Autore: slevin

  • Eurolega, Emporio Armani Milano perde in casa contro Caja Laboral

    Eurolega, Emporio Armani Milano perde in casa contro Caja Laboral

    Nella terza giornata di Eurolega arriva il primo stop nella competizione per l’Emporio Armani Milano che viene battuta a domicilio dai baschi del Caja Laboral Tau Vitoria con il punteggio finale di 95-85.

    Una sconfitta che fa male ai biancorossi, crollati alla distanza contro gli ospiti che in precedenza avevano perso entrambe le partite giocate ed ancora a quota 0 punti nel girone. Preoccupanti, più della sconfitta in sè, sono i clamorosi cali di concentrazione ed i frequenti black out in cui incappa Milano, resi ancora più evidenti da una formazione che non è debole ma che sicuramente per talento e profondità del roster è sicuramente inferiore al team italiano. E coach Sergio Scariolo dovrà trovare al più presto degli accorgimenti e delle soluzioni a queste pecche che potrebbero minare il cammino dei lombardi non solo in Europa ma anche nel nostro campionato.

    Milano non ha saputo neanche approfittare dell’infortunio occorso ad Andres Nocioni, uomo di punta dei baschi, uscito in barella per un brutto infortunio al collo nel corso della ripresa, più precisamente nel terzo quarto (portato immediatamente in ospedale, gli accertamenti per fortuna hanno escluso qualsiasi cosa di serio come eventuali fratture).

    Parte bene l’Emporio Armani che vola 7-2 in avvio anche grazie ai primi problemi fisici dello stesso Nocioni (botta al ginocchio che lo costringe in panchina), poi però arriva il primo black out e Vitoria piazza il parziale con cui si porta in vantaggio 15-10. Melli e Gentile conducono Milano al controsorpasso sul 19-18 con cui si chiude il primo quarto.

    Nocioni torna in campo ma a fare la differenza per gli ospiti è Nemanja Bjelica che buca il canestro biancorosso sia da sotto che da fuori area. La sua uscita provoca l’allungo dell’Emporio Armani che grazie a Cook arriva fino al 35-24 ma con il miglior realizzatore basco fuori, a prendersi le luci della ribalta è Nocioni che trasforma 4 possessi offensivi in 10 punti e guida i suoi compagni sul provvisorio -2 (42-40). Al riposo lungo si va sul 44-43 per i padroni di casa.

    Nella ripresa Hairston si infiamma e i biancorossi vanno sul 52-45, poi arriva l’infortunio di Nocioni che sembrerebbe tagliare le gambe al Tau Vitoria. Sembra però, perchè a prendersi il team basco sulle spalle è sempre Bjelica, autore di alcune giocate d’autore che guidano l’allungo sull’81-71 a 4 minuti dalla sirena finale. Il Caja Laboral fiuta l’impresa, non concede più nulla e chiude i conti con la tripla di San Emetrio per il 95-85 definitivo.

    Emporio Armani Milano | © ELIO CASTORIA/AFP/Getty Images

    Non bastano i 22 punti ed 11 rimbalzi di Bourousis ed i 19 di Hairston, gli spagnoli trionfano grazie ai 20 punti di un super Nemanja Bjelica, ai 18 di San Emeterio e ai 12 a testa di Nocioni e Lampe.

    Per quanto riguarda gli altri risultati di giornata vittoria del CSKA Mosca con i 17 punti di Sonny Weems (inutili per il Brose Baskets i 21 di Nachbar ed i 16 di Gipson), bene anche il Lietuvos (che fa fuori il Partizan Belgrado), il Barcellona (Besiktas KO), l’Asseco Prokom (che stende l’Alba Berlino) ed il Maccabi Tel Aviv che travolge in trasferta lo Chalon per 61-90 grazie ai 17 punti di Logan. Primo dispiacere per il Fenerbahce di Simone Pianigiani che in casa cede al Real Madrid 83-75 di un super Rudy Fernandez (21 punti), mentre sorprende l’ennesimo tonfo (in casa per giunta) dei campioni in carica dell’Olympiacos che si devono inchinare al grande secondo tempo dello Zalgiris Kaunas (che tiene i greci a soli 22 punti segnati nella ripresa) con i lituani che si impongono 61-79.

    RISULTATI EUROLEGA TERZA GIORNATA:

    Anadolu Efes vs Cedevita Zagreb venerdì ore 19:45
    Mapooro Cantù vs BC Khimki venerdì ore 20:15
    Union Olimpija Lubiana vs Panathinaikos venerdì ore 20:30
    Unicaja Malaga vs Montepaschi Siena venerdì ore 21:00
    CSKA Moscow vs Brose Baskets 76-67
    Lietuvos Rytas vs Partizan Belgrado mt:s 69-61
    Fenerbahce Ulker vs Real Madrid 75-83
    EA7 Emporio Armani vs Caja Laboral 85-95
    Elan Chalon vs Maccabi Electra Tel Aviv 61-90
    Barcelona Regal vs Besiktas JK 72-60
    Asseco Prokom vs Alba Berlin 77-66
    Olympiacos vs Zalgiris Kaunas 61-79

    LE CLASSIFICHE

    GROUP A
    Fenerbahce Ulker Istanbul 4
    Real Madrid 4
    Union Olimpija 2
    Panathinaikos Athens 2
    BC Khimki Moscow 2
    Mapooro Cantu 0

    GROUP B
    Maccabi Electra Tel Aviv 6
    Alba Berlin 4
    Unicaja Malaga 2
    Elan Chalon-Sur-Saone 2
    Asseco Prokom Gdynia 2
    Montepaschi Siena 0

    GROUP C
    Zalgiris Kaunas 6
    EA7 Emporio Armani Milano 4
    Anadolu Efes Istanbul 2
    Olympiacos Piraeus 2
    Caja Laboral Vitoria 2
    Cedevita Zagreb 0

    GROUP D
    CSKA Moscow 6
    FC Barcelona Regal 6
    Besiktas JK Istanbul 4
    Lietuvos Rytas Vilnius 2
    Partizan Belgrade 0
    Brose Baskets Bamberg 0

  • David Stern addio alla NBA nel 2014. Sarà Adam Silver il nuovo commissioner

    David Stern addio alla NBA nel 2014. Sarà Adam Silver il nuovo commissioner

    David Stern dice addio alla NBA di cui è l’attuale commissioner: dal febbraio 2014, data in cui si compiranno i 30 anni del suo mandato (entrò in carica nel lontano 1984), il ruolo chiave nella gestione della Lega sarà affidato al suo vice Adam Silver.

    Dopo mesi (circa un anno precisamente) in cui si erano rincorsi parecchi rumors su un’eventuale decisione del genere, il 70enne Stern ha deciso di fugare ogni dubbio circa il suo futuro ed ha dichiarato di aver fatto sapere ai 30 proprietari delle franchigie NBA la sua strategia di uscita dal mondo della pallacanestro professionistica americana.

    Il numero 1 attuale della Lega andrà in pensione nel febbraio 2014 (quindi resterà in carica ancora per circa 15 mesi) dopo ben 30 anni di attività, poi lascerà il comando al suo fido vice Adam Silver. Già nei difficili momenti dello scorso anno, con l’ingarbugliata situazione del lockout che ha bloccato il campionato fino a Natale 2011, Stern aveva anticipato il desiderio di farsi da parte ma poi puntualmente arrivavano le smentite di rito.

    Arrivato nella Lega nel 1966 come consulente legale, Stern è riuscito a scalare ben presto posizioni nelle gerarchie della Lega anche per la sua forte personalità e nel 1984 ha avuto il ruolo di commissioner.

