Autore: Davide Cotzia

  • Il National spelling Bee: uno sport nazionale per i più piccoli.

    Il National spelling Bee: uno sport nazionale per i più piccoli.

    Se c’è una cosa che adoro degli americani è la loro capacità di trasformare ogni cosa in un evento mediatico seguito a livello mondiale. Si perché giovedì scorso i migliori atleti d’elite di tutto il mondo hanno preso luogo ad una delle sfide più estenuanti di tutti gli sport. Voi vi chiederete di cosa stiamo parlando? Naturalmente delle finali della National Spelling Bee, una gara annuale di spelling che si tiene ogni anno negli Stati Uniti, precisamente a Washington DC, durante la settimana successiva al Memorial Day. Sebbene la maggior parte dei suoi partecipanti sono studenti di numerose scuole sparse per il territorio americano, negli ultimi anni l’evento ha preso una tale importanza da coinvolgere studenti provenienti da paesi come: la Repubblica popolare della Cina; Ghana; Giappone; Bahamas e Canada. Da quando, ESPN, il  canale d’eccezione prettamente dedicato ai vari sport ha deciso di trasmettere le gare della manifestazione annuale, BEE come viene chiamato dagli appassionati,  ha formato in maniera indissolubile un legame molto stretto con il mondo dello sport.

    Sunjoe e Hathwar i due vincitori dello spelling bee|Foto Twitter/Il Pallonaro
    Sunjoe e Hathwar i due vincitori del National Spelling Bee|Foto Twitter

    Dunque vediamo nel dettaglio come si compone questa gara annuale di spelling: i partecipanti non possono avere più di 15 anni compiuti entro una data ben precisa prima della competizione; inoltre gli studenti non devono superare la terza media prima di raggiungere il numero massimo previsto per le finali ossia 281 molti studenti si affrontano nelle fasi preliminari all’interno delle loro scuole e distretti di appartenenza; i preliminari si decidono tramite un test di 45 minuti da affrontare su di un computer che esporrà 24 domande tratte dal vocabolario.

    L’arrivo alle semifinali e finali non è cosa da poco in quanto solo ottenendo una serie di punteggi decisamente alti e ovviamente non facendo errori di ortografia i migliori studenti possono finalmente accedere alla parte più entusiasmante del torneo, quella appunto ripresa in diretta nazionale sulle reti ESPN. Diciamo che le pressioni che questi ragazzi dell’età media sui 13 anni affrontano pressioni così grosse in queste prove di ortografia che neanche Lebron James potrebbe spiegare quando ottenne il suo secondo anello per il campionato dello scorso anno.

    Le finali sono rigorosamente orali a differenza delle parti preliminari che abbiamo accennato vengono affrontate informaticamente. Il formato utilizzato risulta piuttosto semplice: uno speaker da lettura di una determinata parola presa direttamente dal dizionario Webster New International. Il concorrente ha due minuti per fare domande che si concentrino sulla scrittura ed il significato della parola. Avviata l’ortografia la sequenza pronunciata non può essere modificata quindi se si compie un errore il concorrente viene eliminato, una corretta ortografia porta al turno successivo. Per la cronaca il torneo quest’anno si è concluso con un doppio vincitore fatto che non avveniva dal lontano 1962. È la quarta volta che due concorrenti si dividono il primo posto, medaglie e ovviamente la bellezza di $ 30.000. Ansun Sujoe 13 anni di Fort Worth in Texas e Sriram Hathwar 14 anni di Corning nei pressi di New York sono gli straordinari ragazzi co-campioni di spelling bee.

