Autore: slevin

  • Mondiali di basket Turchia 2010: Gli accoppiamenti dei quarti di finale

    Mondiali di basket Turchia 2010: Gli accoppiamenti dei quarti di finale

    Ecco il quadro dei quarti di finale dei Mondiali di basket di Turchia che si sono definiti oggi con le ultime 2 partite:

    Mercoledì 8 settembre

    Serbia-Spagna
    Turchia-Slovenia

    Giovedì 9 settembre

    U.S.A.-Russia
    Lituania-Argentina

  • Battaglia tra Argentina e Brasile, la Lituania supera la Cina

    Battaglia tra Argentina e Brasile, la Lituania supera la Cina

    Si è completato il quadro degli ottavi di finale dei Mondiali di basket di Turchia 2010. Oggi gli ultimi 2 incontri in programma che mettevano di fronte la lanciatissima Lituania contro la Cina, e l’Argentina contro il Brasile per il più classico dei derby sudamericani.
    Le sfide sono state molto tirate, soprattutto la seconda dove si è assistito ad un vero scontro epico tra le 2 formazioni pronte a sputare sangue su ogni singolo pallone. Ne è uscita fuori una partita vibrante e sempre in bilico, molto gradevole per chi ha assistito all’incontro dove non c’è stato un secondo di pausa. E sul parquet si è visto un giocatore dalla bravura incommensurabile che risponde al nome di Luis Scola, una partita monumentale per il numero 4 albiceleste che conferma l’ottimo stato di forma e ribadisce con forza di essere al momento il migliore giocatore della manifestazione. Non da meno nel pomeriggio il lituano Linas Kleiza che ha dominato l’incontro contro i cinesi.
    Ma vediamo in dettaglio l’andamento dei match:

    LITUANIA-CINA 78-67

    I 10 punti nel finale di quarto periodo di uno stellare Linas Kleiza (30 punti e 10 rimbalzi per la nuova ala dei Toronto Raptors in NBA) consentono alla Lituania di battere la cina per 78-67 e di accedere ai quarti di finale della manifestazione dopo essere arrivati all’evento solo grazie ad una wild-card!
    Una favola che continua e che potrebbe diventare anche una bellissima e stupenda realtà se i lituani continueranno a macinare gioco come sin qui finora fatto.
    Alla Cina va riconosciuto comunque l’onore delle armi, una squadra mai doma, ma tatticamente ancora acerba per poter competere con le grandi potenze europee, e psicologicamente fragile alle prime avvisaglie di difficoltà che ha risentito dell’assenza del vero leader Yao Ming alle prese con i primi allenamenti dopo più di un anno e mezzo di inattività per la frattura al piede.
    Inizio gara da brivido per i lituani che sparacchiano malamente da fuori e permettono alla Cina di allungare sul 16-5. “Verdi” che restano vivi solo grazie ad una miriade di rimbalzi offensivi convertiti in punti da seconda chance. Tuttavia la Cina chiude in vantaggio per 22-17 il primo quarto.
    Cina ottima anche in avvio di secondo quarto: Yi Jianliang e una tripla di Sun Yue riportano il “Dragone Rosso” sul +9 (20-29), ma finalmente la difesa lituana ritrova la sua classica grinta, soprattutto sul perimetro: e con facili punti in contropiede si arriva ad un parziale devastante di 16-1 per il primo sorpasso (36-31). Donewald chiama sconcertato un time-out e sarà ancora Liu Wei, con una penetrazione sulla sirena, a tenere i cinesi in scia (43-40 alla fine del primo tempo). La Lituania, stranamente, fatica dall’arco (5/14), ma gode di un vantaggio enorme sotto i tabelloni (25-13 il conto dei rimbalzi, ma sarà addirittura 50-30 al termine della partita).

