Autore: slevin

  • Eurolega: Milano è out, Cantù vola alle Top 16

    Eurolega: Milano è out, Cantù vola alle Top 16

    Gioie e dolori per le squadre italiane impegnate nell’ottavo turno di Eurolega: in attesa della Montepaschi Siena, che giocherà in Turchia contro il Galatasaray una gara ininfluente per il proprio destino avendo già acquisito nel turno precedente la qualificazione alla seconda fase, arrivano una vittoria ed una sconfitta per i nostri team. Le gioie sono tutte per la Bennet Cantù che sbanca Bilbao sulla sirena finale con un “perla” di Gianluca Basile che buca la retina avversaria da 9 metri e regala la matematica qualificazione alle Top 16 alla sua squadra; i dolori appartengono ancora una volta all’Emporio Armani Milano che perde malamente sul parquet dell’Efes e a meno di clamorosi colpi di scena deve abbandonare la massima competizione continentale di basket riservata ai club.

    Gianluca Basile, Bennet Cantù | © RAFA RIVAS/AFP/Getty Images

    Il sorriso di Cantù ha un volto ed un nome: è quello di Gianluca Basile vero eroe della serata spagnola, un match quello contro il Gescrap Bilbao che ha rischiato di essere buttato via dopo un grande primo tempo chiuso quasi in scioltezza sul +13 (40-27). Tutt’altra musica invece nel secondo tempo con Mumbru e Banic che lanciano un parziale di 9-0 in favore dei baschi che non mollano niente e riescono a portare il match in equilibrio nel quarto e decisivo periodo, quando mancano 5 minuti al termine, sul 57-58 per la formazione italiana. Il sorpasso è nell’aria e si materializza con Banic che firma il 62-61 a 72 secondi dalla fine dell’incontro. Shermadini con 3 punti in fila riporta i biancoblu avanti (64-62) ma una tripla “fantasma”di Vasileiadis (gli arbitri danno solo 2 punti) riporta tutto in perfetto equilibrio. Mancano solo 3 secondi, la rimessa finisce nelle mani di Basile che spara quasi da metà campo la bomba del successo (67-64) che si infila, pulita, nel canestro del Bilbao. Solo 7 punti per la guardia di Cantù ma tutti fondamentali e soprattutto la soddisfazione di aver toccato quota 401 tiri da 3 segnati in Eurolega, il che equivale ad essere il migliore di ogni tempo della competizione. Bene anche Micov e Shermadini (rispettivamente 13 d 11 punti), tra i baschi in evidenza Banic con 16 punti. La vittoria esterna permette alla Bennet di accedere alle Top 16 dato che Nancy e proprio Bilbao sono in svantaggio negli scontri diretti con la squadra di coach Andrea Trinchieri.

    Serata amarissima invece per Milano che già domani potrebbe dire addio al torneo se il Partizan Belgrado dovesse vincere in Belgio sul parquet dello Spirou. Poco da commentare in una serata iniziata male e finita peggio con i turchi dell’Efes a fare il bello ed il cattivo tempo sia in attacco che indifesa nonostante Mancinelli le provi tutte per arginare il talento di Sasha Vujacic. Il primo parziale che fa girare la testa a Milano arriva sul 13 pari e porta l’Efes sul 26-13. Il finale del primo tempo la dice lunga sul dominio della squadra turca che chiude in netto vantaggio per 45-27. Scariolo modifica il quintetto di partenza nel secondo tempo ma il solo Hairston non può bastare ad arginare gli avversari. L’Olimpia riesce ad arrivare al massimo sul -12, non oltre. Finisce 84-70 e l’unico a salvarsi tra i biancorossi è il già citato Hairston autore di 17 punti. Orrenda la prova di Nicholas con soli 2 punti a referto. Per l’Efes buone performance per Guler (14 punti), Vujacic (12), ed Akyol (12).

    Negli altri risultati della serata continua il dominio del CSKA Mosca che batte per 84-74 il KK Zagabria e si mantiene imbattuto nella manifestazione (8 vittorie di fila e nessuna sconfitta per l’armata rossa), tutto facile per il Panathinaikos che demolisce lo Zalgiris Kaunas (inutili i 16 punti e 12 rimbalzi di Sonny Weems) a domicilio per 94-59 con i 17 punti a testa di Nick Calathes e Steven Smith. Il Fenerbahce ha la meglio sul parquet del Nancy (73-53) e raggiunge Cantù al primo posto nel Gruppo A e per finire arriva la prima vittoria dell’unica squadra ancora a quota 0, l’Asseco Prokom, che batte l’Olimpia Lubiana grazia ad un immenso Donatas Motiejunas: l’ex Benetton Treviso mette assieme 11 punti e ben 21 rimbalzi risultando di gran lunga il migliore del team polacco.

    Risultati ottava giornata Eurolega:

    CSKA Moscow vs KK Zagreb 87-74
    Zalgiris Kaunas vs Panathinaikos 59-94
    Anadolu Efes vs EA7 Armani 84-70
    Gescrap Bilbao vs Bennet Cantù 64-67
    Asseco Prokom vs U. Olimpija 67-52
    SLUC Nancy vs FB Ulker 53-73
    Unicaja Malaga vs Brose Baskets giovedì ore 19:00
    GS Medical Park vs Montepaschi Siena giovedì ore 19:00
    Belgacom Spirou vs Partizan mt:s giovedì ore 20:30
    Real Madrid vs Maccabi Electra giovedì ore 20:45
    FC Barcelona Regal vs Unics Kazan giovedì ore 20:45
    Olympiacos vs Caja Laboral giovedì ore 21:00

    CLASSIFICHE:

