Autore: slevin

  • Jeremy Lin a Houston. Belinelli inseguito dai Bulls

    Jeremy Lin a Houston. Belinelli inseguito dai Bulls

    Ora è ufficiale: Jeremy Lin è un nuovo giocatore degli Houston Rockets. Il playmaker di origini cino-taiwanesi dice addio ai New York Knicks che hanno lasciato trascorrere il tempo utile per pareggiare l’offerta texana invano. Confermate dunque le indiscrezioni delle ultime con il team della Grande Mela che ha deciso di rinunciare al giocatore più sorprendente egli ultimi anni in NBA.

    A Houston Lin percepirà un ingaggio di 25 milioni di dollari in 3 anni, 10 nei primi 2 poi ben 15 nella terza stagione. Ed è stato proprio questo stipendio che Lin percepirà nel 2014/2015 a convincere il Presidente Dolan a non pareggiare l’offerta dei Rockets, per non intasare il salary cap e pagare una salatissima luxury tax.

    Stando a quanto riferiscono fonti ben informate poi, Dolan avrebbe agito in questo modo anche perchè il giocatore avrebbe mostrato poca riconoscenza verso la franchigia che lo ha fatto diventare un fenomeno mediatico in tutto il Mondo nel giro di poche settimane. Qualunque sia la vera ragione dell’inaspettato ed incredibile divorzio, di sicuro i tifosi dei Knicks, che avevano anche provato a far cambiare idea a Dolan con una raccolta di firme, non l’hanno presa affatto bene: dopo aver sognato un potenziale tandem delle meraviglie in regia (Steve Nash-Jeremy Lin) i fan newyorchesi si ritrovano adesso con la coppia Raymond Felton-Jason Kidd. In questo momento non sono i molti a New York a condividere la scelta della dirigenza dei Knicks. Mancheranno ai bluarancio anche i milioni di dollari che Lin avrebbe portato come merchandising dal mercato asiatico, come già dimostrato nella parte finale della scorsa stagione dopo la sua esplosione sui parquet NBA. Staremo a vedere se la mossa di Dolan e della dirigenza newyorchese pagherà oppure no. Quel che è certo è che ora la “Lin-sanity” si trasferisce a Houston e magari l’acquisto del playmaker servirà ai Rockets per arrivare al centro Dwight Howard per formare un’accoppiata da sogno.

    Grant Hill approda a Los Angeles: l’ala ex Phoenix Suns sembrava sul punto d firmare con i Lakers e raggiungere l’amico Steve Nash ma a beffare i gialloviola sono stati i cugini dei Clippers (per lui, quasi 40enne ma ancora in grado di dare tanto, i termini del contratto non sono stati ancora resi noti). I Lakers nella prossime ore dovrebbero consolarsi con l’acquisto di Antawn Jamison.

    Jeremy Lin | © Drew Hallowell/Getty Images

    L’accordo dei Clippers con Hill allontana il nostro Marco Belinelli da Los Angeles ma su di lui si sono fatti subito vivi i Chicago Bulls, che già lo cercarono la scorsa Estate, alla ricerca di un tiratore affidabile dopo la cessione ieri di Kyle Korver ad Atlanta. In seconda fila ci sono i Knicks e subito dietro gli Orlando Magic, la decisione spetterà solo a Belinelli.

    Intanto la “Amnesty Rule” miete altre 2 vittime (ieri l’ultimo era stato Blatche dei Wizards), ovvero Ryan Gomes dei Clippers e Chris Andersen dei Nuggets. Denver, dopo aver salutato uno degli idoli storici dei tifosi come il Birdman, ha raggiunto un accordo con l’ex Timberwolves Anthony Randolph, compagno di Danilo Gallinari ai Knicks.

    I Nets si accordano con Humpries per un biennale da 24 milioni complessivi (forse un pò troppi), ed i Lakers sono tornati a parlare con il general manager dei Magic in merito all’affare Howard ma la soluzione per il passaggio in gialloviola del centro resta difficilissima.

  • Jeremy Lin al bivio: Rockets o Knicks. Mayo va a Dallas

    Jeremy Lin al bivio: Rockets o Knicks. Mayo va a Dallas

    Oggi martedì 17 luglio è il giorno in cui si deciderà il destino di Jeremy Lin: i New York Knicks infatti in serata dovranno comunicare all’NBA se pareggeranno l’offerta degli Houston Rockets (da 25 milioni in 3 anni) per trattenere il playmaker cino-taiwanese oppure se faranno a meno delle sue prestazioni in futuro facendolo così partire per il Texas.

