Autore: slevin

  • NHL playoff, programma e analisi Finale Stanley Cup Devils-Kings

    NHL playoff, programma e analisi Finale Stanley Cup Devils-Kings

    La Finale che non ti aspetti, che nessuno avrebbe mai potuto immaginare ad inizio stagione! Nella Finalissima NHL 2011/2012 si affrontano New Jersey Devils (sesti classificati nella Eastern Conference in regular season) e Los Angeles Kings (team che nella Western Conference ha arpionato l’ultimo seed per i playoff, l’ottavo, solo nella giornata conclusiva della stagione regolare). Chi avrà la meglio potrà alzare al cielo la Stanley Cup, il trofeo riservato ai Campioni della Lega nazionale di hockey americana.

    6) New Jersey Devils vs 8) Los Angeles Kings:

    La serie prenderà il via mercoledì 30 maggio a Newark, nel New Jersey con i Devils che avranno il vantaggio del fattore campo rispetto ai Kings. Ma proprio i californiani in questa stagione non si sono preoccupati di questo fattore, ribaltando sistematicamente il vantaggio campo degli avversari in tutte le 3 serie di playoff finora disputate, andando a vincere quasi in scioltezza contro avversari molto più quotati.

    Le vittime illustri dei losangelini sono stati in ordine Vancouver Canucks (team con il miglior record NHL fatti fuori per 4-1), Saint Louis Blues (secondi in Western Conference, eliminati con un secco 4-0) e Phoenix Coyotes (terzo seed ad Ovest, 4-1 nella serie). I Devils hanno faticato un pò di più: nel primo turno sofferto 4-3 sui Florida Panthers, poi 4-1 ai Philadelpia Flyers ed infine 4-2 ai cugini dei New York Rangers in Finale di Eastern Conference.

    logo NHL

    I Kings arrivano davvero in forma e molto più riposati al grande appuntamento (che mancava da 19 anni, dalla Finale persa contro i Montreal Canadiens): eppure la stagione non era iniziata bene con l’esonero dopo circa 30 gare del coach Murray che ha fatto posto a Sutter. Sotto la sua guida i risultati sono stati ottimi, soprattutto nei playoff con 12 vittorie e 2 sole sconfitte. I “Re” possono contare inoltre sul migliore portiere del momento, ovvero Jonatahn Quick, autore di prestazioni assolutamente mostruose. L’attacco si baserà tutto sull’estro di Dustin Brown, Anze Kopitar e Mike Richards ma attenzione al periodo di forma di Dustin Penner. New Jersey ha le sue armi migliori in Brodeur, goalie che a dispetto dell’età (40 anni) continua a fornire prestazioni di altissimo livello, e negli avanti Ilya Kovalchuk, Zach Parise e Travis Zajac, senza dimenticare gli ottimi contributi finora avuti da Adam Henrique e da Bryce Salvador.

    In stagione regoalre la sfida è finita entrambe le volte nelle mani dei Devils ma allora c’erano altri Kings che scendevano sul ghiaccio. Ora le cose sono molto cambiate e quel riferimento di regular season servirà a poco e niente.

    Probabili 7 gare per decretare la nuova squadra campione NHL ma il talento di Los Angeles deve preoccupare la fortissima difesa di New Jersey che non avrà vita agevole nonostante il vantaggio del fattore campo.

    PROGRAMMA DELLA SERIE:

    gara 1: New Jersey Devils-Los Angeles Kings mercoledì 30 maggio in New Jersey, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
    gara 2: New Jersey Devils-Los Angeles Kings sabato 2 giugno in New Jersey, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
    gara 3: Los Angeles Kings-New Jersey Devils lunedì 4 giugno a Los Angeles, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
    gara 4: Los Angeles Kings-New Jersey Devils mercoledì 6 giugno a Los Angeles, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
    *gara 5: New Jersey Devils-Los Angeles Kings lunedì 4 giugno in New Jersey, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
    *gara 6: Los Angeles Kings-New Jersey Devils lunedì 11 giugno a Los Angeles, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
    *gara 7: New Jersey Devils-Los Angeles Kings mercoledì 13 giugno in New Jersey, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)

    *se necessaria

  • Super James affonda i Boston Celtics. Miami avanti 1-0 nella serie

    Super James affonda i Boston Celtics. Miami avanti 1-0 nella serie

    Nella prima partita della Finale di Eastern Conference dei playoff NBA 2012 i Miami Heat stendono i Boston Celtics con il punteggio di 93-79 ed ottengono il punto dell’1-0 nella serie. Successo meritato per i padroni di casa, forse più lucidi rispetto agli avversari in virtù di qualche giorno di riposo in più (Boston infatti ha impiegato 7 partite per avere la meglio dei Sixers nella Semifinali di Conference).

    Miami inizia alla grande e firma un parziale di 10-5, Garnett è l’unico che prova a creare qualcosa per i Celtics ma Battier con la sua prima tripla scava già un solco importante sul 17-9 e James chiude il primo quarto con il canestro del 21-11 che non fa presagire nulla di buono agli ospiti tenuti a meno di un punto a minuto dalla difesa degli Heat.

    La difesa di Miami cala incredibilmente nel secondo periodo ed i Celtics ne approfittano trovando molta continuità in attacco soprattutto con Paul Pierce (10 punti in questa frazione) puntualmente innescato da Rajon Rondo: a 2 minuti dal riposo lungo Boston acciuffa il pareggio a quota 43 ed il secondo quarto si chiude sul 46-46 con ben 35 punti segnati da Garnett e compagni.