    Ennesimo inizio di quarto, ed ennesima buona partenza dei cinesi, che si riportano in parità a suon di triple (48-48), ma la palla fatica ad avvicinarsi alla vernice e a Yi Jianliang, e quando le percentuali dal perimetro calano, la Lituania risponde con Gecevicius e Kleiza (55-48), ben sorretti da Pocius e Jankunas per confezionare un secondo parziale mortifero di 16-3 (64-51 al 30esimo). La squadra baltica continua a dominare a rimbalzo, in special modo in attacco, dove ha già 12 punti da secondi possessi (praticamente l’intero divario tra le 2 squadre).
    La Lituania apre il quarto periodo toccando il massimo vantaggio sul +15, ma sbaglia poi un paio di canestri facili e viene immediatamente punita dai cinesi in transizione e con una schiacciata di Yi Jianliang (66-57). L’attacco dei “Verdi” si arena improvvisamente, e la Cina riemerge ancora, prima con una tripla di Wei in contropiede e poi ancora con Jianliang, finalmente cercato vicino a canestro (67-62). Donewald, allenatore cinese, in panchina sorride pregustando una storica rimonta, ma la Lituania mette la palla in mano a Kleiza e chiede a gran voce all’ex-Olympiacos e Denver Nuggets di togliere le “castagne dal fuoco”. Detto fatto. Dieci punti consecutivi e un paio di canestri d’autore dal perimetro per ribaltare completamente l’inerzia e rilanciare i suoi sul +12. Gioco, partita ed incontro per i baltici, cinesi sconfitti ma che non possono rimproverarsi nulla dopo la bella prestazione offerta.

    Lituania: L. KLEIZA (30 pts), L. KLEIZA (9 rbs), M. KALNIETIS (5 ast)
    Cina: W. LIU (21 pts), J. YI (12 rbs), Z. WANG (3 ast)

    ARGENTINA-BRASILE 93-89

    Un monumentale (a dir poco) Luis Scola trascina l’Argentina al successo contro il Brasile in una vera e propria battaglia.
    Dieci punti del numero 4 negli ultimi 3 minuti di gioco, 8 di fila, danno all’Argentina la vittoria sul Brasile per 93-89 nella partita più bella e appassionante vista finora al Mondiale. L’Argentina, pur priva di Ginobili e Nocioni, fa valere la sua esperienza e la superiorità assoluta del pivot degli Houston Rockets (37 punti per il capocannoniere del torneo, con 9 rimbalzi) che trova in Delfino (con il tiro dalla lunga distanza) e nel semi sconosciuto Jasen (con una difesa sublime) l’aiuto necessario per battere la squadra di Ruben Magnano, ex varesino, che con l’Argentina aveva vinto l’Olimpiade di Atene. Il Brasile ricco di talento, sospinto dai 32 punti dell’ex fortitudino Huertas, perde lucidità nelle azioni decisive e deve soccombere ma può camminare a testa alta per quello che ha fatto vedere in campo.
    Il primo tempo è un enigma, Delfino e Scola da una parte, Barbosa, Huertas e Varejao dall’altra guidano le 2 squadre a molti cambi di leadership dell’incontro (12 i cambi totali nel primo tempo, +6 Argentina, +3 Brasile i massimi vantaggi registrati), ed è Marcelo Machado, visto anche a Rimini, che con 8 punti in 5 minuti, riporta il Brasile dal -6 al +2 dell’intervallo (favolosa una sua tripla con annesso fallo che ha ricordato ai più la giocata con cui Sasha Danilovic decise un famosissimo derby di Bologna su un fallo di Dominique Wilkins!)

    Il Brasile prova la fuga a inizio ripresa (46-53), ma è fermato da 2 prodezze di Delfino che tiene a contato l’albiceleste. Il Brasile tiene duro e tenta di ammazzare l’incontro ma qui sale in cattedra Scola che diventa inarrestabile: e quando si rende conto che la difesa è concentrata tutta su di lui inizia a smistare anche assist per i compagni che puniscono ripetutamente dalla lunga distanza o con comodi appoggi sotto canestro. Poi il numero 4 dei Rockets si mette in proprio negli ultimi minuti: 2 canestri per l’85-79 (poi ricuciti da Huertas), e nell’ultimo minuto 3 prodezze in serie con canestro con le braccia di Varejao in faccia, palla rubata in difesa a Barbosa, nuovo canestro a 22 secondi dal termine dell’incontro (89-84), con una percentuale di difficoltà assurda. Il Brasile non si arrende neanche qui ma l’ultima tripla non serve a nulla visto che Scola si prende le sue responsabilità e dalla lunetta sigilla il risultato sul 93-89. 37 punti alla fine, nella grande festa albiceleste per l’ala grande di Houston che si gode il suo gioiello. Dall’altra parte ce ne sono 32 di Huertas che non bastano però ad uno splendido Brasile.

