La cessione di Lamar Odom ai Dallas Mavericks ha lasciato il segno nello spogliatoio dei Los Angeles Lakers, ancora di più pensando che furono proprio i Mavs di Dirk Nowitzki ad eliminare con un secco 4-0 qualche mese fa i gialloviola nei playoff NBA tappa cruciale per la squadra texana vista la vittoria in Finale contro i Miami Heat.
Kobe Bryant, stella indiscussa della franchigia californiana, è letteralmente furioso per l’ultima operazione di mercato condotta dalla dirigenza losangelina. Il numero 24 non le ha mandate di certo a dire:
“A essere sinceri questa cosa non mi piace, non mi piace per niente. E’ difficile perdere Lamar. Si pensava che dovessimo ritornare competitivi per rifarci della sconfitta con i Mavs nei playoff dell’ultimo campionato, ma così è dura. Non credo proprio che Mark Cuban (proprietario dei Mavericks e primo indiziato a far saltare l’approdo di Paul nella “città degli angeli”) si lamenti di questo affare. Odom ha giocato alla grande nell’ultimo campionato. L’ultima stagione è stata la migliore per lui, non era affatto distratto e ha dato tutto in campo. Conosco Lamar da tanti anni, la sua versatilità e la sua personalità hanno significato tanto per la squadra. La sua presenza è importante nello spogliatoio, anche solo se pensiamo alla chimica. Lui è speciale quando si tratta di fare gruppo“
L’umore è molto basso nello spogliatoio dei Lakers dopo lo stop al trasferimento del playmaker Chris Paul dai New Orleans Hornets imposto dallo stesso commissioner Stern, pare su sollecitazione di alcuni proprietari NBA (il regista ora è vicinissimo ai cugini dei Los Angeles Clippers), a cui ora si aggiunge la grave perdita di Odom (oggi Dallas ha annunciato la firma dell’accordo con l’ala). Il 32enne giocatore, premiato quest’anno come miglior sesto uomo della Lega, la scorsa stagione ha avuto una media di 14,4 punti e 8,7 rimbalzi nelle 82 partite giocate con Los Angeles. Ora l’obiettivo per rinforzare la squadra è un certo Dwight Howard, centro degli OrlandoMagic, universalmente riconosciuto come il più forte al momento in NBA. Howard ha anche facilitato il compito al General Manager dei Lakers chiedendo ufficialmente nelle ultime ore la cessione al team della Florida. I gialloviola dovranno cercare in tutti modi di accaparrarsi il giocatore battendo la pericolosa concorrenza di New Jersey Nets e ChicagoBulls (che si sono inseriti prepotentemente nelle ultime ore), anche perchè la perdita di Odom indebolisce sostanzialmente la squadra e non di poco.
Situazione critica anche per lo spagnolo PauGasol, che in questi giorni si è allenato con la squadra ma è di umore nero dato che ha capito che la dirigenza vuole scaricarlo sul mercato per un eventuale affare.
Dwight Howard, centro degli Orlando Magic, attualmente il più forte nel suo ruolo nell’intera NBA, ha chiesto ufficialmente la cessione alla dirigenza della sua squadra. Si prevedono dunque giorni infuocati ad Orlando dopo le dichiarazioni del giocatore che ha espresso il suo desiderio anche alla stampa locale.
La franchigia della Florida ha dato così il permesso al procuratore di Howard di trattare con 3 club ma non ha fissato la data entro la quale dovrebbe avvenire il trasferimento. I team interessati sono i New Jersey Nets, che mirano all’acquisto del centro per cercare di trattenere nel roster anche il playmaker Deron Williams che a fine anno sarà free agent, i Dallas Mavericks, ora più defilati dopo l’acquisto di Lamar Odom dai Lakers, e gli stessi gialloviola che preso atto delle dichiarazioni di Howard hanno decisamente cambiato obiettivo sul mercato, mettendo da parte (o meglio rinunciando quasi definitivamente) alla trade che avrebbe portato Chris Paul dai New Orleans Hornets in California per mettere nel mirino proprio l’atleta nato ad Atlanta. In questa ottica infatti va letta la cessione di Odom ai campioni in carica dei Mavericks, dal quale sono state ottenute diverse scelte nei prossimi Draft che dovrebbero finire ad Orlando in un pacchetto comprendente anche l’ala grande PauGasol ed il centro Andrew Bynum.
Per i Magic sarebbe proprio questa l’offerta migliore dato che permetterebbe di mantenere sempre una buona competitività all’interno della Lega con l’acquisizione di 2 giocatori molto forti e validi. L’offerta dei Nets prevede invece l’inserimento del centro BrookLopez, di 2 prime scelte future ed eventualmente di un altro giocatore del roster ad eccezione di Deron Williams. Ma non è da sottovalutare nelle ultime ore l’inserimento dei Chicago Bulls che avrebbero offerto al team di coach Stan Van Gundy qualsiasi atleta nella loro rosa ad eccezione del solo Derrick Rose che nelle intenzioni della dirigenza dovrebbe formare un’accoppiata fenomenale con Howard. Situazione in evoluzione, nelle prossime ore si attendono grosse novità.
Per completezza riportiamo le dichiarazioni di Howard ai giornalisti dopo il primo giorno di training camp dei Magic:
“Non si può premere il tasto “reset”. Questo non e’ “Call of Duty” (esplicito riferimento al videogame del momento), lì quando muori, ricominci. Qui è totalmente diverso: non posso riportare indietro il tempo. Ho fatto tutto per questa città. Non penso che la gente capisca quanto amo questa città. Se ora mi odiate perché voglio cambiare allora non mi avete mai amato!“
Solo 2 le partite disputate nella notte NHL, per dare spazio agli importanti match della National Football League che stanno decidendo la corsa playoff.
