Autore: slevin

  • NBA: Bryant vuole chiudere la carriera in Italia

    Kobe Bryant, stella dei Los Angeles Lakers e talento indiscusso dell’NBA vorrebbe chiudere la carriera da giocatore di basket in Italia.
    In un’intervista rilasciata dal Sudafrica, dove obblighi contrattuali con gli sponsor gli hanno permesso di seguire anche un paio di partite del Mondiale, Bryant si è espresso così:

    • Da bambino ho vissuto in Italia e giocavo tanto al calcio. Un giorno ero Van Basten, un altro Maradona e un altro ancora Baggio, ma alla fine sono diventato un giocatore di basket. Ma se fossi un giornalista mi farei la domanda di cosa sarei potuto diventare nel calcio. E io risponderei che avrei potuto fare bene anche in questo sport“.

    Poi l’ammissione:

    • Sì, è vero, mi piacerebbe moltissimo chiudere la mia carriera giocando in Italia. Ho tanti amici a Reggio Emilia e Milano. Adesso no, ma è un sogno che realizzerò!“.

    Bryant ha risposto anche al paragone fatto con Messi e Cristiano Ronaldo:

    • Per me è un onore essere paragonato a loro. Chi è la favorita? Un mese fa dicevo Germania, ora non so, comunque mi piacciono Spagna e Brasile. Una delusione? Mi è dispiaciuto moltissimo per l’eliminazione dell’Italia. Non me l’aspettavo, ma si rifarà tra quattro anni“.
  • NBA Draft 2010: La lista completa delle scelte e l’analisi

    Ecco l’elenco completo del primo giro del Draft NBA 2010:

    1 Washington John Wall PG
    2 Philadelphia Evan Turner SG
    3 New Jersey Derrick Favors PF
    4 Minnesota Wesley Johnson SF
    5 Sacramento DeMarcus Cousins PF
    6 Golden State Ekpe Udoh PF
    7 Detroit Greg Monroe C
    8 LA Clippers Al-Farouq Aminu SF
    9 Utah Gordon Hayward SF
    10 Indiana Paul George SF
    11 New Orleans Cole Aldrich C (ad Oklahoma City)
    12 Memphis Xavier Henry SG
    13 Toronto Ed Davis PF
    14 Houston Patrick Patterson PF
    15 Milwaukee Larry Sanders PF
    16 Minnesota Luke Babbitt SF (a Portland)
    17 Chicago Kevin Seraphin PF
    18 Oklahoma City Eric Bledsoe PG (ai L.A. Clippers)
    19 Boston Avery Bradley SG
    20 San Antonio James Anderson SG
    21 Oklahoma City Craig Brackins PF (a New Orleans)
    22 Portland Elliot Williams SG
    23 Minnesota Trevor Booker PF (a Washington)
    24 Atlanta Damion James SF (a New Jersey)
    25 Memphis Dominique Jones SG (a Dallas)
    26 Oklahoma City Quincy Pondexter SF (a New Orleans)
    27 New Jersey Jordan Crawford SG (ad Atlanta)
    28 Memphis Greivis Vasquez PG
    29 Orlando Daniel Orton PF
    30 Washington Lazar Hayward SF (a Minnesota)

