Autore: slevin

  • NBA, AllStar Game 2010: Gallinari delude, gara dei 3 punti a Pierce

    Finisce in delusione la gara di Danilo Gallinari nel tiro da 3 punti, specialità nella quale era dato da molti addetti ai lavori come il favorito.
    E l’eliminazione al primo turno della serie non lascia adito ad interpretazioni sul brutto momento di forma dell’italiano che non ha brillato nella partita persa dai suoi sophomore contro i rookie (nella quale è risultato addirittura il peggiore della serata con soli 5 punti messi a referto), e non ha brillato neanche ieri sera nella competizione che doveva essere la sua specialità.
    Il primo turno delle eliminatorie ha visto infatti la sua eliminazione con il punteggio di 15, assieme a quelle di Frye dei Phoenix Suns e Daequan Cook dei Miami Heat e campione uscente (anche loro con il punteggio di 15).
    Al turno successivo sono passati invece Pierce con 17, e Billups dei Nuggets con lo stesso punteggio mentre il migliore della serie è risultato il tremendo tiratore dei Golden State Warriors, Stephen Curry (al primo anno in NBA).
    Messo da parte Chauncey Billups con soli 14 centri, la “finale” è stata proprio tra Curry e Pierce che ha avuto la meglio anche in virtù della sua esperienza da veterano che ha fatto si che la mano non tremasse come magari è avvenuto per il giovane debuttante Curry, autore di 17 centri contro i 20 del capitano dei Boston Celtics.
    Paul Pierce succede, come già detto a Daequan Cook, ma la delusione per non aver visto il nostro Danilo protagonista della gara è tanta, forse ha inciso anche il dolore all’avambraccio che non era stato, evidentemente, del tutto superato. Magari ci sarà occasione l’anno prossimo per ritrovarlo sulla stesa scena, con la speranza di vederlo vincitore!

  • NBA, All Star Game 2010: Durant concede il bis

    Kevin Durant non conosce limiti. E’ senza ombra di dubbio lui la stella più luminosa del firmamento NBA, colui che contrasterà lo strapotere di LeBron James negli anni a venire. La punta di diamante degli Oklahoma City Thunder ha vinto per la seconda volta consecutiva in 2 anni dalla sua istituzione la specialità H-O-R-S-E, categoria che premia il miglior tiratore della NBA.
    Kevin Durant ha battuto Rajon Rondo, play dei Boston Celtics e Omri Casspi dei Sacramento Kings.
    Non vi erano dubbi sulle qualità sopraffine di Durant in zona offensiva, e così è stato, il fenomeno dei Thunder ha vinto la sua gara e soprattutto ha fatto capire come sia difficile arginare il suo talento quando si tratta di andare a canestro.
    Non per niente molti dei migliori difensori della NBA catalogano Durant (a soli 21 anni, pensate!!!) come l’attaccante più difficile da marcare quando si tratta di impedirgli di fare canestro. Nomea che neanche Kobe Bryant e LeBron James sono riusciti a costruirsi nei primi anni della loro carriera.
    Siamo sicuri che vedendo questi risultati e le performance di Kevin e il suo indubbio talento, a Seattle si staranno mangiando le mani per aver autorizzato (sindaco Greg Nickels in testa!) il trasferimento della franchigia (i cari vecchi Sonics) dalla Emerald City ad Oklahoma City.

  • NBA: All Star Game 2010: Nash vince lo Skills Challenge

    Steve Nash si aggiudica lo Skills Challenge, categoria che premia il miglior giocatore nei fondamentali dell’intera Lega.
    Il campione Canadese succede nell’albo d’oro a Derrick Rose, che non è riuscito a difendere il titolo dagli attacchi dei suoi avversari. La finale è stata infatti una lotta a 2 tra Nash e Deron Williams degli Utah Jazz che ha visto primeggiare il 2 volte MVP dei Phoenix Suns.
    Riconoscimento meritato per un campione mai in declino e che nonostante un’età non più verdissima ha voluto far capire come ancora possa dare tanto al basket professionistico americano.

