Autore: slevin

  • NFL: Salta la panchina dei Denver Broncos, McDaniels licenziato

    NFL: Salta la panchina dei Denver Broncos, McDaniels licenziato

    L’head coach dei Denver Broncos, Josh McDaniels, è stato licenziato ieri sera dai Denver Broncos dopo i pessimi risultati ottenuti in stagione (record di 3 vittorie e 9 sconfitte delle quali le ultime 3 consecutive).

    La stagione della gloriosa franchigia del Colorado è la peggiore, fino a questo momento, delle ultime 4 decadi. Al posto di McDaniels è stato nominato coach ad interim l’allenatore dei running back Eric Studesville (43 anni). Rimane al completo invece lo staff scelto dall’ex allenatore, compreso il fratello Ben McDaniels che ricopre l’incarico di coach dei quarterback.
    L’owner dei Broncos Pat Bowlen ha dato il benservito al suo allenatore ieri verso le 16 convocandolo in sede, subito dopo aver terminato la seduta con la squadra che ha appreso il tutto tramite un comunicato su Twitter.
    Sono tante le vicende che non sono andate giù al proprietario: innanzitutto il record perdente dallo scorso anno (McDaniels prese il posto sulla panchina che era di Mike Shanahan diventando a soli 33 anni il più giovane capo allenatore della NFL) quando dopo 6 vittorie consecutive ad inizio regular season Denver sprofondò con un pessimo finale di stagione chiudendo con un record di 8-8 che sommato alle 3 W e 9 L di quest’anno portano ad un misero 11-17. Poi le scelte azzardate in sede di mercato visto che McDaniels come prima mossa fece fuori il quarterback titolare, il talentuoso Jay Cutler, per spedirlo a Chicago in cambio del normalissimo Kyle Orton. Poi le trade del fortissimo wide receiver Brandon Marshall, giocatore di punta di Denver, del running back Peyton Hillis (che stafacendo meraviglie ai Cleveland Browns) e del tight end Tony Scheffler; da sommare il passaggio ad una difesa 3-4 che ha fallito in tutto e per tutto (vedere gara casalinga contro gli Oakland Raiders che con 59 punti segnati in trasferta hanno stabilito il loro record NFL), lo scarso utilizzo di Tim Tebow, prima scelta Broncos nell’ultimo draft; la trade della scelta numero 1 al draft 2010 (quello di quest’anno) per prendere il cornerback Alphonso Smith al secondo giro del draft 2009 (per poi cedere lo stesso Smith in questa stagione!). La mazzata finale è stata quella del recente scandalo del videotape (McDaniels ha ordinato di spiare gli allenamenti degli avversari, cosa vietatissima in NFL visto che gli schemi di una squadra sono “patrimonio” del club e devono essere riservati e non diffusi) che ha aggiunto imbarazzo ad una franchigia già in difficoltà.
    La decisione di Bowlen asseconda anche le richieste dei fan che dopo la clamorosa sconfitta contro i Raiders ne chiedevano la testa.

    Per i nomi dei successori, quando terminerà la regular season, si fanno le ipotesi di Bill Cowher (campione con gli Steelers nel 2005) e di Jon Gruden (che nel 2002, con i Tampa Bay Buccaneers, si è laureato campione NFL). Ma ci sono altri nomi nella lista che prevedono un impegno economico minore visto che ora i Broncos hanno 2 allenatori licenziati da stipendiare nei prossimi anni.

  • Highlights NBA del 7 dicembre 2010 [Video]

    Highlights NBA del 7 dicembre 2010 [Video]

    Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 7 dicembre 2010.

    Guarda il video degli highlights:

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  • Top 10 NBA del 7 dicembre 2010 [Video]

    Top 10 NBA del 7 dicembre 2010 [Video]

    NBA top 10 del 7 dicembre 2010.

    Tutto lo spettacolo del mondo NBA nelle migliori 10 giocate della notte.