    LeBron James, Miami Heat | © Mike Ehrmann/Getty Images

    La sfida si decide però nel terzo quarto: Miami si prende la leadership, e gli ospiti non possono far altro che restare quantomeno a contatto (62-58), poi negli ultimi 2 minuti si accende la stella di Dwyane Wade che porta la sua squadra ad un comodo vantaggio di 12 punti (70-58) alla fine del terzo periodo. Dopo aver subito una valanga di punti nel quarto precedente la difesa del team della Florida torna smagliante e limita a soli 15 punti l’attacco dei Verdi.

    All’inizio dell’ultima frazione di gioco James si scatena e porta Miami sul provvisorio78-61, Doc Rivers per riparare chiama un timeout da cui Boston esce molto bene (forse complice il fatto che Miami pensa di avere già vinto la partita) rosicchiando qualche punto. Wade però torna a brillare e chiude i conti con canestri di pregevole fattura per il definitivo 93-79.

    Boston si inchina nonostante la doppia doppia di Garnett (23 punti e 10 rimbalzi) e la tripla doppia sfiorata dal solito Rajon Rondo (16 punti, 9 rimbalzi e 7 assist), Pierce non eccelle (12 punti e 5/18 al tiro), ancora peggio fa Ray Allen con soli 6 punti ed 1/7 dal campo (orribile anche nei tiri liberi con 3/7, lui chè è un tiratore da oltre il 90%). Gli Heat trionfano anche senza poter contare su Chris Bosh (che ieri ha svolto un leggero allenamento ma resta sempre in dubbio per il prosieguo dei playoff), ci pensa James a mandare KO gli avversari con una prova da 32 punti e 13 rimbalzi, mentre Wade aggiunge 22 punti e 7 assist. Preziosi i contributi di Battier (10 punti, 1o rimbalzi e tanta difesa su Paul Pierce) e di Mike Miller (8 punti e 2/2 da 3 punti).

    Per gara 2 si resta a Miami dovegli Heat cercheranno di proteggere ancora il vantaggio del fattore campo mentre i Celtics dovranno ovviamente reagire e cercare di strappare una vittoria che potebbe capovolgere l’esito della serie.

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 28 maggio:

    Miami Heat-Boston Celtics 93-79
    Mia: James 32, Wade 22, Battier 10
    Bos: Garnett 23, Rondo 16, Pierce 12

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 1-0 Heat

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 1-0 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Siena stritola Sassari in gara 1 delle semifinali playoff

    Siena stritola Sassari in gara 1 delle semifinali playoff

    Nella prima partita delle semifinali playoff 2012 del campionato italiano di Serie A di basket la Montepaschi Siena batte nettamente il Banco di Sardegna Sassari con il punteggio di 91-68 ed ora guida la serie per 1-0. Una prova convincente dei toscani che hanno fatto la differenza nei 2 quarti centrali (49-31 il parziale complessivo), un divario che gli ospiti non sono più riusciti a recuperare.

    Senza Andersen, tenuto precauzionalmente a riposo per un fastidio al ginocchio da coach Simone Pianigiani, la Montepaschi parte comunque forte e vola sul 7-2 dopo 3 minuti di gioco. I biancoverdi devono però fare i conti con uno scatenato Plisnic che con 7 punti mantiene in partita Sassari che grazie anche ad una pioggia di triple (5/7 nel corso del primo quarto) si porta avanti sul 21-20 ad un minuto dal mini riposo, prima però che una bomba di McCalebb chiuda la frazione sul 23-21 per i padroni di casa.

    Nel secondo periodo Siena alza il suo muro difensivo e gli isolani restano a secco di punti per parecchi minuti, in attacco inoltre la Montepaschi trova sempre l’uomo libero pronto a punire grazie ad un’ottima circolazione di palla. Moss e l’efficacia nel tiro da 3 regalano il provvisorio +21 ai campioni d’Italia (54-33) prima che un canestro di Plisnic ed una bomba da centrocamp di Hosley fissino il provvisorio 54-38 con cui si va al riposo lungo.

    Bo McCalebb, Montepaschi Siena | © DANI POZO/AFP/Getty Images

    All’inizio del secondo tempo la musica non cambia: Lavrinovic con 5 punti in fila regala il nuovo +20 ai padroni di casa (63-43 al 26esimo) ed ogni tentativo di rientrare in partita da parte dei sardi è reso vano dall’ottima strategia di coach Pianigiani. Siena però pensa di aver chiuso anticipatamente il match e così il Banco di Sardegna ne approfitta per piazzare un parziale di 9-0 che accorcia le distanze (63-52) e costringe l’allenatore senese a chiamare un timeout che regala subito i suoi frutti con un 7-0 che porta Siena ancora sul +20 (72-52) quando al termine mancano solo 10 minuti.

    Gli ospiti capiscono che la gara è ormai persa, perdono il bandolo della matassa in attacco e diventano poco concentrati in difesa, è così che Siena allunga sul +23 e chiude la gara con il punteggio di 91-68.

    Gli isolani hanno il top scorer in Plisnic che termina con una prova da 15 punti e 7 rimbalzi, 12 punti sono di Drake Diener (poco preciso al tiro rispetto al suo standard), 10 li aggiunge Hosley mentre Travis Diener segna 8 punti con 7 assist e 5 rimbalzi. Per i toscani palma di M.V.P. a Lavrinovic, decisivo con i suoi 19 punti e 9 rimbalzi che non fa sentire l’assenza di Andersen, 13 punti a testa per Zisis e Moss (per lui anche 8 rimbalzi) e 12 punti per Bo Mccalebb (in aggiunta 7 rimbalzi e 4 assist). Per gara 2 si resta sul parquet di Siena e Sassari è chiamata alla pronta reazione per non vedere sfilare via dalle mani una serie che si preannunciava più combattuta.