  • Nba playoff 2014: Miami vince gara3, Spurs-Thunder finisce 97-106

    Nba playoff 2014: Miami vince gara3, Spurs-Thunder finisce 97-106

    Miami vince Gara3 e porta la serie degli Nba playoff 2014 sul 2-1. Indiana questa volta ha subito il “calore” degli Heat che hanno dominato per tutto il match vincendo 99-87. Mentre i Pacers cercavano di radunare le idee e tornare ad essere la squadra che si era visto in Gara1, grande e compatta con qualità e tecniche che hanno permesso la schiacciante vittoria su Miami, Ray Allen pensava a infilare una raffica di tre punti nella ripresa del quarto tempo. Indiana era partita decisamente bene con 15 punti nel primo tempo influenzati da quel grande uomo che è Roy Hibbert mentre Lebron e compagni provavano a ridurre lo scarto segnando solo 14 punti nel 1/4. Miami deve aspettare il 2/4 per diminuire  il margine di quattro punti ed iniziare a produrre un netto contropiede con nove punti in avanti nel 3/4. Wade e Lebron producono  22 punti combinati nel 3/4 mentre il motore di Indiana va lentamente a spegnersi e con lui anche Paul George, idolo di Gara1, che finisce Gara3 con 17 punti in 5 riprese senza dimenticare che George ne arrivava da un infortunio alla testa  subito in Gara2 dopo uno scontro con Wade. Dunque Ray Allen è tornato il mercenario dalla lunga distanza per il quale Miami l’aveva voluto così tanto. Certo in questa fase di carriera Allen non è stato lucido ma sicuramente esce nei momenti di bisogno e ieri sera contro Indiana il fotogramma finale è stato tutto per lui. Il problema principale per Indiana risulta quasi sempre l’attacco con 17 palle perse di cui 12 perse solo nel 1/4 e 8  nel 2/4.

    Un momento del match Miami-Indiana|Foto Twitter
    Un momento del match Miami-Indiana|Foto Twitter

    Ho detto quasi sempre perché non c’è molto da dire sull’equilibrio del quintetto offensivo dei Pacers mentre se vorrà vincere Gara4 all’American Arlines Center, dove gli Heat sono imbattuti, dovrà scrollarsi di dosso la stanchezza e la frustrazione mentale di piccola squadra. Nell’altra finale di Conference giocata ieri sera tra San Antonio Spurs e Oklahoma City Thunder le cose non sono andate come si pensava. Gli Spurs in vantaggio 2-0 nella serie si sono fermati davanti al blocco dei Thunder per 97-106. Oklahoma aveva bisogno del giusto stimolo e questo è arrivato grazie al rientro da un infortunio dello strepitoso Serge Ibaka ala grande definito il “tuono” dei Thunder. Se analizziamo i precedenti match la facilità di arrivare a canestro per gli Spurs è stata a dir poco semplice con un Tony Parker formato guidatore, San Antonio ha attaccato una difesa senza un punto fermo. In gara3 le cose sono cambiate questo grazie ala presenza di Ibaka sulla linea di fondo che ha notevolmente ridotto questo vantaggio per gli Spurs. La presenza del congolese in Gara3 ha inoltre diminuito la forza di Tony Parker che nelle prime due serie ha avuto una media di 16-29 , punteggio che è sceso notevolmente a 4-13 nel complesso con Ibaka nei paraggi. Ora che i Thunder hanno riaperto la serie sul 2-1 ci viene da chiederci se riusciranno a rispondere alla chiamata e portare avanti il sogno che la city  sta da tempo aspettando? Lo vedremo domani sera in Gara4, intanto oggi ore 02,30 ennesimo scontro tra Miami e Indiana per aggiudicarsi la finale.

     

  • Nba playoff 2014 il gioco si fa duro…

    Nba playoff 2014 il gioco si fa duro…

    Gli NBA playoff 2014 sono giunti alla fase più importante e da qui in avanti vedremo le possibili contendenti al titolo. Negli ottavi di finale non abbiamo visto grosse sorprese: dalla Eastern Conference con Indiana; Atlanta; Chicago; Washington; Toronto, Brookyn; Miami e Charlotte sono uscite le due squadre che hanno dominato per l’intera stagione la loro conference, Indiana e Miami. Dalla parte opposta degli Stati Uniti San Antonio supera agevolmente Dallas e Portland e dovrà vedersela per la finale di Western Conference contro gli Oklahoma City Thunder reduci dalla vittoria 4-2 sui Clippers di Blake Griffin.