Serve un overtime ai Chicago Blackhawks per avere la meglio dei San Josè Sharks, battuti per 3-2. Partono bene i californiani che vanno in vantaggio grazie alla rete siglata da Jamie McGinn nel primo periodo, nel secondo quarto arriva però il pareggio dei padroni di casa con Marcus Kruger. Dopo soli 2 minuti di gioco dal provvisorio 1-1 San Josè si riporta avanti con il goal di Justin Brown. Assalto arrembante dei Blackhawks nell’ultima frazione di gioco e gli sforzi vengono premiati proprio all’ultimo minuto di gioco da Andrew Brunette che fa 2-2. Si va così al prolungamento e la fortuna assiste nuovamente Chicago che trova la rete del 3-2 quando mancano solo 30 secondi per gli eventuali rigori, con la marcatura del solito Patrick Sharp sempre decisivo quando la posta in palio è altissima. Agli Sharks non servono le 31 parate del goalie finlandese Antti Niemi, mentre il portiere dei rossoneri dell’Illinois, Ray Emery, compie 35 salvataggi sui 37 tiri totali. La franchigia californiana resta ancorata al terzo posto della Pacific Division con 32 punti ad una sola distanza dai Phoenix Coyotes e dai Dallas Stars che guidano il raggruppamento, Chicago si lancia invece all’inseguimento dei Minnesota Wild, leader della Lega a quota 43 punti: per Sharp e compagni sono 40 i punti conquistati in stagione, ma i Detroit Red Wings, dietro, sono sempre minacciosi.
I New York Rangers invece infliggono una sonora lezione ad una delle squadre più “calde” ed in forma del momento, i Florida Panthers battuti con un netto 6-1. E’ di Brad Richards l’iniziale 1-0 in favore della squadra della Grande Mela, rete a cui segue il raddoppio di Artem Anisimov (entrambi i goal in power play). Poco prima della fine del primo quarto di gioco i Panthers accorciano le distanze con Erik Gudbranson ma è solo un fuoco di paglia. Gli ospiti infatti scompaiono dal ghiaccio e lasciano spazio agli scatenati giocatori rossoblu che nel secondo periodo vanno in goal per 4 volte di fila con Derek Stepan (doppietta per lui a cui si deve aggiungere un assist vincente), Steve Eminger e Marian Gaborik. Ultima frazione in totale controllo poi per i newyorchesi. 20 le parate totali del goalie Henrik Lundqvist su 21 tiri scagliati contro i suoi pali. Florida mantiene la testa della Southeast Division con i 37 punti conquistati fino ad ora, i Capitals diretti avversari per il dominio divisionale distano ancora 6 punti, margine tutto sommato di sicurezza. Per i Rangers invece aggancio ai Pittsburgh Penguins al secondo posto dell’Atlantic Division a quota 38 punti. Ora per loro nel mirino ci sono i Philadelphia Flyers distanti solo un punto ma che contano una partita disputata in più. Elemento da non trascurare è il teorico primo posto assoluto nella classifica della Lega proprio dei Rangers dato che al momento i Wild, leader provvisori hanno conquistato 43 punti in 30 partite. New York ora si trova a 38 con 27 match e quindi vincendo le prossime 3 gare andrebbe a prendersi il primo posto a quota 44 punti.
RISULTATI NHL 11 dicembre 2011
Chicago Blackhawks-San Josè Sharks 3-2 (overtime) New York Rangers-Florida Panthers 6-1
Match interessanti e molti risultati importanti nella 14esima giornata della regular season NFL: Nessuna difficoltà per Green Bay e Baltimore, Jaguars scatenati contro i Buccaneers mentre cadono i Niners sul campo di Arizona. Denver continua a vincere, New Orleans vola ai playoff, impresa di Houston che nonostante le numerose defezioni vince a Cincinnati negli ultimi 2 secondi di gioco e approda per la prima volta nella sua storia alla post season.
Tutto facile per i Baltimore Ravens che regolano con un eloquente 24-10 gli Indianapolis Colts ormai ad un passo dall’assicurarsi la prima scelta assoluta al prossimo Draft. Partita senza storia con i padroni di casa che volano sul 17-0 e poi amministrano la partita. Impressionante la prova di Terrell Suggs che registra 3 sack sul quarterback avversario e forza 3 fumble all’attacco dei Colts.
Atlanta compie una grande rimonta sul campo dei Panthers e trionfa per 31-23: Carolina chiude il primo tempo sul 23-7 e sembra avere la strada spianata ma nel secondo tempo sale in cattedra Matt Ryan che conduce i suoi compagni al successo. Per il quarterback alla fine 320 yard lanciate e 4 touchdown pass (2 per il rookie Julio Jones che chiude il match con 3 ricezioni da 104 yard complessive, compreso l’ultimo touchdown da ben 75 yard!).
Houston accede per la prima volta ai playoff della NFL grazie alla “W” sul campo dei Bengals: Texans sotto per 19-13 a 2 secondi dal termine del match, poi T.J. Yates (terzo quarterback della squadra) trova la ricezione in end zone di Walter per i punti del sorpasso (20-19). Per il quarterback texano 300 yard di passaggio e 2 touchdown serviti ai compagni. Houston è anche la prima squadra della AFC Conference a qualificarsi per la post season, una grande soddisfazione che dimostra il carattere del team che ha dovuto fare i conti per tutta la stagione con una serie impressionante di infortuni degli uomini migliori.