    Lin è un restricted free agent e la squadra della Grande Mela, offrendo lo stesso contratto delle altre squadre interessate può trattenere il giocatore nel roster. Il problema è che i Rockets hanno studiato un accordo fatto apposta per mettere i bastoni tra le ruote ai Knicks, dato che il salario è molto basso nei primi 2 anni (5 milioni di dollari a stagione e su queste basi New York può competere) ma diventa esorbitante nel terzo anno di contratto dato che si parla di una cifra vicina ai 15 milioni di dollari (14,5 per la precisione) e questo provocherà  sicuramente degli sconquassamenti nel salary cap newyorchese nella stagione 2014/2015.

    Proprio per questo motivo in molti sono convinti che i Knicks non pareggeranno l’offerta di Houston e lasceranno andare via l’idolo del Madison Square Garden: gli ingaggi negli ultimi giorni di 2 playmaker come Jason Kidd (arrestato ieri per guida in stato di ebrezza, rischia tra l’altro un anno di carcere) e del cavallo di ritorno Raymond Felton paiono aver diramato la questione ma niente di definitivo si potrà dire fino a stasera quando tutto sarà risolto, o in una direzione oppure nell’altra.

    Intanto i Dallas Mavericks, mettono a segno un importante colpo di mercato: O.J. Mayo, talentuosa guardia tiratrice dei Memphis Grizzlies, ha accettato l’offerta degli ex campioni NBA. Ovviamente, così come Lin, anche Mayo è restricted free agent e quindi i Grizzlies pareggiando l’offerta dei Mavs potranno trattenere il giocatore, ma difficilmente lo faranno dato che sotto la guida di coach Lionel Hollins Mayo non ha mai giocato con continuità, partendo più che altro dalla panchina. Il giocatore ieri ha comunicato la sua scelta, quella di firmare con Dallas, ma ora si attende la decisione di Memphis. Beffati comunque i Phoenix Suns che erano fortemente interessati al giocatore dopo che i New Orleans Hornets, ieri, erano riusciti a trattenere Eric Gordon che dalla squadra dell’Arizona aveva ricevuto un corposo contratto da 58 milioni di dollari complessivi in 4 anni. Gli Hornets hanno pareggiato l’offerta e così le attenzioni di Phoenix erano andate proprio su Mayo, ma anche qui non c’è stato nulla da fare.

    Jeremy Lin | © Chris Chambers/Getty Images

    L’ex Rockets Aaron Brooks, invece, dopo l’esperienza nella scorsa stagione nel campionato cinese con i Guangdong Tigers, torna nella NBA e firma un biennale da 6.6 milioni di dollari totali con i Sacramento Kings.

    Dopo il corteggiamento di Minnesota, alla fine Kyle Korver va ad Atlanta. Gli Hawks per lui mettono in piedi una trade con i Bulls spedendo a Chicago una “trade exception” salariale da 5 milioni di dollari.

    I Lakers invece, sempre vigili sul fronte Dwight Howard (difficilissimo però portarlo ora in California), sembrano vicini a prendere il 36enne Antawn Jamison e non mollano la presa nemmeno su un altro veterano di sicuro affidamento, Grant Hill, ma nelle ultime ore anche i cugini dei Clippers sembrano aver messo gli occhi sul free agent di Phoenix. Resta a Orlando il playmaker Jameer Nelson, il quale si lega alla franchigia della Florida con un contratto triennale, nelle prossime ore potrebbe arrivare la rinuncia dei Washington Wizards al lungo Blatche che verrà tagliato con la “Amnesty Clause“.

  • LeBron James super, gli Stati Uniti battono il Brasile

    LeBron James super, gli Stati Uniti battono il Brasile

    Un super LeBron James da 30 punti, di cui 14 nell’ultimo e decisivo parziale, permette alla Nazionale Statunitense di battere il Brasile per 80-69 nella seconda amichevole, giocata al Verizon Center di Washington sotto gli occhi del Presidente Barak Obama,  in vista delle prossime Olimpiadi di Londra.

    Una partita vera e combattuta quella contro i verdeoro con gli uomini di Mike Krzyzewski che sono stati messi davvero in difficoltà dagli avversari che però si sono dovuti inchinare alla prova maiuscola di un James in formato M.V.P. e veramente inarrestabile.

    Al cospetto di un Brasile tonico che può vantare ben 6 giocatori che hanno militato o giocano tuttora in NBA, l’asso dei Miami Heat è stato l’unico in grado di essere offensivamente determinante. L’inizio di partita non è dei migliori per gli Stati Uniti che si affidano allo stesso quintetto di partenza visto contro la Repubblica Dominicana (Paul, Bryant, Anthony, James e Chandler) con Durant a fare il sesto uomo. Il Brasile fa la differenza grazie all’energia sotto canestro dei suoi lunghi, con Garcia che infila 12 punti nel quarto e Huertas magico in cabina di regia. A 5 minuti dalla fine della prima frazione i verdeoro sono 17-7 e chiudono i primi 10 minuti sul 27-17 tirando con il 63% dal campo e limitando le stelle americane ad un misero 35%.

