Autore: slevin

  • NBA, Bargnani torna ma Toronto va KO. Belinelli batte Minnesota

    NBA, Bargnani torna ma Toronto va KO. Belinelli batte Minnesota

    Non basta il ritorno in campo di Andrea Bargnani ai Raptors, con i Pistons che battono Toronto. Sorride invece Marco Belinelli che vince sul parquet dei Timberwolves, Wade regala il successo a Miami sui Pacers, Dallas viene demolita dai Warriors. Vittorie anche per Thunder, Suns, Blazers, Bulls e Rockets.

    I Portland Trail Blazers hanno la meglio sui Washington Wizards: è LaMarcus Aldridge il trascinatore per gli ospiti con una doppia doppia da 30 punti e 10 rimbalzi, bene anche Jamal Crawford con 23 punti e Raymond Felton con 21. Ai padroni di casa non bastano i 25 punti di John Wall.

    Partita molto combattuta a Miami ma alla fine in overtime trionfano gli Heat sui Pacers messi KO dal canestro a fil di sirena di Dwyane Wade (28 punti) che lascia solo un decimo di secondo sul cronometro. E’ fondamentale anche LeBron James che impatta il risultato alla fine dei tempi regolamentari con una tripla (per lui 27 punti). Indiana ha il top scorer in Danny Granger (19 punti) con David West che aggiunge una doppia doppia da 15 punti e 10 rimbalzi.

    Amaro ritorno in campo dopo lo stop per infortunio per Andrea Bargnani che si inchina ai Detroit Pistons: per l’Azzurro quasi 20 minuti di impiego con 8 punti. I padroni di casa trionfano grazie ai 20 punti di Rodney Stuckey ed ai 19 di Brandon Knight.

    Andrea Bargnani, Toronto Raptors | © Doug Pensinger

    Torna alla vittoria Houston che si impone sul campo dei Nets grazie all’ottima prova di Goran Dragic autore di 23 punti, 8 assist e 5 rimbalzi. New Jersey, priva della stella Deron Williams per un infortunio al polpaccio, trova 26 punti da Gerald Green e 23 da Brooks che non bastano però per ottenere il successo.

    Larga affermazione dei Chicago Bulls contro Utah: Derrick Rose (24 punti e 13 assist), Kyle Korver (26 punti) e Carlos Boozer (27) guidano alla vittoria i Tori dell’Illinois. Per i Jazz ci sono i 26 punti di Paul Millsap.

    Sulla stessa falsariga dei Bulls anche i giovani Thunder che si sbarazzano dei Bobcats con i 33 punti di Harden, i 26 di Durant ed i 23 di Westbrook. Agli ospiti non bastano le prove da 21 punti di Maggette e da 22 punti di Augustin.

    Dopo la brutta notizia del grave infortunio a Ricky Rubio, che in uno scontro di gioco con Kobe Bryant nei secondi finali della partita di ieri contro i Lakers si è procurato la rottura dei legamenti del ginocchio e dovrà stare fermo fino a 9 mesi, i Timberwolves vengono sorpresi dagli Hornets di Marco Belinelli (11 punti). Non servono a nulla i 31 punti e 16 rimbalzi di Kevin Love.

    Ottimo periodo di forma per i Phoenix Suns che mandano KO i Memphis Grizzlies. Steve Nash sforna una prova da 11 punti e 15 assist, Jared Dudley aggiunge 19 punti e Marcin Gortat porta alla causa 15 punti e 9 rimbalzi. Per gli ospiti solo 3 giocatori in doppia cifra con Marc Gasol a quota 21 punti, Rudy Gay a 19 e Speights a 10.

    Ancora un KO pesante per i campioni in carica dei Dallas Mavericks che vengono battuti nettamente dai Golden State Warriors: a fare la voce grossa per la squadra di Oakland sono Robinson (21 punti), Ellis (20) e Lee (25). Mavs in confusione totale, non bastano i 22 punti di Nowitzki ed i 15 di Terry.

    Risultati NBA 10 marzo 2012

    Washington Wizards-Portland Trail Blazers 99-110
    Was: Wall 25, McGee 15, Singleton 12
    Por: Aldridge 30, Crawford 23, Felton 21

    Miami Heat-Indiana Pacers 93-91 (overtime)
    Mia: Wade 28, James 27, Bosh 13
    Ind: Granger 19, West 15, Collison 14

    Detroit Pistons-Toronto Raptors 105-86
    Det: Stuckey 20, Knight 19, Jerebko 13
    Tor: DeRozan 15, Forbes 12, Bayless 12

    New Jersey Nets-Houston Rockets 106-112
    N.J.: Green 26, Brooks 23, Farmar 18
    Hou: Dragic 23, Lee 17, Parsons 16

    Chicago Bulls-Utah Jazz 111-97
    Chi: Boozer 27, Korver 26, Rose 24
    Uta: Millsap 26, Jefferson 16, Howard 15

    Oklahoma City Thunder-Charlotte Bobcats 122-95
    Okl: Harden 33, Durant 26, Westbrook 23
    Cha: Augustin 22, Maggette 21, Mullens 12

    Minnesota Timberwolves-New orleans Hornets 89-95
    Min: Love 31, pekovic 21, Ridnour 14
    N.O.: Kaman 20, Jack 17, Vasquez 12

    Phoenix Suns-Memphis Grizzlies 98-91
    Pho: Dudley 19, Gortat 15, Hill 14
    Mem: Gasol 21, Gay 19, Speights 10

    Golden State Warriors-Dallas Mavericks 111-87
    G.S.: Lee 25, Robinson 21, Ellis 20
    Dal: Nowitzki 22, Terry 15, Beaubois 12

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NHL, Rangers ancora KO. Bene Penguins e Red Wings

    NHL, Rangers ancora KO. Bene Penguins e Red Wings

    Solo 4 le partite che si sono disputate nella notte NHL.

    Terza sconfitta di fila per i New York Rangers che ora vengono tallonati nell’Atlantic Division dai Pittsburgh Penguins che al momento sembrano inarrestabili. A fermare i newyorchesi sono i Chicago Blackhawks che si impongono per 4-3: I Rangers partono bene e vanno sull’1-0 grazie alla rete di Artem Anisimov sul finire del primo quarto, rete pareggiata però nel secondo periodo da Andrew Shaw. Ultima frazione di gioco scoppiettante con ben 5 marcature, ospiti ancora in vantaggio grazie a Brandon Prust, i Blackhawks infilano però 3 reti consecutive, per il provvisorio 4-2, messe a segno da Patrick Sharp, da Johnny Oduya e da Patrick Kane. Inutile nel finale il definitivo 4-3 di Brad Richards.