    Lebron james dei Miami Heat|Foto Twitter|Il Pallonaro
    Lebron james dei Miami Heat|Foto Twitter|Il Pallonaro

    Mentre gli addetti ai lavori si chiedono se la finale sarà Spurs-Heat dove l’anno scorso uscì vincitore proprio la squadra di Miami, le restanti squadre reduci del campionato stanno già preparando le nuove mosse in vista del prossimo anno: i Golden State Warriors arrivati agli ottavi di finale, danno un segno di cambiamento con la rottura del contratto con il coach Mark Jackson e trovano l’accordo con il veterano Steve Kerr, coach di grande esperienza prima come giocatore e vincitore di 5 anelli e successivamente come vice di Phil Jackson ai tempi in cui i Bulls erano trascinati dall’irresistibile Michael Jordan; i Brooklyn Nets stanno cercando una certa flessibilità per il loro futuro. Il progetto del magnate russo Mikhail Prokhorov di far crescere la squadra di Brooklyn è ancora lontano.

    Stracciati per 4-1 contro i Miami alle semifinali di conference, ora bisognerà chiedersi se riusciranno a chiudere i contratti in scadenza di giocatori come Paul Pierce,  richiamato all’ordine da quel di Boston, e se Kevin Garnett che lunedì prossimo compirà 38anni non deciderà definitivamente che forse è il momento di ritirarsi. Mentre per i Clippers il capitolo finali si doveva chiudere in modo diverso con un coach Doc Rivers, al primo anno a Los Angeles, che urla al complotto arbitrale proprio in quella gara5 dove le cose potevano andare davvero in discesa contro i Thunders. Tornando alle finali di conference tutto è pronto per il via libero: vedremo Pacers-Heat iniziare la lunga serie Domenica alle ore 03.30pm; mentre per vedere i Thunder-Spurs si dovrà aspettare fino a Lunedì alle 09.00pm.

  • Basket Ncaa, Uconn vince il titolo nazionale 2014

    Basket Ncaa, Uconn vince il titolo nazionale 2014

    Contro ogni pronostico i Connecticut Huskies vincono il campionato nazionale NCAA battendo i favoriti Kentucky Wildcats 60-54.  Per gli Huskies è il loro secondo titolo in quattro anni ed il merito di tutto questo va certamente dato al play Shabazz Napier. Per lui si conclude una stagione fantastica nel vero senso della parola: nominato migliore giocatore dell’anno ACC per Napier non è stato un percorso facile ma la sua risalita è stata una vera storia americana.

    Matricola e par-time durante il primo titolo per gli Huskies nel 2010-2011 è riuscito l’anno dopo a diventare giocatore insostituibile e a tempo pieno per la squadra del Connecticut. Shabazz entra definitivamente nella storia con un campionato svolto sulla media dei 17,9 punti, 5,8 rimbalzi e 4,9 assist a partita con un 40,3 di percentuale per i tentativi da tre nelle sue partite.
    Come molti media americani hanno sottolineato questa finale non ha solo aggiudicato il titolo ad un college nettamente inferiore sul piano tecnico ma ha posto fine alla politica sempre spesso evidenziata dalla NCAA di concetto “studente-atleta” dato che abbiamo visto due college dallo stile profondamente diverso: Kentucky con un quintetto modello di freshmen guidati dalla solida esperienza di coach John Calipari pronti allo sbarco in terra NBA,  mentre Connecticut ne arrivava da una serie di problematiche interne tra cui diversi scandali accademici con evidenti ripercussioni sull’andamento sportivo.

    I quasi 80mila spettatori presenti alla finale all’AT&T Arena sono stati quindi la giusta risposta per far accendere l’entusiasmo e tornare a parlare solo ed esclusivamente di basket. La cronaca è un copione già visto in questa stagione per Kentucky. Huskies domina per quasi tutto il primo tempo,  la presenza di Napier si fa subito sentire con 15 punti e aprendo così il vantaggio per 30-15 .

    Shabazz Napier esulta |Foto Twitter
    Shabazz Napier esulta |Foto Twitter

    La mano del coach ed ex play NBA Kevin Ollie fa il resto posizionando ottimamente le marcature che limitano i talenti dei Wildcats. Per la squadra di Calipari che ha fatto da inseguitrice per tutta la partita con numerose palle perse non bastano i vari James Young, a tratti indomabile con tre triple e 20 punti, o l’eterno lottatore Julius Randle per resumare una squadra completamente alla rinfusa. Il troppo spreco differenzia nettamente le due compagini portando così questa inaspettata vittoria per Napier e compagni. Il prossimo passo sarà il Draft NBA dove le maggiori stelle di questo campionato tra cui ovviamente Shabazz Napier riceveranno le attenzioni che meritano per i prossimi mesi.