    Già fatta l’analisi delle prime 3 scelte in presa diretta durante il Draft (leggi l’articolo)ora possiamo concentrarci sulle scelte successive: al numero 4 i Minnesota Timberwolves hanno selezionato la migliore ala piccola pura dell’intero Draft (visto che Evan Turner volendo può spostarsi anche nel ruolo di guardia tiratrice) ovvero Wes Johnson di Syracuse.
    Alla numero 5 i Sacramento Kings hanno chiamato il fortissimo centro di Kentucky University ovvero DeMarcus Cousins che porta dei rischi però per la sua fragile tenuta mentale. Fisicamente però è un top player, con una struttura fisica simile a quella del centro più forte attualmente in NBA, Dwight Howard.
    I Warriors alla numero 6 hanno scelto Ekpe Udoh di Baylor University un pò a sorpresa visto che potevano selezionare qualche altro giocatore più funzionale al loro stile di gioco.
    Con il numero 7, Greg Monroe, da Georgetown, è stato chiamato dai Detroit Pistons, ala grande talentuosissima con mani dorate e un intelligenza cestistica fuori dal comune.
    Alla scelta numero 8 si è posizionato Al-Farouq Aminu, grande atleta e rimbalzista da Wake Forest, un’ala che può ricoprire entrambi i ruoli e che può essere la vera mina vagante di queste scelte dato l’enorme talento e la stazza fisica a disposizione: i Los Angeles Clippers non se lo sono lasciato scappare!
    Alla nona scelta si è piazzato Gordon Hayward che gli Utah Jazz hanno letteralmente soffiato alla squadra che sarebbe seguita, ovvero gli Indiana Pacers: Hayward, originario dell’Indiana, ha trascinato Butler University alla finale NCAA quest’anno e Larry Bird (presidente delle operazioni di mercato dei Pacers) aveva fatto più di un pensierino sul suo talento che a livello di tecnica di tiro sembra indiscusso. I Jazz però li hanno anticipati e così la franchigia dell’Indiana si è dovuta accontentare al decimo posto di Paul George che ha fatto vedere molti margini di miglioramento in questi ultimi tempi.
    La scelta più interessante è stata la numero 11 dove i New Orleans Hornets hanno selezionato Cole Aldrich, tremendo centro bianco con una predisposizione difensiva veramente eccezionale spedendolo subito agli Oklahoma City Thunder di Kevin Durant che in cambio anche di Morris Peterson hanno ceduto alla squadra della Louisiana la scelta numero 21 e la 26 ovvero Craig Brackins e Quincy Pondexter (anche se su quest’ultimo sono in molti a scommettere per il futuro), ma la priorità dei Thunder di trovare un centro per completare il puzzle era impellente. Gli ex Seattle Sonics ora sembrano veramente completi e anche i Lakers campioni dovranno guardarsi le spalle dall’assalto dei ragazzini terribili di coach Scott Brooks.
    Da segnalare anche lo scambio tra Bulls e Nets: Chicago manda Hinrich e la 17esima scelta ai Nets per una seconda scelta futura per liberare spazio salariale in vista dell’Estate, inoltre i Minnesota Timberwolves cedono subito Luke Babbitt (selezionato al numero 16) e assieme a Ryan Gomes lo spediscono a Portland per Martell Webster.
    Da riportare anche un record: l’Università di Kentucky piazza ben 5 giocatori nel primo giro del Draft NBA: Wall alla 1, Cousins alla 5, Patterson alla 14, Bledsoe alla 18 e Orton alla 29.

  • NBA Draft 2010: John Wall è il numero 1

    Come preannunciato dagli esperti di basket, John Wall, talento di Kentucky University, combo-guard che può ricoprire i ruoli di play e guardia tiratrice, è stato selezionato dai Washington Wizards con il numero 1 assoluto nel Draft NBA 2010.

    Alle sue spalle si è piazzato Evan Turner, ala piccola di Ohio Stae University, che era considerato il secondo miglior prospetto universitario ed è stato selezionato dai Philadelphia 76ers, squadra che aveva la scelta numero 2.

    Primo degli “umani”, dietro i 2 fenomeni, irragiungibili da tutti quanti i rimanenti atleti usciti dal college, si è fatto strada Derrick Favors di Georgia Tech University che è stato scelto dai New Jersey Nets che usufruivano della terza scelta assoluta, per dare una scossa nel ruolo di ala grande, un pò scoperto negli ultimi anni dopo la partenza di Kenyon Martin per Denver.

    Per quanto riguarda l’elenco completo delle scelte tra poche ore ci sarà l’ufficialità del Draft che ha vissuto già qualche scambio interessante. Al più presto aggiorneremo la situazione fino a renderla definitiva.