    Come già detto poco fa all’inseguimento dei Rangers si gettano i Penguins distanti ora solo 4 punti in classifica (91 ad 87 per la precisione il computo totale). Pittsburgh ottiene l’ottava vittoria consecutiva battendo per 2-1 ai rigori i Florida Panthers. Ospiti che si portano in vantaggio per merito di Tomas Fleischmann ma i gialloneri della Pennsylvania riescono a prolungare il match all’overtime con la marcatura di Steve Sullivan. Al supplementare però nessuna delle 2 squadre riesce a prevalere sull’altra e quindi per decretare il vincitore di giornata servono gli shootout dove James Neal ed Evgeni Malkin mettono a segno i loro penalty mentre Wolski e Samuelsson sbagliano le loro conclusioni. Ottima gara per il portiere dei Penguins Marc-Andre Fleury che para 28 dei 29 tiri totali, il rivale Jose Theodore fa ancora meglio ma i suoi 34 salvataggi non bastano alla sua squadra per portare a casa la vittoria. Pittsburgh al momento si piazza al quinto posto in assoluto nella classifica della Lega ed appare la formazione più in forma del campionato in vista dei playoff.

    Evgeni Malkin, Pittsburgh Penguins | © Christian Petersen/Getty Images

    Bene anche Detroit che si impone per 4-3 sui Los Angeles Kings che ora rischiano la qualificazione alla post season: sono proprio gli ospiti però a partire meglio ed a chiudere il primo quarto in vantaggio per 2-1 grazie ai goal di Jeff Carter (bravo a sfruttare il momento di power play in favore della sua squadra) e Justin Williams, reti intervallate dal provvisorio pareggio di Henrik Zetterberg. I padroni di casa però trovano il 2-2 sempre grazie allo scatenato Zetterberg nel secondo periodo, prima che Dwight King rimetta avanti i californiani. La gara si decide negli ultimi 5 minuti con i biancorossi che vanno a segno con Valtteri Filppula e Darren Helm per un successo quasi insperato.

    Nell’ultima gara della notte i Calgary Flames hanno la meglio per 5-3 sui Winnipeg Jets nel derby canadese: i padroni di casa mettono una seria ipoteca sulla vittoria andando in rete per 3 volte nei primi 12 minuti di gioco (goal di Mark Giordano e Jarome Iginla in power play e poi di Matt Stajan). I Jets reagiscono e trovano il modo di rimettersi in partita con le marcature di Evander Kane e di Blake Wheeler. Alex Tanguay fa 4-2 in favore dei Flames, Curtis Glencross in superiorità numerica porta a 5 le reti dei giallorossi e quindi a 6 minuti dalla sirena è inutile il 5-3 finale di Tobias Enstrom.

    RISULTATI NHL 9 marzo 2012

    Chicago Blackhawks-New York Rangers 4-3
    Pitsburgh Penguins-Florida Panthers 2-1 (shootout)
    Detroit Red Wings-Los Angeles Kings 4-3
    Calgary Flames-Winnipeg Jets 5-3

  • NBA, derby a Gallinari. Thunder KO, Lakers risorgono a Minneapolis

    NBA, derby a Gallinari. Thunder KO, Lakers risorgono a Minneapolis

    10 le partite disputate nella notte NBA con il derby italiano tra Danilo Gallinari e Marco Belinelli che ha premiato l’ala di Denver.

    I Philadelphia 76ers hanno la meglio sugli Utah Jazz e continuano a comandare l’Atlantic Division: decisivi ai fini del risultato 2 uomini in uscita dalla panchina, il solito Louis Williams e Thaddeus Young entrambi autori di 21 punti. Sempre più convincente Evan Turner da quando parte in quintetto che chiude il suo match con 16 punti, 12 rimbalzi e 6 assist, Iguodala sfiora la tripla doppia con 10 punti, 10 assist e 7 rimbalzi. Per gli ospiti il top scorer è Millsap con 15 punti.

    Nella sfida tra povere i Nets vanno a vincere a Charlotte sempre più proiettata verso l’ultimo posto in classifica: a stendere i Bobcats ci pensano Humphries (20 punti e 15 rimbalzi) e Morrow (17 punti). Solo 7 punti in 15 minuti per Deron Williams mentre per i padroni di casa ci sono i 19 punti di Maggette.

    Boston batte agevolmente i Portland Trail Blazers. Incredibile il parziale a metà gara con i Celtics avanti 65-30! Nel secondo tempo i biancoverdi amministrano il risultato e trionfano con i 22 punti a testa di Allen e Pierce. Per i Blazers sonora batosta, si salva Aldridge con 22 punti.

    Gli Atlanta Hawks cadono a Detroit di un solo punto: non basta agli ospiti vincere 3 parziali di gioco, per i Pistons è decisivo il terzo quarto con soli 12 punti concessi ad Atlanta, match winner Prince con il canestro dell’86-85 a 24 secondi dal termine. Joe Johnson (al rientro) non trova il fondo della retìna sull’ultimo tiro. Per la guardia degli Hawks ci sono 18 punti con Smith a quota 21, mentre per Detroit Monroe chiude con 20 punti, Prince con 17 e Maxiell aggiunge una doppia doppia da 19 punti e 12 rimbalzi.

    Incredibile KO interno dei Thunder e si interrompe a 14 la striscia di vittorie casalinghe di Oklahoma City. Ad imporsi su uno dei campi più difficili della Lega sono i Cleveland Cavaliers che hanno il merito di restare a contatto con gli avversari per tutto il match piazzando negli ultimi 2 minuti la zampata decisiva: è Kyrie Irving il protagonista con 2 canestri ed un assist a Jamison per l’allungo  a 120 secondi dalla sirena, il playmaker dei Cavs segna solo 9 punti ma sforna 12 assist mentre Jamison aggiunge 21 punti. Ai Thunder non bastano i 23 punti di Durant con 8 rimbalzi ed 8 assist.

    Marco Belinelli & Danilo Gallinari | © Doug Pensinger/Getty Images

    I Lakers risorgono a Minneapolis: dopo un primo quarto orrendo (33-21 per i Timberwolves) i gialloviola iniziano la rimonta guidati da Bryant autore di 34 punti. Minnesota dimostra di poter essere una squadra da playoff perdendo di misura contro una Big pur non potendo contare sul fenomenale  Kevin Love (out per problemi fisici), il top scorer è Pekovic con 25 punti ma la seconda scelta assoluta all’ultimo Draft, Derrick Williams, inizia a dare i primi lampi di classe con 22 punti e 10 rimbalzi.