    GROUP A
    Bennet Cantù 5-3
    Fenerbahce Ulker 5-3
    Caja Laboral 4-3
    Olympiacos 3-4
    SLUC Nancy 3-5
    Bizkaia Bilbao 3-5

    GROUP B
    CSKA Moscow 8-0
    Panathinaikos 6-2
    Unicaja 3-4
    Brose Baskets 2-5
    KK Zagreb 2-6
    Zalgiris Kaunas 2-6

    GROUP C
    Maccabi Electra 5-2
    Real Madrid 5-2
    Anadolu Efes 5-3
    Partizan mt:s 4-3
    Emporio Armani Milano 2-6
    Belgacom Spirou 1-6

    GROUP D
    FC Barcelona Regal 7-0
    Montepaschi Siena 5-2
    Unics 5-2
    Galatasaray 3-4
    Union Olimpija 1-7
    Asseco Prokom 1-7

    IN ROSSO LE QUALIFICATE ALLE TOP 16

  • Andrew Luck pronto ad entrare nella NFL

    Andrew Luck pronto ad entrare nella NFL

    Andrew Luck, fenomenale quarterback di Stanford University, in un’ intervista rilasciata ieri ha dichiarato di essere pronto ad entrare nel mondo della NFL. Dunque a meno di clamorosi ed irrealistici ripensamenti la giovane “Stella” si dichiarerà per il Draft del 2012 nonostante abbia ancora un anno di università per completare i suoi studi in architettura. Ad onor del vero il quarterback di Stanford avrebbe potuto benissimo dichiararsi anche per la selezione del 2011 ma ha preferito continuare il suo percorso collegiale ed incamerare un anno di esperienza in più a livello di football NCAA per farsi trovare più preparato in vista della chiamata di una squadra professionistica.

    Andrew Luck, probabile prima scelta assoluta al Draft NFL 2012 | © Ezra Shaw/Getty Images

    Luck nella giornata di ieri è stato inserito tra i finalisti del prestigioso Heisman Trophy, uno dei più  importanti riconoscimenti visto che decreta ogni anno il miglior giocatore del football a livello di università. Nella passata stagione il numero 12 di Stanford è arrivato secondo dietro a Cameron Newton (vincitore dell’edizione 2010/2011, poco prima che i Carolina Panthers ne facessero la prima scelta assoluta al Draft).

    L’entrata nella NFL da parte di Luck sarà un evento storico: in passato pochi atleti sono stati osannati come lui dato che il giovane quarterback ha tutte le carte in regola e le potenzialità per diventare uno dei più grandi giocatori di sempre della storia della Lega. Negli ultimi 15, se non addirittura 20 anni, solo Peyton Manning ha avuto così tanti onori che il giocatore degli Indianapolis Colts (sua unica squadra in carriera, chiamato come prima scelta assoluta nel Draft del 1998) ha poi ampiamente meritato disputando finora 12 stagioni superlative vincendo per 4 volte il titolo di M.V.P. stagionale e portando la sua squadra alla vittoria di un Super Bowl (4 febbraio 2007, 29-17 sui Chicago Bears) e ad una finalissima poi persa (7 febbraio 2010, 31-17 in favore dei New Orleans Saints). Proprio il grave infortunio al collo di Manning, avvenuto all’inizio di questa stagione e che lo ha messo KO per tutto il campionato, potrebbe far incrociare il suo destino, quello dei Colts e quello di Andrew Luck dato che al momento (e molto probabilmente anche a fine torneo) Indianapolis si ritroverà con la prima scelta assoluta per il Draft 2012 visto l’orrido record di 0 vittorie e 12 sconfitte ottenuto in stagione. Luck è destinato ad essere scelto proprio in quella posizione quindi i Colts si ritroveranno “in casa” il quarterback del futuro, quello del dopo Manning che tra un paio di stagioni dovrebbe smettere per limiti di età. Fare parte di una squadra prestigiosa con il grande Peyton come mentore potrebbe fare solo bene a Luck che avrebbe modo di crescere con calma e ripercorrere le orme del suo illustre predecessore in tutto e per tutto (come accaduto anche ad Aaron Rodgers dei Green Bay Packers, attualmente il migliore quarterback, cresciuto per un paio di anni alle spalle dell’immenso Brett Favre) e di capire i trucchi del mestiere necessari in una Lega competitiva come la NFL. Le basi ci sono tutte e sono ottime: quest’anno, finora, Luck ha lanciato per 3170 yard totali con 35 touchdown pass a fronte di soli 9 intercetti.

    Luck non ha specificato però se farà o meno un annuncio ufficiale della sua decisione di voler essere inserito nella lista degli eleggibili per il prossimo Draft. Ma annuncio o no la NFL è pronta ormai ad accogliere un’altra luminosissima “Stella” !

  • NBA, i Clippers si muovono per Chris Paul

    NBA, i Clippers si muovono per Chris Paul

    Chris Paul, playmaker che gioca in NBA con i New Orleans Hornets, squadra che ha nel roster anche il nostro Marco Belinelli, è l’uomo mercato del momento: su di lui si stanno muovendo tantissime squadre per cercare di strapparlo alla franchigia della Louisiana dato che il giocatore a fine campionato sarà libero di cercarsi una nuova sistemazione in quanto free agent. Il numero 3 dei “Calabroni” ha già fatto sapere al General Manager del suo attuale team che non rinnoverà il contratto quindi a New Orleans hanno optato per la sua cessione onde evitare di restare con un pugno di mosche in mano a fine campionato.