  • Mondiali 2010: Il Giappone si regala gli ottavi di finale

    Il Giappone vola agli ottavi di finale di questo pazzo Mondiale dove le 2 finaliste di 4 anni fa, Italia e Francia, sono già fuori dopo il primo girone (e per ultime classificate per giunta!) battendo in una vera e propria sfida spareggio la Danimarca per 3-1.
    Esulta tutto il movimento asiatico che porta agli ottavi ben 2 formazioni con la Corea del Sud che accompagna i nipponici nel prosieguo del torneo. Onore dunque al Giappone che senza fronzoli per quello che si è visto nelle 3 partite disputate finora, ha fatto fuori prima il Camerun e poi la Danimarca, cedendo solo di misura allo schiacciasassi olandese. Ordine, disciplina, dedizione alla causa e azioni ragionate con quel pizzico di fortuna che aiuta talvolta gli audaci altre volte chi merita. I giapponesi corrono, giocano, sono rapidi, aggressivi, instancabili, altruisti, organizzati! I ragazzi di Okada impartiscono il ritmo della partita e sanno quando colpire: una vera e propria rivelazione di questo torneo!
    Torna a casa invece la Danimarca apparsa al di sotto degli scatenati orientali che hanno imperversato per tutto l’arco del match. I Danesi costretti a vincere alla vigilia per passare il turno, ci hanno provato ma dando sempre e comunque l’impressione di non potercela fare per evidenti limiti tecnici, anagrafici e qualitativi. Tanto possesso palla ma sterile poi sottoporta, la Danimarca ha scoperto di non saper fare gol. Se poi come finalizzatore si ha un Tomasson che ormai ha già dato tutto al calcio, e un Bendtner che si danna l’anima ma non viene assistito a dovere, ecco spiegata l’eliminazione ai gironi, senza possibilità di appello.

    Il primo gol arriva al 17esimo su calcio di punizione di Keisuke Honda che fulmina Sorensen. Il raddoppio è di Endo che ancora su punizione dipinge una parabola formidabile che batte ancora una volta l’estremo difensore danese: 2 calci di punizione splendidamente pennellati dagli artisti giapponesi che mettono al sicuro il risultato già nella prima frazione visto che alla Danimarca servirebbero ben 3 gol per passare il turno.
    La Danimarca appare lenta e macchinosa, sofferente il pressing alto degli avversari e le corse degli inesauribili nipponici. I ragazzi di Okada non occupano soltanto bene gli spazi, ma sanno anche giocare bene il pallone e Honda, là davanti, è un faro sempre pronto a illuminare.
    A inizio ripresa, il terzo gol sfiorato su punizione da Endo, sul quale Sorensen rischia una clamorosa papera (salvato soltanto dal palo) toglie finalmente la ruggine dalle gambe dei danesi. Olsen sbilancia la squadra inserendo Eriksen per Kroldrup, e i biancorossi, disordinatamente, ci provano. Kawashima si immola su Tomasson al 52esimo minuto, Jakob Poulsen ed Eriksen sparano senza fortuna da lontano, poi Tomasson si divora un’occasione clamorosa al 70esimo su assist al bacio di Rommedahl, e nove minuti dopo è ancora Eriksen a pungere con una gran traversa centrata su girata dal limite dell’area. Per sbloccare lo 0 ai gol segnati ci vuole un rigore, che arriva, all’80esimo, per una spinta sciocca di Hasebe ai danni di Agger che, da parte sua, non fa niente per restare in piedi. Tomasson va sul dischetto, conclude in maniera pessima e centrale, Kawashima respinge, ma lo stesso ex milanista si avventa sulla ribattuta per mettere in rete, guizzo, però, che gli costa un infortunio muscolare. Morten Olsen ha terminato però le sostituzioni, e Tomasson, con vistosa fasciatura alla coscia, è costretto a restare sul terreno di gioco, costringendo però la Danimarca a chiudere “virtualmente” la partita in 10.
    Ecco perchè il Giappone segna ancora, con una gran giocata ancora di Honda (una delle più belle del Mondiale!) che con un controllo spettacolare al limite dell’area, una finta che manda vistosamente fuori giri il povero Rommedahl, e l’ingresso in area con assist di pregio per il rimorchio del neo-entrato Okazaki (che non ha problemi nel mettere in rete il gol della sicura vittoria con Sorensen già a terra) suggella una partita perfetta!

    Giappone che si regala il Paraguay visto che si piazza secondo nel Gruppo E dietro l’Olanda che ha battuto il Camerun per 2-1. Ma stasera sarà gran festa per le strade del “Paese del Sol Levante”.