    Argentina: L. SCOLA (37 pts), L. SCOLA (9 rbs), P. PRIGIONI (8 ast)
    Brasile: M. TIEPPO HUERTAS (32 pts), T. SPLITTER (5 rbs), T. SPLITTER (2 ast)

  • La Russia abbatte la Nuova Zelanda

    La Russia abbatte la Nuova Zelanda

    Altra ottima partita per la Russia, soprattutto in difesa, contro la Nuova Zelanda, che viene battuta per 78-56 negli ottavi di finale del Mondiale di basket di Turchia 2010.
    Ora per gli uomini di Blatt ci saranno gli U.S.A., in un incontro che rievoca vecchi dissapori soprattutto sul piano poltico, anche se oggi i rapporti tra le 2 nazioni sono ottimali.
    Lo scarto di 22 lunghezze finali forse non ci sta, perché la Nuova Zelanda chiude a -4 il primo tempo e resta viva almeno per 25 minuti, salvo poi franare rovinosamente quando i problemi di falli di Kirk Penney tolgono l’unico vero punto di riferimento offensivo, e la Russia prende prepotentemente il controllo dei tabelloni (41-25 il conto totale dei rimbalzi): coraggiosi i Tall Black, ma corti, in tutti i sensi, in altezza e in profondità della panchina.

    Sfruttando le difficoltà di un attacco russo che stenta a innescarsi, i neozelandesi aprono la partita con un parziale di 9-2, ma la squadra di Blatt non sbanda in difesa e rientra piazzando un analogo contro-parziale quando viene ravvivata dall’ingresso di Mozgov. La partita è molto fisica e non certo per palati fini, ma la Nuova Zelanda, che negli ultimi 4 minuti del quarto segna solo su tiro libero, riesce a tenere la testa avanti alla fine del primo quarto (13-15). Nel secondo parziale Jones spara subito una tripla per il +5, ma la Russia risponde serrando ancor maggiormente le tenaglie difensive: Vorontsevich (M.V.P. dell’incontro con 18 punti e 11 rimbalzi) compie un lavoro spettacolare nella staffetta su Penney, i lunghi intimidiscono a centroarea (Tait si prende 3 stoppate consecutive) e quando la palla arriva finalmente sotto in attacco, ecco che Kaun e Mozgov possono mettere in difficoltà il vecchio e lento Cameron. La Russia sorpassa, tocca il +8 con una tripla di Monya che suggella un parziale di 13-0 (29-21), mentre la Nuova Zelanda, che perde Penney per un prematuro terzo fallo (2 in attacco), si arena senza trovare un secondo terminale offensivo degno di nota.
    Un antisportivo a Vorontsevich a 50 secondi dall’intervallo lungo permette ai Tall Blacks di recuperare un minimo di inerzia per andare negli spogliatoi (31-27 al 20esimo), fiammata che prosegue a inizio ripresa con un lampo da 8 punti consecutivi di Abercrombie, fino a quel momento piuttosto silente. Ma nel mezzo c’è il quarto fallo di Penney, e la Russia può approfittarne per riallungare nuovamente con Vorontsevich e Mogzov (43-35). Blatt capisce che è il momento decisivo per azzannare la partita, e mette in campo una difesa che dilata la forbice sul +13 (51-35): Vucinic rispolvera giocoforza Penney nel finale di quarto, e la stella neozelandese cerca di riaccendere la luce innescando un contro-break di 8-0. Ma è solo un fuoco di paglia. I Tall Blacks provano la zona per proteggere Penney e Vukona e per scommettere sulle percentuali russe fino a quel momento non scintillanti dall’arco, ma la squadra di Blatt non fatica nel trovare buone soluzioni coi ribaltamenti di lato, e in difesa è sempre impenetrabile. Il colpo di grazia arriva con un 2+1 di Mozgov (16 punti e 7 rimbalzi) per il +16 a 4 minuti dalla fine dell’incontro (63-47), prima che Penney aggiusti le sue cifre nel garbage-time e che Ponkrashov e Vorontsevich affondino la barca neozelandese con ben 3 triple nel finale.

    Ora la prova del fuoco Stati Uniti sarà importante per capire le ambizioni della squadra dell’est, anche se i favori del pronostico sono ovviamente per gli americani

    RUSSIA-NUOVA ZELANDA 78-56

    Russia: A. VORONTSEVICH (18 pts), A. VORONTSEVICH (11 rbs), A. PONKRASHOV (7 ast)
    Nuova Zelanda: K. PENNEY (21 pts), M. VUKONA (5 rbs), K. PENNEY (2 ast)