    BASKET PLAYOFF SERIE A 2012, RISULTATI 28 maggio:

    Montepaschi Siena-Banco di Sardegna Sassari 91-68
    Siena
    : Lavrinovic 19, Zisis 13, Moss 13
    Sassari: Plisnic 15, Drake Diener 12, Hosley 10

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI:

    1) Montepaschi Siena vs 4) Banco di Sardegna Sassari serie 1-0 Siena 
    2) EA7 Emporio Armani Milano vs 6) Scavolini Siviglia Pesaro serie 0-0  

  • Cuore Spurs e tanto Ginobili, Thunder KO in gara 1

    Cuore Spurs e tanto Ginobili, Thunder KO in gara 1

    In gara 1 della Finale di Western Conference i San Antonio Spurs battono gli Oklahoma City Thunder per 101-98 ed ottengono il punto dell’1-0 nella serie. Una gara che sembrava andare dritta nelle braccia dei Thunder alla fine del terzo quarto ma che è stata ribaltata dai neroargento nell’ultimo periodo, grazie a tanta difesa, un cuore immenso ed un attacco tornato scintillante che ha piazzato nei 12 minuti finali ben 39 punti. Un successo meritato per gli uomini di coach Popovich ma la sfida promette scintille e sarà molto lunga e dura per entrambe le formazioni.

    In avvio di match Oklahoma City parte meglio e piazza un parziale di 5-0 subito ribattuto dai padroni di casa con un 8-0 che porta il risultato di 8-5 a circa metà quarto. Il punteggio resta basso e gli attacchi stentano a trovare ritmo e canestri con continuità, tuttavia l’energia di Ginobili (che si rivelerà l’arma vincente dei neroargento) regala un piccolo margine di vantaggio a fine primo quarto con la tripla che brucia il cronomentro e la retìna del canestro per il provvisorio 24-18.

    I Thunder limano il divario nella seconda frazione e tornano subito in parità. Il match si gioca punto a punto ed alla fine del primo tempo il punteggio è in favore di Oklahoma City che grazie ad un precisissimo Fisher ed ad un sensazionale Durant chiude sul 47-46.

    San Antonio Spurs | © Tom Pennington/Getty Images

    Nel terzo periodo arriva la valanga arancioblu che con un attacco molto prolifico capovolge l’inerzia del match: il parziale potrebbe essere devastante (24-16) per qualsiasi squadra e regala il provvisorio +9 sul 71-62.

    Ma come già successo nelle partite precedenti di questa post season, le idee di coach Popovich riusltano vincenti: l’allenatore degli “Speroni” risolleva la sua squadra dalle ceneri e nei primi 4 minuti i padroni di casa chiudono il proprio canestro con il lucchetto andando addirittura in vantaggio coronando il momento positivo con un mega parziale di 16-2 che regala il provvisorio 78-73. E’ la fase chiave della gara, ripreso il pallino del match gli Spurs non si guardano più indietro: Stephen Jackson, fino a quel punto perfetto in marcatura su Durant dopo aver preso il posto di Leonard che stava soffrendo il numero 35 dei Thunder, piazza la tripla (per i primi suoi punti della partita) che spezza le gambe agli ospiti, Ginobili si carica la squadra sulle spalle e porta il divario sul +10 a 2 minuti dalla fine. I giocatori di Okalhoma City, increduli e quasi spaesati, limano il distacco con 4 bombe consecutive firmate da Westbrook (una) ed Harden (3) ma oramai è troppo tardi. Vince San Antonio che dovrà capitalizzare questo incontro e questa bella rimonta in gara 2 (da giocare sempre in casa) per non vedersi comunque sfilare via il vantaggio del fattore campo. I Thunder avranno invece tanta rabbia addosso che riverseranno sul parquet e non è escluso il colpo a sorpresa viste le capacità e le potenzialità del team di coach Brooks.

    Per Oklahoma City ci sono 27 punti di Durant che aggiunge anche 10 rimbalzi, su di lui pesa però il brutto quarto periodo quando è mancato totalmente nel momento del bisogno (a segno solo con 6 punti dalla linea del tiro libero) soffrendo la marcatura di un ottimo Jackson piazzato saggiamente da coach Popovich sulle sue tracce. Deludente Westbrook, che ottiene17 punti ma con 7/21 al tiro, meglio Harden con 19 punti, buona la gara di Fisher autore di 13 punti ma che ha sbagliato i 2 tiri più importanti della sua squadra nonostante la perfezione dal campo (6/6) fino a quel momento (chiude quindi con 6/8). Per i padroni di casa gara stratosferica di Manu Ginobili (26 punti), vero M.V.P. dell’incontro, Duncan porta alla causa una doppia doppia da 16 pnti e 11 rimbalzi mentre Parker gioca una gara solidissima (dopo una partenza con troppe palle perse) infilando 18 punti, 8 rimbalzi e 6 assist. Nota di merito al già citato Stephen Jackson, che almeno per questa partita è stato perfetto in marcatura su Durant (nel secondo tempo) sacrificando la fase offensiva, la sua preferita (5 punti).

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 27 maggio:

    San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder 101-98
    S.A.: Ginobili 26, Parker 18, Duncan 16
    Okl: Durant 27, Harden 19, Westbrook 17

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 0-0

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 1-0 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • NBA playoff, programma e analisi Finale Eastern Conference Heat-Celtics

    NBA playoff, programma e analisi Finale Eastern Conference Heat-Celtics

    Nella Finale della Eastern Conference si affronteranno Miami Heat (testa di serie numero 2) e Boston Celtics (che hanno chiuso la stagione regolare al quarto posto ad Est). La sfida tra le 2 squadre sarà una rivincita dello scorso campionato quando nella Semifinale di Conference il team della Florida ebbe facilmente la meglio sugli avversari.

