Autore: Vincenzo Aversa

  • Eto’o: Chelsea favorito, ma avranno molte pressioni

    Intervistato dal tabloid inglese News of the World, l’attaccante nerazzurro Samuel Eto’o si è soffermato sulla grandissima sfida di martedì che vedrà Chelsea ed Inter fronteggiarsi a ‘Stamford Bridge’. In merito, il camerunense ha le idee molto chiare sulla partita: “Il Chelsea è favorito, la pressione sarà sui padroni di casa. Ogni minuto che passerà senza un gol aggiungerà ulteriore pressione, loro sentiranno la tensione. Quel che ho detto non significa che saremo difensivi, sarebbe un grave errore. Attaccheremo dall’inizio, se vinceremo questo match potremmo anche vincere la Champions, ne sono certo”.

    Poi, l’ex Barcellona rivela di aver parlato con l’amico africano Drogba: “Ho detto a Drogba che creeremo dei problemi al Chelsea e che loro dovranno produrre il loro miglior gioco per batterci, ma a dir la verità speravo che questa partita fosse la finale del Bernabeu, non abbiamo comunque paura del Chelsea. Cercheremo di ripetere il livello mostrato all’andata”, ha concluso

  • Inter, contro il Chelsea: Cordoba terzino, Zanetti a centrocampo, Motta Ok

    Jose Mourinho, da quanto emerge nelle ultime ore, sembra che schiererà nella formazione anti-Chelsea Zanetti a cantrocampo, in difesa nel ruolo di terzino spazio a Ivan Cordoba,  Santon ancora out sembra non poter recuperare. Motta è ok, Sneijder ha la febbre ma ce la farà entro martedì,per quanto riguarda l’attacco  spazio alla coppia Eto’o Milito, mentre si deciderà solo oggi se Balotelli partirà con la squadra a Londra.

  • Inter: un silenzio assordante.

    Un silenzio assordante quello di Mourinho, che ha dichiarato di non parlare se non prima della partita contro il Chelsea, il portoghese che abbandonò le conferenze in campionato dopo l’esito della pesante squalifica che avvenne per il gesto delle manette rifilato all’arbitro durante la partita contro la Sampdoria. In quell’occasione vinse il carattere dell’Inter che pur rimanendo in 9 disputò una partita di carattere ed agressività, una partita che pareggiò ma che valse come una vittoria.

    Mourinho probabilmente dopo queste 4 settimane di pausa, di riflessione si aspettava di ritrovare un inter compatta come sempre, invece a 3 giorni di distanza dal match più importante dell’anno, l’immagine di un inter esausta, in piena difficoltà. Un silenzio assordante, un patrimonio di punti dilapidato in pochi giorni, un patrimonio gestibile, ma non gestito. Molti vorrebbero sentire Mourinho, i tifosi, i giornali, gli opinionisti, per chiedere quanto meno un parere su un inter che in 4 anni non aveva mai affrontato un periodo di simile difficoltà, certo ci sono degli alti e bassi per tutti, ma un Inter caratterialmente in difficoltà non la si era mai vista.

    Ora per l’Inter si avvicina il momento più importante della stagione, il momento più importante in un periodo difficile, come un pugile suonato che deve dare il meglio di sè, in un periodo non certo positivo. In molti vorrebbero chiedere: Mister cosa succede?, di certo conoscendo il carattere del tecnico lusitano ,la risposta la darà sul campo.

  • Balotelli cambia procuratore, L’Inter osserva…

    Sempre lui, al centro della attenzioni, della polemiche, dei complimenti, Mario Balotelli, non un uomo qualunque, fa sempre parlare di se, nel bene o nel male, questa volta dopo i corteggiamenti alla nazionale italiana, cambia procuatore, indovinate chi? Mino Raiola. 

    Aria di sfida fra lui e la dirigenza nerazzurra, ritorna il nome del procuratore Ibrahimovic e di Maxwell, quest’ultimo giocatore valido lasciato andare per pochissimi milioni, nonostante quest’anno avrebbe trovato spazio (chissà come mai). Non è un caso, che la dirigenza nerazzurra non è mai andata d’accordo con il procuratore, i mal di pancia di ibrahimovic a fine stagione ne sono un esempio, i tira e molla di Raiola che avrebbe spinto ibrahimovic ad andarsene se moratti non avesse gli ritoccato l’ingaggio, tenelovele etc.. Tanti, ma tanti indizi possono far pensare ad una sfida se non ad un abbandono di Balotelli, le prime parole di Raiola: “Non porto via Balotelli anche se ho ricevuto molte chiamate“, l’intervista a Caliendo (procuratore di Maicon): “se ha scelto raiola andrà via a fine stagione. queste dichiarazioni sono la prova di una grande guerra che durerà fino al prossimo 31 Agosto, solo arrivati in quella data sapremo se Balotelli sarà ancora un  giocatore dell’Inter.