    Personaggio molto controverso, da un lato è riuscito a portare l’NBA ai vertici dello sport mondiale rendendola ricca e dandole grandissima esposizione a livello internazionale. Dall’altro però pesano anche alcune decisioni che hanno fatto storcere il naso sia ai tifosi che ai maggiori analisti di questo sport e che hanno minato la sua reputazione e la sua integrità.

    David Stern | © Patrick McDermott/Getty Images

    La sua fortuna è stata quella di essersi trovato al posto giusto nel momento giusto visto che il suo inizio come commissioner è coinciso con il momento migliore della NBA in cui spopolavano talenti del calibro di Magic Johnson, Larry Bird ma soprattutto Michael Jordan. Con Stern al comando la Lega ha iniziato a guardare al di là dei confini nazionali, arrivando fino all’espansione in Canada (Toronto e Vancouver, successivamente però poi fatta fuori dallo stesso commissioner), i momenti bui sono stati invece i 4 lockout (l’ultimo lo scorso anno) e le varie vicende dei trasferimenti (o sparizioni addirittura) di franchigie più o meno storiche, con città e tifosi che hanno perso la propria squadra e che sono stati “costretti” a vederla poi giocare in altri luoghi degli Stati Uniti restando per lo più impotenti.

    Il ruolo di commissioner, come già detto, dal febbraio 2014 passerà ad Adam Silver che avrà davanti comunque un difficile compito: quello di tenere in alto il nome della NBA che Stern è stato così bravo a promuovere durante il suo mandato. Silver avrà anche una grossa opportunità, quella di dimostrare che la Lega non si piega ai piccoli o grandi giochi di potere (sensazione che sotto la guida di Stern si è sempre avuta) ma che ha a cuore la passione dei suoi tifosi che poi alla fine è la parte portante di tutto il movimento. Vedremo se Silver riuscirà ad essere il commissioner ideale, intanto ringraziamo anticipatamente Stern per tutto ciò che ha fatto per la NBA.

  • MLB playoff, San Francisco vince anche gara 2 delle World Series

    MLB playoff, San Francisco vince anche gara 2 delle World Series

    In gara 2 delle World Series dei playoff MLB 2012 i San Francisco Giants sfruttano ancora una volta al meglio il vantaggio del fattore campo e battono i rivali dei Detroit Tigers con il risultato di 2-0 portandosi così in vantaggio per 2-0 nella serie di Finale che assegna il titolo di campione del Mondo.

    Anche in questa seconda sfida c’è un protagonista: se in gara 1 era stato il “Panda” Sandoval a risolvere la contesa con 3 home run, in questo secondo match tutte le luci della ribalta vanno a Madison Bumgarner capace di non concedere neanche un punto ai Tigers nei 7 inning in cui è rimasto sul monte di lancio. Il suo bottino parla chiaro: 7 inning giocati, solo 2 valide concesse in 86 lanci e ben 8 strikeout. Una prestazione mostruosa che ha regalato ai californiani il punto del 2-0 nella serie contro Detroit. Giants ora in posizione di assoluti favoriti dato che per 41 volte su 52 chi si è trovato in vantaggio 2-0 è riuscito poi a vincere le World Series.

    Partita molto tattica, senza punti fino al settimo inning vista anche la buona prestazione del lanciatore partente dei Tigers, ovvero Doug Fister (colpito alla testa senza conseguenze nel secondo inning), capace di concedere solo 3 valide nei primi 6 inning. Il punteggio si sblocca nella settima ripresa: un singolo di Pence convince il manager di Detroit Jim Leyland a dare la palla sul monte di lancio a Drew Smyly, che carica le basi senza eliminati. Così, nonostante la battuta in doppio gioco di Crawford, Pence riesce ad arrivare a casa base per l’1-0. San Francisco colpisce ancora nell’ottavo inning, con Octavio Dotel sul monte di lancio, quando il sacrificio di Pence fa arrivare a casa base Pagan. A chiudere la contesa ci hanno pensato poi, sul monte di lancio, Casilla e il closer Sergio Romo, che si è guadagnato la salvezza. 2-0 Giants e tutti a casa.

    Madison Bumgarner, San Francisco Giants | © Christian Petersen/Getty Images

    La sfida ora si sposta in Michigan con gara 3 in programma nella notte tra sabato e domenica, dalle ore 2 italiane. Leyland, coach dei Tigers, spedirà sul monte di lancio Anibal Sanchez, reduce da 7 inning senza punti concessi con 7 strikeout in gara 2 della American League Championship Series contro i New York Yankees. Di fronte però avrà quello che è probabilmente il lanciatore più in forma della rotazione di San Francisco, Ryan Vogelsong, che viaggia con una pgl di 1.42 nella post season e che è reduce dai 7 inning con 9 strikeout (suo massimo di sempre), con cui ha mantenuto in vita i Giants nella serie contro Saint Louis in gara 6 della National League Championship Series. Detroit deve cambiare atteggiamento alla svelta e provare a dare una svolta a queste World Series che al momento la vedono soccombere nettamente al cospetto di San Francisco. Un altra sconfitta vorrebbe dire abbandonare qualsiasi speranza di titolo ed i Tigers sono ormai spalle al muro, i californiani invece possono gestire al meglio le energie visto il margine con cui conducono la sfida, ma guai a rilassarsi e a dare per morti gli avversari che hanno tutte le capacità per riaprire i giochi.

    RISULTATI:

    San Francisco Giants-Detroit Tigers 8-3
    San Francisco Giants-Detroit Tigers 2-0
    Detroit Tigers-San Francisco Giants
    Detroit Tigers-San Francisco Giants
    Detroit Tigers-San Francisco Giants
    San Francisco Giants-Detroit Tigers
    San Francisco Giants-Detroit Tigers

    PLAYOFF MLB, WORLD SERIES:

    San Francisco Giants (3 National League)-Detroit Tigers (3 American League) serie 2-0 Giants

    IL PROGRAMMA DELLE WORLD SERIES:

    GARA 1 (in programma a San Francisco) – nella notte tra mercoledì 24 e giovedì 25 ottobre alle ore 1.30
    GARA 2 (in programma a San Francisco) – nella notte tra giovedì 25 e venerdì 26 ottobre alle ore 2.00
    GARA 3 (in programma a Detroit) – nella notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre alle ore 1.30
    GARA 4 (in programma a Detroit) – nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 ottobre alle ore 1.00
    Eventuale GARA 5 (in programma a Detroit) – nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 ottobre alle ore 1.00
    Eventuale GARA 6 (in programma a San Francisco) – nella notte tra mercoledì 31 ottobre e giovedì 1 novembre alle ore 00.30
    Eventuale GARA 7 (in programma a San Francisco) – nella notte tra giovedì 1 e venerdì 2 novembre alle ore 00.30

  • NFL, i Bucs travolgono i Vikings a domicilio grazie a super Martin

    NFL, i Bucs travolgono i Vikings a domicilio grazie a super Martin

    Nell’anticipo dell’ottava giornata della regular season NFL i Tampa Bay Buccaneers sbancano con autorità il campo dei Minnesota Vikings con il risultato di 36-17 e interrompono la loro striscia perdente in trasferta proseguendo inoltre nel migliore dei modi il processo di crescita sotto la guida del neo coach Greg Schiano.

    Una partita che ha visto i Bucs comandare nel punteggio dall’inizio alla fine mentre Minnesota non ha saputo venire a capo della situazione con gli ospiti che hanno dominato sia in attacco che in difesa, punendo sistematicamente inoltre ogni singolo errore degli avversari, su un campo molto difficile dove qualche settimana fa erano caduti anche i fortissimi San Francisco 49ers.

