Autore: Vincenzo Aversa

  • Cannavaro:”Non esistono più i Totti o i Del Piero di una volta”

    Dopo l’eliminazione al Mondiale sudafricano, oltre a Lippi è toccato anche a Cannavaro analizzare la disfatta che ha visto la nazionale italiana protagonisti. “Una delle serate più brutte, nessuno si aspettava che finissimo ultimi nel girone e che ci fosse questa mancanza di gioco. Vincere il Mondiale era difficile, ma la speranza era di andare avanti il più possibile”, confessa amareggiato.

    Poi il prossimo giocatore dell’Al-Ahli, ricalca in qualche maniera, le dichiarazioni di Lippi e di Abete nei confronti dei giocatori lasciati a casa. Il riferimento a Balotelli e a Cassano (giusto per fare due nomi) è ovvio “Io con Antonio ho fatto due europei, ma non li abbiamo vinti e Balotelli è molto giovane. Fenomeni in giro non ce ne sono, non ci sono più i Totti, i Del Piero di una volta. Se qualcuno li ha visti li portasse”, sottolinea il capitano azzurro.

    Di certo grandi fenomeni come nelle altre nazionali per fare un esempio (Argentina e Brasile) non ce ne sono, ma sicuramente visti i problemi di concretizzazione e di costruzione di gioco, portare due  giocatori fra i più talentuosi in Italia, di certo non avrebbe guastato..

  • Moratti:”Mascherano? Costa troppo. Mi intriga Melo, Balotelli resta”

    Massimo Moratti, ai microfoni della Rai, comincia a sbilanciarsi sulle strategie dell’Inter per il prossimo mercato. Il presidente nerazzurro non si è stancato di vincere, anzi rilancia ancora la sfida all’Europa: “Vogliamo ripartire alla grande e vin­cere tutto anche la prossima stagione. In Ita­lia sono convinto che possiamo conquistare anche i prossimi due scudetti, ma per resta­re al top in Champions League servirà un col­po. Mascherano è forte, ma è improba­bile che arrivi. Costa troppo e non è detto neppure che il Liverpool lo venda. Melo? E’ un’idea che ci sta intrigando e sulla quale stiamo lavorando. Coutinho? E’ il nostro vero colpo, davvero un feno­meno. Tornerà ad inizio luglio e sarà la sor­presa dell’anno. Può giocare trequartista con Sneijder arretrato. Benitez è un tipo diverso da Mou­rinho e ci dovremo adattare, ma è bravo, un gran lavoratore, uno molto pignolo”.

    Il paragone con la Grande Inter non dispiace al numero uno di Corso Vittorio Emanuele. Le squadre erano diverse, ma avevano entrambe un Moratti al timone: “Formazioni diver­se, in epoche diverse. La famiglia Moratti evi­dentemente è destinata a regalare emozioni agli interisti”.

     Infine, c’è un accenno anche al mercato in uscita, un mercato che non riguarderà Balotelli e Milito: “Mario Balotelli è il nostro futuro, ricominceremo da lui. Mili­to? Non si muoverà. Maicon? Vediamo…”.

  • Avram Grant: “Il Real cambierà la filosofia di gioco di Mourinho”

    E’ stato prima il suo vice e poi ne ha preso il posto al Chelsea quando Mourinho è stato esonerato. Avram Grant ha appena firmato per il West Ham, dopo aver portato il Porthsmouth alla finale di FA CUP (persa contro il Chelsea ndr) e il quotidiano spagnolo AS chiede al tecnico israeliano un commento sullo Special One, visto che l’allenatore israeliano lo conosce molto bene:

    “Nonostante tutto quello che hanno scritto mi piaceva lavorare con lui. E ‘una brava persona, un tecnico organizzato, sa come usare la tecnologia per il calcio e ha la capacità di analizzare le partite. Pero’ la sua filosofia di gioco è conosciuta. Le sue squadre giocano un bel calcio, ma badano molto al sodo e meno allo spettacolo. A Josè piace molto la fase difensiva e parte da li nel costruire le sue squadre. Filosofia che al Real non è mai piaciuta. Basti pensare alla fine che ha fatto Capello. Ha vinto un campionato, ma non dava spettacolo e alla fine se n’è dovuto andare. Per questo motivo credo che sarà piu’ facile che il Real cambi la filosofia di Josè e non il contrario.” Sarà interessante vedere se davvero Mourinho si “piegherà” al volere della casa Real...

  • Muntari: “Il sogno continua anche con la nazionale, stagione fantasica.