    IL TABELLINO
    Danimarca-Giappone 1-3
    Danimarca (4-4-2): Sorensen; Jacobsen, Kroldrup (11′ Larsen), Agger, S. Poulsen; Rommedahl, C. Poulsen, Jorgensen (34′ J. Poulsen), Kahlenberg (19′ Eriksen); Tomasson, Bendtner. A disposizione: Andersen, Christiansen, Mtiliga, Kvist, Jensen, Gronkjaer, Enevoldsen, Beckmann. All.: Olsen.
    Giappone (4-3-3): Kawashima; Komano, Nakazawa, Tanaka, Nagatomo; Abe, Hasebe, Endo (46′ st Inamoto); Honda, Okubo, Matsui (31′ Okazaki). A disposizione: Narazaki, Kawaguchi, Uchida, Iwamasa, Konno, S. Nakamura, K. Nakamura, Tamada, Yano, Morimoto. All.: Okada.
    Arbitro: Damon (Sudafrica)
    Marcatori: 17′ Honda (G), 30′ Endo (G), 38′ st Tomasson (D), 42′ st Okazaki (G)
    Ammoniti: Kroldrup, C. Poulsen, Bendtner (D); Endo, Nagatomo (G)
    Espulsi: nessuno

  • Wimbledon: Isner vince la sfida del secolo e dei record, Mahut KO dopo oltre 11 ore!

    E’ l’americano Johnny Isner ad aggiudicarsi la partita del secolo e dei record che si è disputata nell’arco di 3 giorni a Wimbledon e durata 11 ore e 5 minuti!
    70-68 il risultato finale del quinto e decisivo set con il francese Nicolas Mahut che si è dovuto arrendere a 2 passanti dell’avversario.
    Isner ha vinto anche il computo degli aces messi a segno durante il match per 112 a 103 (primo e secondo nella speciale classifica di aces segnati in un incontro).
    Poi l’abbraccio (molto bello e significativo) dei 2 atleti a fine partita e le foto nei pressi del tabellone con il punteggio che recita incredibilmente: 6-4 3-6 6-7 7-6 70-68, il tutto in 11 ore e cinque minuti di gioco complessivo come già riportato.
    Un match che non dimenticheremo facilmente nè noi, nè i 2 protagonisti sul campo!

  • Mondiali 2010: Giappone – Danimarca sfida da brividi, Olanda già tranquilla

    Tra poco meno di un’ora scenderà in campo il Gruppo E, che con le ultime 2 partite detrminerà chi accederà agli ottavi di Finale del Mondiale.
    Già tranquilla e qualificata l’Olanda che con un pareggio si garantirebbe anche il primo posto matematico affrontando il Camerun ormai estromesso dalla corsa agli ottavi. Il match potrebbe finalmente vedere tra i suoi protagonisti Arjen Robben. Il fuoriclasse del Bayern Monaco ormai si sta allenando con la squadra da una settimana e dovrebbe disputare almeno uno spezzone di gara contro i Leoni Indomabili.
    La certezza del passaggio agli ottavi di finale potrebbe infatti convincere Van Marwijk a mischiare un po’ le sue carte, ma il C.T. orange non esagererà al fine di oliare a dovere i meccanismi offensivi dei suoi che hanno funzionato solo a strappi nelle prime due partite.
    il Camerun da parte sua spera di poter salutare il Sudafrica degnamente. Eto’o e compagni hanno deluso profondamente perdendo le prime 2 partite contro Giappone e Danimarca e meritandosi così un’eliminazione prematura e inaspettata. Il quartier generale dei Leoni Indomabili, inoltre, è stato scosso dalle dichiarazioni di una leggenda del calcio camerunese come Roger Milla, che ha criticato aspramente la squadra definendo i giocatori “indisciplinati, disorganizzati e impreparati”.

    CAMERUN-OLANDA, PROBABILI FORMAZIONI
    Probabili formazioni di Camerun-Olanda, terzo turno del gruppo E, in programma alle 20,30.
    Camerun (4-4-2): 16 Souleymanou, 19 Mbia, 5 Bassong, 3 Nkoulou, 2 Ekotto, 11 Makoun, 18 Eyong, 6 A. Song, 20 Mandjeck, 9 Eto’o, 13 Moting. (7 Nguemo, 4 R. Song, 8 Geremi, 10 Emana, 12 Bong, 14 Chedjou, 15 Webo, 1 Kameni, 17 Idrissou, 21 Matip, 22 Assembe, 23 Aboubakar). All.: Le Guen.
    Olanda (4-5-1): 1 Stekelenburg, 2 van der Wiel, 3 Heitinga, 4 Mathijsen, 5 van Bronckhorst, 7 Kuyt, 6 van Bommel, 10 Sneijder, 8 de Jong, 23 van der Vaart, 9 van Persie. (12 Boulahrouz, 13 Ooijer, 14 de Zeeuw, 15 Braafheid, 16 Vorm, 17 Elia, 18 Schaars, 19 Babel, 20 Afellay, 21 Huntelaar, 22 Boschker, 11 Robben). All.: van Marwijk. Arbitro: Pozo (Cile).