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics:

    Per i Verdi del Massachusetts sarà quindi occasione di rivincita, nonchè probabilmente ultima possibilità per la corsa al titolo, vista l’età media della squadra (tra le più alte in NBA) e considerato che a fine stagione molti dei protagonisti dei successi degli ultimi anni (in primis Ray Allen e Kevin Garnett, tasselli fondamentali nel gioco di coach Doc Rivers) saranno free agent.

    Dall’altra parte troviamo invece una squadra che nel momento più difficile della stagione (infortunio di Bosh che ha avuto come conseguenza una mini crisi nella Semifinale di Conference con gli Indiana Pacers che avevano l’opportunità di estromettere dalla post season Miami) si è ritrovata e si è stretta attorno alle 2 stelle rimanenti (per così dire integre), ovvero Dwyane Wade ma soprattutto Lebron James che con partite eccezionali hanno ribaltato la delicata situazione contro la franchigia di Indianapolis regalando il passaggio del turno.

    Il forfait di Chris Bosh proseguirà, a meno di colpi di scena, anche in questa Finale di Conference. Sarà un’assenza pesante in quanto la coppia di lunghi dei Celtics, GarnettBass, difficilmente potrà essere contrastata dal solo Udonis Haslem, rimasto l’unico lungo degli Heat in gradi di dare qualità e sostanza. Probabile che James debba dargli una grossa mano, triplicandosi in 3 ruoli diversi visto che a seconda delle situazioni dovrà portare palla, fare l’ala piccola e riciclarsi nel ruolo di ala grande. Un compito molto difficile ma non impossibile per il migliore giocatore al Mondo, chiamato per l’ennesima volta ad una vera e propria dimostrazione di forza.

    Nba | foto tratta dal web

    Wade dovrà dargli sostengno nei momenti cruciali ed il numero 3 di Miami in queste situazioni non si tira di certo indietro. Ma il ruolo più decisivo lo avrà il “supporting cast” con Chalmers, Battier e Miller che dovranno essere pronti in ogni frangente e non sbagliare nulla.

    Boston invece dovrà sfruttare il suo gioco collaudato, ed i suoi schemi quasi perfetti, facendo perno attorno al proprio giocatore migliore ovvero Rajon Rondo, che in cabina di regia dovrà orchestrare al meglio i suoi compagni. Pierce avrà il compito più difficile, quello di dover marcare James ma il capitano dei Celtics non è certo l’ultimo arrivato e darà filo da torcere al suo avversario.

    Ray Allen invece dovrà svegliarsi dal torpore (dovuto anche ad acciacchi fisici) dell’ultimo periodo. Se dal perimetro riuscirà a fare male con le sue triple allora per Miami saranno dolori.

    Gli Heat partono con 2 vantaggi: innanzitutto quello del fattore campo, e poi quello della forza atletica e fisica visto il roster più giovane rispetto a quello dei Celtics. Ma Boston ha un’arma importante da far valere, quella dell’esperienza accumulata nel corso delle ultime 5 stagioni.

    Miami favorita ma occhio ed attenzione a questi Celtics che ogni anno sembrano abdicare ma poi sono sempre lì pronti a giocare le partite più importanti e sempre in corsa per il massimo traguardo.

    PROGRAMMA DELLA SERIE:

    gara 1: Miami Heat-Boston Celtics lunedì 28 maggio a Miami, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    gara 2: Miami Heat-Boston Celtics mercoledì 30 maggio a Miami, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    gara 3: Boston Celtics-Miami Heat venerdì 1 giugno a Boston, ore ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    gara 4: Boston Celtics-Miami Heat domenica 3 giugno a Boston, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    *gara 5: Miami Heat-Boston Celtics martedì 5 giugno a Miami, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    *gara 6: Boston Celtics-Miami Heat venerdì 7 giugno a Boston, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    *gara 7: Miami Heat-Boston Celtics sabato 9 giugno a Miami, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)

    *se necessaria

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  • Pesaro sbanca Cantù e vola in semifinale

    Pesaro sbanca Cantù e vola in semifinale

    Nella decisiva gara 5 dei playoff 2012 del campionato italiano di Serie A di basket impresa della Scavolini Pesaro che espugna il parquet della Bennet Cantù per 69-78 e completa la rimonta (da 2-0 a 2-3) ottenendo così il punto per entrare tra le magnifiche 4 squadre del campionato che da domani si giocheranno il titolo nazionale partendo dalle semifinali. Un successo storico quello dei marchigiani che eguagliano la Benetton Treviso che nel 2003 era stata capace di compiere la stessa impresa.

    Ormai senza energie e svuotata da una stagione ricca di impegni (si pensi all’Eurolega, competizione dove Cantù non ha demeritato) con la coperta corta delle rotazioni, ridotte all’osso dagli infortuni, la Bennet ha ceduto di schianto lasciando strada libera a Pesaro. Solo 7 gli uomini utilizzati da coach Andrea Trinchieri che ha dovuto fare di necessità virtù arrangiandosi con il poco materiale a disposizione concesso dalla sorte in questa fase finale del torneo, gli ospiti hanno approfittato del loro buon momento e della loro ottima forma fisica ed hanno meritato la qualificazione al turno successivo.

    Parte bene la Scavolini che piazza un 11-4 di parziale (con 3 triple) e si mette in testa all’incontro. Hickman è costretto alla panchina per i falli e così Cantù ne approfitta per chiudere la prima frazione sul 17-17 grazie ad un infuocato Mazzarino.

