Gara 4 delle World Series MLB va ancora una volta ai New York Yankees che espugnano per la seconda volta consecutiva il «Citizens Bank Park» di Philadelphia. Ora il risultato è 3-1 per i Bronx Bombers e già stanotte possono chiudere, sempre in trasferta a Philadelphia, la serie che li aveva visti partire male con una sconfitta casalinga, alla quale hanno risposto con 3 vittorie da grandissima squadra.
Il trionfo degli Yankees in Gara 5 porta la firma di Alex Rodriguez. Il giocatore più pagato al mondo con 28 milioni di dollari all’anno è diventato il protagonista assoluto nella parte alta del 9° inning. I Phillies avevano operato una grande rimonta fino all’ottava ripresa recuperando il match sul 4-4. Ma qui Rodriguez ha prima permesso a Johnny Damon di andare a segno, poi, insieme con Mark Teixeira, è tornato a casa base sfruttando la singola di Jorge Posada.
Euforia Yankees, che hanno a portata di mano il 27esimo titolo MLB (che manca dal 2000), sconforto Phillies, ora costretti a giocare con le spalle al muro e con l’incubo di veder vincere gli odiati avversari anche nella propria “casa”.
L’ 8 giornata della NFL ha portato al massimo campionato americano la prima sconfitta stagionale dei Denver Broncos che in casa dei Baltimore Ravens subiscono un pesante 30-7.
Uniche 2 squadre imbattute restano i “tritatutto” New Orleans Saints (impegnati nel Monday Night), e gli Indianapolis Colts che in casa contro i San Francisco 49ers faticano più del previsto ma vincono 18-14.
Vittorie molto facili per i Chicago Bears contro i Cleveland Browns (30-6), degli Houston Texans sui Buffalo Bills (31-10), dei Dallas Cowboys sui Seattle Seahawks (38-17), e dei Tennessee Titans contro Jacksonville Jaguars (30-13 e prima vittoria stagionale). I Miami Dolphins vanno a vincere di misura sul campo dei New York Jets (ora ufficialmente in crisi) per 30-25, e nello scontro tra “cenerentole” i Saint Louis Rams battono i Detroit Lions 17-10 abbandonando la casella delle 0 vittorie.
Il derby della “baia” tra Oakland Raiders e San Diego Chargers va a quest’ultimi con il risultato finale di 24-16. Alti e Bassi invece nella stagione dei vice campioni del mondo degli arizona Cardinals che sono sconfitti a domicilio dai non irresistibili Carolina Panthers per 34-21. I Philadelphia Eagles dominano con fin troppa facilità uno dei due match clou del giorno, quello con i New York Giants, con un altisonante 40-17.
Chiudiamo con la partita del “Lambeau Field” di Green Bay dove i Packers padroni di casa si sono fatti infliggere una dolorosa sconfitta dai Minnesota Vikings (38-26) perchè a guidare l’attacco dei Vikings c’era la “storia” di Green Bay, il quarterback Brett Favre.
Monday Night che vedrà di fronte,come gia’ accennato, i New Orleans Saints e gli Atlanta Falcons.
La prima partita in programma della giornata NBA è stata Toronto Raptors-Orlando Magic. Match molto interessante da vedere per poter capire se i progressi fatti vedere dal nostro connazionale Andrea Bargnani, in queste prime giornate di regular season, sono stati effettivi o dovuti solo a fattori casuali.
Sicuramente la prestazione del “Mago” è stata dai due volti. Ma andiamo per ordine: dopo un inizio giocato punto a punto, sono 2 “bombe” di Ryan Anderson a portare Orlando sul più 5 (17-12) a metà primo quarto. Quando mancano 2 minuti, invece, è un altro tiro da 3 di J. J. Redick a portare gli ospiti sul 24-18. Alla festa del tiro da 3 punti vuole partecipare anche Nelson che con un 2 su 2 chiude il quarto e fa viaggiare i Magic a più 8 (36-28).
A questo punto Anderson (3/4 da 3 per 9 punti), Redick (2/3 da 3 e 8 punti) e Nelson (9 punti con 2/2 dalla lunga distanza) hanno già dei numeri impressionanti.
Tra i canadesi si salva Bosh con 10 punti e in parte Jack con 5. Male Bargnani (4 punti), ancora peggio Belinelli, senza segnare.
Nel secondo quarto Orlando parte fortissimo e dopo appena 5 minuti è sul più 22 (54-32), tirando sempre con percentuali altissime. Ma qui i Raptors reagiscono e senza Bargnani e Belinelli operano un parziale di 12 a 3 che li porta sul 57-46. Si arriva all’intervallo con il risultato che recita Toronto 53, Orlando 64. Redick ha già 18 punti e la squadra della Florida tira con il 56% da oltre l’arco.