E’ la difesa la chiave della vittoria dei Lions sui Vikings (34-28): Detroit usufruisce di 14 punti dei difensori con Tulloch e Smith. Nonostante ciò Minnesota nel secondo tempo si fa minacciosa ed a pochi secondi dal termine potrebbe segnare anche il touchdown della vittoria ma la linea difensiva regge consentendo alla franchigia del Michigan di restare in corsa per i playoff. Bene il quarterback Stafford tra i padroni di casa, orrenda la prova del dirimpettaio Ponder, sostituito dal più efficace Webb a partita in corsa, con 3 intercetti subìti.
Jacksonville torna a sorridere per una notte e batte i Buccaneers nel derby della Florida travolgendoli per 41-14. Dopo un buon avvio degli ospiti (14-0) i Jaguars escono alla distanza e sgretolano la difesa di Tampa Bay. Gabbert guida l’attacco senza strafare ma con perizia, Maurice Jones-Drew è incontenibile finendo l’incontro con 4 touchdown, 2 su corsa (per 85 yard complessive) e 2 su ricezione (51 yard totali), il folletto della squadra della Florida si conferma l’unica luce nel buio di questa stagione. Poco da dire sui Bucs, squadra allo sbando che probabilmente dovrà cambiare guida tecnica per ritrovarsi e tornare ai livelli dello scorso torneo.
Riscatto degli Eagles a Miami: sotto per 7-0 Philadelphia sfodera una grande prova difensiva ed offensiva e vince per 26-10 concedendo poco o nulla agli avversari. Influisce sul risultato anche la perdita, da parte dei Dolphins, del quarterback Moore. Per i biancoverdi invece 2 touchdown per il running back McCoy.
I Jets finalmente sfoderano una prova di livello e travolgono i Chiefs per 37-10: per il quarterback Sanchez 2 touchdown su corsa personale e 2 lanciati ai suoi ricevitori.
Anche i Saints approdano alla post season grazie alla sofferta vittoria in casa dei Titans (22-17): occasione sprecata per Tennessee che ha il possesso del possibile successo a pochi secondi dal termine ma nell’ultima azione il quarterback Locker (che aveva guidato la rimonta sostituendo il titolare Hasselbeck) si fa sackare dalla difesa di New Orleans. Nonostante l’errore finale Locker è il migliore dei suoi con 282 yard di passaggio, un touchdown pass ed uno segnato personalmente. Il dirimpettaio Brees si dimostra ancora una volta inarrestabile e lancia per 337 yard e 2 touchdown entrambi ricevuti da Colston.
Partita equilibrata a Washington dove alla fine sono i Patriots ad avere la meglio per 34-27. Nel finale di gara i Redskins hanno in mano la palla del pareggio ma Grossman si fa intercettare e condanna la sua squadra alla sconfitta. Brady lancia per 357 yard e 3 touchdown con 1 intercetto, 2 dei passaggi vincenti sono per il solito Rob Gronkowski ancora una volta determinante.
Cadono a sorpresa i San Francisco 49ers sul campo degli Arizona Cardinals (21-19): i Niners si trovano in vantaggio per 19-7 ma non riescono a contenere il ritorno dei padroni di casa guidati dal quarterback di riserva Skelton che lancia per 282 yard, 3 touchdown e 2 intercetti (anche se sarebbero da addebitare molto di più ai ricevitori in questo caso). L’ultimo drive per tentare il contro sorpasso della squadra californiana non va a buon fine e San Francisco viene affiancata in classica dai Saints con i quali nelle ultime 3 giornate si giocheranno il secondo posto della NFC Conference dietro ai Packers.
A proposito di Green Bay, successo in scioltezza per i campioni in carica per 46-16 contro i Raiders (matematico il primo posto nella NFC in vista dei playoff). Primo tempo che si chiude sul 31-0 e da qui in poi non c’è più partita. Grande difesa per Green Bay che intercetta per 4 volte il quarterback avversario Carson Palmer.
Bene anche San Diego che ritorna a sperare nella post season battendo per 37-10 i Buffalo Bills: Philip Rivers torna ad essere decisivo ed incisivo lanciando per 240 yard con 3 touchdown (2 per Antonio Gates), da dimenticare la partita per gli ospiti, apparsi spaesati e lontani parenti della buona squadra di inizio stagione.
Continua il momento d’oro per Denver e per il suo leader Tim Tebow: la squadra del Colorado batte i Bears 13-10 in overrtime e vola in vetta alla propria divisione. Fino al terzo quarto la partita resta ancorata sullo 0-0 poi una fiammata di Chicago sembra chiudere il match con un parziale di 10-0. Si va all’ultimo periodo dove negli ultimi 2 minuti di gioco Denver arpiona l’incredibile pareggio: prima con il touchdown di Thomas e poi con il field goal del kicker Prater dalle 59 yard (grandi meriti alla difesa che recupera subito il pallone per l’ultima azione offensiva). In overtime quando tutto sembra perduto (con i Bears già in territorio Broncos e pronti per il field goal del successo), arriva il fumble del running back Barber che riconsegna in sostanza il pallone a Tebow che non si fa pregare per il gentile omaggio e consente nuovamente a Prater di calciare un field goal (questa volta dalle 51 yard) che finisce tra i pali di Chicago e consente ai Broncos di continuare a sognare la post season.