    LeBron James | © NICHOLAS KAMM/AFP/GettyImages

    La musica però cambia nel secondo quarto, la difesa degli Stati Uniti è asfissiante e costringe il Brasile a segnare solo 5 punti nel periodo: la situazione si capovolge e la nazionale a stelle e strisce va al riposo lungo avanti per 37-32.

    Nel secondo tempo ci pensa LeBron a tenere a bada Varejao e compagni, soprattutto nello sprint finale quando segna 14 punti. Finisce 80-69 ed oltre ai 30 punti di James ci sono i 13 di Durant e gli 11 di Paul. Nota a margine, il pubblico presente ha salutato con un applauso il bacio che il Presidente Obama ha dato alla moglie Michelle onorando così la tradizione della “kiss cam” ovvero quella di baciarsi se inquadrati dalla telecamera.

    Gli U.S.A. ora si spostano a Manchester, dove giovedì affronteranno la Gran Bretagna (alle 20 ora italiana) nel terzo dei loro 5 test preolimpici.

  • Treviso e Teramo out, Campionato di basket a 16 squadre

    Treviso e Teramo out, Campionato di basket a 16 squadre

    Solo qualche settimana fa il basket a Treviso sembrava salvo, ora però le cose sono letteralmente e radicalmente cambiate: la nuova società Basket Treviso e Teramo sono state escluse dal prossimo campionato italiano di Serie A che da 18 torna ad essere quindi a 16 squadre.

    Il club veneto, nato dalle ceneri della gloriosa Benetton, ha sperato fino all’ultimo ma non c’è stato nulla da fare, non poteva essere ammesso per non aprire un pericoloso precedente (tutte le società con debiti e passivi pesanti avrebbero potuto fallire e ritornare nella serie di competenza con una società nuova e “pulita” senza onorare i debiti pregressi).

    Treviso dunque sparisce dalla geografia del basket nazionale, non ci sono state quindi deroghe all’articolo 128, comma 5, del regolamento organico, né il nuovo club ha ricevuto la possibilità di ripartire da un campionato inferiore.

    E’ stato il Consiglio federale della F.I.P. a decidere respingendo la richiesta d’ammissione al prossimo campionato sia di Treviso che di Teramo. La Banca Tercas fallisce e chiude bottega per debiti complessivi pari ad 8 milioni di euro.

    logo legabasket | © foto tratta dal web

    Entrambe le società, una volta lette le motivazioni della mancata ammissione, presenteranno probabilmente ricorso e sarà comunque una lunga Estate, perché il club trevigiano è pronto a dare battaglia fino all’ultimo grado di giudizio.

    Parere negativo del Consiglio, poi, anche per l’ammissione al campionato di LegaDue di Piacenza ed Ostuni, per il mancato rispetto dei parametri economici richiesti. Ripescaggi in corso, con Forlì e Napoli che sono le prime 2 squadre aventi diritto.

    Radiata, infine, la Fortitudo Bologna, come si può leggere in una nota della F.I.P. (tanto vera quanto cruda e dolorosa nei confronti di un’altra società che ha fatto la storia del nostro basket): “la F.I.P ha revocato l’affiliazione alla società Fortitudo Bologna“.

    Poche parole, che fanno male come una lama dritta al cuore, per tanti e tanti tifosi Fortitudo sparsi in tutta Italia. Urge trovare una soluzione perchè di questo passo la pallacanestro italiana andrà in rovina.

  • Lin vicino ai Rockets, malumori a New York. Gordon rimane agli Hornets

    Lin vicino ai Rockets, malumori a New York. Gordon rimane agli Hornets

    C’era una volta la “Lin-sanity“, ovvero l’entusiasmo che Jeremy Lin, con le sue giocate d’autore pur essendo un atleta ancora sconosciuto, aveva provocato in una città tanto importante quanto “pazza” come quella della Grande Mela. Ora quei tempi sembrano lontani anni luce anche perchè non è detto che quel periodo possa avere una prosecuzione: secondo fonti ben informate infatti i Knicks non pareggeranno l’offerta fatta pervenire al playmaker cino-taiwanese dagli Houston Rockets. New York infatti, essendo Lin un restricted free agent, avrebbe potuto trattenere il giocatore pareggiando il contratto offerto da qualsiasi altra squadra. Il problema per i bluarancio nasce però proprio dall’accordo strappato da Lin a Houston che seppur basso nei primi 2 anni (circa 5 milioni a stagione) diventa esorbitante nel terzo anno di contratto dato che il play riceverà un compenso di ben 14, 2 miloni di dollari nel 2014/2015, una somma che la dirigenza dei Knicks reputa eccessiva.