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  • NBA: Dallas non si ferma più, Lakers OK contro Washington

    NBA: Dallas non si ferma più, Lakers OK contro Washington

    7 le partite disputate nella notte NBA, terminate tutte con le vittorie delle squadre di casa.

    I Nets inanellano la quinta sconfitta consecutiva perdendo ad Atlanta sotto i colpi di un formidabile Josh Smith (34 punti e 7 assist). Bene anche Jamal Crawford con 26 punti, Horford in doppia doppia con 24 punti e 10 rimbalzi mentre il migliore di New Jersey è Lopez con 24 punti ma lotta anche Devin Harris con 18 punti e 13 assist.

    Partita molto equilibrata a Charlotte dove i padroni di casa riescono ad interrompere la striscia di vittorie dei Nuggets ed impediscono a coach Karl di prendersi la vittoria numero 1000 di una straordinaria carriera. Si gioca punto a punto, ma il tiro finale per l’eventuale overtime è sbagliato da Billups che comunque mette a segno 25 punti. Anthony ne segna 22 ma con 21 tiri presi, per i Bobcats grande Jackson quasi in tripla doppia (23 punti, 9 rimbalzi e 7 assist) aiutato dal solito Wallace (20 punti e 9 rimbalzi).

    Nuova “mazzata” per Cleveland che perde anche su un campo relativamente facile come quello di Philadelphia. La quinta sconfitta consecutiva arriva con un pesante passivo di 20 punti, con 7 uomini dei Sixers in doppia cifra tra i quali spiccano Young da 26 punti ed 11 rimbalzi e Louis Williams con 19. Ancora una volta delude Turner (2 punti), per i Cavs ci sono 18 punti di Hickson, 16 di Gibson e 15 di Mo Williams.

    Dallas suona la decima battendo i non irresistibili Warriors grazie ai 25 punti di Dirk Nowitzki. Nonostante l’assenza di Chandler al centro dell’area i Mavs vincono la battaglia dei rimbalzi contro una delle formazioni più forte in questa specialità. Curry con 21 punti è il top scorer dei Warriors, 20 sono di Lee, 18 di Ellis e Dorell Wright ne mette 17 con 11 rimbalzi 4 assist e 3 recuperi. Ma a mancare a Golden State è la panchina con soli 16 punti segnati, fattore che condanna la squadra della “Baia” alla sconfitta.

    Facile vittoria di Houston contro Detroit grazie ai 35 punti e 12 rimbalzi di Scola. L’ex di turno McGrady ritorna nella sua Houston e segna 11 punti partendo dalla panchina, Stuckey ne aggiunge 18 ma non sono sufficienti contro questi Rockets che oltre a Scola possono contare sui 22 punti e 12 assist di Lowry e sui 21 di Martin.

    Matthews (24 punti), Roy e Aldridge (20 a testa) guidano i Blazers al successo sui Suns di Nash (24 punti e 15 assist) ed Hill (23 punti) portando a casa il secondo successo consecutivo approfittando anche dei problemi di falli di Jason Richsrdson (5) che guarda il match prevalentemente dalla panchina.

    I Lakers battono i Wizards non senza qualche piccola apprensione nel finale. Sotto di 19 punti, infatti, Washington non demorde ed arriva al -4 a 30 secondi dal termine del match e con il pallone del possibile -2 o -1. Ma Wall esagera ed il suo tiro da 3 punti non va a bersaglio e i Lakers escono indenni da una gara che sono riusciti a complicarsi nei minuti finali. Bryant con 32 punti, Odom con 24, ma soprattutto Gasol con 21 punti, 14 rimbalzi, 8 assist e 5 stoppate sono i mattatori dell’incontro. Per i Wizards benissimo Young con 30 punti (6/11 da 3), Arenas (23 punti) ed il rookie Wall con 22 punti e 14 assist. Pesante sotto canestro l’assenza di Blatche.