    Chris Paul, New Orleans Hornets | © Harry How/Getty Images

    Una cosa è certa, Paul vuole fortemente i New York Knicks per poter finalmente giocare assieme ai suoi grandi amici Carmelo Anthony ed Amar’è Stoudemire in una grande arena come quella del Madison Square Garden. Tuttavia i Knicks non hanno contropartite tecniche adeguate per prelevare immediatamente il playmaker e dargli la possibilità di giocare subito a New York.

    Ecco perchè le altre squadre non restano a guardare e sono pronte a proporre scambi molto vantaggiosi agli Hornets: in prima fila ci sono i Los Angeles Clippers che sacrificherebbero per lui Eric Bledsoe (che diventerebbe di troppo essendo l’ennesima point guard nel roster), Al-Farouq Aminu, il fortissimo centro di nazionalità tedesca Chris Kaman e i diritti su una seconda scelta al prossimo Draft che i rossoblu hanno ricevuto da Minnesota. Intoccabili, ovviamente, la guardia Eric Gordon, il centro DeAndre Jordan (esploso nell’ultima stagione dopo l’infortunio proprio di Kaman) e la “Stella” Blake Griffin, un’ala grande dal talento spaventoso autore di un campionato eccezionale, convocato immediatamente per l’All Star Game al suo primo anno sui parquet della NBA e vincitore del premio di matricola dell’anno. I 3 giocatori appena citati, più Paul in cabina di regia ed il probabile innesto di Caron Butler (che sarà acquisito sul mercato dei free agent) in ala piccola renderebbero la seconda squadra di Los Angeles una vera e propria corazzata. Naturale che però, cedendo tanto talento a New Orleans, i Clippers vogliano avere determinate garanzie per non vedersi poi sfilare via Paul a fine anno da qualche altra squadra e chiedono alla franchigia della Louisiana di far prolungare il contratto al playmaker. Un’operazione quasi impossibile vista la volontà di Paul di giocare a New York. Ma in NBA le cose cambiano in fretta e magari nei prossimi giorni ci saranno grosse novità per “leggere” in modo più chiaro questa situazione.

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  • NBA, il calendario definitivo. Italiani in campo il 26 dicembre

    NBA, il calendario definitivo. Italiani in campo il 26 dicembre

    La NBA ha ufficializzato per intero il calendario per la regular season 2011/2012. Finora era stato reso noto solo il primo turno che prevedeva (e tutt’ora prevede) 5 gare nella sera del 25 dicembre, giorno di Natale. Il primissimo match della nuova stagione metterà di fronte al Madison Square Garden di New York i padroni di casa dei Knicks contro gli eterni rivali dei Boston Celtics (squadra che tra l’altro ha eliminato la franchigia della “Grande Mela” negli ultimi playoff, precisamente al primo turno).

    Nba | foto tratta dal web

    Il via è fissato per le ore 12.30 negli Stati Uniti, le 18.30 in Italia quindi sarà una sfida che visto l’orario permetterà a molti appassionati di seguirla interamente in diretta. A seguire (ore 14.40 in America, le 20.30 in Italia) la tanto attesa rivincita delle ultime Finals NBA tra i padroni di casa dei Dallas Mavericks campioni in carica ed i vice campioni dei Miami Heat del fantastico trio LeBron James-Dwyane Wade-Chris Bosh che proverà anche quest’anno un nuovo attacco al titolo. Poi si passerà alle 3 gare notturne con i Los Angeles Lakers del pluricampione Kobe Bryant che ricevono i Chicago Bulls dell’ultimo M.V.P. stagione Derrick Rose alle ore 23.00 italiane, gli Oklahoma City Thunder dell’asso Kevin Durant che attendono la visita degli Orlando Magic dell’uomo mercato Dwight Howard (ore 2.00 in Italia) e per finire il derby californiano tra Golden State Warriors e Los Angeles Clippers (orario 4.30 di notte), 2 formazioni in rampa di lancia dopo aver “accumulato” tantissimo talento negli ultimi Draft. Una prima giornata dunque molto interessante e con tanti spunti tecnici, da seguire molto attentamente per capire i nuovi rapporti di forza all’interno della Lega.

    Per quanto riguarda i 3 italiani che giocano oltreoceano l’esordio in vista del nuovo campionato è fissato per il giorno seguente, il 26 dicembre: all’una di notte nel nostro Paese i Toronto Raptors di Andrea Bargnani sfideranno a Cleveland i rinnovati Cavaliers dei rookie Irving e Thompson (rispettivamente prima e quarta scelta assoluta all’ultimo Draft), poche ore più tardi (alle 2.30) Danilo Gallinari ed i suoi Denver Nuggets faranno visita ai campioni in carica dei Dallas Mavericks e del fenomenale Dirk Nowitzki. A mezz’ora di distanza poi il via alla gara tra i Phoenix Suns ed i New Orleans Hornets di Marco Belinelli (che dovrebbe essere riconfermato in queste ore dal team della Louisiana). Il primo “derby italiano” della stagione andrà in scena a New Orleans il giorno dell’Epifania, 6 gennaio 2012, con gli Hornets di Belinelli che ospiteranno i Nuggets di Gallinari. Il primo confronto invece tra Danilo Gallinari ed Andrea Bargnani si terrà a Denver il 27 gennaio mentre Belinelli sfiderà Bargnani il 29 febbraio quando i Raptors giocheranno a New Orleans. In tutto i “derby Azzurri” programmati per la stagione 2011/2012 saranno 7 e saranno ovviamente tutti da seguire.

    Per completare il discorso sul calendario c’è da ricordare che ogni team deve disputare 48 incontri con squadre della propria Conference e solamente 18 con avversarie della Conference opposta. L’unico momento nel quale i giocatori potranno per così dire “tirare il fiato” sarà durante l’All Star week end, che quest’anno si giocherà ad Orlando (All Star Game il 26 di febbraio).