    La decisione della franchigia di New York arriverà solo nella serata di martedì ma ormai pare tutto deciso e Lin verrà lasciato libero di accasarsi ai Rockets, la squadra che non credette in lui e lo tagliò prima del suo approdo ai Knicks con i quali riuscì a far innamorare i tanti tifosi bluarancio non solo al Madison Square Garden ma un pò in tutto il Mondo. A rafforzare la convinzione che Lin non verrà trattenuto ieri è arrivata una trade tra New York e Portland che ha portato ai Blazers Jared Jeffries e Dan Gadzuric mentre percorso inverso hanno fatto Kurt Thomas (anche lui di ritorno ai Knicks come l’amico Marcus Camby, che ha firmato qualche giorno fa) e soprattutto Raymond Felton, playmaker che ha già giocato sotto la guida di Mike D’Antoni (poi esonerato) in cabina di regia bluarancio prima di essere sacrificato in nome dell’affare Anthony.

    Sul destino di Lin ci sono pareri contrastanti: i tifosi (non tutti ovviamente ma gran parte) sono caduti nello sconforto e si preparano a vedere il loro idolo indossare un’altra maglia. Nello spogliatoio però la situazione non è così negativa perchè Carmelo Anthony, leader della squadra, ha candidamente ammesso che l’offerta di Houston per Lin è ridicola e J.R. Smith ha rincarato la dose dichiarando che se New York dovesse davvero pareggiare la proposta di Houston nello spogliatoio Knicks potrebbero nascere dei malumori perché a suo parere, ci sono tanti giocatori che sono nella Lega da diverse stagioni, hanno sudato parecchio e non sono riusciti a ottenere un contratto così corposo come quello che si è guadagnato Lin in appena 3 mesi di gioco. E questo potrebbe essere un motivo di tensione.

    Jeremy Lin, New York Knicks | © Chris Chambers/Getty Images

    I Suns, invece, si sono aggiudicati l’asta per l’ex Rockets Luis Scola, diventato free agent via “Amnesty Rule”. L’argentino diventa così la terza addizione importante, dopo le firme di Goran Dragic e Michael Beasley, per Phoenix dell’era post Steve Nash (andato ai Lakers). Il prossimo obiettivo per il club dell’Arizona adesso è il free agent O.J. Mayo, che però ha estimatori anche a Chicago, Los Angeles (sponda Lakers) e a Dallas. Il tutto nasce infatti dagli Hornets che hanno pareggiato l’offerta del team dell’Arizona per Eric Gordon (58 milioni in 4 anni) e così tratteranno la forte guardia. Ora Phoenix per ottenere il giocatore ha a disposizione solo uno scambio con New Orleans ma sembra tutto molto improbabile, ecco perchè è uscito il nome di Mayo.

    Brendan Haywood, altro “amnistiato”, questa volta dai Mavs, si accorda con Charlotte, Watson vola ai Nets.

    Tutto tace invece sul fronte Dwight Howard, il giocatore che con le sue smanie di lasciare Orlando sta tenendo tutti col fiato sospeso. Pare però che appena la situazione Lin sarà chiarita i Rockets tenteranno l’assalto finale per portare il miglior centro dell’NBA in Texas e costruire proprio con Lin un asse “play-lungo” da sogno.

  • I Rockets per prendere Dwight Howard tagliano Luis Scola

    I Rockets per prendere Dwight Howard tagliano Luis Scola

    Giornata di transizione nel mercato NBA, senza particolari colpi di scena che avevano caratterizzato invece i giorni precedenti. I movimenti maggiori si sono avuti sul fronte dei tagli, dato che fino al 17 di luglio le squadre hanno tempo per tagliare un giocatore (se necessario) dal roster senza che lo stipendio poi dovuto vada ad influire sul salary cap. I primi a muoversi sono stati gli Houston Rockets che hanno l’Amnesty (la nuova regola che permette la rinuncia gratuita ad un atleta, come già detto poco fa), per tagliare il lungo argentino Luis Scola (il cui contratto comportava 21 milioni di dollari per i prossimi 3 anni). La mossa sarà utile ai texani perchè creando spazio salariale potranno prendere Dwight Howard, il corteggiatissimo centro degli Orlando Magic che in Florida non vuole più restare come ha ribadito ieri in un incontro con la dirigenza che gli chiedeva di rivedere la sua posizione. Il “no” è stato inequivocabile, ribadendo i suoi propositi di cambiare squadra. Ora, con i Brooklyn Nets che apparentemente si sono chiamati fuori dai giochi, ed i Lakers in difficoltà ad imbastire uno scambio, i favoriti nella corsa ad Howard sono proprio i Rockets che oltre al lungo potrebbero prendere anche Jason Richardson, Chris Duhon ed Hedo Turkoglu o meglio i loro corposi contratti di cui la dirigenza dei Magic vuol disfarsi per iniziare la ricostruzione partendo da un salary cap ridotto al minimo. Turkoglu (2 anni rimanenti a 23.8 milioni), Duhon (anche lui 2 anni, 7.5 milioni) e Richardson (3 anni per 18.6 milioni) avrebbero dato il benestare al passaggio di squadra. A breve ulteriori sviluppi.