    Tra primo ed inizio secondo quarto Tampa Bay imprime un grande ritmo al match e si porta in vantaggio per 13-0 grazie al field goal in apertura del kicker Connor Barth, grazie al touchdown del fullback Erik Lorig e poi ancora con un altro calcio piazzato di Barth dalle 40 yard.

    I Vikings provano la reazione e riescono a dimezzare lo svantaggio con il touchdown di Percy Harvin che beffa il cornerback Wright in end zone per il provvisorio 13-7. I Buccaneers però non si scompongono e colpiscono qualche minuto più tardi recuperando un fumble (ovale perso da Peterson) e piazzando un altro touchdown con una splendida ricezione di Mike Williams per il 20-7. I padroni di casa hanno solo il tempo di accorciare ancora il divario con il field goal del kicker Walsh e il primo tempo va in archivio sul 20-10.

    Nel secondo tempo ci si aspetterebbe la reazione dei gialloviola ma sono ancora gli ospiti a dettare legge: il runningback Martin (autore di oltre 100 yard su corsa già nella prima frazione) dimostra le sue grandi capacità pur essendo un rookie e va a ricevere un passaggio di Freeman seminando uno ad uno gli avversari ed entrando in end zone per il 27-10. La reazione dei Vikings è nulla e quindi Barth piazza un altro fiel goal che porta a 30 i punti degli ospiti. Pungolato nell’orgoglio dalla grande prova del diretto avversario Martin, anche Adrian Peterson si mette in mostra con una marcatura da ben 64 yard che permette alla squadra di Minneapolis di portarsi sul 30-17.

    Doug Martin, Tampa Bay Buccaneers | © Adam Bettcher/Getty Images

    Jared Allen, defensive end dei Vikings, prova a dare la carica al pubblico sugli spalti, ma gli ospiti non tremano e chiudono la contesa ancora con super Martin che firma i punti del 36-17 (Freeman fallisce la conversione da 2 punti addizionali). Poi la difesa dei Bucs non concede più nulla e il match si conclude tra la delusione dei tifosi di Minnesota che avrebbero voluto un esito ben diverso.

    I padroni di casa perdono una grande occasione di mettere pressione ai Bears in testa alla Division, gara non all’altezza per Ponder, mai veramente efficace, sottotono anche la difesa, incapace di fermare l’attacco ospite. Per Tampa Bay notizie molto positive, bene tutti sia in attacco, con Freeman che lancia per 262 yard e 3 touchdown, Williams splendido in ricezione con alcune prese da highlights ed un touchdown mentre Martin devasta la difesa gialloviola sia sulle corse (135 yard ed una marcatura) che in ricezione (79 yard ed un touchdown) per un totale di 214 yard totali di guadagno, che in difesa dove la squadra della Florida mette a segno 3 sack, un intercetto e recupera 2 fumbles con il veterano Barber di gran lunga il migliore del reparto.

    RISULTATI NFL OTTAVA GIORNATA 

    Minnesota Vikings-Tampa Bay Buccaneers 17-36
    New York Jets-Miami Dolphins domenica ore 19
    Cleveland Browns-San Diego Chargers domenica ore 19
    Tennessee Titans-Indianapolis Colts domenica ore 19
    Saint Louis Rams-New England Patriots domenica ore 19
    Green Bay Packers-Jacksonville Jaguars domenica ore 19
    Philadelphia Eagles-Atlanta Falcons domenica ore 19
    Pittsburgh Steelers-Washington Redskins domenica ore 19
    Detroit Lions-Seattle Seahawks domenica ore 19
    Chicago Bears-Carolina Panthers domenica ore 19
    Kansas City Chiefs-Oakland Raiders domenica ore 22
    Dallas Cowboys-New York Giants domenica ore 22.25
    Denver Broncos-New Orleans Saints domenica ore 2.20
    Arizona Cardinals-San Francisco 49ers Monday Night lunedì ore 2.30

    Turno di riposo per: Baltimore Ravens, Buffalo Bills, Cincinnati Bengals, Houston Texans

    LE CLASSIFICHE (i numeri accanto alle squadre indicano prima le vittorie ottenute e poi le sconfitte subite in stagione):

    AFC East Division
    New England Patriots 4-3
    Miami Dolphins 3-3
    Buffalo Bills 3-4
    New York Jets 3-4

    AFC North Division
    Baltimore Ravens 5-2
    Pittsburgh Steelers 3-3
    Cincinnati Bengals 3-4
    Cleveland Browns 1-6

    AFC South Division
    Houston Texans 6-1
    Indianapolis Colts 3-3
    Tennessee Titans 3-4
    Jacksonville Jaguars 1-5

    AFC West Division
    San Diego Chargers 3-3
    Denver Broncos 3-3
    Oakland Raiders 2-4
    Kansas City Chiefs 1-5

    NFC East Division
    New York Giants 5-2
    Philadelphia Eagles 3-3
    Dallas Cowboys 3-3
    Washington Redskins 3-4

    NFC North Division
    Chicago Bears 5-1
    Minnesota Vikings 5-3
    Green Bay Packers 4-3
    Detroit Lions 2-4

    NFC South Division
    Atlanta Falcons 6-0
    Tampa Bay Buccaneers 3-4
    New Orleans Saints 2-4
    Carolina Panthers 1-5

    NFC West Division
    San Francisco 49ers 5-2
    Arizona Cardinals 4-3
    Seattle Seahawks 4-3
    Saint Louis Rams 3-4

  • MLB playoff, ai San Francisco Giants gara 1 delle World Series

    MLB playoff, ai San Francisco Giants gara 1 delle World Series

    In gara 1 delle World Series dei playoff MLB 2012 i San Francisco Giants sfruttano al meglio il vantaggio del fattore campo e battono nettamente i rivali dei Detroit Tigers con il risultato di 8-3 portandosi così in vantaggio per 1-0 nella serie di Finale che assegna il titolo di campione del Mondo.

    Il successo californiano ha un nome ed un cognome, ovvero Pablo Sandoval: è lui il grande protagonista del match autore di una prova davvero straordinaria chiusa con ben 3 home run messi a referto e diventa così il quarto giocatore della storia MLB a riuscire nell’impresa in una partita di World Series (raggiungendo la leggenda Babe Ruth, Reggie Jackson e Albert Pujols nell’Olimpo della Lega).

    L’impresa di Sandoval è ancora più evidente se si pensa che 2 dei 3 home run arrivano quando sul monte di lancio per i Tigers c’è Justin Verlander, in assoluto il migliore dei lanciatori della Lega, che al cospetto del “Panda” Sandoval dura appena 4 inning.

    San Francisco, che aveva sempre perso i debutti casalinghi in questa postseason 2012, conquista così il primo atto della “Fall Classic” cosa di una certa importanza dato che chi lo ha vinto, nei 107 precedenti, ha sollevato poi il trofeo 66 volte.