    QUI IL CALENDARIO NBA 2011/2012 

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  • Basket, Siena perde Bo McCalebb ed Omar Thomas

    Basket, Siena perde Bo McCalebb ed Omar Thomas

    Doppia tegola in casa Montepaschi Siena: i detentori dello scudetto del nostro campionato di basket dovranno fare a meno di Bo McCalebb (per un periodo di circa 3 settimane) e di Omar Thomas (addirittura per 16 mesi a causa della squalifica resasi necessaria per aver utilizzato lo scorso campionato ad Avellino un passaporto sloveno falso).

    Bo McCalebb | © foto tratta dal web

    La rosa a disposizione di coach Simone Pianigiani si riduce all’osso dato che nei giorni precedenti i toscani hanno appreso dallo staff sanitario che la guardia Rimantas Kaukenas non tornerà prima della fine della stagione a causa della rottura dei legamenti del ginocchio nella gara giocata una decina di giorni fa a Cremona. Discorso quasi analogo per l’ala Ksistof Lavrinovic, operato d’urgenza alla schiena per i noti problemi e che non tornerà sul parquet prima di 3 mesi.

    McCalebb ha accusato invece una lesione al retto femorale nelbig match di domenica sera contro la Bennet Cantù e dovrà osservare 3 settimane di riposo. La Montepaschi, che ha già tesserato 14 giocatori, ha la possibilità di effettuare soltanto altri 2 acquisti in questa stagione e dovrà ponderare bene le proprie scelte: ovviamente in cabina di regia Zisis offre ampie garanzie e quindi Siena potrà permettersi di aspettare il ritorno di Bo McCalebb utilizzando sporadicamente anche il neo acquisto Rakocevic come playmaker, mentre il reintegro di Michelori nelle rotazioni dei lunghi potrebbe dare un pò di respiro in attesa del rientro di Lavrinovic. La priorità è trovare un’ala ma a questo proposito è arrivata la mazzata della commissione disciplinare che nelle ultime ore ha emesso il proprio verdetto sul caso Omar Thomas, giocatore che questa Estate era stato acquisito dalla Montepaschi ma su cui pendeva il giudizio in merito al passaporto falso utilizzato nello scorso campionato disputato in Campania. La squalifica di Thomas da parte della Commissione giudicante della Legabasket è pesante, un anno e 4 mesi di stop. Ora si aspettano gli altri gradi di giudizio per vedere se la squalifica sarà confermata o verrà invece tolta o quantomeno ridotta. Intanto anche la FIBA si mobilita dato che sta per aprire un procedimento non nei confronti di Thomas, ma contro i 2 agenti che gli avrebbero procurato il passaporto sloveno.

    Domani sera i toscani saranno impegnati nell’ottavo turno di Eurolega contro il Galatasaray in trasferta. Con il pass per le Top 16 già in tasca, ci si potrà fare un’idea su quali saranno le nuove rotazioni di coach Simone Pianigiani.

  • NHL, le novità per la stagione 2012/2013

    NHL, le novità per la stagione 2012/2013

    Grandi cambiamenti per la National Hockey League in vista della stagione 2012/2013: il Consiglio dei Governatori ieri ha approvato a Pebble Beach, in California, il riallineamento delle Conference, eliminando le 2 attuali, la Western e la Eastern, e di conseguenza le 6 Division (Atlantic Division, Southeast Division, Northeast Division, Central Division, Northwest Division e Pacific Division) per lasciare posto a 4 Conference diverse dalle precedenti composte 2 da 8 squadre e 2 da 7 squadre.

    Il riallineamento in questione si è reso necessario a causa dello spostamento degli Atlanta Thrashers a Winnipeg che hanno ripreso il loro originale nickname di Jets. Questo spostamento di franchigia infatti stava comportando lunghe trasferte sia ai Jets (quando ovviamente si recano a giocare in trasferta) che agli altri team (che si muovono per andare a Winnipeg a disputare le gare in calendario), una situazione che stava diventando pesante ed insostenibile ed a cui la NHL ha trovato immediatamente rimedio.

    Il nuovo format prevede che le franchigie disputeranno la maggior parte del campionato nella Conference di appartenenza, diminuendo così drasticamente queste lunghe trasferte, andando a sfidare i team delle altre 3 Conference solo per 2 volte durante l’arco di tutta la regular season. Avranno accesso ai playoff tutte le prime 4 classificate di ogni Conference, le quali si sfideranno agli ottavi e ai quarti sempre tra di loro.

    Queste saranno le Conference del prossimo anno, i nuovi nomi tuttavia non sono ancora stati decisi:

    CONFERENCE A:

    Anaheim Ducks
    Calgary Flames
    Colorado Avalanche
    Edmonton Oilers
    Los Angeles Kings
    Phoenix Coyotes
    San Josè Sharks
    Vancouver Canucks

    CONFERENCE B

    Chicago Blackhawks
    Columbus Blue Jackets
    Dallas Stars
    Detroit Red Wings
    Minnesota Wild
    Nashville Predators
    Saint Louis Blues
    Winnipeg Jets

    CONFERENCE C

    Boston Bruins
    Buffalo Sabres
    Florida Panthers
    Montreal Canadiens
    Ottawa Senators
    Tampa Bay Lightning
    Toronto Maple Leafs

    CONFERENCE D:

    Carolina Hurricanes
    New Jersey Devils
    New York Islanders
    New York Rangers
    Philadelphia Flyers
    Pittsburgh Penguins
    Washington Capitals

  • NHL, Minnesota sbanca San Josè. Winnipeg sorprende Boston

    NHL, Minnesota sbanca San Josè. Winnipeg sorprende Boston

    10 le partite disputate nella notte NHL.