  • NBA, All Star Game 2010: Robinson campione per la terza volta nelle schiacciate

    E’ Nate Robinson dei New York Knicks il campione della specialità delle schiacciate.
    Il piccolo atleta dei Knicks (solo 175 cm di altezza,), ha battuto in finale la guardia dei Toronto Raptors DeMar DeRozan, vero outsider della categoria visto che veniva dalla semifinale vinta contro Eric Gordon.
    Robinson ha saputo surclassare grazie alla sua abilità e fantasia atleti del calibro di Gerald Wallace e Shannon Brown ed è il primo giocatore ad aggiudicarsi per 3 volte il titolo di migliore schiacciatore della Lega.
    Riconoscimento che vale tanto sia a livello personale che a livello di squadra visto che New York non ha ricevuto molte soddisfazioni nel corso di questa stagione.

  • Olimpiadi Invernali Vancouver 2010: Cerimonia spettacolare con il dolore nel cuore

    Olimpiadi Invernali Vancouver 2010: Cerimonia spettacolare con il dolore nel cuore

    La cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Vancouver 2010 è stata a dir poco spettacolare, ma intrisa di commozione e dolore per la tragica morte (in una sessione di prove!), poco prima del grande evento, dello slittinista georgiano Nodar Kumaritashvili, sfortunato 21 enne che nel grande sogno di portare in alto i colori e lo spirito del suo Paese ha trovato, purtroppo, la fine del suo tempo in questo mondo.
    La Georgia, dal canto suo, sebbene con l’angoscia e il dolore nel cuore dei suoi atleti in Canada e della sua gente in Europa, ha deciso di portare avanti l’impegno Olimpico, e l’entrata nell’arena del Bc Place ha toccato gli animi di tutti i 60 mila presenti che si sono alzati in piedi per dare forza, sostegno, coraggio e solidarietà in un ideale abbraccio a tutta una nazione colpita da un dramma immane ed inaspettato. Immobile la bandiera dello sciatore, listata a lutto come le uniformi dei compagni di avventura di Norad presenti all’interno del BC Place. Nodar non c’è più, e loro con le lacrime agli occhi e una sciarpa nera al collo, seguono il loro portabandiera con la convinzione e la fierezza, ne siamo sicuri, di essere georgiani. Lacrime solcano il volto di qualche animo più sensibile sugli spalti, applausi scroscianti incoraggiano la delegazione che “sfila” nell’arena, non bastassero i problemi interni nel piccolo Paese dell’est Europeo, e i noti contrasti con la Russia, ora si aggiunge dolore che si accumula su già tanto dolore. Forza Georgia, il mondo intero ti è vicino, nel rispetto del tuo dramma e con un sorriso per aiutarti nel futuro.

    La macchina delle Olimpiadi quindi non si è fermata, la cerimonia è stata un grande show, ci sono voluti quattro anni di lavoro, otto gruppi composti dai rappresentanti di ogni etnia e culto religioso, simbolo della forte integrazione culturale e razziale del Paese Nordamericano, la missione di fornire un’identità attraverso le diversità. Su queste basi hanno lavorato David Atkins e Ignatius Jones, direttori artistici della cerimonia. Al centro del palcoscenico il nucleo concettuale della prima parte dell’evento: quattro enormi totem, gli elementi, a rappresentare i popoli nativi (Lil’Wat, Musqueam, Squamish e Tselil-Waututh); le braccia aperte al mondo come simbolo di integrazione fino al termine dello show musicale di Nelly Furtado e Bryan Adams, stelle ed “eroi” pop-rock nazionali (rigorosamente fatto in play-back).
    Poi un lungo omaggio alla storia del Canada per mezzo dei suoi simboli naturali (il ghiaccio, l’orso e la foglia d’acero), sociali-storico-culturali (gli aborigeni, l’era coloniale, la tolleranza e la libertà) e naturalmente sportivi (c’era anche Jacques Villenueve tra i sei che hanno portato la bandiera con i cinque cerchi e Donald Sutherland, famosissimo attore che ha scritto pagine importantissime ed indimenticabili della storia del cinema mondiale).
    Il via ai Giochi è stato dato da Michelle Jean, governatore della Columbia; tripode acceso da Wayne Gretzky, leggenda dell’hockey. Gli altri tedofori che hanno accompagnato il cammino della fiaccola sono tutti leggende sportive nazionali come Rick Hansen (atleta paralimpico notissimo da queste parti), poi Catriona LeMay Doan (pattinatrice), Steve Nash (cestista NBA per ben 2 volte MVP dell’intera Lega e che attualmente milita nei Phoenix Suns), Nancy Green (campionessa di sci alpino degli anni ’60). Il giuramento è stato letto dalla migliore giocatrice di hockey del mondo, Hayley Wickenheiser, sempre in compagnia di Wayne Gretzky.
    C’è stato anche un intoppo nell’accensione del tripode, ma tutto ciò non ha scalfito la spettacolarità dell’evento e della cerimonia, piena di coreografie spettacolari e giochi di luce che è stata seguita da 3 miliardi di telespettatori in tutto il mondo.

