Autore: slevin

  • Sanchez, l’Inter torna in corsa!

    Sanchez, l’Inter torna in corsa!

    Alexis Sanchez torna ad essere l’obiettivo primario dell’Inter per sistemare l’attacco: rassicurata dalle dichiarazioni di Samuel Eto’o, pronto a restare a vita nella società nerazzurra, la dirigenza, con Marco Branca in testa, sarebbe pronta a dare l’assalto al cileno dell’Udinese, inserendosi nella trattativa tra friulani e Barcellona che da 3 settimana parlano ininterrottamente dell’eventuale trasferimento del calciatore in Spagna.

    © RODRIGO ARANGUA/AFP/Getty Images
    Le possibilità che l’Inter diventi presto la squadra in pole position per Sanchez sono reali ma restano legate alla cessione di Wesley Sneijder: Massimo Moratti aspetta con trepidazione l’offerta del Manchester United (che sarà formalizzata in queste ore o al più tardi nei prossimi giorni) e secondo indiscrezioni Sir Alex Ferguson sarebbe pronto a versare nelle casse nerazzurre una cifra anche superiore ai 35 milioni di euro, cifra che quantifica il valore del giocatore fatta dal Presidente Moratti stesso. C’è da dire che il massimo dirigente dell’inter è molto legato all’olandese ma a certe cifre pare difficile dire di no (ricordarsi della questione Ibrahimovic) anche perchè nel modulo tattico di Gasperini, Sneijder sarebbe di difficile collocazione, a meno che non si decida di snaturarlo per farlo giocare esterno d’attacco o centrocampista davanti alla difesa riducendone però così il raggio d’azione. Ecco perchè con i soldi ricavati dalla sua cessione si potrebbe prendere un giocatore talentuoso ed in rampa di lancio e che ha la peculiarità di essere molto più funzionale al progetto tattico di “Gasp”, rendendo l’attacco dell’Inter veramente devastante! Inoltre il Barcellona, l’unica squadra gradita da Sanchez, pare molto in difficoltà sul piano economico, divisa tra 2 fuochi: meglio portare alla corte di Guardiola il cileno oppure investire tutti i soldi per richiamare alla casa madre un grande nome come quello di Cesc Fabregas? Sembra che la disponibilità per arrivare a tutti e 2 i calciatori non ci sia ma queste sono solo delle indiscrezioni che potrebbero anche rivelarsi infondate. Il dato certo è che i campioni d’Europa non si smuoveranno dall’offerta complessiva fatta all’Udinese in precedenza ovvero 37 milioni di euro comprensiva di denaro cash, bonus per le eventuali vittorie, ed una contropartita tecnica. Finora però nessun calciatore offerto ai friulani si è detto pronto a trasferirsi ad Udine, vedendo la società dei Pozzo come un ridimensionamento della propria carriera (Jeffren su tutti). Si sta lavorando per cercare di inserire Jonathan Soriano, attaccante classe 1985 che con il Barcellona B è stato il capocannoniere dell’ultimo campionato di Segunda Division. Per trovare l’accordo inoltre il Barça pare intenzionato a spingersi dai 26 milioni inizialmente offerti ai 28 (immediati), il tutto però tenendo presente che sarebbero diminuiti i vari bonus legati al rendimento del giocatore: il totale dell’operazione sarebbe quindi sempre di 37 milioni. Cifra che non soddisfa completamente il Presidente bianconero perchè legata a troppe variabili. Da qui potrebbe nascere l’inserimento dell’Inter che con una liquidità maggiore (se Sneijder venisse ceduto in poco tempo) si fionderebbe su Sanchez (magari investendo una 30 di milioni cash e la metà del cartellino di una o 2 contropartite tecniche da scegliere tra Mariga, Coutinho e Santon) cercando di convincere anche il cileno che, a quanto riferiscono fonti vicine al calciatore, avrebbe il solo desiderio di giocare affianco a Messi. L’Inter però non è una squadra di secondo piano e pensandoci bene il “Nino Maravilla” potrebbe anche convincersi che la destinazione nerazzurra sarebbe egualmente prestigiosa e non una scelta di ripiego. Stiamo infatti parlando sempre di un top club europeo, una squadra di valore assoluto che è pronta a tornare a vincere sia in Italia che in Europa. Le prossime ore saranno decisive, soprattutto perchè nella sede dell’Inter si attende il fax dell’offerta del Manchester United per Sneijder. Un blitz della società inglese per assicurarsi il talento Oranje potrebbe creare un effetto domino senza precedenti con un vorticoso giro di attaccanti pronto a rivoluzionare il panorama del calcio internazionale.