    Il match decolla subito e già nel primo inning Sandoval ottiene il primo home run. Scutaro nella terza ripresa manda a casa base Pagan, poi viene spedito a sua volta a punto dal secondo home run del venezuelano. Un singolo di Zito da modo a Belt di fare il 5-0 Giants nel quarto inning mettendo fine alla partita di Verlander sul monte di lancio. Sandoval completa il suo capolavoro con un altro fuoricampo nella quinta ripresa contro Albuquerque. Un singolo di Cabrera che manda a casa base Jackson nel sesto inning mette il primo punto di Detroit sul tabellone e chiude l’avventura di Zito che viene rilevato da Lincecum con giocatori dei Tigers in prima e seconda base ma il lanciatore dei Giants si toglie benissimo dai guai con una serie di strikeout. Nel settimo inning, con Valverde sul monte di lancio, Scutaro manda ancora a casa base Pagan e poi firma personalmente l’8-1 Giants sulla valida di Posey. Detroit rende meno amaro il punteggio con i punti del definitivo 8-3 nell’ultima ripresa, quando con Kostas sul monte di lancio Peralta infila il suo terzo home run nella postseason 2012 spedendo a casa base anche Young. San Francisco così ottiene la vittoria ma già stanotte alle 2 ora italiana è in programma la seconda sfida che promette scintille.

    Pablo Sandoval, San Francisco Giants | © Doug Pensinger/Getty Images

    Oltre a Sandoval in evidenza per i padroni di casa Barry Zito (che ha concesso solo un punto e 6 valide in quasi 6 inning, aggiungendo anche un punto battuto a casa nella quarta ripresa). Tim Lincecum lo ha rilevato sul monte di lancio infilando ben 5 strikeout contro 7 battitori dei Tigers. E Marco Scutaro, M.V.P. della Championship Series National League contro Saint Louis, ha scritto a referto altri 2 punti battuti a casa allungando a 11 la sua striscia di gare consecutive con almeno una valida.

    Tigers invece traditi da Verlander che prima di questa gara viaggiava con 0.74 di punti guadagnati sul lanciatore, appena 2 punti concessi e 25 strikeout nei 25 inning di lancio nella postseason 2012 dove aveva ottenuto 3 vittorie su 3. Ancora una volta il miglior uomo di Detroit ha pagato l’impatto con le World Series dopo un lungo riposo (cosa già successa nel 2006) e dopo il quarto inning è stato rilevato. Il 29enne dei Tigers, che contro Sandoval non aveva ben figurato neanche all’All Star Game, chiude gara 1 con 5 punti subìti e 6 valide concesse.

    RISULTATI:

    San Francisco Giants-Detroit Tigers 8-3
    San Francisco Giants-Detroit Tigers
    Detroit Tigers-San Francisco Giants
    Detroit Tigers-San Francisco Giants
    Detroit Tigers-San Francisco Giants
    San Francisco Giants-Detroit Tigers
    San Francisco Giants-Detroit Tigers

    PLAYOFF MLB, WORLD SERIES:

    San Francisco Giants (3 National League)-Detroit Tigers (3 American League) serie 1-0 Giants

    IL PROGRAMMA DELLE WORLD SERIES:

    GARA 1 (in programma a San Francisco) – nella notte tra mercoledì 24 e giovedì 25 ottobre alle ore 1.30
    GARA 2 (in programma a San Francisco) – nella notte tra giovedì 25 e venerdì 26 ottobre alle ore 2.00
    GARA 3 (in programma a Detroit) – nella notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre alle ore 1.30
    GARA 4 (in programma a Detroit) – nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 ottobre alle ore 1.00
    Eventuale GARA 5 (in programma a Detroit) – nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 ottobre alle ore 1.00
    Eventuale GARA 6 (in programma a San Francisco) – nella notte tra mercoledì 31 ottobre e giovedì 1 novembre alle ore 00.30
    Eventuale GARA 7 (in programma a San Francisco) – nella notte tra giovedì 1 e venerdì 2 novembre alle ore 00.30

  • NBA Western Conference, Thunder e Lakers davanti a tutti

    NBA Western Conference, Thunder e Lakers davanti a tutti

    Dopo aver esaminato la Eastern Conference, passiamo in rassegna i team della Western Conference che da molti anni ormai si rivela molto più competitiva ed equilibrata rispetto a quella delle squadre poste ad Est della NBA. Questa l’analisi delle Division e delle franchigie che si apprestano a giocare nel campionato 2012/2013.

    SOUTHWEST DIVISION

    Dallas Mavericks: Gli ex campioni NBA si apprestano a disputare una stagione completamente (o quasi) rinnovati. Squadra più giovane ed inserimenti mirati come Darren Collison in regia, Kaman al centro dell’area, Elton Brand lungo di lusso dalla panchina e O.J. Mayo nel ruolo di guardia sperando che possa esplodere. L’avvio non sarà facile visto che i Mavs dovranno fare a meno per un pò di tempo del leader tedesco Nowitzki per alcuni problemi al ginocchio. Tuttavia Dallas può essere tranquillamente annoverata tra le squadre che parteciperanno ai playoff.

    Houston Rockets: Chi farà più fatica a conquistare un posto per la post season è Houston che al momento pare meno attrezzata per raggiungere questo obiettivo. Le fortune dei Rockets passeranno dalle mani di Jeremy Lin, fantastico nella scorsa annata ai Knicks fino a quando non si è infortunato. Ma il resto del team è troppo giovane ed inesperto per poter puntare in alto. Forse sarebbe meglio perdere qualche partita in più e puntare ai primi posti della Draft Lottery per poter continuare il processo di costruzione.

    Memphis Grizzlies: Squadra come al solito molto interessante e completa, che però potrebbe pagare la cessione di Mayo che dalla panchina portava sempre il suo discreto contributo (un pò come Harden ai Thunder). Memphis ha un grande settore lunghi e un back court completo e con la giusta dose di fortuna nessun traguardo pare vietato preventivamente. Rudy Gay è chiamato alla stagione della sua definitiva consacrazione.

    New Orleans Hornets: Gli Hornets sono in piena ricostruzione e tutto pare andare a gonfie vele visto che in un Draft ricco di talenti come quello del 2012 il team della Louisiana ha scelto davvero bene: Anthony Davis (il giocatore più simile a Dwight Howard) come prima scelta assoluta, a completare l’opera è arrivato Austin Rivers, figlio di Doc (coach di Boston) che ha già fatto intravedere lampi del suo talento. Anche il resto della squadra non è male e già in questo primo anno di rilancio si potranno avere buoni risultati. Ovviamente i playoff appaiono lontani ma gli Hornets, mattone dopo mattone, cercheranno di rientrare nei piani alti del basket NBA.

    San Antonio Spurs: Ultima grande occasione per i texani che proveranno ancora una volta l’assalto al titolo. Le potenzialità per vincere ci sono tutte ma vista l’alta età media dei giocatori chiave ci sarà bisogno del contributo di tutti per dare modo a Ginobili, Duncan e Parker di poter riposare ed essere più freschi al momento della post season. La squadra è molto competitiva e possiede una panchina profonda e lunga, vedremo molto presto cosa riusciranno a fare i neroargento.

    PACIFIC DIVISION

    Golden State Warriors: Team molto interessante questi Warriors, il quintetto titolare è di gran livello con Curry in regia, Thompson guardia tiratrice (atteso a progressi notevoli), il rookie Barnes come ala piccola (che se trova la mano dalla distanza diventa inarrestabile) e la coppia di lunghi David Lee-Andrew Bogut che potenzialmente appare devastante. Non c’è molto talento in panchina (a parte 2/3 cambi) e per questo Golden State probabilmente non potrà ambire ai playoff. Ma il futuro sorride a questa squadra dopo qualche anno al di sotto delle previsioni.

    Los Angeles Clippers: La squadra meno blasonata di Los Angeles dovrà provare ad alzare l’asticella degli obiettivi. Lo scorso anno fu semifinale di Conference ad Ovest con conseguente sconfitta pesante contro gli Spurs. Ora Chris Paul, Blake Griffin e compagni dovranno cercare di ottenere un risultato migliore ma non sarà facile nell’agguerrita Western Conference. Il talento c’è per poter puntare in alto, esperienza e gioventù si fondono in un bel mix ma servirà anche avere i nervi saldi nei momenti di difficoltà. Solo così si potrà arrivare in alto.

