Buone notizie in casa Inter: dopo aver iniziato da qualche giorno il ritiro pre-campionato, l’attaccante camerunense Samuel Eto’o ha dichiarato di voler restare nella squadra nerazzurra a vita. Spazzate via le nubi all’orizzonte che volevano il solito Manchester City sulle tracce del giocatore, con Roberto Mancini, manager dei Citizens, pronto a tutto pur di portarlo in Inghilterra. Queste le parole di Eto’o ad Inter Channel:
Eto’o probabilmente prolungherà il contratto con la squadra nerazzurra e chiuderà così la carriera in Italia, forte anche di un’ultima stagione da record che lo ha visto protagonista realizzando 37 reti.
“Questa mattina Vincenzo Iaquinta è stato sottoposto a una risonanza magnetica del ginocchio destro presso la Clinica Fornaca di Torino e refertata dal professor Carlo Faletti. L’esame ha evidenziato un impatto contusivo del condilo femorale mediale con sollecitazione meniscale e cartilaginea senza lesioni in atto. Fra tre giorni verrà eseguito un nuovo accertamento radiologico che permetterà di definire con precisione la prognosi comunque non inferiore ai 20 giorni“.
“Bimbo, nell’ultima azione bisogna correre, non puoi farti anticipare“.
La reazione di Messi sarebbe arrivata però dopo, nel momento in cui Burdisso avrebbe rivolto alla “Pulce” un poco carino:
“Sei un figlio di…“.
Insulto pesantissimo che avrebbe ovviamente scatenato le ire del Pallone d’Oro. Nervi tesissimi, dunque, confermati anche dal successivo battibecco, molto più soft c’è da dire, tra Javier Zanetti e Carlitos Tevez. Proprio Zanetti ha provato a buttare la proverbiale acqua sul fuoco per dare un taglio alle polemiche dicendo:
“Sono cose che succedono, dopo il pareggio con la Bolivia ho litigato con Gabriel Milito, e siamo grandi amici!”.
Il momento difficile che sta attraversando Messi è testimoniato poi dalle parole del padre che difende a spada tratta il figlio come logico che sia:
“Mio figlio sta vivendo male le critiche che gli stanno piovendo addosso. E non sta giocando ai suoi livelli in Coppa America. La gente è libera di pensare quello che vuole, ma la stampa crea situazioni che nessuno si aspetta. Gettano benzina sul fuoco. La stampa argentina può criticare perché è normale farlo visto che la squadra sta giocando male, però dovrebbe anche cercare di aiutare un po’ la sua Nazionale“.
La superstar argentina è balzata agli onori della cronaca anche per non aver cantato l’inno nazionale ed anche qui è Jorge Messi a chiarire la situazione, specificando ulteriormente la situazione mentale di suo figlio:
“Cantarlo o meno (l’inno, ndr) dipende da ognuno di noi, sta vivendo male questo momento perché è la prima volta che lo fischiano. La discussione con Burdisso? Sono cose che succedono normalmente nel calcio. Capitano anche nelle partite tra amici. I paragoni con Maradona? Con Diego non si possono fare certo paragoni. Leo sta seguendo un suo cammino e inoltre non sa che cosa significhi caricarsi una squadra sulle spalle. Scuotere i compagni urlando? Mio figlio ha un altro tipo di carattere. E’ forte anche se molti non lo sanno. Diego ha un carattere diverso da Leo. Giocare una Coppa America nel tuo paese mette addosso una pressione incredibile“.
La prossima partita sarà decisiva per le sorti della Seleccion, e per uscire dal momento di crisi serve il miglior Messi, senza l’apporto dell’asso di Rosario il cammino in Coppa potrebbe interrompersi prima del previsto. E per come vivono il calcio in Argentina sarebbe quasi una mezza catastrofe.
“Sono molto contento di approdare in una delle più grandi realtà del basket NBA. Sarà un esperienza estremamente interessante. Quel che mi piace di questa avventura è che non devo pensare a che squadra voglio costruire, ma che mi potrò dedicare in toto al lavoro in palestra. Ho grande rispetto per coach Mike Brown e sono felice di poter lavorare con lui e il suo staff“.