  • Inter: Eto’o nerazzurro a vita

    Inter: Eto’o nerazzurro a vita

    Buone notizie in casa Inter: dopo aver iniziato da qualche giorno il ritiro pre-campionato, l’attaccante camerunense Samuel Eto’o ha dichiarato di voler restare nella squadra nerazzurra a vita. Spazzate via le nubi all’orizzonte che volevano il solito Manchester City sulle tracce del giocatore, con Roberto Mancini, manager dei Citizens, pronto a tutto pur di portarlo in Inghilterra. Queste le parole di Eto’o ad Inter Channel:

    • © Claudio Villa/Getty Images
      Ho parlato con Moratti al termine della finale vittoriosa di Coppa Italia, e quando parla il presidente posso dire solo sì, quindi resto all’Inter. Sta per inizia­re una stagione difficile e dobbiamo lavorare per ren­dere felice i nostri tifosi“.

    Eto’o probabilmente prolungherà il contratto con la squadra nerazzurra e chiuderà così la carriera in Italia, forte anche di un’ultima stagione da record che lo ha visto protagonista realizzando 37 reti.

  • Juve: Iaquinta fermo 20 giorni

    Juve: Iaquinta fermo 20 giorni

    Non c’è pace per Vincenzo Iaquinta: l’attaccante bianconero inizia la nuova stagione così come l’aveva terminata, ovvero con un infortunio. Nel corso dell’allenamento di sabato pomeriggio, a soli 3 giorni dal via alla preparazione in vista del nuovo campionato, il giocatore ha riportato una botta al ginocchio che l’ha mandato KO, il tutto dopo aver disputato una buona prova segnando 2 reti prima dello sfortunato evento (avvenuto in uno scontro di gioco con Buffon).

    © Valerio Pennicino/Getty Images
    Il responso dopo gli accertamenti medici è stato impietoso: almeno 3 settimane di stop, che ritarderanno la sua preparazione fisica e rischiano di lasciarlo indietro rispetto al resto dei compagni. Non si tratta di un infortunio gravissimo ma che potrebbe anche avere ripercussioni sul calciatore che pare perseguitato dalla sfortuna. Iaquinta aveva giocato l’ultima partita il 12 marzo, con i 32 minuti a Cesena, ma 6 giorni più tardi s’era fatto male: lesione del muscolo retto femorale della coscia sinistra, e stagione finita. Fra 3 giorni verrà eseguito un nuovo accertamento radiologico, per definire meglio la prognosi. Questo il comunicato della Juventus apparso sul sito ufficiale della società per chiarire meglio l’infortunio:

    • Questa mattina Vincenzo Iaquinta è stato sottoposto a una risonanza magnetica del ginocchio destro presso la Clinica Fornaca di Torino e refertata dal professor Carlo Faletti. L’esame ha evidenziato un impatto contusivo del condilo femorale mediale con sollecitazione meniscale e cartilaginea senza lesioni in atto. Fra tre giorni verrà eseguito un nuovo accertamento radiologico che permetterà di definire con precisione la prognosi comunque non inferiore ai 20 giorni“.
  • Argentina, è caos totale! Lite Messi – Burdisso

    Argentina, è caos totale! Lite Messi – Burdisso

    E’ caos nella Nazionale argentina: la qualificazione ai quarti di finale della Coppa America che la squadra di Batista sta disputando in casa tra l’altro, è appesa ad un filo e tutte le speranze passano dalla vittoria nella prossima sfida contro il Costa Rica. A rendere l’ambiente albiceleste ancora più esplosivo è stata la furiosa lite tra Lionel Messi, stella di livello mondiale e giocatore numero 1 al mondo, ed il difensore della Roma Nicolas Burdisso.