  • Balotelli cambia procuratore, passa a Raiola

    Il fratello di Mario Balotelli ha annunciato che non sarà più il procuratore del giocatore nerazzurro e che quindi il compito spetterà a Mino Raiola già procuratore di Ibrahimovic e Maxwell, da ricordare che non è stato ben accetto nella società nerazzurra ed ha causato parecchi problemi al club di Massimo Moratti.

  • Mihajlovic:”Mourinho mi piace molto, campionato riaperto e su Ibra”

    Mihajlovic torna parlare ai microfoni per la partita che vedrà impegnato il suo catania contro l’Inter, squadra in cui ha militato sia come giocatore che come vice di Roberto Mancini. Tra le molte domande che riguardano il campionato spicca anche quella su Mourinho, Mihajlovic infatti “a sorpresa” dichiara di aver cambiato idea sullo Special One; Ecco le dichiarazioni integrali del Serbo:

    Mihajlovic, lo sa che tra due giorni mezza Italia tiferà per il Catania?
    «Milanisti e romanisti, probabilmente, ma io non posso pensare allo scudetto. Io devo sal­vare questa squadra, perché se lo merita»

    Per lei quella contro l’Inter è la partita del cuore.
    «Una delle partite del cuore, perché quando incontro la Lazio o la Sampdoria le emozioni sono le stesse. Squadre a cui ho legato la mia vita. Ma in campo i sentimenti non possono trovare spazio. L’Inter vuole lo scudetto, il Catania vuole la salvezza».

    Meglio incontrarli ora che non volano più.
    «Questo non lo so, è difficile scegliere il mo­mento più opportuno per affrontare un’av­versaria. L’Inter è talmente forte, che fa pau­ra davvero. Però…».

    Però?
    «In questo momento il Catania può battere chiunque, perché sta bene».

    Vuole riaprire la lotta per lo scudetto, pro­prio lei ex interista?
    «La lotta si è già riaperta da qualche setti­mana, ormai quattro punti di vantaggio non sono più una garanzia. Io, alla Lazio, ho per­so lo scudetto con nove punti in più e l’ho vin­to quando di nove punti ero sotto. Voglio vin­cere, mi auguro per il presidente Moratti e per i tifosi nerazzurri che l’Inter conquisti il titolo».

    Milan o Roma, dietro all’Inter?
    «Oggi dico Milan, ma in una settimana può cambiare tutto. Occhio alla Roma».

    Ma perché l’Inter, in volata, ha sempre il fiatone? E’ successo anche all’epoca di Man­cini.
    «Nel suo dna, evidentemente, ha la sofferen­za come destino. Ma non solo: è la Champions la vera ossessione dell’Inter, ormai da anni. Lo scudetto, adesso, lo danno quasi per scon­tato, rappresenta il minimo per i nerazzurri».

    Neanche Mourinho si è avvicinato al­l’obiettivo.
    «Lui ha preso una squadra molto forte, che aveva iniziato un ciclo importante, e l’ha rin­forzata in modo spaventoso. E’ stato bravo a farsi comprare da Moratti i giocatori che vo­leva. Ora se la gioca contro il Chelsea: ha un piccolo vantaggio, può sfruttarlo».

    L’Inter ha cambiato la panchina proprio per vincere la Champions, ma per ora non si sono visti grandi progressi.
    «Io dico la verità: appena arrivato in Italia, il tecnico portoghese mi stava sulle scatole, non sopportavo i suoi comportamenti. Ora ho cambiato idea, per me è un grande personag­gio. Lo stimo».

    Si spieghi meglio, per favore.
    «Lui tratta male i suoi interlocutori, spes­so chiunque si trovi davanti a lui, a volte prende in giro anche voi giornalisti, ma tutto gli viene permesso. Lo dico in senso buono: quindi alla gente piace. Faccio un esempio: se in Serbia si esponesse così e usasse le stes­se tecniche di comunicazione, non durereb­be più di un mese. Chiedete a Zenga cosa gli è successo: due dichiarazioni fuori dalla nor­malità ed è dovuto andare via da Belgrado».