    Nell’altro incontro invece Giappone e Danimarca si giocano praticamente tutto: ai nipponici, per andare avanti e centrare una storica qualificazione agli ottavi di finale, andrebbe bene anche il pari per via della differenza reti sin qui migliore rispetto agli avversari di stasera, mentre la Danimarca avrà un solo risultato a sua disposizione: la vittoria. Con qualsiasi punteggio.
    Insomma una sfida da vivere sino in fondo, una delle 2 squadre avrebbe dovuto essere l’avversaria dell’Italia agli ottavi di finale (nelle previsioni di molti addetti ai lavori) ma purtroppo non sarà così vista la prematura, incredibile e meritata eliminazione degli “Azzurri” dopo la sconfitta per 3-2 contro la Slovacchia alla prima partecipazione nella massima competizione per nazionali: un Mondiale che ci riporta indietro con gli anni, all’eliminazione del 1966 contro la Corea: si legge Slovacchia, ma si pensa alla Corea!

    DANIMARCA-GIAPPONE, PROBABILI FORMAZIONI
    Probabili formazioni di Danimarca-Giappone, sfida valida per la terza giornata del Gruppo E, in programma alle 20,30.
    Danimarca (4-4-2): 1 Sorensen, 6 Jocobsen, 13 Kroldrup, 4 Agger, 15 S. Poulsen, 19 Rommedahl, 14 C. Poulsen, 8 Gronkjaer, 10 Jorgensen, 9 Tomasson, 11 Bendtner. (16 Andersen, 22 Christiansen, 5 Kvist, 23 Mtiliga, 7 Jensen, 12 Kahlenberg, 14 J. Poulsen, 17 Beckmann, 20 Enevoldsen, 21 Eriksen, 18 Larsen). All.: Olsen.
    Giappone (4-3-3): 21 Kawashima, 3 Komano, 22 Nakazawa, 4 Tanaka, 5 Nagatomo, 2 Abe, 17 Hasebe, 7 Endo, 18 Honda, 16 Okubo, 8 Matsui. (1 Narazaki, 23 Kawaguchi, 6 Uchida, 13 Iwamasa, 10 S. Nakamura, 14 K. Nakamura, 15 Konno, 20 Inamoto, 9 Okazaki, 11 Tamada, 12 Yano, 19 Morimoto). All.: Okada. Arbitro: Damon (Saf).

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  • Mondiali 2010: Paraguay senza patemi d’animo, ora gli ottavi di finale

    Finisce 0-0 a Polokwane tra Paraguay e Nuova Zelanda. Ma il risultato sta benissimo ai sudamericani che si confermano al primo posto nel girone F e passano, con gran merito, agli ottavi di finale della Coppa del Mondo. La Nuova Zelanda chiude imbattuta il suo Mondiale e si toglie, oltre a questo, la soddisfazione di stare in classifica davanti all’Italia ormai ex Campione del Mondo.

    Gara da sbadigli nella prima mezzora: la sensazione è che il Paraguay voglia fare la partita e decidere il ritmo di gioco, ma, di fatto, gli uomini di Martino si rendono pericolosi solo col perfido destro del capitano Caniza: di poco alto il suo tiro al 19esimo minuto, ancora più pericolosa la seconda conclusione al 29esimo. I neozelandesi fanno piuttosto fatica a superare le strette maglie difensive sudamericane e la situazione non migliora col passare dei minuti: al 35esimo arriva anche il primo tiro nello specchio della porta per i paraguaiani, ad opera di Nelson Haedo Valdez, subito imitato da Cardozo, ma senza successo. I biancorossi, tuttavia, complice la momentanea sconfitta dell’Italia per 1-0 contro la Slovacchia, non hanno fretta a concretizzare quanto creato e le squadre vanno al riposo sul risultato di 0-0.

