha estromesso l’ambizioso Tottenham. Un biglietto da visita importante da mostrare al Chelsea.

    Tra gli svizzeri, comunque, è da tenere d’occhio il veloce Mohamed Salah, trequartista egiziano classe ’92, prelevato dall’Al Mokawloon Al Arab. Ha fatto impazzire gli spurs e vuol ripetersi con i blues. Ma non sarà l’unico protagonista. Anche le semifinali di Europa League promettono scintille per uno spettacolo assicurato.

  • Van Persie ragala il 20° titolo al Manchester United

    Van Persie ragala il 20° titolo al Manchester United

     Il Manchester United si reimpossessa del titolo della Premier League, detronizzando i cugini del City, che nella passata stagione erano riusciti nell’impresa di interrompere l’egemonia degli ingombranti red devils. (altro…)