    Ufficiale anche la rinuncia dei Mavericks al centro Brendan Haywood che verrà sostituito a breve da Elton Brand “amnistiato” dai Sixers. Con Kaman e Nowitzki il pacchetto lunghi di Dallas sarà completamente rinnovato.

    A New York sono stati ufficializzati gli arrivi di Marcus Camby, che sarà il ricambio di Tyson Chandler, e di Jason Kidd, che molto probabilmente farà da chioccia al playmaker Jeremy Lin, giocatore che ha ricevuto un’offerta molto interessante dai Rockets ma che con ogni probabilità i Knicks pareggeranno trattenendolo in squadra (anche Mike Woodson, coach dei newyorchesi, si è espresso in tal senso). Secondo le ultime voci invece i bluarancio non pareggeranno l’offerta dei Toronto Raptors fatta pervenire alla guardia Landry Fields che così sarà lasciato libero di approdare in Canada alla corte di Andrea Bargnani (New York ieri ha rifirmato J.R. Smith per sostituire proprio Fields).

    Golden State, pur vicina al tetto salariale causa contratti ingombranti di Richard Jefferson ed Andris Biedrins, cerca ancora un vice David Lee, ma per arrivare a Carl Landry (vero obiettivo di mercato) sarà necessario un sign and trade con New Orleans.

    Luis Scola | & copy; Harry How/Getty Images

    Charlotte prende Ramon Sessions e lascia libero Augustin, corteggiato dai Pacers. Milicic viene tagliato da Minnesota che aspetta di sapere se Portland pareggerà l’offerta per Nicolas Batum: in caso i Blazers trattenessero l’ala son pronte le soluzioni alternative come O.J. Mayo, Andre Iguodala (ancora sotto contratto con Philadelphia) e Courtney Lee (che però vorrebbe andare a Boston da coach Doc Rivers a cui è legato da profonda amicizia).

    Chicago cerca un acquirente per il formidabile tiratore Kyle Korver, Jamison vorrebbe andare a Charlotte per stare vicino alla famiglia ma su di lui si sono gettati Nets e Lakers.

    Infine, speriamo, una buona notizia: Greg Oden, (centrone di ruolo che in molti avevano paragonato al nuovo Shaquille O’Neal), che fu prima scelta al Draft del 2007 (addirittura davanti ad un fenomeno come Kevin Durant) ma che ha giocato appena 82 gare in 5 anni a causa di svariati infortuni ad entrambe le ginocchia, è pronto a ritornare in gioco e vorrebbe firmare (al minimo salariale ovviamente) con i neo campioni dei Miami Heat, che hanno bisogno proprio di un centro per completare il roster ed il mercato di questa stagione.

  • Stati Uniti travolgono Repubblica Dominicana, Griffin salta i Giochi

    Stati Uniti travolgono Repubblica Dominicana, Griffin salta i Giochi

    E’ stato un vero e proprio massacro quello che ieri gli Stati Uniti hanno inflitto alla Repubblica Dominicana nella prima gara amichevole in preparazione delle Olimpiadi di Londra 2012. A Las Vegas il punteggio finale è impietoso, 113-59 in favore della Nazionale a “Stelle e Strisce” che mette sin da subito in chiaro chi siano i veri favoriti in vista della competizione che inizierà a fine luglio.

    Coach Mike Krzyzewski ha schierato un quintetto titolare formato da Tyson Chandler, LeBron James, Kobe Bryant, Carmelo Anthony e Chris Paul con Kevin Durant a fare il sesto uomo di lusso che a fine match è risultato anche il top scorer della partita con 24 punti ai quali ha aggiunto anche 10 rimbalzi. Notizie positive anche dal resto della panchina apparsa molto tonica mentre sono stati tenuti a regime ridotto LeBron James e Kobe Bryant, rimasti in campo rispettivamente 17 e 14 minuti: 7 punti il bottino personale per il neo campione NBA dei Miami Heat, 4 invece i punti racimolati dalla stella dei Los Angeles Lakers.