    Ieri sera con sul Ghana ha perso contro la Germania ma, grazie alla contemporanea sconfitta della Serbia contro l’Australia per 2-1, Sulley Ali Muntari, centrocampista dell’Inter, potrà continuare la sua avventura mondiali con la sua nazionale. Il ghanese subentrato ieri al minuto 64, ha espresso tutta la sua felicità per la qualificazione agli ottavi: “È una stagione fantastica.  Con l’Inter abbiamo vinto tutto, e ora il sogno sta continuando ai Mondiali. Abbiamo perso con la Germania, ma per fortuna abbiamo passato il turno. Raggiungere gli ottavi di finale era importante per noi e per l’intero popolo africano che ora gioisce”.

    Negli ottavi il Ghana affronterà gli USA, squadra da prendere con le molle e Sulley lo sa:  “Ai Mondiali nessuna partita è facile. Adesso pensiamo agli Usa, dopo pensaremo al resto”. Infine un commento sul diverbio avuto qualche giorno fa con il ct serbo Miroslav Rajevac: “Dopo il match con l’Australia eravamo nervosi ed e’ successo qualcosa nello spogliatoio ma abbiamo fatto pace. Dobbiamo andare avanti per il Ghana”.

  • Le comproprietà più bollenti. Domani alle 19 suona il gong

    Le comproprietà più bollenti. Domani alle 19 suona il gong

    Un gioco per i direttori sportivi, un tormento per i calciatori, un affare per i procuratori. Il triangolo delle comproprietà è un po’ come quello delle Bermuda: esercita il fascino di una zona misteriosa nel quale molti entrano ed alcuni rischiano di non uscirne più tra una vita divisa in metà e destini decisi alle buste. Questo è l’eterno circo della comproprietà che ogni anno, a fine giugno, fa impazzire gli operatori di mercato come un Risiko senza eguali. Nessun’altra lega calcistica al mondo, infatti, prevede l’esistenza di un giocatore diviso al 50% tra due club. La scadenza è fissata per domani pomeriggio, nel caso non si trovi un accordo, le due società saranno costrette a ricorrere alle famose “buste” che dovranno essere consegnate entro il 30 giugno. Ecco i nomi più caldi dei giocatori in comproprietà.

    Il protagonista dei giocatori “divisi a metà”  sarà sicuramente il difensore Leonardo Bonucci, il cui cartellino diviso a metà fra Bari e Genoa, è conteso anche da Inter e Juventus. Teoricamente parlando, la Juve, potrebbe avere un lieve vantaggio su i nerazzurri, perchè potrebbe consentire definitvamente il passaggio di Criscito al Genoa, e nell’altro caso di Paolucci al Bari. A proposito di Inter, i nerazzurri hanno riscattato definitivamente i due baby Mariga e Biabiany dal Parma. Parma che crescerà Paloschi, e anche Galloppa, per cui il Siena ha concesso il rinnovo della comproprietà. Due decisioni importanti dovra prenderle pure l’Udinese che si contenderà Marco Motta con la Roma, e Salvatore Masiello con il Bari. La Roma, con ogni probabilità si prenderà Curci dal Siena, per girarlo alla Sampdoria, che ha riscattato Tissone e Rossini dall’Udinese.

    Infine, il Milan, che si contenderà con il Cagliari il difensore Astori. In vantaggio sulla trattativa sembrano essere i sardi, che con molta probabilità si giocheranno la carta Lazzari.

  • Zamparini: “La Juventus è da quinto posto”

    Il vulcanico presidente del Palermo Maurizio Zamparini ci ha sempre abituato a dire senza mezzi termini ciò che pensa. Anche questa volta, intervistato in merito alla trattativa smufata che avrebbe portato il difensore Kjaer in bianconero, non risparmia frecciatine alla nuova dirigenza della Juventus: “Mi dispiace che Marotta non sia convinto di prendere Kjaer – dice ai microfoni di Reterete24 – Gli preferisce uno che vale la metà. La Juventus sta costruendo una squadra da quinta posizione in classifica».

  • Cavani: “Voglio l’Inter, Benitez è il numero uno”

    Una clamorosa indiscrezione giunge da Palermo. Arriva da Edison Cavani, attaccante uruguaiano, che finalmente, dopo tantissime voci di mercato, esprime la sua volontà di giocare con la maglia nerazzurra il prossimo anno.

    Io voglio solo l’Inter. Posso essere il Rooney nerazzurro. In attacco posso ricoprire ogni ruolo“, ha dichiarato il centravanti rosanero, che già a gennaio fu vicino a vestire la casacca degli attuali campioni d’Europa.