Infine grande battaglia a Dallas ma a spuntarla in un match a dir poco emozionante sono i New York Giants che vincono per 37-34: l’equilibrio regna sovrano poi però i Cowboys scavano un divario di 12 punti (34-22) che sembra chiudere l’incontro nel quarto periodo. Negli ultimi 5 minuti i Giants però segnano 2 touchdown e ribaltano il risultato (37-34) e per chiudere in bellezza la rimonta c’è la ciliegina sulla torta del field goal del possibile pareggio texano per l’overtime bloccato dalla difesa newyorchese al kicker Bailey. Inutile la prova del quarterback Romo autore di 321 yard su lancio per 4 tiuchdown e nessun intercetto, Eli Manning invece arriva a 400 yard di lancio con 2 touchdown. Con questo successo New York raggiunge i rivali di Dallas in classifica e resta in corsa per un posto ai playoff.
La giornata si concluderà con il Monday Night tra Seattle Seahawks e Saint Louis Rams.
Vittoria per le 3 grandi favorite al titolo nella decima giornata del campionato italiano di Serie A di basket: Siena pur soffrendo espugna Avellino dopo un tempo supplementare (83-77), vittoria in trasferta anche per l’Olimpia Milano che passa a Venezia per 72-66, mentre la Bennet Cantù supera il fanalino di coda Teramo con il punteggio di 84-76. Sorprende Biella che mantiene il secondo posto in classifica battendo la Virtus Bologna per 83-78.
La Benetton Treviso ha la meglio, nel primo dei 2 anticipi di sabato, sulla Virtus Roma: 93-79 il finale, con la partita già ampiamente decisa nel primo tempo dato che Treviso va al riposo lungo sul risultato di 47-28 e deve poi solo contenere il ritorno dell’Acea ed amministrare il punteggio. I 2 punti conquistati permettono a Treviso di agganciare in classifica proprio i romani a quota 8 punti. Splendido Moldoveanu con 20 punti, importante il contributo di Becirovic autore di 15 punti e di Gentile (18 punti per lui), tra i giallorossi da segnalare i 21 punti di Tucker.
Biella vince una partita bellissima e tiratissima contro la Virtus Bologna nell’altro anticipo del sabato pomeriggio e si issa al secondo posto in classifica. Grande prova per il trio Coleman (23 punti, devastante in attacco ed in difesa), Pullen (19 punti) e Miralles (15 punti) che guidano l’Angelico ad una vittoria meritata. Per gli emiliani orrendo match per l’ex NBA Douglas-Roberts (neanche 1 misero punto) mentre sono inutili i 18 punti di Koponen, i 16 di Gigli ed i 15 a testa per Poeta e Sanikidze.
La Bennet Cantù riprende il cammino in campionato dopo le 2 sconfitte di Roma e Siena: i lombardi superano Teramo grazie alla solida prova dei veterani Marconato (16 punti) e Basile (11). Performance eccezionale per Dee Brown nelle fila della Banca Tercas con 34 punti che non trova però l’appoggio dei compagni di squadra.
Serve invece un tempo supplementare alla Montepaschi Siena per riprendersi la testa solitaria della classifica. Minuti finali palpitanti nei tempi regolamentari con i toscani avanti 69-72 che si affidano al fallo sistematico. Ferrara in lunetta segna il primo e sbaglia appositamente il secondo tiro per concedere il rimbalzo offensivo che arriva proprio nelle mani dei giocatori campani precisamente in quelle del mostruoso Linton Johnson che realizza i punti del 72-72. In overtime Siena sfrutta la sua maggiore esperienza e le uscite per limiti di falli commessi degli irpini e vince una gara molto sofferta. Rakocevic il top scorer con 26 punti seguito da Andersen a quota 13 per i campioni d’Italia, per Avellino ci sono 18 punti di Golemac e 17 con ben 20 rimbalzi dell’incredibile Linton Johnson.
E’ Drake Diener il grande protagonista dell’affermazione di Sassari contro la Cimberio Varese: per lui 26 punti e tanta incisività nei momenti caldi della gara, il cugino Travis chiude a quota 21, 15 sono invece di Hosley. Tra le fila di Varese 20 punti di Diawara e 19 di Kangur.
Il derby delle Marche tra Fabi Shoes Montegranaro e Scavolini Pesaro va ai primi che si impongono per 71-69 in un match tiratissimo. Terza sconfitta consecutiva per Pesaro ed ora scricchiola sinistramente la panchina di coach Luca Dalmonte. La Sutor ringrazia per la “W” McNeal, autore di 18 punti, Brunner che chiude con 16 e Karl a quota 14. Servono a poco per la Scavolini i 18 punti di Cusin ed i 16 a testa di White e Jumaine Jones.
Pur senza il cannoniere Von Wafer, tornato in NBA, Cremona ottiene un’importante successo contro la Pepsi Caserta (77-70): 18 punti per Lighty e 16 a testa per la coppia Roderick-Milic, mentre per i campani da segnalare i 15 punti di Smith ed i 14 di Collins.
Infine nel posticipo L’emporio Armani sbanca Venezia (66-72) e mantiene il secondo posto in classifica (con Biella) a soli 2 punti da Siena ma con una gara in meno rispetto ai toscani. L’Umana parte bene, viene recuperata e mandata all’inferno dall’Olimpia ma riesce a portarsi nuovamente nel match ed a sfiorare una clamorosa rimonta che si arresta solo all’ultima azione. Per gli ospiti prova travolgente di Fotsis con 22 punti, bene anche Bourousis (11 punti) e Mancinelli (10), a Venezia invece non servono i 18 punti di Bowers.