    Gara senza storia con la Repubblica Dominicana subito in balìa delle giocate dei fenomeni avversari, ai quali non riesce ad opporsi neanche il giocatore degli Atlanta Hawks Al Horford che chiuderà con percentuali pessime al tiro. L’ingresso di Durant segna il primo grande gap dell’incontro con l’asso dei Thunder che manda a bersaglio tutte le 5 conclusioni del primo quarto. Già alla pausa lunga il punteggio è di 50-27. Nella ripresa ampie rotazioni per coach Krzyzewski e gli U.S.A. quasi doppiano nel punteggio i malcapitati dominicani.

    Meccanismi già funzionanti in casa americana, a Kobe Bryant, che aveva dichiarato che questa Nazionale potrebbe benissimo battere il Dream Team del 1992, ha risposto un certo signor Michael Jordan che di quella squadra fu il leader dicendo che la star dei Lakers avrebbe fatto meglio a stare zitto visto che la dichiarazione non sembra proprio molto intelligente.

    Blake Griffin, Los Angeles Clippers | © Jeff Gross/Getty Images

    Ma non ci sono solo notizie positive in casa Stati Uniti perchè Blake Griffin, ala grande dei Los Angeles Clippers, è tornato a casa per farsi operare al menisco del ginocchio sinistro e salterà le Olimpiadi a causa dell’aggravarsi dell’infortunio subito durante i playoff NBA. Il giocatore ha avuto una ricaduta nella giornata di mercoledì e giovedì è tornato a Los Angeles per sottoporsi a una risonanza magnetica che ha rivelato la lesione al menisco. Griffin così verrà operato in California la prossima settimana: sarà rimpiazzato nel roster per i Giochi 2012 dalla prima scelta assoluta all’ultimo Draft Anthony Davis, chiamato dai New Orleans Hornets.

    Sull’entità dell’infortunio di Griffin si erano sparse voci incontrollate nella giornata di giovedì e molte di queste avevano fatto venire i brividi ai tifosi dei Clippers. Alla fine però coach Vinny del Negro può tirare un sospiro di sollievo, visto che il giocatore dovrebbe tornare a pieno regime in tempo per il camp di preparazione alla prossima stagione NBA.

    Per quanto riguarda la Nazionale Statunitense il prossimo impegno sarà lunedì a Washington dove affronterà il Brasile nella seconda amichevole pre-olimpica. Poi la suadra raggiungerà Manchester il 19 luglio per la prima amichevole europea contro la Gran Bretagna, per poi trasferirsi a Barcellona dove sono in programma gli ultimi due test contro Argentina e Spagna, prima del via ufficiale al torneo.

  • Houston prova a prendere Howard, Kaman firma con Dallas

    Houston prova a prendere Howard, Kaman firma con Dallas

    Sembra sfumata la trattativa tra Nets e Magic che avrebbe portato il centro Dwight Howard a Brooklyn e nella corsa al centro di Orlando si inseriscono a sorpresa gli Houston Rockets che fino a poche ore fa dovevano solo essere i partner dei Los Angeles Lakers per far quadrare lo scambio con il team della Florida. Il pacchetto offerto dai texani al neo general manager dei Magic Hennigan prevede soluzioni interessanti come quello di accollarsi i pesanti contratti di Hedo Turkoglu (2 anni rimanenti a 23.8 milioni), di Chris Duhon (anche lui 2 anni, 7.5 milioni) e di Jason Richardson (3 anni per 18.6 milioni). Orlando in questo modo otterrebbe ciò che vuole, ovvero azzerare il cap in vista della rifondazione che partirà a breve. Houston però per fare spazio nel salary cap dovrà necessariamente usare la clausola Amnesty per tagliare qualcuno dei contratti più sostanziosi a bilancio. L’indiziato prinicipale per il taglio è Luis Scola che nei prossimi 3 anni percepirà 21 milioni di dollari. Nel fine settimana non mancheranno gli sviluppi anche perchè i Lakers e forse anche i Nets (che secondo alcuni stanno cercando di forzare la mano alla dirigenza dei Magic tirandosi fuori dalla trattativa) potrebbero non essere tagliate fuori. Proprio la franchigia di Brooklyn per cautelarsi da ogni scherzo mette rinnova per 4 anni (a 60 milioni di dollari complessivi) il centro Brook Lopez.

    Fonti molto attendibili riferiscono che nelle prossime ore i New York Knicks pareggeranno l’offerta degli Houston Rockets per Jeremy Lin e tratteranno il playmaker.

    Ufficiali gli ingaggi di Ray Allen e Rashard Lewis (ex compagni ai Seattle SuperSonics) che vestiranno la maglia dei Miami Heat per i prossimi 3 anni. Entrambi si inseriscono alla perfezione nel piano di Miami per aiutare James, Wade e Bosh con tiratori dalla distanza che possano far allargare le maglie delle difese avversarie. I 2.718 canestri da 3 punti messi a segno da Allen rappresentano il record NBA di tutti i tempi (superato il grande Reggie Miller), mentre Lewis è al quinto posto della classifica dei giocatori in attività con 1.690 centri da oltre l’arco.