    Cade ancora New York che dal rientro in campo di Carmelo Anthony non sa più vincere: ad avere la meglio sui bluarancio questa volta sono i Bucks guidati dal trio Ilyasova (26 punti),  Jennings, Dunleavy (entrambi con 25 punti). Ai Knicks non serve la prova di Stoudemire (27 punti ed 11 rimbalzi) e quella di Lin (20 punti e 13 assist), Anthony ne segna 22 ma con lui in campo i Knicks stanno sotto nel punteggio.

    Sorridono i Clippers che espugnano San Antonio: assolutamente incontenibili Paul (36 punti ed 11 assist) e Mo Williams (33 punti). Agli Spurs privi di Tony Parker non servono a molto i 22 punti di Ginobili.

    Perde ancora Dallas che si fa mettere sotto dai non proprio irresistibili Kings: 7 uomini in doppia cifra per Sacramento con Evans e Thornton a guidare il gruppo con 17 punti a testa. Tra i texani male Nowitzki (13 punti), si salva Terry con 23 punti.

    Infine il derby italiano tra Danilo Gallinari e Marco Belinelli va al giocatore di Denver che trionfa per 110-97: per il “Gallo” 9 punti in 24 minuti, “Beli” fa leggermente meglio con 12 punti in 26 minuti. Ad aiutare i Nuggets nel successo è un grande Afflalo da 28 punti.

    Risultati NBA 9 marzo 2012

    Philadelphia 76ers-Utah Jazz 104-91
    Phi: Williams 21, Young 21, Turner 16, Holiday 16
    Uta: Millsap 15, Jefferson 14, Favors 14

    Charlotte Bobcats-New Jersey Nets 74-83
    Cha: Maggette 19, Biyombo 11, Najera 9
    N.J.: Humphries 20, Morrow 17, Farmar 11

    Boston Celtics-Portland Trail Blazers 104-86
    Bos: Allen 22, Pierce 22, Bradley 12
    Por: Aldridge 22, Matthews 10, Babbitt 10

    Detroit Pistons-Atlanta Hawks 86-85
    Det: Monroe 20, Maxiell 19, Prince 17
    Atl: Smith 21, Joe Johnson 18, Williams 16

    Oklahoma City Thunder-Cleveland Cavaliers 90-96
    Okl: Durant 23, Westbrook 19, Harden 15
    Cle: Jamison 21, Parker 14, Gee 12

    Minnesota Timberwolves-Los Angeles Lakers 102-105
    Min: Pekovic 25, Williams 22, Beasley 15, Rubio 15
    Lak: Bryant 24, Bynum 26, Gasol 12

    Milwaukee Bucks-New York Knicks 119-114
    Mil: Ilyasova 26, Jennings 25, Dunleavy 25
    N.Y.: Stoudemire 27, Anthony 22, Lin 20

    San Antonio Spurs-Los Angeles Clippers 108-120
    S.A.: Ginobili 22, Neal 18, Duncan 17
    Cli: Paul 36, Williams 33, Foye 15, Griffin 15

    Sacramento Kings-Dallas Mavericks 110-97
    Sac: Evans 17, Thornton 17, Cousins 15
    Dal: Terry 23, Marion 14, Nowitzki 13

    Denver Nuggets-New Orleans Hornets 110-97
    Den: Afflalo 28, Harrington 20, Nenè 12
    N.O.: Thomas 18, Jack 17, Henry 12, Belinelli 12

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, in arrivo gli sponsor sulle maglie delle squadre?

    NBA, in arrivo gli sponsor sulle maglie delle squadre?

    Finora il mondo degli sport americani era rimasto l’unico a non piegarsi alle esigenze pubblicitarie. Ma la crisi che sta attraversando l’intera economia mondiale potrebbe far cadere ben presto anche quest’ultimo baluardo. In particolare quello della NBA che ha già vissuto momenti di tensione qualche mese fa tra squadre e giocatori per la spartizione del ricavato degli introiti totali del campionato con la stipulazione del nuovo contratto collettivo.

    La Lega professionistica di basket americano è una di quelle che risente di più della crisi e ben 22 franchigie su 30 a fine torneo chiudono puntualmente in rosso (a non risentire di ciò sono le squadre delle grandi città). Ecco che quindi l’idea di mettere sulle canotte, fino a questo momento immacolate nel corso della storia, un partner commerciale è balzata in mente ai proprietari delle squadre per ripianare le perdite.

    Una sorta di esperimento c’è già stato con la WNBA, la Lega di basket femminile, dove tutte le squadre hanno uno sponsor ormai dal 2009. Ad aprile il Board of Governors, ovvero il consiglio dei proprietari delle 30 squadre, dovrà decidere se inserire questa novità in vista della prossima stagione oppure rimandare a data da destinarsi. Certo è che prima o poi anche la NBA dovrà piegarsi alle esigenze economiche e questa rivoluzione presto o tardi farà parte del basket d’oltreoceano.

    Nba | foto tratta dal web

    Alcune cose sembrano inevitabili, basti pensare al Barcellona in Europa, la squadra di calcio che sta dettando legge da almeno 5 anni nel Vecchio Continente: per tradizione mai nessuna azienda è riuscita a mettere il proprio marchio sulla maglia blaugrana, ma nelle ultime annate ecco che è comparso lo sponsor. Prima Unicef, ora Qatar Foundation che ha letteralmente coperto d’oro i catalani (ben 30 milioni di euro a stagione per 5 anni). Non un record se si pensa che il Manchester United di Sir Alex Ferguson ne ricava 35 (milioni di euro) a campionato dalla  AON.

    Ovvio che questi soldi sono molto importanti perchè ripianano per alcuni club i debiti, oppure permettono l’acquisizione di calciatori nelle sessioni di mercato per altri. La stessa cosa ora potrebbe avvenire in NBA ma come al solito al partito dei favorevoli, che vedrebbe di buon occhio l’introito economico portato da sponsor desiderosi di abbinare il proprio nome alle franchigie più prestigiose della storia o a quelle attualmente più forti ed in lizza per il titolo, si contrappone quello dei contrari che vuole continuare a vedere le canotte senza la macchia della pubblicità. Inoltre in una Lega che mira da sempre all’equilibrio tra le franchigie tramite un sistema ormai collaudato (il Draft con l’assegnazione dei migliori prospetti universitari ai team più deboli ed ultimi in classifica o la free agency che permette alle squadre con poche stelle l’acquisizione sul mercato dei giocatori liberi più forti se si ha il salary cap mantenuto nei limiti che impone la NBA) stonerebbe e non poco il nuovo sistema che permetterebbe a franchigie gloriose e ricche di titoli come Boston Celtics, Los Angeles Lakers o Chicago Bulls di avere contratti sicuramente più remunerativi rispetto ad altri team di città più piccole e che non hanno mai vinto nulla nel corso del tempo, ad esempio Cleveland, Sacramento, Portland, Charlotte.

