Autore: slevin

  • Rajon Rondo dice no ai Mondiali in Turchia

    Tra qualche giorno partirà l’avventura dei Mondiali di basket che si svolgeranno in Turchia a partire dal 28 di agosto e che termineranno il 12 di settembre.

    Molta attesa da parte di tutti per il team U.S.A. che rispetto al passato dovrà a fare a meno di tutte le stelle NBA di primo piano quali LeBron James, Kobe Bryant, Dwyane Wade, Dwight Howard, Melo Anthony, Chris Bosh e via dicendo. Una formazione quasi sperimentale che dovrà comunque assicurare un alto standard di rendimento, con la punta di diamante Kevin Durant chiamata al difficile compito di non far rimpiangere nessuno dei talenti poco prima citati. La stella degli Oklahoma City Thunder è sulla via della definitiva consacrazione ma dovrà dimostrare di poter guidare una squadra giovane ed “inesperta” così come successo nell’ultima stagione NBA dove i Thunder sono stati la vera sorpresa e rivelazione della Lega grazie proprio alla leadership ed alla continuità spaventosa di rendimento del numero 35.

    Ma la notizia del giorno è la auto-eliminazione dal roster che parteciperà ai Mondiali di Rajon Rondo che per dei misteriosi motivi personali si è chiamato fuori dalla contesa.
    Il roster del team americano era di 13 giocatori e uno di questi sarebbe stato di troppo visto che la FIBA ne richiede 12. Rondo non pareva tra i papabili esclusi, ecco perchè la sua “uscita” ha destato molte perplessità e discussioni.
    Un peccato visto anche le condizioni fisiche non ottimali (problemi alla caviglia sinistra) di Stephen Curry.
    La regia sarà dunque in mano a Chauncey Billups, Derrick Rose e Stephen Curry, con Russell Westbrook jolly e possibile outsider nelle scelte di coach Krzyzewski.

    Qui di seguito riportiamo l’elenco completo dei definitivi 12 giocatori che prenderanno parte alla spedizione mondiale per il team U.S.A.:

    Giocatore Ruolo Squadra
    Chauncey Billups PG DEN
    Tyson Chandler C DAL
    Stephen Curry G GSW
    Kevin Durant SF OKC
    Rudy Gay SF MEM
    Eric Gordon G LAC
    Danny Granger SF IND
    Andre Iguodala SF PHI
    Kevin Love PF MIN
    Lamar Odom PF LAL
    Derrick Rose PG CHI
    Russell Westbrook PG OKC
    Coach: Mike Krzyzewski

  • NFL: Brett Favre si ritira

    Brett Favre, vera e propria leggenda della NFL, ha annunciato per la terza volta il suo ritiro dalla Lega professionistica. L’ex quarterback dei Green Bay Packers, che nell’ultima stagione ha militato con grande successo nei Minnesota Vikings, dopo aver già detto addio nel 2007 e nel 2008, tornando poi però sui suoi passi, ha preso la sua decisione e in questa occasione pare sia davvero la scelta definitiva. Il quarterback ha informato i Minnesota Vikings che non tornerà in campo per il campionato 2010-2011, a causa dei suoi continui problemi fisici. Il 40enne infatti si è nuovamente infortunato alla caviglia nella finale di Conference dell’anno scorso e “il piede pare non rispondere alle aspettative post-riabilitazione, dopo l’intervento“, secondo quanto avrebbe detto Favre al coach di Minnesota.

    Favre è stato uno dei più forti giocatori della storia del football professionistico americano, giocando per ben 16 stagioni con i Green Bay Packers, riuscendo a vincere il 31esimo Super Bowl nel 1997 (35-21 sui New England Patriots) e ben 3 titoli di M.V.P. (miglior giocatore della Lega). Ha partecipato per 9 volte al Pro Bowl, l’All Star Game dell’NFL, ed è stato scelto nella squadra del decennio degli anni ’90. Lo scorso anno ha disputato una delle sue migliori stagioni in carriera nonostante l’età avanzata con 4202 yards lanciate con 33 touchdown e 7 intercetti, portando Minnesota veramente ad un passo dal Super Bowl.

    Dice basta quindi una vera e propria istituzione del football a stelle e strisce, i momenti che ha saputo regalarci saranno sempre scolpiti nella storia di questo affascinante sport e resteranno indelebili nella nostra memoria.