    Dwight Howard | &© Chris Trotman/Getty Images

    Presentazione ufficiale anche per Steve Nash con la maglia dei Lakers. Il playmaker canadese, grande appassionato di calcio, indosserà la maglia numero 10 (la numero 13 gialloviola è ritirata dato che è appartenuta al grande Wilt Chamberlain) ed ha dichiarato che è un omaggio ai grandi “10” del calcio degli ultimi anni quali Zinedine Zidane ed Alessandro Del Piero, che furono compagni di squadra nella Juventus.

    Dallas taglia il centro Haywood con la Amnesty Rule (27 i milioni dovuti nei prossimi 3 anni) e trova l’accordo con Chris Kaman. L’ex Hornets così ritrova il suo amico e compagno di nazionale tedesca Dirk Nowitzki. I Mavericks rinnovano completamente il reparto lunghi con Elton Brand, nelle prossime ore dovrebbe arrivare l’ufficialità. Texani scatenati: mettono anche in piedi l’operazione di mercato che porta ai Pacers, via sign and trade, Ian Mahinmi e Dallas il playmaker Darren Collison più la guardia Dahntay Jones. Per quanto riguarda proprio gli Indiana Pacers, news dell’ultim’ora dato che sono vicinissimi a mettere sotto contratto Gerald Green (triennale da 10 milioni) reduce da una buona stagione con i Nets.

  • Marco Belinelli verso i Clippers. I Lakers insidiano i Nets per Howard

    Marco Belinelli verso i Clippers. I Lakers insidiano i Nets per Howard

    Marco Belinelli è finito nel mirino dei Los Angeles Clippers: a sponsorizzare l’arrivo della guardia Azzurra sarebbe stato il suo ex compagno di squadra, ai New Orleans Hornets, Chris Paul. Belinelli tornerebbe in California (è stato scelto dai Golden State Warriors nel Draft del 2007) per colmare il vuoto lasciato da Nick Young accasatosi ai Philadelphia 76ers. I losangelini vorrebbero offrire a Belinelli un contratto con la “mid level exception”. L’altro scenario prevede invece un sign and trade con gli Hornets con il coinvolgimento dell’ala Ryan Gomes. In attesa di vedere se si concretizzerà il passaggio del “Beli” a Los Angeles, i Clippers stanno costruendo una grande squadra per la prossima stagione: rinnovato il fenomeno Blake Griffin (la prima scelta assoluta al Draft 2009 si metterà in tasca 95 milioni di dollari nelle prossime 5 stagioni), sono arrivati a dare man forte a Chris Paul (in attesa anche lui di firmare il rinnovo contrattuale) Lamar Odom e Jamal Crawford.

    Tim Duncan, 36 anni, ha trovato l’accordo per giocare altre 3 stagioni nei San Antonio Spurs: per lui 36 milioni di dollari complessivi che lo terranno alla corte di coach Gregg Popovich probabilmente fino a fine carriera. Duncan è arrivato a San Antonio nel 1997 come prima scelta assoluta al Draft. I movimenti degli Spurs non finiscono qui, infatti è stato anche raggiunto l’accordo per il ritorno di Boris Diaw (biennale da oltre 9 milioni) e Danny Green (triennale da 12 milioni). San Antonio pesca anche in Spagna: il 25enne francese Nando De Colo, negli ultimi 3 anni al Valencia, ha annunciato attraverso il sito del club spagnolo che giocherà negli Spurs le prossime 2 stagioni.

    L’altra notizia di giornata è la complicazione dell’affare Dwight Howard tra Brooklyn Nets e Orlando Magic. L’affare sembrava in dirittura d’arrivo, la trade doveva essere la seguente con 4 squadre coinvolte (oltre a Magic e Nets anche Cavaliers e Clippers): a Brooklyn sarebbero finiti, oltre ad Howard, anche Jason Richardson ed Earl Clark. Ai Magic sarebbero andati Brook Lopez, Damion Jones, Shelden Williams (dai Nets), Luke Walton (da Cleveland) e ben 3 scelte future (tutte da primo giro). Per i Cavaliers pacchetto composto da Quentin Richardson (in arrivo da Orlando) da Kris Humpries, da Sundiata Gaines (provenienti da Brooklyn), oltre ad una prima scelta e 3 milioni di dollari dai Nets. I Clippers invece avrebbero rilevato il contratto della guardia MarShon Brooks. Cleveland però ora si sarebbe tirata indietro, Brooklyn ha provato a convincere Orlando a mandare lo scambio in porto anche senza i Cavs ma non c’è stato nulla da fare. Ed allora sono entrati in gioco i Los Angeles Lakers che hanno inserito come terza parte dell’accordo gli Houston Rockets. In breve Howard finirebbe ai Lakers, Bynum a Houston (visto che il centro non vuole andare assolutamente ad Orlando) e i Magic riceverebbero una miriade di scelte future al Draft per poter ricostruire la squadra. In più pare che i pesanti contratti di Turkoglu e Jason Richardson, che gravano nel monte salari del team della Florida, potrebbero essere assorbiti proprio dai californiani e dai texani che prenderebbero un giocatore ciascuno. Tuttavia lo scambio appare ancora molto “fumoso”, alcuni analisti dicono addirittura che comunque la strada che porterebbe Howard ai gialloviola sia morta, dato che il giocatore firmerà il nuovo contratto (in scadenza a giugno 2013) solo quando approderà ai Brooklyn Nets, voluti fortemente dal centro. Staremo a vedere l’evoluzione della trattativa.