    Le cifre fanno gola ai proprietari, si parla di 700 milioni di euro immediati, ma vedere le magliette delle 30 squadre NBA imbrattate con chissà cosa sarebbe un duro colpo al cuore di tutti noi fans!

  • NHL, Blues inarrestabili. Crollo Rangers, OK Flyers, Bruins e Canucks

    NHL, Blues inarrestabili. Crollo Rangers, OK Flyers, Bruins e Canucks

    Sono 12 le partite giocate nella notte NHL.

    I Boston Bruins battono per 3-1 i Buffalo Sabres e mantengono la distanza di sicurezza dai Senators nella Division: sono gli ospiti ad andare vanti grazie alla rete di Pominville ma i gialloneri ribaltano il risultato con 3 goal in fila segnati da Campbell, Boychuk e Krejci.

    I New jersey Devils travolgono per 5-1 i New York Islanders: padroni di casa subito sul 2-0 grazie alla doppietta di Kovalchuk, MacDonald accorcia le distanze ma nel terzo periodo arrivano le reti di Elias, Clarkson ed ancora dello catenato Kovalchuk (tripletta) che chiudono i conti.

    Rotondo 5-0 dei Flyers sui Panthers: Philadelphia va a segno con Schenn, Read, Hartnell, Wellwood e Jagr. Quarto shutout stagionale da 28 parate complessive per il goalie arancionero Ilya Bryzgalov.

    Serve un overtime ai Washington Capitals per avere la meglio sui Tampa Bay Lightning sconfitti per 3-2: la squadra di casa passa per prima in vantaggio grazie ad Aucoin, pareggio Bolts di Malone, sul finire di secondo periodo arriva la rete del vantaggio per Tampa Bay con Purcell. A 4 minuti dalla fine però i Capitals impattano sul 2-2 ed al supplementare il match winner è il fenomeno russo Ovechkin.

    Quarta vittoria consecutiva per il fanalino di coda della Lega, Colunbus, che riesce ad avere la meglio sui Kings: nel 3-1 finale sono decisive le reti di Letestu (doppietta) e di Johnson. Inutile il provvisorio 1-1 di Anze Kopitar per Los Angeles.

    Crollo dei New York Rangers ad Ottawa per 4-1: sono proprio i newyorchesi a mettere la testa avanti grazie a Callahan, ma poi è monologo Senators con le reti di Smith, Foligno, Turris e Spezza (a porta vuota nel finale di gara).

    Saint Louis Blues | © Dilip Vishwanat/Getty Images

    I Blues, proprio grazie al KO dei Rangers, si prendono il primo posto assoluto nella classifica della Lega sbarazzandosi per 3-1 dei Ducks: è Anaheim a portarsi in vantaggio grazie al bomber Corey Perry ma Saint Louis ribalta la situazione grazie alle marcature di Backes (doppietta) e Berglund.

    Nashville si getta all’inseguimento dei Detroit Red Wings con l’affermazione per 4-2 sui Colorado Avalanche: è McGinn a regalare l’1-0 al team di Denver ma i Predators mettono a segno 3 reti consecutive con Fisher, Yip e Kostitsyn. Stastny accorcia le distanze ma a chiudere i giochi ci pensa il goal di Martin Erat.

    Gli Stars domano gli Sharks ai rigori. 3-3 il risultato alla fine dei regolamentari per via dei goal di Ryder, Benn e Vincour (Dallas) e di Mitchell, Marleau e Pavelski (San Josè). Agli shootout decide la conclusione vincente proprio di Vincour e la parata del goalie dei texani, Lehtonen (gara mostruosa da 45 salvataggi complessivi), su Couture.

    Servono i rigori anche nella sfida tra Minnesota e Phoenix per decretare il vincitore: alla fine sorridono i Wild per 3-2 grazie al penalty vincente di Dani Heatley.

    Montreal si impone ad Edmonton per 5-3: Oilers avanti con Horcoff, Habs che ribaltano il risultato con Subban e Pacioretty, 2-2 firmato da Omark. Poi arrivano 3 reti dei Canadiens nell’ultimo periodo (Kaberle, Eller ed ancora Pacioretty) che vanificano il goal di Taylor Hall.

    Infine i Canucks si impongono per 3-2 sui Jets: Kesler segna l’1-0 per Vancouver, Winnipeg ribalta il match con Wellwood e Wheeler ma Edler e Pahlsson regalano la vittoria ai padroni di casa. Non bastano le 42 parate, ai Jets, del goalie Pavelec.

    RISULTATI NHL 8 marzo 2012

    Boston Bruins-Buffalo Sabres 3-1
    New Jersey Devils-New York Islanders 5-1
    Philadelphia Flyers-Florida Panthers 5-0
    Washington Capitals-Tampa Bay Lightning 3-2 (overtime)
    Colunbus Blue Jackets-Los Angeles Kings 3-1
    Ottawa Senators-New York Rangers 4-1
    Saint Louis Blues-Anaheim Ducks 3-1
    Nashville Predators-Colorado Avalanche 4-2
    Dallas Stars-San Josè Sharks 4-3 (shootout)
    Phoenix Coyotes-Minnesota Wild 2-3 (shootout)
    Edmonton Oilers-Montreal Canadiens 3-5
    Vancouver Canucks-Winnipeg jets 3-2

  • Basket: Siena vince a Varese. Bologna, Cantù e Sassari la inseguono

    Basket: Siena vince a Varese. Bologna, Cantù e Sassari la inseguono

    Nella 24esima giornata del campionato italiano di Serie A di basket la Montepaschi Siena va a vincere sul parquet di Varese e mantiene le distanze dal gruppo delle seconde, sempre staccate di 6 punti. Da questo gruppo di inseguitrici si defilano Milano (per il turno di riposo) e Venezia (KO nel posticipo contro Biella), mentre Cantù, Bologna e Sassari continuano l’inseguimento alla capolista.

    Siena non trova molte difficoltà nella vittoria sul parquet della Cimberio Varese per 77-65: dura solo un tempo la strenua resistenza dei padroni di casa (42-43 al 20esimo) poi in apertura di ripresa un super parziale dei campioni d’Italia chiude i giochi con gli uomini di coach Simone Pianigiani capaci di controllare l’effimero tentativo di rimonta dei lombardi. A guidare i toscani al successo sono i soliti noti McCalebb con 18 punti, Andersen (al momento il centro più in forma del torneo) con 17 punti e Rakocevic con 13. Per la Cimberio ci sono 15 punti di Rannikko e 12 di Stipcevic.