    New Jersey vince a Toronto in overtime per 3-2: doppio vantaggio Devils in apertura grazie a Kovalchuk e Clarkson, la risposta canadese arriva tra metà secondo quarto ed inizio di terzo periodo con le reti di Frattin e del cannoniere della Lega Kessel. Il 2-2 non si sblocca e si va al tempo supplementare dove decide la seconda rete della serata di Clarkson. Da segnalare le 29 parate per il goalie dei Devils Brodeur.

    Minnesota Wild | © Ezra Shaw/Getty Images

    Gli Islanders travolgono gli irriconoscibili Lightning per 5-1: Tampa Bay segna per prima con St. Louis ma New York diventa inarrestabile e va in rete con Tavares, Martin, Jurcina, Ulstrom e Moulson. Bolts alla quinta sconfitta consecutiva.

    Successo agli shootout per Columbus che espugna Montreal: Prospal porta in vantaggio gli ospiti ma Kostitsyn fa 1-1. Umberger segna il 2-1 per Columbus, rete pareggiata da Gionta ad 80 secondi dalla fine del match. Ai rigori i Canadiens sbagliano le 3 conclusioni mentre Nash segna e regala la vittoria alla sua squadra.

    Saint Louis batte Detroit per 3-2: Red Wings in vantaggio con Franzen nel secondo periodo, grande reazione Blues con 3 reti in fila di Steen, Backes e Berglund. Inutile la rete ad un minuto dal termine dell’incontro di Hudler. Ancora una grande prestazione per il goalie di Saint Louis Brian Elliott autore di 27 parate.

    Identico risultato a Nashville dove i Coyotes hanno la meglio sui padroni di casa: Phoenix va avanti con il goal di Pyatt, pareggio Predators grazie ad Hillen. Il 2-1 per gli ospiti è segnato da Whitney ma poco dopo arriva il 2-2 ad opera di Shea Weber. La sfida viene decisa ad un minuto dal termine dalla rete di Yandle.

    Winnipeg sorprende i campioni in carica dei Boston Bruins ed ha la meglio per 2-1: nel primo quarto è Ladd a portare in vantaggio i Jets, poi nella terza frazione di gioco arriva prima il pareggio di Thornton ma pochi secondi dopo, la rete del successo dei canadesi è segnata da Little.

    Sfida emozionante e piena di goal quella tra Calgary e Carolina, terminata 7-6: Flames immediatamente sul 3-0 con Iginla, Stempniak e Morrison, gli Hurricanes reagiscono e trovano 2 reti in pochi minuti per riaprire la gara con Tlusty e Brent. Bourque ed ancora Morrison ristabiliscono le distanze sul 5-2, Ruutu fa 5-3 e Backlund segna il 6-3. Carolina prova il tutto per tutto ed accorcia nuovamente il distacco con Staal, la seconda rete di Iginla regala il provvisorio 7-4 ai canadesi. Servono a poco nell’ultimo minuto di gioco le 2 realizzazioni di LaRose e Backhand per il definitivo 7-6.

    Vancouver travolge Colorado con un netto 6-0: serata perfetta per i Canucks che vanno in goal con Alexander Edler, con la doppietta di Jannik Hansen e la strepitosa tripletta di Daniel Sedin. Avalanche invece in serata decisamente no.

    Anaheim batte un colpo e trionfa nel derby californiano contro i Los Angeles Kings per 3-2: Ducks subito avanti nel primo quarto per 2-0 grazie alle marcature di Bobby Ryan e Corey Perry. Poi solito rilassamento della difesa e Kings che rientrano in gioco per la vittoria con le realizzazioni di Voynov e Williams. Quando tutto il discorso sembra essere rimandato all’overtime arriva il goal ancora di Ryan (a soli 40 secondi dalla sirena finale) che regala un insperato successo ad Anaheim.

    La vittoria più importante della serata è, però, senza dubbio quella colta dai Minnesota Wild sul ghiaccio degli Sharks: nonostante l’iniziale vantaggio di San Josè grazie alla rete di Joe Pavelski, la reazione dei Wild è da grande squadra ed in pochi minuti la situazione viene ribaltata da Mikko Koivu e Pierre-Marc Bouchard. Poi la super difesa di Minnesota regge sia nel secondo quarto che nel terzo anche grazie alle parate dell’esordiente goalie Matt Hackett, che dopo un minuto di gioco aveva sostituito il titolare Harding KO per un infortunio durante l’azione del vantaggio degli Sharks. Per il giovane portiere ben 34 parate e primo shutout in carriera, un esordio veramente col botto!

    RISULTATI NHL 6 dicembre 2011

    Toronto Maple Leafs-New Jersey Devils 2-3 (overtime)
    New York Islanders-Tampa Bay Lightning 5-1
    Montreal Canadiens-Columbus Blue Jackets 2-3 (shootout)
    Saint Louis Blues-Detroit Red Wings 3-2
    Nashville Predators-Phoenix Coyotes 2-3
    Winnipeg Jets-Boston Bruins 2-1
    Calgary Flames-Carolina Hurricanes 7-6
    Vancouver Canucks-Colorado Avalanche 6-0
    Anaheim Ducks-Los Angeles Kings 3-2
    San Josè Sharks-Minnesota Wild 1-2