RISULTATI SERIE A DECIMA GIORNATA (riposo per Casale Monferrato):
Angelico Biella vs Canadian Solar Bologna 83-78 Benetton Treviso vs Acea Roma 93-79 Banco di Sardegna Sassari vs Cimberio Varese 90-79 Vanoli Braga Cremona vs Pepsi Caserta 77-70 Bennet Cantù vs Banca Tercas Teramo 84-76 Sidigas Avellino vs Montepaschi Siena 77-83 Scavolini Siviglia Pesaro vs Fabi Shoes Montegranaro 68-71 Umana Venezia vs EA7 Emporio Armani Milano 66-72
CLASSIFICA
1. Montepaschi SI 16
2. EA7 Emporio Armani MI 14 (una gara in meno)
3. Angelico BI 14
4. Bennet Cantù 12
5. Sidigas AV 10
6. Cimberio VA 10 (una gara in meno)
7. Umana VE 10 (una gara in meno)
8. Canadian Solar BO 10 (una gara in meno)
9. Pepsi CE 10 (una gara in meno)
10. Banco di Sardegna SS 10 (una gara in meno)
11. Virtus Roma 8
12. Scavolini Siviglia PS 8 (una gara in meno)
13. Benetton TV 8 (una gara in meno)
14. Vanoli Braga CR 6
15. Fabi Shoes MGR 6 (una gara in meno)
16. Banca Tercas TE 4
17. Novipiù Casale Monferrato 4 (una gara in meno)
Mossa a sorpresa nel mercato NBA dei Los Angeles Lakers che cedono l’ala Lamar Odom ai campioni in carica dei Dallas Mavericks di Dirk Nowitzki. Odom, nei giorni scorsi inserito nella trade con New Orleans Hornets e Houston Rockets per avere Chris Paul, scambio poi saltato per volere del Commissioner David Stern, avrebbe dovuto essere inserito in un nuovo accordo commerciale che i gialloviola stavano instaurando nuovamente con Hornets e Rockets per ottenere le prestazioni sportive di Paul.
Deve essere però successo qualcosa che ha fatto storcere il naso alla dirigenza californiana che ha così cambiato obiettivo, abbandonando il fortissimo playmaker per buttarsi nella corsa a Dwight Howard, altro giocatore molto ambito sul mercato, che andrebbe a rinforzare notevolmente la squadra losangelina.
Odom quindi è stato ceduto a Dallas ed in cambio ha ottenuto una prima scelta al Draft del 2012 ed in più altre scelte future che saranno importanti nella trattativa con Orlando per ottenere Howard. Pare infatti che in Florida possano finire il centro Andrew Bynum, l’ala grande di nazionalità spagnola Pau Gasol e molte scelte future a favore dei Magic ed in cambio i Lakers avrebbero il via libera per portare in squadra Dwight Howard abbinato al pesante contratto di Hedo Turkoglu di cui il General Manager Otis Smith vuole ormai disfarsi.
Un cambio di rotta radicale che ha sorpreso un pò tutti anche perchè la ripresa delle trattative tra New Orleans, Houston e gialloviola erano a buon punto per essere concluse. Evidentemente i timori che Stern potesse in qualche modo rifiutare una seconda volta lo scambio erano più che fondati ed hanno portato il team di Mike Brown ed Ettore Messina a cambiare decisamente i propri obiettivi sul mercato.
Chi potrebbe risultare beffato da questo dietrofront dei californiani sono proprio gli Hornets che a questo punto sicuramente non potranno ricevere una migliore offerta per cedere il loro regista che vedranno andare via a fine campionato gratis essendo Paul un free agent a giugno 2012. Uno schiaffo morale proprio per Stern che vedrà la sua franchigia (visto che New Orleans è di proprietà della NBA) svalutata dagli addìi di David West e Paul e che si ritroverà per l’ennesima volta in fase di ricostruzione e poco appetibile per eventuali nuovi proprietari che volessero acquisire le quote societarie.
I New Jersey Nets avrebbero invece una concorrente in più (e che avversaria!) nella corsa a Dwight Howard, dato che fino a qualche ora fa erano gli unici pretendenti al giocatore di Orlando. Per quel che riguarda i Magic c’è da registrare la firma di Jason Richardson che resta quindi in Florida con un quadriennale da 25 milioni di dollari.
Mike Bibby è invece il nuovo playmaker dei New York Knicks: una scelta dettata dalle poche alternative nel ruolo per gli arancioblu. Per la squadra allenata da coach Mike D’Antoni resterà molto probabilmente solo un sogno l’ingaggio di Chris Paul (per lui restano in corsa solo i Los Angeles Clippers).
Boston rifirma l’ambito Jeff Green, per lui contratto da un anno a 9 milioni di dollari, David West deciderà in giornata se accettare la proposta dei Celtics ma su di lui c’è il pressing degli Indiana Pacers che sono scoperti proprio nel ruolo di ala grande.
DeAndre Jordan, centro dei Los Angeles Clippers ha ricevuto una ghiotta proposta dai Golden State Warriors: per lui la franchigia di Oakland ha preparato un contratto di 4 stagioni a 10 milioni di dollari l’una. Per i Clippers ora ci saranno 3 giorni di tempo per decidere se pareggiare l’offerta (essendo un free agent con restrizione) e trattenere l’atleta, esploso nell’ultimo torneo dove ha sostituito a centro area il titolare Kaman, oppure lasciarlo approdare ai rivali divisionali.