    Largo successo per la Bennet Cantù che strapazza la Otto Caserta per 75-58: a trascinare i vice campioni in carica sono i 20 punti del neo acquisto Perkins, con Markoishvili e Micov capaci di aggiungere rispettivamente 18 e 10 punti. Per i campani si registrano i 14 di Smith ed i 10 di Collins.

    Torna a sorridere Casale Monferrato che ora spera nuovamente nella salvezza demolendo Avellino per 96-65: serata magica al tiro per i piemontesi con i top scorer che a fine match sono Minard (20 punti), Gentile (15) e Stevic (12). Alla Sidigas (priva di Dean) non bastano i 19 di Golemac, i 13 di Green e gli 11 di Slay.

    logo legabasket | © foto tratta dal web

    Sassari si conferma grande squadra battendo a domicilio l’Acea Roma con il punteggio di 72-68: eppure i giallorossi nel primo quarto si portano sul +15 e potrebbero condurre la gara a loro piacimento. Gli isolani pareggiano già sul finire del primo tempo e poi prendono il largo nella ripresa controllando il ritorno dei padroni di casa nell’ultima frazione di gioco. Nella settima vittoria di fila dei sardi sono fondamentali i 20 punti di uno scatenato Travis Diener, i 18 del solito Hosley ed i 15 di un solido Drake Diener, per i capitolini invece non sono sufficienti le prove di Varnado (14 punti), Datome e Dedovic (12 punti a testa).

    Ottima affermazione per la Scavolini Pesaro che sbanca il campo della Benetton Treviso per 77-66: i padroni di casa resistono solo per i primi 2 quarti, poi cedono il passo agli avversari che vengono presi per mano dai 21 punti di White, dai 14 di Lydeka, dai 13 di Cavaliero e dagli 11 di Jones. Inutili per i biancoverdi i 14 punti di Ortner, i 12 di Viggiano, i 13 di Goree e gli 11 di Becirovic.

    Continua la rincorsa alla Montepaschi la Virtus Bologna che si sbarazza per 77-72 di Montegranaro: i migliori marcatori per le V-nere sono Chris Douglas-Roberts con 22 punti e Koponen con 14.

    Bene anche Cremona che distacca la zona calda grazie al successo su Teramo che ora è in penultima posizione: nell’84-79 finale brilla per i padroni di casa Milic con 21 punti mentre D’Ercole e Cinciarini portano alla causa rispettivamente 14 e 13 punti. La Banca Tercas ha 20 punti da Fultz, 18 da Cerella e 14 da Amoroso.

    Infine nel posticipo la squadra rivelazione del campionato, Venezia, viene superata dall’Angelico Biella e da un Pullen in serata di grazia che chiude con 25 punti a referto. L’Umana, alla prima sconfitta nel girone di ritorno ha il top scorer in Slay con 18 punti.

    RISULTATI SERIE A VENTIQUATTRESIMA GIORNATA (riposo per Milano):

    Otto Caserta vs Bennet Cantù 58-75
    Acea Roma vs Banco di Sardegna Sassari 68-72
    Canadian Solar Bologna vs Fabi Shoes Montegranaro 77-72
    Vanoli Braga Cremona vs Banca Tercas Teramo 84-79
    Cimberio Varese vs Montepaschi Siena 65-77
    Novipiù Casale Monferrato vs Sidigas Avellino 96-65
    Benetton Treviso vs Scavolini Siviglia Pesaro 66-77
    Umana Venezia vs Angelico Biella 75-83

    CLASSIFICA

    1. Montepaschi SI 34
    2. Canadian Solar BO 28
    3. Bennet Cantù 28
    4. Banco di Sardegna SS 28
    5. Umana VE 26
    6. EA7 Emporio Armani MI 26
    7. Cimberio VA 24
    8. Sidigas AV 24
    9. Scavolini Siviglia PS 24
    10. Angelico BI 22
    11. Virtus Roma 20
    12. Otto CE 20
    13. Benetton TV 18
    14. Fabi Shoes MGR 16
    15. Vanoli Braga CR 16
    16. Banca Tercas TE 14
    17. Novipiù Casale Monferrato 12

  • NBA, Orlando sbanca Chicago. Phoenix batte Dallas

    NBA, Orlando sbanca Chicago. Phoenix batte Dallas

    Solo 2 le partite disputate nella notte NBA con gli Orlando Magic che espugnano il campo dei Chicago Bulls ed i Phoenix Suns che hanno la meglio sui campioni in carica dei Dallas Mavericks.

    I Magic si confermano una delle squadre più imprevedibili dell’intera Lega: dopo essere stati battuti malamente qualche giorno fa dal fanalino di coda della classifica, i Charlotte Bobcats (capaci di recuperare uno svantaggio di 20 punti al team della Florida) Orlando va a vincere sul parquet della migliore squadra della Eastern Conference, i Chicago Bulls di Derrick Rose. Gli ospiti partono molto bene e prendono il largo ma la reazione dei “Tori” non si fa attendere e già alla pausa per il riposo lungo il divario è do soli 5 punti (57-52). I Bulls a metà terzo periodo riescono anche a mettere per un attimo la testa avanti ma subito dopo un contro parziale dei Magic riporta Howard e compagni leggermente in vantaggio. La partita si gioca punto a punto nel finale di match: Chicago opera il sorpasso sul 91-89 a 2 minuti e mezzo dal termine, Howard segna i punti del 91 pari quando mancano 2 minuti. I Bulls sbagliano la loro azione offensiva ed Anderson punisce da 3 per il provvisorio 94-91 in favore di Orlando. E’ la giocata decisiva con i padroni di casa che non riescono più a recuperare lo svantaggio e cedono per 99-94 agli avversari. Grande gara per il centro Dwight Howard capace di scrivere a referto una doppia doppia da 29 punti e 18 rimbalzi alla quale aggiunge anche  4 stoppate, importantissime ai fini del risultato le 4 bombe di Jason Richardson che alla fine totalizza 18 punti, doppia doppia di Ryan Anderson da 11 punti (con 3 triple) e 10 rimbalzi. I Bulls pagano a caro prezzo la vena realizzativa sotto la media del leader Rose (17 punti ma con un brutto 6/22 dal campo) e non bastano i 26 punti di un concreto Carlos Boozer.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Kevin C. Cox/Getty Images

