Autore: slevin

  • Europei basket: Italia, serve l’impresa contro la Francia

    Europei basket: Italia, serve l’impresa contro la Francia

    Bisogna vincere contro la Francia (ore 16.45), e poi sperare in qualche risultato che possa favorirci nelle altre partite del girone B. E’ questa la situazione, molto difficile, della nostra Nazionale poco prima della quarta giornata dell’Europeo di basket in corso di svolgimento in Lituania. Innanzitutto serve, per poter sperare ancora in vista dell’ultima giornata, un successo contro la fortissima Francia di Tony Parker (ma non solo lui) che finora è stata la formazione più convincente (in testa con la Serbia con 6 punti) nel nostro raggruppamento.

    © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images
    Chi fa più paura, come già detto, è proprio Parker: il playmaker dei San Antonio Spurs sta letteralmente dominando l’Europeo visto che si trova in testa alla classifica marcatori con 28 punti di media (a cui aggiunge ben 7 assist e percentuali dal campo mostruose come il 60% da 2 ed il 55% da 3!). Ma la Francia può contare anche su altri atleti di spessore internazionale tra i quali spiccano gli NBA Nicolas Batum (Portland Trail Blazers), Joakin Noah (Chicago Bulls), e Boris Diaw (Charlotte Bobcats). Una squadra fortissima che apparentemente non ha nessun punto debole e che fa dell’atletismo la sua arma di forza visto che nessun team pare attrezzato come i francesi in questa caratteristica fisica. Quello che dovrà fare l’Italia sarà di non concedere il campo aperto ai transalpini che in queste situazioni di gioco diventano letteralmente devastanti. La speranza Azzurra di poter ottenere un risultato positivo, che ci terrebbe ancora in corsa per il passaggio alla seconda fase, sarebbe quella di avere l’apporto contemporaneo dei nostri 3 atleti migliori, ovvero Danilo Gallinari, Andrea Bargnani e Marco Belinelli che necessariamente dovranno “scollinare” oltre quota 20 punti per garantire un buon apporto in attacco. Si spera che “Gallo” e “Beli” possano anche sbloccarsi nel tiro da 3 che finora li ha visti protagonisti di percentuali orrende (soprattutto Belinelli!) perchè sfruttando questo tipo di gioco non è detto che la Francia abbia la strada spianata verso il successo. Chi avrà maggior raggio d’azione è proprio la guardia degli Hornets a cui la Francia difficilmente potrà opporre un pariruolo di altrettanto talento (forse si dirotterà Parker sulle sue tracce, ma è un’ipotesi che potrebbe anche non avere sèguito) mentre più difficile sarà il compito di Gallinari (se la vedrà con uno dei migliori difensori NBA come Batum) e Bargnani (scontro da scintille contro Noah). Queste sfide personali i nostri “Big 3” le hanno già vissute in NBA quindi non partono battuti e soprattutto i nostri giocatori conoscono le potenzialità dei diretti avversari. Servirà però dare sul campo il “200%” quindi il doppio di quello che è il massimo per ottenere l’importante risultato. Queste le parole di coach Pianigiani sulla sfida di oggi pomeriggio:

    • Servirà ‘un’extra-partita per avere speranza. Non riusciremo a limitare tutto il loro potenziale. Dovremo fare un extra-sforzo perché abbiano una serata normale e perché il loro attacco non ci ammazzi in contropiede. Non possiamo concedere loro campo aperto, altrimenti rischiamo di essere spazzati via. Quello che dobbiamo fare è giocare in attacco e mettergli un tarlo riuscendo a segnare con un po’ di continuità dall’altra parte del campo. Oggi dobbiamo pensare a fare ancora un passo avanti, pur in un percorso di grande fatica, con un girone così duro e un avversario di primissimo livello. Per questa squadra significa mostrare di avere la capacità di reggere questi ritmi come atteggiamento, di non scomporsi anche quando si andrà sotto e rimanere attaccati alla partita. I francesi sono guidati da un Parker giunto alla sua maturità e in armonia con sé stesso e con la squadra. Si sente bene a far giocare i compagni e si vede.

    Concentrato anche Danilo Gallinari:

    • Le sensazioni sono più che positive perché abbiamo insistito dall’inizio sul discorso dell’atteggiamento: cercare di emozionare ed emozionarsi, e questo entusiasmo è la prima cosa che penso tutti abbiano visto. Qualificarci sarebbe meglio ma, come ci dice sempre il coach, l’idea è quella di proseguire sul discorso iniziato lo scorso anno. C’è un percorso che è iniziato e noi dobbiamo vincere queste 2 partite finendo con un’idea positiva. Vincere sarebbe importante come risultato in sè, ma anche e soprattutto per questo percorso che stiamo facendo e quindi per il futuro“.
  • Europei Lituania 2011: Grecia KO contro la sorpresa Macedonia

    Europei Lituania 2011: Grecia KO contro la sorpresa Macedonia

    Agli Europei di basket in corso di svolgimento in Lituania sono scesi in campo i Gironi C e D ed a beneficiare della giornata di riposo sono stati i Gruppi A e B. Domani la programmazione riprenderà normalmente ed in campo scenderanno tutte le 24 Nazionali.

    © PETRAS MALUKAS/AFP/Getty Images
    GIRONE C: Finlandia-Bosnia 92-64 5 uomini in doppia cifra (Koivisto 17 punti, Koponen 14, Lee 12, e 10 a testa per Kotti e Mottola) regalano un prezioso successo alla Finlandia sulla deludente Bosnia che ha nei 25 punti di Domercant l’unica nota lieta della partita. Grecia-Macedonia 58-72 Fino a questo momento a regalare qualche emozione in questo Europeo è il Girone C: dopo la Croazia cade anche la Grecia travolta dalla Macedonia nonostante i 16 punti di Fotsis e la doppia doppia di Bourousis (10 punti ed altrettanti rimbalzi). Eroe di serata per i macedoni è il naturalizzato Bo McCalebb: il play della Montepaschi Siena gioca a livelli da All Star e griffa 27 punti rendendo possibile il sorpasso in classifica (scontro diretto favorevole ovviamente) proprio sugli ellenici. Un primo posto a sorpresa visto che anche con la Croazia McCalebb e compagni hanno ottenuto la vittoria. Croazia-Montenegro 87-81 Ante Tomic (26 punti, 8 rimbalzi e 4 assist) e Popovic (23 punti) trascinano la Croazia nel derby slavo contro l’ostico Montenegro a cui non bastano i 18 punti di Jeretin ed i 17 di Dragicevic. Classifica: Macedonia, Grecia, Croazia 2-1; Montenegro,  Bosnia, Finlandia 1-2. GIRONE D: Ucraina-Bulgaria 67-56 Prima importante vittoria per l’Ucraina di coach Mike Fratello che ora si giocherà le proprie chance di qualificazione negli ultimi 2 incontri. Male invece la Bulgaria che aveva a disposizione una grossa opportunità per blindare l’importantissimo terzo posto. Slovenia-Georgia 87-75 Lakovic (22 punti) e Ozbolt (21) guidano la Slovenia in una partita non semplice contro la Georgia che ha in Pachulia il top scorer con 22 punti. Russia-Belgio 79-58 Fridzon (22 punti) e Vorontsevich (17) mantengono al comando del gruppo D la Russia (in coabitazione con la Slovenia). Qualificazione OK per Kirilenko e compagni che ora attendono lo scontro proprio con la Slovenia per determinare la prima classificata. Classifica: Slovenia, Russia 3-0; Georgia, Bulgaria, Ucraina 1-2; Belgio 0-3.