    L’Italia ha avuto in Giorgio Di Centa il portabandiera della delegazione azzurra, in un elegantissimo completo grigio, bianco e blu. Il fondista (2 ori ai Giochi di 4 ani fa) ha detto:

    È un’emozione indescrivibile, solo ora mi rendo conto di quanto sono orgoglioso di rappresentare questa Italia: ringrazio chi mi ha fatto questo regalo. Ho tenuto questa bandiera non pensando solo a me, ma a tutta la squadra e mi auguro che ora anche la gente che sta lontano ci sostenga. Entrando in questo stadio, con tutto il bianco a ricordare la neve, ho pensato a un mondo libero, e a questo le Olimpiadi devono far pensare“.

    A chiudere la sfilata delle 82 nazioni partecipanti è stato il Canada, e subito dopo, un minuto di silenzio per lo sfortunato atleta georgiano.

    Il fuoco brucerà fino al 28 di febbraio quando calerà il sipario su questa 21esima edizione dei Giochi Olimpici Invernali, che per la terza volta saranno ospitati dal Canada (in passato ci sono state Montreal ’76 e Calgary ’88). Giochi però sui quali è passata la fredda mano della morte e la sua nera ombra, colpendo in tutta la sua atrocità un ragazzo che sognava i Giochi e non li riuscirà a vivere.

  • NBA, All Star Game 2010: I rookie tornano al successo

    NBA, All Star Game 2010: I rookie tornano al successo

    Dopo ben 7 anni di digiuno i rookie tornano al successo sui sophomore.
    Era dal 2002 infatti (103-97 il finale in quella occasione) che i debuttanti non riuscivano ad avere la meglio sui ragazzi del secondo anno.
    E’ stata un pò una sorpresa la prestazione sfoderata ieri sera dai rookie, dati da molti per sfavoriti ma che con tanto impegno e sfruttando al massimo tutte le loro potenzialità ed il loro indubbio talento sono riusciti a portare a casa una partita che almeno nel secondo tempo non li ha visti mai soffrire dagli attacchi dei sophomore che hanno cercato in tutti i modi di recuperare lo svantaggio accumulato nel primo tempo, guidati da un immenso Russell Westbrook, play di Oklahoma City con un futuro più che luminoso davanti a sè, ma che si è dovuto arrendere anche lui nei confronti di Evans e soci.
    E il protagonista della serata, assieme a Westbrook, autore di ben 40 punti (è andato vicino al record di 46 punti di Kevin Durant, suo compagno di squadra ai Thunder, siglato lo scorso anno) è stato un altro giocatore di Oklahoma City, ovvero James Harden, con ben 22 punti che ha giocato però nella squadra dei rookie e che con le sue magie ha puntellato i tentativi di rimonta avversari.
    Anche se il vero trascinatore dei cosiddetti “primo anno” è stato il fenomeno dei Sacramento Kings Tyreke Evans, nominato alla fine MVP dell’incontro chiudendo con 26 punti e con giocate veramente decisive.