    I Phoenix Suns battono i detentori del titolo dei Dallas Mavericks: i texani sono bravi a guidare il match per 3/4 di gara dato che sul finire del terzo periodo i padroni di casa riescono a pervenire al pareggio sul 74-74 per poi prendere il comando delle operazioni alla fine della frazione con il provvisorio 78-76. La squadra dell’Arizona a 7 minuti dal termine si porta sul 90-80 ma qui Dallas reagisce da grande franchigia  ed in 2 minuti con una bomba di Kidd e 4 punti di Nowitzki si porta sul 94-92 quando sul cronometro restano 25 secondi. Sul 96-94 i Mavs hanno l’ultimo tiro, a 2 secondi dalla sirena, per pareggiare o vincere la partita, ma il tentativo di Beaubois (lasciato solo dai difensori dei Suns) trova il ferro e non il fondo della retìna. A Dallas non bastano 5 giocatori in doppia cifra con Nowitzki e Carter a quota 18 punti, Marion e Kidd ne infilano 12 mentre c’è da sottolineare la prova finalmente incisiva di Lamar Odom che piazza 15 punti in 22 minuti di impiego sul parquet. Per i padroni di casa brilla il solito Steve Nash in cabina di regia (11 punti ed altrettanti assist), Dudley porta alla causa 18 punti, Grant Hill 15 ed il “martello polacco” Marcin Gortat chiude in doppia doppia con 16 punti e 12 rimbalzi.

    Risultati NBA 8 marzo 2012

    Chicago Bulls-Orlando Magic 94-99
    Chi: Boozer 26, Rose 17, Gibson 14
    Orl: Howard 29, Jason Richardson 18, Turkoglu 13

    Phoenix Suns-Dallas Mavericks 96-94
    Pho: Dudley 18, Gortat 16, Hill 15
    Dal: Nowitzki 18, Carter 18, Odom 15

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • NFL: Indianapolis Colts-Peyton Manning, fine di un amore lungo 14 anni

    NFL: Indianapolis Colts-Peyton Manning, fine di un amore lungo 14 anni

    Alzi la mano chi avrebbe scommesso un solo centesimo sul fatto che la partita tra Indianapolis Colts e New York Jets dell’8 gennaio 2011 e valida per il Divisional Round dei playoff NFL sarebbe stata l’ultima in maglia blu-navy per Peyton Manning. Eh già, sono passati esattamente 14 mesi da quel fatidico giorno in cui i Jets sbancarono il Lucas Oil Stadium (teatro un solo anno più tardi, ed è storia di qualche settimana fa, del 46esimo Super Bowl vinto dal fratellino di Peyton, ovvero Eli, e dai suoi Giants al cospetto dei Patriots), ponendo fine alla corsa in post season di Indianapolis che da possibile protagonista e da grande favorita vide infrangersi tutti i sogni di gloria e di riflesso anche quelli di Manning che puntava dritto a vincere per la seconda volta il Vince Lombardi Trophy. Poi il calvario, per il quarterback che ha scritto pagine memorabili della storia del football moderno, con l’infortunio al collo che lo ha costretto a subire numerose operazioni in Estate per cercare di tornare ai massimi livelli.

    In una conferenza stampa a tratti anche commovente, Payton Manning ed il proprietario dei Colts Jim Irsay hanno ufficializzato il divorzio. Peyton ha ringraziato tutto e tutti ed Irsay lo ha inserito a pieno merito nell’Olimpo dei più grandi, il suo numero 18 non sarà più indossato da nessun giocatore in maglia bianco e blu. Queste le sue parole più significative:

    “E’ stato un vero onore giocare a Indianapolis, sarò sempre uno dei Colts!”

    Pensiero che mette in luce anche la signorilità e la classe della persona anche al di fuori del rettangolo di gioco.

    14 mesi, da quel fatidico 8 gennaio 2011, in cui nella sua mente, il grande Peyton, ha rivissuto (complice la stagione di stop per l’infortunio)i 14 anni passati nello Stato dell’Indiana, di cui è diventato il simbolo incontrastato grazie al suo talento ed alle sue prodezze (fu scelto come numero 1 assoluto al Draft del 2008 da Indy). Con l’uniforme dei Colts è diventato famoso ed ha reso famosa la squadra, un binomio che sembrava inscindibile fino allo scorso anno ma che in queste ore ha avuto un epilogo che in molti davano per scontato da qualche giorno e per 4 motivi:

    1) L’età: gli anni passano per tutti e Manning si affaccia alla nuova stagione con 36 anni sul groppone.

    2) L’infortunio: l’integrità fisica è una delle componenti più importanti nel football visto che è uno degli sport più duri che ci siano al momento. Ovviamente i problemi ai nervi del collo (ben 4 le operazioni subìte da Peyton in tempi recenti) secondo alcuni potrebbero mettere fine anzitempo alla carriera (gloriosa) del numero 18.

    3) L’ingaggio: dare 28 milioni di dollari (uno degli ingaggi più alti tra tutti i giocatori NFL) per un atleta che non si reputa integro al livello fisico sono un azzardo, per quanto si possa essere affezionati all’uomo ed al professionista. La dirigenza dei Colts ha valutato anche questo aspetto.

    4) Andrew Luck: Indianapolis, che sceglierà per prima al prossimo Draft, ha già pronto l’erede, Luck, quarterback da Stanford University, talento in divenire e futura star della Lega. In molti dicono che Luck assomiglia tantissimo, come potenzialità e stile di gioco, all’illustre predecessore Manning, ecco perchè i Colts hanno inevitabilmente deciso di separarsi dalla loro Stella. Per aprire una nuova era, partendo ed avendo come base il giocatore che più assomiglia a colui che ha contribuito a rendere grande la franchigia nel corso dell’ultimo decennio.

    Peyton Manning | © Joey Foley/Getty Images

    Ovvio che sarà strano vedere i Colts e non scorgere il numero 18 tra i giocatori in campo, sarà strano pensare a Peyton Manning e doverlo immaginare con un’altra maglia indosso dopo le gesta compiute ad Indy. Un curriculum personale e di squadra di grande prestigio e di valore assoluto: per lui ci sono ben 11 partecipazioni al Pro Bowl, per 4 volte è stato nominato M.V.P. della stagione (record assoluto per un giocatore NFL), ha vinto il Super Bowl nel 2006 battendo in Finale con i Colts i Chicago Bears (perdendo poi nel 2009 un’altra finale contro i New Orleans Saints), per 2 volte ha condotto Indianapolis alla conquista del titolo di campione della Conference AFC e per 8 alla conquista del titolo Divisionale. E’ inoltre il leader di ogni tempo della franchigia nei passaggi da touchdown (399), nelle vittorie conseguite (141 a fronte di sole 67 sconfitte), nelle yard lanciate (quasi 55mila) e nei passaggi completati (4682). Numeri da far girare la testa , pesante eredità per Luck che si troverà sempre davanti l’ombra e l’eco del suo grande e forse inimitabile predecessore.