Un commento arriva anche da parte di Ferdinando Minucci, presidente della MensSana:
“È un girone duro, difficile: ritroviamo il Barcellona, come tradizione, e squadre intriganti come il Prokom ed il Kazan che rappresentano per noi un’opportunità. Vogliamo competere al massimo livello, ma sappiamo che per riuscire a partecipare alle Final 4 di Istanbul dovremo affrontare tante partite dure ed essere mentalmente pronti fin da subito, senza farci distrarre dalle lunghe trasferte che ci aspettano“.
Di ben altro tenore invece il commento di Andrea Trinchieri, coach della Bennet Cantù (che in Europa si chiamerà NGC Cantù) che vedrà il quintetto brianzolo vedersela con formazioni di grande valore e tradizione come Olympiacos Pireo e Caja Laboral Vitoria:
“Il fatto di aver percepito della tensione per un sorteggio di Eurolega dà l’idea di cosa siamo riusciti a ottenere nella scorsa stagione. Ogni partita sarà per noi di una difficoltà incredibile, ma penso che sia sempre necessario avere degli obiettivi: il nostro sarà quello di provare a rubare il quarto posto, sapendo che si tratterebbe di un’impresa di assoluto valore“.
Parlando delle avversarie l’allenatore lombardo dice:
“Credo che l’Olympiacos sia destinato a risolvere i suoi problemi, visto che si tratta della formazione con più tifosi in Grecia. Il Caja Laboral è abbonato alle top 16 e il Fenerbahce è probabilmente la squadra più forte del girone, poiché non baderà a spese per costruire un roster di assoluto livello per raggiungere le Final 4 di Istanbul. Bilbao ha raggiunto la finale del campionato spagnolo eliminando il Real Madrid mentre noi e il Nancy partiremo da dietro a fari spenti“.
E’ un Leonardo voglioso di raccontare tutta la verità quello che si presenta in conferenza stampa a Milano, stadio San Siro, svelando tutti i retroscena che hanno portato al suo addio all’Inter. L’ormai ex tecnico nerazzurro ha spiegato ai microfoni dei giornalisti tutto quello che è successo nell’ultimo mese: Leonardo | Claudio Villa/Getty Images
Mi sembrava giusto raccontare, dopo questo mese, come sono andate le cose. E’ stato un mese, anzi, 2 anni agitati. La verità è che finita la Coppa Italia, ero molto felice per me per questa vittoria, la prima da allenatore. 6 mesi di Inter, molto intensi, visto anche il mio passato. Avevo deciso di fare le mie vacanze, dopo il periodo in Brasile avevo appuntamento col presidente per organizzare la stagione e stavo lavorando proprio per questo“.
“Poi è arrivata la chiamata del Paris Saint Germain, con loro ancora non ho firmato nulla, mi hanno cercato molto in questi anni, sia nel 2004, sia nel 2006, che nel 2008. Stavolta è arrivata un’altra chiamata che mi ha fatto tanto piacere, ho un legame forte con questo club, con il quale ho giocato. Loro mi hanno invitato a conoscere un possibile progetto, non era ancora stato acquistato dai nuovi proprietari. Io sono stato più volte cercato e l’ho comunicato al presidente, dicendogli che non sapevo cosa fare, anche rispetto alla mia vita. Con Moratti c’è un rapporto straordinario, non credo che voi lo possiate capire. Abbiamo parlato di tutto, della situazione, dei nuovi investitori, del progetto. Sono andato a Doha, l’11 giugno, prima di andare in Brasile: mi raccontano tutto, li conoscevo già. Sono le stesse persone che si stanno occupando anche del Mondiale del 2022, sono già nel calcio“.