    Connecticut: Napier 22, Boatright 14, Giffey 10. Rimbalzi: Daniels 6. 
    Kentucky: Young 20, Randle 10, An. Harrison 8. Rimbalzi: Young 7.

  • Mlb, pronostici  per la stagione 2014

    Mlb, pronostici per la stagione 2014

    Con la stagione appena iniziata che avrà la sua conclusione il 28 di settembre, gli appassionati di questo tradizionale sport americano si staranno chiedendo quali saranno quest’anno le squadra favorite al corsa per il titolo. Proviamo a fare dei pronostici per ogni divisione e magari a togliervi qualche piccola curiosità. Ci saranno un totale di 2.430 partite che verrano giocate dalle 30 squadre durante la regular season. La Mlb si suddivide  in due League: American League e la National League dove troviamo per ogni girone tre divison classificate come East, Central e West. Oggi daremo uno sguardo alle squadre dell’American League iniziando dalle 5 appartenenti alla East Division: Tampa Bay, Toronto, Baltimora, Boston e New York.

    Al momento gli esperti danno come migliore squadra dell’American League i Rays di Tampa che potranno contare sul giovane Rookie 2013 Wil Myers. I Red Sox con la perdita dell’ottimo esterno Jacoby Ellsbury andato a giocare contro gli eterni “rivali” di sempre, gli Yankees, potrebbero avere qualche problema a macinare punti in quanto si ritrovano nel gruppo giocatori non del tutto affidabili. Baltimora con l’acquisto all’ultimo minuto del lanciatore domenicano Ubaldo Jimènez, che tutti ricordiamo per quella strepitosa partita giocata contro i Dodgers nel 2007, si è rafforzata parecchio con buone possibilità di  raggiungere i playoff. I Toronto Blue Jays quest’anno hanno speso molte idee e soprattutto parecchio denaro per revisionare il loro roster e non cadere come la stagione passata come la terza peggiore squadra dell’American League insieme ai White Sox e agli Astor di Houston.

    Derek Jeter dei NY Yankees|Foto Twitter
    Derek Jeter dei NY Yankees|Foto Twitter

    Infine come non dimenticarci degli indomabili Yankees che con la loro esperienza da veterani potranno arrivare sicuramente molto lontani. Passiamo ora alla Central Division dove troviamo: Detroit, Cleveland, Chicago White Sox, Kansas City e Minnesota. Rinnovo il pensiero espresso prima sui White Sox, purtroppo dopo una stagione pessima come quella del 2013 le cose per la squadra di Chicago non sono affatto migliorate nonostante il grande impegno del direttore generale Rick Hann di rinnovare un roster davvero deludente. I Detroit Tigers sono i favoriti per vincere questa divisione anche se tutto dipenderà dal rientro del loro battitore Andy Dirks fuori per 12 settimane. Minnesota va sullo stile di Chicago, ha speso numerosi soldi per rimescolare la squadra senza alcuna ragione mentre per gli Indians sarà finalmente il momento di vedere di che pasta è fatto Zach McAllister dopo diversi infortuni. Possibile squadra rivelazione sarà Kansas City lieta di mostrare il miglior duo con Norichika Aoki e Omar Infante. Stay Tuned per i prossimi aggiornamenti.

  • Nba, Prove da playoff tra Indiana e Miami. New York passa a Sacramento

    Nba, Prove da playoff tra Indiana e Miami. New York passa a Sacramento

    Nel loro terzo incontro stagionale Indiana vince il match contro Miami 84-83 dando un anticipo di quello che vedremo nei playoff NBA. La partita più che di qualità è stata un vero campo di battaglia senza esclusione di colpi dove le due squadre si sono affrontate soprattutto sotto l’aspetto fisico. Con la vittoria di ieri sera al Bankers Life Fieldhouse, Indiana conquista il suo secondo titolo consecutivo per la Central Divison cercando ora di chiudere la pratica per il primo posto che adesso si fa sempre più vicino.