  • NBA, calendario: Si parte col botto, Celtics-Heat alla prima

    E’ stato reso noto il calendario ufficiale della prossima stagione NBA. E le sorprese non sono mancate, visto che il 26 ottobre, data di apertura della nuova stagione agonistica, si avranno subito 2 match veramente interessanti (ed uno in particolar modo): si parte con Los Angeles Lakers-Houston Rockets nella Western Conference, mentre nella Eastern si avrà una partita da palati fini, ovvero Boston Celtics-Miami Heat, con LeBron James che ritornerà subito sul luogo del delitto visto che i Celtics nel campionato appena concluso sono riusciti ad eliminare i Cleveland Cavaliers, ex squadra di James, in 6 partite con l’ultima gara proprio al Garden di Boston.

    Ma le sorprese non finiscono qui perchè già il giorno dopo si avrà il primo derby italiano tra i Toronto Raptors di Andrea Bargnani e Marco Belinelli ed i New York Knicks di Danilo Gallinari! Insomma una partenza veramente col batto per il massimo campionato di basket al Mondo.
    Il 29 ottobre ci sarà invece il primo derby della Florida tra Miami Heat e Orlando Magic, potenzialmente le possibili finaliste della Eastern Conference, mentre lo stesso giorno i campioni in carica dei Lakers andranno in Arizona a giocare la riedizione dell’ultima Finale di Western Conference contro i Phoenix Suns, rinnovatissimi ma sempre pericolosi.

    Interessante anche il giorno di Natale con le sfide incrociate Boston Celtics-Orlando Magic e Los Angeles Lakers-Miami Heat (che sarà soprattutto un duello tra Kobe Bryant e LeBron James). Ma ci sono anche altre sfide di contorno molto interessanti in questo giorno come New York Knicks-Chicago Bulls ed Oklahoma City Thunder (possibile antagonista dei Lakers ad Ovest) contro i Denver Nuggets.
    Il 17 gennaio invece ci sarà l’atteso scontro proprio tra i giovani e talentuosi Thunder di Oklahoma City contro i campioni dei Lakers, vero banco di prova per testare le ambizioni degli ex Seattle Sonics.

    Il 17 dicembre invece ci sarà la sfida tra Knicks ed Heat al Madison Square Garden, ovvero ciò che poteva essere ed invece non è stato (visto che James non ha firmato con New York ma alla fine ha scelto Miami), mentre il ritorno del “Prescelto” a Cleveland è in programma il 2 di dicembre: e questo sarà un appuntamento da non perdere assolutamente! Per completezza le altre sfide tra Cleveland Cavs e Miami Heat saranno il 15 dicembre e 31 gennaio a Miami, e poi l’ultima sfida sarà il 29 marzo a Cleveland.

    Riepilogo match clou:

    26 ottobre: Los Angeles Lakers-Houston Rockets; Boston Celtics-Miami Heat
    27 ottobre: Toronto Raptors-New York Knicks
    29 ottobre: Miami Heat-Orlando Magic; Phoenix Suns-Los Angeles Lakers
    2 dicembre: Cleveland Cavaliers-Miami Heat
    15 dicembre: Miami Heat-Cleveland Cavaliers
    17 dicembre: New York Knicks-Miami Heat
    25 dicembre: Los Angeles Lakers-Miami Heat; Boston Celtics-Orlando Magic; New York Knicks-Chicago Bulls; Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets
    17 gennaio: Los Angeles Lakers-Oklahoma City Thunder
    31 gennaio: Miami Heat-Cleveland Cavaliers
    29 marzo: Cleveland Cavaliers-Miami Heat

  • NBA: Shaquille O’Neal vicino ai Celtics

    Sembra proprio che i Boston Celtics siano vicinissimi all’acquisizione di Shaquille O’Neal.
    Nelle scorse settimane il giocatore era stato sotto stretta osservazione da parte degli Atlanta Hawks, ma l’accordo non era stato trovato e la trattativa era saltata.
    Pochi giorni fa si era vociferato di un possibile accordo con i Cleveland Cavaliers, sua ultima squadra in NBA. Ora invece la notizia di un accordo quasi fatto con la franchigia biancoverde che è alla ricerca di un lungo per sopperire all’assenza di Kendrick Perkins, fuori per un intervento ai legamenti del ginocchio. Lui e l’omonimo Jermaine occuperanno probabilmente il ruolo di centro fino al rientro del titolare.
    Pare che l’accordo sia stato trovato sulla base di 1,5 milioni di dollari, ma non è stata resa nota la durata che potrebbe essere anche di 2 anni e non solamente per uno.