    Ora che il futuro di Manning sarà lontano da Indianapolis si è scatenata la caccia ai suoi servigi ed al suo talento: in lizza ci sono Arizona Cardinals, Seattle Seahwks, Washington Redskins, Tennessee Titans, Kansas City Chiefs ma soprattutto New York Jets e Miami Dolphins. Abbiamo lasciato per ultime queste 2 squadre perchè se Peyton andasse ai Jets sarebbe come vedere (per fare un esempio del nostro calcio) Del Piero all’Inter, oppure Zanetti alla Juventus oppure ancora Totti alla Lazio! I Dolphins invece (o meglio i tifosi di Miami) stanno mettendo su una vera e propria campagna mediatica per attirare il quarterback nella loro squadra, con campagne pubblicitarie, mega-cartelloni appesi in giro per la città ed addirittura un sito internet ad hoc. Una vera e propria mobilitazione che fa capire la grandezza di questo personaggio.

    Sono tanti gli esperti NFL che si chiedono se Peyton Manning sia il quarterback più forte della storia. Al quesito è molto difficile rispondere, ma per quello che si può dire il grande Peyton ci va molto ma molto vicino! E lui vuole dimostrarlo continuando a giocare ancora per tanti anni.

  • NHL, cadono i Rangers. Dallas vince a Vancouver, bene Flyers e Bruins

    NHL, cadono i Rangers. Dallas vince a Vancouver, bene Flyers e Bruins

    Ben 12 le partite disputate nella notte NHL.

    Match pirotecnico a Boston dove i Bruins battono per 5-4 Toronto: Gunnarsson porta avanti i Maple Leafs ma Jordan Caron firma il pari. Canadesi ancora in vantaggio con Liles ma i gialloneri operano il sorpasso grazie a Seguin e Kelly. Il 3-3 è di Kessel ma ancora Caron e Seguin portano sul 5-3 i padroni di casa. Inutile nel finale il quarto goal dei Leafs di Grabovski.

    Sonoro KO per i leader della Eastern Conference, ovvero i New York Rangers, che cadono per 4-1 contro i Devils: New Jersey passa a condurre con Kovalchuk ma gli ospiti impattano grazie a Stepan. Poi è dominio biancorosso con i Devils che segnano 3 reti in fila (Clarkson, Carter ed Elias).

    Esultano anche i Flyers che hanno la meglio per 3-2 sui Red Wings: Detroit segna l’1-0 con Zetterberg ma Philadelphia riemerge dal fango e va sul 3-1 con le marcature di Voracek, Giroux e Talbot. Serve a poco il 3-2 di Franzen. Quasi insuperabile il goalie arancionero Bryzgalov con 37 parate su 39 tiri.

    Gli Hurricanes sbancano Washington per 4-3 in overtime: Capitals sul 2-0 (Brouwer e Beagle), Carolina ribalta il punteggio con i goal di Tlusty, LaRose e Sutter. Laich fa 3-3 a 2 minuti dal termine del match. Poi al supplementare il match winner per gli ospiti è Faulk.

    Ancora una sconfitta per i Coyotes, battuti 3-2 a Columbus dalla squadra fanalino di coda della Lega. Umberger manda avanti i Blue Jackets che raddoppiano poco dopo con Johnson. E’ l’ex Vermette (passato qualche settimana fa a Phoenix) a riaprire i giochi, ma MacKenzie ristabilisce le distanze. Serve a poco il 3-2 degli ospiti messo a segno da Yandle. Ottimo il portiere di casa Mason con 38 parate su 40 tiri complessivi.

    Michael Ryder, Dallas Stars | © Ronald Martinez/Getty Images

    Ottawa stravince a Tampa Bay per 7-3: Senators subito sul 3-0 con Gonchar, Greening e Turris, i Bolts accorciano grazie a Shannon e Wallace ma Karlsson segna il 4-2. L’ultimo sussulto dei Lightning è del bomber Stamkos, poi Milan Michalek segna una tripletta in soli 7 minuti e chiude i giochi.

    Saint Louis si prende la vetta della Western Conference (ed affianca i Rangers in testa alla classifica della Lega) grazie al successo per 5-1 su Chicago: gara chiusa già ad inizio secondo quarto con il 3-0 firmato da Oshie, McDonald e Sobotka. L’unica soddisfazione della serata per i Blackhawks è la rete di Brunette, poi arrivano altre 2 marcature per i Blues con Arnott ed ancora con lo scatenato McDonald.

    Vittoria vitale in ottica playoff per i Kings a Nashville: Los Angeles (sempre in vantaggio) trionfa con i goal di Doughty, Greene, Lewis e Williams (doppietta per lui). Ai Predators non bastano le reti di Hornqvist (doppietta), Erat e Kostitsyn.

    Colorado travolge Minnesota per 7-1: nella festa del goal degli Avalanche si scrivono a referto  McClement, McGinn, Hejda, Olver, O’Reilly, Jones e McLeod. Rete della bandiera dei Wild infilata da Setoguchi (quando il risultato era ormai di 5-0). Disastrosi i 2 portieri degli ospiti Harding ed Hackett.

    Calgary resta viva nella lotta playoff vincendo per 5-4 su Montreal: protagonista è Iginla con una doppietta, gli altri goal sono di Giordano, Moss e Glencross. Per gli Habs, sempre più ultimi ad Est, reti di Plekanec, Eller e Pacioretty (doppietta).

    Grande vittoria di Dallas a Vancouver, per 5-2: Higgins manda avanti i Canucks ma gli Stars ribaltano il match con Eriksson, Ribeiro e Benn. Edler prova a riaprire il match per i canadesi che viene però chiuso dai sigilli ospiti di Robidas ed ancora Ribeiro.

    Infine KO interno molto pesante (in chiave playoff) per gli Sharks che cedono ad Edmonton ai rigori: Eberle porta avanti gli Oilers, San Josè risponde con Vandermeer e Clowe ma Smyth manda tutti agli shootout dove il goalie canadese Dubnyk para tutti i 3 tiri dei californiani e grazie alla conclusione vincente del compagno Gagner regala la vittoria alla sua squadra.