    © STR/AFP/Getty Images
    Al termine del brutto pari a reti inviolate con la Colombia, il difensore giallorosso avrebbe rimproverato l’asso del Barcellona:

    • Bimbo, nell’ultima azione bisogna correre, non puoi farti anticipare“.

    La reazione di Messi sarebbe arrivata però dopo, nel momento in cui Burdisso avrebbe rivolto alla “Pulce” un poco carino:

    • Sei un figlio di…“.

    Insulto pesantissimo che avrebbe ovviamente scatenato le ire del Pallone d’Oro. Nervi tesissimi, dunque, confermati anche dal successivo battibecco, molto più soft c’è da dire, tra Javier Zanetti e Carlitos Tevez. Proprio Zanetti ha provato a buttare la proverbiale acqua sul fuoco per dare un taglio alle polemiche dicendo:

    • Sono cose che succedono, dopo il pareggio con la Bolivia ho litigato con Gabriel Milito, e siamo grandi amici!”.

    Il momento difficile che sta attraversando Messi è testimoniato poi dalle parole del padre che difende a spada tratta il figlio come logico che sia:

    • Mio figlio sta vivendo male le critiche che gli stanno piovendo addosso. E non sta giocando ai suoi livelli in Coppa America. La gente è libera di pensare quello che vuole, ma la stampa crea situazioni che nessuno si aspetta. Gettano benzina sul fuoco. La stampa argentina può criticare perché è normale farlo visto che la squadra sta giocando male, però dovrebbe anche cercare di aiutare un po’ la sua Nazionale“.

    La superstar argentina è balzata agli onori della cronaca anche per non aver cantato l’inno nazionale ed anche qui è Jorge Messi a chiarire la situazione, specificando ulteriormente la situazione mentale di suo figlio:

    • Cantarlo o meno (l’inno, ndr) dipende da ognuno di noi, sta vivendo male questo momento perché è la prima volta che lo fischiano. La discussione con Burdisso? Sono cose che succedono normalmente nel calcio. Capitano anche nelle partite tra amici. I paragoni con Maradona? Con Diego non si possono fare certo paragoni. Leo sta seguendo un suo cammino e inoltre non sa che cosa significhi caricarsi una squadra sulle spalle. Scuotere i compagni urlando? Mio figlio ha un altro tipo di carattere. E’ forte anche se molti non lo sanno. Diego ha un carattere diverso da Leo. Giocare una Coppa America nel tuo paese mette addosso una pressione incredibile“.

    La prossima partita sarà decisiva per le sorti della Seleccion, e per uscire dal momento di crisi serve il miglior Messi, senza l’apporto dell’asso di Rosario il cammino in Coppa potrebbe interrompersi prima del previsto. E per come vivono il calcio in Argentina sarebbe quasi una mezza catastrofe.

  • Inter ad un passo da Vidal, la Juve ripiega su Poli

    Inter ad un passo da Vidal, la Juve ripiega su Poli

    Dalla Germania e dal Sud America arrivano notizie importanti per le squadre italiane sul fronte calciomercato: secondo fonti ben informate l’Inter avrebbe sorpassato tutti i club finora interessati nella corsa ad Arturo Vidal, centrocampista tuttofare del Bayer Leverkusen, mediano che piace tantissimo al neo allenatore Gasperini.