  • Stati Uniti a valanga sull’Angola

    Stati Uniti a valanga sull’Angola

    Un vero e proprio massacro quello che gli Stati Uniti hanno messo in scena negli ottavi di finale dei Mondiali di basket di Turchia 2010 contro la malcapitata Angola.
    Africani letteralmente stritolati ed il punteggio parla chiaro: 121-66, angolani quasi doppiati da una formazione concentrata fino agli ultimi secondi che ha dato il meglio di sè soprattutto dalla lunga distanza.
    Ovviamente l’impegno non era dei più proibitivi, ma non è mai facile arrivare a punteggi così alti ed a scarti così elevati!
    Gli “States” nei quarti affronteranno la vincente del confronto tra Russia e Nuova Zelanda in programma questa sera.
    Miglior marcatore dell’incontro il playmaker Chauncey Billups con 19 punti seguito a ruota da un terzetto a quota 17 ovvero Eric Gordon, Rudy Gay e Kevin Durant, la superstar della squadra.
    La prima volta che gli Stati Uniti hanno battuto l’Angola, nel debutto del vero Dream Team a Barcellona 1992, finì 116-48, con Charles Barkley che diede una gomitata al povero Coimbra spiegando poi ai microfoni che quella era la dura legge del ghetto.

    La partita è stata senza storia sin dagli inizi con un parziale di 10-0 che ha portato il punteggio subito sul 22-7 per poi rotolare fino al +20 del decimo minuto. Nel secondo quarto gli angolani, privi del loro miglior realizzatore Cipriano, infortunato, hanno giocato anche bene mostrando le ottime doti di un isolato Joaquim Gomes, ma senza poter nulla contro le qualità atletiche e tecniche degli americani. L’Angola, che nonostante tutto può contare su un’ottima scuola di pallacanestro, (ha vinto 10 degli ultimi 11 campionati africani), davanti trova una squadra senza pietà che gioca con intensità in ogni angolo del campo e fino all’ultimo secondo di ogni possesso offensivo e difensivo. Per gli “States” la cosa più interessante da verificare, (ammesso che sia possibile in partite così facili), era se in vista delle partite importanti, Chauncey Billups, finora al 20% da tre punti, avrebbe dato qualche risposta alla crescita esponenziale di Eric Gordon che ambiva al suo posto. La risposta c’è stata, la guardia dei Nuggets ha segnato più triple con gli angolani, (con un ottimo 5/7), che nelle 5 gare precedenti (4/19). Gordon ha risposto con 5/6, arrivando a 16/30 complessivo, e adesso è Derrick Rose, che da fuori non tira quasi mai, a far meditare “Coach K”, convinto che per battere le squadre europee siano necessari grandi tiratori.
    Il secondo tempo è accademia con largo spazio alle riserve e Angola sbriciolata nell’ultimo quarto dove segna solo 10 punti.
    Ora resta da vedere chi sarà l’avversario dei quarti di finale per la formazione americana.

    STATI UNITI-ANGOLA 121-66

    USA: C. BILLUPS (19 pts), L. ODOM (8 rbs), D. ROSE (6 ast)
    Angola: J. GOMES (21 pts), F. AMBROSIO (7 rbs), C. MORAIS (4 ast)

  • MLB: Stephen Strasburg fermo per 18 mesi!

    MLB: Stephen Strasburg fermo per 18 mesi!

    Stephen Strasburg, sensazionale e fenomenale lanciatore dei Washington Nationals si è infortunato ai legamenti del gomito destro e dovrà stare fermo per 18 mesi! un anno e mezzo tra operazione e riabilitazione che sono una mazzata sul giovane 22enne della squadra della Capitale.

    La prima scelta assoluta del draft 2009 con ogni probabilita’ dovra’ sottoporsi ad un intervento, battezzato “Tommy John” dal nome del lanciatore che nel 1974 lo ha subito per primo. Il giocatore, dopo l’esito degli esami a cui si e’ sottoposto, volera’ in California per ascoltare l’opinione del professor Louis Yocum.

    Strasburg ha debuttato nella Major League a giugno, presentandosi in maniera sontuosa con 14 eliminazioni al piatto. Da allora, ha messo insieme un record di 5 vittorie e 3 sconfitte ed ha brillato al punto da far decollare i dati di affluenza negli stadi e quelli degli ascolti televisivi. Per lui si è scomodato anche il Presidente degli Stati Uniti Barak Obama, che si è recato prontamente allo stadio per il "Fenomeno". Fino al match di sabato scorso: contro i Philadelphia Phillies, nel corso del quinto inning, il pitcher ha avvertito un dolore al braccio destro.