    Los Angeles Lakers: I gialloviola dopo la grande campagna acquisti del mercato estivo sono la più seria candidata della Western Conference (assieme ai Thunder ovviamente) alla Finale NBA: sono arrivati in rapida sequenza uno dei migliori playmaker del momento e della storia NBA come Steve Nash, un grande ricambio in panchina come Jamison ed il centro più forte della lega, ovvero Dwight Howard. Questi giocatori vanno a rinforzare un gruppo che già può contare sul fenomeno indiscusso Kobe Bryant, su Pau Gasol (una delle ali grandi più forti della NBA) e su World Peace (alias Ron Artest) rendendo il roster dei Lakers uno dei miglior e più competitivi. Non sarà facile battere Oklahoma City nel testa a testa che si svilupperà nella stagione ma Los Angeles ha dato un segnale forte alla NBA, chi vorrà vincere dovrà fare i conti (necessariamente) con questi Lakers che puntano decisamente al titolo dopo un paio di stagioni non all’altezza del loro blasone.

    Phoenix Suns: Restyling in casa Suns con i viola-arancio che si presentano ai nastri di partenza come una delle possibili sorprese della stagione. La squadra non ha delle vere e proprie “Stelle” considerando l’addio di Nash, ma un gruppo solido e valido in ogni reparto che potrà dare molto fastidio a tutti. L’obiettivo è quello di arrivare ai playoff, cosa non così sicura ma neanche impossibile. Beasley dovrà far vedere il suo vero potenziale, finora molto nascosto. Attenzione al rookie Marshall, playmaker che potrà diventare uno dei migliori della Lega.

    Sacramento Kings: La mina vagante della Western Conference. Finalmente, dopo una decina di anni di Draft Lottery, a Sacramento ci sono le basi per far bene.  La squadra è molto interessante ma soprattutto giovane e futuribile. A dare man forte sotto canestro ad un potenziale fenomeno come Cousins è arrivato Thomas Robinson dal Draft. In cabina di regia gran colpo con l’acquisto di Aaron Brooks che assieme ad Evans e Thornton promette scintille. Fredette dovrà elevare il suo rendimento, per completare questa squadra e renderla perfetta per l’approdo ai playoff serve un’ala piccola di livello, capace di segnare e difendere al tempo stesso. Ma a Sacramento possono guardare con fiducia al futuro, anche se il rischio di perdere la franchigia incombe sempre, dato che i Maloof (i proprietari dei Kings) non vogliono sborsare molti soldi per i rinnovi dei giocatori e per la costruzione della nuova Arena e da Seattle premono forte per acquistare una squadra talentuosa ed in rampa di lancio per ricreare i tanto rimpianti SuperSonics.

    Nba | foto tratta dal web

    NORTHWEST DIVISION

    Denver Nuggets: Il team di Danilo Gallinari punta deciso ai traguardi più alti ed in effetti nulla pare precluso a priori. Il “Gallo” ha attorno a sè compagni di alto livello come il play Ty Lawson, l’ala grande Faried (la vera sorpresa della scorsa stagione), il centro McGee (dal potenziale enorme ma dalla testa deficitaria), in più dai Sixers è arrivato un top player come Andre Iguodala (sacrificando un onesto comprimario come Afflalo ora ad Orlando). Chiaro dunque che le potenzialità dei Nuggets appaiono illimitate, considerando anche la panchina lunga, da sempre punto di forza della franchigia del Colorado. Per Denver sarebbe possibile anche l’approdo alla Finale di Conference se tutto procederà nel verso giusto.

    Minnesota Timberwolves: Reduci da una buona stagione nello scorso torneo, i Timberwolves sono chiamati a migliorarsi ed a centrare (dopo molti anni) la post season. L’obiettivo non pare poi così irraggiungibile anche se a Minneapolis la partenza sarà ad handicap visto l’infortunio alla mano di Kevin Love (che salterà sicuramente il primo mese di regular season) e la degenza di Rubio (che sta recuperando dall’infortunio al ginocchio che lo ha messo KO nello scorso campionato con i Timberwolves in lotta per un posto playoff). I loro recuperi saranno fondamentali per le fortune di Minnesota che in Estate ha completato il roster con le acquisizioni di Kirilenko e Brandon Roy, tornato nel grande basket dopo aver annunciato solo 12 mesi fa il suo ritiro dalla scena a soli 27 anni.

    Oklahoma City Thunder: Assieme ai Lakers la grande favorita dell’Ovest. Squadra giovanissima ma già vincente, assetto collaudato, talento a bizzeffe, a questi Thunder non manca proprio nulla per aggiudicarsi il titolo di campioni NBA. E’ cambiato poco rispetto all’ultima (quasi) trionfale annata (vista la sconfitta in Finale contro i Miami Heat di LeBron James), è arrivato Perry Jones III dal Draft, giocatore molto simile a Jeff Green, l’unico pezzo importante perso per strada del progetto vincente partito da Seattle nel 2007. Il gruppo è rimasto intatto e si sente unito e pronto a togliersi finalmente grandi soddisfazioni. Con un asso come Kevin Durant, al momento il secondo giocatore più forte della lega dopo James, nulla è precluso. Ibaka ha rinnovato il contratto ed a centro area dispenserà ancora una volta le sue stoppate, l’incognita è Harden che invece ha il contratto in scadenza e per esigenze di salary cap potrebbe essere piazzato a qualche altra squadra anche in corso di campionato per non perderlo a zero a luglio. Ma per il resto la corazzata Thunder è pronta a (ri)scrivere la storia.

    Portland Trail Blazers: Portland è in una fase delicata, di ricostruzione, e per questo non ci si potrà aspettare molto dai giovani Blazers. Tutto ciò che arriverà in questo campionato sarà solo un guadagno, in attesa di vedere una squadra vincente nell’immediato futuro. Attenzione al rookie Damian Lillard, un playmaker moderno dalle capacità illimitate.

    Utah Jazz: I progressi dei Jazz sono evidenti, la forza della squadra è indubbiamente il settore lunghi, con Jefferson, Millsap, Kanter e Favors che rappresentano quasi il meglio che si può trovare sotto canestro. Meno completo il back court. Ma le fortune della squadra dello Utah dovranno essere costruite nelle gare in trasferta, da sempre punto debole di questa franchigia, vista invece la difficoltà degli altri team a giocare a Salt Lake City, parquet quasi inespugnabile. Lotteranno per aggiudicarsi l’ultimo posto playoff.

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  • MLB playoff, World Series al via. Sfida tra Tigers e Giants

    MLB playoff, World Series al via. Sfida tra Tigers e Giants

    Da stanotte, mercoledì 25 ottobre, prenderanno il via le World Series dei playoff MLB 2012. Quest’anno la Finale del massimo campionato di baseball americano vedrà di fronte 2 squadre di grande valore come i San Francisco Giants (già campioni nella stagione 2010) ed i Detroit Tigers che tornano all’appuntamento più importante dopo 6 anni (ultima volta nel 2006, sconfitti per 4-1 dai Saint Louis Cardinals).

    Entrambe le squadre hanno concluso la stagione regolare al terzo posto nelle rispettive “Leghe”, i Giants nella National League, i Tigers nell’American League. La serie sarà al meglio delle 7 partite e dato che la National League ha trionfato nell’All Star Game per San Francisco ci sarà anche il vantaggio del fattore campo con 4 sfide su 7 da giocare sul diamante di casa.