    Daniel Hackett | © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images

    Nel secondo quarto serve il ritorno in campo proprio di Hickman per guidare gli ospiti sul +5 (35-30), ma Markoishvili ricompatta la situazione regalando il nuovo pareggio che chiude le ostilità per andare al riposo lungo (39-39).

    Buon avvio di terzo quarto per entrambe le squadre che rispondono colpo su colpo, ma la differenza la fa Lydeka che sul finire del periodo piazza 3 canestri che fanno volare la Scavolini sul 60-55 al 30esimo minuto.

    La Bennet non ne ha più: Perkins è a tratti irritante ed in apertura di quarta frazione perde definitivamente la bussola, White ringrazia e segna 5 punti di fila, accompagnati da una tripla di Cavaliero e da una bomba da metà campo di Jumaine Jones che regalano il provvisorio 71-58 a Pesaro. Cantù così prova il tutto per tutto, rientra fino al -7 ma quando è il momento di riprendere gli avversari non trova il killer instinct (Basile e Mazzarino sbagliano facili conclusioni), così i biancorossi amministrano il punteggio e chiudono il match.

    Per i padroni di casa in evidenza Markoishvili con 15 punti, Leunen con 14 (con 11 rimbalzi), Basile e Mazzarino con 11 (che pareggia il record di tiri da 3 punti segnati in maglia Cantù di Antonello Riva). Pesaro trionfa grazie ad un super James White da 21 punti e 10 rimbalzi, Jumaine Jones porta alla causa 17 punti (5 bombe da 3 su 9 tentativi), mentre Hickman aggiunge 15 punti e 5 assist (4/8 dalla lunga distanza). Preziosi anche Lydeka (10 punti e 7 rimbalzi) ed Hackett (8 punti, 8 rimbalzi e 3 assist).

    Per la Scavolini ora ci sarà l’impegno contro Milano e la serie prenderà il via da martedì.

    BASKET PLAYOFF SERIE A 2012, RISULTATI 26 maggio:

    Bennet Cantù-Scavolini Siviglia Pesaro 69-78
    Cantù: Markoishvili 15, Leunen 14, Mazzarino 11, Basile 11
    Pesaro: White 21, Jones 17, Hickman 15

    LE SFIDE DEI QUARTI DI FINALE:

    1) Montepaschi Siena vs 8) Cimberio Varese serie 3-1 Siena (Montepaschi accede alle semifinali playoff
    2) EA7 Emporio Armani Milano vs 7) Umana Venezia serie 3-0 Milano (EA7 Emporio Armani accede alle semifinali playoff)
    3) Bennet Cantù vs 6) Scavolini Siviglia Pesaro serie 2-3 Pesaro (Scavolini Siviglia accede alle semifinali playoff)
    4) Banco di Sardegna Sassari vs 5) Canadian Solar Bologna serie 3-0 Sassari (Banco di Sardegna accede alle semifinali playoff)

  • Rondo tripla doppia, Boston batte Sixers e vola in Finale di Conference

    Rondo tripla doppia, Boston batte Sixers e vola in Finale di Conference

    Nella decisiva gara 7 della Semifinale di Eastern Conference dei playoff NBA 2012 i Boston Celtics, guidati da uno splendido Rajon Rondo, battono i Philadelphia 76ers, chiudono la serie ottenendo il punto del 4-3 e volano alla Finale dell’Est dove affronteranno i Miami Heat di LeBron James e Dwyane Wade (sfida che prenderà il via da lunedì notte).

    Come nella maggior parte dei casi quando si gioca una gara 7 la partita non è spettacolare ma molto intensa e sentita, Boston parte meglio (10-2 in avvio) ma in chiusura di frazione gli ospiti operano l’aggancio chiudendo in parità sul 20-20.

    Nel secondo quarto la difesa dei Celtics fa la differenza ed i Sixers segnano solo 2 punti nei primi 5 minuti di gioco, alla fine del primo tempo il punteggio recita 41-33 in favore dei padroni di casa.

    Nella ripresa i biancoverdi volano sul +11, ma Philadelphia resiste molto bene e grazie ad un buon gioco di squadra riesce a riportarsi in corsa per la vittoria chiudendo la terza frazione sul 55-52, un -3 che continua a dare qualche speranza agli uomini di coach Doug Collins.

    Rajon Rondo, Boston Celtics | © Jim Rogash/Getty Images

    Nell’ultimo quarto Ray Allen, fino a quel momento a secco di triple, riesce ad ingranare e con la sua precisione porta Boston sul +8. Gli ospiti però non cedono e la gara sembra svoltare quando Pierce commette il suo sesto fallo a 4 minuti dalla sirena che lo costringe alla panchina anticipata per il raggiunto limite. Il punteggio è 71-68 per Boston e l’uscita dal campo del capitano sembra a prima vista un segnale in favore di Philadelphia. Ma a caricarsi l’intera squadra sulle spalle è Rajon Rondo che piazza 11 punti in 240 secondi di gioco e costringe i giovani Sixers alla resa portando in trionfo i suoi compagni che hanno la meglio per 85-75.

    Per il playmaker dei Celtics gara sontuosa ed ennesima tripla doppia da 18 punti, 10 rimbalzi e 10 assist, Kevin Garnett aggiunge una doppia dopia da 18 punti e 13 rimbalzi, Brandon Bass porta alla causa 16 punti, Paul Pierce infila 15 punti e 9 rimbalzi e Ray Allen chiude con 11 punti. La panchina produce solo 7 punti ma tanto basta visto che Philadelphia porta in doppia cifra solo 3 giocatori, Andre Iguodala con 18 punti e 15 punti a testa per Holiday e Brand. Poi poco altro, soprattutto da Louis Williams che segna solo 7 punti dalla panchina facendo mancare il suo solito apporto (2/9 dal campo).