    Per quanto riguarda le altre trattative, ottimo colpo degli Orlando Magic che riescono a rifirmare il playmaker Jason Williams che era andato in scadenza di contratto a fine giugno. I Magic completano così il loro roster per la prossima stagione, e sono la squadra con il monte ingaggi più alto assieme ai Los Angeles Lakers.

    I Minnesota Timberwolves invece tagliano la guardia Delonte West, appena acquisita dai Cleveland nello scambio che ha portato Ramon Sessions ai Cavs.

    Shannon Brown ha ricevuto una consistente offerta da parte dei New York Knicks: 4,5 milioni di dollari per giocare nella “Grande Mela” la prossima stagione, accordo che a meno di clamorose sorprese da parte dei Lakers, ultima squadra di Brown, pare in dirittura d’arrivo.

    Rudy Fernandez, talento spagnolo dei Portland Trail Blazers, pare molto vicino ai Chicago Bulls, a caccia di un forte tiratore perimetrale. Ai Blazers potrebbe approdare James Johnson ed una futura prima scelta al prossimo Draft dei Bulls per ottenere i servigi del giocatore iberico.

  • Bargnani e Belinelli non bastano, Italia KO contro Israele

    E siamo a 4. Stiamo parlando delle sconfitte consecutive che sta collezionando la nostra Nazionale di basket che benchè possa annoverare tra le sue fila 2 giocatori NBA come Andrea Bargnani e Marco Belinelli, non riesce proprio a trovare l’amalgama necessaria e la giusta chimica di squadra per opporsi agli avversari di caratura internazionale.
    Dopo le sconfitte con Bulgaria e Croazia in amichevoli internazionali, ora arriva il KO più pesante, ovvero quello contro Israele, in casa (dove sarebbe sempre obbligatorio vincere) nella prima partita di qualificazione agli Europei 2011. Il punteggio finale dice 79-71 per gli ospiti, che a Bari hanno mostrato di che pasta sono fatti. Ora si va a Riga per affrontare la Lettonia ed è inutile dire che la vittoria è d’obbligo per coltivare ancora sogni di gloria.
    Bargnani e Belinelli mettono a referto 20 punti a testa, il resto della squadra è veramente poca roba, servirebbe anche Danilo Gallinari, ma ormai i giochi sono fatti e per ora si va avanti così.

    Eppure l’Italia parte molto bene: quintetto titolare, con Maestranzi, Carraretto, Belinelli, Gigli e Bargnani. Israele, che possiede un collettivo di qualità, con tanti giocatori di esperienza internazionale, risponde con Halperin, Eliyahu, Bluthenthal, Casspi e Green. Ed è subito fiammata azzurra, di quelle che fanno ben sperare: dopo un canestro con fallo di Halperin, l’Italia risponde con un parziale di 11-0, 3 schiacciate e 5 punti consecutivi di Maestranzi; Israele, freddissima, colleziona solo tabellate. Bargnani allarga la forbice in doppia cifra (15-5), ma il momento magico svanisce presto, Israele recupera e la tabellata sulla prima sirena di Naimy lancia gli ospiti in vantaggio al decimo minuto (19-20).
    Nel secondo quarto Israele subisce solo 2 punti fino a metà del parziale, poca roba segnare un misero canestro in 5 lunghi minuti, e gli ospiti prendono il largo grazie al tiro da 3: Halperin, Pnini, Casspi, Naimy e ancora Pnini, per due volte, guidano Israele fino al 28-44, con una difesa azzurra imbarazzante sul perimetro e negli aiuti a centro-area. Anche se Bargnani e Gigli limano qualcosa nel finale (33-45 all’intervallo lungo), il tabellone, e l’inerzia, dicono Israele. Gli azzurri tirano 1/14 dall’arco, gli ospiti rispondono con uno stupefacente 7/9.
    L’Italia arriva per 2 volte sul -8 in avvio di terzo quarto, ma un fallo antisportivo di Gigli su Halperin spegne la piccola fiammella appena accesa. Israele continua a giocare con maestria nella metacampo offensiva, scricchiola per qualche istante per un po’ di nervosismo seguente a un fallo in attacco di Casspi (55-60), ma riallunga nel finale di quarto sfruttando l’incapacità azzurra di essere forte e fredda nei momenti di difficoltà (55-67 al 30esimo). Un paio di canestri estemporanei di Belinelli e Vitali riportano l’Italia di nuovo sul -8 (64-72), ma la zona riproposta dagli israeliani continua a portare risultati eccellenti sulle scarsissime percentuali dall’arco (5/30 alla fine) e sulla lenta circolazione di palla, che raramente trova conclusioni pulite: Halperin e Casspi bucano facilmente per 2 volte consecutive una difesa distratta e lenta nei rientri (64-78) e chiudono i conti con qualche minuto di anticipo. Nel finale, Bargnani e Belinelli rosicchiano qualcosa fino ad un nuovo -8, che lascia una piccola fiammella di speranza in vista del doppio confronto.