Per Toronto Bosh porta alla causa 18 punti e 9 rimbalzi. Le cifre dei 2 italiani rimangono invece immutate. E qui le cose cambiano perchè Bargnani rientra in campo con uno spirito diverso, gioca più deciso e aggressivo, e permette ai suoi di rosicchiare un punticino nel terzo quarto chiuso sul 91-81.
Nell’ultimo parziale il “Mago” si scatena, anche grazie ad una precisione chirurgica dalla lunga distanza(4/5) e, sempre col contributo di Bosh, riesce a portare Toronto fino al meno 4. A riprendere la partita per Orlando ci pensa Dwight Howard che con un paio di canestri e altrettanti rimbalzi, sia in attacco che in difesa, permette ai Magic di allungare nuovamente e condurre in porto il risultato. 125-116 il risultato finale con Howard che chiude a 24 punti e 11 rimbalzi, 30 per Nelson, 27 per Redick e 20 per Anderson. Top scorer di serata è però Chris Bosh di Toronto con 35 punti, 16 rimbalzi ed un inusuale 2/2 da 3. Dietro di lui Bargnani con 26 (ed un ottimo secondo tempo) e Turkoglu 19. Per Belinelli tanti punti quanto il suo numero di maglia, purtroppo 0.
Se c’è spazio per una considerazione ci sarebbe da dire che la forza degli Orlando Magic è veramente devastante visto che avevano fuori 3 dei 5 titolari, ovvero Carter, Lewis e Pietrus, e non hanno minimamente accusato l’assenza delle loro stelle, su un campo dove pochi giorni prima i Raptors avevano “sbranato” i Cavaliers di “King James” al gran completo, squadra favorita (secondo la maggior parte degli addetti ai lavori), assieme ai Los Angeles Lakers, nella corsa al titolo NBA.
Nervi tesi in casa Juve. Non si riesce proprio a mettere alle spalle il brutto ko contro il Napoli.
Ferrara chiama a rapporto la squadra e cerca di spiegare qualcosa, o vorrebbe qualche delucidazione dai suoi giocatori. Forse attacca un po’ troppo qualcuno, critica senza magari pensare che a dover essere criticato potrebbe essere anche lui come chi è sceso in campo. Diego, però, risponde: alle critiche dell’allenatore, il fantasista, tra i più deludenti sabato sera, esprime il suo punto di vista, in campo di fronte a telecamere e addetti della carta stampata.
Nelle prossime ore si cercherà di capire anche il contenuto dello scambio di idee tra allenatore e numero 28 della Juve. Poche ore prima il massimo dirigente juventino, Jean Claude Blanc, aveva lanciato un “ultimatum” alla squadra (e probabilmente anche al tecnico) dicendo che la stagione è ancora agli inizi, ma che non saranno tollerati altri errori da qui in avanti, visti alcuni passi falsi non preventivati ad inizio campionato.
Una dichiarazione che, in sintesi, condanna la prestazione di sabato contro i campani e la gestione, tutt’altro che brillante, della partita in alcuni (delicati) frangenti di gioco. Ma la situazione in casa bianconera appare assai chiara e, per usare metafore magari care a qualcuno dello staff tecnico, sembra un vulcano (il Vesuvio???) in eruzione.
Netta affermazione dei New York Yankees contro i Philadelphia Phillies in gara 3 delle World Series della MLB. Yankees che si impongono 8-5 al «Citizens Bank Park» di Philadelphia portandosi avanti 2-1 nella serie (Gara 4 è in programma, sempre a Philadelphia, nella notte tra domenica 1 e lunedì 2 novembre.
Decisivo per l’esito del match si è rivelato l’attacco di New York. Dopo aver prodotto nelle prime due partite la miseria di 4 run, i Bronx Bombers si sono riscattati mettendo a segno 3 home run e 5 extra base hit tra il quarto e l’ottavo inning.
La sconfitta interna subita dai Phillies è tanto più amara se si pensa che Philadelphia conduceva alla fine del 3° inning per 3-0. Ad aprire le marcature nella parte bassa del 2° ci ha pensato Jayson Werth con un home run. Poi si sono scatenati gli ospiti che hanno fatto il bello e il cattivo tempo, riuscendo a chiudere il match in totale tranquillita’ senza soffrire più del dovuto.
Episodio curioso in questa gara 3 di finale: per la prima volta nella storia delle World Series è stato necessario il ricorso all’instant replay per verificare la validità del fuoricampo di Alex Rodriguez, una delle bocche da fuoco, insieme con Nick Swisher e Hideki Matsui, dell’attacco degli Yankees.