  • NFL: Analisi NFC East Division

    NFL: Analisi NFC East Division

    Dopo aver analizzato la Conference AFC passiamo in rassegna le Division della NFC Conference iniziando dalla East. Non possiamo non parlare dei Philadelphia Eagles, i veri, grandi dominatori del mercato estivo che con una sontuosa campagna acquisti diventano i veri favoriti (assieme ai Patriots) per la conquista del prossimo Super Bowl. Nè Giants, nè Cowboys, per non parlare dei Redskins sembrano poter impensierire i biancoverdi della Pennsylvania. Per un posto nei playoff solo New York sembra attrezzata per entrare nella bagarre, Dallas e Washington staranno a guardare, al massimo potranno ambire a qualche vittoria di prestigio durante l’anno.

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    PHILADELPHIA EAGLES: Regina del mercato, gli Eagles si presentano ai nastri di partenza pronti a vincere tutte le partite. Vick, ritornato lo scorso anno dopo aver subìto l’onta del carcere per una brutta vicenda legale, ha dimostrato di poter dominare la Lega e fino a metà campionato è stato il vero M.V.P. del torneo prima che dei piccoli infortuni ne minassero il riconoscimento. Per lanciarlo titolare la scorsa stagione è stato sacrificato un idolo come McNabb ma ne è valsa la pena visti i risultati. Il ruolo di quarterback è suo e DeSean Jackson sarà il suo bersaglio preferito, Jeremy Maclin si dividerà il secondo spot di ricevitore con il neo arrivato Steve Smith mentre tight end titolare sarà Brent Celek. LeSean McCoy è inamovibile come running back. Watkins, Jackson, Peters ed Herremans offrono ampie garanzie nella linea offensiva. La prima linea difensiva è spaventosa: Juqua Parker, Trent Cole, Darryl Tapp e Jason Babin (arrivato dai Titans con una dote di 12.5 sack nella scorsa stagione) sono i giocatori che si divideranno i 2 ruoli di defensive end, mentre Cullen Jenkins (acquistato dai Packers) avrà il posto garantito come defensive tackle. I 3 linebackers saranno Rolle, Fokou e Casey Matthews, fratello minore e pariruolo del fenomenale Clay Matthews che è in forza a Green Bay. Semplicemente spettacolare il reparto cornerback con Asomugha (arrivato dai Raiders) titolare fisso, mentre Asante Samuel e l’altro neo arrivo (da Arizona) Dominique Rodgers-Cromartie si daranno battaglia per l’ultimo posto disponibile. Allen ed il rookie Jaiquawn Jarrett saranno le safety. Lo special team vede assegnato il ruolo di kicker ad Henery (tagliato Akers per 2 pesanti errori negli ultimi playoff) e quello di punter ad Henry (tagliato il predecessore Sav Rocca). Ritornatori saranno i 2 fenomeni DeSean Jackson e LeSean McCoy. L’obiettivo è vincere, a Philadelphia deve diventare un imperativo, con questa formazione si può, si vuole vendicare il KO subìto dai Packers nel primo turno playoff, magari ripagandoli, quest’anno, con la stessa moneta per tentare di ripetere ciò che la franchigia del Wisconsin fece lo scorso anno visto che riuscì poi a conquistare il Super Bowl.
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    NEW YORK GIANTS: Squadra altalenante, New York, che vivrà sicuramente sulle fortune che saprà procurargli Eli Manning, fratello minore di Peyton dei Colts, dotato di una intelligenza tattica mlto alta ma reduce da una stagione da ben 25 intercetti dove quindi non tutto è andato per il meglio. A ricevere i suoi passaggi ci penseranno Nicks, Manningham e Hixon senza tralasciare Barden. Bradshaw e Jacobs si divideranno lo spot di running back. La linea offensiva è stata in parte rinnovata ma offre comunque sempre garanzie. La difesa sarà incentrata su Umenyora e Tuck (11.5 sack a testa lo scorso anno) mentre poco più dietro da tenere d’occhio sarà l’undrafted free agent Mark Herzlich. Nelle secondarie, out per 2 mesi la prima scelta dei Giants al Draft ovvero Prince Amukamara, ci sarà posto per i soliti Webster e Thomas. Rolle e Phillips completano il reparto. Special team: Tynes il kicker, Dodge il punter, da assegnare il ruolo di ritornatore. I Giants partono dietro agli Eagles, prevalere sarà molto dura vista la completezza del roster di Philadelphia però la qualificazione alla post season non pare così irraggiungibile (a meno di clamorosi scadimenti di forma in vista del mese finale di regular season).
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    DALLAS COWBOYS: Tutto dipenderà da come Tony Romo si ripresenterà in campo dopo la frattura della clavicola subìta all’inizio dello scorso campionato. Romo è uno dei migliori quarterback in circolazione e se sta bene può fare la differenza. Tuttavia Dallas non appare a prima vista al livello di Giants ma soprattutto Eagles. Si attendono i progressi di Dez Bryant, splendido ricevitore al secondo anno, Miles Austin sarà il primo bersaglio di Romo con Tashard Choice e Jason Witten (sarà ancora suo il posto di tight end titolare ma attenzione agli schemi che prevedono l’inserimento del secondo tight end Martellus Bennett) a dare man forte. Felix Jones avrà il via libera nel ruolo di running back grazie all’addio di Marion Barber. Doug Free, fresco di rinnovo, e Tyrone Smith (prima scelta Cowboys nell’ultimo Draft) saranno le stelle della linea offensiva a protezione di Romo. In difesa tutto poggerà sulle possenti spalle di DeMarcus Ware, leader nello scorso campionato nei sack effettuati con 15.5 e nelle secondarie i punti fermi saranno Jenkins, Scandrick, Elam e Sensabaugh. Buehler nonostante una stagione altalenante è stato confermato come kicker, il punter invece sarà McBriar. A Dallas serve durezza mentale per emergere, se l’head coach Garrett saprà evitare facili rilassamenti allora magari potrebbe anche scapparci una sorpresa e vedere i Cowboys ai playoff magari beffando i Giants, altrimenti per loro non ci sarà nessuna speranza.
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    WASHINGTON REDSKINS: Destinati per un pò di tempo a vivere stagioni di transizione in attesa che i giovani a roster (nell’ultimo draft ben 12 scelte!) esplodano. Per dare un taglio netto con l’ultima brutta stagione ci si è sbarazzati di Haynesworth e McNabb, fiducia nel ruolo di quarterback a Rex Grossman che avrà come running back titolare Tim Hightower in arrivo dai Cardinals ma con Ryan Torain sempre pronto a subentrare. Santana Moss avrà un posto particolare tra i ricevitori, Armstrong, Gaffney ed il rookie Henkerson completano il reparto con Cooley tight end. Trent Williams e Jammal Brown sono i giocatori che offrono più garanzie nella linea offensiva che dovrà proteggere il quarterback. London Fletcher (36 anni e non sentirli) e Brian Orakpo (19.5 sack in 2 stagioni con i Redskins) sono i perni difensivi a cui si dovrà aggiungere la prima scelta di Washington al Draft di quest’anno ovvero Ryan Kerrigan, notevole talento da Purdue University. Nelle secondarie spiccano i nomi di Hall, Wilson, Landry e Atogwe. Gano ha mantenuto il posto di kicker titolare, Sav Rocca (preso dagli Eagles) avrà il ruolo di punter. I Redskins sono un cantiere aperto che proverà a vincere più gare possibili ma non ci si deve aspettare molto da questa squadra che avrà bisogno ancora di qualche periodo per puntare ai vertici. Proiezioni NFC EAST DIVISION: 1) Eagles, 2) Giants, 3) Cowboys, 4) Redskins Percentuali di vincere la Division: Eagles 80%, Giants 15%, Cowboys 5%, Redskins 0% ANALISI AFC NORTH ANALISI AFC SOUTH ANALISI AFC WEST ANALISI AFC EAST  ANALISI NFC WEST  ANALISI NFC SOUTH  ANALISI NFC NORTH