    Il fuoriclasse di Washington ha cercato anche di essere ottimista facendo ai giornalisti qualche battuta sulla sua situazione di infortunato, ma di ottimismo ne circola davvero poco:

    • "Non avremmo potuto adottare una prudenza maggiore con lui"

    Ha spiegato il manager dei Nationals, Jim Riggleman, che negli ultimi tempi ha cercato di evitare problemi all'inestimabile braccio di Strasburg richiamando in panchina il suo asso ai primi accenni di fatica. Il baseball perde uno dei suoi uomini di punta, se non addirittura il migliore vista la sua giovane età ed il livello di talento che ha mostrato.

    In bocca al lupo Stephen, torna presto sul "diamante"!

  • Danny Granger: “Gli europei puzzano come asini!”

    Danny Granger: “Gli europei puzzano come asini!”

    Impegnato con la nazionale degli Stati Uniti nei Mondiali di basket in Turchia, Danny Granger si è lasciato andare ad una pesante dichiarazione.
    L’asso degli Indiana Pacers, dopo la partita vinta al photo-finish contro il Brasile (nella quale, comunque, non è nemmeno sceso in campo), ha postato sul suo Twitter una dichiarazione piuttosto scomoda.

    Ecco quanto scritto dal leader dei Pacers:

    • “im dying over here… how come nobody in Europe wears deodorant? Guess they didn’t get the memo”

    seguita poi da una più che “eloquente” conclusione:

    • “smellin like dead donkeys… no joke”

    Per chi non ha ancora assimilato bene l’inglese ecco la traduzione letterale delle 2 frasi:

    • mi sento morire qui… perché nessuno in Europa usa il deodorante? Sembra non si ricordino mai… puzzano come asini morti… e non sto scherzando

    Ma in molti, nel “Vecchio Continente”, non l’hanno presa particolarmente bene, e con molta probabilità la casella e-mail del giocatore dei Pacers è stata ingolfata da una miriade di insulti e richieste di scuse. Cosa che lo ha portato ad un secondo post, che ai più è sembrato aver però peggiorato la sua situazione già molto precaria:

    • “im from new orleans and it smells the same way so relax!!! talk about a post gone bad! about 3 hours ago via web”

    Ecco l’altra traduzione del “Granger-pensiero”:

    • “sono di New Orleans, e anche lì c’è la stessa puzza, dunque rilassatevi!!! Stiamo soltanto parlando di un post malriuscito 3 ore fa via web”

    Frase che, invece di salvarlo, gli ha scatenato addosso le “contro-ire” degli abitanti della Louisiana. Ecco come cadere in pratica “dalla padella nella brace”.

  • Mondiali di basket Turchia 2010: La programmazione per gli ottavi di finale

    Mondiali di basket Turchia 2010: La programmazione per gli ottavi di finale

    Questa è la programmazione degli ottavi di finale del Mondiale di basket di Turchia 2010.

    I match più attesi sono innanzitutto i 2 derbyssimi, quello sudamericano tra Argentina e Brasile,  e quello tutto slavo tra Serbia e Croazia (che aprirà le danze degli scontri ad eliminazione diretta il 4 settembre alle ore 17 italiana , seguito da un’altra sfida tra 2 eterne rivali ovvero Spagna-Grecia in programma invece alle 20).  Domenica 5 settembre il match clou sarà tra i padroni di casa della Turchia, che si stanno rendendo protagonisti del Mondiale con un alto standard di rendimento, che affronteranno la Francia, partita a 1000 con la vittoria sulla Spagna ma che sembra sgonfiarsi partita dopo partita. Slovenia-Australia completa il programma di domenica. Lunedì ecco scendere in campo i favoritissimi Stati Uniti che se la vedranno contro i malcapitati angolani, mentre la sera la Russia affronterà l’insidia Nuova Zelanda che va sempre più convincendo e che ha preso il posto di mina vagante del torneo dopo la bella qualificazione agli ottavi e la contemporanea uscita di scena di Porto Rico che da molti addetti ai lavori era data come la possibile out-sider. Martedì 7 settembre si chiuderanno invece gli ottavi con la Lituania  che gioca contro i molto abbordabili cinesi reduci da batoste in serie e poi, come già detto, in serata (ore 20) l’attesissimo derby Argentina-Brasile che designerà l’ultima qualificata per i quarti di finale!

    Ovviamente gli orari delle partite indicati sono all’ora italiana, perchè ricordiamo che in Turchia c’è un’ora in più di discrepanza.