    Risultati NBA del 7 dicembre 2010

    Atlanta Hawks-New Jersey Nets 116-101
    Atl Simth 34, Jamal Crawford 26, Horford 24
    N.J. Lopez 24, Harris 18, Farmar 16

    Charlotte Bobcats-Denver Nuggets 100-98
    Cha Jackson 23, Wallace 20, Augustin 18
    Den Billups 25, Anthony 22, Smith 14

    Philadelphia 76ers-Cleveland Cavaliers 117-97
    Phi Young 26, Louis Williams 19, Holiday 16, Meeks 16
    Cle Hickson 18, Gibson 16, Mo Williams 15

    Dallas Mavericks-Golden State Warriors 105-100
    Dal Nowitzki 25, Terry 20, Butler 19
    G.S. Curry 21, Lee 20, Ellis 18

    Houston Rockets-Detroit Pistons 97-83
    Hou Scola 35, Lowry 22, Martin 21
    Det Stuckey 18, Daye 12, McGrady 11

    Portland Trail Blazers- Phoenix Suns 106-99
    Por Matthews 24, Roy 20, Aldridge 20
    Pho Nash 24, Hill 23, Frye 13, Dudley 13

    Los Angeles Lakers-Washington Wizards 115-108
    Lak Bryant 32, Odom 24, Gasol 21
    Was Young 30, Arenas 23, Wall 22

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  • La NBA acquisice i New Orleans Hornets di Marco Belinelli

    La NBA acquisice i New Orleans Hornets di Marco Belinelli

    Da 2-3 giorni la notizia era nell’aria ma ora è ufficiale: la NBA ha reso noto poche ore fa di aver acquisito i New Orleans Hornets, squadra in cui da quest’anno milita il nostro connazionale Marco Belinelli. Trattativa tenuta sottotraccia per diverso tempo, ma che è balzata agli onori della cronaca nelle ultime 48 ore.

    La squadra era stata messa in vendita dal proprietario George Shinn che qualche mese fa aveva scoperto di avere un tumore e che proprio per questo motivo dedicherà tutto il suo tempo alle cure necessarie e non potrà più occuparsi della franchigia.
    In un primo tempo si era tentato di vendere la squadra (o meglio far acquisire il pacchetto maggioritario del team) al socio di minoranza di Shinn, ovvero Gary Chouest che detiene circa il 35% della squadra. La Lega ha rivelato che Chouest ha desistito dai suoi propositi a causa della difficile situazione economica della Louisiana, stato in cui si trova la città di New Orleans, già falcidiata negli ultimi anni dai danni provocati dall’uragano Katrina che ha quasi raso al suolo la “Big Easy” ed ultimamente messa in ginocchio dalla fuoriuscita di petrolio della piattaforma offshore della British Petroleum e che ancora versa in difficili condizioni economiche.

    David Stern, commissioner NBA ha anche fatto sapere che la città non corre il rischio di perdere gli Hornets visto che negli Stati Uniti le franchigie possono essere spostate di città in città se gli altri proprietari delle squadre esprimono voto favorevole tramite un’apposita assemblea.
    L’acquisto (che costerà oltre 300 milioni di dollari) dovrà essere ratificato la settimana prossima proprio dall’assemblea dei proprietari, ma il voto favorevole sembra una pura formalità.
    Ma nonostante queste rassicurazioni non c’è niente di sicuro sul futuro della squadra che non sarebbe per la prima volta alle prese con un cambio di città: fondati a Charlotte nel 1988 (città di fondazione), gli Hornets si sono trasferiti a New Orleans nel 2002 (seconda città ad ospitarli), ma a causa dei danni provocati dall’uragano Katrina hanno dovuto lasciarla nel 2005, rimanendo per 2 stagioni ad Oklahoma City (terza città della storia della franchigia). Tornati quindi in Louisiana nel 2007, gli Hornets (definiti i “vagabondi” della Lega viste queste vicissitudini) non sono mai riusciti a creare un legame forte con i tifosi. Nel 2007-2008, nonostante la conquista delle semifinali di Conference (KO contro gli Spurs in 7 gare tiratissime), la media spettatori è stata di 14.181 (la 26esima su 30), salita poi a 16.968 la stagione successiva (fuori però al primo turno nei playoff). Nel 2009-2010, in una stagione chiusa con 37 vinte e 45 perse e l’esclusione dalla post season (complice l’infortunio della star Chris Paul), la media è scesa a 15.057 (la sesta peggiore della lega), precipitando a 13.860 nelle prime dieci gare casalinghe della stagione in corso, cifra che fa degli Hornets la squadra col 24esimo pubblico dell’NBA in questa stagione.