    La ripresa mette in mostra, fin da subito, una Nuova Zelanda più intraprendente, molto più decisa nel cercare la vittoria per rendere reale un piccolo miracolo sportivo con una storica qualificazione agli ottavi addirittura come prima del girone! E così, bisognosa del vantaggio, costruisce la sua azione più pericolosa già al terzo minuto: percussione da metà campo sul fronte di destra di Elliot e conclusione a lato di poco. Il Paraguay amministra senza grandi difficoltà, ma non esita a portarsi in attacco, con l’immenso capitan Caniza prima e con Cardozo poi: il muro neozelandese regge l’urto e continua a sperare. Al 70esimo minuto Martino rivoluziona il reparto offensivo per garantire più ritmo e copertura ai suoi: Barrios e Benitez sostituiscono Valdez e l’immobile Cardozo. Proprio Barrios, servito da Santa Cruz, va vicino al vantaggio; quindi è lo stesso attaccante del Manchester City a salire in cattedra con un bolide centrale, respinto a pugni chiusi da Paston. Partita giocata più a viso aperto da entrambe le squadre negli ultimi minuti, con gli “All Whites” che ci provano visto il 3-2 slovacco sugli “Azzurri”, ma lo 0-0 non si schioda fino al fischio finale.

    Esultano i sudamericani che prendono primo posto e un cammino più agevole per il prosieguo del torneo, soddisfazione per i neozelandesi che non hanno nulla da rimproverarsi per i 270 minuti giocati nel Mondiale, magari con qualche campione in più la storia sarebbe stata diversa!
    IL TABELLINO
    PARAGUAY-NUOVA ZELANDA 0-0
    Paraguay (4-3-3): Villar; Caniza, J. C. Caceres, Da Silva, Morel; Vera, V. Caceres, Riveros; Santa Cruz, Cardozo (21’st, Barrios), Valdez (21’st, Benitez). A disposizione: D. Barreto, Bonet, Bobadilla, Veron, Alcaraz, Torres, E. Barreto, Ortigoza, Santana, Gamarra. All.: Martino.
    Nuova Zelanda (3-4-3): Paston; Reid, Nelsen, Smith; Vicelich, Bertos, Elliott, Lochhead; Fallon, Smeltz, Killen (34’st, Brockie). A disposizione: Moss, Bannatyne, Sigmund, Boyens, Brown, Barron, McGlinchey, Clapham, Mulligan, Christie, Wood. All.: Herbert.
    Arbitro: Nishimura (Giappone)
    Marcatori: –
    Ammoniti: V. Caceres (P), Santa Cruz (P), Nelsen (N).

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  • NBA: Paul via dagli Hornets, Durant pensa al rinnovo

    I Memphis Grizzlies sono tra le compagini più attive in questo momento del mercato.
    Dopo aver confermato il G.M. Chris Wallace al posto di comando ora puntano forte all’acquisizione del talento dei New Orleans Hornets Chris Paul.
    Per “CP3” è stata una stagione sciagurata, fortemente caratterizzata dagli infortuni che non gli hanno mai consentito di esprimere il suo talento, numeri alla mano l’ex Wake Forest ha messo assieme queste cifre: 18.7 punti (39 punti contro Dallas il massimo stagionale), 4.20 rimbalzi, 2.1 recuperi e 10.7 assist (19 contro Denver il massimo stagionale).
    I New Orleans Hornets non hanno centrato l’obiettivo playoff però a loro volta, grazie anche fiuto del loro G.M., e allo stesso tempo coach, Jeff Bower, hanno scoperto 2 future stelle come la guardia Marcus Thornton (22 anni) e Darren Collison (22 anni) il quale ha ricoperto il ruolo di Paul alla grande nel suo periodo di assenza (12.4 punti e 5.7 assist).
    Proprio l’exploit di Collison potrebbe rivelarsi la carta fondamentale per convincere la dirigenza Hornets a dire addio al loro gioiello, inoltre i Grizzlies hanno messo sul piatto niente meno che uno dei loro giocatori simbolo, O.J. Mayo (22 anni), reduce da un’altra eccellente stagione da 17.5 punti (career-high 40 contro i Denver Nuggets), 3.8 rimbalzi e 3.0 assist.
    I Grizzlies hanno fatto chiaramente capire che tra Rudy Gay (24 anni) e Mayo, quello a cui tengono di più è il loro capitano malgrado però incombono le lusinghe di altre franchigie, una su tutte i Minnesota T-Wolves.
    Paul viene marcato stretto anche dagli Orlando Magic che potrebbero mettere sul piatto della bilancia il playmaker Jameer Nelson e alcune scelte future, nonchè i Portland Trail Blazers che sarebbero pronti a rinunciare alla stella e al loro pilastro LaMarcus Aldridge pur di arrivare al play dei “Calabroni” della Louisiana.