    Era chiaro già dal pre-partita che il match non sarebbe stato un incontro “normale” e non poteva essere altrimenti: Paul George guardia dei Pacers porta in rialzo il punteggio con 23 punti, otto rimbalzi e quattro assist mentre con 21 punti Roy Hibbert ha avuto il suo miglior gioco offensivo di questo mese. Non dimentichiamo l’uomo partita David West che con 13 punti e nove rimbalzi ha portato i suoi Pacers alla vittoria a 50 secondi dalla fine con un 3-pointer. Per i Miami non è bastato un LeBron in forma strepitosa con 38 punti di cui quota 30 già nel terzo quarto(il suo 25° in partita per questa stagione). Neanche Dwyane Wade che ha lasciato la partita nei minuti finali per un problema fisico è riuscito a portare alla doppia cifra i suoi Heat senza contare le 6 palle perse ciascuno dalla coppia d’attacco.

    Indiana esulta dopo la vittoria|Foto Twitter
    Indiana esulta dopo la vittoria|Foto Twitter

    Per i New York Knicks reduci dalla sconfitta contro i Lakers 127-96 ci potrebbero essere possibilità di risalita nella classifica dopo la vittoria ieri sera in casa dei Sacramento Kings 107-99. Determinati alla vittoria i Knicks partono subito con JR Smith che porta in cassa 29 punti su 19 tiri ed eguaglia il record per il maggior numero di canestri da tre in una partita. New York nonostante il vantaggio di 63-48 alla fine del primo tempo rischia la beffa facendosi rimontare dai Kings con un +24 a nove minuti dalla fine del match sostenuti da un Cousins in serata speciale. Ma a differenza di martedì usciti dal timeout Smith & company danno le risposte dovute. Carmelo Anthony segna 8 dei suoi 36 punti proprio nel quarto tempo e mentre i Kings spengono definitivamente il loro gioco l’ennesima tripla di Smith e Stoudemire portano a casa una vittoria importantissima. Ora New York si trova a due lunghezze da Atlanta che perde la sua quarta partita di fila.

  • NCAA, Per il college basketball inizia il March Madness 2014

    NCAA, Per il college basketball inizia il March Madness 2014

    E’ tempo di March Madness in America ed il basket universitario gestito dalla lega NCAA apre le porte all’evento sportivo più magico dell’anno. Si perché come dice appunto il nostro titolo iniziale Marzo è il mese della follia per il college basketball proponendo per tre settimane (dal 20 marzo al 07 aprile) il torneo che aggiudicherà il titolo nazionale. Nelle prossime settimane vedremo 68 delle migliori squadre suddivise in quattro conference (East,West,South,Midwest) sfidarsi con eliminazione diretta per raggiungere le Final Four e successivamente la finale che quest’anno si giocherà a Dallas. I cinque mesi di regular season non hanno dato grosse indicazioni se non per dimostrare che il torneo è ricco di nuovi talenti che rivedremo sicuramente nel campionato NBA. Provando a dividere per conference le possibili squadre favorite al titolo iniziamo dalla South Region dove Florida finita al 1°posto nella sua conference al momento è la favorita.

    NCAA | Twitter
    NCAA – March Madness 2014 | Twitter

    I Gators già vincitori di due titoli nel 2006 e nel 2007 non hanno perso una partita dal 2 dicembre dopo un inizio di stagione caratterizzato dagli infortuni la squadra ha ripreso la sua competenza in ogni aspetto del campo e sviluppando un ottimo gioco in difesa. Possibili ostacoli per Florida verso la corsa alle finali potrebbero essere VCU con uno schema di gioco sufficientemente adattabile e UCLA che battendo la n° 1 Arizona ha dimostrato di poter giocare contro chiunque. Nella East Region Viginia e Villanova sono due ottime squadre, da sempre in lizza per aggiudicarsi il primo posto nella loro conference. Ma gli esperti non vedono queste due università in corsa per le finali al contrario di Michigan State che appare come squadra nettamente più esperta. Freschi di titolo conference, Iowa State è sicuramente la possibile pretendente a sfidare Michigan per la lotta alle final four.