    Al termine dell’incontro Simone Pianigiani ha espresso il suo punto di vista:

    • Lo sapevamo che c’era da lavorare. Oggi dispiace perché eravamo partiti con spirito, con voglia, poi siamo andati subito fuori controllo, con troppi errori in difesa mentre in attacco abbiamo perso fiducia. Il parziale preso prima dell’intervallo è stato pagato fino alla fine. Le cose positive sono che i ragazzi ci tengono, vogliono migliorare, si va a sprazzi, ma su quello non bisogna deprimersi perché si passa anche da sconfitte come quelle di stasera“.

    Giovedì a Riga serve subito una pronta risposta!

    ITALIA-ISRAELE 71-79 (19-20, 33-45, 55-67)

    Italia: Bargnani 20 (8/15,1/3,1/2), Poeta ne, Mordente 4 (1/3,0/2,2/2), Crosariol 2, Datome 2 (0/2,0/4,2/2), Ress, Gigli 5 (1/2,1/1), Vitali 6 (2/3 da tre), Aradori 5 (1/2,0/2,3/4), Belinelli 20 (8/10,0/5,4/5), Maestranzi 5 (1/2,1/5), Carraretto 2 (1/2,0/5).
    Italia: T2:21/38, T3:5/30, TL:14/17, FF: 19, FS: 21, PP: 7, PR: 5, RD: 26, RA: 14, RT:40. Allenatore: Simone Pianigiani. Assistenti: Dalmonte, Capobianco.

    Israele: Limonad (0/1), Ohayon 3 (0/4), Naimy 10 (3/6,1/2,1/1), Bluthental 10 (2/4,1/3,3/4), Pnini 9 (0/1,3/4), Casspi 9 (2/4,1/3,2/2), Burstein 6 (3/6,0/1), Eliyahu (0/2), Halperin 16 (3/6,1/2,7/9), Kadir ne, Green 9 (3/6), Kukia 7 (2/2).
    Israele: T2:18/42, T3:7/15, TL:22/29, FF: 21, FS: 19, PP: 12, PR: 4, RD: 31, RA: 11, RT:42. Allenatore: Arik Shivek. Assistenti: Katach, Shamir.

  • NBA: Josh howard resta ai Wizards, House per gli Heat, Graham sostituisce James ai Cavs

    Tanti i movimenti di mercato nella NBA. Josh Howard ha rinnovato per un anno il contratto che era scaduto con i Washington Wizards. Il compenso si aggirerebbe sui 3 milioni di dollari più alcuni incentivi che saranno devoluti al giocatore a seconda delle prestazioni personali e di squadra.

    Joey Graham invece è il sostituto di LeBron James ai Cleveland Cavaliers.
    L’ala piccola, reduce da una positiva stagione ai Denver Nuggets in cui è stata la riserva di Carmelo Anthony, producendo delle ottime prestazioni sul campo da gioco, ha firmato un contratto biennale da 2 milioni di dollari.

    Il general Manager dei Detroit Pistons, Joe Dumars, ha annunciato il rinnovo del contratto, scaduto alla fine di giugno, del playmaker Will Bynum. I termini dell’accordo, per una questione di politica societaria, ancora non sono stati resi noti.

    Gli Oklahoma City Thunder hanno tagliato la guardia tiratrice Kyle Weaver, che la scorsa stagione ha avuto grossi problemi di infortunio alla spalla sinistra e che per questo motivo aveva peggiorato tutte le sue statistiche di gioco nelle poche occasioni in cui era stato impiegato durante le partite di campionato. Weaver però aveva disputato una buonissima Summer League ad Orlando, dimostrando di essere tornato su buoni livelli, vedremo se la scelta del fenomenale General Manager di OKC, Sam Presti, pagherà anche stavolta.