    Sempre a proposito di mercato il fenomeno degli Oklahoma City Thunder, Kevin Durant, ha aperto la possibilità al rinnovo con la sua squadra.
    Durant quest’anno ha stabilito il record come più giovane miglior marcatore nella storia della NBA a soli 21 anni e l’interesse per il suo talento è vivissimo in moltissime squadre, prime fra tutte i Los Angeles Lakers che puntano a ricostruire su di lui il dopo Kobe Bryant (anche se per i primi anni dovrà convivere con il numero 24 visto il rinnovo triennale firmato pochi mesi fa).
    La situazione di Durant è in continua evoluzione perchè dopo i progressi mostrati sia da lui che dalla squadra quest’anno, vorrebbe giocare in una formazione competitiva, per puntare al titolo. Il problema è che la dirigenza dell’Oklahoma è molto attenta al bilancio e a non sforare il salary cap ed essendo i Thunder una formazione giovanissima (ha l’età media più bassa dell’intera NBA) tra qualche mese ci sarà il problema dei rinnovi contrattuali dei suoi giovani, che ora hanno contratti molto bassi ma che sicuramente chiederanno in futuro delle cifre consistenti. Quindi il rischio che qualche giocatore che ora fa parte del progetto un domani possa partire è molto alto, e questo dispiacerebbe molto alla stella col numero 35, che ritiene essenziali gli attuali compagni di squadra per poter andare sempre più lontani nei playoff.
    Il problema dei rinnovi contrattuali non si sarebbe posto a Seattle, visto che la città economicamente è una delle più ricche degli Stati Uniti, ma la partenza dei Sonics per Oklahoma City (cambiando anche la denominazione in Thunder) potrebbe mettere a rischio il progetto iniziato a Seattle, viste le risicate risorse economiche. E sarebbe veramente un peccato!

  • Mondiali 2010: Partita “bollente” tra Paraguay e Nuova Zelanda

    Paraguay e Nuova Zelanda si affrontano a Polokwane nel loro terzo e ultimo match del girone F, lo stesso dell’Italia di Marcello Lippi che va a caccia della qualificazione agli ottavi di finale nella sfida contro la Slovacchia.

    La squadra sudamericana, molto in forma finora, va caccia del primo posto nel girone che gli permetterebbe di evitare la temutissima Olanda e parte da una posizione di vantaggio visto che ha a disposizione 2 risultati su 3 (a meno che tra Italia e Slovacchia non finisca in goleada per una delle 2 squadre se i paraguaiani dovessero fermarsi oggi con un pari).
    In caso di vittoria la selezione di Gerardo Martino avrà la sicurezza di chiudere al primo posto il Gruppo F.

    Prosegue invece la favola per gli “All Whites”. Acciuffato in extremis il pareggio all’esordio contro la Slovacchia, hanno gestito il match contro gli Azzurri portando via un preziosissimo e al tempo stesso clamoroso pareggio.
    Queste le parole del commissario tecnico dei “Kiwi” Ricki Herbert:

    • Sarà molto difficile vincere contro il Paraguay, sono consapevole di questo, ma i miei ragazzi hanno meritato di arrivare fin qui e l’intero Paese è al nostro fianco“.

    Per quanto riguarda le formazioni, intanto, il C.T. del Paraguay Gerardo Martino potrebbe apportare alcune modifiche: il difensore centrale Antolin Alcaraz (a segno contro contro l’Italia) ha subito una contusione alla caviglia e la sua presenza contro i neozelandesi è in dubbio. Non è sicura la presenza anche del centrocampista Jonathan Santana, alle prese con una contrattura. Herbert, invece, confermare il portiere Paston, protagonista di alcune decisive parate nel match contro gli azzurri. In difesa fiducia a capitan Nelsen, in attacco possibile schieramento con tre punte: Fallon, Smeltz e Killen.