    Sabato 4 settembre

    Ore 17.00 – Serbia-Croazia
    Ore 20.00 – Spagna-Grecia

    Domenica 5 settembre

    Ore 17.00 – Slovenia-Australia
    Ore 20.00 – Turchia-Francia

    Lunedì 6 settembre

    Ore 17.00 – Stati Uniti-Angola
    Ore 20.00 – Russia-Nuova Zelanda

    Martedì 7 settembre

    Ore 17.00 – Lituania-Cina
    Ore 20.00 – Argentina-Brasile

  • Mondiali di basket Turchia 2010: Le classifiche dopo la quinta giornata

    Mondiali di basket Turchia 2010: Le classifiche dopo la quinta giornata

    Ecco le classifiche dopo la quarta giornata del Mondiale di basket in Turchia:

    (In neretto le squadre qualificate per gli ottavi di finale).

    GRUPPO A

    1- Serbia 4-1
    2- Argentina 4-1
    3- Australia 3-2
    4- Angola 2-3

    5- Germania 2-3
    6- Giordania 0-5

    GRUPPO B

    1- Stati Uniti 5-0
    2- Slovenia 4-1
    3- Brasile 3-2
    4- Croazia 2-3

    5- Iran 1-4
    6- Tunisia 0-5

    GRUPPO C

    1- Turchia 5-0
    2- Russia 4-1
    3- Grecia 3-2
    4- Cina 1-4

    5- Costa d’Avorio 1-4
    6- Porto Rico 1-4

    GRUPPO D

    1- Lituania 5-0
    2- Spagna 3-2
    3- Nuova Zelanda 3-2
    4- Francia 3-2

    5- Libano 1-4
    6- Canada 0-5

  • Mondiali di basket Turchia 2010: Gli accoppiamenti degli ottavi di finale

    Mondiali di basket Turchia 2010: Gli accoppiamenti degli ottavi di finale

    Ecco il quadro degli ottavi di finale che si sono definiti oggi con le ultime partite:

    Sabato: Serbia-Croazia e Spagna-Grecia.

    Domenica: Turchia-Francia e Slovenia-Australia.

    Lunedì: Stati Uniti-Angola e Russia-Nuova Zelanda.

    Martedì: Lituania-Cina e Argentina-Brasile.

  • Mondiali di basket Turchia 2010: La Serbia si prende il primo posto nel gruppo A

    Mondiali di basket Turchia 2010: La Serbia si prende il primo posto nel gruppo A

    Continua la marcia inarrestabile della Turchia, nella quinta giornata del Mondiale di basket in corso di svolgimento proprio in terra turca, che demolisce la Cina subendo solo 40 punti (cinesi fortunati che trovano la qualificazione grazie alla vittoria della Costa d’Avorio contro Porto Rico che piazza come ultima qualificata del lotto proprio la Cina grazie alla miglior differenza canestri negli scontri diretti con portoricani ed ivoriani) e chiudendo il girone imbattuta.
    A braccetto coi turchi va la Lituania che si sbarazza senza grossi problemi del Libano. Cade la Francia contro la Nuova Zelanda, la Russia sorprende la Grecia e la Serbia va a prendersi il primo posto nel gruppo A grazie alla vittoria nello scontro diretto contro l’Argentina.

    GRUPPO A

    Angola-Australia 55-76

    L’Australia si prende il terzo posto del girone A, senza patemi contro un’avversaria priva del suo attaccante più pericoloso (Cipriano non entrato in campo), e probabilmente anche appagata dall’obiettivo raggiunto della qualificazione agli ottavi di finale. Angola comincia meglio, si porta anche avanti di 7 lunghezze (22-15 a 7 minuti dall’intervallo), ma finisce subito la benzina e precipita a -12 nello stesso secondo quarto (39-27 con 100 da giocare nel periodo). Gli australiani non si voltano più indietro: toccano il +20 con la tripla di Martin (58-38 nel terzo quarto) e poi amministrano tranquillamente.
    Angola destinata all’eliminazione nella prossima gara degli ottavi di finale dove affronterà i favoritissimi Stati uniti.