  • NFL: Analisi AFC East Division

    NFL: Analisi AFC East Division

    Concludiamo il viaggio nella Confernce AFC con l’analisi dell’ultima Division rimasta ovvero la East. La lotta vedrà come principali protagoniste i New England Patriots ed i New York Jets. L’anno passato ebbero la meglio i Patriots che si aggiudicarono la divisione ma nei playoff la truppa newyorchese si prese la rivincità, espugnò, nel divisional round, il Gillette Stadium di Boston estromettendo Brady e compagni dalla Finale di Conference contro gli Steelers. Un gradino (e forse anche più) al di sotto di Pats e Jets troviamo Miami Dolphins e Buffalo Bills.

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    NEW ENGLAND PATRIOTS: Ancora per una stagione dovrebbero essere loro a conquistare il primo posto nella AFC East, se non altro perchè Tom Brady è un quarterback fenomenale che garantisce sempre un elevato standard di rendimento. Gli anni però passano anche per lui e prima o poi si dovrà pensare alla sua sostituzione. Tuttavia se Brady rimane sano al suo posto (lo scorso torneo 3900 yards lanciate, 36 touchdown a fronte di soli 4 intercetti) sarà difficile per i Jets togliere la leadership ai Patriots. Patriots che per vendicarsi dell’onta subìta dai biancoverdi in casa nei playoff ripartono con nuovo entusiasmo prendendosi nuovamente il ruolo di favoriti per la conquista del Super Bowl di Indianapolis. Bersagli per il quarterback saranno Deion Branch, Wes Welker, Hernandez, Brandon Tate, Adelman il “vecchio” Ochocinco (arrivato dai Bengals) e Gronkowski (primo rookie tight end a raggiungere i 10 touchdown in stagione dai tempi della fusione tra NFL e AFL). Un’ampia scelta che lascia dormire sonni tranquilli al geniale head coach Bill Belichick arrivato ormai all’11esimo anno sulla panchina di Boston. Belichick ha anche preso dal Draft Ryan Mallet come ricambio per Brady: l’ex Arkansas University è un giocatore che potrebbe in futuro regalare meraviglie dotato di una potenza e di una precisione nel braccio straordinarie, sarà lui il vero erede di Brady? Reparto running back invece coperto da BenJarvus Green-Ellis (1008 yards corse, 13 touchdown nel 2010) e da Danny Woodhead, ricevitore riconvertito in running back grazie alla sua prodigiosa velocità (547 yards corse più 379 ricevute per un totale di 6 touchdown). Solida anche la linea offensiva a protezione di Brady con gli All Star Mankins e Light senza dimenticare Solder e Cannon. In difesa altro rinforzo con l’acquisizione di Haynesworth dai Redskins che affiancherà in prima linea Wilfork, mentre poco più dietro a coprire tutto ci penseranno Jerod Mayo e Brandon Spikes. Nelle secondarie c’è la garanzia assoluta Devin McCourty (7 intercetti nello scorso campionato) e ci aspetta tanto dal cornerback rookie Ras I-Dowling, tra le safety come non menzionare Brandon Meriweather, sempre ben assistito dal compagno Patrick Chung. Ruolo di kicker per Gostkowski, punter sarà il romeno Zoltan Mesko ed a ritornare i calci degli avversari ci penserà Tate con Edelman in seconda battuta. L’obiettivo per New England è il Super Bowl ma c’è da fare particolare attenzione ai Jets per non ripetere la debacle casalinga nei playoff dello scorso anno.
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    NEW YORK JETS: L’obiettivo dichiarato è quello di spodestare i Patriots e magari tentare l’assalto al Super Bowl che nei passati playoff è stato vanificato dal pessimo secondo tempo nella Finale di Conference contro gli Steelers dopo un primo tempo al limite della perfezione. A guidare la “macchina” di coach Rex Ryan il quarterback Mark Sanchez che potrà contare sui running back LaDainian Tomlinson e Shonn Greene, mentre per i lanci lunghi Santonio Holmes e Plaxico Burress (al ritorno in campo dopo 2 anni di carcere) sono favoriti per il posto da titolare rispetto al veterano Mason (arrivato dai Ravens). Ruolo di tight end ben coperto, invece, da Dustin Keller mentre la linea offensiva a protezione di Sanchez annovera atleti sensazionali (da Pro Bowl) come D’Brickashaw Ferguson e il centro Nick Mangold. Bene anche la linea difensiva con il colosso Muhammad Wilkerson e Sione Pouha senza dimenticare Calvin Pace sul quale Ryan conta tantissimo. Nelle secondarie coach Ryan avrebbe voluto disporre di Asomugha, sogno di mezza Estate finito poi ad un’altra squadra biancoverde ovvero  Philadelphia, per affiancarlo a Darrelle Revis e blindare la squadra sui lanci lunghi avversari, ma anche il confermato Antonio Cromartie non è di livello inferiore e ciò rende la coppia di cornerback dei Jets la migliore dell’intera Lega. Folk sarà il kicker, Weatherford il punter mentre per il ruolo di ritornatore c’è ancora un pizzico di indecisione. La stagione di New York dipenderà da molti piccoli particolari che potrebbero fare la differenza sia in senso positivo che negativo. La prova di ciò si è avuta nello scontro playoff della passata stagione contro Pittsburgh. Resta solo da vedere se i biancoverdi avranno sistemato questi particolari.
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    MIAMI DOLPHINS: Miami è pronta a giocarsi le sue carte nella Division, non arriva al talento delle 2 principali contender ma con un pò di fortuna potrebbe ambire a qualcosa di speciale. I maggiori dubbi provengono dal quarterback Chad Henne perchè l’ex Wolverine si è dimostrato altamente incostante. Per cercare di togliere pressione dalle sue mani è arrivato dai Saints un signor running back come Reggie Bush, talento smisurato ma che a New Orleans non è riuscito ad esplodere. Stella tra i ricevitori è Brandon Marshall che però abbina al suo talento forti problemi di tenuta mentale. Poi non molto altro (anche se c’è Davone Bess da tenere d’occhio) fino ad arrivare al tight end Anthony Fasano. La linea offensiva ha in Jake Long (ex prima scelta assoluta nel Draft del 2008) il punto forte e quest’anno sarà affiancato da Mike Pouncey, fratello gemello del devastante Maurkice in forza agli Steelers ed a Miami sperano possa ripercorrerne le orme. Kendall Langford, Paul Soliai e Randy Starks compongono la prima linea difensiva dei Dolphins ed alle loro spalle Cameron Wake ringhierà per arrivare a mettere le mani sul quarterback avversario (14 sack lo scorso campionato) mentre nelle secondarie tutti saranno agli ordini di Vontae Davis. Negli special team il kicker sarà Carpenter, il punter Fields, mentre Bess potrà ritagliarsi grande spazio nel ritornare i calci avversari. I Dolphins potrebbero anche mettere pressione a Jets e Patriots, la difesa pare ottima ma è l’attacco che fa sorgere qualche dubbio dato che il talento non manca di certo ma è nella testa dei giocatori che potrebbe esserci qualche problema. Solo superando tutto ciò Miami potrà effettivamente sorprendere, al momento però deve accontentarsi del terzo posto divisionale.
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    BUFFALO BILLS: Ci si prepara all’ennesima stagione negativa in quel di Buffalo, l’obiettivo è superare le 4 vittorie ottenute lo scorso anno, sperando nella crescita dei propri giovani e magari tentare di non chiudere in ultima posizione la AFC East. Fitzpatrick sarà il quarterback titolare e Johnson sarà il suo bersaglio principale con C.J. Spiller nel ruolo di running back. Desta preoccupazione la linea offensiva, molto buona nell’aprire varchi per gli inserimenti dei running back ma di poca consistenza nel proteggere il quarterback. In difesa pesa l’addio di Paul Posluszny, si spera che Marcell Dareus (terza scelta assoluta al Draft) possa diventare sùbito il leader, Burnett in arrivo dai Packers offre garanzie di copertura. Ma è la linea secondaria la migliore tra quelle difensive: i cornerback titolari dovrebbero essere i veterani Terrence McGee e Leodis McKelvin, ma alle loro spalle scalpitano Drayton Florence ed il rookie da Texas Aaron Williams. Le safety saranno Jairus Byrd (che nel 2009 mise a segno 9 intercetti da rookie, dopo un leggero scadimento nel 2010 è chiamato alla definitiva consacrazione), e George Wilson. In conclusione le chance di competere ad alti livelli per Buffalo sono veramente poche. Si spera solo in un futuro migliore nel giro di pochi anni. Proiezioni AFC EAST DIVISION: 1) Patriots, 2) Jets, 3) Dolphins, 4) Bills Percentuali di vincere la Division: Patriots 50%, Jets 45%, Dolphins 5%, Bills 0% ANALISI AFC NORTH ANALISI AFC SOUTH ANALISI AFC WEST  ANALISI NFC EAST  ANALISI NFC WEST  ANALISI NFC SOUTH  ANALISI NFC NORTH