    Spettacolo garantito per queste World Series:  i Giants hanno il parco lanciatori migliore della MLB, Detroit da parte sua dispone del miglior attacco. Gli occhi saranno puntati da una parte su Justin Verlander (lanciatore), Miguel Cabrera (che ha ottenuto una storica Triple Crown in stagione regolare) e Prince Fielder, assi di Detroit. Mentre dall’altra parte gruppo solido tra i quali spiccano i lanciatori Zito, Vogelsong e Cain, autentici mattatori della post season californiana.

    Miguel Cabrera (Detroit Tigers), autore di una storica Triple Crown | © Ed Zurga/Getty Images

    I Giants potrebbero vincere il secondo titolo in 3 anni: nel 2010 il primo successo da quando si trasferirono da New York a San Francisco nel 1958. Detroit, invece non vince dal 1984 e non gioca le World Series dal 2006.

    Situazioni differenti tra le 2 squadre: i Giants sono reduci da una lunga serie contro Saint Louis, non ci sono stati giorni di riposo ma proprio per questo i giocatori sono “caldi”. Diverso il discorso per i Tigers, reduci dallo sweep rifilato agli Yankees, un 4-0 che ha concesso una settimana di assoluto riposo, il che vuol dire giocatori più freschi ma forse anche meno pronti a rientrare nel ritmo partita.

    Sarà grande battaglia dunque, sperando che le premesse vengano rispettate e che queste 2 squadre ci possano far vivere una serie Finale da sogno.

    RISULTATI:

    San Francisco Giants-Detroit Tigers
    San Francisco Giants-Detroit Tigers
    Detroit Tigers-San Francisco Giants
    Detroit Tigers-San Francisco Giants
    Detroit Tigers-San Francisco Giants
    San Francisco Giants-Detroit Tigers
    San Francisco Giants-Detroit Tigers

    PLAYOFF MLB, WORLD SERIES:

    San Francisco Giants (3 National League)-Detroit Tigers (3 American League)

    IL PROGRAMMA DELLE WORLD SERIES:

    GARA 1 (in programma a San Francisco) – nella notte tra mercoledì 24 e giovedì 25 ottobre alle ore 1.30
    GARA 2 (in programma a San Francisco) – nella notte tra giovedì 25 e venerdì 26 ottobre alle ore 2.00
    GARA 3 (in programma a Detroit) – nella notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre alle ore 1.30
    GARA 4 (in programma a Detroit) – nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 ottobre alle ore 1.00
    Eventuale GARA 5 (in programma a Detroit) – nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 ottobre alle ore 1.00
    Eventuale GARA 6 (in programma a San Francisco) – nella notte tra mercoledì 31 ottobre e giovedì 1 novembre alle ore 00.30
    Eventuale GARA 7 (in programma a San Francisco) – nella notte tra giovedì 1 e venerdì 2 novembre alle ore 00.30

  • NBA Eastern Conference, Miami in pole per il titolo

    NBA Eastern Conference, Miami in pole per il titolo

    Tra circa una settimana prenderà il via la stagione NBA 2012. Questa è una breve analisi del nuovo campionato che si preannuncia molto combattuto e come al solito molto emozionante. Iniziamo il nostro viaggio NBA partendo dalla Eastern Conference.

    ATLANTIC DIVISION

    Boston Celtics: Sarà una stagione dal doppio obiettivo per Boston, ovvero tentare l’ultimo assalto al titolo (ipotesi comunque difficile) ed al tempo stesso far crescere i giovani acquisiti tra Draft e mercato nelle ultime 2 annate, che saranno la colonna portante dei Celtics del futuro. In particolare occhi puntati su Jeff Green (che ritorna in campo dopo un anno di stop per problemi cardiaci) e Jared Sullinger che guideranno la truppa biancoverde nel prossimo decennio assieme al fenomenale playmaker Rajon Rondo. Importante sarà l’esperienza che porteranno Garnett e Pierce ma la perdita di Ray Allen, volato ai rivali degli Heat, è pesante nonostante l’acquisizione di un altro cecchino dal perimetro come Jason Terry.

    Brooklyn Nets: L’obiettivo per la prima stagione a Brooklyn è di migliorare il rendimento dello scorso anno e magari entrare nel novero delle 8 squadre che prenderanno parte ai playoff. Sfumato il sogno estivo Dwight Howard (che avrebbe reso i Nets una corazzata) le armi principali saranno Deron Williams e Joe Johnson (preso dagli Hawks), ma per puntare in alto il centro Brook Lopez sarà chiamato ad elevare e di molto il suo rendimento. Le speranze a Brooklyn passano dai suoi miglioramenti.

    New York Knicks: New York ha puntato decisamente sull’esperienza, molti veterani hanno deciso di accasarsi ai Knicks e proprio per questo ora New York ha uno dei roster più “anziani” della storia NBA. Gli acquisti di Camby, Thomas e Wallace rendono i Knicks una delle migliori squadre sotto canestro (si aggiungono a Stoudemire e Chandler), Carmelo Anthony dovrà trascinare i suoi compagni ai traguardi più alti e dimostrare di essere allo stesso livello delle “Stelle” LeBron James e Kevin Durant. Potrebbe pesare la perdita di Jeremy Lin, eroe della scorsa stagione, lasciato partire verso Houston. Al suo posto in cabina di regia il cavallo di ritorno Felton.

    Philadelphia 76ers: Perso Andre Iguodala (andato a Denver) è arrivato Andrew Bynum il che rende i Sixers una delle migliori squadre sotto canestro (al suo fianco giocherà Spencer Hawes capace di punire anche dalla distanza). L’assenza dell’ex capitano “A.I.”sarà mitigata da Evan Turner, decisamente in rampa di lancio. Holiday pronto a diventare uno dei migliori playmaker della lega. Con un pò di fortuna Philadelphia potrebbe togliersi tante soddisfazioni quest’anno.

    Toronto Raptors: Prosegue la ricostruzione graduale in Canada, Bargnani e compagni in questo torneo devono necessariamente migliorare il record dell’anno scorso. Le basi ci sono tutte, ma sembra improbabile un loro approdo alla post season, a meno che il nostro “Mago” non diventi un giocatore dominante su entrambi i lati del campo, in quel caso non sono escluse sorprese.

    CENTRAL DIVISION

    Chicago Bulls: Il punto focale della nuova stagione dei Bulls sarà il recupero di Derrick Rose, reduce da un grave infortunio al ginocchio negli scorsi playoff. Con il playmaker in piena forma Chicago sarà decisamente una delle più serie candidate al titolo, le fortune del team dell’Illinois passano dalle sue mani e dalle sue giocate. Sarà interessante vedere anche l’inserimento del nostro Marco Belinelli (dopo lungo corteggiamento finalmente approdato nella squadra che fu del grande Michael Jordan) nel sistema offensivo dei “Tori”. A meno di clamorosi crolli i Bulls non dovrebbero scendere dai primi 4 posti nella Eastern Conference.

    Cleveland Cavaliers: “errare umanum est, perseverare autem diabolicum” è un brocardo latino che evidentemente non conoscono in Ohio. Dopo aver sprecato la quarta scelta assoluta nello scorso Draft per un giocatore assolutamente normale come Tristan Thompson (dopo aver selezionato al numero 1 il fenomeno Irving) ecco che i Cavs ci sono ricascati. La quarta scelta del 2012 ha portato a Cleveland Dion Waiters (guardia di riserva a Syracuse in NCAA), chiamata incomprensibile vista l’abbondanza di talento presente nel Draft (forse uno dei migliori degli ultimi 25/30 anni). Il giocatore, sia chiaro, non è un brocco, ma neanche quell’atleta che sposta gli equilibri, come dovrebbe essere chi viene selezionato così in alto. Altra stagione perdente per i Cavaliers, sperando che poi nel prossimo Draft non vengano commessi i soliti vecchi errori.