    Nella West Region l’indomabile Arizona e Oklahoma State saranno sicuramente le due squadre più in vista senza tralasciare la cenerentola Nord Dakota State che potrebbe evidenziarsi come squadra rivelazione del torneo. Infine nella Midwest Region, Wichita State ha dimostrato secondo previsioni degli esperti di essere un’ottima squadra per la corsa alle final four. Purtroppo per loro avranno vita dura contro i Cards di Louisville che stanno dimostrando uno dei migliori giochi di tutto il torneo. Un piccolo aneddoto per dare l’idea dell’importanza di questo evento: niente di meno che il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha formulato la sua staffetta personale per le final four. Indovinate quali squadra ha segnalato? Michigan State, Arizona, Florida e Louisville.

  • NFL 2014: Le prime mosse per i free agent

    NFL 2014: Le prime mosse per i free agent

    E’ tempo per le squadre NFL di andare a fare “shopping” . Si perché il campionato inizia ora con le mosse dietro le quinte per cercare il giusto accordo con i free agent,giocatori il cui contratto è scaduto o in scadenza e quindi liberi di firmare per la squadra che desiderano. Al momento non ci sono stati grossi movimenti,molti dei migliori giocatori sul mercato stanno ancora testando le possibile offerte. Vediamo  comunque nel dettaglio alcuni  trasferimenti da evidenziare : Tarell Brown uno dei migliori cornerbacks, definito incedibile dai San Francisco 49ers ha raggiunto l’accordo con gli Oakland Raiders che gli garantiranno un posto da titolare giocando opposto al suo nuovo compagno di squadra D.J Hayden. Prima di raggiungere la libera scelta che avverrà nel 2015, Hakeem Nicks preso al prima turno dai New York Giants nel Draft del 2009 ha voluto darsi personalmente l’occasione di dimostrare che lui è un’ottimo ricevitore firmando un contratto per un anno da 3,5 milioni di dollari con gli Indianapolis Colts.

    Chris Clemons|Foto  Twitter
    Chris Clemons|Foto Twitter

    Michael Other meglio conosciuto per quella fantastica storia che fece parte della sua vita The Blind Side da cui venne tratto anche un film,ha firmato un contratto quadriennale con i Tennessee Titans per un valore di 20 milioni di dollari che la sua ex squadra,i Baltimora Ravens,non era disposta a corrispondere. Dopo 13 anni giocati con i Panthers il wide receiver Steve Smith che ha collezionato 67 touchdowns, 12,197 yards di ricezione e 5  Pro Bowl,passa ai Baltimora Ravens con un contratto triennale da 11,5 milioni di dollari. Sempre i Baltimora che si stanno muovendo bene in queste fasi di mercato aggiudicandosi le loro priorità, hanno trovato l’accordo per un quadriennale da 16,1 milioni di dollari  con il linebacker Daryl Smith premiato dopo una stagione perfetta. Jason Hatcher passa nella East conference firmando un contratto con i Washington Redskins mentre i Jacksonville Jaguars nel tentativo di dare valore alla loro difesa si aggiudicano i due veterani Chris Clemons e Ziggy Hood anche sei i fan dei Jags non saranno lieti di questa novità visti i problemi fisici di Clemons e lo stop a Pittsburgh al primo turno per Hood. Staremo a vedere le prossime importanti mosse in questo inizio di “mercato libero”.

  • NBA, Il punto della situazione in vista dei playoff

    NBA, Il punto della situazione in vista dei playoff

    Con meno di 20 partite della NBA ancora da giocare per la maggior parte delle squadre proviamo a fare il punto della situazione in vista dei playoff. La corsa per il primo posto nella East conference vede le due certezze che sono state costanti per tutta la regular season, Miami Heat e Indiana Pacers. Miami ha avuto un mercoledì nero confezionando la quarta sconfitta consecutiva in cinque partite contro i Brooklyn Nets. Per fortuna degli Heat anche i Pacers non sono stati da meno evitando la quarta sconfitta con una vittoria su Boston martedì. Nella parte centrale della classifica abbiamo al 5° posto i Brooklyn Nets che strano ma vero vantano il miglior record dall’inizio dell’anno con un 23-9 considerando che la compagine di Jason Kidd sta affrontando una serie di infortuni nel suo spogliatoio. Toronto al 3°, Chicago Bulls al 4° e Washington Wizards al 6° danno segno di una grande lotta per il passaggio ai playoff. Nella colonna che possiamo definire in perdita troviamo un gruppo di squadre che cerca un posto tra cui i New York Knicks alle prese con il contratto da rinnovare di Carmelo Anthony che ha vinto 5 delle sue  gare più difficili, mentre i Detroit Pistons possono ancora sperare nel caso in cui Atlanta continuasse con la sua serie negativa.