    Angola: M. LUTONDA (9 pts), E. MINGAS (5 rbs), D. BONIFACIO (3 ast)
    Australia: P. MILLS (11 pts), M. NIELSEN (7 rbs), M. NIELSEN (6 ast)

    Argentina-Serbia 82-84

    Prima sconfitta che costa cara per via del primato perso per l’Argentina. Il primo posto nel girone A se lo prende la Serbia. Ai sudamericani non basta il solito Luis Scola, top scorer della prima fase, che mette assieme 32 punti, con 12-19 dal campo, 5 rimbalzi, ma è il resto del team albiceleste a mancare nel confronto con i serbi, arcigni in fase difensiva e pronti a fare male in ripartenza. Nenad Krstic si conferma pedina fondamentale sotto canestro (18 e 8), Dusko Savanovic (19) fa il suo dovere, Milos Teodosic (16) è sempre più leader. L’Argentina ci prova fino all’ultimo, ma la battaglia dei liberi è vinta dai serbi, che con il 2/2 Aleksandar Rasic mettono fine al match. Il primato del gruppo va così agli europei.

    Argentina: L. SCOLA (32 pts), L. SCOLA (7 rbs), P. PRIGIONI (9 ast)
    Serbia: D. SAVANOVIC (19 pts), N. KRSTIC (8 rbs), M. TEODOSIC (4 ast)

    Giordania-Germania 73-91

    Una delle partite più inutili nella storia dei Mondiali, con entrambe le nazionali già eliminate: vince la Germania, ma non basta per superare Angola (vittoriosa nello scontro diretto ieri): Tibor Pleiss chiude con 23 punti per i tedeschi, Osama Daghles ne mette 22 per i giordani.

    Giordania: O. DAGHLES (22 pts), Z. AL-KHAS (9 rbs), R. WRIGHT (6 ast)
    Germania: T. PLEISS (23 pts), T. OHLBRECHT (10 rbs), S. HAMANN (4 ast)

    GRUPPO B

    Slovenia-Iran 65-60

    Partita in archivio già nel terzo quarto e poi tanto tempo per riprendere il fiato in vista di impegni più probanti: la Slovenia ha vita abbastanza facile contro l’Iran di Hamed Haddadi (15 punti) e Arsalan Kazemi (13). Il +5 di fine partita non racconta della superiorità slovena, con Goran Dragic a farla da padrone (18 punti, con 7/10 al tiro) e Miha Zupan e Bostjan Nachbar ad aggiungere al fatturato rispettivamente 15 e 10 punti. Slovenia seconda dietro agli Usa, Iran a casa.

    Slovenia: G. DRAGIC (18 pts), G. DRAGIC (6 rbs), S. BECIROVIC (3 ast)
    Iran: H. HADDADI (15 pts), A. KAZEMI (14 rbs), J. DAVARI (4 ast)

    Brasile-Croazia 92-74

    Il Brasile si aggiudica lo ‘spareggio’ per il terzo posto nel gruppo B imponendosi per 92-74 sulla Croazia (18 punti per Machadao, 12 rimbalzi per il rientrante Anderson Varejao): per i sudamericani ora attesissimo derby con l’Argentina, croati attesi dall’altro derby con la temutissima Serbia.

    Brasile: M. MACHADO (18 pts), A. VAREJAO (12 rbs), M. HUERTAS (6 ast)
    Croazia: M. POPOVIC (15 pts), K. LONCAR (6 rbs), M. TOMAS (3 ast)

    GRUPPO C

    Portorico-Costa d’Avorio 79-88

    Ecco il colpaccio di giornata di cui è stato detto nell’introduzione all’articolo: lo propone la Costa d’Avorio, che fa lo sgambetto a Portorico, che cercava la vittoria che avrebbe spianato la strada verso gli ottavi. E invece la squadra di Manolo Cintron si blocca sul più bello, concedendo molto al tiro degli africani, che chiudono con il 44.8% dall’arco dei tre punti (13 su 29 alla fine). Non bastano i rimbalzi di Renaldo Balkman (10 sui 37 di squadra totali) e i suoi punti (19 a cui aggiunge anche 6 assist) e la buona prestazione di David Huertas (18 punti). Restano fuori dagli ottavi di finale tutte e 2 le nazionali, beffate dalla Cina (per la differenza canestri negli scontri diretti) che si prende la qualificazione nella giornata in cui è seppellita da una montagna di punti dai padroni di casa della Turchia (ben 47!).