Affermazione esterna per i Montreal Canadiens sul ghiaccio dei New Jersey Devils per 2-1: doppio vantaggio per gli ospiti grazie alle marcature di Max Pacioretty ed Erik Cole. A pochi minuti dalla fine del match Nick Palmieri trova la rete del 2-1. Poi il goalie Carey Price diventa insuperabile e gli Habs portano a casa la “W”. Per il goalie canadese 28 salvataggi, 2 assist invece per il nuovo acquisto Tomas Kaberle.
Pronto riscatto dei New York Rangers che espugnano Buffalo per 4-1: ospiti in vantaggio con Carl Hagelin, pari dei Sabres con Thomas Vanek. New York mette le ali e chiude l’incontro con i goal di Ryan Callahan, Marian Gaborik e la seconda rete di serata di Hagelin. 32 parate per Martin Byron, sostituto del goalie titolare Lundqvist per i Rangers.
Identico risultato ad Ottawa dove i Canucks hanno la meglio sui Senators: partenza sprint di Vancouver a segno con Alexander Edler e Ryan Kesler (doppietta per lui). I padroni di casa accorciano le distanze con Colin Grening ma a chiudere i conti ci pensa Dale Weise.
Partita ricca di goal tra Penguins ed Islanders: finisce 6-3 per Pittsburgh nonostante l’iniziale svantaggio di 2-0 ad opera di David Ullstrom e Milan Jurcina. Pari giallonero con Steve Sullivan e James Neal. Ultima fiammata Islanders con la rete di Kyle Okposo, poi 4 goal di fila per Pittsburgh (ancora Neal, Pascal Dupuis, Matt Cooke e Paul Martin) che esce vittoriosa.
Quinto successo consecutivo per i Flyers che battono per 5-2 i Lightning: Tampa Bay in vantaggio con Ryan Shannon che viene rimontata dalle reti di Danny Briere, Jaromir Jagr e Wayne Simmonds. Vinny Lecavalier riporta in partita i Bolts ma Matt Carl e Scott Hartnell chiudono i giochi.
Netta vittoria per Detroit contro Winnipeg: nel 7-1 finale doppietta per Jiri Hudler e goal di Todd Bertuzzi, Henrik Zetterberg, Chris Conner, Valtteri Filppula e Drew Miller. Inutile l’iniziale vantaggio dei Jets con Bryan Little. 29 parate per il portiere dei Red Wings Jimmy Howard.
I Bruins sbancano Columbus per 5-3: Blue Jackets avanti 2-0 con Rick Nash e Jeff Carter ma rimontati dai gialloneri a segno con Joe Corvo, Nathan Horton e Zdeno Chara. R.J. Umberger pareggia i conti ma nel decisivo terzo periodo ancora Corvo e Chris Kelly regalano la vittoria a Boston.
I Blues sorprendono gli Sharks: nell’1-0 finale decisivi Kevin Shattenkirk con l’unica rete del match ed il goalie Brian Elliott che chiude con 24 parate e raggiunge Quick dei Kings in testa alla classifica degli shutout stagionali a quota 4.
I Predators hanno la meglio su Anaheim per 3-2: Ducks in vantaggio con Andrew Gordon ma Nashville infila 3 reti consecutive con Nick Spaling, Roman Josi e Jordin Tootoo. A poco serve nel finale di gara il 3-2 di Francois Beauchemin.
Settimo successo di fila per i leader della Lega, i Minnesota Wild, che espugnano con un netto 4-1 Phoenix: gli ospiti partono forte e segnano 4 goal che indirizzano il match a loro favore grazie a Kyle Brodziak (doppietta), Mikko Koivu e Dany Heatley. Serve a poco la rete di Lauri Korpikoski a 3 minuti dalla sirena finale. Dopo 3 turni di stop il goalie Niklas Backstrom torna a difendere i pali dei Wild e compie 35 parate complessive.
Netto 3-0 dei Flames sugli incostanti Oilers: la gara si sblocca nel secondo periodo con le marcature di Tom Kostopoulos e Jarome Iginla. Chiude i conti nel terzo quarto la seconda rete dello steso Iginla. 21 salvataggi per il portiere di Calgary Miikka Kiprusoff che si prende il suo secondo shutout stagionale.
Infine Dallas sbanca Los Angeles con il risultato di 2-1: Stars avanti con Jamie Benn, pareggia i conti Brad Richardson ma Trevor Daley regala i 2 punti ai texani che così continuano a guidare la Pacific Division.
RISULTATI NHL 10 dicembre 2011
New Jersey Devils- Montreal Canadiens 1-2 Buffalo Sabres-New York Rangers 1-4 Ottawa Senators-Vancouver Canucks 1-4 New York Islanders-Pittsburgh Penguins 3-6 Philadelphia Flyers-Tampa Bay Lightning 5-2 Detroit Red Wings-Winnipeg Jets 7-1 Columbus Blue Jackets-Boston Bruins 3-5 Saint Louis Blues-San Josè Sharks 1-0 Nashville Predators-Anaheim Ducks 3-2 Phoenix Coyotes-Minnesota Wild 1-4 Calgary Flames-Edmonton Oilers 3-0 Los Angeles Kings-Dallas Stars 1-2
Colpo di mercato in NBA da parte dei New York Knicks: la squadra allenata da Mike D’antoni ha acquistato sul mercato dei free agent il centro Tyson Chandler, nell’ultima stagione ai Dallas Mavericks con cui ha vinto il titolo. Per lui un contratto da 56 milioni di dollari per 4 anni (14 milioni a stagione).