    Arturo Vidal | © Patrik Stollarz/Getty Images
    La società tedesca ha quantificato il valore del centrocampista in 13-15 milioni di euro, forte anche della grande partita giocata dal suo tesserato nell’esordio della Coppa America contro il Messico, match in cui Vidal ha siglato il 2-1 della vittoria cilena. L’inter avrebbe offerto 10 milioni di euro per il cartellino del cileno, e avrebbe nell’agente del giocatore, Felicevich, un prezioso alleato. Anche la Juventus nei giorni scorsi aveva offerto la medesima cifra (forse aveva trovato anche l’accordo con Vidal per 3,7 milioni di euro all’anno) ma l’Inter può mettere sul piatto qualcosa che la Juve non ha: la partecipazione alla prossima Champions League.   Ad onor del vero l’offerta maggiore per il talentuoso centrocampista è stata quella del Bayern Monaco che sotto la spinta del nuovo allenatore Jupp Heynckes, che lo scorso anno lo ha allenato proprio al Leverkusen, si è spinto fino a 12 milioni di euro. Rudy Voeller, manager delle “Aspirine” però, scottato anche dallo scippo dell’allenatore che ha riportato i rossoneri tedeschi in Champions League, che ha abbandonato Leverkusen proprio per passare agli odiati rivali del Bayern Monaco, pare aver chiuso la porta ad ogni genere di trattativa con quest’ultimi. Ecco perchè la mossa dell’Inter potrebbe essere quella decisiva, sempre che per il mediano non si presenti la forte concorrenza dell’Arsenal che potrebbe reinvestire i soldi delle cessioni eccellenti (Clichy già andato al Manchester City per 8 milioni, Nasri in procinto di trasferirsi alla corte di Mancini per un esborso totale di 22 e Fabregas sempre più verso la casa madre Barcellona per una cifra che si aggira sui 35 milioni) sul cileno, individuato dall’allenatore  Wenger come nuovo faro del centrocampo dei Gunners. La Juve sembra battuta (ancora una volta verrebbe da dire) dalla concorrenza come già successo con Sergio Aguero. Ecco perchè Marotta pare orientato a ripiegare su Andrea Poli, retrocesso nell’ultima sfortunata stagione con la Sampdoria. L’accordo ci sarebbe già, resterebbero da limare gli ultimi dettagli. Certo è che il mercato della società bianconera potrebbe presto trasformarsi in un mercato di “seconde scelte” o di ripieghi, alla faccia delle promesse fatte da Presidente e dirigenti che sbandieravano budget consistenti per arrivare agli obiettivi prefissati: inarrivabile Aguero, si tratta Rossi; svanito Vidal, si prende Poli; sfumato Vucinic si pensa all’ipotesi Vargas. I tifosi juventini meritano ben altri colpi, le seconde scelte non appartengono alla storia della Juventus ma ormai pare che ci si debba abituare a vivere nel passato, ripensando ai grandi e prestigiosi successi ottenuti solo qualche anno fa!

  • “Pepito” d’oro, la Juve ci prova per Rossi

    “Pepito” d’oro, la Juve ci prova per Rossi

    La Juventus è sempre a caccia del colpo di mercato che le faccia fare il salto di qualità: l’acquisto di un top player è di prioritaria importanza sia per rafforzare la squadra che per regalare ai tifosi un calciatore di alto livello con cui sognare ed i dirigenti bianconeri sembrano aver individuato in Giuseppe Rossi del Villarreal il nome nuovo come fiore all’occhiello della propria campagna acquisti.  

    © JOSE JORDAN/AFP/Getty Images
    Marotta e Paratici da qualche giorno hanno preso informazioni sul giocatore tramite il suo agente Pastorello. La società torinese ha in mente di stanziare 20 milioni di euro più una contropartita tecnica (Felipe Melo?) per arrivare al giocatore ingolosendo la società spagnola che dal canto suo chiede 35 milioni di euro in contanti ed al momento non sembra recedere dai suoi intenti.   Nei prossimi giorni ci saranno sviluppi su questo fronte dato che alcune fonti rivelano che Marotta e Paratici hanno in mente di operare un blitz in Spagna per portare Rossi a Torino e permettere al neo allenatore Antonio Conte di iniziare a lavorare con il ragazzo. L’operazione sembra fattibile ma molti sono i tifosi che sono rimasti delusi dal cambio di strategia juventino che fino a qualche giorno fa proponeva come primo nome per l’attacco Sergio Aguero, talentuoso argentino dell’Atletico Madrid. Il Presidente Agnelli ha precisato però che per il “Kun” non si faranno aste al rialzo dopo l’offerta di 32 milioni di euro più Tiago formulata ufficialmente qualche giorno fa e rispedita al mittente dai dirigenti Colchoneros che pretendono il pagamento della clausola rescissoria fissata a 45 milioni di euro. Ed al momento chi si avvicina di più a questa cifra è lo strabordante Manchester City di Roberto Mancini e degli sceicchi che ha presentato un’offerta di quasi 40 milioni sul tavolo madrileno. A queste cifre il passaggio di Aguero oltremanica pare veramente una pura formalità, a meno che l’asso di Quilmes non si impunti e dica a chiare lettere di voler rispettare l’accordo economico trovato qualche settimana fa con la Juventus (contratto quinquennale da 7,5 milioni all’anno), al momento l’unica speranza che ancora permette di sognare a qualche tifoso della Vecchia Signora!