    Altro particolare importante: secondo il commissioner Stern, senza l’intervento dell’NBA l’addio a New Orleans sarebbe stato praticamente certo, complice la clausola che consentiva alla franchigia di lasciare la città senza dover versare alcuna penale  se la media degli spettatori alla New Orleans Arena nelle gare dal 1 dicembre al 17 gennaio fosse stata inferiore a 14.213 spettatori . Gli Hornets, partiti a sorpresa con 8 vittorie nelle prime 8 gare, hanno subito una flesione portando il loro record attualmente a 13 vinte e 7 perse sotto il nuovo coach Monty Williams, che ha regalato al nostro Belinelli un posto da titolare e restituito entusiasmo a Chris Paul, che in estate aveva dichiarato di volersene andare (destinazione Knicks di un altro italiano, Danilo Gallinari, pista che però non sembra del tutto tramontata) e che ora potrebbe restare. Per lo sport americano una franchigia di proprietà della Lega non è comunque un inedito: infatti la Major League Baseball acquistò i Montreal Expos alla fine del 2001, annunciandone poi il trasferimento a Washington per la stagione 2005. Per gli Hornets, almeno a parole, non dovrebbe esserci questo rischio: fondamentalmente si vuole mantenere il basket in città (anche se la squadra più seguita restano i Saints nella NFL che sono tuttora i campioni della Lega) visti tutti gli sforzi, economici e sociali, dopo le disavventure ambientali già citate. Ma le voci di possibili acquirenti che vorrebbero spostare il franchise a Las Vegas, Anaheim (ennesima città californiana dopo Los Angeles che ha Clippers e i campioni in carica dei Lakers, e Sacramento), Kansas City ed addirittura Seattle (che dopo avere perso i Sonics nel 2008, andati ad Oklahoma City e rinominati Thunder, ha di nuovo voglia di basket NBA e di far rivivere i tanto amati Sonics) sono piuttosto ricorrenti. Per saper come andrà a finire (difficile fare previsioni ora) bisognerà aspettare e vedere come si evolverà la situazione in Louisiana.

  • Highlights NBA del 6 dicembre 2010 [Video]

    Highlights NBA del 6 dicembre 2010 [Video]

    Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 6 dicembre 2010.

    Guarda il video degli highlights:

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  • Top 10 NBA del 6 dicembre 2010 [Video]

    Top 10 NBA del 6 dicembre 2010 [Video]

    NBA top 10 del 6 dicembre 2010.

    Tutto lo spettacolo del mondo NBA nelle migliori 10 giocate della notte.

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  • NFL: La furia dei Patriots travolge i Jets

    NFL: La furia dei Patriots travolge i Jets

    Termina con un massacro la sfida di cartello della tredicesima settimana di NFL. Nel Monday Night infatti i New England Patriots distruggono i rivali dei New York Jets con un sonoro 45-3.