    Von Wafer ha firmato un contratto di un anno, al minimo salariale per i Boston Celtics, che aggiungono così una valida alternativa per il tiro perimetrale.

    A proposito di Celtics, Eddie House, che era nel mirino dei biancoverdi per un ritorno nel Massachusetts, ha firmato per i soliti Miami Heat che a questo punto hanno quasi completato il roster per la prossima stagione.

  • Tragedia nella NBA, è morto Lorenzen Wright

    Grave lutto nel mondo della NBA: Lorenzen Wright, ex centro di Los Angeles Clippers, Memphis Grizzlies, Atlanta Hawks, Sacramento Kings e Cleveland Cavaliers è stato rinvenuto morto in un bosco non lontano dal delta del Mississippi.
    Del giocatore si erano perse le tracce dallo scorso 19 luglio, la sorella aveva dato l’allarme contattando le autorità competenti, fino a quando non si è avuta la triste notizia, ovvero il ritrovamento del corpo senza vita del giocatore.

    Wright da Memphis avrebbe dovuto recarsi ad Atlanta con i suoi 6 figli (che abitano proprio nel Tennessee con l’ex moglie), ma da una decina di giorni aveva fatto perdere le sue tracce preoccupando così i familiari, che avevano giustamente allertato la polizia. Dopo una lunga ricerca, un corpo è stato ritrovato privo di vita e non c’è voluto molto per risalire all’identità. Wright, 34 anni, aveva chiuso la sua carriera NBA con la maglia dei Cavaliers nella stagione 2008-09. La polizia ha avvertito in primis il padre di Lorenzen, Herb, un ex cestista con un passato da professionista in Finlandia che dal 1983 anni è su una sedia a rotelle dopo essere stato colpito alla schiena da un proiettile proprio davanti agli occhi del figlio. Il decesso sarebbe dovuto a uno o più colpi di arma da fuoco ma per adesso le autorità non si sbilanciano.

    Le autorità di Memphis infatti ancora non sono sicure di nulla sulla vicenda che ha ancora dei lati molto oscuri: in un primo tempo infatti si sarebbe pensato al suicidio visto che Wright stava attraversando un momento difficile da un punto di vista economico (il governo federale aveva messo anche i sigilli sia sulla sua villa ad Atlanta sia sulla sua casa di Memphis a causa dei debiti contratti dal giocatore) e soffriva di forti crisi depressive.
    Tuttavia l’indagine sta portando a galla nuovi elementi come ad esempio il fatto che il 19 luglio sarebbe partita una telefonata al 911 dal cellulare del giocatore nella quale una centralinista avrebbe udito delle grida e almeno 10 colpi di pistola, prima della brusca interruzione della chiamata. La polizia si è trincerata dietro il solito “no comment” e non rivela se il decesso di Wright è avvenuto per un singolo colpo di pistola, avvalorando così la tesi del suicidio, oppure se il corpo del cestista presenta più ferite da arma da fuoco.
    Gli amici di Lorenzen e chi lo conosceva bene però propendono per la tesi dell’omicidio.
    Soltanto nelle prossime ore le autorità di Memphis scioglieranno i dubbi sul decesso. Per ora di sicuro c’è solo che non rivedremo più Lorenzen Wright, e a tutti mancherà il suo umorismo, la sua grande disponibilità ed il suo sorriso, tutti nella NBA ne portano un bellissimo ricordo, dai compagni, ai tifosi, passando per gli allenatori. Ciao Lorenzen…

  • NBA: Chris Paul, futuro avvolto nel mistero

    Pare aver assunto i contorni di una telenovela la situazione di Chris Paul, talento cristallino dei New Orleans Hornets, sulla quale si sta muovendo mezza NBA per cercare di strapparlo alla franchigia di appartenenza.