  • NFL: Analisi AFC West Division

    NFL: Analisi AFC West Division

    Passiamo all’analisi della AFC West Division. Sarà lotta a 2 in questa divisione con San Diego Chargers e Kansas City Chiefs (sorprendentemente vincitori lo scorso anno) a darsi battaglia per il predominio. Molto più indietro Oakland Raiders e Denver Broncos che non sembrano attrezzate per raggiungere i playoff a meno di clamorosi exploit durante la stagione.

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    SAN DIEGO CHARGERS: L’analisi dei Chargers è sempre molto difficile: nello scorso anno la squadra californiana ha avuto il miglior attacco e la migliore difesa ma non è riuscita a superare le 9 vittorie complessive a fronte di 7 sconfitte fallendo clamorosamente l’accesso ai playoff. Sicuro del posto da titolare il fortissimo quarterback Philip Rivers che avrà come bersagli per i suoi lanci i ricevitori Jackson, Floyd e Gates, mentre nel ruolo di running back si alterneranno Mathews e Tolbert. Di livello anche la linea offensiva a protezione di Rivers con McNeill, Dielman, Hardwick, Vasquez e Clary. Anche la prima linea difensiva è di livello assoluto ed a farla da padrone ci saranno il solito Castillo, Garay ed il rookie Liuget, poco più dietro serviranno i sacks di Shaun Phillips (ben 11 lo scorso anno) a cui potrà dare una mano Takeo Spikes (preso da San Francisco). Nelle secondarie è arrivato il talento di Bob Sanders che affiancherà Weddle e nello special teams sono stati confermati il kicker Keading ed il punter Scifres mentre come ritornatori si alterneranno Crayton e Goodman. Proprio in questo reparto, al limite del ridicolo lo scorso anno (e che ha condannato San Diego a numerose sconfitte largamente evitabili), c’è stato un cambio di allenatore e dai Bucs è arrivato l’ottimo Rich Bisaccia che in preseason ha dimostrato di aver ottenuto già discreti ed interessanti risultati. Partendo a fari spenti i Chargers potrebbero sorprendere, l’unico interrogativo sarà quello di vedere se la perdita di Ron Rivera, allenatore della difesa in questi anni, andato ai Panthers come capo allenatore, sarà compensata adeguatamente oppure no perchè in questi anni la forza dei Chargers è stata vista soprattutto nel settore difensivo.
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    KANSAS CITY CHIEFS: I Chiefs sono stati la sorpresa della scorsa annata riuscendo ad imporsi in questa divisione, salvo poi pagare tutta la loro inesperienza nello scontro playoff di wild card contro i Ravens subendo una sconfitta casalinga difficile da digerire per l’enorme scarto di punti. Kansas City vuole riprovarci ed affiderà nuovamente le chiavi dell’attacco a Matt Cassell (27 touchdown lanciati e solo 7 intercetti nello scorso campionato), e si attende la definitiva consacrazione del running back Jamaal Charles (oltre 1400 yard corse, secondo assoluto in NFL) con l’ottimo Thomas Jones a supporto. Tra i ricevitori punto fermo resta Bowe (1100 yard ricevute per 15 touchdown nello scorso torneo) ed a dargli una mano sono arrivati dai Cardinals Breaston e dal Draft Baldwin (prima scelta dei Chiefs) con Tony Moeaki nel ruolo di tight end. L’anello debole della squadra resta la linea offensiva ed in questa preseason (disastrosa con 4 sconfitte in 4 partite) di miglioramenti non se ne vedono. Urge elevare il rendimento onde evitare brutte sorprese. La difesa si reggerà sul talento di Tamba Hali (ben 14.5 sacks lo scorso anno) con il formidabile tackler Johnson e Justin Houston (scelto al secondo giro del Draft) a dargli una mano. Nelle secondarie la certezza è Eric Berry che si è guadagnato la convocazione al Pro Bowl al primo anno, in seguito ad una stagione fenomenale da 92 tackle e 4 intercetti che lo pone di diritto nel novero delle migliore safety della lega. Il suo compagno di ruolo è Kendrick Lewis, al secondo anno, ottimo giocatore nel ruolo, con 3 intercetti in 10 gare da titolare. La coppia di cornerback Brandon Flowers e Brandon Carr, completano il reparto, molto giovane e destinato a brillare negli anni a venire. Ruolo di kicker a Succop, Colquitt il punter e come arma sui ritorni l’ottimo Dexter McCluster (2 touchdown nella stagione 2010). Il calendario relativamente facile dello scorso torneo ha permesso ai Chiefs l’exploit di cui si diceva in precedenza, quest’anno sarà molto più dura ma a Kansas City si può guardare (nonostante la brutta preseason) con ottimismo al futuro.
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    DENVER BRONCOS: La disastrosa difesa nella passata stagione dei Broncos sarà sotto l’occhio di molti analisti. Per dare una svolta a questa situazione a Denver hanno cambiato molto. Partiamo però dall’attacco dove Orton avrà ancora una volta in mano le chiavi della squadra nonostante i tifosi spingano per vedere titolare Tim Tebow, al secondo anno nella Lega e pronto ad assumersi le proprie responsabilità. Brandon Lloyd sarà il principale bersaglio tra i ricevitori (Pro Bowl per lui) si spera nell’esplosione di Demaryus Thomas, con Eddie Royal ottimo rincalzo. Ci si aspetta molto dal running back di grande talento Knowshown Moreno, abile anche in ricezione e tra i tight end occhio di riguardo per il rookie Julius Thomas, dai mezzi fisici ed atletici fuori dal comune (avendo giocato all’Università molto di più a basket che a football). La linea offensiva a protezione di Orton ha 2 interpreti d’eccezione con Ryan Clady (talento immenso il suo) ed Orlando Franklin (bloccatore dal fisico mastodontico). Nota dolente la difesa, come già detto disastrosa lo scorso anno: il nuovo General Manager John Elway (vecchia gloria di Denver!) al Draft ha optato, tra i vari talenti a disposizione, per quello di Von Miller (seconda scelta assoluta) che sembra aver già sbalordito tutti per completezza visto che può ricoprire diversi ruoli e la sua duttilità, unità appunto al suo enorme talento, sarà di grande aiuto ad Elvis Dumervil (out per tutto lo scorso anno e si è sentita terribilmente la sua assenza) per riportare ordine nel reparto. Da ricordare che Dumervil nell’ultimo campionato giocato, il 2009 dunque, è stato il leader della NFL in sack effettuati con ben 17!  Le secondarie saranno affidate al veterano Champ Bailey ed al rookie Rahim Moore. Colquitt sarà il punter negli special team (è fratello minore del punter dei Chiefs), Prater il kicker mentre Royal potrebbe trovare impiego nel ruolo di ritornatore. Il primo passo chiesto a questa squadra è di migliorare l’orrendo record dello scorso anno che ha portato a chiudere al penultimo posto nella Lega e tutto passerà per i progressi difensivi dato che il reparto è reduce da un torneo precedente da dimenticare (vedasi la lezione subìta in casa da parte dei non irresistibili rivali divisionali degli Oakland Raiders!)
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    OAKLAND RAIDERS: Le perdite dolorose nella free agency condannano i Raiders ad un ruolo marginale (a meno di clamorose sorprese) in questa stagione, il tutto dopo aver ottenuto un buon record (8-8) dopo anni di campionati perdenti. Un vero peccato ma le perdite di Asomugha e Miller sono importanti e non lasciano spazio a facili illusioni. Nonostante l’ultima acquisizione di Terrelle Pryor (quarterback dal grande talento) il ruolo di titolare sarà ancora per Campbell che dovrà scatenare la velocità di Jacoby Ford in ricezione, mentre a sostituire Miller nel ruolo di tight end è arrivato Boss dai Giants. McFadden titolare come running back, offre ampie garanzie. In difesa è stato rifirmato Seymour che con Kamerion Wimbley (9 sacks nel campionato 2010) forma una coppia molto affidabile. McClain nel cuore della difesa è pronto ad esplodere. Le secondarie destano le maggiori preoccupazioni: perso Asomugha (andato agli Eagles) miglior cornerback della Lega, si spera nelle buone prestazioni di Johnson e Routt con l’ottimo Tyvon Branch a guidare le safety. Capitolo special team: il principale ritornatore sarà Jacoby Ford, autore di 3 touchdown nella sua prima stagione. Il kicker Sebastian Janikowski e il punter Shane Lechler formano un ottima coppia di specialisti, con quest’ultimo alla sua quarta convocazione consecutiva al Pro Bowl. Il roster dei Raiders ha ancora talento, ma sicuramente inferiore a quello dell’anno scorso, difficilmente Oakland potrà ambire ai playoff, se la giocherà con Denver per non arrivare all’ultimo posto nella Division. Proiezioni AFC WEST DIVISION: 1) Chargers, 2) Chiefs, 3) Broncos, 4) Raiders Percentuali di vincere la Division: Chargers 60%, Chiefs 40%, Broncos 0%, Raiders 0% ANALISI AFC NORTH ANALISI AFC SOUTH ANALISI AFC EAST  ANALISI NFC EAST  ANALISI NFC WEST  ANALISI NFC SOUTH  ANALISI NFC NORTH

  • NFL: Analisi AFC South Division

    NFL: Analisi AFC South Division

    Dopo aver esaminato la AFC North, passiamo in rassegna le squadre della AFC South Division. Anche per quest’anno i grandi favoriti per la conquista di questa divisione sono gli Indianapolis Colts anche se i problemi fisici del quarterback Peyton Manning potrebbero influire in modo negativo sulla stagione. A darsi battaglia per aggiudicarsi un posto nei playoff ci saranno gli Houston Texans ed i Tennessee Titans che nonostante un profondo restyling e la perdita di alcuni giocatori di grande livello hanno disputato una buona preseason chiudendo con 3 vittorie ed una sola sconfitta. Jacksonville parte invece più dietro ma non per questo battuta in partenza.