    Senza storia l’andamento della partita, ci si attendeva una grande prestazione da parte di tutte e 2 le squadre, ma evidentemente gli ospiti sono rimasti a New York, se non fisicamente, sicuramente con la testa.
    Dal primo quarto si capisce l’andazzo del match: i Patriots chiudono sul 17-0 grazie ai touchdown di Green-Ellis e Branch (ed al piazzato di Graham). In apertura di secondo i Jets segnano sul field goal i soli 3 punti della loro partita, poi lasciano spazio alla furia dei Patriots che segnano con Tate, Welker, Hernandez ed ancora Green-Ellis. Un uragano di tecnica , forza e solidità mentale questi New England, letteralmente distrutti i Jets che hanno nella pessima serata del quarterback Sanchez (3 intercetti e nessun passaggio da touchdown) il motivo della resa. Dall’altra parte il dirimpettaio di Sanchez, Tom Brady, continua a distribuire meraviglie (al momento nessuno riesce ad impensierirlo anche per la conquista del titolo di M.V.P. stagionale) lanciando 4 touchdown per 326 yard totali. Brady supera Brett Favre nella speciale classifica di vittorie interne consecutive arrivando ora a quota 26. Patriots che agganciano i Falcons in testa alla Lega con 10 vittorie e 2 sconfitte e si mettono dietro i rivali divisionali dei Jets ora indietro anche negli scontri diretti (all’andata fu vittoria per New York ma con uno scarto minore). La lotta per arrivare al Super Bowl è già iniziata.

    Risultati NFL 13esima settimana

    Philadelphia Eagles-Houston Texans 34-24 (giocata giovedì)
    Cincinnati Bengals-New Orleans Saints 30-34
    Detroit Lions-Chicago Bears 20-24
    Green Bay Packers-San Francisco 49ers 34-16
    Kansas City Chiefs-Denver Broncos 10-6
    Miami Dolphins-Cleveland Browns 10-13
    Minnesota Vikings-Buffalo Bills 38-14
    New York Giants-Washington Redskins 31-7
    Tennessee Titans-Jacksonville Jaguars 6-17
    San Diego Chargers-Oakland Raiders 13-28
    Arizona Cardinals-Saint Louis Rams 6-19
    Indianapolis Colts-Dallas Cowboys 35-38 (overtime)
    Seattle Seahawks-Carolina Panthers 31-14
    Tampa Bay Buccaneers-Atlanta Falcons 24-28
    Baltimore Ravens-Pittsburgh Steelers 10-13
    New England Patriots-New York Jets 45-3

  • NBA: Male Bargnani ed i Raptors, Knicks OK con un buon Gallianari

    NBA: Male Bargnani ed i Raptors, Knicks OK con un buon Gallianari

    7 le partite disputate nella notte NBA.

    Cadono i Toronto Raptors, battuti ad Indianapolis dai 26 punti (6/8 da 3) di Brandon Rush. Male Bargnani autore di 12 punti in 32 minuti di gioco, apparso poco coinvolto nel gioco, più che per demerito suo per demeriti dei compagni di squadra. I Pacers portano 7 giocatori in doppia cifra, agli ospiti non bastano i 21 punti di Calderon.

    Nonostante il ritorno in campo di Howard e Redick i Magic cadono in casa contro Atlanta. Hawks trascinati dai 19 punti, 13 rimbalzi e 4 stoppate di Josh Smith, ad Orlando non bastano i 18 punti di Carter e la doppia doppia proprio di Howard da 14 punti e 13 rimbalzi.

    Continua il buon momento dei Knicks, assieme a Dallas la squadra più calda del momento. Ancora una volta il protagonista per la squadra di Mike D’Antoni è Stoudemire con 34 punti. Chandler ne aggiunge 21 e Gallinari 17 con Felton sempre più convincente in regia (18 punti ed 11 assist). A Minnesota non servono a nulla i 33 punti e 15 rimbalzi del solito Love ed i 25 punti di Beasley.