    Da lunedì dunque via alla Finale di Eastern Conference dove i Miami Heat avranno il vantaggio del fattore campo nei confronti di Boston. Le 2 squadre si sono già sfidate lo scorso campionato nei playoff (erano però le Semifinali di Conference) e il team della Florida spazzò via i Celtics piuttosto nettamente. Vedremo se la storia si ripeterà oppure avremo un risultato diverso.

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 26 maggio:

    Boston Celtics-Philadelphia 76ers 85-75
    Bos: Rondo 18, Garnett 18, Bass 16
    Phi: Iguodala 18, Holiday 15, Brand 15

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 4-2 Heat (Miami accede alla Finale di Conference)
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 4-3 Celtics (Boston accede alla Finale di Conference)

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 4-0 Spurs (San Antonio accede alla Finale di Conference)
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 4-1 Thunder (Oklahoma City accede alla Finale di Conference)

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • NBA playoff, programma e analisi Finale Western Conference Spurs-Thunder

    NBA playoff, programma e analisi Finale Western Conference Spurs-Thunder

    Atto conclusivo nella Western Conference, dove nella Finale che designerà la squadra che andrà a giocarsi il titolo NBA contro una squadra della Eastern Conference, si affrontano San Antonio Spurs ed Oklahoma City Thunder in una serie che secondo molti sarà una delle più entusiasmanti degli ultimi 5 anni del basket americano e che rischia seriamente di essere una sorta di Finale anticipata del campionato.

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder:

    Un aspetto pare fuori di dubbio: sarà una sfida tra il “vecchio” ed il “nuovo che avanza”, l’esperienza e la forza mentale dei texani contro il talento e la forza atletica dei Thunder.

    Difficile, quasi impossibile fare un pronostico: soppesati sui 2 piatti della bilancia, pregi e difetti di queste 2 formazioni si annullano per lasciare spazio all’equilibrio totale. 2 squadre molto diverse tra di loro (per come sono state strutturate e costruite) ma legate da un unico filo conduttore, lo staff dirigenziale. Perchè R.C. Buford, general manager dei neroargento e vero artefice dei 4 titoli Spurs negli ultimi 13 anni, ha fatto da mentore all’attuale general manager dei Thunder, Sam Presti, che con sapienza ha costruito dal 2007 in poi (quando la franchigia ancora giocava a Seattle sotto il nome di SuperSonics) una vera corazzata che trova come punto di riferimento Kevin Durant, autentico fenomeno che sarà destinato a dominare la scena NBA nei prossimi 10 anni.

    Al grande appuntamento i 2 team arrivano con un complessivo di 16 vittorie ed 1 sola sconfitta nei playoff (gli Spurs addirittura sono ancora imbattuti in questa post season). Il vantaggio del fattore campo è dalla parte di San Antonio, ma mai come in questa serie potrebbe essere facilmente sovvertito nel corso delle partite.

    Nba | foto tratta dal web

    Da una parte abbiamo i neroargento, la loro esperienza, la loro forza mentale, il loro gioco collaudato e pieno di schemi fantasiosi ma al tempo stesso efficaci che possono punire qualsiasi tipo di difesa. In più Gregg Popovich in panchina, per definirlo in una parola sola, un “genio”!

    Dall’altra parte troviamo un gruppo giovanissimo (se si sommano gli anni di DurantWestbrookIbakaHarden arriviamo precisamente a soli 90 anni di età!), con una prestanza atletica ed una resistenza alla fatica assolutamente fuori dal comune. In più il talento ammassato in questi anni nel roster è pazzesco, la panchina è molto profonda e Durant è semplicemente immarcabile per qualsiasi difensore.

    Gli Spurs soffrono però la fatica e coach Popovich in stagione ha dovuto dosare le energie dei suoi Big Three (GinobiliDuncanParker ormai tutti soprai 30 anni), Oklahoma City soffre pesantemente le squadre organizzate che non gli lasciano campo aperto e la difesa dei neroargento è strutturata proprio in questo modo. Non sempre Durant potrà togliere le castagne dal fuoco con il suo talento e quindi coach Brooks dovrà inventarsi qualcosa di importante per non finire nella ragnatela e nelle trappole del suo ben più illustre collega Popovich.

    La chiave della sfida si giocherà su 2 fronti: Tim Duncan (la migliore ala grande della storia NBA, che sembra avere 10 anni di meno rispetto agli attuali 36) dovrà tenere a bada nel pitturato le torri dei Thunder Ibaka (stoppatore meraviglioso) e Perkins, mentre gli esterni di San Antonio dovranno limitare, per quanto possibile, l’estro e la capacità realizzativa di Kevin Durant senza dimenticare di dare uno sguardo a Russell Westbrook che ha dimostrato di poter caricarsi facilmente la squadra sulle spalle nei momenti che contano. Chi riuscirà a prevalere in queste 2 particolari “sfide” avrà più possibilità di vincere la serie e passare il turno. Da non dimenticare l’apporto delle panchine dove i sesti uomini di lusso Ginobili (Spurs) ed Harden (Thunder) promettono scintille a furia di canestri.

    Pronostico: come già detto, mai come in questa occasione è difficile dire chi avrà la meglio: di certo se gli Spurs imporranno il loro gioco ed i loro schemi per i Thunder sarà difficile stare dietro agli avversari, mentre se Oklahoma City riuscirà ad imporre i suoi ritmi alti (senza adeguarsi a quelli dei texani) scardinando l’organizzazione difensiva neroargento, per San Antonio si farà veramente dura a livello fisico e potrebbero iniziare i problemi. L’unica previsione che si può fare in questa occasione è che per decretare il vincitore si dovrà arrivare a gara 7, per il resto saranno i dettagli (e la fortuna/sfortuna) a decidere chi delle 2 squadre andrà in Finale NBA.