    Detroit Pistons: Il processo di ricostruzione e di crescita dei Pistons procede decisamente bene. Il reparto lunghi ora è completo e annovera il talentuoso Greg Monroe ed il potentissimo rookie Andre Drummond un centro che può fare la differenza in partita ma che tira i liberi peggio di Shaq O’Neal. Buono anche il reparto di guardie/playmaker (da tenere d’occhio soprattutto Brandon Knight), mentre per fare il definitivo step verso l’alto serve un’ala piccola di livello assoluto, che probabilmente verrà selezionata al Draft dell’anno prossimo. Detroit potrebbe essere la mina vagante ad Est, in attesa di completare la squadra e ritornare nei piani alti della Lega.

    Indiana Pacers: Indiana ha mantenuto invariata l’ossatura della squadra che ha ben figurato lo scorso campionato. Proprio per questo i Pacers guardano alla nuova stagione con speranza, sarà difficile arrivare al titolo, ma per diventare campioni NBA tutti dovranno fare i conti con il team di Danny Granger, Roy Hibbert, David West e Paul George.

    Milwaukee Bucks: Ultima chiamata per la squadra del Wisconsin, un altro fallimento (lo scorso anno non furono raggiunti i playoff) non sarà più tollerato dalla dirigenza che eventualmente provvederà, in caso di ulteriori delusioni, a ricominciare da zero. Nel back court il punto forte dei Bucks con la coppia Jennings-Ellis potenzialmente da 50/60 punti a partita e 15/20 assist in combinata. Da valutare il settore lunghi, che con la perdita di Bogut (andato ai Warriors proprio per avere Monta Ellis) potrebbe essere il settore meno competitivo della franchigia. Importante aver rifirmato Ilyasova ma non può essere il turco il sostituto di Bogut, dovranno essere trovate valide alternative. Incombe sui Bucks anche il rischio trasferimento da Milwaukee con Seattle pronta ad accogliere la franchigia per ricreare i SuperSonics, una stagione perdente darebbe modo di far pensare proprio in questa direzione.

    Nba | foto tratta dal web

    SOUTHEAST DIVISION

    Atlanta Hawks: Scambiato volutamente il leader Joe Johnson (per abbassare il monte ingaggi) per gli Hawks la nuova stagione non dovrebbe essere ricca di soddisfazioni. Il team pare indebolito dal mercato anche se potenzialmente i playoff potrebbero essere raggiunti. Punto di forza della squadra il front court con Josh Smit ed Al Hordford. Ma quanto peserà ora la mancanza di un gran tiratore e giocatore talentuoso come lo era Johnson nel sistema offensivo di Atlanta? La risposta l’avremo sicuramente tra pochi mesi.

    Charlotte Bobcats: Dopo l’orrendo campionato 2011/2012, culminato con la peggiore percentuale di vittorie della storia NBA, i Bobcats guardano al futuro con un pò più di fiducia grazie all’acquisizione di Michael Kidd-Gilchrist, seconda scelta assoluta al Draft 2012, ala piccola con potenziale devastante sui 2 lati del campo, in grado di elevarsi ai livelli di Anthony, Durant e James (se tutto andrà per il verso giusto). Ovvio che il processo di crescita a Charlotte sia solo agli inizi, le “Linci” saranno una delle squadre più deboli della stagione, ma l’importante sarà far dimenticare l’ultimo torneo e porre le basi per un grande futuro (da valutare i progressi del lungo Biyombo). Jordan guarda al mercato di Seattle per aumentare gli introiti visto che in North Carolina il team non riscuote molto successo.

    Miami Heat: Sono ancora loro i favoriti di questo torneo, dopo aver vinto il campionato 2011/2012. La squadra è rimasta invariata con l’aggiunta di un fenomeno come Ray Allen che potrà dare un gran contributo con i suoi tiri da 3 punti (migliore cecchino della storia NBA). Resta un pò corto il reparto lunghi, con Bosh che probabilmente partirà da centro pur preferendo giocare da ala grande. In questo caso sono da valutare le voci che vorrebbero il centro Oden vicino agli Heat, con l’ex prima scelta assoluta al Draft del 2007 che ha recuperato dai milioni di guai fisici che lo hanno tormentato negli ultimi 5 anni. Sarebbe un innesto importante sotto canestro perchè se Oden riuscisse ad esprime almeno la metà del suo vero potenziale Miami diventerebbe imbattibile, considerando che in squadra ci sono 2 dei migliori 10 giocatori della Lega come Wade e James (che ormai è il numero uno indiscusso della NBA). Heat favoriti per il titolo ma non con così grande distacco dalle altre pretendenti.

    Orlando Magic: E’ facile pronosticare una stagione perdente per i Magic che dopo la cessione di Dwight Howard (ai Lakers, così come era successo una quindicina di anni fa con Shaquille O’Neal), centro leader indiscusso ad Orlando, hanno accumulato tantissime scelte nei prossimi Draft per ricostruire una squadra vincente. Saranno tempi durissimi nei prossimi 3 anni per i tifosi dei Magic, il team non appare in grado di superare, al momento, le 25 vittorie stagionali.

    Washington Wizards: Neanche il tempo di iniziare che per Washington arrivano subito brutte notizie con l’infortunio di John Wall. I Wizards non saranno una squadra competitiva e i playoff restano un miraggio, la ricostruzione ancora è nel pieno del suo svolgimento. Probabile che i capitolini saranno una delle peggiori 4-5 squadre della stagione, l’importante sarà far crescere i tanti giovani presenti nel roster e puntare a ritornare nei pian alti nei prossimi 2 anni.

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  • MLB playoff: Miracolo San Francisco, Giants alle World Series

    MLB playoff: Miracolo San Francisco, Giants alle World Series

    Nella decisiva gara 7 della Championship Series National League dei playoff MLB 2012 i San Francisco Giants schiantano i Saint Louis Cardinals, campioni della lega nel 2011, con un rotondo 9-0 e completano una rimonta da sogno chiudendo la serie in proprio favore sul 4-3.

    Sotto per 3-1 nel computo della sfida, i californiani hanno compiuto l’ennesimo miracolo di questa post season, cosa già successa infatti nella Division Series giocata contro i Cincinnati Reds: in quell’occasione San Francisco, in svantaggio 2-0 dopo le prime 2 partite sul diamante di casa, riuscì a sbancare per 3 volte consecutive il campo degli avversari superando il turno 3-2.

    Ora la nuova impresa, i protagonisti di questa qualificazione alle World Series sono Zito, Vogelsong e Cain che nelle ultime 3 gare hanno tenuto al minimo l’attacco di Saint Louis (appena un punto concesso), con prestazioni al limite della perfezione sul monte di lancio.

    San Francisco Giants | © Christian Petersen/Getty Images

    Gara 7 finisce 9-0 per i californiani, la partita dura più o meno fino al terzo inning quando i padroni di casa, già in vantaggio 2-0 all’inizio, fanno registrare un “big inning” con 5 punti a referto che porta il risultato sul 7-0. Da quel momento in poi è dominio Giants, le facce dei giocatori dei Cardinals volgono lentamente verso lo scoramento e la rassegnazione per le 3 grandi occasioni perse nella serie. Kozma inguardabile per quanto riguarda gli ospiti. La partita si conclude con l’attacco di San Francisco che segna anche i punti del definitivo 9-0.