  • NBA, Lakers su Howard. Miami tenta Oden

    NBA, Lakers su Howard. Miami tenta Oden

    Venerdì 9 dicembre il mercato NBA aprirà ufficialmente ma in questi giorni sono già tante le voci di possibili trattative tra le squadre. Sulla cresta dell’onda c’è sempre Dwight Howard, centro degli Orlando Magic, a cui scadrà il contratto alla fine di questa stagione. “Superman” non sembra intenzionato a rifirmare con la franchigia della Florida (fatale la sconfitta nel primo turno playoff dello scorso torneo contro gli Atlanta Hawks) essendosi ormai convinto che sarebbe difficile arrivare a vincere il titolo con il suo attuale team e starebbe vagliando con attenzione le offerte pervenute al suo agente in modo da scegliere poi la squadra potenzialmente migliore per puntare alla vittoria del campionato. I più interessati all’acquisizione di Howard sono i Los Angeles Lakers che se riuscissero nel colpaccio porterebbero via da Orlando un altro grande centro dopo aver strappato qualche anno fa, a suon di milioni di dollari, Shaquille O’Neal. La storia potrebbe (il condizionale è comunque d’obbligo vista la lunga lista di pretendenti) ripetersi dato che i Magic non vogliono assolutamente perdere a parametro 0 il loro giocatore simbolo il che significherebbe l’ennesima ricostruzione della loro giovane storia. I gialloviola sono pronti a mettere sul piatto della trade 2 giocatori da scegliere in una rosa di 3 ed i nomi sono di tutto rispetto dato che comprendono il centro Andrew Bynum, ragazzo dalle numerose qualità e potenzialità, un pò fragile fisicamente ma sempre uno dei migliori nel suo ruolo, l’ala grande di nazionalità spagnola Pau Gasol, giocatore su cui tecnicamente non si può discutere ed infine il versatile Lamar Odom. Lo scambio permetterebbe ai Lakers di avere un atleta dominante come nessun altro in NBA a centro area ed ai Magic di restare sempre altamente competitivi. Secondo alcune fonti il trasferimento dovrebbe essere praticamente fatto ma attenzione agli inserimenti di altri team dell’ ultima ora dato che ad Orlando comunque conviene scatenare un’asta per ottenere quanto più possibile dalla cessione di Howard.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Kevin C. Cox/Getty Images

    Sempre a proposito di centri si sta facendo strada prepotentemente la voce che vede i Miami Heat dei “Big Three” Wade-James-Bosh interessati allo sfortunato centro dei Portland Trail Blazers Greg Oden. L’ex Ohio State University, prima scelta assoluta di Portland al Draft del 2007, paragonato da molti esperti a Shaquille O’Neal per l’impatto che avrebbe potuto avere nella Lega e per la potenza fisica fuori dal comune assimilabile a quella del giovane Shaq nelle sue migliori stagioni ai Magic ed ai Lakers, in 4 stagioni è riuscito a scendere in campo solo per 82 partite (in pratica un solo torneo su 4) a causa di gravissimi infortuni ad entrambe le ginocchia. A gennaio è previsto il suo ennesimo ritorno sul parquet ma ai Blazers sono indecisi sul da farsi visto che il giocatore è free agent con restrizione, ovvero libero sul mercato ma pareggiando l’offerta migliore che perverrà all’agente del centro la squadra dell’Oregon potrà tranquillamente tenerlo in squadra avvalendosi del suo diritto. Miami ha evidenziato nell’ultima stagione grandi problemi a centro area e seppur sia arrivata in Finale (persa però contro i Mavericks di Dirk Nowitzki) punta ad un massiccio rafforzamento del roster. Un Oden in salute sarebbe l’ideale, non solo per gli Heat ma per qualsiasi franchigia NBA. Tuttavia l’incognita sulle sue reali condizioni fisiche sono tante e permangono nonostante le rassicurazioni dello staff sanitario dei Blazers. Il team della Florida potrebbe usare la sua eccezione salariale da 5 milioni di dollari all’anno per strapparlo ai biancorossoneri, staremo a vedere l’evolversi della situazione.

    Restano sul mercato altri 2 centri di rilievo, Tyson Chandler che ha rifiutato la proposta di rinnovo dei Dallas Mavericks campioni in carica ritenendola troppo bassa e Marc Gasol, fratello minore di Pau, che sta valutando il prolungamento di contratto con i Memphis Grizzlies anche se la prima offerta della franchigia del Tennessee non ha soddisfatto del tutto lo spagnolo.

    Chiudiamo il discorso mercato parlando di un grandissimo giocatore come Grant Hill: la 39enne ala piccola, nell’ultima stagione ai Phoenix Suns, non sembra accusare il peso dell’età che avanza e dopo l’ottima regular season con la squadra dell’Arizona starebbe pensando ad un team di vertice per chiudere la carriera magari vincendo un titolo. Se Chris Paul andasse ai New York Knicks (rendendo quindi gli arancioblu una seria pretendente all’anello) il suo ingaggio da parte della franchigia della Grande Mela sarebbe cosa certa per unirsi al fantastico trio che si formerebbe con Paul in cabina di regia, Carmelo Anthony star indiscussa del Madison Square Garden ed Amar’è Stoudemire a dominare a centro area. Hill darebbe qualità ed esperienza ad una panchina molto carente come quella dei Knicks, ma su di lui attenzione alle mosse di Chicago Bulls e Los Angeles Clippers.

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    NBA, MARCO BELINELLI NEL MIRINO DEI CHICAGO BULLS

  • NHL, Rangers KO. Boston fa fuori Pittsburgh

    NHL, Rangers KO. Boston fa fuori Pittsburgh

    5 le partite disputate nella notte NHL.