    PROGRAMMA DELLA SERIE:

    gara 1: San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder domenica 27 maggio a San Antonio, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    gara 2: San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder martedì 29 maggio a San Antonio, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    gara 3: Oklahoma City Thunder-San Antonio Spurs giovedì 31 maggio ad Oklahoma City, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    gara 4: Oklahoma City Thunder-San Antonio Spurs sabato 2 giugno ad Oklahoma City, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    *gara 5: San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder lunedì 4 giugno a San Antonio, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    *gara 6: Oklahoma City Thunder-San Antonio Spurs mercoledì 6 giugno ad Oklahoma City, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    *gara 7: San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder venerdì 8 giugno a San Antonio, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)

    *se necessaria

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    In gara 6 della Finale di Eastern Conference dei playoff NHL 2012, i New Jersey Devils superano sul ghiaccio amico i cugini dei New York Rangers per 3-2 in overtime, chiudono la serie sul punteggio di 4-2 e volano alla Finale di Stanley Cup dove affronteranno i Los Angeles Kings che nella Finale di Western Conference hanno superato i Phoenix Coyotes per 4 partite ad una.

    Il primo quarto è un dominio dei padroni di casa che a metà frazione passano a condurre le danze grazie alla marcatura di Ryan Carter. Dopo 4 minuti i Devils raddoppiano sfruttando al meglio il momento di superiorità numerica sul ghiaccio, derivante da power play, e finalizzano la grande occasione con la rete di Ilya Kovalchuk che porta il risultato sul 2-0.

    La reazione ospite si concretizza nel secondo periodo: sempre a metà frazione arriva il provvisorio 2-1 dei Rangers che accorciano così il passivo con il goal di Ruslan Fedotenko e, così come successo per New Jersey nel primo quarto, segnano la seconda rete a distanza di 4 minuti con il capitano Ryan Callahan che vale il provvisorio pareggio.

    New Jersey Devils | © Bruce Bennett/Getty Images

    La situazione non si sblocca nel terzo periodo nonostante qualche grande occasione sia da una parte che dall’altra. Serve così il tempo supplementare per decretare il vincitore e dopo appena 60 secondi di gioco a mettere il sigillo finale ci pensa Adam Henrique che fa esplodere l’arena di Newark con il goal del definitivo 3-2.

    Oltre all’eroe di serata, per New Jersey si mette in luce il solito goalie Martin Brodeur che salva il risultato 33 volte su 35 tiri complessivi, niente da fare per il rivale Lundqvsit che capìtola per 3 volte su 29 conclusioni avversarie.

    I Devils volano alla loro quinta Finale di Stanley Cup dove troveranno i Los Angeles Kings: la sfida prenderà il via da mercoledì notte e determinerà la squadra campione NHL della stagione 2011/2012.

    RISULTATI PLAYOFF NHL 25 maggio 2012 

    New Jersey Devils-New York Rangers 3-2 (overtime)

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    1) New York Rangers vs 6) New Jersey Devils serie 2-4 Devils (New Jersey accede alla Finale NHL)

    Western Conference:

    3) Phoenix Coyotes vs 8) Los Angeles Kings serie 1-4 Kings (Los Angeles accede alla Finale NHL)

  • LeBron James e Kevin Durant guidano il miglior quintetto NBA

    LeBron James e Kevin Durant guidano il miglior quintetto NBA

    LeBron James, fenomeno dei Miami Heat (che pochi giorni fa ha ricevuto il premio di M.V.P. della stagione NBA 2011/2012 ed è diventato così vincitore di tre delle ultime 4 edizioni), è stato il giocatore che ha raccolto più punti nella votazione per stabilire il migliore quintetto NBA della stagione. James ha ricevuto 118 voti per la prima squadra su un massimo di 120 voti disponibili. Oltre al numero 6 di Miami nel migliore starting five sono stati inseriti Kobe Bryant dei Los Angeles Lakers, Kevin Durant degli Oklahoma City Thunder (finito ad una manciata di punti da James con 591 in totale e 117 voti da primo quintetto), Dwight Howard degli Orlando Magic e Chris Paul dei Los Angeles Clippers.

    Nonostante la media di minuti giocati più bassa in carriera (37.5 a gara), James (convocato otto volte per l’All Star Game) ha guidato la Lega nella categoria del plus-minus (differenziale di punti quando un giocatore è sul parquet) con un ottimo +7,6 ed ha concluso al terzo posto nella classifica marcatori (27,1 punti  a partita), è stato il leader dei Miami Heat negli assist (6.2 ad incontro) e nei rimbalzi (7.9 gli stessi del compagno Chris Bosh). Inoltre James ha stabilito i record in carriera per la percentuale dal campo (0,531) e nel tiro da tre punti (0,362). James guadagna gli onori della prima squadra NBA per la quinta stagione di fila e per la sesta volta in carriera.

    Kevin Durant è alla sua terza selezione nel miglior quintetto dell’anno. Ha guidato la NBA in punti segnati (28,0 a partita) per il terzo anno consecutivo, ed ha stabilito il suo massimo in carriera nei rimbalzi catturati (8.0 ad incontro) e negli assist (3.5). Durant ha segnato almeno 40 punti in stagione per quattro volte tra cui si deve registrare il career-high di ben 51 punti stabilito il 19 febbraio contro i Denver Nuggets di Danilo Gallinari. E’ stato eletto anche M.V.P. dell’All Star Game di Orlando dopo aver segnato 36 punti per la squadra della Western Conference nella vittoria per 152-149 contro la selezione dell’Est.