    Un terzo quarto dal parziale di 29-18 (con Durant prevalentemente seduto comodamente in panchina per motivi ancora oscuri) permette ai Bulls di superare i Thunder. Boozer ritorna sui suoi standard con 29 punti e 12 rimbalzi, la brutta serata di Rose è compensata dai 19 punti di Deng. Per gli ospiti 29 punti di Durant in soli 32 minuti di gioco (per l’esclusione dal terzo quarto chiedere i motivi a coach Brooks), mentre Westbrook vince il duello con Rose segnando 15 punti. OKC dominata a rimbalzo (52-39), se non si risolve il problema sotto i tabelloni sarà vita dura per la giovane formazione dell’Oklahoma.

    Ancora una vittoria per Miami, che dopo la trasferta di Cleveland sembra aver cambiato marcia. Wade trascina i suoi con 25 punti e scrive il suo career high in rimbalzi (14). Arroyo ne mette 18, Bosh scrive una doppia doppia da 16 punti e 12 rimbalzi, serata relativamente tranquilla per James con 17 punti. I Bucks si reggono sui 20 punti di Maggette, ma sprecano tanto (sul -3 dagli Heat inanellano 9 errori al tiro nel quarto periodo, Miami scappa e non viene più ripresa).

    I 27 punti di Williams permettono ai Jazz di strappare la vittoria contro Memphis. Memphis cade per la quarta volta di fila nonostante i 19 punti di Conley e la doppia doppia di Randolph da 17 punti e 14 rimbalzi.

    Ancora una sconfitta per i poveri Sacramento Kings che perdono a Los Angeles contro i Clippers guidati da un ottimo Gordon da 29 punti. Serata “normale” per il rookie Griffin da 13 punti, 11 rimbalzi e 7 assist, a Sacramento non servono 21 punti di Casspi e 16 di Evans.

    Risultati NBA del 6 dicembre 2010

    Indiana Pacers-Toronto Raptors 124-100
    Ind Rush 26, Granger 21, Collison 17
    Tor Calderon 21, Johnson 15, Bargnani 12, Barbosa 12, Kleiza 12

    Orlando Magic-Atlanta Hawks 74-80
    Orl Carter 18, Howard 14, Redick 11
    Atl Smith 19, Horford 16, Jamal Crawford 15

    New York Knicks-Minnesota Timberwolves 121-114
    N.Y. Stoudemire 34, Chandler 21, Felton 18
    Min Love 33, Beasley 25, Ridnour 16

    Chicago Bulls-Oklahoma City Thunder 99-90
    Chi Boozer 29, Deng 19, Korver 13
    Okl Durant 29, Krstic 18, Westbrook 15

    Milwaukee Bucks-Miami Heat 78-88
    Mil Maggette 20, Jennings 13, Bogut 11
    Mia Wade 25, Arroyo 18, James 17

    Utah Jazz-Memphis Grizzlies 94-85
    Uta Williams 27, Miles 20, Bell 14
    Mem Conley 19, Gay 18, Randolph 18

    Los Angeles Clippers-Sacramento Kings 98-91
    Cli Gordon 29, Gomes 17, Bledsoe 15
    Sac Casspi 21, Evans 16, Landry 15, Cousins 15

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  • NFL: Si salvano Atlanta e New Orleans, Dallas espugna Indianapolis

    NFL: Si salvano Atlanta e New Orleans, Dallas espugna Indianapolis

    13 le partite giocate nel pomeriggio NFL valide per la 13esima settimana.

    In attesa del match serale tra Ravens e Steelers (sfida da non perdere vista la situazione in classifica delle 2 squadre) e del Monday Night di domani tra le 2 migliori squadre della Lega (assieme ai Falcons) tra New England Patriots e New York Jets, faticano e non poco i campioni in carica dei Saints contro i Bengals: a regalare la vittoria a New Orleans è un touchdown di Marques Colston che regala il sorpasso sul 34-30 alla franchigia della Louisiana. Drew Brees lancia per 313 yard, Ivory segna 2 touchdown, mentre per gli sfortunati Bengals non bastano 2 segnature di Benson. Saints che continuano la corsa verso i playoff. Cincinnati si proietta oramai verso il prossimo anno, sperando in maggiore fortuna.