    Nel secondo tempo da notare anche la super prestazione di Dejuan Blair, che sotto canestro si è trovato a lottare con avversari molto più alti di lui e facilitati quindi nei rimbalzi e nei “taglia fuori” ma che non si è dato per vinto ed ha siglato una doppia doppia da 22 punti e 23 rimbalzi facendo fare bruttissime figure ai “lunghi” della squadra dei sophomore.
    Nota Negativa per Danilo Gallinari, peggiore in assoluto del match con 5 miseri punti, e mai in partita. Occasione sprecata per mettersi in mostra davanti al mondo intero, ma siamo sicuri che Danilo si farà perdonare stanotte durante la gara del tiro da 3 punti.
    Per la cronaca questo è il terzo successo dei rookie a fronte di 8 vittorie dei sophomore da quando, nel 2000, venne istituita questa speciale partita.

    Rookie – Sophomore 140-128

    Rookie:

    Westbrook 40 punti, 5 rimbalzi, 4 assist, 2 steal;
    Beasley 26 punti, 7 rimbalzi, 2 assist;
    Morrow 15 punti, 3 rimbalzi, 1 assist, 1 steal
    Love 12 punti, 6 rimbalzi
    Gasol 10 punti, 6 rimbalzi, 2 assist 2 stoppate
    Mayo 8 punti, 3 rimbalzi, 10 assist, 1 steal
    Lopez 6 punti, 7 rimbalzi, 2 steal, 1 stoppata
    Gordon 6 punti, 4 rimbalzi, 2 assist, 1 steal, 1 stoppata
    Gallinari 5 punti, 1 rimbalzo, 1 assist, 1 steal

    Sophomore:

    Evans 26 punti, 6 rimbalzi, 5 assist, 5 steal
    Harden 22 punti, 5 rimbalzi, 2 assist
    Blair 22 punti, 23 rimbalzi, 4 assist
    Jennings 22 punti, 6 rimbalzi, 8 assist, 4 steal
    Curry 14 punti, 1 rimbalzo, 2 assist
    Casspi 13 punti, 5 rimbalzi, 3 assist, 1 steal
    Flynn 9 punti, 1 rimbalzo, 7 assist, 1 stoppata
    Gibson 6 punti, 2 rimbalzi, 1 steal
    Jerebko 6 punti, 3 rimbalzi, 1 assist, 2 steal

    Guarda gli highlights dei rookie vs sophomore

  • NBA: All Star Game 2010: 3 Point Contest

    La gara del tiro da 3 punti è la competizione (assieme alla partita tra rookie e sophomore) che più ci interessa da vicino per la presenza di Danilo Gallinari. Ci saranno 6 specialisti che avranno a disposizione 25 tiri: Daequan Cook (Miami Heat), Paul Pierce (Boston Celtics), Chauncey Billups (Denver Nuggets), Danilo Gallinari (New York Knicks), Channing Frye (Phoenix Suns), Stephen Curry (Golden State Warriors). Cook è il campione in carica (e solo per questo è stato invitato poichè la sua percentuale al tiro è pessima, 30% quest’anno), e gli sfidanti promettono battaglia con Danilo in testa.
    Gallinari è il primo azzurro a prendere parte all’All Star Saturday. Il “Three Point Contest” si annuncia quindi decisamente interessante. Secondo gli addetti ai lavori il favorito, soprattutto per via della sua sontuosa tecnica al tiro, è proprio il Gallo ma Paul Pierce, Chaucey Billups, Channing Frye, Stephen Curry e il campione Cook, naturalmente non cederanno il passo così facilmente. Pierce e Billups si portano dietro qualche acciacco fisico e non sembrano motivatissimi infatti la NBA ha dovuto vincere le loro reticenze e perplessità a partecipare, Cook è in un momento di forma, come già detto, non brillantissimo (è tornato da poco per via di un brutto infortunio che lo ha tenuto fermo ai box a lungo), Curry e Frye rappresentano le variabili impazzite!
    Staremo a vedere, con occhio interessato, cosa combinerà il “Gallo”e soprattutto se saprà destreggiarsi al cospetto di tanti campioni.