I Phillies, che per la prima volta negli ultimi tre anni hanno perso due partite consecutive in postseason, sono alle prese con il caso Cole Hamels. Solo un anno fa il pitcher di Philadelphia era stato l’MVP delle World Series, oggi però sembra avere perso lo smalto di un tempo. Resta il fatto che nella notte dedicata agli “spiritelli”, la famosa notte di Halloween, è stato veramente un brutto “scherzetto” a domicilio quello fatto dagli Yankees ai Phillies.
Il big match della notte NBA era sicuramente la sfida tra Houston Rockets e Portland Trail Blazers. Partita molto equilibrata (questi i parziali: 33-28; 26-26; 24-25; 28-28),con un leggero allungo di Houston solo nel finale.
Due uomini su tutto e tutti, Brandon Roy e Trevor Ariza. Il 7 dei Trail Blazers ne mette ben 42, è sempre presente nei momenti che contano e toglie dai guai più e più volte la formazione dell’Oregon. Giocate importanti nei momenti che contano e punto sicuro per i compagni che affidano a lui i possessi cruciali. Peccato nn sia stato supportato a dovere dal resto dei giocatori di Portland, l’unico a dargli appoggio è stato Aldridge con 27 punti e varie giocate che fanno pensare che non sia più solo una promessa ma piuttosto una solida realtà.
E’ mancato invece l’apporto di Greg Oden,che deve riuscire a gestirsi nei falli. Ne commette troppi nei primi minuti e passa il tempo più in panchina che in campo. E’ successo anche ieri sera, su 48 minuti disponibili ne ha giocati 21 (neanche la metà!), l’erede di Shaq O’Neal ha una tremenda energia che scarica sugli avversari come una furia, ma riuscire a limitarsi ed essere meno falloso e’ la parola d’ordine per riuscire a diventare una vera stella del basket USA.
Trevor Ariza ha guidato Houston al successo con 33 punti. La crescita esponenziale di questo giocatore è veramente impressionante, fino allo scorso anno, quando era nei Lakers, alcune giocate non erano cosi’ continue come invece sta facendo ora. Uno spettacolo vederlo muoversi sia in campo aperto che a difesa schierata. Mezzi atletici notevoli per il numero 1 di Houston che si spera possa continuare così. Ottima spalla per lui ieri sera è stato un Brooks da 28 punti e 8 assist. Ottimo contributo anche da Landry. Houston sembra essersi svegliata dopo la sconfitta alla prima giornata proprio contro Portland (a campo invertito). Per Portland il discorso è diverso. Questa è la seconda sconfitta consecutiva e una formazione ricca di talento come sono i Trail Blazers non può permettersi questi passi falsi (ricordiamo che Houston gioca senza le stelle Yao Ming e Tracy McGrady). Serve già dal prossimo match una pronta reazione.
Guarda gli highlights di Houston Rockets – Portland Trail Blazers
7 partite disputate nella notte nba, con un solo risultato a sorpresa. Ma iniziamo da Washington dove i padroni di casa ospitavano i New Jersey Nets. Wizards senza problemi per il 123-104 finale che mette in mostra un sempre più convincente Arenas da 32 punti, coadiuvato da Blatche con 30. Tra i Nets, privi della stella Devin Harris ci sono 25 punti per Douglas-Roberts e 20 di Alston. Buona anche la prova di Lee a quota 17 punti.
Dopo aver imposto la loro legge ai Lakers, i Mavericks vincono per la seconda volta in 2 giorni a Los Angeles. Se ieri a farne le spese erano stati i gialloviola, oggi è toccato ai cugini poveri, i Clippers, che ora sono già a quota 4 sconfitte e nessuna vittoria.Tra i Texani solito Dirk Nowitzki (24 punti),sempre supportato a dovere da Marion e Terry (16 a testa). Tra i Clippers si salva il solo Kaman con 27 punti e 11 rimbalzi ma dietro di lui c’è il deserto.
I Cleveland Cavaliers ottengono la prima vittoria casalinga e riportano il loro record in parità dopo le 2 sconfitte iniziali. Prova normale per il fenomeno LeBron James con 14 punti. Il top scorer dei cavaliers è Mo Williams con 24. Tra i Bobcats spicca invece la prova del serbo Radmanovic (12 punti). Tra New York Knicks e Philadelphia vince lo spettacolo (assieme ai 76ers). 268 punti segnati nel festival del canestro ma New York ancora sconfitta per 141-127 dopo un overtime. Per Phila ottima prova di Iguodala (32 punti, 11 rimbalzi e 8 assist), tra le fila dei Knicks super prova di Harrington da 42 punti. Molto molto bene il nostro Gallinari che mette a segno ben 30 punti tirando con un incredibile 50% da 3 punti (8/16).