    Kobe Bryant è alla settima selezione consecutiva nel miglior quinetto della stagione, e diventa il giocatore in attività con più selezioni nel miglior quinetto dell’anno a quota 10. Bryant è arrivato secondo in campionato nei punti segnati (27,9 contro i 28 di Durant). Il 6 febbraio, nella sua città natale, Philadelphia, Bryant ha superato l’ex compagno di squadra ai Lakers Shaquille O’Neal al quinto posto in NBA per quanto riguarda i migliori realizzatori di tutti i tempi, e il 9 marzo, a Minnesota, è diventato il più giovane giocatore a toccare quota 29.000 punti in carriera (a 33 anni e 199 giorni). Con la sua decima selezione nella migliore squadra della stagione NBA, Bryant raggiunge mostri sacri come Kareem Abdul-Jabbar, Elgin Baylor, Bob Cousy, Michael Jordan, Bob Pettit, e Jerry West (anche loro a quota 10). Karl Malone è il leader di tutti i tempi con 11 selezioni totali e Kobe il prossimo anno proverà a raggiungerlo in testa a questa graduatoria.

    LeBron James & Kevin Durant | © Joe Murphy/NBAE via Getty Images

    Dwight Howard è stato selezionato nel miglior team NBA per la quinta stagione consecutiva, ha guidato la Lega nei rimbalzi con un 14,5 a gara e ha ottenuto il suo career high nella percentuale di realizzazione dal campo (0,573). E’ arrivato secondo nella statistica delle doppie doppie realizzate (con 43) e terzo nella classifica delle stoppate (2.15 a match). Howard inoltre ha avuto una media di 20,6 punti ed è stato uno degli unici tre giocatori in NBA con la media di almeno 20 punti e 10 rimbalzi a partita (gli altri sono stati Kevin Love e Blake Griffin).

    Chris Paul, alla seconda chiamata nel migliore quintetto dell’anno, è stato il leader NBA nei recuperi (2.53) ed ha concluso al terzo posto negli assist (9.1), aggiungendo anche 19,8 punti a partita con 3.5 rimbalzi. Ha realizzato 23 doppie doppie (16esimo assoluto). Paul in questa stagione è diventato il secondo giocatore (dopo Tim Hardaway nel 1990/1991) nella storia della NBA ad avere una media di almeno 19,0 punti, 9,0 assist, 3,5 rimbalzi e 2.0 recuperi.

    La seconda migliore squadra NBA è composta invece dalle guardie Tony Parker dei San Antonio Spurs e Russell Westbrook degli Oklahoma City Thunder, dalle ali Blake Griffin dei Los Angeles Clippers e Kevin Love dei Minnesota Timberwolves, e dal centro Andrew Bynum dei Los Angeles Lakers.

    Nel terzo migliore starting five della Lega sono finiti Dwyane Wade dei Miami Heat e Rajon Rondo dei Boston Celtics come guardie, Carmelo Anthony dei New York Knicks e Dirk Nowitzki dei Dallas Mavericks come ali, e Tyson Chandler dei New York Knicks come centro.

    I migliori team della stagione NBA sono stati scelti da una giuria di 120 giornalisti sportivi  degli Stati Uniti e del CanadaI giornalisti hanno votato per i giocatori e per la selezione nella migliore squadra sono stati assegnati 5 punti, per l’inserimento nel secondo miglior team sono stati dati 3 punti ed infine per la chiamata nella terza squadra è stato fornito solo 1 punto.

    2011-12 All-NBA First Team:

    G: Chris Paul (Los Angeles Clippers) 484 punti
    G: Kobe Bryant (Los Angeles Lakers) 568 punti
    C: Dwight Howard (Orlando Magic) 476 punti
    F: LeBron James (Miami Heat) 596 punti
    F: Kevin Durant (Oklahoma City Thunder) 591 punti

    2011-12 All-NBA Second Team:

    G: Tony Parker (San Antonio Spurs) 367 punti
    G: Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder) 239 punti
    C: Andrew Bynum (Los Angeles Lakers) 400 punti
    F: Blake Griffin (Los Angeles Lakers) 170 punti
    F: Kevin Love (Minnesota Timberwolves) 365 punti

    2011-12 All-NBA Third Team:

    G: Rajon Rondo (Boston Celtics) 142 punti
    G: Dwyane Wade (Miami Heat) 235 punti
    C: Tyson Chandler (New York Knicks) 60 punti
    F: Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks) 136 punti
    F: Carmelo Anthony (New York Knicks) 154 punti

    Questi gli altri giocatori che hanno ricevuto voti dalla giuria (ordinati secondo i punti totali ottenuti): LaMarcus Aldridge, Portland, 55; Marc Gasol, Memphis, 52; Derrick Rose, Chicago, 44; Josh Smith, Atlanta, 33; Paul Pierce, Boston, 31; Al Jefferson, Utah, 30; Pau Gasol, Los Angeles Lakers, 27; Steve Nash, Phoenix, 24; Kevin Garnett, Boston, 22; Tim Duncan, San Antonio, 18; Joe Johnson, Atlanta, 16; Deron Williams, New Jersey, 14; Rudy Gay, Memphis, 10; James Harden, Oklahoma City, 8; Luol Deng, Chicago, 5; Roy Hibbert, Indiana, 5; Manu Ginobili, San Antonio, 3; Danny Granger, Indiana, 3; Joakim Noah, Chicago, 3; Monta Ellis, Milwaukee, 2; Chris Bosh, Miami, 2; Luis Scola, Houston, 2; Marcin Gortat, Phoenix, 2; Paul Millsap, Utah, 2; Serge Ibaka, Oklahoma City, 2; David Lee, Golden State, 1; DeMarcus Cousins, Sacramento, 1.