    RISULTATI NHL 6 marzo 2012

    Boston Bruins-Toronto Maple Leafs 5-4
    New Jersey Devils-New York Rangers 4-1
    Philadelphia Flyers-Detroit Red Wings 3-2
    Washington Capitals-Carolina Hurricanes 3-4 (overtime)
    Columbus Blue Jackets-Phoenix Coyotes 3-2
    Tampa Bay Lightning-Ottawa Senators 3-7
    Saint Louis Blues-Chicago Blackhawks 5-1
    Nashville Predators-Los Angeles Kings 4-5
    Colorado Avalanche-Minnesota Wild 7-1
    Calgary Flames-Montreal Canadiens 5-4
    Vancouver Canucks-Dallas Stars 2-5
    San Josè Sharks-Edmonton Oilers 2-3 (shootout)

  • NBA, Knicks e Lakers KO. Bene Miami, Charlotte sorprende Orlando

    NBA, Knicks e Lakers KO. Bene Miami, Charlotte sorprende Orlando

    Nelle 6 partite disputate nella notte NBA KO sorprendente degli Orlando Magic che si fanno rimontare e battere dal fanalino di coda della Lega, i Charlotte Bobcats. Non va meglio ai Los Angeles Lakers, KO sul parquet dei Detroit Pistons in una gara finita in overtime, e dei New York Knicks che sul più bello, dopo aver recuperato un grande svantaggio, cedono nel finale al cospetto dei campioni in carica dei Dallas Mavericks. Ancora un tempo supplementare vincente per i Boston Celtics che superano gli Houston Rockets guidati in panchina dalla vecchia gloria biancoverde Kevin McHale, gli Atlanta Hawks sbancano il campo degli Indiana Pacers mentre è tutto facile per i Miami Heat nella sfida contro i poveri New Jersey Nets.

    I Charlotte Bobcats hanno la meglio contro gli Orlando Magic che fanno una magra figura contro la peggiore squadra della NBA (con questa sono appena 5 vittorie in 36 incontri). Il dato più rilevante è che la franchigia della Florida, avanti di 20 punti sul finire della seconda frazione di gioco, permette agli avversari di stabilire la seconda migliore rimonta della loro storia! Una vera debacle per Orlando che a questo punto rischia di dire addio al suo gioiello Dwight Howard, stufo di giocare in una squadra non da titolo e che non garantisce nulla di buono neanche nel futuro. Il centro dei Magic alla fine chiude con 15 punti e 17 rimbalzi e subisce anche alcune stoppate memorabili dal rookie Biyombo che cancella i suoi tiri. Alla fine per l’esordiente di Charlotte c’è quasi una gara da tripla doppia con 10 punti, 15 rimbalzi e ben 7 stoppate, lampi che fanno intravedere le sue grandi qualità atletiche. Ottima anche la gara di Maggette che chiude con 29 punti.

    Gli Hawks battono i Pacers a domicilio: sugli scudi c’è sempre Josh Smith che visti gli infortuni di Joe Johnson ed Horford si carica nuovamente la squadra sulle spalle segnando 27 punti. Inutili per Indiana i 24 punti di David West.

    Serve un overtime a Boston per avere la meglio sui Rockets dove in panchina siede il grande ex del passato Kevin McHale. Dragic (11 punti) impatta la partita sul finire dei regolamentari ma nel prolungamento i padroni di casa fanno vedere la maggiore esperienza di squadra. Pierce (30 punti) ed Allen (21) guidano i biancoverdi, leggermente in ombra Rondo. Houston va KO nonostante il dominio a rimbalzo (57-38) e servono a poco i 18 punti e 14 rimbalzi di Scola ed i 18 punti, 7 rimbalzi e 7 assist di Lowry.

    Pau Gasol & Kobe Bryant, Los Angeles Lakers | © Ezra Shaw/Getty Images

    Pochi problemi per i Miami Heat nella sfida contro i New Jersey Nets. Sono 21 i punti di LeBron James e 20 quelli del rientrante Chris Bosh. Le brutte notizie arrivano da Dwyane Wade che si fa male alla caviglia e deve abbandonare il parquet nel corso del secondo quarto dopo aver segnato 13 punti in 14 minuti. Deron Williams non ripete (o quantomeno si avvicina) alla prestazione da 57 punti dell’ultima partita giocata e chiude la sua gara con soli 16 punti.

    I Detroit Pistons si prendono una serata di gloria battendo i Los Angeles Lakers. Serve un’overtime ai giovani del Michigan per avere la meglio degli avversari dato che Kobe Bryant (sempre in maschera protettiva) realizza a tempo scaduto il canestro (di pregevole fattura) del 78-78. Ma neanche il talento del numero 24 gialloviola può nulla al cospetto dell’indemoniato Rodney Stuckey autore di ben 34 punti. Agli ospiti non bastano i 22 punti proprio di Bryant (ma ottenuti con un rivedibile 8/26) ed i 30 punti e 14 rimbalzi di Bynum che tiene a bada con la sua stazza il centro avversario Greg Monroe (solo 2 punti e 1/10 al tiro).

    Infine cadono i New York Knicks che vanno subito sotto nel punteggio nella sfida contro i Dallas Mavericks: i texani, dopo aver costruito un sostanzioso vantaggio vicino anche ai 20 punti, subiscono però il ritorno dei ragazzi di coach D’Antoni capaci anche di andare in vantaggio a poco meno di 5 minuti dalla fine sul 78-77. Qui però si erge ad assoluto protagonista Dirk Nowitzki che guida i campioni in carica alla vittoria. Per lui 28 punti con Kidd e Beaubois che combinano per 33 punti complessivi. Ai Knicks non servono a molto i 26 punti di Stoudemire ed i 14 di un Lin meno pimpante del solito. Preoccupa l’involuzione di Carmelo Anthony (6 punti e 2/12 al tiro).

    Risultati NBA 6 marzo 2012

    Charlotte Bobcats-Orlando Magic 100-84
    Cha: Maggette 29, Henderson 16, Walker 10, Biyombo 10
    Orl: Howard 15, Redick 14, Anderson 14

    Indiana Pacers-Atlanta Hawks 96-101
    Ind: West 24, Granger 19, Hill 15
    Atl: Smith 27, Pargo 16, Williams 12, Pachulia 12

    Boston Celtics-Houston Rockets 97-92 (overtime)
    Bos: Pierce 30, Allen 21, Garnett 13
    Hou: Lowry 18, Scola 18, Parsons 12

    Miami Heat-New Jersey Nets 108-78
    Mia: James 21, Bosh 20, Wade 13, Cole 13
    N.J.: Deron Williams 16, Brooks 12, Petro 11

    Detroit Pistons-Los Angeles Lakers 88-85 (overtime)
    Det: Stuckey 34, Gordon 15, Jerebko 10, Maxiell 10, Prince 10
    Lak: Bynum 30, Bryant 22, Gasol 20

    Dallas Mavericks-New York Knicks 95-85
    Dal: Nowitzki 28, Beaubois 18, Kidd 15
    N.Y.: Stoudemire 26, Lin 14, Novak 13

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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