    Sulla stessa falsa riga dei Saints anche i Bears riescono a superare i Lions grazie ad un touchdown di Manumaleuna che permette il sorpasso sul 24-20 alla sua squadra. Con 8 minuti da giocare Detroit non trova il guizzo giusto e lascia strada ai Bears che al momento hanno l’ultimo posto disponibile per i playoff nella NFC Conference.

    Importante vittoria dei Packers su San Francisco grazie a 2 ottimi quarti centrali chiusi con 4 touchdown. A fare la voce grossa per i gialloverdi del Wisconsin il solito Rodgers (298 yard lanciate per 2 touchdown) e Jennings con 2 segnature.

    I Chiefs restano imbattuti in casa superando i Broncos per 10-6. A decidere il match è in pratica il touchdown di Pope nel primo quarto che Kansas City difende con i denti e mantiene il margine minimo di vantaggio per tutto l’incontro.

    Cleveland espugna Miami. Partita con molti errori da ambo le parti, decisivo ai fini del risultato quello del quarterback dei Dolphins, Chad Henne, che centra uno degli arbitri su un passaggio e recapita il pallone nelle mani del giocatore dei Browns Mike Adams che porta il pallone a ridosso della end zone di Miami. Browns che poi con un calcio piazzato, seguente all’azione, di Phil Dawson mettono a segno i 3 punti della vittoria.

    Un grande secondo quarto chiuso con il parziale di 24-0 permette ai Vikings di battere i Bills. Favre, con una striscia aperta di 297 partite consecutive nella Lega, viene colpito duro nel primo drive del match (non rientrerà ed è in dubbio per la prossima partita per problemi alla spalla) ed il suo sostituto Jackson lancia 2 touchdown (ma si fa intercettare anche 3 volte). Peterson (3 touchdown) e Rice (2 touchdown) letteralmente inarrestabili per i gialloviola, per i Bills nessuna chance di vittoria.

    I Giants agganciano Philadelphia in testa alla NFC East Division grazie alla vittoria sui Redskins. A togliere le castagne dal fuoco per New York sono i 4 touchdown (2 a testa) di Brandon Jacobs ed Ahmad Bradshaw che sopperiscono all’ennesima giornata-no (quest’anno) del quarterback Eli Manning (solo 161 yard lanciate, nessun touchdown ed 1 intercetto). Giornata tutt’altro che brillante anche per il quarterback avversario McNabb che nonostante le 296 yard lanciate incappa in 2 intercetti.

    I Jaguars vincono lo scontro divisionale contro i Titans ed a sorpresa si mantengono al comando della AFC South Division. Ottimo primo tempo per Jacksonville che chiude sul 17-0 (touchdown di Jennings e del quarterback Garrard e poi field goal del kicker Scobee) e poi amministra il punteggio nella ripresa concedendo solo 2 calci piazzati ai Titans (segnati da Rob Bironas). Tennessee potrebbe pagare a caro prezzo questa sconfitta casalinga con l’esclusione dalla post season visto che è ultima nella Division con 5 vittorie e 7 sconfitte.

    A sorpresa gli Oakland Raiders espugnano il campo dei San Diego Chargers nel derby della “Baia”. Chargers che commettono troppi errori e spianano la strada ai cugini. San Diego è seriamente a rischio eliminazione dalla post season di gennaio visto che il record dei Chiefs, leader di Division, è di 2 partite vinte in più con soli 4 match da disputare.

    Continua il momentaccio degli Arizona Cardinals che non riescono più a vincere. Questa volta la squadra di Phoenix soccombe in casa ai Saint Louis Rams. i 6 punti segnati arrivano tutti nel primo quarto per i Cardinals che nel resto dell’incontro non segnano neanche su field goal. Saint Louis continua a sognare i playoff, stagione disastrosa invece per Arizona che evidentemente non vede l’ora di terminare questa orrenda annata.