“A questo punto la mia prima risposta è stata di dire loro la mia impossibilità al trasferimento al PSG. Ho fatto presente che ormai la nuova stagione era già in corso. Poi ho incontrato Moratti e lì è scattato qualcosa che non mi aspettavo veramente. Lui mi ha detto che era una cosa bella, io ho detto che preferivo andare in Brasile e pensarci bene. Mi ha trattato come se fosse un padre, ho parlato con i suoi figli e mi hanno confermato che si comporta così, se lui crede che una cosa sia positiva per noi lascia che si decida per il nostro meglio. Le cose non erano ancora state decise quando, per la logica del mercato, dei contatti, è venuta fuori la cosa di Bielsa, del contatto con l’agente ed è esploso tutto, si è innescato un meccanismo incontrollabile, che ha creato un casino della madonna. Io rispetto i giudizi di tutti, ma sono venute fuori troppe cose, si è creata una situazione insostenibile“.
“Sono sempre stato a disposizione dell’Inter per rimanere, io non ho trattato con il Paris S.Germain fino a tre giorni fa. Ricordate la dichiarazione di Moratti prima dell’ingaggio di Gasperini, quando diceva che ero ancora l’allenatore dell’Inter e potevo restare. Moratti è una persona che per come mi ha trattato è eccezionale. Mi dispiace molto non essere più l’allenatore dell’Inter, parlo soprattutto di quello che ho creato con tutto l’ambiente, la dirigenza, la gente della Pinetina. Per me tutto questo gioco è stato un privilegio, mi sono capitate delle cose difficili, ma straordinarie. Non ho ipotizzato mai questa situazione. Quando è arrivata la proposta del PSG, ho pensato che era una cosa bella, magari per il futuro. Andare via dall’Inter oggi mi sembrava impossibile. Si ‘è creata una situazione insostenibile e si è arrivati a questo“.
“Io non indirizzo cose, o pensieri. Ho deciso di fare una conferenza stampa per chiarire le cose, giuro che è la verità. Non ho firmato niente, non ho mai parlato di soldi, non c’è niente di sicuro e ho iniziato a parlare per il nuovo ruolo al PSG da pochi giorni, da quando è finito il mio rapporto con l’Inter. Per me non è quello, fortunatamente non sto cercando niente, se non una sfida. Il PSG ha la nuova proprietà dal 30 giugno, da una settimana, anche loro non potevano fare niente. A prescindere dalle notizie, su di me uscivano giudizi. Dovevo fare un comunicato contro dei giudizi? Dovevo smentire una cosa che non c’è, vale a dire io al Psg?“.
“La tensione a Milano nei miei confronti? Non è il motivo di una mia partenza, è la mia vita, sarò sempre legato a Milano. Non pensavo che si potesse arrivare a dei livelli così alti, ma mi dispiace non tanto per me, quanto per il calcio italiano, perché queste cose lo fanno meno bello. Forse era una situazione non molto bella anche per l’Inter”. Galliani? Mi ha chiamato. Ci siamo allontanati negli ultimi tempi, però ci siamo sentiti. Nessun consiglio, lui ha solo cercato di capire se stavo bene. Non gli ho fatto delle confidenze sulla mia situazione. Aspettavo il momento di raccontare quello che ho vissuto. Mourinho? Ci siamo messaggiati, scherzavamo sulla situazione”. Non sono venuto qua a chiedere giustificazioni e comprensione, ho 42 anni! La situazione è stata creata per una possibilità che non era sicura, per il modo di essere presidente di Moratti che mi ha consentito di lasciarmi libero di scegliere. E’ nata un’incomprensione ed è diventata una situazione senza ritorno!“.
“Credo che nessuno nella mia carriera mi possa dire: ti ho fatto un favore. Preferisco non averne. Io le scorciatoie non le prendo. Gasperini? Non ha bisogno di consigli, è molto più esperto di me come allenatore. Troverà una squadra con tanta voglia. Faccio tantissimi auguri a lui e all’Inter. Calciopoli? Giudicare oggi è difficile, è la conseguenza di ieri. Questa base deve essere curata, altrimenti tra 3 mesi verrà fuori un altro problema. E’ alle origini che la cosa è molto debole!“.
“Pensare di tornare indietro è veramente inutile, la vita infatti va avanti, c’è sempre stata la chiusura di qualcosa e di conseguenza l’apertura di qualcos’altro. Mi dispiace perché tutto è successo in un modo che non è stato bello per nessuno. Ma questo è un giorno che per me è importante, perché è la chiusura del mio rapporto con l’Inter“.