Chandler va a rinforzare notevolmente il reparto lunghi dei newyorchesi che al momento contempla il solo Amar’è Stoudemire. Nelle prossime ore sono attese altre mosse sul mercato da parte dei Knicks e secondo molti esperti con la nuova clausola “Amnesty” verrà tagliato il playmaker Chauncey Billups. I Knicks però così facendo resterebbero scoperti in regia dato che resterebbe il solo Toney Douglas (che peraltro non è un play puro) a svolgere il ruolo. Alcuni analisti si sono sbilanciati dicendo che l’acquisto di Chandler dovrebbe fare da “apristrada” a Chris Paul (grande amico di Chandler dai tempi in cui giocavano assieme a New Orleans) che chiedeva a gran voce l’acquisto dell’ex Mavs alle squadre interessate a rilevare le sue prestazioni dagli Hornets. In realtà la situazione per New York è critica e l’acquisto di Paul sembra sfumato, sia da free agent (dato che ora i Knicks hanno il salary cap intasato) che in questa sezione di mercato (nel roster non ci sono contropartite valide da mandare in Louisiana visto che i 2 gioielli Carmelo Anthony ed Amar’è Stoudemire sono stati considerati incedibili dalla dirigenza). Staremo a vedere l’evolversi della situazione ma le speranze di vedere il numero 3 degli Hornets in maglia bluarancio sono davvero minime per non dire inesistenti.
A proposito di Paul, saltato lo scambio a 3 squadre di ieri per il veto del Commissioner David Stern, Lakers, Houston e New Orleans hanno ripreso a parlare per mettere in piedi una nuova trade che porterebbe “nuovamente” in maglia gialloviola l’ambito playmaker.
L’altro pezzo pregiato del mercato, il centro degli Orlando Magic Dwight Howard, sta valutando le proposte dei New Jersey Nets, dei soliti Los Angeles Lakers e dei Dallas Mavericks che proveranno a sorpresa ad inserirsi nelle trattative. Orlando sembra rassegnata a perderlo e per non lasciarlo andare via gratis a fine anno quando sarà free agent, ha deciso di ricavare quanto più possibile con uno scambio per rimanere comunque competitiva. I Magic hanno intanto tagliato avvalendosi dell’”Amnesty clause” la guardia Gilbert Arenas. Identico destino per Vince Carter, fatto fuori da Phoenix che con i soldi risparmiati regala un altro anno di contratto al veterano Grant Hill, che nei giorni scorsi sembrava in procinto di firmare con i Knicks. Per Carter invece è forte l’interesse dei Mavericks dell’ex compagno di squadra ai Nets Jason Kidd.
Boston è vicinissima all’ingaggio del miglior free agent sulla piazza quest’anno, l’ala grande David West, svincolatosi dagli Hornets. I Celtics seguono con attenzione anche l’evolversi della “telenovela Paul” per inserirsi a sorpresa e soffiare il giocatore alla concorrenza. Ufficiale intanto l’acquisto da parte dei biancoverdi di Brandon Bass, ala grande dei Magic. Percorso inverso per Glen Davis che si accasa ad Orlando e firma un quadriennale da 4 anni.
Notizia clamorosa dal mondo NBA : Brandon Roy, guardia 27enne dei Portland Trail Blazers, ha annunciato il proprio ritiro dai parquet per problemi fisici cronici ed irreversibili!
Il fuoriclasse di Portland, uno dei migliori giocatori della Lega NBA, deve convivere ormai da tempo con fastidi alle ginocchia che gli impediscono il regolare svolgimento di allenamenti e partite. Secondo lo staff sanitario dei Trail Blazers a Roy non sarebbe rimasta cartilagine ad entrambe le ginocchia. I suoi problemi erano evidenti dato che nell’ultima stagione l’atleta di Seattle aveva avuto un minutaggio limitato in campo chiudendo con la media (molto bassa per lui) di 12,2 punti a partita.
Premiato nel 2007 con il titolo di migliore esordiente dell’anno davanti al nostro Andrea Bargnani Roy aveva collezionato anche 3 presenze all’All Star Game. In carriera per lui 321 partite ufficiali, tutte con la maglia di Portland che lo aveva acquisito dai Minnesota Timberwolves pochi minuti dopo la sua selezione al Draft del 2006 (sesto assoluto) alla media di 19 punti per partita.
Sarà una grave perdita la sua per la franchigia dell’Oregon che puntava sul suo talento e sulle sue qualità per ritornare ai fasti del passato. La sorte ancora una volta è stata avversa nei confronti dei Blazers dato che la rinascita della squadra doveva passare proprio da Roy e da Greg Oden, centro potenzialmente devastante, selezionato come prima scelta assoluta nell’anno seguente all’acquisto di Brandon, ma che al pari della guardia si è ritrovato sin da subito a combattere con gravi infortuni alle ginocchia. Pensare che per scegliere Oden i Blazers sono passati su un certo Kevin Durant, chiamato come numero 2 dai Seattle Sonics ed ora Star indiscussa della Lega, fa capire quanta sfortuna ci sia stata in questi anni in Oregon. Anche perchè perso Roy, a breve potrebbe toccare proprio ad Oden rinunciare alla sua carriera: in 4 anni da professionista il 23enne centro è riuscito a giocare solo 82 gare su328 (un quarto esatto di quelle disponibili) ed anche quest’anno non è detto che possa ritornare sul parquet. Infatti sembrava pronto a rientrare a gennaio ma da voci che circolano insistentemente pare che Greg abbia avuto una ricaduta e che quindi ora sia costretto a saltare anche totalmente questo campionato. Il tutto dopo che Portland ieri gli aveva rinnovato il contratto a quasi 9 milioni di dollari. Senza lui e senza Roy i Blazers torneranno ad essere una squadra perdente e dovranno fare i conti con l’ennesima ricostruzione della loro storia.