    Partita palpitante ad Indianapolis tra Colts e Cowboys ma alla fine la spuntano gli ospiti in overtime. Primo tempo irriconoscibile per Manning e compagni che vanno sotto 17-7, nella ripresa la reazione dei Colts porta il primo vantaggio dell’incontro sul 28-27 a circa metà dell’ultimo periodo. I Cowboys reagiscono e con Witten si riportano avanti, ripresi sul finire del match dal secondo touchdown dell’incontro di James. In overtime è il kicker Buehler a regalare la vittoria a Dallas che si impone per 35-38. Manning in chiaroscuro, registra 365 yard lanciate, 2 touchdown ma ben 4 intercetti (2 dei quali costati cari perchè ritornati in end zone dai Cowboys). Con questa sconfitta i Colts rischiano tanto visto che lasciano campo libero ai Jaguars in vetta alla AFC South Division, per i playoff bisogna sicuramente fare di più rispetto a quanto mostrato nell’ultimo periodo.

    Carolina si conferma la peggiore squadra della NFL perdendo a Seattle dopo essere stata avanti sul 14-0. Decisivo il parziale di 21-0 del terzo periodo, Seahawks che con il minimo sforzo, dopo un pessimo inizio, portano a casa l’incontro grazie ai 3 touchdown di Lynch.

    Atlanta espugna Tampa Bay grazie ad un favoloso quarto periodo. Partita in equilibrio nel primo tempo (14-14) con i giovani Buccaneers che rispondono repentinamente ai touchdown degli ospiti, interrompendo la striscia positiva di 4 partite senza intercetti del quarterback Matt Ryan (se avesse concluso anche questa senza essere intercettato sarebbe arrivato a 5 e sarebbe stato record NFL). Il secondo tempo vede Tampa Bay portarsi avanti di 10 lunghezze (24-14) ma uno strepitoso recupero nel quarto periodo dei Falcons con 2 touchdown (Weems e Jenkins) regala il vantaggio agli ospiti a soli 4 minuti dalla fine (28-24). La giocata della partita la compie però il defensive back Grimes che ad un minuto dalla fine, e con la end zone di Atlanta in vista per i Bucs per il clamoroso controsorpasso, intercetta un passaggio di Freeman diretto a Mike Williams e pone fine al match (anche se l’intercetto ha lasciato molti dubbi in qualche addetto ai lavori). Atlanta si porta a quota 10 vinte e 2 perse (miglior record della Lega) in attesa di saper chi tra Jets e Patriots, che scenderanno in campo nello scontro diretto, farà compagnia alla squadra della Georgia visto che le altre 2 rivali sono appaiate a quota 9 vittorie e 2 sconfitte. Da applausi i giovani Buccaneers che pagano l’inesperienza del loro giovane roster e probabilmente dicono addio al sogno di disputare i playoff.

    Risultati NFL 13esima settimana

    Philadelphia Eagles-Houston Texans 34-24 (giocata giovedì)
    Cincinnati Bengals-New Orleans Saints 30-34
    Detroit Lions-Chicago Bears 20-24
    Green Bay Packers-San Francisco 49ers 34-16
    Kansas City Chiefs-Denver Broncos 10-6
    Miami Dolphins-Cleveland Browns 10-13
    Minnesota Vikings-Buffalo Bills 38-14
    New York Giants-Washington Redskins 31-7
    Tennessee Titans-Jacksonville Jaguars 6-17
    San Diego Chargers-Oakland Raiders 13-28
    Arizona Cardinals-Saint Louis Rams 6-19
    Indianapolis Colts-Dallas Cowboys 35-38 (overtime)
    Seattle Seahawks-Carolina Panthers 31-14
    Tampa Bay Buccaneers-Atlanta Falcons 24-28
    Baltimore Ravens-Pittsburgh Steelers posticipo ore 2.30 italiane
    New England Patriots-New York Jets Monday Night ore 2.30 italiane