    Riepiloghiamo brevemente la situazione: nella scorsa settimana il talentuoso playmaker dei “Calabroni” aveva espressamente dichiarato di voler essere ceduto visto che il vento che tirava (e tira tutt’ora) a New Orleans non pare dei migliori per cercare di competere con le squadre migliori e più forti della Lega per vincere il titolo NBA.
    Le mosse di mercato della dirigenza della franchigia della Louisiana non lasciano infatti spazi a dubbi e Paul questo lo ha ben capito. Subito dopo le sue dichiarazioni si sono mosse in primis Orlando Magic e New York Knicks, pronte a tutto pur di riuscire nell’operazione commerciale.
    Le trattative non hanno avuto però buon esito, per motivi diversi: New York, a livello di giocatori di talento non poteva offrire granchè agli Hornets, mentre Orlando non sembrava disposta ad accollarsi sia l’ingaggio di Paul che quello del centro Emeka Okafor (con contratto lungo e pesante, cosa che invece avrebbero fatto i Knicks) perchè il salary cap è già al limite del reale. Tutto naufragava quindi nel nulla.

    Tra domenica e lunedì c’è stato un vertice di mercato della dirigenza degli Hornets con il giocatore, dal quale è emerso (parole del General Manager di New Orleans) che Paul non vuole andare via e restare in Louisiana per vincere, e la sua dichiarazione (di voler partire per una squadra da titolo) ci sarebbe stata solo ed esclusivamente per spronare la squadra.
    Difficile da credere, anche se le dichiarazioni di facciata (anche di Chris Paul stesso!) sembrano aver fugato ogni dubbio sulla permanenza del numero 3.
    Pare infatti impossibile non notare che i New Orleans Hornets sono quasi in smobilitazione, alla ricerca sul mercato di giocatori giovani e con contratti bassi (da prendere cedendo, invece, i “Big” della squadra con contratti invece molto pesanti a livello salariale) per cercare di costruire un nuovo gruppo, un nuovo spogliatoio che nell’arco di 3, 4 o 5 anni porti la franchigia ai livelli massimi e con costi contenuti (sulla scia tracciata qualche anno fa dai Portland Trail Blazers o meglio ancora dagli Oklahoma City Thunder!).
    La cosa è lapalissiana, difficile nascondersi dietro un dito e dichiarare che New Orleans potrà competere per i traguardi più prestigiosi visto l’attuale roster: oltre a Paul e ad un David West che sembra sempre più in fase calante, il resto della squadra è tutto in evoluzione e non offre garanzie di vittoria.
    Infatti molte voci in NBA dicono che le squadre che seguono Paul non hanno perso le speranze neanche dopo queste ultime dichiarazioni, anzi la lista delle pretendenti si sarebbe allungata: oltre agli Orlando Magic ed ai soliti New York Knicks, si sono messe in fila Dallas Mavericks, New Jersey Nets, Charlotte Bobcats, Memphis Grizzlies, Portland Trail Blazers, con il ritorno di fiamma dei Los Angeles Lakers e a sorpresa (visto che nel ruolo sono coperti da Tony Parker) anche i San Antonio Spurs!
    Lasciando stare le squadre che, come gli Hornets, sono in ricostruzione, pare difficile non essere affascinati dall’idea di andare a giocare in squadre che possono competere per il titolo quali Lakers in primis, poi Magic, Mavericks, Spurs e Blazers (quest’ultimi con Paul farebbero il salto di qualità definitivo!).
    Per ora ci si attiene alle parole di giocatore e dirigenza, ma nei prossimi giorni non si escludono sorprese: il problema per le squadre che vogliono prendere il fortissimo playmaker sarà accollarsi il pesante ingaggio non solo di Emeka Okafor (che verrà inserito sicuramente in tutte le proposte di trade), ma anche quello di un altro giocatore che nelle ultime ore si sarebbe aggiunto alla lista dei partenti secondo i progetti del nuovo G.M. degli Hornets, ovverro Dell Demps. Il giocatore che Demps vorrebbe fare fuori sarebbe James Posey, che assieme a Paul ed Okafor libererebbe ben 33 milioni di dollari in questa stagione e 36 nella prossima. Una boccata di ossigeno per le disastrate casse di New Orleans, che resterebbe con tanti giovani dal basso contratto per ricostruire il futuro. Il problema sta nel fatto che le franchigie più forti hanno già il cap abbastanza intasato, figurarsi aggiungervi 36 milioni di dollari, quelle che hanno spazio salariale libero non hanno i giocatori talentuosi che richiederebbero gli Hornets. Ecco perchè la situazione appare molto difficile da districare. Ma nella NBA, se si vuole fare qualcosa, prima o poi una soluzione la si trova sempre ed alla fine ogni tassello va al suo posto.