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    INDIANAPOLIS COLTS: Peyton Manning, quarterback titolare dotato di un talento immenso dovrà convivere con qualche acciacco visto che ormai non è più giovanissimo, ma tutto ruoterà attorno a lui. A ricevere i suoi passaggi i confermatissimi ricevitori Pierre Garcon e Reggie Wayne, molto importante anche il tight end Dallas Clark di cui Manning si fida ciecamente. Running back sarà Joseph Addai mentre nella linea offensiva a protezione del quarterback sono fondamentali gli innesti, pescati al Draft, di Castonzo ed Ijalana, con Saturday a guidare il reparto vista la sua grande esperienza. In difesa le certezze si chiamano Dwight Freeney e Robert Mathis, 2 Big che rendono sensazionale la prima linea dei Colts ed alle loro spalle il capitano Gary Brackett come middle linebacker. I problemi verranno invece nelle secondarie dove a parte Bethea e Bullitt troviamo il vuoto (si spera nell’esplosione di qualche giovane). Il kicker titolare come al solito sarà Vinatieri, il punter McAfee con un punto interrogativo sul ruolo di ritornatore che al momento non è stato ancora deciso. In definitiva i Colts (con Manning sia chiaro) sono ancora tra le squadre favorite per la vittoria anche perchè il prossimo Super Bowl si disputerà proprio ad Indianapolis, quindi i Colts potrebbero giocarlo (e magari vincerlo) nello stadio di casa.
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    HOUSTON TEXANS: Ogni anno tutti gli analisti NFL provvedono ad inserire i Texans tra le squadre di vertice salvo poi ricredersi verso la metà della stagione a causa dei risultati non all’altezza. Anche quest’anno si ha la stessa sensazione! Il reparto che ha meno problemi è sicuramente l’attacco dove il quarterback Matt Schaub avrà a sua disposizione bersagli sicuri come Andre Johnson, Owen Daniles (tight end) e soprattutto Arian Foster che con 1616 yards corse lo scorso campionato risulta il miglior giocatore non draftato di sempre. Inoltre le 604 yards su ricezione lo rendono un giocatore completo e proprio per questa sua duttilità nell’ultimo torneo è stato anche il giocatore che ha realizzato più touchdown. Punto debole dell’attacco, stando ai risultati dell’ultimo torneo, è la linea offensiva che proteggerà Schaub, visti i tanti sack subìti dal quarterback di Houston. Punti fermi della difesa il sempre affidabile Mario Williams e la prima scelta dei Texans al Draft ovvero J.J. Watt, mentre per rinforzare il vero punto debole (le secondarie ovviamente) è arrivato dai Bengals l’ottimo Jonathan Joseph che affiancherà Jackson, Quin e Manning (trasferitosi da Chicago). Il kicker è Rackers, confermato dopo la buona stagione 2010. Il ritornatore è Tridon Holliday. Obiettivo minimo per Houston sarà l’accesso ai playoff ma con questa squadra nessuno può essere in grado di fare previsioni.
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    TENNESSEE TITANS: Licenziato Jeff Fischer (che era a capo degli allenatori da ben 16 anni) è partita una piccola rivoluzione ai Titans a partire dal neo head coach Mike Munchak. Nel ruolo di quarterback si alterneranno il promettentissimo Jake Locker (prima scelta di Tennessee al Draft) ed il veterano Hasselbeck che arrivato da Seattle toglierà pressione dalle spalle al giovane Locker. Washington e Britt partono titolari nel ruolo di ricevitori con il fenomenale Chris Johnson a ricoprire il ruolo di running back (anche se i problemi per il rinnovo del contratto lo hanno tenuto fuori dagli allenamenti per buona parte del precampionato). In difesa è arrivato da Tampa Bay Barrett Ruud per tamponare le dipartite di Babin (volato agli Eagles) e Tulloch (andato ai Lions), 2 pezzi da 90 che saranno comunque rimpianti dai tifosi. Il rookie Akeem Ayers (39esima scelta assoluta) sarà fondamentale nei meccanismi difensivi mentre si spera che nelle secondarie Cortland Finnegan eviti i numerosi “colpi di testa” che caratterizzano ormai la sua carriera (lo scorso anno da ricordare la penosa rissa contro Andre Johnson nella partita Texans-Titans). Occhio di riguardo per la safety Jordan Babineaux. Rob Bironas si occuperà del ruolo di kicker e punter mentre a ritornare i calci degli avversari ci sarà Mariani. Non ci sono grosse aspettative sui Titans tuttavia l’imperativo sarà migliorare il record della scorsa stagione e chissà che visti i problemi fisici di Manning e l’incostanza dei Texans a Nashville non possano vivere una stagione da protagonisti.