    PARAGUAY-NUOVA ZELANDA, PROBABILI FORMAZIONI
    Probabili formazioni di Paraguay-Nuova Zelanda, terza giornata del gruppo F, in programma alle 16 a Polokwane.
    Paraguay (4-3-3): 1 Villa, 6 Bonet, 2 Veron, 14 Da Silva, 3 Morel, 13 Vera, 8 E. Barreto, 16 Riveros, 9 Santa Cruz, 19 Barrios, 18 Haedo Valdez. (12 D.Barreto e 22 Bobadilla portieri, 21 Alcaraz, 4 Caniza, 5 J. Caceres, 15 V. Caceres, 17 Aureliano Torres, 11 Santana, 20 Ortigoza, 10 Benitez, 7 Cardozo, 23 Gamarra). All: Gerardo Martino
    Nuova Zelanda (3-4-3): 1 Paston, 4 Reid, 6 Nelsen, 19 Smith, 11 Bertos, 5 Vicelich, 7 Elliott, 3 Lochead, 9 Smeltz, 10 Killen, 14 Fallon. (12 Moss e 23 Bannatyne portieri, 2 Sigmund, 18 Boyens 8 Brown, 13 Barron, 15 McGlinchey, 16 Clapham, 17 Mulligan, 21 Christie, 20 Wood, 22 Brockie). All.: Ricki Herbert. Arbitro: Yuichi Nishimura (Giappone)

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  • NBA: Maggette ai Bucks, scambio tra Kings e Sixers

    In attesa del Draft di questa notte che potrebbe cambiare i rapporti di forza tra le franchigie NBA, sono iniziati piccoli ma significativi movimenti di mercato nella Lega professionistica americana.

    Il più importante riguarda l’acquisizione dei Milwaukee Bucks dell’ala piccola dei Golden State Warriors Corey Maggette. Alla squadra californiana vanno Charlie Bell e Dan Gadzuric (2 giocatori sicuramente di secondo piano!).
    Milwaukee rafforza il suo roster con l’acquisizione di uno dei pezzi pregiati del mercato visto che non sa cosa farà del suo futuro John Salmons che è tentato dall’avventura in qualche squadra da titolo e così i Bucks si sono cautelati mettendo a segno questo colpo.

    Scambio anche tra i Sacramento Kings e i Philadelphia 76ers che in attesa di scegliere Evan Turner con la chiamata numero 2 assoluta hanno ceduto ai Kings il centro Haitiano Sammy Dalembert per Andres Nocioni e Spencer Hawes. L’argentino ed il centro bianco rafforzano sensibilmente i Sixers che stanno tentando la ricostruzione in attesa del Draft di questa notte.

    Da contorno la notizia che il fortissimo tiratore dei Miami Heat Daequan Cook è passato agli Oklahoma City Thunder assieme alla scelta numero 18 degli Heat al Draft, in cambio della 32esima scelta dei Thunder. Il motivo è che Miami vuole alleggerire il salary cap per poter fiondarsi più facilmente sui “big free agent” di questa Estate che si preannuncia caldissima. Gli ex Seattle Sonics invece grazie alla scelta numero 18 si posizionano davanti a Celtics e Spurs (che hanno la 19esima e 20esima scelta) nella corsa eventuale a Daniel Orton, centro che farebbe la fortuna della franchigia, scoperta proprio in quella posizione. Inoltre l’altra grande mancanza della squadra di Durant, il ruolo di tiratore da 3 punti, è stato coperto proprio ora con Cook che nel 2008-2009 ha anche conquistato il titolo di migliore “trepuntista” nell’All Star Game di Phoenix ma che quest’anno non ha brillato per via di acciacchi fisici. Ricordiamo inoltre che i Thunder hanno anche la 21esima scelta e la 26esima, insomma potranno veramente operare bene e rinforzarsi ancora di più dopo l’ottima annata appena trascorsa che li ha visti protagonisti facendo sudare ai playoff più del previsto e del necessario i Lakers poi campioni NBA.