    Porto Rico: J. BAREA (19 pts), R. BALKMAN (10 rbs), J. BAREA (7 ast)
    Costa d’Avorio: C. ABOUO (19 pts), M. KONE (10 rbs), M. DIABATE (8 ast)

    Grecia-Russia 69-73

    L’ultima volta era finita 68-65 per la Russia, grazie a una super-tripla di Sergey Monya: allora erano le qualificazioni a EuroBasket. Anche questa volta la spuntano i russi di David Blatt, per 73-69, anche se la gara è diversa: Russia meglio all’inizio, poi ecco il pareggio greco a fine primo tempo (30-30). Il terzo quarto è quello decisivo: Timofey Mozgov (16 punti) e compagni fanno il break decisivo (29-13) e nell’ultimo parziale la Russia deve solo rintuzzare la rimonta greca, che si spegne sui tentativi di Nikos Zisis (11 punti) Sofoklis Schortsanitis (16 punti e 8 rimbalzi). Russia in crescita, occhio ai giovani di Blatt.

    Grecia: S. SCHORTSANITIS (16 pts), S. SCHORTSANITIS (9 rbs), K. TSARTSARIS (2 ast)
    Russia: T. MOZGOV (18 pts), E. VORONOV (6 rbs), A. PONKRASHOV (6 ast)

    Turchia-Cina 87-40

    Cina umiliata contro la Turchia padrona di casa: Oguz Savaz (19 punti) e compagni non hanno pietà per i cinesi, che pure si qualificano agli ottavi per la differenza punti favorevole nei confronti di Costa d’Avorio e Portorico. In un match inutile e senza storia spicca il 20-0 che porta al 39-13 del primo tempo, per una leadership che arriva anche a +41 nel terzo quarto e diventa di +47 alla fine grazie a Semih Erden. Turchia avanti con convinzione, affronterà la Nuova Zelanda.

    Turchia: O. SAVAS (20 pts), Ö. AŞıK (13 rbs), S. GÜLER (7 ast)
    Cina: Y. SUN (15 pts), W. SU (9 rbs), Y. SUN (2 ast)

    GRUPPO D

    Spagna-Canada 89-67

    Poca fatica per la Spagna contro il Canada. Va in archivio anche la quinta sconfitta dei nordamericani, che solo nel secondo quarto riescono a dare qualche grattacapo agli iberici, messi sotto 20-14. La Spagna è in crescita, anche se non è certo questa l’occasione per dimostrarlo: Fran Vazquez chiude con 21 punti e 10/10 al tiro, aggiusta i suoi numeri anche Rudy Fernandez (19 punti e 6 rimbalzi) e poi spazio a un po’ di “garbage time” infarcito dalle giocate di Ricky Rubio (8 punti, 7 assist e 5 rimbalzi). L’importante, dopo l’avvio disastroso, era almeno il terzo posto nel girone: dopo la sconfitta della Francia contro la Nuova Zelanda è arrivato addirittura il secondo, la missione è stata compiuta.

    Spagna: F. VAZQUEZ (19 pts), F. REYES (9 rbs), R. RUBIO (8 ast)
    Canada: K. OLYNYK (14 pts), J. ANTHONY (6 rbs), A. DOORNEKAMP (2 ast)

    Libano-Lituania 66-84

    Dopo Canada, Spagna, Nuova Zelanda e Francia, anche il Libano è vittima della scintillante Lituania, giovane ma già pronta per dare fastidio alle grandi, anche nella prossima fase del torneo. Spazio per tutti, i numeri migliori li hanno Renaldas Seibutis (17 punti) e Martynas Gecevicius (16 punti). Poca gloria per il Libano, ultima nel girone, guidato da Rony Fahed (19 punti).

    Libano: R. FAHED (19 pts), J. ABDELNOUR (6 rbs), E. RUSTOM (5 ast)
    Lituania: R. SEIBUTIS (17 pts), T. KLIMAVICIUS (7 rbs), T. DELININKAITIS (4 ast)

    Nuova-Zelanda Francia 82-70

    A sorpresa i Tall Blacks vincono il loro terzo match in fila, sorprendendo la Francia per 82-70 e si assicurano il terzo posto nel girone, per differenza punti. Devastante il secondo quarto dei neozelandesi (22-5) che annichilisce i transalpini. Kirk Penney come al solito protagonista, con 25 punti a referto, aiutato da Mika Vukona (15 punti con sei rimbalzi). Francia stanca, dopo quattro gare tiratissime: Nicolas Batum sbaglia il tiro che avrebbe voluto dire Russia, e invece sarà Turchia, proprio l’avversario che i Bleus non avrebbero voluto affrontare.

    Nuova Zelanda: K. PENNEY (25 pts), M. VUKONA (6 rbs), P. CAMERON (6 ast)
    Francia: Y. BOKOLO (13 pts), F. PIETRUS (8 rbs), N. DE COLO (4 ast)