    “Il presidente Zamparini – ha proseguito Cavani – è come un padre, ma anche un abile commercialista. Dalla mia cessione e da quella di Kjaer incasserebbe tantissimi soldi. Benitez? E’ un numero 1, un allenatore che sa come si vince e che è abituato a lavorare in club prestigiosi. Mi pare una scelta in linea con le ambizioni dell’Inter”.

    Ora che Cavani ha chiarito la sua posizione, resta da vedere cosa ne pensa il suo presidente Maurizio Zamparini, che più volte ha confermato il suo interesse per il giovane centrocampista nerazzurro Khrin, che potrebbe rientrare nella trattativa come contropartita, viste le enorme cifra che richiede per cedere il suo gioiellino (23 milioni di euro).

  • Hidalgo: “Burdisso resterà a Roma e su Milito…”

    Fernando Hidalgo, intervistato da calciomercato.it, ha fatto il punto sulla trattativa che dovrebbe portare Nicolas Burdisso a Roma e sulla situazione legata al rinnovo contrattuale di Milito. Per Burdisso Hidalgo si mostra ancora fiducioso: “Non sono pessimista nemmeno dopo l’incontro con Branca. Sono convinto che alla fine il buon senso e gli ottimi rapporti tra Inter e Roma porteranno alla sua permanenza in giallorosso, dove è riuscito a conquistarsi il Mondiale e la possibilità di fare bene con la Nazionale, come nella partita di ieri”.

    Ma Hidalgo ha parlato anche di Milito, sempre più vicino a legarsi a vita all’Inter: “Oggi sentirò Diego per comunicargli quanto mi ha detto Branca, ieri ho preferito non disturbarlo. Rinnovo fino al 2014? Vedremo, ancora non si è parlato con precisione di durata“.

  • Inter: terminato l’incontro per Milito. Hidalgo:”Accordo trovato”

    E’ terminato l’incontro tra l’agente di Milito e Burdisso, Fernando Hidalgo, e Marco Branca. Al termine del colloquio, che si è svolto nella sede nerazzurra, il manager si è espresso sull’esito relativo a Diego Milito e Nicolas Burdisso. Per quanto riguarda l’attaccante, l’accordo sul ritocco dell’ingaggio è stato trovato senza problemi, come Hidalgo ha confermato: “Posso ritenermi soddisfatto, Milito voleva rimanere all’Inter e la società nerazurra lo ha capito. Erano interessati a lui numerosi club, ma l’Inter ha capito la situazione. Parlerò con lui appena possibile per comunicargli com’è andata”.

    Meno soddisfatto, invece, l’agente per quanto concerne il discorso Burdisso: “Il giocatore vorrebbe rimanere a Roma, questo è evidente, ma l’Inter ha avanzato richieste molto alte e queste vanno rispettate. Vedremo cosa succederà, altrimenti potrebbe anche rimanere in nerazzurro”. Sembra che Branca abbia informato Hidalgo della proposta economica avanzata dal Manchester City, decisamente più alta rispetto a quanto vorrebbe investire la Roma. Situazione che complica non poco la permanenza di Burdisso in giallorosso.

  • Boninsegna:”L’Italia gioca male, il modulo è da cambiare”

    «La nazionale sta giocando male, è forse il modulo di gioco che non paga e che Lippi continua ad adottare, si deve cambiare. Su Gilardino si sono concentrate tutte le colpe ma è la squadra che non sta giocando bene e ci manca qualche giocatore di personalità».

    Roberto Boninsegna commenta così il Mondiale dell’Italia in Sudafrica dopo i due pareggi per
    1-1 contro Paraguay e Nuova Zelanda, in vista della gara decisiva contro la Slovacchia per il passaggio del turno. «All’Italia manca un uomo che salta l’avversario, Montolivo e De Rossi stanno giocando bene ma hanno altre caratteristiche rispetto ad esempio ad uno come Kakà -aggiunge Bonimba a Radio Anch’Io Lo Sport-. Ai miei tempi se incontravo una squadra non blasonata potevo sperare di fare qualche gol in più, è vero che ora squadre non preparate tatticamente non ci sono più ma si vede che fanno comunque fatica, come la Nuova Zelanda. Giocano solo sul fisico e non bisogna andare su questo piano di scontro altrimenti si avvantaggiano loro».

    L’ex attaccante della nazionale non si spiega le molte difficoltà incontrate dalle nazionali europee. «Squadre come la Spagna fanno fatica, come l’Italia, l’Inghilterra e la Germania è una cosa inspiegabile. Certo giocano in altura, il pallone da fastidio, ma c’è per tutti. Forse -conclude- l’ambientamento in Africa le nazionali europee lo sentono più di altre. Speriamo che l’Italia torni dove gli compete».