Queste le dichiarazioni di Brandon Roy in merito al suo ritiro, apparse sul sito ufficiale dei Portland Trail Blazers:
“E’ un giorno molto difficile e doloroso. Amo il basket, i Portland Trail Blazers e i nostri tifosi, ma dopo essermi consultato con i dottori ho capito di aver subito un infortunio che pone fine alla mia carriera. La mia famiglia e la salute sono le cose più importanti per me e alla fine questa decisione l’ho presa per loro e per la qualità della mia vita. Ringrazio tutti a Portland: è stata un’avventura fantastica!“
Successo molto importante per i Washington Capitals per 4-2 contro i Toronto Maple Leafs: padroni di casa in vantaggio nel primo periodo con il goal in power play di Dennis Wideman. Il raddoppio dei Capitals è firmato nel secondo quarto ancora da Wideman e sempre in power play. Toronto reagisce e si porta sul 2-1 con la marcatura del cannoniere del torneo Phil Kessel, Washington ristabilisce le distanze con Nicklas Backstrom. L’ultimo sussulto dei canadesi è di Cody Franson, a chiudere i conti con la rete del definitivo 4-2 è la terza rete di giornata dello scatenato Wideman ad un minuto dal termine del match. Wideman oltre a segnare la tripletta è autore anche dell’assist per il goal di Backstrom che ricambia il favore del compagno offrendogli 2 assist. Tomas Vokoun, goalie di Washington, chiude l’incontro con 26 parate all’attivo.
Dopo un eccezionale periodo di forma arriva una sconfitta per i Florida Panthers che vengono beffati dai Buffalo Sabres in overtime: Derek Roy manda avanti i padroni di casa ma Florida reagisce e trova il pari con Jason Garrison in un momento favorevole di superiorità numerica sul ghiaccio. Terzo periodo di gioco senza goal, si va così al supplementare dove a decidere l’incontro è Jason Pominville con il suo goal a 2 minuti e 20 secondi dall’inizio dell’overtime. Da segnalare le 22 parete del portiere dei Sabres Ryan Miller. Il successo consente a Buffalo di portarsi a ridosso di Toronto e Boston nella Northeast Division, mentre per la franchigia di Miami c’è ancora un considerevole margine rispetto ai Washington Capitals che nelle prossime gare dovranno recuperare ben 6 punti.
Affermazione facile facile dei Winnipeg Jets, squadra che sta trovando la giusta alchimia e potrebbe mettere il bastone tra le ruote a molte “Big” della Eastern Conference, sui derelitti Carolina Hurricanes che dopo il successo ottenuto 2 giorni fa ritornano alla normalità in questa brutta stagione perdendo per 4-2: partita senza storia con i Jets che si portano in vantaggio per 4-0 nei primi 2 periodi di gioco grazie alle reti di Dustin Byfuglien, Evander Kane, Tim Stapleton e Brian Little. Inutili quindi nell’ultima frazione di gioco le marcature ospiti di Justin Faulk e di Brandon Sutter. Da segnalare la grande performance dell’ala destra di Winnipeg Blake Wheeler autore di ben 3 assist sui 4 complessivi di squadra. I Jets sono ora ad un solo punto dall’ottavo posto nella Eastern Conference, che è l’ultimo che dà la possibilità di disputare la post season. Al momento la “rinata” franchigia canadese ha la seconda striscia migliore di vittorie consecutive (4 a pari merito con Philadelphia) dietro ai soli Minnesota Wild, team che guida la classifica della Lega con 41 punti, che ieri sono arrivati al sesto successo di fila.
Infine gli Edmonton Oilers hanno la meglio per 4-1 sui Colorado Avalanche: Edmonton sblocca il risultato dopo 6 minuti di gioco grazie al goal in power play di Sam Gagner, a pochi secondi dalla conclusione del quarto arriva il raddoppio di Ben Eager. Gli Avalanche provano a riaprire il match con la rete di Jay McClement ma i goal di Jordan Eberle e nuovamente di Gagner (doppietta per lui) chiudono i conti. 28 parate per il goalie dei canadesi Nikolai Khabibulin, 2 assist per il giovane fenomeno di Edmonton, il rookie Ryan Nugent-Hopkins (che arriva a quota 19 in stagione). Colorado dopo un ottimo avvio di stagione è scesa inesorabilmente con il passare delle settimane ed ora occupa l’ultimo posto della Northwest Division con soli 27 punti, gli Oilers da parte loro si dimostrano molto discontinui ma con la “W” conquistata nella notte agganciano l’ultimo posto playoff della Western Conference a quota 31 punti e con tutto il talento dei giocatori selezionati nell’ultimo Draft potrebbero anche mantenere questa posizione e regalarsi una grandissima soddisfazione.