    Marco Belinelli © Doug Pensinger/Getty Images

    Secondo fonti ben informate i New York Knicks nelle prossime ore pareggeranno l’offerta dei Rockets fatta a Jeremy Lin (restricted free agent) e tratterranno il playmaker nella Grande Mela.

    Rashard Lewis firma un biennale con i Miami Heat: Lewis raggiunge in Florida l’ex compagno di squadra Ray Allen ai Seattle Supersonics.

    Atlanta sostituisce Joe Johnson (andato a Brooklyn) con Louis Williams, in uscita da Philadelphia. Il corteggiatissimo Courtney Lee (nell’ultimo anno agli Houston Rockets) vuole andare a Boston (per il grande rapporto di amicizia che lo lega a coach Doc Rivers ed alla sua famiglia) ma su di lui c’è l’interesse di almeno altre 7-8 squadre.

    Il 39 enne Grant Hill è pronto a raggiungere l’amico Steve Nash ai Lakers, il russo Shved approda ai Minnesota Timberwolves (triennale da 10 milioni complessivi), Dorell Wright va dai Golden State Warriors ai Philadelphia Sixers. Bayless, lasciato libero dai Raptors, trova la sua  nuova casa ai Grizzlies.

  • Carlo Recalcati nuovo allenatore di Montegranaro

    Carlo Recalcati nuovo allenatore di Montegranaro

    Carlo Recalcati è il nuovo capo allenatore della Sutor Montegranaro. La società marchigiana ha scelto l’ex coach di Varese, Fortitudo Bologna, Siena e della Nazionale italiana per recitare un ruolo da protagonista nel prossimo campionato di Serie A di basket.

    Recalcati prenderà il posto lasciato libero da coach Valli. Da allenatore Recalcati ha conquistato 3 scudetti con altrettante squadre: ha vinto con Varese nel 1999, con la Fortitudo Bologna nel 2000, e con la Mens Sana Siena nel 2004. Nella scorsa stagione ha guidato la Cimberio Varese, portandola all’ottavo posto in regular season (venendo eliminato al primo turno playoff dalla Montepaschi Siena che poi ha vinto il campionato). Sulla panchina della Nazionale il Commissario Tecnico vanta un argento alle Olimpiadi di Atene del 2004, un bronzo agli Europei di Svezia 2003 e un oro ai Giochi del Mediterraneo del 2005.

    E’ per me motivo di grande soddisfazione condividere questa nuova avventura con una società che stimo e della quale condivido l’entusiasmo. E’ un piacere trovarmi in una terra nota per l’operosità della sua gente, simile a quella della zona da cui io provengo. Ed è un piacere lavorare con Sandro Santoro, che in passato ho allenato e che oggi ritrovo nelle vesti di general manager“.

    Queste le prime parole di Recalcati come coach della Sutor.

    Carlo Recalcati | © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images

    Il mercato però non si ferma qui: l’Olimpia Milano ha preso Gianluca Basile dalla Bennet Cantù e si rinforza ulteriormente. Proprio Cantù invece è ad un passo dalle acquisizioni di Pietro Aradori e Jerry Smith: Aradori, lo scorso anno a Siena, dovrebbe firmare un biennale. Smith che dopo una brevissima parentesi di 5 partite in NBA con i Nets ha disputato l’ultima stagione in D-League con gli Springfield Armor segnando 18 punti di media con 5 rimbalzi e 4 assist, firmerà un contratto di un anno.

    Rinforzo anche per Caserta che prende il serbo Stevan Jelovac, lungo di 208 centimetri, reduce da una stagione con la formazione turca dell’Antalya Buyuksehir Belediye con cui ha disputato 29 gare con una media partita di 11,8 punti e 4,7 rimbalzi.