  • NBA: I Lakers ufficializzano l’ingaggio di Ettore Messina

    NBA: I Lakers ufficializzano l’ingaggio di Ettore Messina

    Ora è ufficiale: Ettore Messina sbarca finalmente in NBA e lo fa dalla porta principale, diventando assistente allenatore di una delle squadre più forti del panorama americano, i Los Angeles Lakers, affiancando il nuovo coach Mike Brown, che lo ha voluto fortissimamente al suo fianco dopo averlo conosciuto qualche anno rimanendo impressionato dai suoi metodi di allenamento.

    © PEDRO ARMESTRE/AFP/Getty Images
    La notizia era nell’aria già da qualche tempo, visto che l’accordo fra la società gialloviola e il tecnico catanese era stato raggiunto già ai primi di giugno, ma i problemi legati al lockout e alcune piccole clausole del contratto da chiarire ne hanno ritardato la firma ufficiale. Il ruolo, come annunciato dal General Manager Mitch Kupchak, sarà ovviamente di “coaching consultant” ovvero braccio destro, consigliere “di lusso”, del neo allenatore Brown. In passato questo ruolo ai Lakers ha avuto illustri esponenti: un nome su tutti quello di Tex Winter, con Phil Jackson in panchina. Winter è conosciuto per avere “inventato” la cosiddetta “Triple Post Offense” ovvero l’attacco a triangolo che rese famosi anche i Bulls di Michael Jordan e Scottie Pippen che vinsero 6 titoli in 8 anni negli anni ’90. Era seguito anche da altre squadre che volevano affidargli la panchina come capo allenatore (Toronto, Indiana, New Jersey) ma la proposta degli ex campioni NBA era irrinunciabile seppure con accordo annuale. Il tecnico, che in Italia ha guidato con successo la Virtus Bologna, la Benetton Treviso e la Nazionale, lavorerà a tempo pieno con la sua nuova squadra. Il suo palmares, riportato fedelmente sul sito dei Lakers come “biglietto da visita”, è impressionante: 4 Eurolega, 1 coppa Saporta, 4 scudetti italiani, 7 coppa Italia, 4 campionati russi, 2 coppe di Russia e un argento con la Nazionale Italiana agli europei del ’97. Un vincente che non vede l’ora di cominciare ad imporre le sue regole anche nel più competitivo campionato di basket del Mondo:

    • Sono molto contento di approdare in una delle più grandi realtà del basket NBA. Sarà un esperienza estremamente interessante. Quel che mi piace di questa avventura è che non devo pensare a che squadra voglio costruire, ma che mi potrò dedicare in toto al lavoro in palestra. Ho grande rispetto per coach Mike Brown e sono felice di poter lavorare con lui e il suo staff“.

    In bocca al lupo Ettore!