Tutto facile invece per i San Antonio Spurs contro, forse, la squadra materasso della lega, i Sacramento Kings. Texani che si impongono 113-94, con un Tony Parker da 24 punti. Non basta ai Kings un Martin da 29.
La sorpresa del giorno è invece dei Milwaukee Bucks che vincono contro i più quotati Detroit Pistons. Il finale dice 96-85 per la franchigia del Wisconsin con un’altra grandissima prova del rookie (ex Virtus Roma) Brandon Jennings con 24 punti. Tra i deludenti Pistons (record di 0 vittorie e 2 sconfitte in stagione contro avversari nettamente inferiori) emerge dall’anonimato il solo Gordon con 26 punti.
Washington Wizards – New Jersey Nets 123-104
( Was: Arenas 32, Blatche 30, Foye 17 – N.J..: Douglas-Roberts 25, Alston 20, C. Lee 17)
Los Angeles Clippers – Dallas Mavericks 84-93
( Cli: Kaman 27, E. Gordon 16, Telfair 12 – Dal: Nowitzki 24, Terry 16, Marion 16)
Cleveland Cavaliers – Charlotte Bobcats 90-79
( Cle: M. Williams 24, L. James 14, A. Parker 13, D. West 13 – Cha: Radmanovic 12, Augustin 11, G. Wallace 11, Felton 10)
New York Knicks – Philadelphia 76ers 127-141
(NY: Harrington 42, Gallinari 30, Hughes 18 – Phi: Iguodala 32, L. Williams 27, T. Young 25)
Houston Rockets – Portland Trail Blazers 111-107
(Hou: Ariza 33, Brooks 28, C. Landry 16 – Por: Roy 42, Aldridge 27, A. Miller 15)
Milwaukee Bucks – Detroit Pistons 96-85
(Mil: Jennings 24, Warrick 21, Redd 9, Ilyasova 9 – Det: B. Gordon 26, Stuckey 13, Villanueva 12, Prince 12)
San Antonio Spurs – Sacramento Kings 113-94
(S.A.: T. Parker 24, R. Jefferson 21, G. Hill 18 – Sac: K. Martin 29, Hawes 22, D. Mason 7, Casspi 7)
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Grande prova dei Boston Celtics nella notte NBA. Al Garden i padroni di casa si impongono per 118-90, spazzando via i giovani Chicago Bulls.
Partita rimasta in equilibrio solo nel primo quarto terminato sul 21-17, con i biancoverdi che operano l’allungo nei successivi due periodi (parziali di 29-18 e 38-26) per un perentorio 88-61 che viene poi tranquillamente gestito nel quarto parziale che porta al +28 finale.
Si sono visti i Celtics dei periodi migliori, attenti, aggressivi e concentrati in difesa, pungenti e a tratti devastanti in attacco, segno che lo staff di allenatori durante la pre-season ha lavorato in modo eccellente. Una squadra sicuramente in salute, alla terza vittoria in 3 partite, tutte ottenute tenendo gli avversari a percentuali bassissime dal campo e senza concedere piu’ del dovuto. Rotazioni che funzionano, apporto della panchina sempre efficiente, meccanismi ben collaudati, schemi eseguiti nel miglior modo possibile, ma soprattutto il ritorno a pieno ritmo di Kevin Garnett, vera anima della squadra, che, superati i noti problemi al ginocchio che lo avevano costretto a saltare i play off lo scorso anno, sembra ritornato più forte e concentrato di prima. Questi sono i Celtics di inizio stagione, una macchina molto difficile da fermare. E che dire dei Bulls… Avevano sorpreso all’esordio, quando in casa avevano battuto (convincendo) i San Antonio Spurs, squadra tra le favorite per la vittoria finale del campionato. Per avere un campionato all’altezza sicuramente serve più continuità, nella NBA gli alti e bassi sono la premessa e poi la condanna ad un campionato mediocre. Servirebbe più equilibrio.
Tornando alla partita, da registrare i 22 punti del capitano Pierce, i 20 di Ray Allen e i 16 di Garnett. Rondo segna solo 2 punti ma distribuisce 16 assist mentre dalla panchina si alza un Eddie House da 22 punti, top scorer ex aequo con Pierce.
Tra i Chicago Bulls si salva Noah autore di una doppia doppia da 16 punti e 10 rimbalzi. Il resto e’ da anonimato completo. Serve l’inversione di rotta immediata. E a proposito di rotta, tutti si chiedono dove vorranno arrivare questi Celtics.
Guarda gli highlights di Boston Celtics – Chicago Bulls