    Indiana Pacers|Foto Twitter
    Indiana Pacers|Foto Twitter

    Nella West Conference i San Antonio Spurs dominano la classifica dopo una facile vittoria contro i Portland Blazer. Dobbiamo dire che per gli Spurs è un momento di ottima forma con otto vittorie consecutive coincise con il ritorno da un infortunio di Kawhi Leonard. Altra squadra macina punti sono i Los Angeles Clippers al 3° posto che con le loro 9 vittorie consecutive si prenotano un tranquillo posto in business class per i playoff concludendo il mese di Marzo a casa rispettivamente di Dallas, Houston e Minnesota. Per la squadra di Portland al 5° posto le notizie non sono buone visto l’infortunio di LaMarcus Aldridge proprio mercoledì contro gli Spurs. Statisticamente ogni uscita obbligata di Aldridge comportava notevoli problemi ai Blazer per di più gli aspetta un programma con squadre che lottano per un posto come Dallas. Memphis e Golden State iniziano a fare a spintoni per un sesto posto. Infine la cenerentola Phoenix Suns può ancora sperare dato che su 10 partite che deve affrontare 4 saranno contro squadre da record. Il mese di Marzo sarà quindi decisivo per tenere d’occhio l’evoluzione della classifica dal basso verso l’alto.

  • NBA- I New York knicks chiamano Phil Jackson

    NBA- I New York knicks chiamano Phil Jackson

    Il tanto atteso annuncio è finalmente arrivato Phil Jackson ex allenatore dei Los Angeles Lakers ha accettato l’offerta dei New York Knicks. Il veterano NBA andrà a ricoprire la funzione di “Front Office” con parte dirigenziale per aiutare la società a muoversi in campionato. I Golden State Warriors fecero cose meravigliose con questa figura che copriva una sorte di consulente operativo, imitato poi dai Sacramento Kings dando a Chris Mullin ex giocatore della squadra Californiana il ruolo manageriale per la ricerca di nuovi talenti e riportando direttamente al proprietario. La notizia dell’ingaggio dell’undici volte campione NBA (6 con i Chicago Bulls e 5 con i Los Angeles Lakers) era nell’aria già da parecchi giorni e i media americani hanno seguito con estremo interesse cosa avrebbe comportato il suo arrivo a New York. Dal punto di vista salariale i Knicks non avranno di certo problemi a pagare otto cifre dato che non ci sono limiti per il salario dei dirigenti e l’entusiasmo del Madison Square Garden farà da cornice a questo nuovo “matrimonio”.

    Phil Jackson|Foto Twitter/ Il Pallonaro
    Phil Jackson|Foto Twitter/ Il Pallonaro

    Il problema invece è che Jackson non risolverà i mali dei Knicks almeno per il momento, dato che si trovano da un lato con una stagione simboleggiata anche dall’infortunio dell’italiano Andrea Bargnani, ancora fermo per un problema al gomito e che potrebbe saltare definitivamente la stagione. Dall’altro un modesto 9° posto in regular season e un incerto ingresso ai playoff. Dobbiamo chiarire per precisione che il ruolo che Jackson andrà a ricoprire per la prima volta non sarà notevolmente semplice. Se proviamo a rapportarlo a l’immenso lavoro che venne fatto ai Warriors, dove furono assunte persone esperte in front office, ci domandiamo vista l’età avanzata se riuscirà a seguire tutto ciò che comporta questo ruolo. Sarà lui in teoria ad esplorare personalmente tutti i college, a verificare nuove prospettive internazionali oltre a fare viaggi che lo potrebbero portare a Treviso e Barcellona. Il pubblico e i media quindi si dividono sullo scetticismo di chi pensa sia semplicemente una mossa da parte del presidente James Dolan per far vedere che la società sta cercando nuove strade e quelli entusiasti che con lui Carmelo Anthony potrebbe decidere di rimanere. Staremo a vedere.