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    JACKSONVILLE JAGUARS: Stagione che si prospetta difficile quella dei Jaguars. La squadra pare quella più debole nella AFC South Division e non ha grosse speranze di poter accedere ai playoff. Garrard e Gabbert saranno in competizione per il ruolo di quarterback, le uniche speranze offensive saranno affidate a Maurice Jones-Drew, running back in miniatura ma terribilmente veloce ed esplosivo. Tra i ricevitori è grave la perdita di Mike Sims-Walker (andato ai Rams) e Thomas diventerà il titolare nel ruolo con Hill ad affiancarlo. Più affidabile (rispetto a quest’ultimi) il nome di Mercedes Lewis, tight end di valore che dovrà togliere molte castagne dal fuoco. La linea offensiva a protezione del quarterback vede l’importante innesto di Jason Spitz dai Packers. Buona la situazione in difesa con il trio Posluzny (preso da Buffalo), Session (arrivato dai Colts) e Smith a guidare il reparto. Attenzione anche ai 2 defensive tackle, in quanto Tyson Alualu (prima scelta dello scorso anno dei Jaguars) è pronto ad esplodere e Terrance Knighton vuole seguirlo a ruota. Nelle secondarie è importante l’arrivo dai Ravens di Landry che affiancherà Greene, Rasheam Mathis e Derek Cox. Scobe avrà il ruolo di punter e kicker mentre come ritornatore è probabile che venga utilizzato il running back rookie Deji Karim. Una buona difesa non compensa un attacco a dir poco scadente ed ecco perchè a Jacksonville dovranno necessariamente fare i conti con una stagione perdente. Proiezioni AFC SOUTH DIVISION: 1) Colts, 2) Texans, 3) Titans, 4) Jaguars Percentuali di vincere la Division: Colts 55%, Texans 30%, Titans 10%, Jaguars 5% ANALISI AFC NORTH ANALISI AFC WEST ANALISI AFC EAST  ANALISI NFC EAST  ANALISI NFC WEST  ANALISI NFC SOUTH  ANALISI NFC NORTH

  • NFL: I risultati della quarta giornata di preseason

    NFL: I risultati della quarta giornata di preseason

    Ultima giornata della preseason NFL quella che si è disputata nei giorni di giovedì e venerdì. La prossima settimana il kickoff dell’anticipo di giovedì 8 settembre tra i campioni in carica dei Green Bay Packers e degli ex campioni dei New Orleans Saints darà il via alla tanto attesa stagione 2011.

    © Sam Greenwood/Getty Images
    Tra i risultati da tenere in considerazione in questa settimana spiccano le vittorie dei Detroit Lions (16-6 a Buffalo) e dei Saint Louis Rams (24-17 a Jacksonville) che chiudono il precampionato come uniche 2 squadre imbattute. L’altra squadra che aveva fin qui uno score perfetto, gli Houston Texans, perde nettamente in casa dei Minnesota Vikings per 28-0. Manning è ancora out per problemi fisici ma Indianapolis vince a Cincinnati: i Bengals si arrendono ai Colts per 13-17; i Baltimore Ravens espugnano Atlanta abbastanza agevolmente (7-21) e condannano i Falcons ad un impensabile record di 4 sconfitte e nessuna vittoria in preseason. Ottima vittoria per Miami su Dallas per 17-3, i Giants infieriscono la seconda sconfitta consecutiva ai New England Patriots grazie a 2 touchdown nell’ultimo quarto con i quali ribaltano completamente l’incontro (18-17), mentre i cugini dei New York Jets si arrendono in casa ai super Philadelphia Eagles per 24-14. Larga vittoria degli Steelers in casa dei Carolina Panthers (33-17), Chicago supera i Browns per 24-14 e Green Bay (grazie ad un terzo quarto perfetto offensivamente e con una super difesa nell’ultimo periodo) ottiene un buon successo per 20-19 sui Kansas City Chiefs che chiudono a quota 0 vittorie la loro preseason. Match divertente e pieno di emozioni quello tra Redskins e Buccaneers: Washington sembra chiudere l’incontro già nel primo tempo ma nella ripresa i giovani di Tampa Bay ribaltano il risultato. E’ solo ad un minuto dal termine che gli ‘Skins si riportano avanti e l’ultimo assalto dei Bucs non trova fortuna per tentare la nuova rimonta (29-24 il finale). Altro grande risultato per i Titans che strapazzano i Saints a domicilio per 32-9, Arizona batte senza problemi i Denver Broncos per 26-7, e nel derby della California i San Francisco 49ers vincono a San Diego per 17-20. Nel posticipo di giornata Oakland perde a Seattle e chiude con 0 vittorie la sua deludente preseason. Risultati quarta giornata preseason NFL: Buffalo Bills-Detroit Lions 6-16 Jacksonville Jaguars-Saint Louis Rams 17-24 Minnesota Vikings-Houston Texans 28-0 Cincinnati Bengals-Indianapolis Colts 13-17 Atlanta Falcons-Baltimore Ravens 7-21 Miami Dolphins-Dallas Cowboys 17-3 New England Patriots-New York Giants 17-18 New York Jets-Philadelphia Eagles 14-24 Carolina Panthers-Pittsburgh Steelers 17-33 Chicago Bears-Cleveland Browns 24-14 Green Bay Packers-Kansas City Chiefs 20-19 Washington Redskins-Tampa Bay Buccaneers 29-24 New Orleans Saints-Tennessee Titans 9-32 Arizona Cardinals-Denver Broncos 26-7 San Diego Chargers-San Francisco 49ers 17-20 Seattle Seahawks-Oakland Raiders 20-3 (posticipo)