  • NBA: Sessions ai Cavs, West ai T-Wolves e McGrady è vicino ai Bulls

    Ultime ore di mercato molto frenetiche in NBA.
    Nella notte si è concluso, dopo lunghissime trattative, lo scambio tra Minnesota Timberwolves e Cleveland Cavaliers, che ha visto il passaggio di Delonte West e Sebastian Telfair a Minneapolis e l’arrivo invece in Ohio di Ramon Sessions e Ryan Hollins. Inoltre i Cavs dovranno dare ai “Lupi” anche una seconda scelta al Draft (quella del 2013).
    In questo modo i Cavs iniziano a ricostruire il dopo LeBron James, anche se il roster appare sempre molto carente, i T-Wolves dal canto loro riducono drasticamente il loro monte ingaggi visto che i 2 giocatori, alla fine dell’anno, saranno free agent, ottima mossa visto che a Minneapolis stanno ricostruendo dai giovani di talento ma con contratti molto bassi. Ci vorrà del tempo (3-4 anni sicuramente) ma le basi per un buon futuro ci sono tutte.

    Intanto Tracy McGrady pare molto vicino ai Chicago Bulls, anche se voci dell’ultima ora dicono che l’ultimo allenamento ha visto gli osservatori dei “Tori” storcere il naso di fronte ad alcuni movimenti atletici dell’ex Houston Rockets. Tuttavia il basso ingaggio che chiederà T-Mac farà andare a buon fine la trattativa.

    E’ ufficiale la firma del lituano Linas Kleiza con i Toronto Raptors.

    I Boston Celtics stanno ripensando ad Eddie House, soprattutto ora che hanno perso Tony Allen. Sviluppi della trattativa nelle prossime ore.

    Shaquille O’Neal è tornato a parlare con gli Atlanta Hawks dopo che negli ultimi giorni era stato contattato dai Boston Celtics. Nonostante la firma di Josh Powell, ex Lakers, i “Falchi” paiono decisi a rinforzare ancora di più il reparto lunghi, vero tallone d’Achille della squadra della Georgia. L’accordo non dovrebbe essere poi così tanto distante.

  • NBA: Matt Barnes sceglie i Lakers

    Dopo aver rifiutato la corte dei Toronto Raptors, dei Cleveland Cavaliers, dei Miami Heat e anche di qualche altra franchigia che ha lavorato per lui sottotraccia, Matt Barnes ha finalmente deciso: giocherà nella squadra campione della NBA, ovvero i Los Angeles Lakers del nemico Kobe Bryant.
    Gran colpo per i californiani che mettono sotto contratto uno dei difensori più forti della Lega, probabilmente per contrastare lo strapotere offensivo dei Miami Heat in una ipotetica finale. Assieme a Bryant, Artest e Gasol dovrà limitare, se i pronostici verranno rispettati e la Finale NBA sarà tra le favorite Lakers ed Heat, il trio James, Bosh, Wade. Cosa non facile ma ora si può anche provare a farlo viste le attitudini difensive del roster dei campioni in carica.
    Barnes, come Artest lo scorso anno, decide di andare a giocare da uno dei più acerrimi rivali di sempre, quel Kobe Bryant che quest’anno lo ha punzecchiato durante le partite contro gli Orlando Magic, visto che la marcatura di Barnes ha sfiorato i limiti del legale. Ora si ritroveranno a giocare nella stessa squadra, come già un’anno fa è accaduto tra “Ron Ron” ed il numero 24: la convivenza tra loro 2 è stata ottimale ed ha portato al tanto agognato titolo, resta ora da vedere se anche questa situazione andrà a buon fine per lo squadrone gialloviola. Il contratto di Barnes sarà di 2 anni dietro un compenso di 3,6 milioni di dollari.
    Sempre per quanto riguarda i Lakers, dopo la perdita di Josh Powell, partito per Atlanta in direzione Hawks, i californiani hanno preso nello stesso ruolo Theo Ratliff: contratto per un anno al minimo salariale.

    Intanto per quanto riguarda le altre trattative Antoine Wright domani firmerà un contratto di un anno con i Sacramento Kings, molto probabilmente al minimo salariale.

    Kurt Thomas ha firmato per i Chicago Bulls: il centro, veterano, alla 15esima stagione NBA, sarà il cambio di Joakim Noah vista la partenza di Brad Miller andato agli Houston Rockets.

    I Boston Celtics hanno prolungato di un anno il contratto scaduto di Marquis Daniels, per lui un compenso di 2,5 milioni di dollari.