    I Toronto Maple Leafs fermano la striscia vincente dei New York Rangers battendoli per 4-2 sul ghiaccio del Madison Square Garden: canadesi travolgenti che tra primo e secondo periodo si portano sul 3-0 con le marcature di Cody Franson, Tim Connolly e del solito Joffrey Lupul. Negli ultimi 5 minuti della frazione i Rangers però accorciano le distanze grazie alle reti di Artem Anisimov e Marian Gaborik che risvegliano la speranza dei padroni di casa di pareggiare l’incontro per andare ai supplementari. A spegnere l’illusione ci pensa nel finale di gara David Steckel che segna il goal del 4-2 che chiude il match. Fantastico il goalie di Toronto Jonas Gustavsson che para 30 dei 32 tiri verso la sua porta e compie 2 autentici miracoli, salvando così la vittoria della sua squadra, su Brad Richards ed Anisimov poco prima della rete di Steckel del 4-2.

    Boston Bruins | © Jamie Sabau/Getty Images

    I Boston Bruins mostrano tutta la loro forza andando a vincere di prepotenza a Pittsburgh, sul ghiaccio di una delle squadre migliori della Lega. I campioni in carica giocano una gara veramente al limite della perfezione e riescono a portarsi sul 3-0 grazie a Gregory Campbell, Benoit Pouliot e Tyler Seguin. Inutile la rete del 3-1 di Matt Cooke per i Penguins, strepitose invece le parate del goalie dei Bruins Tim Thomas che nega ripetutamente la gioia del goal agli attaccanti di casa. Pittsburgh con 36 punti guida ancora la Eastern Conference ma deve guardarsi ora proprio dal ritorno di Boston che dista solo 1 punto in classifica.

    Ottawa ha la meglio su una delle squadre più deludenti di questa regular season, i Tampa Bay Lightning: i Senators si impongono per 4-2 rimontando per ben 2 volte gli avversari che vanno in vantaggio con Bruno Gervais, il pareggio arriva con Zack Smith ma i Bolts ritornano avanti con il goal di Martin St.Louis. Tampa Bay scompare dal ghiaccio ed i canadesi ne approfittano segnando 3 reti in 8 minuti grazie a Daniel Alfredsson, Nick Foligno ed ancora Zack Smith. Ottima prestazione per il portiere dei Senators Craig Anderson autore di 31 parate sui 33 tiri complessivi scagliati verso di lui. Ottawa aggancia Buffalo all’ultimo posto disponibile per i playoff a quota 29 punti, per i Lightning la situazione ora si fa davvero preoccupante dopo aver collezionato la quarta sconfitta di fila.

    Grande vittoria per i Florida Panthers nello scontro diretto con i Washington Capitals, avversari divisionali: la franchigia di Miami si impone per 5-4 contenendo dopo un ottimo avvio la furiosa rimonta dei Capitals. Florida va sul 5-1 nei primi 2 quarti segnando con Stephen Weiss (doppietta per lui), Mike Santorelli, Dmitry Kulikov e Sean Bergenheim (reti intervallate dal provvisorio 3-1 di Mike Knuble). Nel terzo periodo Washington prova la clamorosa rimonta ma i goal di Cody Eakin, Brooks Laich e Jason Chimera non bastano per raggiungere i padroni di casa che scappano via anche in classifica portandosi a quota 34 punti nella Southeast Division mentre Washington resta ferma al secondo posto nel raggruppamento con 27 punti.

    Infine importante successo esterno dei Phoenix Coyotes a Chicago dove la squadra dell’Arizona si impone per 4-3 agli shootout: match quasi buttato via dai Coyotes, in vantaggio per 3-0 dopo un avvio di gara impressionante grazie ai goal di Raffi Torres, Radim Vrbata e Keith Yandle. In appena 10 minuti i Blackhawks acciuffano Phoenix con le marcature di Jonathan Toews (doppietta) e Patrick Kane. Poi ci pensa il goalie Mike Smith, con 32 parate complessive, a salvare ripetutamente il risultato. L’ex portiere di Tampa Bay è decisivo anche ai rigori dove para le conclusioni di Toews e Marian Hossa, mentre i cecchini di Phoenix (Vrbata ed Ekman-Larsson) risultano infallibili. Gli ospiti raggiungono Dallas in testa alla Pacific Division con 31 punti, i Blackhawks invece potrebbero essere ben presto sorpassati nella Central Division dai Detroit Red Wings, distanti 3 punti ma con 3 partite in meno giocate.

    RISULTATI NHL 5 dicembre 2011

    New York Rangers-Toronto Maple Leafs 2-4
    Pittsburgh Penguins-Boston Bruins 1-3
    Ottawa Senators-Tampa Bay Lightning 4-2
    Florida Panthers-Washington Capitals 5-4
    Chicago Blackhawks-Phoenix Coyotes 3-4 (shootout)

  • NFL, Monday Night: San Diego stritola Jacksonville

    NFL, Monday Night: San Diego stritola Jacksonville

    Vittoria facile facile quella ottenuta nel Monday Night della tredicesima giornata NFL dai San Diego Chargers a Jacksonville, sul campo di casa dei Jaguars dell’EverBank Field: la squadra californiana ha trionfato con un netto 38-14 disputando finalmente un match ad alto livello (anche se va considerata la pochezza tecnica degli avversari in questo momento) e chiude la striscia negativa di sconfitte che durava ormai da oltre un mese. I Chargers, seppure con speranze minime, restano aggrappati al sogno playoff dato che la vetta della AFC West Division (posizione che garantisce il pass per la post season) è lontana solo 2 partite (5 vittorie e 7 sconfitte per San Diego, 7 successi e 5 KO per Oakland e Denver) ma nelle ultime giornate il calendario dei Bolts appare meno complicato rispetto a quello delle rivali. Ai Jaguars non è invece servito a molto il cambio di allenatore in settimana con Jack Del Rio che è stato licenziato dopo quasi 9 anni alla guida tecnica del team della Florida. Jacksonville si è rivelata molto fragile anche dove prima non era poi così messa male ovvero sulle yard di guadagno totali concesse agli avversari dalla sua difesa (ben 433 ieri tra giochi di corsa e lanci, prima di questa partita era nella top 5 della Lega). Senza nessuna prospettiva per questo finale di stagione i “Giaguari” cercheranno di avere la migliore posizione possibile al prossimo Draft magari perdendo qualche altro match da qui alla fine della regular season.