  • Europei Lituania 2011: Risultati e classifiche terza giornata

    Europei Lituania 2011: Risultati e classifiche terza giornata

    Nella terza giornata degli Europei di basket in corso di svolgimento in Lituania prima vittoria italiana contro la Lettonia. Continua il cammino perfetto per la Spagna nel Gruppo A che vede la sorprendente Lituania padrona di casa battere i favoriti turchi. Brutte notizie in serata per gli Azzurri perchè la Francia batte la Germania e si lancia in testa al girone proprio come la Serbia che doma Israele e vola a quota 6 punti nel Gruppo B. GIRONE A:  Spagna-Gran Bretagna 86-69 Pau Gasol + Marc Gasol, è questa l’arma in più su cui fa affidamento la Spagna per eliminare una dopo l’altra le proprie avversarie. I 2 fratelli mettono a segno rispettivamente 21 punti e 18 punti (per Marc anche 11 rimbalzi). Niente da fare per la Gran Bretagna (che torna così a casa) nonostante i 17 punti del solito Luol Deng. Turchia-Lituania 68-75 La Lituania continua a sorprendere e trascinata dal pubblico di casa e da Songaila (12 punti) e Kaukenas (11), beffa la Turchia e probabilmente si piazzerà al secondo posto nel Girone A dietro la Spagna, vantaggio non indifferente in vista della seconda fase. Per i turchi top scorer è Ilyasova (20 punti), bene anche Asik con una doppia doppia da 11 punti e 13 rimbalzi. Portogallo-Polonia 73-81 Nella sfida tra povere di questo raggruppamento la Polonia ha la meglio sul Portogallo grazie ai 18 punti di Koszarek ed ai 16 di Berisha. Tavares e Costa (13 punti a testa) i migliori tra i portoghesi. Classifica: Spagna, Lituania 3-0; Turchia 2-1; Polonia 1-2; Portogallo, Gran Bretagna 0-3.

    © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images
    GIRONE B: Italia-Germania 62-76 (leggi il report completo della partita) Francia-Germania 76-65 La Francia batte la Germania grazie ad un sontuoso Tony Parker che griffa 32 punti, 4 rimbalzi e 6 assist e domina da solo la gara. Per i teutonici si salva il solo Nowitzki con 20 punti. Serbia-Israele 89-80 Sembra inarrestabile la Serbia che grazie al trio Savanovic (24 punti e 7 rimbalzi), Krstic (18 punti e 7 rimbalzi) e Keselj (15 punti e 7 rimbalzi) manda KO Israele a cui non bastano Halperin (18 punti), Blu (16 punti) e Nissim (16 anche per lui). Classifica: Serbia, Francia 3-0; Germania 2-1; ITALIA 1-2; Lettonia, Israele 0-3. Riposo per i Gironi C e D che scenderanno in campo domani a partire dalle 14.15. Ovviamente domani riposeranno i Gruppi A e B scesi in campo quest’oggi.

  • Super Bargnani contro la Lettonia, l’Italia è ancora viva

    Super Bargnani contro la Lettonia, l’Italia è ancora viva

    Arriva finalmente la prima vittoria Azzurra agli Europei di basket in Lituania: i ragazzi di coach Simone Pianigiani battono per 71-62 la Lettonia in una partita da “dentro o fuori” e restano quindi ancora aggrappati alla speranza di qualificarsi alla seconda fase pur dovendo vincere necessariamente sia contro la temibile Francia (domenica) che contro Israele (lunedì nell’ultima gara del Gruppo B).

    © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images
    Una partita, quella contro la formazione lettone, caratterizzata dalla super prestazione di Andrea Bargnani (36 punti e record personale in Nazionale), tornato finalmente su livelli che gli competono, letteralmente trascinatore emotivo di una squadra sull’orlo del baratro che al momento resta viva nella speranza che qualcosa all’interno dei meccanismi mentali dei nostri giocatori si sia sbloccato. Bisogna andare piano con i trionfalismi dato che davanti c’era la povera Lettonia tutta entusiasmo, giovinezza e niente più, ma è pur sempre un’affermazione importante perchè a questi livelli ormai si è visto che di partite facili non ce ne sono. Ed infatti l’inizio di match non è dei migliori perchè i nostri avversari riescono a stare abbastanza facilmente davanti, con evidenti difficoltà Azzurre ed è solo grazie ad un Bargnani letteralmente infuocato che l’Italia resta ancorata ai lettoni (21-18 in chiusura di primo quarto e ben 14 di questi 18 punti provengono dal “Mago”). Nel secondo periodo la musica sembra non cambiare perchè l’atletismo, la fisicità e la pericolosità dal perimetro (Kuksiks firmerà un ottimo 4/8 da oltre l’arco) permettono ai baltici di restare avanti di sole 2 lunghezze (33-31). La partita si accende nella ripresa: fiammata italiana che ci porta sul provvisorio +4, contro-sorpasso lettone con un mega parziale di 9-1 (con protagonisti il solito Kuksiks e Selakovs). L’inesperienza però viene pagata a caro prezzo dagli uomini di Bagatskis che vedono Mancinelli, il solito Bargnani e Belinelli (con la sua unica “bomba” di giornata su 8 tentativi) infilare il canestro a ripetizione e così si arriva in vista dell’ultimo quarto con l’Italia finalmente avanti per 55-53. All’inizio del quarto periodo 2 triple di Mordente e Bargnani regalano il +8 (61-53 al 32esimo), passano altri 3 minuti e 5 punti in fila del “Mago” permettono un ulteriore incremento del divario (66-56). I lettoni sono stanchi ed in campo si vede perchè iniziano a sparare inutili tiri da 3, Mancinelli segna grazie a l ferro e Bargnani in chiusura blinda l’area con 2 stoppate. Termina 71-62, ora sotto con la Francia, con la stessa intensità difensiva e con un trio NBA (si spera) al massimo della forma. Come già detto sono i 36 punti di Bargnani a tenerci a galla in questo Europeo (oltre la metà di quelli segnati in totale dagli Azzurri), molto più in ombra invece Gallinari (7 punti) e Belinelli (11 ma con un brutto 1/8 da 3 punti, ormai queste basse percentuali stanno diventando una pessima abitudine). Bene Mancinelli (8 punti e tanta grinta) e Mordente (ottima la sua difesa quando è stato in campo). La Lettonia ha in Kuksiks il top scorer con 19 punti, Selakovs ne aggiunge 10 ma non sono sufficienti. Delude Blums, finora miglior marcatore dei suoi con 23,5 punti di media, autore di un orrendo 1/10 per soli 4 punti a referto. Queste le parole di Andrea Bargnani, assoluto protagonista oggi pomeriggio, al termine del match:

    • E’ stata una gara tosta fino alla fine, di una grande durezza mentale ma abbiamo tenuto per tutti i 40 minuti. Il record? Certo che mi fa piacere e devo dire che sono stati bravi i miei compagni a trovarmi, ma sono più contento per la vittoria. E’ stato frustrante perdere 2 gare consecutive nell’ultimo quarto nelle sere precedenti. La vittoria di stasera ci dà più fiducia per cercare di vincere anche le prossime 2 gare, anche se adesso siamo legati agli incastri degli altri risultati. Domenica contro la Francia lasceremo tutto quello che abbiamo sul campo“.

    Soddisfatto per la vittoria (e per l’atteggiamento) anche il C.T. Simone Pianigiani:

    • Sono contento, perché la squadra ha mostrato quello che dovrà fare nelle ultime 2 partite come spirito di attitudine e sacrificio. Oggi per noi doveva essere la continuità di un certo tipo di atteggiamento anche perché per noi il gioco della Lettonia è complesso e sapevamo che se avessimo mollato anche solo un attimo in difesa ci avrebbero punito. Lo sapevamo e abbiamo fatto una partita attenta e molto dispendiosa, nonostante fosse il terzo giorno e avessimo speso tanto contro avversari di primo livello. I ragazzi ci provano a stare nel piano partita e costruiscono in attacco ma dobbiamo abituarci a giocare facendo questo sforzo a questi livelli. Oggi ci siamo stati fino in fondo, non scomponendoci in difesa anche quando non entrava niente, li abbiamo portati a fare degli errori alla fine quando erano stanchi. Da questa continuità e da questa base di atteggiamento si può e si deve cercare di migliorare ancora. Oggi mentalmente la squadra è stata presente e ha continuato a parlarsi in difesa e avere una faccia positiva anche quando ci sono stati momenti di difficoltà. Abbiamo giocato una gara di continuità rispetto a quella di ieri e ora dobbiamo continuare così facendone un’altra e poi un’altra con la stessa tenuta mentale, anche se gli avversari saranno molto più forti!“.

    LETTONIA-ITALIA 62-71 (21-18, 33-31; 53-55) LETTONIA – Meiers 5, Blums 4, Kuksiks 19, Mejeris 0, Strelnieks 2; Dai. Bertans 8, Freimanis 4, Jeromanovs 0, Dav. Bertans 5, Berzins 5, Selakovs 10. N.e.: Jurevicus. All.: Bagatskis. ITALIA – Carraretto 2, Bargnani 36, Gallinari 7, Belinelli 11, Hackett 2; Maestranzi 0, Mancinelli 8, Mordente 3, Cinciarini 0, Cusin 0, Datome 2. N.e.: Renzi. All.: Pianigiani.

  • Europei basket: Italia, ultima chiamata contro la Lettonia. Vincere per sperare

    Europei basket: Italia, ultima chiamata contro la Lettonia. Vincere per sperare

    Dentro o fuori: sarà questo il verdetto di fronte al quale si troverà la Nazionale italiana di basket al termine della gara di oggi pomeriggio contro la Lettonia, con inizio alle ore 16.45, valida per la terza giornata dell’Europeo in corso di svolgimento in Lituania. L’imperativo è vincere perchè dopo le 2 sconfitte accumulate sinora (all’esordio con la Serbia ed ieri contro la Germania) un’altro KO condannerebbe il team di Pianigiani a sicura eliminazione senza dover neanche attendere le sfide contro Francia ed Israele che risulterebbero per il cammino Azzurro ininfluenti. Ma neanche con un successo si potrebbe avere la speranza dell’accesso alla seconda fase perchè perdendo lo scontro diretto contro serbi e tedeschi urge necessariamente (avendo gli scontri diretti sfavorevoli con queste 2 squadre) che slavi e teutonici battano la fortissima Francia di Tony Parker, unica squadra con cui al momento si può competere (in classifica) visto che ancora non si è disputato il confronto diretto (in programma nella quarta giornata).

    © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images
    Una situazione davvero molto complicata: questo pomeriggio però bisognerà avere la mente sgombra da qualsiasi calcolo e concentrarsi sulla Lettonia, che nelle prime 2 partite del girone, pur perdendo entrambi i match in doppia cifra, ha dimostrato comunque di potersela giocare con tutti. Un avversario da non prendere sotto gamba quindi, il forfait di Andris Biedrins, centro NBA dei Golden State Warriors, avvantaggia i nostri giocatori che potranno dare qualcosa in più sotto canestro (soprattutto “Mago” Bargnani) visto che Biedrins garantiva quella stazza fisica per poter competere con chiunque nelle battaglie sotto i tabelloni. Con la sua assenza la Lettonia perde tantissimo anche in attacco, sarebbe stato proprio lui l’uomo al quale sarebbero stati affidati la maggior parte dei tiri. La leadership della squadra baltica è stata presa così da Janis Blums che nelle prime 2 partite giocate ha segnato una media di 23,5 punti e smistato 4,5 assist. Sarà il numero 7 il perno attorno al quale ruoterà tutto l’attacco lettone. L’analisi sull’Italia è un pò più complessa. Non è una questione di quintetti (“alti” o “bassi” che dir si voglia), di giocatori, di stile di gioco, quanto di continuità: gli Azzurri non riescono a mantenere alta la concentrazione per tutti i 40 minuti, i momenti di blackout sono pericolosi e preoccupanti perchè sistematicamente accusiamo dei parziali dalle altre squadre che in pratica compromettono in modo irreversibile ed irrimediabile le partite. E’ questo l’aspetto sul quale oggi dovrà lavorare coach Simone Pianigiani, al di là di qualsiasi schema e giocatore. Un altro aspetto del gioco che va riveduto è il tiro dalla lunga distanza. I nostri atleti hanno delle capacità straordinarie in questa specialità ma finora le percentuali sono state davvero brutte: 6/25 ieri contro la Germania (24%), ancora peggio all’esordio contro la Serbia con un orrido 2/17 (11%). Un 8/42 complessivo per una percentuale di realizzazione da oltre l’arco pari al 19%. Con queste statistiche non si va da nessuna parte! Tutti davanti al televisore dunque, match fissato per le 16.45: serve la vittoria e necessariamente vittoria dovrà essere. Danilo Gallinari ci crede:

    • Ci sono ancora 3 partite, dobbiamo provarci fino alla fine. Non è finita!