    Mercoledì il via alle World Series 2012, San Francisco se la vedrà contro i Detroit Tigers, Giants con il vantaggio del fattore campo ma i Tigers hanno tutte le carte in regola per ribaltare questo fattore e prendersi la vittoria.

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    RISULTATI:

    AMERICAN LEAGUE

    New York Yankees-Detroit Tigers 4-6
    New York Yankees-Detroit Tigers 0-3
    Detroit Tigers-New York Yankees 2-1
    Detroit Tigers-New York Yankees 8-1

    NATIONAL LEAGUE

    San Francisco Giants-Saint Louis Cardinals 4-6
    San Francisco Giants-Saint Louis Cardinals 7-1
    Saint Louis Cardinals-San Francisco Giants 3-1
    Saint Louis Cardinals-San Francisco Giants 8-3
    Saint Louis Cardinals-San Francisco Giants 0-5
    San Francisco Giants-Saint Louis Cardinals 6-1
    San Francisco Giants-Saint Louis Cardinals 9-0

    PLAYOFF MLB, CHAMPIONSHIP SERIES:

    AMERICAN LEAGUE:

    New York Yankees (1)-Detroit Tigers (3) serie 0-4 Tigers (Detroit accede alle World Series)

    NATIONAL LEAGUE:

    San Francisco Giants (3)-Saint Louis Cardinals (wild card) serie 4-3 Giants (San Francisco accede alle World Series)

  • NFL, Monday Night: Detroit spreca e Chicago punisce, Bears vincono 13-7

    NFL, Monday Night: Detroit spreca e Chicago punisce, Bears vincono 13-7

    Nel Monday Night della settima giornata della NFL i Chicago Bears battono nell’accesa e sentita sfida divisionale i Detroit Lions per 13-7 e si mantengono in testa alla NFC North Division facendo sprofondare i rivali ora ultimi nel raggruppamento mettendo a serio rischio la loro qualificazione alla post season.

    Un match dominato dalle difese, come si può ben vedere dal basso punteggio, in cui i Bears hanno punito quasi sistematicamente ogni errore dei Lions, troppo spreconi e sciuponi, incapaci di riuscire a segnare un solo misero punto fino a 40 secondi dal termine della partita.

    Chicago parte forte nel primo quarto e piazza un 10 a 0 che taglia le gambe agli ospiti: i primi punti li mette a tabellone Brandon Marshall che con il touchdown da 7 yard porta il punteggio sul 7-0 per i padroni di casa. Ad arrotondare lo score ci pensa poco più tardi il kicker dei Bears Gould che infila il calcio piazzato del provvisorio 10-0 dalle 39 yard.

    Il primo quarto si chiude qui e nel secondo le emozioni làtinano parecchio visto che le difese iniziano a dominare il match. Al riposo lungo si va sul sempre sul punteggio di 10-0 nella speranza che il secondo tempo possa offrire uno spettacolo migliore.

    Ed invece nulla cambia, perchè i difensori di Chicago sbarrano sistematicamente la strada all’attacco dei Lions. Detroit fatica ad avanzare e nell’unica occasione avuta per poter segnare (a ridosso della end zone dei Bears) perde malamente la palla che viene recuperata dalla difesa dei padroni di casa che riescono a tenere ancora a secco l’attacco atomico dei Lions. E’ ancora Gould invece a mettere a segno punti per la sua squadra, con un field goal facile facile dalle 21 yard che porta il risultato sul 13-0.

    Jay Cutler, Chicago Bears | © Ronald Martinez/Getty Images

    Nell’ultimo periodo gli ospiti provano la clamorosa rimonta ma tra errori del proprio attacco e meriti della difesa dei Bears riescono a produrre poco e a segnare solo a 40 secondi dal termine con il touchdown di Broyles (13-7). Il tentativo di Detroit di recuperare l’ovale con l’onside kick per provare a sfruttare anche i 40 secondi rimanenti non va a buon fine, lo special team di Chicago recupera la palla e la gara termina felicemente per i Bears.

    Numeri inguardabili per gli attacchi, non brillano neanche Stafford e Calvin Johnson dei Lions. Non è così per le difese: quella di Detroit mette a segno 5 sack (2 di Vanden Bosch), quella di Chicago riesce a siglare 3 sack, un intercetto (di Moore) e a ricoprire 3 fumble che risultano decisivi ai fini del risultato, tra i difensori dei padroni di casa grande prova del leader Brian Urlacher, capace di guidare il reparto con assoluta sicurezza ed autorità.

    Per Chicago la strada si fa in discesa visto che diventa leader della NFC North Division con 5 vittorie ed un solo KO. La qualificazione alla post season non dovrebbe essere un problema a meno di clamorosi crolli nelle prossime partite, ma con una difesa del genere sarà difficile battere questi Bears. Per Detroit strada decisamente più ardua: i playoff conquistati lo scorso anno, dopo anni di delusioni, rischiano seriamente di non essere bissati.

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    RISULTATI NFL SETTIMA GIORNATA 

    San Francisco 49ers-Seattle Seahawks 13-6
    Minnesota Vikings-Arizona Cardinals 21-14
    Carolina Panthers-Dallas Cowboys 14-19
    Tampa Bay Buccaneers-New Orleans Saints 28-35
    Saint Louis Rams-Green Bay Packers 20-30
    New York Giants-Washington Redskins 27-23
    Buffalo Bills-Tennessee Titans 34-35
    Houston Texans-Baltimore Ravens 43-13
    Indianapolis Colts-Cleveland Browns 17-13
    New England Patriots-New York Jets 29-26 (overtime)
    Oakland Raiders-Jacksonville Jaguars 26-23 (overtime)
    Cincinnati Bengals-Pittsburgh Steelers 17-24
    Chicago Bears-Detroit Lions 13-7

    Turno di riposo per: Atlanta Falcons, Denver Broncos, Kansas City Chiefs, Miami Dolphins, Philadelphia Eagles, San Diego Chargers

    LE CLASSIFICHE (i numeri accanto alle squadre indicano prima le vittorie ottenute e poi le sconfitte subite in stagione):

    AFC East Division
    New England Patriots 4-3
    Miami Dolphins 3-3
    Buffalo Bills 3-4
    New York Jets 3-4

    AFC North Division
    Baltimore Ravens 5-2
    Pittsburgh Steelers 3-3
    Cincinnati Bengals 3-4
    Cleveland Browns 1-6

    AFC South Division
    Houston Texans 6-1
    Indianapolis Colts 3-3
    Tennessee Titans 3-4
    Jacksonville Jaguars 1-5

    AFC West Division
    San Diego Chargers 3-3
    Denver Broncos 3-3
    Oakland Raiders 2-4
    Kansas City Chiefs 1-5

    NFC East Division
    New York Giants 5-2
    Philadelphia Eagles 3-3
    Dallas Cowboys 3-3
    Washington Redskins 3-4

    NFC North Division
    Chicago Bears 5-1
    Minnesota Vikings 5-2
    Green Bay Packers 4-3
    Detroit Lions 2-4

    NFC South Division
    Atlanta Falcons 6-0
    Tampa Bay Buccaneers 2-4
    New Orleans Saints 2-4
    Carolina Panthers 1-5

    NFC West Division
    San Francisco 49ers 5-2
    Arizona Cardinals 4-3
    Seattle Seahawks 4-3
    Saint Louis Rams 3-4