    Philip Rivers, San Diego Chargers | © Al Messerschmidt/Getty Images

    Partita senza storia dunque con San Diego che allunga subito sul 10-0 nel primo quarto grazie al touchdown di Tolbert ed al field goal di Novak. Poi nel secondo periodo un attimo di sbandamento dei Chargers riporta prima in partita Jacksonville e poi addirittura in vantaggio (14-10) grazie alle marcature di Jones-Drew e Shorts. Intuito il pericolo i californiani tornano a macinare gioco e prima della fine del primo tempo trovano 2 touchdown con Brown e Jackson che fissano il punteggio parziale sul 24-14.

    Nel secondo tempo i Jaguars scompaiono dal campo e gli ospiti hanno vita facile sia nel controllare la partita che nell’arrotondare il risultato: nel terzo parziale a segnare ci pensa Floyd (con un touchdown da ben 52 yard) per il 31-14 poi nell’ultima frazione di gioco arriva anche la corsa in end zone di ben 31 yard del running back Mathews che si prende un touchdown meritatissimo per il gran lavoro fatto in partita e fissa il risultato sul 38-14 finale.

    Philip Rivers, quarterback di San Diego, riemerge dal momento critico e sfodera una prestazione di tutto rispetto che porta i suoi compagni alla vittoria: per il numero 17 ci sono 294 yard lanciate per 3 touchdown ai suoi ricevitori e 22 passaggi completati sui 28 totali. Molto bene il wide receiver Floyd che mette assieme 108 yard di guadagno su ricezione ed è autore di un bellissimo touchdown da 52 yard. Sullo stesso livello la prestazione del running back Mathews, 112 yard su corsa ed un touchdown da ben 31 yard meritatissimo. In difesa invece da segnalare il sesto intercetto stagionale del defensive back Weddle. Per il quarterback di Jacksonville, Blaine Gabbert, gara insufficiente con 195 yard su lancio (ma solo 19 passaggi completati su 33) 2 touchdown pass ai compagni ed 1 intercetto (quello del già citato Weddle). Unica luce nel buio fitto della franchigia della Florida il running back Maurice Jones-Drew, con la solita eccellente performance, dato che è il migliore sia in fase di ricezione (6 lanci presi per 91 yard di guadagno con 1 touchdown segnato) che in quella di corsa (20 portate per 97 yard di guadagno). Da solo Jones-Drew  è riuscito a conquistare quasi 2 terzi delle yard guadagnate dall’intera squadra (188 yard totali per il fenomenale running back, circa 130 per il resto del team). Jacksonville pare ormai proiettata al Draft ed alla prossima stagione, i Chargers sperano invece che questa vittoria sia di buon auspicio in vista dello sprint finale della stagione.

    Leggi anche:

    RISULTATI NFL TREDICESIMA GIORNATA

    Seattle Seahawks-Philadelphia Eagles 31-14
    Buffalo Bills-Tennessee Titans 17-23
    Chicago Bears-Kansas City Chiefs 3-10
    Houston Texans-Atlanta Falcons 17-10
    Miami Dolphins-Oakland Raiders 34-14
    Minnesota Vikings-Denver Broncos 32-35
    New England Patriots-Indianapolis Colts 31-24
    Pittsburgh Steelers-Cincinnati Bengals 35-7
    Tampa Bay Buccaneers-Carolina Panthers 19-38
    Washington Redskins-New York Jets 19-34
    Cleveland Browns-Baltimore Ravens 10-24
    Arizona Cardinals-Dallas Cowboys 19-13 (overtime)
    New York Giants-Green Bay Packers 35-38
    San Francisco 49ers-Saint Louis Rams 26-0
    New Orleans Saints-Detroit Lions 31-17
    Jacksonville Jaguars-San Diego Chargers 14-38

    LE CLASSIFICHE (i numeri accanto alle squadre indicano prima le vittorie ottenute e poi le sconfitte subite in stagione):

    AFC East Division
    New England Patriots 9-3
    New York Jets 7-5
    Buffalo Bills 5-7
    Miami Dolphins 4-8

    AFC North Division
    Baltimore Ravens 9-3
    Pittsburgh Steelers 9-3
    Cincinnati Bengals 7-5
    Cleveland Browns 4-8

    AFC South Division
    Houston Texans 9-3
    Tennessee Titans 7-5
    Jacksonville Jaguars 3-9
    Indianapolis Colts 0-12

    AFC West Division
    Oakland Raiders 7-5
    Denver Broncos 7-5
    Kansas City Chiefs 5-7
    San Diego Chargers 5-7

    NFC East Division
    Dallas Cowboys 7-5
    New York Giants 6-6
    Washington Redskins 4-8
    Philadelphia Eagles 4-8

    NFC North Division
    Green Bay Packers 12-0
    Chicago Bears 7-5
    Detroit Lions 7-5
    Minnesota Vikings 2-10

    NFC South Division
    New Orleans Saints 9-3
    Atlanta Falcons 7-5
    Tampa Bay Buccaneers 4-8
    Carolina Panthers 4-8

    NFC West Division
    San Francisco 49ers 10-2
    Seattle Seahawks 5-7
    Arizona Cardinals 5-7
    Saint Louis Rams 2-10

    IN ROSSO LE QUALIFICATE AI PLAYOFF