    Di seguito le statistiche stagionali dei partecipanti nel tiro da 3

    Nome                                              tiri realizzati                 tiri tentati            percentuale

    Chauncey Billups, Denver                        88                               212                          .415
    Daequan Cook, Miami                                27                                 90                         .300
    Stephen Curry, Golden State                   78                               182                         .429
    Channing Frye, Phoenix                          119                               272                         .438
    Danilo Gallinari, New York                     126                               313                         .403
    Paul Pierce, Boston                                      77                               165                         .467

  • NBA: All Star Game 2010: Skills Challenge

    Lo Skill Challenge è una specialità per molti versi interessante.
    Innanzitutto avrà luogo sabato durante l’All Star week end 2010.
    Ma più propriamente in che cosa consiste? La spiegazione è molto semplice: i quattro partecipanti dovranno tirare a canestro, dribblare gli ostacoli mantenendo il possesso di palla, centrare dei cerchi con i loro passaggi e dovranno fare il tutto nel minor tempo possibile.
    Inutile dire che per riuscire a trionfare in questo gioco servono palleggio, velocità, sensibilità, precisione e, più in generale, trattamento della palla. Servono mani veloci, concentrazione e, naturalmente, talento.
    Cosa che ai 4 selezionati per l’evento non mancano per niente, abbiamo infatti: Derrick Rose (Chicago Bulls), Steve Nash (Phoenix Suns), Brandon Jennings (Milwaukee Bucks), Deron Williams (Utah Jazz).
    Rose è il campione uscente e dovrà sudare parecchio per respingere gli attacchi dei suoi sfidanti.
    Se qualcuno volesse imparare i cosiddetti fondamentali del basket basta guardare questa competizione e i 4 meravigliosi atleti scelti per disputarla.

  • NBA: All Star Game 2010: H-O-R-S-E

    In molti potranno chiedersi cosa sia l’H-O-R-S-E. E’ una speciale competizione (introdotta per la prima volta lo scorso anno) che verrà disputata sabato, sempre nell’All Star wek end 2010, le cui regole sono molto semplici: ci sono tre partecipanti, e la sfida è tutta incentrata sul tiro. Il giocatore che apre le danze effettua un tiro qualsiasi (esclusa la schiacciata), e ha 24 secondi per fare canestro con quel tipo di tiro da lui scelto.
    Se ci riesce, il giocatore che segue avrà anch’egli 24 secondi per realizzare lo stesso tipo di canestro. E così vale anche per il terzo. Chi sbaglia, invece, dovrà farsi carico di una lettera: il primo giocatore che fallisce per cinque volte in cinque diverse tipologie di tiro viene eliminato.
    Si passa poi ad una sfida uno-contro-uno tra i due finalisti, con le regole appena richiamate, dal quale uscirà il vincitore.
    Kevin Durant, nuova stella sempre più luminosa nel firmamento NBA si è aggiudicato l’edizione dello scorso All Star week end (unica finora disputata) e quest’anno difenderà il titolo dagli attacchi di Rajon Rondo e Omri Casspi.
    La gara potrebbe essere disputata all’aperto come successe l’anno scorso. Da non perdere lo strepitoso commento di 2 icone della NBA di qualche anno fa come Steve Smith e Chris Webber!

  • NBA, All Star Game 2010: Slam Dunk Contest

    Sabato è previsto lo Slam Dunk Contest, più comunemente conosciuto in Italia con il termine di gara delle schiacciate.
    Sono stati resi noti i nomi dei partecipanti: Nate Robinson (New York Knicks), Shannon Brown (Los Angeles Lakers), Gerald Wallace (Charlotte Bobcats), DeMar DeRozan (Toronto Raptors) ed Eric Gordon (Los Angeles Clippers).
    Quest’anno c’è una particolarità, una variante che vedrà 2 atleti cimentarsi in una specie di semifinale e che porterà il vincitore a sfidare il campione uscente Nate Robinson, e 2 sfidanti già riconosciuti che sono Gerald Wallace e Shannon Brown, nella finalissima. Come si avrà avuto modo di capire la semifinale vedrà impegnati uno contro l’altro Eric Gordon e DeMar DeRozan.
    Nate Robinson cercherà di conquistare il trono di miglior schiacciatore per la terza volta in carriera.
    Non mancherà lo spettacolo per una gara che da sempre tiene tutti gli Americani incollati al video visto l’alto tasso di meraviglie capaci di dipingere sul parquet questi grandissimi atleti. Ancora una volta sarà la creatività a decretare vincitori e vinti. Preparatevi allo spettacolo nello spettacolo!