  • NBA: Sfortuna Yao Ming, gli infortuni lo costringono al ritiro

    NBA: Sfortuna Yao Ming, gli infortuni lo costringono al ritiro

    Notizia shock dal mondo NBA: come se non bastasse il lockout che probabilmente farà saltare la prossima stagione del basket americano, arriva come un fulmine a ciel sereno l’annuncio del centro cinese Yao Ming, costretto al ritiro dai troppi infortuni avuti alle ossa dei piedi negli ultimi anni. La stella degli Houston Rockets, uno dei giocatori più forti della Lega fino a 3 anni fa quando è iniziato il suo lungo calvario, deve purtroppo arrendersi ai suoi malanni e dire basta con il basket giocato a soli 30 anni.

    © Jeff Gross/Getty Images
    230 centimetri per 141 chili, era nel massimo campionato americano da 9 stagioni, ma nelle ultime 2 la sua presenza è stata come quella di un fantasma dato che era riuscito a collezionare solo 5 presenze totali sulle possibili 164! Il suo calvario ha inizio nei playoff del 2008-2009 quando nella sfida contro i Lakers si procura una frattura da stress al piede destro. Il recupero è lungo, salta tutta la stagione 2009-2010 per ritornare all’inizio dell’ultimo campionato dove però riesce a reggere per sole 5 partite prima di procurarsi l’ennesima frattura da stress (questa volta all’altro piede) che lo costringe a terminare anzitempo il suo campionato. I medici sono subito pessimisti e gli comunicano il nuovo stop per un anno intero, ora il suo annuncio fa capire a tutti i fan che contro alcuni avvenimenti non si può nè lottare, nè combattere, la logica conseguenza è stato il ritiro. Finchè  il fisico gli ha permesso di mettere in mostra il suo talento, il centro cinese ha fatto vedere ottime cose sui parquet NBA, chiude la sua carriera con 19 punti, 9.3 rimbalzi e 1.9 stoppate di media a partita (486 totali), ma non è mai riuscito a togliersi la soddisfazione di superare nemmeno un turno dei Playoff, perdendo sempre al primo turno a eliminazione diretta, nel 2004, nel 2005 e nel 2007. Vanta anche 8 convocazioni all’All Star Game. Sbarcato nella Lega come prima scelta assoluta del draft 2002, il lungo di Shangai è diventato subito uno dei beniamini dei tifosi dei Rockets (la sua unica squadra in NBA). Soltanto 2 le  gare saltate per infortunio nelle sue prime 3 stagioni (che non lasciavano presagire nulla di tutto ciò che poi è successo), i notevoli passi avanti nello sviluppo del suo gioco sembravano poter inserire Yao Ming nell’olimpo dei più grandi giocatori del basket a stelle e strisce ma il suo corpo non ha voluto, ad un certo punto, collaborare. Le sue ossa troppo fragili non hanno retto ed hanno cambiato il destino della carriera del giocatore asiatico, costringendolo così adesso, a dire addio al basket.

  • Eurolega: I commenti di Montepaschi Siena e Bennet Cantù

    Eurolega: I commenti di Montepaschi Siena e Bennet Cantù

    Questo il commento di Simone Pianigiani, coach della Montepaschi Siena, sul sorteggio dei gironi della regular season dell’Eurolega, che metterà di fronte per il terzo anno consecutivo i toscani al Regal Barcellona:

    • Simone Pianigiani – Allenatore Montepaschi Siena | © Josep Lago/Getty Images
      Come sempre, è difficile dare giudizi sui gironi di Eurolega, perché manca una squadra e i rosters non sono completi. Oggi si può dire che c’è equilibrio e tra le squadre partecipanti c’è una qualità media diffusa. Per una valutazione complessiva dovremo aspettare il calendario, tenendo presenti le lunghe trasferte che dovremo affrontare come quella di Kazan. Gli altri gironi sono tosti, interessanti, e dovremo essere pronti da subito. Sarà una competizione avvincente“.

    Un commento arriva anche da parte di Ferdinando Minucci, presidente della MensSana:

    • È un girone duro, difficile: ritroviamo il Barcellona, come tradizione, e squadre intriganti come il Prokom ed il Kazan che rappresentano per noi un’opportunità. Vogliamo competere al massimo livello, ma sappiamo che per riuscire a partecipare alle Final 4 di Istanbul dovremo affrontare tante partite dure ed essere mentalmente pronti fin da subito, senza farci distrarre dalle lunghe trasferte che ci aspettano“.