    Viva Mourinho, allora.
    «E’ giusto che faccia così, mi piace sempre di più. Se se ne andasse, mi dispiacerebbe. Aspetto sempre con curiosità di vedere che cosa dice o che cosa combina».

    A proposito di gente che se n’è andata: si aspettava il divorzio tra Inter e Ibrahimo­vic?
    «Sì, perchè Ibra non può stare più di due o tre anni in una squadra. Dopo questo perio­do, non sopporta più i compagni e i compagni non sopportano più lui. Un tipo alla Bobo Vie­ri, insomma: straordinari campioni, ma dif­ficili».

  • Dirigente Flamengo: Quando Adriano incomincia a bere, non riesce più a smettere.

    Marcos Braz attuale dirigente del Flamengo, squadra il cui milita l’ex interista Adriano Leite Ribeiro, torna a parlare ai microfoni di una radio locale ed ammette che Adriano non è ancora uscito dal tunnel dell’alcool, motivo per il quale aveva abbandonato l’Inter per rifugiarsi e ritrovare un po di tranquillità nel suo paese: “Il centravanti ha saltato l’allenamento di Venerdì, poi è arrivata la lite con la sua ex compagna in una festa” Risponde poi alle voci che attualmente vedrebbero Adriano dipendente da stupefacenti “È un assurdità”, Taglia corto “Magari l’alcool è considerato al pari della droga, ma è una cosa diversa” Ribadisce.

  • Milito: Genoa ha dimostrato che si può pareggiare anche in 11 contro 11, ma La Russa lo punzecchia

    Diego Milito ancora una volta spende parole al miele per la sua ex squadra e punzecchia invece “gli ex cugini rossoblù”: “il Genoa ha dimostrato che si può pareggiare anche in 11 contro 11”. Dice il giocatore dell’Inter. Dopo aver punzecchiato però incassa una critica da parte del ministro della difesa La Russa, noto tifoso interista:“Milito domenica  ha giocato la più brutta prestazione della stagione, si vede che è ancora troppo innamorato del Genoa…”

  • Julio Cesar: Imparato molto da incidente, a Londra paro tutto e ci qualifichiamo

    Julio Cesar, il portiere dell’inter a due settimane dall’incidente in auto che lo ha coinvolto, torna a parlare ai microfoni:  “Ero in macchina con la moglie di un mio amico, ho accelerato perchè volevo sentire il rombo della macchina e poi ho perso il controllo, per un attimo ho pensato che potesse succedermi qualcosa di grave sia a me che alla mia amica, poi per fortuna è andato tutto per il verso giusto,  stavo per rovinare due vite tutto per una stupidaggine ma ora vado piano, per esempio l’altro giorno ero in macchina con Lucio e gli ho chiesto di rallentare perchè avevo paura della velocità.” – aggiunge l’estremo difensore -, che di sicuro non ha paura della sfida contro il Chelsea: “All’andata ho preso un goal strano, ma a Stanford paro tutto e ci qualifichiamo”.

  • Milan: in 5 giorni il destino della stagione

    5 giorni sconsigliati per i deboli di cuore, infatti da qui a mercoledì saranno i giorni della verità per la banda rossonera, una squadra che è chiamata a tirare fuori tutte le energie nescessarie per proseguire gli obiettivi prefissati ad inizio stagione.

    Ore 20.45, fischio d’inizio per Roma-Milan, stadio olimpico, la partità stabilira in caso di vittoria del Milan il ruolo di anti-Inter, il campionato sarebbe definitivamente riaperto,  nonostante il predominio interista nei due derby. Nel caso di vittoria romanista il campionato rimarrebbe semi-chiuso e le sorti per lo scudetto si decideranno (ammesso che l’inter vinca sempre) nello scontro diretto contro i nerazzurri, nel caso di pareggio il campionato, visto il rendimento dei nerazzurri capaci di vincere anche con mezza squadra fuori, sarebbe definitivamente chiuso.

    Mercoledì 10, stadio Old Trafford di Manchester, il Milan è chiamato ad un impresa, un impresa difficile visto il rendimento nel proprio stadio della squadra di casa, ancor più difficile se si pensa che il Milan debba vincere con 2 goal di scarto,  questo è il grande calcio, imprese difficili ma non impossibili.