    Di ben altro tenore invece il commento di Andrea Trinchieri, coach della Bennet Cantù (che in Europa si chiamerà NGC Cantù) che vedrà il quintetto brianzolo vedersela con formazioni di grande valore e tradizione come Olympiacos Pireo e Caja Laboral Vitoria:

    • Il fatto di aver percepito della tensione per un sorteggio di Eurolega dà l’idea di cosa siamo riusciti a ottenere nella scorsa stagione. Ogni partita sarà per noi di una difficoltà incredibile, ma penso che sia sempre necessario avere degli obiettivi: il nostro sarà quello di provare a rubare il quarto posto, sapendo che si tratterebbe di un’impresa di assoluto valore“.

    Parlando delle avversarie l’allenatore lombardo dice:

    • Credo che l’Olympiacos sia destinato a risolvere i suoi problemi, visto che si tratta della formazione con più tifosi in Grecia. Il Caja Laboral è abbonato alle top 16 e il Fenerbahce è probabilmente la squadra più forte del girone, poiché non baderà a spese per costruire un roster di assoluto livello per raggiungere le Final 4 di Istanbul. Bilbao ha raggiunto la finale del campionato spagnolo eliminando il Real Madrid mentre noi e il Nancy partiremo da dietro a fari spenti“.
  • Tutta la verità di Leonardo: “Addio inevitabile”

    Tutta la verità di Leonardo: “Addio inevitabile”

    E’ un Leonardo voglioso di raccontare tutta la verità quello che si presenta in conferenza stampa a Milano, stadio San Siro, svelando tutti i retroscena che hanno portato al suo addio all’Inter. L’ormai ex tecnico nerazzurro ha spiegato ai microfoni dei giornalisti tutto quello che è successo nell’ultimo mese:

    Leonardo | Claudio Villa/Getty Images

    • Mi sembrava giusto raccontare, dopo questo mese, come sono andate le cose. E’ stato un mese, anzi, 2 anni agitati. La verità è che finita la Coppa Italia, ero molto felice per me per questa vittoria, la prima da allenatore. 6 mesi di Inter, molto intensi, visto anche il mio passato. Avevo deciso di fare le mie vacanze, dopo il periodo in Brasile avevo appuntamento col presidente per organizzare la stagione e stavo lavorando proprio per questo“.
    • Poi è arrivata la chiamata del Paris Saint Germain, con loro ancora non ho firmato nulla, mi hanno cercato molto in questi anni, sia nel 2004, sia nel 2006, che nel 2008. Stavolta è arrivata un’altra chiamata che mi ha fatto tanto piacere, ho un legame forte con questo club, con il quale ho giocato. Loro mi hanno invitato a conoscere un possibile progetto, non era ancora stato acquistato dai nuovi proprietari. Io sono stato più volte cercato e l’ho comunicato al presidente, dicendogli che non sapevo cosa fare, anche rispetto alla mia vita. Con Moratti c’è un rapporto straordinario, non credo che voi lo possiate capire. Abbiamo parlato di tutto, della situazione, dei nuovi investitori, del progetto. Sono andato a Doha, l’11 giugno, prima di andare in Brasile: mi raccontano tutto, li conoscevo già. Sono le stesse persone che si stanno occupando anche del Mondiale del 2022, sono già nel calcio“.
    • A questo punto la mia prima risposta è stata di dire loro la mia impossibilità al trasferimento al PSG. Ho fatto presente che ormai la nuova stagione era già in corso. Poi ho incontrato Moratti e lì è scattato qualcosa che non mi aspettavo veramente. Lui mi ha detto che era una cosa bella, io ho detto che preferivo andare in Brasile e pensarci bene. Mi ha trattato come se fosse un padre, ho parlato con i suoi figli e mi hanno confermato che si comporta così, se lui crede che una cosa sia positiva per noi lascia che si decida per il nostro meglio. Le cose non erano ancora state decise quando, per la logica del mercato, dei contatti, è venuta fuori la cosa di Bielsa, del contatto con l’agente ed è esploso tutto, si è innescato un meccanismo incontrollabile, che ha creato un casino della madonna. Io rispetto i giudizi di tutti, ma sono venute fuori troppe cose, si è creata una situazione insostenibile“.
    • Sono sempre stato a disposizione dell’Inter per rimanere, io non ho trattato con il Paris S.Germain fino a tre giorni fa. Ricordate la dichiarazione di Moratti prima dell’ingaggio di Gasperini, quando diceva che ero ancora l’allenatore dell’Inter e potevo restare. Moratti è una persona che per come mi ha trattato è eccezionale. Mi dispiace molto non essere più l’allenatore dell’Inter, parlo soprattutto di quello che ho creato con tutto l’ambiente, la dirigenza, la gente della Pinetina. Per me tutto questo gioco è stato un privilegio, mi sono capitate delle cose difficili, ma straordinarie. Non ho ipotizzato mai questa situazione. Quando è arrivata la proposta del PSG, ho pensato che era una cosa bella, magari per il futuro. Andare via dall’Inter oggi mi sembrava impossibile. Si ‘è creata una situazione insostenibile e si è arrivati a questo“.
    • Io non indirizzo cose, o pensieri. Ho deciso di fare una conferenza stampa per chiarire le cose, giuro che è la verità. Non ho firmato niente, non ho mai parlato di soldi, non c’è niente di sicuro e ho iniziato a parlare per il nuovo ruolo al PSG da pochi giorni, da quando è finito il mio rapporto con l’Inter. Per me non è quello, fortunatamente non sto cercando niente, se non una sfida. Il PSG ha la nuova proprietà dal 30 giugno, da una settimana, anche loro non potevano fare niente. A prescindere dalle notizie, su di me uscivano giudizi. Dovevo fare un comunicato contro dei giudizi? Dovevo smentire una cosa che non c’è, vale a dire io al Psg?“.
    • La tensione a Milano nei miei confronti? Non è il motivo di una mia partenza, è la mia vita, sarò sempre legato a Milano. Non pensavo che si potesse arrivare a dei livelli così alti, ma mi dispiace non tanto per me, quanto per il calcio italiano, perché queste cose lo fanno meno bello. Forse era una situazione non molto bella anche per l’Inter”. Galliani? Mi ha chiamato. Ci siamo allontanati negli ultimi tempi, però ci siamo sentiti. Nessun consiglio, lui ha solo cercato di capire se stavo bene. Non gli ho fatto delle confidenze sulla mia situazione. Aspettavo il momento di raccontare quello che ho vissuto. Mourinho? Ci siamo messaggiati, scherzavamo sulla situazione”. Non sono venuto qua a chiedere giustificazioni e comprensione, ho 42 anni! La situazione è stata creata per una possibilità che non era sicura, per il modo di essere presidente di Moratti che mi ha consentito di lasciarmi libero di scegliere. E’ nata un’incomprensione ed è diventata una situazione senza ritorno!“.

    • “Credo che nessuno nella mia carriera mi possa dire: ti ho fatto un favore. Preferisco non averne. Io le scorciatoie non le prendo. Gasperini? Non ha bisogno di consigli, è molto più esperto di me come allenatore. Troverà una squadra con tanta voglia. Faccio tantissimi auguri a lui e all’Inter. Calciopoli? Giudicare oggi è difficile, è la conseguenza di ieri. Questa base deve essere curata, altrimenti tra 3 mesi verrà fuori un altro problema. E’ alle origini che la cosa è molto debole!“.
    • Pensare di tornare indietro è veramente inutile, la vita infatti va avanti, c’è sempre stata la chiusura di qualcosa e di conseguenza l’apertura di qualcos’altro. Mi dispiace perché tutto è successo in un modo che non è stato bello per nessuno. Ma questo è un giorno che per me è importante, perché è la chiusura del mio rapporto con l’Inter“.

      Fonte: Sportmediaset